What at Doha ?
IV conferenza ministeriale del WTO, a Doha in Quatar
Si è chiusa, dopo una giornata di proroga, la Quarta conferenza ministeriale
del WTO, a Doha in Quatar. Dopo aver rischiato un fallimento simile a quello
registrato a Seattle due anni fa, i 142 Stati Membri hanno raggiunto un
accordo in extremis per un nuovo round negoziale da tenersi entro la fine
del 2004. Il nuovo round dovrà accelerare i meccanismi di liberalizzazione
commerciale, includendo un nuovo accordo sugli investimenti e sui servizi.
La discussione dell'Accordo Generale sul Commercio nei Servizi (GATS), è
infatti rimasta fuori dal tavolo di Doha, nonostante le inquietanti
rivelazioni sulla cosiddetta Agenda Nascosta del WTO, ne indichino l'alta priorità per le grandi imprese e per il capitale finanziario.
Sebbene a Doha le proteste
dei movimenti anti-globalizzazione siano state tenute a debita distanza, la
pressione negoziale dei Paesi in via di sviluppo (Pvs) ha messo in
difficoltà, su tavoli diversi, Stati Uniti ed Unione Europea. Un fronte
composito di Pvs (Nord-Africa, Bolivia, Ecuador, Cuba, India, Filippine,
Perù, Thailandia, Venezuela, Pakistan) ha ottenuto l'approvazione della
propria bozza di Accordo sugli aspetti relativi al commercio della proprietà
intellettuale (TRIPS). L'accordo
consente a paesi flagellati da epidemie come
Aids, tubercolosi e malaria di rilasciare patenti per la produzione di
farmaci generici che hanno lo stesso effetto di quelli brevettati, ma
costano molto meno.
Il precedente del Sud-Africa si fa dunque normativa commerciale, con la
complicità, per così dire, dell'emergenza antrace, che ha costretto
recentemente gli Stati Uniti a sollevare lo stesso tipo di eccezione nei
confronti della Bayer, che detiene l'esclusiva di brevetto sul farmaco salva-vita.
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