Lavorare uccide ancora
Il rapporto 2003 dell'INAIL ha
censito 967mila infortuni sul lavoro nel 2002 e 1400 morti bianche. Il calo
del 3% è statisticamente poco rilevante e non suggerisce tanta allegria, anche perché viene dopo molti anni di aumento. Dal conto, mancano
i sommersi, ma sono pochi anche i salvati, quelli davvero tutelati contro il
lavoro.
L'INAIL, infatti, non dice che solo il 12% degli infortuni e un terzo delle
malattie
contratte sul lavoro vengono indennizzati, lasciando la maggior parte dei
lavoratori senza alcuna
protezione.
Inoltre, i dati dell'INAIL tengono conto solo degli infortuni denunciati. Ma
chi lavora nel sommerso spesso non sporge denuncia per
paura di ritorsioni o per sfiducia. Si tratta soprattutto di immigrati,
precari
e lavoratori in nero (circa 200mila, ma non ci sono dati certi), un'area in forte aumento in tutto il mondo (28% del PIL italiano): persone troppo ricattabili
per difendersi. Ma allora diminuiscono gli infortuni o i diritti?
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