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VERTICE ONU 25/08/2002
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Rio+10 = - risorse + capitale

Nel vertice di Johannesburg i rappresentanti di oltre 200 paesi del mondo si incontrano per tirare le somme degli accordi di Rio (1992) e per progettare un mondo all'insegna dello sviluppo sostenibile. Il tutto avverrà in un'atmosfera in cui è sempre più forte la pressione delle grandi compagnie, che proporranno, con l'avvallo dell'onu, una sessione a loro dedicata opportunamente chiamata "business day". L'assenza di Bush rappresenta in questo contesto solo il sintomo più eclatante del modo in cui i paesi industrializzati si stiano muovendo per ridurre il vertice a una pura passerella.
I dieci anni che ci separano dalla conferenza di Rio hanno portato i sistemi naturali sull'orlo del baratro, a causa di fenomeni quali il cambio climatico, la diminuzione della biodiversitá, la scarsitá d'acqua, lo sfuttamento degli oceani e la distruzione delle foreste.Le conseguenze di questo sfruttamento gravano soprattutto sulle popolazioni del terzo mondo che sono sempre coloro i quali pagano il prezzo maggiore causato dagli squilibri ambientali
Nonostante ciò continua lo sforzo di multinazionali e paesi sviluppati nel determinare un progresso nel processo di liberalizzazione dei mercati e di sfruttamento della natura e dei popoli.

Le ong e il vertice

Appare allora chiaro quanto il bilancio di Stoccolma 1972 e Rio 1992 si sia dimostrato fallimentare. Nessuna delle tre convenzioni approvate a Rio (sui gas serra, sulla biodiversità e sulla desertificazione) è stata applicata. Il protocollo sui gas serra, firmato a Kyoto nel 1997, non è ancora entrato in vigore, così come il protocollo di Cartagena (2000) sulla biosicurezza. E addirittura non si è ancora arrivati ad avere un protocollo sulla desertificazione. Intanto, le grandi multinazionali hanno accentuato la loro capacità di fare azione di lobby sulle decisioni delle nazioni unite.
In questo quadro, le principali organizzazioni della società civile hanno delle difficoltà a proporre alternative forti. Il jobourg memo, uno dei documenti più elaborati, propone di creare due nuove agenzie specializzate delle nazioni unite (sull'ambiente e sulle energie rinnovalibi) e l'istituzione di un sistema indipendente per la risoluzione delle controversie ambientali sul modello della corte dell'Aia. Ma, in definitiva, sarà la difficoltà della società civile a fare proposte concrete a pesare sul gigantesco Forum Globale della società civile al quale parteciperanno numerosi gurppi e ong, e la cui organizzazione - gestita principalmente dal cartello di ong SANGOCO e dal maggior sindacato Sudafricano (il COSATU) - ha provocato le critiche di molte organizzazioni locali. Articolato su sette punti, peraltro abbastanza generici, neanche il controvertice probabilmente riuscirà ad essere più che una passarella di buone intenzioni.


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