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TELECOMUNIC/AZIONI 01/11/2005
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Call Strike

Spesso chi telefona ai numeri gratuiti delle società telefoniche (a cominciare da quelli di Telecom, Tim, Vodafone, Wind, H3G) non sa che dietro la cornetta si nasconde una vita precaria, senza possibilità di ammalarsi, di avere ferie pagate, di ottenere un reddito decente, di auto-organizzarsi (ci ci prova viene licenziato). I call center nascondono vite parcellizzate, abilitate a rispondere su un solo argomento, pagate a prestazione, all'ora, costrette al part-time o all'apprendistato dopo anni di lavoro per una società.
Il caso dei call center è solo il più noto esempio di come è selvaggia, quando si applica, la Legge 30 (la famigerata riforma Biagi): un vortice di esternalizzazioni e privatizzazioni di servizi, che ha creato in breve tempo una vera e propria epidemia di precari. Precari minacciati anche dalla possibile delocalizzazione massiccia (in Tunisia, Albania o Romania).
Il 4 novembre tutti possono partecipare alla lotta di chi sta dietro le cuffie. Con il call strike: chiamando i numeri dei call center gratuiti 187-191-119-190-155 dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
Il 4 novembre è infatti previsto uno sciopero nazionale delle telecomunicazioni, con manifestazioni in tutta Italia (Roma, Napoli e Milano).

il manifesto dell'iniziativa
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