NOT IN MY NAME, NOT WITH MY BRAIN !
Ineluttabile è la guerra. Una guerra da combattere nel nome dell'oro nero, come sempre. Ma soprattutto da combattere nel nome di una nuova concezione dell'idea di
pubblica sicurezza, per affermare il nuovo assetto delle relazioni
internazionali che da questa idea discende.
Uno stato di emergenza duratura. Uno stato di guerra che catalizza le tensioni, tende all'estremo e crea una
frattura profonda tra chi ha deciso di accettare il rinnovato principio di
autorità e chi lo rifiuta.
Patrioti e disertori, anche se la patria da difendere è l´infallibilità del
modello di sviluppo dell'occidente e non ha confini precisi tra gli stati: è
una scelta di campo a livello globale, trasversale alle relazioni geopolitiche
come alle pratiche della quotidianità.
Una retta via e infinite possibili devianze, che inevitabilmente vengono
ricondotte all'unica fazione dei nemici della democrazia..
Alla legittimazione di questa idea malsana di libertà duratura corrisponde
l´affermazione nella società di una cultura dell´intolleranza, una filosofia
di guerra per cui supini dovremmo accettare la verità dei sospetti ufficiali,
la ragionevolezza dell´attacco preventivo.
L´Università è uno spazio fondamentale di elaborazione del sapere critico, che
è anche capacita´ di distinguere e valorizzare una molteplicità di saperi
contro un potere che si rappresenta come un pensiero unico, identico a se stesso. E quando non c´è più separatezza tra sapere e potere forse e´ il momento che
l'Università dica forte e chiaro di non essere ne´ docile, ne´servile, ne´
obbediente.
>> continua
No War Expo':
Un momento di controinformazione sulla guerra, di socializzazione di idee e
progetti di alternativa politica: studenti, associazioni,collettivi, realtà
autorganizzate...banchetti, materiale informativo, proiezioni, mostre, spazi
di dibattito... a dare una svolta, a spalancare un diverso orizzonte su quel
mondo che una volta si chiamava studentesco e che più realisticamente oggi si
potrebbe definire una costellazione di soggetti sospesi tra formazione e
precariato permanente.
tAzTv
prove tecniche di trasmissione:
la guerra da sempre viene combattuta anche e, talvolta, soprattutto sul fronte della propaganda , della disinformazione, della manipolazione della realta' ad uso mediatico. Milioni di persone ingoiano quotidianamente tonnellate di junk news credendo in questo modo di conoscere cosa succede nel mondo.
Not with my brain!!!
il mio cervello schizza lontano da questo immaginario mediatico omologante e reclama nuove forme di comunic-azione diretta: riprendiamoci il tubo catodico!!
il 29 gennaio prove tecniche di trasmissione: porta i tuoi materiali, la tAzTv medi@ttiva sta per accendersi!!
adesioni all'iniziativa
29 gennaio 2003
h 10:00-18:00
Universita' Statale
Aggiornamenti: 1 | 2
Reti Universitarie contro la guerra
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