Un inferno chiamato Vulpitta
Venerdì 28 marzo,scoppia,all'interno del CPT di Trapani "Serraino
Vulpitta",una
rivolta |1| ,l'ennesima. Dodici
ragazzi tentano la fuga dall'inferno e all'interno del CPT non si fa
attendere la repressione delle forze dell'ordine che picchiano
selvaggiamente tutti all'interno del centro. La situazione assume una
tensione palpabile:urla,colpi,agenti in assetto
antisommossa che entrano al CPT per punire l'ennesima ricerca di
liberta'. La condizione
dei detenuti diventa così giorno dopo giorno,rivolta dopor ivolta,sempre più
insostenibile:tentativi di suicidio e atti di
autolesionismo ne sono la prova,senza contare le vessazioni e i
soprusi inflitti quotidianamente dalla polizia.60 giorni di detenzione
in un luogo del genere sono in tutto e per tutto paragonabili a 60 giorni di
detenzione carceraria,in cui non è concesso il minimo errore,pena una
violentissima repressione
Dossier: Storie da un lager
Foto: Immagini del Vulpitta
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Aggiornamenti:
Novembre: Le chiusure tempestive
Ottobre: Un cpt insostenibile
Agosto: La calda estate del Vulpitta
Luglio: fuoco e violenze
Giugno: rivolte al cpt di Trapani
24.05: Un'altra rivolta al CPT Vulpitta
attivita' e azioni per la chiusura del Vulpitta
il processo
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