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Vedi tutti gli articoli senza commenti
La Stampa
by Elettrico Wednesday, Dec. 04, 2002 at 2:12 PM mail:

Un paio di parole su un articolo apparso su "La Stampa" di oggi, sezione Torino

...articolo che on line non c'e'.

Chi vivesse a Torino e sfogliasse La Stampa oggi (solo nell'edizione delle 6) troverebbe a pagina 43 un articolo, in alto, intitolato "Raid nella sede di Indymedia sito d'informazione indipendente".

A parte l'ovvia perplessita' nel vedere un articolo che punta a gettare acqua sul fuoco, pero' considerando che arriva da un media come La Stampa non mi stupisce molto.

Nell'articolo di prende a piene mani da siti e mailing list, e si mette tutto insieme.

Gia' dire "sede di indymedia" non va bene: nella sezione FAQ del sito di indymedia infatti si legge che non esistono sedi, potendo indymedia essere fatta da chiunque abbia un pc e una connessione. In effetti li' era il mediacenter, nei locali dell'hacklab torino - http://www.autistici.org/underscore

Il racconto dell'episodio poi e' un po' gonfiato lasciando presagire scenari da devastazione: senza nulla voler togliere a quello che ritengo un gesto grave a me personalmente pare esagerato leggere di "scrivanie rovesciate". Quello che e' effettivamente successo e' passato scritto su questo stesso sito da uno dei presenti, e compare anche nell'articolo stesso piu' avanti, virgolettato, smentendo quindi il paragrafo precedente.

Anche l'uso di frasi come "azione squadristica" scritte virgolettate lascia intendere che la posizione ufficiale dell'hacklab o dei/delle mediattivist* che erano li' sia quella. pero' di fatto:
1. ancora non c'e' stato incontro formale col gabrio
2. ancora non c'e' una posizione formale del gabrio sull'accaduto
3. ancora non abbiamo avuto tempo di incontrarci tutti noi
4. personalmente considero un attacco squadrista quello della polizia alla diaz, e mi pare di non essere di fronte ad una situazione simile.

il testo poi, prendendo a suggerimento qua e la' dalle mailing list e dai post su indy, lascia intendere posizioni prese da tutt*. e' una cosa che non mi piace, soprattutto se si cerca di alzare le tensione facendo passare opinioni personali (che condivisibili o meno sono comunque tali) per idee diffuse di indymedia.

questo non certo per rinfocolare polemiche, di cui anche ne ho i coglioni pieni, ma per mettere i puntini sulle "i".

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vai per il sottile
by torinese Wednesday, Dec. 04, 2002 at 2:27 PM mail:

cosa credi gliene freghi alla stampa se indymedia ha o no una redazione?
io sto dalla parte loro sinceramente, se c'è uno spazio fisico, un posto dove la gente si trova, dei computer, come la dovrebbe definire la stampa se non la sede? il luogo d'incontro? la sede volatile?
ragioniamo un attimo

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chiarimenti!
by PoP Wednesday, Dec. 04, 2002 at 2:43 PM mail:

Oltre che con i Digos collaborate anche con LA STAMPA


Gente pensate quello che volete, non sarò certo io a volervi convincere, comunque, è tutto molto strano.

Io sono un Insurrezionalista, la cosa più triste è che sistematicamente prima della manifestazione di Firenze, sono apparsi degli articoli infami proprio sul giornale "La Stampa".

In alcuni di essi, che purtroppo non sono reperibili via internet, si associavano insurrezionalisti con le BR(incarcerati).
Tale articolo arrivava il giorno dopo che un gruppo di anarchici insurrezionalisti aveva fatto un comunicato su indy in cui, tra le firme compariva "Comitato solidarietà detenuti". Ma l'articolo stesso non era incentrato sulle BR, anzi era sulla palestina o qualcosa del genere (ho provato a cercarlo ma non ricordo l'autore o gli argomenti particolari)

Gradirei spiegazioni a proposito

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come tu leggi, loro leggono
by gomez Wednesday, Dec. 04, 2002 at 2:57 PM mail:

meccanismo elementare e alla portata di tutti.
tu leggi indy, ti piace/non ti piace, ne parli ad amic*, fine.
tu leggi indy, sei un giornalista, prendi due o tre frase e riempi l'articolo che stavi a scrivere; non che ci voglia gran fantasia x questo.

da qui a dire che indy collabora con la stampa, e' malafede pura. come sempre.

statt'bbuon*

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insurrezionalista
by anarchico Wednesday, Dec. 04, 2002 at 3:01 PM mail:

ma dai, "insurrezionalista" e' un termine che usano solo gli sbirri del ros e i vari marini merde.

una invenzione per la stampa borghese

se credi davvero di esserlo mi sa che sei una fottuta preda per la prossima retata. ripigliati.

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Sede
by Elettrico Wednesday, Dec. 04, 2002 at 3:03 PM mail:

Io lavoro col mio pc, che e' un portatile.
Li' scrivo articoli, leggo la posta, ecc ecc.
Se il portatile sta a casa mia, o all'hacklab, o in ufficio, poco importa.
La sede di indymedia, anzi, una delle sedi, per quanto mi riguarda e' il mio portatile.

http://italy.indymedia.org/news/2002/07/64327.php

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la benzina non l'acqua
by correttore di bozze Wednesday, Dec. 04, 2002 at 3:10 PM mail:

si butta la benzina sul fuoco per rinvigorire le polemiche
non l'acqua, con l'acqua le spegni.

