il 6 dicembre si svolge una manifestazione a sostegno della reistenza irachena.Questa manifestazione come dice il portavoce del campo antimperialista e' aperta a tutti...."..proprio a tutti senza esclusione".
il 6 dicembre si svolge una manifestazione a sostegno della reistenza irachena.Questa manifestazione come dice il portavoce del campo antimperialista e' aperta a tutti...."..proprio a tutti senza esclusione"."""Il fascismo e i fascisti sono oggi il nostro nemico principale?Assolutamente no. Mi pare davvero pleonastico dovere spiegare su una lista di antiamericanisti e antimperialisti chi sia oggi il nemico principale.(...)"Mai fare spallucce a fenomeni minotitari, poiche domani potrebbero non esserlo. Mi riferisco in particolare a due testate della destra radicale, il quotidiano Rinascita e Italicum. Quest'area, per chi non lo sapesse, si schiera contro l'imperialismo americano, considera Berlusconi il nemico principale, e l'Ulivo il male minore (nelle recenti elezioni friulane hanno votato per Illy!!)"
Ora questo signore e i suoi degni compari urlano che su Ecn e su indymedia ci sarebbero dei "detrattori" che mettono in discussione la loro "salda fede antifascista" solo per il gusto maligno di farlo. Che parlano senza "prove"
infatti il Pasquinelli scrive: "Non ci saranno fascisti alla nostra manifestazione. Non siamo in alcun sodalizio. Lo abbiamo spiegato e ripetuto in mille salse e sedi. E continueremo a ripeterlo con calma e razionalita'. Ci sono *fascisti* nella lunghissima lista delle adesioni? Che si facciano questi maledetti nomi invece di alzare la cortina fumogena e di far leva su passioni prepolitiche e irrazionali."
A parte il fatto che esiste una lunga sfilza di post su indymedia e su movimento@ecn.org che quei nomi li fanno e li circostanziano e che rendono evidente che c'e una collusione diretta e indiretta dei "leaderini" del campo( attraverso "socialismo e liberazione" di Maurizio Neri; tramite molti firmatari nonche' collaboratori attivi -tramite la lista antiamericanisti-alla stesura del manifesto e alla promozione della manifestazione del 6 dicembre)con ambienti reazionari, comunitaristi, nazionalitaristi, nazionalbolscevichi,"fascisti di sinistra", gramsciani di destra, misticheggianti neonazisti esoterici adepti della Thule, e con tutta quella destra che non ha problemi a dirsi "antifascista" perche' il fascismo storico lo guarda da destra(vedi J.Evola)...Sic!!!!
Bene, detto questo sembra necessario comunque, nonostante il materiale gia' circolante, riproporre un piccolo "dizionario" di autodifesa politica e culturale(solo per comunisti, antifascisti e libertari). Come " gnomo" quaquaraqua che su internet giganteggia perche' zappa sulla tastiera non avendo nulla di serio da fare...vi auguro buona ed istruttiva lettura.Ah!!! dimenticavo caro Pasquinello non siam anticomunisti a differenza tua che scrivi, a proposito di una bozza pe ril manifesto antiamericanista:"e' sbagliato voler porre alla base di un'alleanza antimperialista la discriminante di classe, che puo' impegnare solo i marxisti.". Infatti tu che coi marxisti e coi comunisti non hai nulla da spartire, stattene alla larga e' meglio.
"E i pazzi siete voi." quatro gatti antifascisti e comunisti.
Piccola premessa:
Intanto il Campo Antimperialista non fa' mistero(lo scrive sul suo notiziario) di aver accettato l'adesione di "Socialismo e Liberazione" di Maurizio Neri, fuoriuscito dal FSN di Tilgher e Delle Chiaie, gia' nel gruppo eversivo-nero "Costruiamo l'Azione"...Dietro questo "socialismo e liberazione"(dove si pubblicano a maneta interventi di Costanzo Preve) troviamo anche un'altro nome inquietante quello di Carlo Terracciano, "discepolo" di F.G.Freda, un tempo con Mario Tuti nella rivista "Quex", poi con Orion.Quest'ultima rivista piu' le edizioni Barbarossa sono di Maurizio Murelli e ha come amministratrice la signora Alessandra Colla( coniugata Murelli) che ha partecipato attivamente e pubblicamente alla lista antiamericanista fino ad un ' incidente avvenuto ad opera dei "detrattori di professione" della lista Movimento@ecn.org. Il camerata-nazionalbolscevico Murelli-fra l'altro promotore di "sinergie Europee"( e del convegno italiano di Euro-Nat:la rete nazi-fascista europea) oltre ad aver "casualmente" pubblicato interventi di Miguel Martinez-Kelebek su Orion( ah! tra i firmatari non manca A.Benzi webmaster di Orion.com) e' noto per intrattenere un'antica "collaborazione" con Claudio Mutti( a pubblicamente aderito alla manifestazione del 6 dicembre anche se il suo nome non appare comeinvece quello di Maurizio neri nella famosa lista: chissa perche'??).Quest'ultimo signore in nero ha sempre "casualmente" avuto l'onore di pubblicare attraverso la sua casa editrice "all'insegna del veltro" degli scritti di Enrico Galoppini[Fascismo e Islam]( attivissimo nella costruzione del manifesto antiamericanista e della manifestazione del 6 dic. oltre che "casuale "collaboratore di "Diorama Leterario di Marco Tarchi-De Benoistiano della prima ora) e Tiberio Graziani(firmatario dell'appello).Quest'ultimo sempre inseguendo questa intricata rete di "casualita'" lo troviamo collaboratore insieme a Claudio Mutti su un sito tedesco "Ordine e Tradizione" di un certo A.Martin A. Schwarz che pure lui sempre "casualmente" ha a che fare con Willi Langthaler del AIK - Austria (quest'ultimo frimatario dell'appello ).Tra gli "ospite-relatrice" dell'ultimo campo antimperialista sempre perche' il caso ci mette lo zampino troviamo Maria Lina Veca(Marilina Veca) che guarda caso: Toh! e' collaboratrice" esterna" di "Italiasociale"( il cui direttore responsabile e' Ugo Gaudenzi) insieme a Claudio Murri e Carlo Terracciano.Tra i collaboratori -ma se chiedete al pasquinello dira' si tratta di un caso di omonimia- troviamo il Generale Amos Spiazzi.Sempre casualmente Luigi Tedeschi(firmatario dell'appello) che e' direttore di "Italicum" vanta collaborazioni sulla sua rivista di Giorgio Vitali(firmatario dell'appello) che per uno strano caso della sorte e' tra i fondatori di "Rinascita Nazionale " insieme a Ugo Gaudenzi(direttore che ha al suo attivo la collaborazioni di Grabiele Adinolfi) Sempre l'oscuro caso vuole che Luigi Tedeschi scriva prefazioni (Rutilio Sermonti, L'Italia nel XX secolo con prefazione di Luigi Tedeschi, pp. 215, 15,43) a libri di Rutilio Sermonti(ex ordine nuovo) editi dalla casa edoitrice di Claudio Mutti (all'insegna del veltro).Tra i firmatari dell'appello troviamo anche Biagio Cacciola (ex-capogruppo consiliare del Gruppo misto a , ex-Msi-FTF, Frosinone ed esponente del Fronte nazionale sociale-nonche' ex del gruppo univ.-La Caravella")che datosi al socialismo tricolore ha , ma sempre assai casualmente, goduto dell'appoggio di Ugo Gaudenzi alle elezioni 2002 a Frosinone("Gaudenzi lancia Abbate e Cacciola" -titola il messaggero).Tra gli altri firmatari troviamo- ma sempre ed unicamente per fortuito caso-Walter Catalano Collabora a varie riviste tra cui «Diorama Letterario» insieme a Giancarlo Paciello che 'fa parte della redazione di Koiné-rivista che ha "saltato il fosso" e del comitato editoriale della CRT. ( vedi http://www.diorama.it/n250-tarantino.html )....
