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GUERRA E MERCATO 19/03/2003
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L e Borse brindano alla Guerra e il petrolio crolla

Le borse brindano, ma sono solo bollicine. Il Petrolio crolla, come previsto. Il Dollaro sale, come previsto. Ma i capitali abbandonano l'America. E l'Europa non è un alternativa. Le Borse mondiali festeggiano l’inizio della Guerra, con l’eccezione di Parigi. L’effetto è quello delle bollicine di champagne. Evanescenti. Il petrolio crolla, la speculazione è finita. L’inizio della Guerra e la sicurezza della vittoria americana fanno crollare il Brent, ma soprattutto il West Texas, che scende del 10%. Come avevamo previsto. Il dollaro sale e l’Euro scende. Come avevamo previsto. Il premio Nobel Samuelson, ornato di cravattina a farfalla. Predice che se la guerra sarà rapida e incruenta l’economia ne trarrà beneficio. E biasima la Francia, definendo la possibilità di veto francese all’ONU come un “incidente storico”. Biasima anche le popolazioni europee, ree di pacifismo, così come nel ’38-’39 incapaci di fermare Hitler. Dimentica i finanziamenti a Hitler del 1932 erogati da banche americane ed inglesi, più qualche banca ebraica, come Warburg e Schroder, Effetto dell’età. Eppure a guardare le statistiche della FED è in particolare i “Flow of Funds Accounts of the United States” cioè i flussi di fondi, il dubbio permane. Il buco della bilancia commerciale USA si avvia ad essere pari a 500 miliardi di dollari su base annua. Ler entrate nette di capitali passano dai 521,8 miliardi di dollari del 2000 agi 196,1 del 2002.. I capitali abbandonano l’America. Negli ultimi mesi ne sono andati via per circa 200 miliardi di dollari. A guidare la fuga sono i sauditi. E la bolla immobiliare sta per scoppiare. William Poole, presidente della Federal Reserve di St. Louis, ha detto il 10 marzo che i problemi in cui possono incorrere le due gigantesche finanziarie che detengono il grosso dei mutui immobiliari USA, la Fannie Mae o la Freddie Mac, potrebbero infliggere dei danni enormi al sistema finanziario ed all'economia statunitensi. Poole ha espresso i suoi timori sulla fine della bolla immobiliare parlando ad un simposio sponsorizzato a Washington dall'Office of Federal Housing Enterprise Oversight (OFHEO), istituto di supervisione delle due grandi finanziarie. Né l’Europa ha da gioie: le voci su un possibile “default” della Deutsche Bank si fanno sempre più insistenti, e sembra la Germania stia preparando un paracadute per le sue banche piene di “bad loans” , cioè sofferenze. E’ questo che mi preoccupa. I vaniloqui di Chirac e di Schroder sono il punto debole del movimento pacifista. E non solo perché oppongono alla supremazia USA quella di un ONU che, smarrita la sua missione originaria, la pace, è diventato l’unico organismo a cui appellarsi per le guerre. Transeat. Ma soprattutto perché non hanno un modello da opporre a quello americano. La politica estera della Francia, dal Ruanda alla Costa d’Avorio è una catastrofe umanitaria di proporzioni bibliche. E’ in questo mondo di “apprendisti stregoni” che ci tocca faticosamente proseguire le nostre esistenze.
Ma stanotte inizieranno i bombardamenti. E nulla sarà più come prima.


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