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STOP CPT - STOP DEPORTAZIONI
by LSA ESANKATA Saturday, Apr. 02, 2005 at 3:31 PM mail: ESANKATA@HOTMAIL.COM

EVASIONE! EVASIONE! EVASIONE!

BASTA CPT - BASTA DEPORTAZIONI

Oggi, in occasione della giornata europea per i diritti dei migranti, noi, come L.S.A. Esankata, partecipiamo al presidio di solidarietà con i migranti reclusi nel Cpt e nel Cpa di Crotone (Sant'Anna). Sono stati infatti deportati da Lampedusa fino a Crotone circa 500 migranti (provenienti da Irak, Palestina, Sudan, Ghana, Costa d'Avorio), sbarcati sull'isola siciliana nelle settimane scorse.

Secondo quanto riferito dai parlamentari entrati nel "Sant'Anna", già lunedì scorso si stavano preparando degli aerei per il rimpatrio forzato immediato. I migranti rinchiusi hanno giustamente tentato di opporsi alla deportazione (ricordiamo che operazioni di questo tipo sono anche vietate dai tratti internazionali a cui la democratica italia dovrebbe attenersi) evandendo dal Cpa in 400. La reazione delle forze dell'ordine (veri padroni del Cpa) non si è fatta attendere con pestaggi, l'utilizzo di manganelli elettrici e quattro immigrati con le gambe rotte.

Non vogliamo che la calabria diventi terra di detenzione. Proprio qualche mese fa è morto un migrante marocchino nel tentativo disperato di fuggire da quell'inferno che è il Cpt di Lamezia Terme, lanciandosi dal secondo piano dell'ospedale in cui si trovava momentaneamente.

Siamo per la chiusura dei Cpt, contro la "bossi-fini" e contro la "turco-napolitano".

Lottiamo per un mondo in cui il rispetto della propria dignità di uomo e donna non dipenda dal possesso di un misero foglio di carta o dalla propria nazionalità, lottiamo perchè ci siamo stufati del controllo sociale e delle schedature di massa, lottiamo contro il capitalismo che è causa di tutto ciò, che è causa della mercificazione dell'essere umano e del suo lavoro.

Crediamo infatti che un movimento di lotta contro i Cpt e le espulsioni non possa prescindere da una critica radicale dell'attuale sistema economico. Pensiamo che chi arriva sulle "nostre" coste su quelle bagnarole, dopo viaggi a dir poco devastanti, non lo faccia per scelta o per capriccio, ma perchè costretta dalla guerra e dalla miseria su cui il capitalismo si basa.

La strada della solidarietà internazionalista è per noi molto importante, non solo perchè crediamo sia doveroso e normale opporsi a tanta barbarie, ma perchè crediamo anche che tramite momenti di lotta come questi si possa creare maggiore coscienza di classe, legando le nostre istanze di liberazione sociale a quelle dei nostri fratelli e sorelle migranti, riconoscendoci gli uni negli altri come sfruttati in lotta contro un unico nemico comune: il capitalismo.

lsa esankata

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