La noche de Tlatelolco
10 mila persone a protestare in piazza per sostenere la rivolta degli studenti. Una piazza troppo piccola. Un regime che fa largo uso del potere militare e che sta svendendosi agli Stati Uniti. Partono gli elicotteri e i carri armati ed è mattanza: il 2 ottobre 1968 rappresenterà per sempre la più crudele, sanguinosa repressione del movimento studentesco. Muoiono in 500 (ma erano "solo" 250 per la Cia), ma la cifra non venne nascoste per 30 anni, vennero alla luce solo quando il fotografo morì. A 35 anni da quella giornata, i responsabili della repressione restano impuniti, nonostante di tratti di persone note, agli ordini dell'allora presidente della republica Gustavo Diaz Ordaz, e nonostante la strage fosse stata programmata a tavolino per stroncare un movimento che da tre mesi stava mettendo a rischio l'immagine di un Paese che doveva far finta di essere normale, per accogliere le Olimpiadi e i miliardi dell'industria dello sport.
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