Dieci anni della Torre - 60 anni di liberazione
Il 4 giugno 2004 la storia del CSA La Torre raggiunge, per superarli, i dieci anni di vita. Probabilmente non siamo più gli stessi che nel giugno ‘94 occuparono uno stabile abbandonato in quel di Casal de' Pazzi. Tanta gente ci ha accompagnati nella nostra piccola storia. Uomini e donne che hanno condiviso uno spazio e, soprattutto, una pratica: l'autogestione. Autogestire per autorganizzare da soli i nostri tempi ed i nostri bisogni; aggregarci per sognare, pensare, lottare, vivere bene, cospirare che significa respirare insieme.
Sono stati giorni, mesi ed anni di maturazione politica e personale, intervallati dal rumore sordo dei proiettili fascisti.
Sono stati, mesi ed anni di battaglie e discussioni, osteggiate e denunciate da un comitato ad uso e consumo di uomini con la guerra nella testa.
Sono stati, mesi ed anni di sgomberi ripetuti, di giochi sulla nostra pelle, di rabbia, coscienza e difesa. Con la testa, con le mani, con il corpo; insieme anche ad altri, tanti altri .
Nei primi mesi del ’97, dopo 85 pesantissime denunce per la resistenza durante gli sgomberi degli anni precedenti, rimessa faticosamente in piedi l’attività calpestata dagli scarponi militari, l’ennesima cavillosa ordinanza di sgombero ci ha sospinto nuovamente muso a muso con la repressione. Dopo un mese di assemblee conflittuali, la voglia di preservare 3 anni di attività politica e culturale ci hanno infine condotto qualche centinaio di metri più in là: da viale Rousseau a viale Kant. E nel nuovo posto è ripresa l’unica storia che abbiamo da raccontare. Ai primi tre si vanno ad aggiungere altri sette anni, nei quali ci attraverseranno gli indiani del Karnathaka, per raccontare di lotte e reclamare giustizia; attraverseremo frontiere chiamandole per nome: prigioni; scopriremo Genova, dove perderemo un fratello e troveremo altri mille motivi per alzare la testa. Anni di autogestione e di liberazione; anni precari, orgogliosi, antiproibizionisti, antifascisti. Anni in cerca di dignità: per noi, per tutte, per tutti.
Non siamo un'isola felice: rappresentiamo la diversità, l'eterogeneità. Siamo student*, disoccupat*, lavorator* a tempo pieno e precar*.
Siamo diversi e conflittuali. Eppure continuiamo a sognare, a pensare che un altro mondo è necessario. Rifiutiamo il fascismo ed ogni atteggiamento razzista e sessista.
Reclamiamo reddito.
Reclamiamo una casa e tariffe sociali.
Vogliamo tutto.
Vogliamo amare.
Vogliamo lottare.
Con la stessa forza che da dieci anni ci spinge.
Comunicato – Csa La Torre – venerdì 4 e sabato 5 giugno - progetti
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