La guerra al Portuense
Da mesi ormai, all'ospedale "L. Spallanzani" e' arrivata la Guerra Permanente di Bush. Filo spinato, muri e telecamere proteggono infatti un laboratorio militare BSL-4: si tratta di un centro di ricerca dedicato al bioterrorismo, in cui verranno custoditi e studiati virus, batteri ed altre armi biologiche.
Tutto ciò avviene nel silenzio delle autorità sanitarie e contro l'interesse pubblico. L'ospedale Spallanzani, infatti, possedeva un reparto di malattie infettive pediatriche, chiuso a novembre 2002 proprio per far posto al laboratorio anti-terrorismo. Oggi nessuno sa esattamente cosa si trovi nel reparto militare appena installato: i lavoratori dell'ospedale denunciano anzi il clima intimidatorio all'interno della struttura seguito alla nuova destinazione e la repressione, legata in maniera diretta o indiretta alla trasformazione dell'ospedale, che colpisce i diritti sindacali di chi lavora nello "Spallanzani".
Inoltre, la militarizzazione dello Spallanzani mira a fare dell'ospedale un "centro d'eccellenza" per la ricerca bio-medica, che attiri fondi privati dalle multinazionali del biotech. Oltre all'esercito, dunque, anche i nostri ospedali vengono messi a disposizione della Guerra Permanente di Bush e della sua economia.
E se Sirchia fa come Bush, Roma reagisce come Boston, in cui un analogo laboratorio BSL-4 è fortemente ostacolato dalle mobilitazioni contrarie. I primi a protestare sono infatti gli abitanti del quartiere Portuense, nel cuore di Roma, in cui è sito lo "Spallanzani". Il pericolo, denunciato anche in sedi ufficiali, sono le possibili fughe di materiale biologico pericoloso (ad esempio Ebola, antrace, vaiolo) in una zona di Roma tra le più popolate. Il 4 giugno, a Bush, potranno dirlo di persona...
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