Rapinando, uccidendo negri
Ibrahima Diop è stato aggredito e accoltellato all'uscita di un call
center nei pressi della stazione centrale di Napoli. E' morto dopo poco
per emorragia degli organi interni. Ibrahima Diop è stato assassinato,
probabilmente per pochi spiccioli, per una rapina, l'ennesima, perpetrata
ai danni di immigrati. Perchè rapinare un migrante, magari clandestino, è
facile e sicuro. Si sta rapinando qualcuno che già "lo Stato" ha definito
come un senza diritti, un senza volto, un potenziale criminale. Pochi mesi
fa a Giugliano un altro migrante, richiedente asilo, Job Augustine è morto
in ospedale dopo cinque giorni di coma per essere stato gambizzato in
strada. Job Augustine, il cui vero nome è risultato essere Moussa
Munkaila, era cittadino del Niger, uno dei paesi più poveri del mondo,
sconvolto proprio negli ultimi mesi da una terribile carestia. Aveva
dichiarato di essere liberiano perchè era convinto che fosse l'unico modo
per poter entrare in Italia, dichiarare di venire da un paese in guerra
per non rischiare di essere espulso. Si era scelto un nome emblematico
(Job= lavoro...) della sua voglia di costruirsi una possibilità. Una
possibilità che gli è stata negata!
I soprusi sui migranti, anche nella nostra regione non si contano più.
Sono i soprusi più facili, su chi è "vulnerabile" per legge, su chi non
muove l'attenzione delle cronache. Poche settimane fa un barcone con oltre
100 persone è probabilmente affondato al largo delle coste siciliane, ma
nessuno li ha cercati veramente e così i media hanno potuto dimenticare in
fretta la "Spiacevole notizia".
Lunedì 29 agosto ore 9:00 p.zza Garibaldi corteo antirazzista
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