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All'anarchico (infame)
by INSURREZIONE Wednesday, Dec. 04, 2002 at 3:18 PM mail:

Caro mio, gurda che gli anarchici insurrezionalisti non sono una invenzione giornalistica, bello studiati un pò di storia, comunque, I Lupi Grigi erano inventati ad arte.

Gruppi come ORAI erano inventati dal PM Marini.

Comunque se solo leggessi qualche libro ti renderesti conto che ad esempio storicamente i Libertari hanno fatto attentati, messo bombe, etc ... etc
Ma tu, stupido ignorantello filo digos sicuramente vedi appunto gli insurrezionalisti come li vedono i giornali come gli vedono quegli infami di Indy etc, etc.

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gradirebbe spiegazioni, l'infame
by t Wednesday, Dec. 04, 2002 at 3:24 PM mail:

scusa, insurrezionalista, ma tu "gradiresti spiegazioni"?
e pensi di meritare spiegazioni, dopo aver insultato nel modo piu' insopportabile, dando dei delatori, accusando di collaborare con Digos e stampa mainstream?
e poi, accusando chi ? l'hai capito che su Indymedia, qui, ci scrivono centinaia di persone? molte scrivono notizie interessanti, altre scrivono cazzate, altre hanno chiari intenti provocatori, alcune sicuramente cercano di rendere inutilizzabile questo strumento, altre ancora mirano a dividere il movimento)

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FOR INSURREZIONE
by Anarchy Thursday, Dec. 05, 2002 at 12:57 PM mail:

To all of the Ukraine's peasants and workers!
For transmission by telegraph, telephone or courier to all of the Ukraine's villages!
For reading at peasants' meetings, in factories and in forms!

Brother toilers!

The Insurgent Army of the Ukraine has been created to resist the oppression of workers and peasants by the bourgeoisie and by the Bolshevik-Communist dictatorship. It has set itself the task of fighting for the complete liberation of Ukrainian toilers from the yoke of any sort of tyranny and for the creation of a genuine socialist constitution of our own. The Insurgent Army of makhnovitsi partisans has fought with gusto on many fronts in order to achieve that goal. It is presently bringing to a successful conclusion the fight against Denikin's army, liberating region after region, wheresoever tyranny and oppression existed.

Many peasant toilers have asked themselves the question: what to do? What can and what ought we to do? How should we conduct ourselves with regard to the laws of the authorities and their organizations?

To which question the Ukrainian Union of Toilers and Peasants will reply anon. Indeed, it must meet very shortly and summon all peasants and workers. Given that the precise date on which that assembly of the peasants and workers will proceed, at which they will have the chance to come together to debate and resolve the most important problems facing our peasants and workers, is not known, the makhnovitsi army deems it useful to publish the following manifesto:

1. All ordinances of the Denikin government are hereby annulled (...) Likewise annulled are those ordinances of the Communist government which conflict with peasant and worker interests. It will be for the toilers themselves to resolve thye question which ordinances of the Communist government are damaging to the toilders' interests.

2. All estates belonging to monasteries, big landowners and other enemies pass into the hands of the peasants who live by the labour of their arms alone. Such transfer should be determined at meetings after discussion by the peasantry. Peasants will have to bear in mind and take account not just of their personal interests but also the common interests of the toiling people, bowed down under the exploiters' yoke.

3. Factories, firms, collieries and other means of production become the property of the working class as a whole, which assumes the responsibility for their direction and administration, encouraging and pursuing development with the benefit of experience and seeking to gather the whole production of the country under the umbrella of a single organization.

4. All peasants and workers are invited to set up free peasants' and workers' councils. Only workers and peasants playing an active part in some useful sector of the popular economy may be elected to such councils. Representatives of political organizations are to play no part in the workers' and peasants' councils, because that might harm the interests of the toilers themselves.

5. The existence of tyrannical, militarized organizations which are at odds with the spirit of the free toilers will not be countenanced.

6. Freedom of speech, of the press and of assembly is the right of every toiler and any gesture contrary to that freedom constitutes an act of counter-revolution.

7. Police organizations are hereby abolished: in their place self-defence bodies will be set up and these may be launched by the workers and peasants.

8. The workers' and peasants' councils represent the toilers' self-defences: each of them must struggle against any manifestation of the bourgeois and the military. Acts of banditry must be resisted and bandits and counter-revolutionaries shot where they stand.

9. Either of the two currencies, the soviet and the Ukrainian, shall be accepted as the equivalent of the other: all breaches of this ordinance will be punished.

10. The exchange of work produce or luxury goods remains free, unless overseen by peasant and worker organizations. It is proposed that such exchanges should proceed between toilers.

11. All persons hindering diffusion of this manifesto are to be deemed counter-revolutionaries.



The Revolutionary Councils of the Ukrainian Army (makhnovitsi)

January 1, 1920


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