Non brucia solo Parigi
La Francia è attraversata da un grande movimento di protesta contro le riforme
del governo Raffarin: la riforma
delle pensioni promossa dal ministro degli affari sociali Fillon
prevede l'aumento dell'età pensionabile; la riforma
Ferry sul decentramento della pubblica istruzione significa la sua
privatizzazione; la riforma dell'Università applicherà al sistema universitario francese la divisione "bachelor+master" anglosassone.
Lo sciopero degli insegnanti dura già da 50 giorni e ora si è esteso ad altri settori, dopo l'annuncio della riforma pensionistica contro cui è sceso in piazza un milione di
persone. Da giovedi 5 sono in sciopero trasporti, università, ospedali e nettezza urbana. Da Parigi fino alle colonie,
si sono svolti picchetti,
blocchi stradali, occupazioni dei luoghi di lavoro, delle università e
di luoghi-simbolo del potere
padronale. La polizia è intervenuta ovunque con cariche e gas
lacrimogeni. Ma ormai si parla di generalizzare
lo sciopero. Intanto, la manifestazione nazionale di martedi 10 giugno è stata conclusa da violente cariche della polizia.
Gli attacchi all'educazione, al sistema delle pensioni, all'organizzazione del
lavoro in Francia, non rappresentano un caso isolato. In Germania continua il dibattito sulla riduzione delle prestazioni sociali dello stato. In Italia, la recentissima riforma delle norme sul lavoro
ha reso il precariato ancora più incerto. Sulle pensioni, si aspetta l'autunno
per discutere la riforma. E a parte il problema occupazione sollevato dai sindacati autonomi degli insegnanti a Torino, da noi poco si sa di una riforma che disgrega l'educazione scolastica italiana e fa a pezzi orario scolastico e insegnanti in nome di
una presunta "razionalizzazione".
La manifestazione di mar 10.06 resoconto | foto | azioni teatrali Parigi Nizza
Le manifestazioni precedenti ven 06.06 | gio 05.06
Le mobilitazioni a Avignone | Tolosa | La Rochelle 1 2 3 | Calais | Marsiglia
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