Pescatori di uomini
Senza pace neanche dopo morti. Decine e decine di migranti, nel tentativo di raggiungere l'Europa attraverso la Sicilia, perdono la vita a causa del maltempo e della precarieta' delle imbarcazioni. Qualche servizio al tg e, poi, l'oblio. E invece il Mediterraneo, impietoso cimitero subacqueo, ce lo ricorda e restituisce i corpi, o quello che ne resta, a modo suo.
Da due anni, infatti, nella zona del Mammellone (cosi' e' chiamato il
tratto di mare tra la Libia e Lampedusa, a 300 miglia da Mazara del
vallo), i
pescatori siciliani tra le loro reti per la pesca al traino trovano,
insieme a pesci e molluschi, cadaveri di uomini e donne. Brandelli di
corpi distrutti dai naufragi causati, soprattutto, dalle mareggiate
invernali riaffiorano dopo mesi nell'indifferenza totale.
E ai pescatori, che si trovano a fare i conti con questa tragedia del
mare, non resta che avvertire le autorita' costiere che, a detta loro,
attivano le "procedure per il rimpatrio delle salme". Come si rimpatriano
i resti di un corpo, pero', non e' dato sapere.
Appuntamenti: 11 e 12 settembre sit-in a piazza della Repubblica - Mazara del vallo :: foto ::
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