Prigionieri in sciopero della fame
Sono circa 4000 su 7500 i prigionieri palestinesi reclusi nelle carceri
israeliane che ormai da piu' di due settimane stanno facendo lo sciopero della fame.
Lo sciopero, serve a porre l'accento sulle disumane condizioni in cui versano i prigionieri reclusi nelle carceri israeliane.
Venerdi 27 agosto, di ritorno dalla manifestazione contro la costruzione del muro di Abu Dis a Gerusalemme
[dove fra gli altri "illustri" personaggi era presente Arun Gandhi], Peter un ragazzo statunitense viene fermato dalla polizia israeliana, "colpevole" di impugnare' una bandiera palestinese.
Vicino a lui una telecamera riprende la scena, e' imbracciata da Giordano un giovane turista veronese. Dopo pochi minuti si scatena il putiferio e sia Peter che Giordano sono violentemente tradotti in carcere: da quel momento per i due comincia l'inferno.
Da subito vengono percossi violentemente. Al processo, il giorno seguente, sono visibilmente "segnati".
Il video girato da Giordano li scagiona completamente e il giudice non puo' che rimetterli in liberta' sotto cauzione.
Quando gli avvocati si presentano per prelevarli, pero', la polizia si rifiuta di lasciarli andare, aggrappandosi ad inconsistenti cavilli.
Vengono di nuovo rinchiusi e trasferiti. Un trattamento che trasgredisce ad ogni regola: un pericoloso precedente che scandalizza gli avvocati ma non trova eco sulla stampa. Ricordiamo, inoltre, che i due sono al loro quarto giorno di sciopero della fame
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