Le giunte passano, i centri restano
Si diventa rapidamente milanesi, senza dimenticare le proprie consuetudini, i propri affetti
(Piero Bassetti citato da John Foot -presentazione del libro "Milano dopo il miracolo", Leoncavallo maggio.2003)
Il 30 maggio è la data di sgombero del centro sociale Leoncavallo dalla sede in via Watteau, 7.
Si tratterebbe del quarto sgombero nella storia del centro, unica risposta che l'amministrazione comunale riesce a dare ai bisogni di incontro e di crescita di grandi e
piccini è quella dell'ennesima chiusura di uno spazio libero e accogliente, capace di produrre cultura e
idee.
In gioco non c'è soltanto il destino dei centri sociali. C'è un'
idea di cittàche si ribella al sacrificio di ogni spazio alle logiche commerciali, e alla negazione dei luoghi di riappropriazione del tempo, della socialità, del saper fare .
La sede di via Watteau segna il percorso di
dieci anni di attività del centro che si è concretizzato in
lotta politica contro chi a Milano ha svenduto il possibile (dell'Aem delle farmacie comunali) e altro si appresta a svendere.
Contro chi dismette e
devasta i servizi per minori, anziani, immigrati, chi demolisce la
democrazia municipale. Contro chi guarda alle
aree ex industriali come occasione di speculazione e chi musealizza la cultura e uccide la sperimentazione e la formazione, per il diritto alla casa, a una diversa idea di citta', a una migliore qualita' della vita.
Di fronte alle minacce della giunta la
reazione dell'assemblea di gestione del centro è stata unanime"il Leoncavallo rimane qui!"
Quest apotrebbe essere l'ultima tappa di
28 anni di attività politica e culturale, 3 sgomberi,
10mila metri quadrati in via Watteau, 8 strutture, 6 associazioni,
oltre 350 concerti all'anno, 96 rappresentazioni teatrali, più di 50 attori di fama e non che ogni anno utilizzano un teatro con 80 posti a sedere;
200 proiezioni all'anno di film e
video underground; 32 puntate di testi teatrali trasmesse su
Radio Onda d'Urto
più di 400 iniziative rivolte a bimbi e genitori. Oltre 200 serate musicali e danzanti, 18 ore l giorno di diretta su Radio Onda d'Urto, 10 libri pubblicati. Uno
sportello legale per la difesa dei diritti dei
migranti, 7 permessi di soggiorno ottenuti nel 2003. Una televisione nel quartiere. Un
Happening underground internazionale di arti grafiche giunto alla nona edizione.
Il 31 maggio, ore 15.00
manifestiamo con un
corteo per rivendicare gli spazi, le battaglie locali e nazionali:
l'antiproibizionismo, l'opposizione alle guerre, l'antifascismo e l'antirazzismo, la solidarieta' con le popolazioni migranti e la
libera circolazione dei saperi che solo luoghi come come questo possono garantire.
Dichiarazioni di Cabassi
Appuntamento radio onda d'urto
Adesioni al corteo
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