May Day? My Way!
Il conto alla rovescia è già iniziato, con azioni di protesta quasi quotidiane. Il prossimo appuntamento, a Roma, è per sabato 23 aprile, con una streetparade da San Lorenzo a Termini. Parliamo della "May Day", la giornata di agitazione che vuole dare visibilità ai conflitti e alle rivendicazioni del precariato.
La precarietà, infatti, non è più "atipica", visto che tocca 6 milioni di persone; ma per governo, sindacati confederali e imprenditori, reddito e diritti spettano solo al lavoro salariato tradizionale. Eppure, le lotte e le vertenze che nell'ultimo anni hanno agitato il mondo del lavoro dai canili alla ricerca universitaria dovrebbero costituire un segnale chiaro: la favola del "lavoro flessibile" non la beve più nessuno.
La MayDay quest'anno si moltiplica: 5 città in Italia (Milano, Viterbo, L'Aquila, Napoli e Palermo) e 14 città in Europa ospiteranno streetparade, cortei ed azioni. La flessibilità del lavoro non è infatti un fenomeno nazionale, ma riguarda tutto il continente. Direttive UE come la famigerata "Bolkenstein", d'altronde, intendono rilanciare l'economia abbassando ancora il costo del lavoro.
Molte persone, da Roma, raggiungeranno Milano in treno il 1 maggio. E la MayDay inizierà già alla Stazione Termini: l'appuntamento è per la sera del 30 aprile (ore 20) per reclamare treni per Milano al prezzo simbolico di 1 euro. Quest'anno, la questione è più delicata che mai: in assenza di un treno di passaggio dal sud, toccherà a Roma "conquistare" un treno speciale per Milano. La street parade di sabato 23 servirà proprio ad annunciare pubblicamente quest'obiettivo.
La richiesta di trasporti gratuiti o quasi non è isolata. La mobilità è infatti un diritto rivendicato da precari e precarie, che ne hanno bisogno per saltare da un contratto precario all'altro. Come la formazione ed il reddito, è un diritto che spetta a tutte e a tutti, indipendentemente dalla condizione lavorativa o di genere: un diritto di cittadinanza.
Treno per milano ore 22 stazione tiburtina
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