Ovviamente noi "killer telematici", "gnomi che zappano la tastiera","detrattori di professione" ecc. non pretendiamo di essere esaustivi in merito alla questione.Del resto la rete di "casualita' " "nere" intorno e dentro a questa manifestazione e alla lista antiamericanisti e' cosi' intricata che non e' facile sbrogliarla.Abbiamo appena cominciato:
Fuori i nomi!!(?)
La manifestazione del 6 Dicembre a Roma "con il popolo iracheno che resiste".Volevamo far notare come il retroterra politico di questa manifestazione e' la costruzione di una nuova sintesi trasversale di valori delle culture di destra, sinistra, centro, sulla base del superamento della dicotomia destra/sinistra, fascismo/antifascismo. Esponenti importanti, piu' o meno noti, del radicalismo di destra che demagogicamente si definiscono anticapitalisti e antiamericanisti hanno partecipato all'elaborazione dell'appello, lo hanno diffuso e sostenuto. Ci sembra importante che ci sia una maggiore consapevolezza riguardo a questa manifestazione e soprattutto rispetto alla diffusione di questo appello.
Qui di seguito ti mettiamo una serie di "controappelli", scambio di e-mails avvenute sulla lista anti-americanista (lista operativa dove si sta programmando ed organizzando questa manifestazione), e link relativi a testate giornalistiche e personaggi che fanno riferimento alla sua organizzazione e promozione.
- Questa e' una e-mail che stanno inoltrando due compagni dello Slai Cobas nazionale dopo essere stati rimossi dalla lista anti-americanisti in cui spiegano molto chiaramente i motivi:
Cari compagni,
con una rabbiosa e squallida reazione ai nostri interventi il moderatore della lista antiamericanista ci ha 'escluso' dalla stessa. Anziche' rispondere alle nostre argomentazioni, alle nonstre richieste, alle nostre denunce, in un perfetto stile caro ad alcuni aderenti alla lista, decide di cancellare me e la compagna Megna dal gruppo stesso. Questo per noi e' un onore. Come e' un onore avere disvelato i risvolti ambigui che ci sono dietro questa operazione dei cosi' detti *anti-americanisti*. Evidentemente si e'colto nel segno e si sono disvelate relazioni e meccanismi che il moderatore preferiva tenere nascosti. Oltre 30 anni di militanza politica, culturale e sindacale nella sinistra non potevano e non possono essere infangati e calunniati dalla vicinanza di alcuni personaggi o gruppi (comunitaristi) che fanno della manipolazione, della calunnia e dell'ambiguita' la base del loro modo di operare. Faccio appello a tutti i compagni affinche', per quanto possibile, si diano da fare per fare ritirare l'adesione a coloro i quali in buona fede hanno gia' sottoscritto l'appello per la convocazione della manifestazione del 6 dicembre 2003 a Roma. DOBBIAMO BOICOTTARLA COSTANTEMENTE E SCIENTIFICAMENTE, facendo sempre più chiarezza fra i compagni che in buona fede hanno firmato non sapendo e non conoscendo il subdolo disegno politico che ci sta dietro ( molto in sintesi, per capirci: superamento della dicotomia destra-sinistra, accentuato revisionismo storico, abbattimento delle barriere fra chi è stato ed è comunista e chi è stato nazista e fascista, un subdolo e strisciante antisemitismo....il tutto, magari, per arrivare alla costruzione di un soggetto politico composto da ex nazisti e da ex comunisti sotto il simbolo ad esempio del volto di Leonardo da Vinci,come il coordinatore della lista suddetta ha già ipotizzato.)
I nazisti, i fascisti, i comunitaristi hanno come linea di condotta quella di creare scompiglio e confusione nel campo nemico. E' quello che stanno cercando di fare questi individui, coprendo purtroppo anche il terribile vuoto politico lasciato dalla sinistra e dai comunisti.
FERMIAMOLI!
Segnalo, inoltre, l'inopportunità e la pericolosità di far circolare contestualmente sia l'appello de "Un ponte per" Baghdad sia l'appello dei cosiddetti antiamericanisti (lo stanno facendo certe mail list ignare della gigantesca mistificazione e confusione che possono ingenerare).L' appello di questi ultimi viene infatti diffuso attraverso diverse denominazioni: iraq libero (!è solo un indirizzo e-mail!), campoantimperialista, destra radicale, socialismo e liberazione, confederazione comunisti; tutti riconducibili alla stessa fonte. Infatti "Un ponte per" Baghdad è un'organizzazione impegnata da anni nell'attività di solidarietà al popolo iracheno e contro l'embargo USA-ONU e non può essere avvicinata e confusa o messa sullo stesso piano di un'organizzazione estemporanea che è solo un involucro vuoto avente come unico scopo la creazione di ulteriore confusione. Preghiamo anche i compagni e le varie strutture di Rifondazione Comunista di non aderire alla manifestazione, poiché abbiamo notato che qualcuno in buona fede lo ha già fatto. Saluti cordiali Giorgio Riboldi - SlaiCOBAS Milano Mariella Megna - COBAS Regione Lombardia 26 settembre 2003
http://italy.indymedia.org/news/2003/09/384129.php
- Qui di seguito alcuni post apparsi su Indymedia in merito alla manifestazione e sull'apertura politica rispetto a forze di destra "anomale" e per la creazione di un "terzo polo" antimperialista: http://italy.indymedia.org/news/2003/10/396512.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/09/385385.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/09/384280.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/09/386464.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/10/393528.php
- Alcuni stralci di mails apparse sulla lista anti-americanista:
da un'e-mail di Moreno Pasquinelli Original Message ----- From: <d17@voceoperaia.it> To: <antiamericanisti@yahoogroups.com> Sent: Wednesday, July 16, 2003 3:09 PM Subject: [antiamericanisti] i fascisti e noi
al punto3:
"3. Il fascismo e i fascisti sono oggi il nostro nemico principale? Assolutamente no. Mi pare davvero pleonastico dovere spiegare su una lista di antiamericanisti e antimperialisti chi sia oggi il nemico principale. Questo significa forse essere indulgenti verso i fascisti? Certo che no. Alla marmaglia catto-reazionaria di Forza Nuova, ai gruppi razzisti che picchiano gli immigrati, dobbiamo rispondere per le rime.
