Unioni di fatto
Il 16 giugno prossimo sarà iscritta all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Pescara l'istituzione del Registro delle unioni civili, finalizzato al riconoscimento, per quanto attiene le competenze comunali, di tutte le forme di reale convivenza. Si sono già mossi in tal senso più di quaranta città
italiane, sei paesi dell'unione europea (Danimarca,
Svezia, Olanda, Francia, Belgio e Germania) e altri,
come la Spagna, lo stanno facendo.
Con l’istituzione del Registro, la Città di Pescara, in cui, secondo stime recenti, vivrebbero circa 12.000 omosessuali, farebbe un passo importante nella direzione delle politiche attive per l'estensione dei diritti di cittadinanza a tutti e tutte senza alcuna discriminazione,
come garantito dall'articolo 3 della costituzione. Un piccolo passo verso la laicizzazione della società civile che si inserisce in un clima sempre più culturalmente arretrato, ancora troppo legato alla curia romana oscurantista e
reazionaria.
Al di là degli effetti concreti, una tale scelta potrebbe contribuire a creare le condizioni per il superamento di steccati culturali come quello verso le persone omosessuali, che spesso producono forme di discriminazione anche violenta.
E' da rilevare che questa discussione si inserisce in un clima di omofobia generato dall'arcivescovo Francesco Cuccarese, che è intervenuto prepotentemente nel dibattito che si è aperto sulla delibera, esprimendo il suo netto dissenso, affermando che: "le relazioni tra persone dello stesso sesso sono contro natura".
Appello per l'approvazione della delibera. | Finestra informativa su Radio Città Pescara, ascolta via streaming
[16/6/05] Aggiornamento: Bocciata la delibera
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