Il rombo del cannone
"Contro le barche dei clandestini voglio sentire il rombo del cannone". Con queste parole che ben si addicono alla sua figura di uomo di governo, Umberto Bossi presenta il suo decreto anti-immigrazione che dovrebbe porre fine all'ondata di sbarchi che in meno di una settimana hanno portato sulle coste di Lampedusa, e non solo, più di mille immigrati.
Senza giri di parole il leader padano, minacciando la crisi di governo in caso di mancate riforme, definisce questa una soluzione accettabile per "annientare il flusso dei clandestini", senza regolamentazioni o mezzi termini, ma solo con le bombe, rispettando a pieno la tradizione della legge razzista bossi-fini e della lega.
Ma intanto gli sbarchi continuano. E dove non c'è un'accoglienza degna dei lager, c'è la repressione contro i richiedenti asilo politico come la comunità kurda di roma o quella sudanese a palermo.
E non si fermano neanche le tragedie. Ultima in ordine di tempo un naufragio di 60 persone nel Canale di Sicilia che arricchisce la triste lista dei naufragi di clandestini, come avviene continuamente, soprattutto in estate, sulle coste siciliane.
Approfondimenti: Mare nostrum, la via degli sbarchi | Italiani, popolo di emigranti
Il testo integrale del Decreto anti-sbarchi
Foto: Da Lampedusa, Viaggio di andata (e talvolta di ritorno)
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