4. I fascisti sono tutti schiacciati sulle posizioni di Forza Nuova? Assolutamente no. C'e' in quest'area un grande fermento, una accesa discussione non solo politica, ma teorica. Dobbiamo seguire con attenzione questa discussione? O ci pisciamo sopra? Penso dobbiamo seguirla. Anzitutto per non essere colti impreparati (come e' successo ai compagni francesi, che davanti al demonio Le Pen, hanno finito per votare in massa... il diavolo Chirac!!). Mai fare spallucce a fenomeni minotitari, poiche domani potrebbero non esserlo. Mi riferisco in particolare a due testate della destra radicale, il quotidiano Rinascita e Italicum(RINASCITA NAZIONALE e ITALICUM) --------- qui sotto chi sono Rinascita e Italicum
rinascita nazionale:(direttore ugo gaudenzi) http://www.osservatorio28maggio.it/rinascita_nazionale.htm
italia sociale http://www.italiasociale.org/Redazione.htm http://www.italiasociale.org/
Direttore Responsabile: Ugo Gaudenzi Collaboratori: Gen. Amos Spiazzi ( sinergie europee +amos spiazzi http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2001/un08/art1506.htm) Collaboratori esterni: Dott. Carlo Terracciano Maria Lina Veca (invitata e partecipante al campo 2003) Claudio Mutti.......... http://www.arcipelago.org/Movimento/campo_assisi.htm
italicum -Luigi Tedeschi- Direttore e FIRMATARIO dell'appello del 6 dicembre
http://www.centroitalicum.it/ http://www.centroitalicum.it/giornale_2002/ostidich_910_02.htm (...) Rutilio Sermonti, L'Italia nel XX secolo con prefazione di Luigi Tedeschi, pp. 215, 15,43
Sermonti non ha peli sulla lingua: rivisita con piglio critico cento anni di "storia patria" secondo la sua visione politica - e, diciamolo francamente, questo costituisce già di per sé una notevole novità in campo storiografico. Le poco più di duecento pagine del volume contengono almeno altrettante confutazioni di luoghi comuni, spesso stese con quella vivacità di chi sa di affermare tesi controcorrente ed ha una forte motivazione ideale. Certo, alcune pagine arrivano a vibrare di una tensione "nazionalista" che difficilmente si potrebbe condividere in toto: ma in generale il libro è scritto davvero bene, e ha il pregio fondamentale della rivisitazione in chiave critica. ("La Padania", 9 marzo 2002) http://www.insegnadelveltro.it/catalogo/metropoli/sermonti_italia_xxsecolo.htm
http://www.italiasociale.org/Libri/italia_XXsecolo.htm
[Rutilio Sermonti: "Il direttivo nazionale di Ordine Nuovo costituito dal presidente e fondatore Pino Rauti, aveva come consiglieri le seguenti persone: Paolo Signorelli, Maceratini, Rutilio Sermonti e Clemente Graziani. Posso così definire il ruolo di ciascuno: Pino Rauti era il capo supremo sia sul piano politico che su quello operativo; Paolo Signorelli aveva funzioni direttive sul piano operativo, Rutilio Sermonti aveva il ruolo di conferenziere e Maceratini serviva da filtro fra Rauti e Signorelli nei contatti con i gruppi periferici. http://www.pds.it/dossier/dossier_stragi/parte3_par2.htm http://www.rivoltaonline.org/vindec.htm L'Italia nel XX secolo. Storia dell'Italia moderna per gli studenti che vogliono la verità - Rutilio Sermonti con prefazione di Luigi Tedeschi - ? 15,45 http://www.libroelibri.com/veltro.htm
-------- Venerdì 28 giugno 2001 ore 17.30 SALA DELLE CONFERENZE HOTEL ROYAL SANTINA - Via Marsala 22 Roma
Avrà luogo un incontro - dibattito sul tema :
IDENTITA' NAZIONALE E REVISIONISMO STORICO
Interverranno: GIANO ACCAME, ENRICO BELARDINELLI, ENRICO LANDOLFI, AUGUSTO SINAGRA
Coordina: MARIALINA VECA Presentano: ENZO CIPRIANO, LUIGI TEDESCHI http://www.asefi.it/ProgrammaASEFI/documenti/archivio/2002/200225.htm
---------------------------
sempre dall'e-mail di moreno pasquinelli:
"Considero la richiesta di escludere un intellettuale arabista serissimo come Enrico Galoppini, una pura pazzia, una cialtroneria, un insulto all'intelligenza. Io non solo voglio discutere con Enrico, vorrei che mi erudisse su tante cose che conosce meglio di me. Vorrei che venisse dalle mie parti a spiegarmi la lingua araba, la storia dell'Islam, e perche' Mussolini falli nel suo tentativo di aggancio con la resistenza araba antiglese. Questi inviti censori sono patetici. Hanno lo stesso spessore, delle critiche al Social forum, dopo che il noto medievalista Cardini, firmo' un manifesto di appoggio al Forum sociale europeo di Firenze nel novembre scorso."
----------------------------------------------------------------------- piccoli stralci........ da una mail di G. S. su antiamericanisti del 14 luglio 2003 "Se A. de Benoist ha lanciato il "dialogo con la sinistra" con la rivista Krisis, è perché, probabilmente, pensano tatticamente di trovare alleati contro il nemico comune che è l'imperialismo americano. Per il resto si tratta di visioni del mondo opposte, che appariranno non appena scomparso il nemico comune. Ad es. per quanto riguarda ENRICO GALOPPINI (tra gli elaboratori del manifesto del 6 dicembre) , che scrive in lista, non conosco abbastanza del suo percorso politico per poter esprimere un giudizio, ma se non c'è stato un cambiamento radicale dal suo libro su Il fascismo e l'Islam, per quanto mi riguarda non ci può essere dialogo (non ho nulla da dire ai simpatizzanti di Mussolini).
[il libro cui si riferisce G.S. e' questo Fascismo e Islam - Enrico Galoppini con introduzione di Franco Cardini - ? 12,91 Sui rapporti tra il regime fascista e il mondo islamico è calato il buio della storia. Eppure Mussolini ricevette persino la "Spada dell'Islam" nella primavera del 1937. Interessante quindi il libro di Enrico Galoppini, ricco di documenti e approfondimenti su uno dei capitoli più intriganti del XX secolo. Cosa spinse Mussolini a guardare con simpatia al mondo islamico, lui che era capo di un governo fermamente ancorato ai valori del cattolicesimo? Una pura questione di interesse strategico e geopolitico in funzione preminentemente antiinglese? Oppure c'era dell'altro? "La Padania", 9 agosto 2001] Edizioni All'Insegna del Veltro, Parma 2001
Inoltre Galoppini scrive su Diorama -rivista di Marco Tarchi- sito gerarchia.it....
dal Sommario del numero 252 (maggio 2002) di DIORAMA LETTERARIO STORIA:
Salvatore Bono: Il Mediterraneo (Enrico Galoppini)
Riceviamo e pubblichiamo: L'EMBARGO ALL'IRAQ E' UN ATTO D'IRRESPONSABILITA' INTERNAZIONALE CONTRO L' INDIPENDENZA DEI POPOLI di Enrico Galoppini "ITALICUM", anno XVIII - gennaio-febbraio 2003 http://www.gazzettadisondrio.it/npco42.html http://www.asslimes.com/nel%20mondo/dossier%20iraq/embargoiraq.htm
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da una e-mail di Leonardo Mazzei del 23 giugno-2003 su mailing-list americanisti "Cari Antiamericanisti, mi pare che il dibattito sulla bozza di manifesto si stia sviluppando in maniera assai interessante" (...) 2. Antiamericanisti e/o Antiamericani? (...)Personalmente condivido molto lo spirito dell'intervento di Miguel(martinez-kelebek), che ha invitato a non banalizzare la questione. Miguel ha scritto: "Però la questione non è così semplice. Perché gli Stati Uniti sono una comunità multietnica tenuta insieme, non dall'appartenenza a un luogo geografico o da una lingua, ma da un'illusione di appartenenza data dall'adesione a un'ideologia implicita. Forse possiamo trovare utile un'analisi dell'uso delle bandiere. Portare una foglia d'acero sullo zaino per dire che si è canadesi è un gesto di orgoglio per il paese da cui si proviene, ma non dice nulla sul piano ideologico. Mentre usare la bandiera americana indica l'adesione a una retorica ideologica. I paralleli sono impropri, ma è chiaro che se qualcuno girava vent'anni fa con la bandiera sovietica, non era solo per amore per la musica russa; e se oggi qualcuno gira con la bandiera israeliana, non è solo perché gli piace passeggiare tra le colline della Galilea. La bandiera statunitense porta un analogo messaggio ideologico, prima ancora che di adesione a una comunità territoriale o "etnica". Si può essere italiani a pieno titolo senza per questo sentirsi devoti di Berlusconi. Ma è molto più difficile essere americani a pieno titolo se non si è solidali con il presidente nei momenti decisivi. Ovviamente questa non è una scusa per "avercela con gli americani". Ma il problema è reale, e va posto". Detto questo c'è un altro problema: dirsi antiamericanisti ha il senso prima richiamato, ma - a livello di massa - è assai complicato. Molto più semplice, immediato, comprensibile definirsi antiamericani.
