No alla guerra
Testardo come un mulo, Bush farà partire la sua guerra nonostante tutto. Nonostante l'Onu sia riuscita a far digerire all'Iraq il nuovo accordo sugli ispettori, nonostante Russia, Francia e Cina continuino a sottolineare l'inutilità di un intervento armato, e nonostante una forte opposizione stia crescendo anche all'interno degli Stati Uniti in vari ambiti.
Nel frattempo in tutto il mondo la gente inizia a scendere in piazza per ribadire il proprio rifiuto nei riguardi di ogni intervento armato.
In Italia, sabato 5 ottobre sono state indette manifestazioni contro la guerra, nell'ambito dell'iniziativa cento città contro la guerra promossa dal comitato organizzatore del Forum sociale europeo.
Precedenti manifestazioni si sono tenute a Roma, dove hanno manifestato centocinquantamila persone e a Londra, in teoria la principale alleata degli Usa, dove 500 mila persone
si sono radunate sabato 28 settembre per la manifestazione "Don't
attak Iraq-Justice for Palestine", convocata da Stop the war coalition e la Associazione mussulmana inglese, e appoggiata dal Cnd.
E stata una delle più grandi proteste per la pace degli ultimi anni, una dimostrazione di
quanto sia diffusa in Inghilterra, principale alleato degli Usa,
l'opposizione all'intervento militare.
Già martedì scorso, quando il Parlamento aveva discusso i piani
militari per la guerra contro l'Iraq, e Blair aveva presentato un dossier
che svelava i presunti piani di distruzione di massa iracheni, centinaia di persone si sono riunite davanti al Parlamento per dimostrare il proprio dissenso.
Altre mobilitazioni contro la guerra si sono svolte al Cairo,
Berlino, Dublino, Sydney, Washington, Portland .
Manifestazioni in Italia:
Audio | Mattina | Roma:sit-in delle donne| Modena |
Foto e testi | Venezia | Roma | Torino | Napoli | Bologna | Pistoia | Milano | Novara | Palermo | La Spezia | Pisa | Napoli |
Commenti stampa estera
english text: no to the war
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