Allarme Sicilia!
Nel silenzio dei media asserviti, nella noncuranza dei politici dell'
opposizione, in Sicilia sta maturando il più grosso buco finanziario dall'
unità d'Italia.
Il presidente della Regione Sicilia è inquisito per associazione mafiosa,
così come i plenipotenziari del partito che regge le fila della politica del
centrodestra nell'isola.
Mentre l'Italia si interroga su come sia potuta avvenire la truffa di
Parmalat, l'Ars siciliana scava voragini nei conti, voragini che dovranno
essere ricoperte dal prossimo esecutivo.
Forte della percentuale bulgara con la quale il centrodestra è stato eletto
alla guida della Regione Sicilia, e dell'appoggio "romano" dei colleghi di
parte politica, la giunta della CDL sta perseguendo una folle politica di
spesa e di laissez faire.
Dall'inizio del mandato l'Ars siciliana ha elevato i propri stipendi,
tassato il non-tassabile, condonato l'incondonabile , riportando indietro l'
isola di 30 anni.
Stretti dai vincoli di bilancio i politici siciliani si sono dati alla
politica delle tre carte.
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