[Miguel Martinez (citato da Mazei) che si dice ex- fascista tra i fondatori di Nuova Acropoli culto politico-esoterico di cui è diventato dirigente, fondando diverse sedi in Italia (Siracusa, Piacenza, Milano). Dopo essere stato nominato "Comandante Nazionale" per l'Egitto, ha lasciato l'organizzazione nel 1990 (cosi dice), il quale viene accreditato come esponente del "movimento italiano anti-americanista" http://www.antiimperialista.com/images/campo_2003/index.php?directory=.¤tPic=14]
# Miguel Martinez Recenzione del libro " Carri armati e ulivi della Palestina. Il fragore del silenzio " # 10-6-2002 Segnalazione Libriaria Carri armati e ulivi della Palestina - il fragore del silenzio,della casa editrice C.R.T. di Pistoia Un libro di Israel Shamir http://www.ildialogo.org/cultura/
da una e-mail di Enrico Galoppini del 01.08.03 Original Message ----- From: Galoppini Enrico To: antiamericanisti Sent: Friday, August 01, 2003 4:33 PM Subject: Re: [antiamericanisti] la sinistra delle caverne Sinistra/destra. Importante l'osservazione di Martinez quando ha detto che qui non si tratta di rifondare una qualsiasi sinistra. Dopo le vicende della Jugoslavia, l'11 settembre e le successive aggressioni statunitensi, chi non è completamente deficiente ha capito che non c'è da rifondare un bel niente. E non ho detto, per carità, che c'è da buttare tutto (il discorso vale anche per l'America, ci mancherebbe altro, perché il Male assoluto non esiste, altrimenti si ragiona come Bush). Una volta detto questo è bene sapere che anche in altri lidi qualcosa si sta muovendo, e un soggetto politico radicalmente nuovo non dovrebbe escludere pregiudizialmente il dialogo con altre realtà che - in buona fede e trasparenza (che non vuol dire "abiure" o "passaggi ad altre sponde") - elaborassero strategie affini se non addirittura collimanti. A titolo d'esempio, segnalo che sul sito censurati.it (http://www.censurati.it/article.php/sid/253/mode/nested/order/0/thold/0) è stato postato l'appello della Fiamma Tricolore in vista delle prossime elezioni europee 2004
Enrico Galoppini collabora a «La Porta d'Oriente», «Diorama Letterario» e «Africana»
[".il vostro sito offre molte notizie indubbiamente interessanti, tuttavia vi sono alcune 'pecche' che mi hanno indotto a interrompere la collaborazione, durata un giorno, che prevedeva una rubrica di notizie economiche collegatealla guerra. Mi riferisco [.] agli articoli di Enrico Galoppini, il quale, per citarne solo una (ma vi sono anche altre perle), scrive prefazioni per libri pubblicati da case editrici legate all'estrema destra, dal titolo Il Reich e l'Afghanistan, in cui si scrive: «I delegati della Germania nazionalsocialista che entrarono in Afghanistan nel 1936 affermarono che il popolo afghano apparteneva alla razza ariana e che il loro Paese era stato parte integrante del territorio primordiale indo-europeo» http://www.insegnadelveltro.it/catalogo/quaderni/fabei_reich_afghanistan.htm""]
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un testo edito dalle edizioni all'isegna del veltro di Claudio Mutti: [per vedere a chi e' collegata la casa editrice Edizioni All'Insegna del Veltro (Claudio Mutti) http://www.gcpiacenza.it/nero.htm]
Padre Jean-Marie Benjamin, Iraq trincea d'Eurasia, pp.124, 10,50 Libro intervista a cura di Tiberio Graziani. Prefazione di Enrico Galoppini. Seguito da «L'asse e l'anaconda. L'Iraq di fronte alla conquista dell'Eurasia» di Carlo Terracciano. http://www.insegnadelveltro.it/catalogo/quaderni/benjamin_iraq_trincea_eurasia.htm
Tiberio Graziani -partecipa alla lista antiamericanista-e' firmatario dell'appello e contribuisce alla nascita del"nuovo soggetto politico" il cui banco di prova e' la manifestazione del 6 dicembre per la resisenza irakena
vediamo chi e' :
http://www.voxnr.com/cogit_content/documents/DemainQuelleEurope.shtml intervista a tahir de la nive Auteur de : « Les Croisés de l'Oncle Sam" tradotto da tiberio graziani per l'edizioni all'insegna del veltro ------------- Editor: Yag Bazhdid. Consultants Desk Manager: Giorgio Damiani. Marketing Manager: Adrian Bera. Consultants: Seamus Lordis (Paris), Tiberio Graziani (Rome), Harb Al-Amin (Nicosie), Charlotte Sawyer (Washington). Pour toute Correspondance : [lien].
http://www.geostrategie.com/services/info.html avatar edizioni tiberio graziani ------------------ Scheda biografica: Pierre Drieu La Rochelle Tratta dal volume: http://www.asslimes.com/kattiv%20maestri/scheda%20la%20rochelle.htm
AA. VV., Omaggio a Drieu La Rochelle, pp. 94, 14,11 Pierre Drieu La Rochelle è "omaggiato" da questo Quaderno del Veltro con i saggi di alcuni autorevoli e appassionati studiosi. Attilio Mordini interpreta la narrativa, peraltro assai realistica, dello scrittore francese in una chiave metafisica, cogliendone cioè "le dimensioni inaspettatamente trascendenti". Il traduttore Tiberio Graziani coglie invece la dimensione propriamente religiosa di Drieu http://www.insegnadelveltro.it/catalogo/quaderni/aavv_omaggio_drieu.htm
er unsichtbare Orden der Tradition
AUTOREN Julius Evola, Hans F. K. Günther, Edgar Julius Jung Ayatollah Seyyid Ali Khamenei Alexander Dugin, Tiberio Graziani, Claudio Mutti, Martin A. Schwarz http://www.geocities.com/CapitolHill/1404/
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Chi e' C.Terracciano che scrive e condivide spazi editoriali Edizioni all'insegna del veltro-oltre che Edizioni AR di Freda: #dc9 ustica -terracciano-Batarra-Mutti i libici http://www.arci.it/magazzino/archivio/ustica/l1t3/u-s2-c2.htm
Arctogaia testi dughin-terracciano-Jean Thiriart http://www.arctogaia.com/public/ital.htm
per saperne di piu' basta usare google.........
