25 aprile 2002: ora e sempre Resistenza
RESISTENZA
Due popoli uno contro l'altro. Uno č oppressore: vuole conquistare un Paese e agisce con la forza di un esercito organizzato e l'appoggio di un regime
fantoccio. L'altro difende le proprie origini di democrazia, e si difende
contando su gruppi di persone che condividono lo stesso obiettivo, e per
difenderlo sono state costrette a imbracciare le armi. Arriva il 25 aprile, festa della liberazione, ma la
festa non č ancora arrivata. In tutta Europa, compresa la Francia, i regimi di destra esprimono la propria arroganza e
rivendicano una gestione padronale del governo. In Italia gruppi di estrema
destra si permettono ancora di fare incursioni in un cinema romano, in cui si stava mettendo in scena un'opera sul fascismo e la resistenza, rivendicando il "leso onore" della Decima Mas.
E allora, come oggi, siamo ancora davanti a un insopportabile massacro.
Allora come oggi un popolo, quello Palestinese, non ha il diritto di
seppellire i propri morti. non ha il diritto di rivendicare la propria
identitą, non ha il diritto di sedersi al tavolo delle trattative per
stabilire un accordo di pace, non ha il diritto di fare informazione.
E in molte cittą le manifestazoni per il 25 aprile diventano l'occasione
per ricordare quanto sta avvenendo sotto gli occhi di un occidente incapace
di reagire.
I giorni successivi al 25 Aprile sono stati l'occasione per i gruppi
neofascisti di riaffermare la propria appartenenza ad un infame retaggio. Cos?
nell'anniversario della morte di Mussolini sono state organizzate
commemorazioni con saluti romani e tributi di "onore" a
Milano,
Roma, Predappio ed altre cittą, alle iniziate dei neofascisti erano
ovviamente presenti le forze dell'ordine che, stranamente, non hanno rilevato
alcuna apologia di fascismo!
Intanto in Francia cresce la rabbia e la vergogna per l'inaspettato consenso
elettorale ottenuto da Le Pen alle presidenziali. La gente scende per le strade di
Parigi e delle maggiori città del paese
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