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il malloppo di giovanna
by z3ro Wednesday, Jul. 19, 2006 at 2:26 PM mail:

non so cosa succeda a voi, ma a me quando parlano dell'acume politico dell'on. paolo raffelli, l'esimio sindaco di terni, o di giovanna petrelli, la sua più ineffabile collaboratrice, e questo sin dai tempi non sospetti dell'occupazione del vecchio palazzo primavera, mi sale solo il sangue agli occhi e non riesco più ad articolare un solo discorso che non sia fatto di imprecazioni o invettive.

non bastava, mi dico, la visita blindata del presidente della camera dell'ultima settimana. ci volevano anche gli ultimi articoli pubblicati da la nazione e dal giornale dell'umbria di oggi sull'affaire-petrelli, l'unica consulente per la pace che non ha mai partecipato a una manifestazione conto la guerra, per avere la giusta misura dello stato di colpevole afasia in cui versa il cosiddetto movimento per la pace ternano.

ad avere diritto di parola adesso, dopo l'elezione del governo Prodi e l'annunciato rifinanziamento delle missioni militari in afghanistan e in iraq, sono solo il sindaco, il vescovo, e i più diligenti capobastoni locali.

sarebbe davvero poco elegante, a questo proposito, lasciarsi sedurre dalla storia minuta e aneddotica delle diverse relazioni più o meno pericolose intercorse in tutti questi ultimi anni tra i diversi esponenti della sinistra immaginaria locale, quella per intendersi del cosiddetto associazionismo di riferimento del pci-pds-ds(-prc), quelli con i santi in paradiso e i soldi dei contribuenti in tasca, e i disegni di recupero e di cooptazione politica di "giovanna" - è così, e non a caso, che la si è sempre chiamata anche negli ambienti meno allineati e pacificati - o dei suoi più recenti eredi e successori.

forse potrebbe aiutare a far luce sulle ragioni di tutto questo buio, ma non aiuterebbe certo a disarticolare il fitto intreccio di interessi e clientele su cui si regge il governo di questa città.

meglio, molto meglio, lasciar fare tutto il lavoro sporco ad enrico melasecche. se non altro non gli manca certo il tempo ed in più è profumatamente pagato per farlo.

* * *

Questo è quanto si può leggere ne La Nazione di oggi, mercoledì 19 giugno:

Pace, un consulente contestato.
La polemica. Melasecche chiede lumi sull'operato della figura. E afferma: "Nessuno lo ha mai incontrato"

TERNI — Si torna di nuovo a parlare del consulente per la pace del Comune di Terni (Giovanna Petrelli). Nei mesi scorsi la decisione di inserire una tale figura ammìnistrativa ebbe rilievo nazionale dopo le dichiarazioni rilasciate dal leader di An Gianfranco Fini, all'epoca vicepremier. Ora è il consigliere comunale Enrico Melasccche (Udc) a chiedere spiegazioni al sindaco Raffaelli, in un'interrogazione, sulla sede di lavoro, sul metodo dì selezione per l'affidamento dell'incarico e sull'attività svolta. Melasecche vuol sapere dal sindaco «in base a quali rigorosi criteri sia stato scelto nel 2004 il consulente e se risponda al vero che operi abitualmente a Perugia nella sede dell'Anci dell'Umbria. Inoltre — chiede ancora Melasecche — cosa ha prodotto tale consulenza, oltre all'esborso per il Comune e al significativo introito finanziario per l'interessato, rispetto alle finalità originariamente previste?». Il consigliere aggiunge poi chiamando in causa Raffaelli «se non si ritenga di abolire questa figura di consulente virtuale, utilizzando le risorse impiegate, finora 60.800 euro circa, per cause ben più importanti e urgenti, tenuto peraltro conto de 11'alto tasso di disoccupazione, soprattutto femminile, esistente a Terni e le evidenti difficoltà di bilancio di Palazzo Spada». Neil'interrogazione viene specificato che il Comune «ha formalizzato un contralto triennale in favore di un esponente politico Ds, già presidente del Consiglio provinciale, e che la consulenza avrebbe dovuto riguardare la tematica della pace, le cui competenze il sindaco ha ritenuto di tenere per sé in via esclusiva». «Il consulente — conclude Melasecche — non sembra essere presente in nessun ufficio comunale, nonostante gli sia stato assegnato una mail e un numero telefonico. Vari cittadini hanno cercato di informarsi, ma non sono mai riusciti ad incontrarlo».

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JANNO DATO IL SALARIO GARANTITO
by 610 Monday, Jul. 24, 2006 at 1:23 PM mail:

non c'è che da concordare con quanto scritto sopra anche se una volta di più si spara sulla crocerossa nel senso che si colpisce l'anello debole -cui i picciotti al potere hanno dato una pensione sociale- e non si parla degli interessi sporchi che reggono la consorteria al potere nella conca.
Come non ricordare gli affari indecenti sugli inceneritori, la lottizzazione dei fondi sociali e quelli sulla cultura, la privatizzazione dei servizi prima di tutto l'acqua...ma quando ci si mette insieme per spazzare via queste idorvore dei beni pubblici... ?

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