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UN PASSO INDIETRO
l'adesione di Socialismo e Liberazione http://it.geocities.com/comunitarismo2002/ http://www.rifondazionesocialista.it/guestbook/_disc13/0000003c.htm ( di Maurizio Neri ex "costruiamo l'azione di Signorelli...ex Fronte Sociale Nazionale , vicino a Maurizio Murelli (rivista Orion editrice Barbarossa di cui e' amministratrice sua moglie Alessandra Colla anch'essa partecipante attiva alla lista antiamericanista fino a quando non scoppia un casino su movimento@ecn.org- la signora in questione scrive anche per le edizioni AR di Freda
-Autori Vari - Risguardo IV - ? 20,66 L'intenzione e il senso della cultura integrale, attraverso gli scritti di questa rassegna, raccolti nelle sezioni: "il sentimento del mondo", "l'immagine del mondo", "l'idea del mondo". Scritti di Franco Freda, Sanfratello, Ingravalle, Terracciano, Del Ponte, Braccio, Fino, Colla e altri. )
http://www.libroelibri.com/ar.htm
[ORION:
bottega del fantastico via plinio 32
http://it.groups.yahoo.com/group/fiamma/message/7092 andrea benzi apre orion.com
http://it.groups.yahoo.com/group/fiamma/message/7578 andrea benzi sidielbarrani@tiscalinet.it rivenditori@orionlibri.com riflessioni Organizzazione. Deve basarsi non sul modello "partito" (assemblee, congressi, discorsi, retoriche, segreterie, burocrazie, sedi immobili, stampa di partito....), ma su modelli flessibili retti sulla puntualità e sulla verità oggettiva della comunicazione.
http://it.groups.yahoo.com/group/fiamma/message/7677 Benzi e Borghezio
[PARTE PRIMA: I FATTI ED I PROCEDIMENTI da 22/08/80 Il 22/8/1980 la DIGOS di Roma trasmetteva alla Procura della Repubblica di Bologna un rapporto di denuncia (24) a carico di Sergio CALORE e Dario PEDRETTI "per concorso ispirativo nel delitto di strage, banda armata, associazione sovversiva ed altro"; col medesimo rapporto si denunciavano per "banda armata, associazione sovversiva ed altro" anche le seguenti 24 persone: Paolo SIGNORELLI, Aldo SEMERARI, Francesco FURLOTTI, Gianluigi NAPOLI, Pierluigi SCARANO, Ulderico SICA, Marcello IANNILLI, Roberto FIORE, Gabriele ADINOLFI, Claudio MUTTI, Fabio DE FELICE, Maurizio NERI, Guido ZAPPAVIGNA, Mario CORSI, Francesco BIANCO, Francesca MAMBRO, Alessandro PUCCI, Massimo MORSELLO, Francesco CORRADO, Elio GIALLOMBARDO, Paolo PIZZONIA, Saverio MACRINA, Roberto FEMIA e Amedeo DE FRANCISCI. http://www.comune.bologna.it/iperbole/2agost80/sen01/pag00023.htm ]
4. Una richiesta di adesione al Campo Antimperialista (...)notiziario del campo antimperialista Veniamo al punto. >Il Campo ha ricevuto una richiesta di adesione (la alleghiamo qui sotto) da >parte del gruppo Socialismo e Liberazione (frutto dello scioglimento della >vecchia organizzazione Comunitarista UCN). In diverse occasioni questo >gruppo e' stato bersaglio di vituperie da parte di alcuni a causa del fatto >che certi suoi aderenti, molti anni addietro, hanno avuto una militanza in >formazioni fasciste. Ovviamente nessuno contesta la plausibilita' che chi >in >passato sia stato un nemico, possa non solo cambiare opinione, ma >raggiungere il movimento rivoluzionario. I detrattori hanno rivolto >un'altra >accusa: secondo loro questo gruppo non ha realmente abbandonato >l'imprinting >di destra che alcuni suoi membri si portano appresso. A noi pare che la >loro >lettera, in quanto esprime un giudizio quanto mai netto del fascismo, >considerato sin dalle origini un fenomeno antiproletario e imperialistico, >chiarisca ogni dubbio. Oltre al rifiuto di ogni ³revisionismo storico² >tendente a legittimare i fascisti ponendo i repubblichini sullo stesso >piano >dei partigiani, limpide sono le posizioni antirazziste e internazionaliste >di SeL. >E' giusto a queste condizioni accettare questo gruppo nel campo? Noi >riteniamo di si. >Questa convinzione discende dalla consapevolezza che la ³sinistra² e¹ >oramai >una deviante convenzione semantica nel cui nome vengono compiute le >peggiori >nefandezze. Gran parte della sinistra tradizionale e¹ infatti da tempo una >³destra reale², approdata al liberismo e all¹imperialismo. Non abbiamo >alcun >vincolo di solidarieta¹ con chi ha bombardato la Iugoslavia e l¹Afganistan, >con chi tesse le lodi delle ³democrazie² israeliana e americana, con chi si >e¹ augurato la vittoria dell¹aggressione USA all¹Iraq, con chi ha costruito >i lager per gli immigrati, con chi infine vuole rimuovere l¹Ar. 18. >Viviamo un periodo di profondi rimescolamenti sociali e politici, non c¹e¹ >solo il passaggio da sinistra a destra ma, per fortuna anche il processo >inverso. Uno dei punti di forza del movimento contro la guerra e¹ che ha >saputo accogliere e mettere in moto soggetti spesso anche molto lontani >dalle tradizioni della sinistra, >Ci pareva doveroso, dato che amiamo la trasparenza e crediamo al confronto >delle idee, comunicare queste cose al piu' vasto movimento antimperialista >e >antagonista di cui facciamo parte. Pronti come sempre non solo al dialogo >ma >pure a cambiare opinione nel caso le critiche siano oculate, razionali e >convincenti. Siamo un soggetto indipendente, ma sappiamo che questa >indipendenza ha un limite: il rispetto, pur critico, delle altrui posizioni >nonche¹ delle regole che il movimento si e¹ dato in decenni di lotte. > > >Lettera di Socialismo e Liberazione al Campo Antimperialista > > >Roma 18 aprile 2003 > > > >Cari compagni, > >vi inviamo questa nostra lettera per chiedere ufficialmente la nostra >adesione al Campo. > >La decisione di fare questo passo proviene dalla constatazione politica >maturata in questi anni che il Campo è l¹unica struttura che si sia dato un >programma coerentemente rivoluzionario, anticapitalista ed >antiimperialista, >perseguito sia nella teoria che nella prassi. > >Come aggregazione di libere individualita¹ che hanno svolto un percorso >politico impegnativo e che ha comportato una seria ed attenta autocritica, >abbiamo partecipato alle ultime tre edizioni del Campo, condividendone >impostazioni e finalità ed oggi pensiamo sia venuto il momento di chiedere >un adesione ufficiale. >Fondamentale, per noi, è la costruzione di un vasto ed articolato Fronte >antimperialista internazionale che, interpretando al meglio le lotte dei >popoli oppressi, sappia creare quelle condizioni necessarie per >l¹abbattimento del capitalismo e la costruzione del socialismo. >Apprezziamo particolarmente, in questo senso, l¹opera svolta in questi anni >dal Campo sia sul piano teorico, con prese di posizione anche coraggiose >sia >attraverso l¹intervento fattivo in seno al campo comunista nel suo >complesso, che hanno sicuramente incoraggiato, chi come noi ritiene >centrale >la tematica antimperialista. > >Le lotte di solidarietà con il popolo palestinese, con la resistenza >irachena, con il popolo basco e la rivoluzione bolivariana, con gli >sfruttati e gli oppressi di tutta la terra, ci trovano in piena sintonia, >nel segno di un¹urgente ripresa della lotta di classe sul piano interno ed >internazionale, che non può non coincidere con le lotte delle masse >sfruttate e proletarie in Italia come nel resto del mondo. > >Non usiamo nasconderci dietro un dito e sappiamo benissimo che