Crimini di pace: i veleni dell'Enichem
A Sud-est della Sicilia, nel triangolo tra Melilli Priolo e Augusta si
perpetua da anni uno scempio di grande portata. Circa trenta km di costa trasformati in un cimitero di ciminiere e una vasta aera interna adibita a discarica abusiva a cielo aperto.
La scoperta del petrolio e l'illusione di un immediato arricchimento e di un
folgorante sviluppo industriale dell'area ha fatto si che i proprietari
svendessero le proprie terre alla grande Enichem e che gli abitanti si
trasformassero da contadini o pescatori in operai.
Ben presto però si è presentato il problema dei rifiuti industriali per non
parlare dei vari piccoli incidenti che hanno fatto si che grosse quantità di
petrolio e/o suoi derivati si riversassero in quell'incantevole tratto di mare.
Un piccolo gruppo, per anni inascoltato, ha raccolto dati, testimonianze,prove
dell'inquinamento prodotto e ha denunciato le drammatiche conseguenze che tale
situazione ha avuto sul territorio e sulla gente.
Oggi finalmente la
magistratura ha aperto un'inchiesta e ha arrestato diversi responsabili
dell'Enichem.
Il tutto partendo dalle numerose denunce del Prof. Giacinto Franco
primario di pediatria dell'ospedale di Augusta che da anni sostiene con
precisi dati statistici che nel famoso triangolo dell'illusione l'incidenza di
malformazioni nei feti e nei bambini (nel 2002 il 6% dei bambini nati) è 4
volte più alta della media nazionale, e la presenza di malattie tumorali è il 20% maggiore rispetto alla media regionale. Per non parlare infine della
concentrazione di mercurio riscontrato nei pesci e nei frutti di mare (fino a 500 volte superiore alla soglia massima tollerata dall'uomo), di cui si sono
sempre nutriti gli abitanti della zona e che rappresenta la principale causa
delle malformazioni dei bambini di Augusta.
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