Gaggiano, bugie e videotape
Angelo Gaggiano, Primo Dirigente della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato Centrale di Genova, ha concluso oggi la terza udienza da teste. Gaggiano era il responsabile di piazza nelle giornate del 19, del 20 (corteo autorizzato della disobbedienza) e del 21 luglio 2001 (corteo internazionale). Nel corso delle 3 udienze è riuscito a dire tutto e il contrario di tutto.
Finalmente alla terza udienza, la difesa si gioca la carta decisiva: una sentenza di condanna nei confronti del dirigente per ricettazione. Il dottor Gaggiano cerca di giustificarsi con patetiche dichiarazioni [ "un magistrato mi ha venduto un mobile che poi è risultato rubato" ], ma viene freddato dal tribunale con una dichiarazione lapidaria: "leggo la sentenza e dice che lei è stato condannato per aver venduto e non per aver comprato [...]. Punto. Può andare, grazie". Il dirigente stava mentendo alla corte ed evidentemente le sue menzogne non si sono limitate alla sua precedente condanna ma sono state una delle costanti delle sue tre udienze come teste.
La terza udienza ha dimostrato definitivamente la sua inattendibilità, segnando un punto pesante in favore della difesa e soprattutto della sua ricostruzione di quei giorni, mentre la versione dei pm udienza dopo udienza si dimostra sempre meno solida.
Nel frattempo, giovedì 27 gennaio si apre il processo per i fatti della Caserma di Bolzaneto, dove centinaia di attivisti e attiviste sono stati torturati per giorni.
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[ trascrizione integrale dell'udienza del 25 gennaio 2005 || pagina della controinchiesta || supporto legale ]
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