l¹ostacolo >maggiore per la nostra piena e completa adesione al Campo è rappresentata >dalla militanza politica in formazioni di destra radicale di alcuni di noi >che è comunque terminata molti anni orsono . > >Abbiamo più volte chiarito con tutti i mezzi a nostra disposizione questo >problema, che nonostante riguardi un numero limitato di due o tre persone, >ha sempre rappresentato per noi un handicap di partenza. > >Siamo contenti di questa opportunità per chiarire alcuni punti, speriamo in >via definitiva e senza concedere nulla a possibili confusioni . > >Molto sinteticamente, i pochi (visto che alla nostra Rivista ormai >collaborano molti compagni che hanno avuto esperienze politiche di sinistra >oppure nessuna esperienza politica), che hanno militato nella destra >radicale, hanno dato un taglio netto al loro passato sulla base della >semplice constatazione del carattere reazionario e filocapitalista di >quell¹area . >Da questo punto di partenza si è sviluppata l¹analisi della >contrapposizione >capitale/ lavoro come fattore discriminante tra l¹adesione a un¹ideologia >³interclassista² e capitalista come il fascismo e la scelta marxista. >Di qui si è innestata la ricerca di un percorso che tenesse conto del >fattore della lotta di classe e della validità dell¹analisi marxiana dei >modi di produzione capitalistici, coniugando questo filone con la lotta >internazionale dei popoli oppressi, in questo coadiuvati sicuramente >dall¹apporto di molte persone incontrate durante questo cammino culturale e >politico, tra i quali sicuramente dobbiamo citare Costanzo Preve, al quale >siamo debitori di una visione filosofica che attualizza il pensiero >comunista in modo, secondo noi, esemplare. >In questa elaborazione pensiamo che la resistenza comunitaria popolare sia >sicuramente un tassello nella variegata e tutt'ora endemica resistenza >globale all'ordine imperialistico. Ma siamo altrettanto convinti che essa è >destinata ad essere fenomeno localistico e controproducente se non si >accompagna ad autentiche visioni sociali di liberazione internazionale e di >classe. >La guerra alla Yugoslavia e all'Iraq hanno dimostrato che, o il piano dello >scontro è internazionale e contempla due campi a confronto (ovvero un campo >ostile a quello imperialistico americano), o lo scontro non sussiste. >Per dirla con Mao (pur non essendo noi "maoisti"), "la lotta di liberazione >nazionale è in'ultima analisi lotta di classe". > >In questo contesto potrebbero trovare espressione anche molte istanze tese >all'autodeterminazione di diverse "nazioni senza stato". >Istanze che avrebbero un effetto dirompente anche sulle politiche coloniali >degli obsoleti stati-nazione: ma in un quadro costruttivo, in una >prospettiva di ridefinizione di un vasto campo antimperialista; non >ovviamente nel quadro di una strategia americana per la disintegrazione dei >propri possibili antagonisti sul piano capitalistico: come il regionalismo >federalistico liberista, tanto per capirci. >E' nostra convinzione, infatti, che il problema della liberazione sociale >dai rapporti di produzione capitalistici non deve lasciare sullo sfondo, >irrisolto, quello della liberazione nazionale dal dominio imperialistico. >Quest¹ultimo, si badi bene, assume valenze differenti, ma non prive di >decisive connessioni, per i paesi «non centrali» del sistema geopolitico >occidentale/capitalistico, da un lato, e per quelli più direttamente >dominati da quest¹ultimo (e in particolare dal paese «centrale» del sistema >cioè gli Stati Uniti d¹America) dall¹altro. >La liberazione nazionale (che ha in vista la costruzione di una nazione >indipendente) è da noi concepita come passo per la liberazione sociale , e >non certo come volano per un rafforzamento delle classi dominanti >nazionali, >per cui, in definitiva, la posizione «nazionalitaria» progressiva e >libertaria si contrappone senza ambiguità ad ogni visione reazionaria o >borghese della questione nazionale, e ha per scopo la costruzione di un >vero >internazionalismo tra popoli liberi per la costruzione del socialismo >Da queste considerazioni abbiamo, quindi, dedotto in modo chiaro , naturale >e consequenziale quello che avevamo già abbozzato anni addietro, e cioè il >fatto che il fascismo sin dal suo affacciarsi sulla scena politica italiana >sia stato un chiaro fenomeno nazionalista e social-imperialista, nato >all¹interno delle esigenze della classe dominante italiana negli anni >venti, >come strumento ³emergenziale² per fare fronte alla crisi economica del >primo >dopuguerra ed all¹insorgenza delle classi popolari come protagoniste dopo >la >Rivoluzione bolscevica del 1917. >In quest¹ottica si dispiega , infatti, in tutta la sua chiarezza, la >precisa scelta ³interventista ³ di Mussolini che assume con questa scelta >la >responsabilita¹ di interpretare la volonta¹ della neonata borghesia >imprenditoriale italiana di esercitare un ruolo nel ridisegnamento degli >assetti economici e militari in Europa. >Ci teniamo a precisare, infatti, che queste conclusioni non sono state il >frutto di un ³illuminazione sulla via di Damasco² ma di un serio e meditato >percorso di approfondimento ed analisi. > >In questo senso anche il fenomeno ³sansepolcrista² è da noi ritenuto >chiaramente un diversivo di tipo ³populista² che è stato utilizzato lo
>spazio di un mattino, per irretire le masse popolari allora organizzate in >un forte Partito Socialista e che già nel 1920 si rivela essere un >espediente teso a reprimere il movimento operaio, in particolare attraverso >le squadre finanziate ed organizzate dagli agrari con la complicita¹ del >potere monarchico che troveranno la sola opposizione armata degli Arditi >del >Popolo al ricordo dei quali abbiamo dedicato molti articoli e recensioni. >Il sansepolcrismo, abbandonato subito dagli onesti sindacalisti >rivoluzionari, uno per tutti De Ambris --che già nel 1920 ne denunciava il >carattere ³conservatore ed antiproletario²-- è la ³maschera socialistoide² >che il fascismo abbandona immediatamente, per proporsi già nel 1921-1922 >come Partito d¹ordine e di sicurezza per il potere borghese e la Monarchia >sabauda. > >Il regime fascista del Ventennio, dal canto suo, ha coerentemente espresso >la sua politica capitalista attraverso il corporativismo, vero e proprio >tentativo di eliminare il conflitto di classe tra capitale e lavoro a >favore >del primo, e la repressione di ogni tentativo di organizzare la classe >operaia con le leggi liberticide e la feroce persecuzione attuata nei >confronti dei comunisti. >Sul piano internazionale, ha perseguito una politica di espansione >colonialista ed imperialista necessaria ai piani di espansione del >capitalismo italiano (Eritrea, Libia Albania, JugoslaviaS) e l¹alleanza con >il nazismo che ha portato l¹Italia ad intraprendere una guerra disastrosa >in >piena collaborazione con l¹aberrante ideologia razzista hitleriana, in >questo accentuando il nazionalismo espansionista prefascista sino al >parossismo mitologico della Nazione, paravento degli interessi >capitalistici >della borghesia italiana. > >Dopo l¹8 settembre e lo sbandamento del Regime, la sudditanza militare del >fascismo al nazismo hitleriano diventa evidente con l¹invasione e >l¹occupazione tedesca del paese, e il tentativo di verniciatura >³socializzatrice² che il fascismo compie non attenua, di fatto, il >carattere >conservatore e filocapitalista dello stesso, ma ne esalta, al contrario, >l¹opportunismo politico. >La collaborazione con l¹occupante tedesco pone, inoltre, un¹ulteriore >aggravante a carico del fascismo : quello di essersi dimostrato un regime >che non ha esitato a mettere a repentaglio l¹indipendenza nazionale, >rispristinata solo grazie alla lotta partigiana capace di unire la lotta >per >il Socialismo con quella per l¹indipendenza dall¹occupante in chiave >antiimperialista. > >La storia del neofascismo comincia, infatti, proprio a Salò, con >l¹intervento dei servizi angloamericani e delle strutture parallele della >NATO, interessate al sorgere di un Partito, come il MSI, che fosse >oggettivamente filoatlantico e filoborghese da utilizzare in funzione >anticomunista, compito che ha svolto appieno sino alla sua trasformazione >in >Alleanza nazionale. >Il MSI, al di là della sua contraddittoria ed ambigua propaganda giovanile, >ha sempre scelto il campo dell¹imperialismo filo-USA, sin dal voto a favore >dell¹ingresso nel Patto Atlantico nel 1952, e ha sempre svolto il duplice >ruolo di irretire migliaia di giovani con visioni romantiche e sentimentali >di un fascismo mai esistito nella realtà, e di indirizzarli in veste di >³truppa di complemento² contro partiti ed organizzazioni della sinistra. >Il giudizio sul neofascismo nel suo complesso, e nel suo dipanarsi nei 50 >anni dal dopoguerra ad oggi, non può che essere totalmente negativo : la >sua >funzione è stata controrivoluzionaria e oggetto delle più ignobili >infiltrazioni di poteri forti e di trame pilotate da servizi segreti ed >apparati della NATO . >Oggi il neofascismo, tenta la riabilitazione come catalizzatore di estrema >destra di istinti xenofobi ed antiislamici, ancora una volta incoraggiato e >sostenuto da partiti della destra istituzionale allo scopo di svolgere la >medesima funzione svolta negli anni Settanta , stavolta in chiave >antiaraba. >Ieri per la DC, oggi al servizio di AN e la Lega. >Quel che deve preoccupare oggi, non è tanto la consistenza del fenomeno in >termini aggregativi, ma il fatto che certe ³parole d¹ordine² o strategie >politiche di quell¹area siano solo l¹esasperazione estremistica di pulsioni >presenti in ampi strati reazionari del centrodestra . >La lotta contro questi fenomeni deve avvenire, secondo noi, sul piano >politico e culturale smascherandone il falso antimperialismo, che è >assolutamente contraddittorio con le loro posizioni anti-immigrazione e >antiislamiche, e un antiamericanismo parolaio che è seriamente inficiato >dalla nostalgia di un ³imperialismo europeo² concorrente, in nulla >anticapitalista e democratico, ma poggiante su ³comunità organiche² dal >sapore evoliano e medievale . >Deve far riflettere molto i comunisti che giovani proletari si sentano >attratti da queste tesi deliranti e che le formazioni di estrema destra >peschino in un bacino tradizionalmente operaio e proletario nelle grandi >città. >Su questo noi crediamo che l¹intervento degli antiimperialisti ed >anticapitalisti coerenti e non irretiti dalla sinistra imperiale e borghese >può fare molto, perché solo con un approccio culturale e politico credibile >antiimperialista e di classe si possono strappare i proletari alle sirene >dell¹estremismo di destra . > >Queste sono le nostre posizioni sull¹argomento, ed esse sono ormai >³patrimonio genetico² di tutti quelli che animano ³Socialismo e >Liberazione² >in una coerente e rivendicata collocazione anticapitalista, >antimperialista, >comunista e nazionalitaria . >Siamo lieti con la richiesta di aderire al Campo, di aver potuto ancora una >volta spiegare le nostre posizioni, sperando di aver chiarito ogni dubbio >residuo, , convinti come siamo di poter dare un valido e fattivo contributo >allo sviluppo delle tesi e dei programmi del Campo stesso. > >Saluti antiimperialisti ai compagni del Campo. > >SOCIALISMO E LIBERAZIONE
tra i firmatari e adesioni
Claudio Mutti - che "abilmente" non appare tra i firmatari ma aderisce e sostiene: la mail qui sotto e' una risposta di Mutti a Franco Morini
A: Al-Awda-Italia@yahoogroups.com Da: "Edizioni all'insegna del Veltro" <insegnadelveltro@libero.it>Data: Tue, 23 Sep 2003 16:33:12 +0200 Oggetto: Re: [Al-Awda-Italia] destra-sinistra
Caro Franco, grazie per la difesa d'ufficio, tempestiva e puntuale come al solito. Appena avrò un po' di tempo, dovrò rispondere per le stime. Grimaldi mi ha fatto cascare le braccia. A giovedì, Claudio
----- Original Message ----- From: Franco To: Al-Awda-Italia@yahoogroups.com Sent: Monday, September 22, 2003 11:36 PM Subject: [Al-Awda-Italia] destra-sinistra
Credevo francamente che gli sviluppi del dopo undicisettembre avrebbero comunque determinato una semplificazione di schieramenti fra chi è di "qua" o di "là" dalla linea non omologata al potere in generale. Evidentemente m'illudevo sperando che la cosiddetta "dicotomia" destra-sinistra si sarebbe rivelata - almeno ai più attenti - nella sua essenza di squallido e banale gioco delle parti; gioco peraltro funzionale esclusivamente a certe trame del potere dominante più o meno occulto. A ben vedere, il trinomio destra-centro-sinistra rappresenta una rete virtuale tesa ad intercettare e trattenere nelle sue maglie - sempre al fine del più stretto controllo politico-sociale - ogni possibile espressione e/o posizione idealistica emergente, riconducendola forzosamente a specifici archetipi precostituiti. Una volta targati a piacimento o in funzione di chi può fare ciò, l'etichetta rimane appiccicata per tutta la vita. Ad esempio, proprio su questa m.l. ho notato il fatto che dal momento che Claudio Mutti, arbitrariamente targato "destra", ha espresso la sua adesione alla prossima manifestazione romana pro-Irak, sono nate le attuali polemiche. Prescindendo da ogni indebita etichettatura, resta inconfutabilmente il fatto che Mutti si è dedicato, e non da oggi ma da una vita intera, al riscatto dei popoli arabi da ogni dominio imperialista con l'obiettivo finale di una loro auspicata unità organica, fregandosene altamente se il suo agire in tal senso era coerente con la sempre incombente "dicotomia" destra-sinistra. Viene però spesso fatto presente che in passato Mutti aveva aderito e militato in Giovane Europa, filiazione italiana del movimento belga Jeune Europe, fondato a suo tempo da J. Thiriart ed etichettato impropriamente come formazione di estrema destra. Allora andrebbe anche ricordato che il primo europeo caduto in Palestina per la causa palestinese era proprio un militante di Jeune Europe. Mi riferisco a Roger Coudroy che, il 3 giugno 1968, penetrò con un commando armato di Fatha nella Palestina occupata scontrandosi poi con una pattuglia sionista. Questa azione che costò la vita di Coudroy, era la prima risposta militare palestinese dopo la cosiddetta "guerra dei sei giorni". Coudroy, ingegnere di 33 anni, lavorava nella filiale Peugeot del Quwait, da dove si era licenziato per combattere a tempo pieno per la causa palestinese.
franco
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Altri firmatari chi sono:
http://it.groups.yahoo.com/group/BollettinoAurora/ alessandro lattanzio - catania webmaster sito aurora
Walter Catalano Collabora a varie riviste tra cui «Diorama Letterario»-Proviamola nuova, Al di là della destra e della sinistra, Le forme del politico - e «Il Giornale dei Misteri». Si interessa prevalentemente di esoterismo, simbologia, tradizionalismo e storia delle religioni.
collaboratore rivista virtuale di geofilosofia Est/Ovest di ispirazione neoconservatrice, spiritualista. comunitarista
http://www.estovest.net/info/estovest.html
Giorgio Vitali (Rinascita Nazionale) http://www.centroitalicum.it/giornale_2001/vitali_56-01.htm
Willi Langthaler del AIK - Austria http://www.adf-berlin.de/html_docs/berichte_oesterreich/karl_pfeifer_20_8_03.html Eine obskure Truppe, die Verständnis für Holocaustleugnung aufbringt. Willi Langthaler e AIK
http://www.adf-berlin.de/html_docs/berichte_oesterreich/rechtsextremer_dunstkreis.html Rechtsextremer Dunstkreis : Die AIK, der Faschist Seselj und die "kulturelle Identität" Gli antimperialisti il fascista Seselj e l'identità culturale
http://www.geocities.com/CapitolHill/1404/usa-manifest.html http://www.geocities.com/CapitolHill/1404/ EISERNE KRONE claudo mutti + Martin Schwarz + manifesto people smash america + tiberio graziani
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appendici di varie mails:
"ah eri tu? non lo avrei proprio immaginato!!! cque c'è il mio computer che gioca brutti scherzi: pensa che mi dice che il libro in questione, che si intitola Tradizione e/o nichilismo è del 1988 e non del 1984; che è diffuso dal sito orionlibri.com che nel suo ingresso recita testualmente: Orionlibri è un sito dedicato alla vendita di libri, materiale editoriale e discografico sul movimento fascista e sulla cultura tradizionale
cque stimolato dalla tua risposta sono andato a ricontrollare i tuoi libri sul sito e ne ho trovato un altro intitolato Rivolte e guerre contadine scritto in collaborazione con un certo Mutti (forse omonimo di quell'altro verme fascista chiamato Claudio Mutti?) questo sì del 1994 tutti editi dalla casa editrice Barbarossa, che pubblica fra l'altro quell'altra perla nazista intitolata Leon Degrelle, fascista per Dio e per la Patria: incidenti di percorso tutti? Daccordo che ti vergogni del tuo essere fascista, ma esagerare non è mai buono! Senza naturalmente contare altri scritti a varie mani sempre recensiti da Orion e sovrastati da "pensieri" (si fa per dire del boia Mussolini, e non tanto vecchi, se per esempio vediamo quello intitolato Palestina e scritto insieme a Galoppini (toh, chi si rivede) e a Martinez (e adesso speriamo non sia Miguel detto kelebek) che è del 2002, senza contare la tua costante presenza sulle riviste di Orion (non sarai mica il redattore capo?). Non ho intenzione di pubblicare la tua biografia completa, daltronde chi fosse interessato potrà soddisfare i suoi istinti masochistici andando sul sito http://www.orionlibri.com e scrivere Colla nella ricerca online del sito. Cque avendo verificato che non si trattava di omonimia e che i fascisti su questa lista albergano e come, non ho alternative a quella di cancellarmi dalla lista antiamericanisti. Passi collaborare con chi è stato (ma non lo è più) fascista: non scavo nel DNA, ma con chi è tuttora fascista militante, e non mi si venga a dire che nel 2003, cioè dopo 1 anno, si è rimasti folgorati come il solito Paolo di Tarso, perchè sarebbe un prendermi per i fondelli (come vedete stavolta mi sono controllato e non ho detto prendermi per il culo, anche se mi accorgo che alla fine l'ho detto)."
From: Alessandra Colla
antiamericanisti@yahoogroups.com Sent: Thursday, July 17, 2003 2:55 PM Subject: Re: [antiamericanisti] i fascisti e noi
At 08.39 17/07/2003 +0200, you wrote:
In questo senso sono daccordo a fare il Paolo di Tarso, più che andare a convertire i fascisti, già, scusate, eravamo arrivati alla conclusione che sulla lista non ci sono fascisti, ma mi dovete scusare, ero stato confuso da un caso di omonimia, quello di Alessandra Colla, che scrive sulla lista, con un'altra Alessandra Colla, autrice di un "libro" scritto a sei mani insieme anche ad un certo Giorgio Freda, il cui nome assomiglia tanto ad un tizio amico di un famoso editore padovano (Ventura) insieme al quale fu coinvolto nella strage di Piazza Fontana e a strane commistionio fra estremismo di destra e servizi. Ma scusate è ovviamente un caso di omonimia, per cui possiamo tranquillamente ribadire che non ci sono fascisti sulla lista.
Oh, no! Nessuna omonimia. Quell'Alessandra Colla lì sono proprio io. Però non ho scritto nessun libro o "libro" a sei mani con Giorgio Freda. Il "libro", come lo chiama Vittoria (cioè un insieme di pagine stampate rilegate: voi come lo chiamate?) è (anzi era, perché stiamo parlando di una cosa del 1984) una raccolta di 55 brevi saggi di politica e cultura in occasione del ventennale delle edizioni di Ar (a proposito, l'editore è Freda, non Ventura). Il mio scritto (venti paginette) è dedicato alla filosofa greca Ipazia, figlia del matematico Teone, lapidata nel 415 d.C. ad Alessandria d'Egitto da un gruppo di monaci fanatici. Si compone di: - traduzioni (con note) dal greco antico e dal latino di due brani della Historia ecclesiastica Philostorgii, contenuta nella Patrologia graeca dell'abate francese Jacques-Paul Migne - traduzione (con note) dal francese di due poemetti di Charles-Marie-René Leconte de Lisle (1818-1894) - un breve saggio (con note) sulla figura di Ipazia e sul periodo storico in cui visse.
Insomma una cosina anche un po' noiosetta, se non vi piace la filosofia e non v'importa niente del cristianesimo post-costantiniano. (Su Ipazia, tra l'altro, ha scritto con lo stile consueto il grande Mario Luzi, al quale hanno negato il Nobel per la letteratura preferendogli Dario Fo. No comment.)
Perché l'ho scritto sono fatti miei. E' quasi trent'anni che mi sento dare della sovversiva, dell'antiborghese, della fascista, della comunista (lo fa anche mia madre), dell'anarchica, dell'antisemita, dell'islamica (anche questo lo dice mia madre) - e sempre con tono dispregiativo. Io so quello che sono, e non credo di dovermi giustificare di nulla e con nessuno. Voi chiamatemi come volete. I miei amici mi chiamano "Alessandra", e mio figlio "mamma".
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appendici.........
qui sul forum Destra radicale esce sto topic: http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=ec03e5630995813d8c44bc503dd267e6&threadid=69453
BOLLETTINO INFORMATIVO N°27 A CURA DELL'ASSOCIAZIONE LIMES http://WWW.ASSLIMES.COM
che vabbe l'associazione limes gia' si sa chi sono cioe' chi e': Murelli
in sto bollettino c'e anche il solito appello pero' notate come e' stato cambiato il titolo:
" - IRAQ TRINCEA D'EURASIA -
Con il popolo iracheno che resiste Appello per una manifestazione nazionale il 6 dicembre a Roma "
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Alcuni ritiri di adesioni che pero' non sono state depennate nell'appello pubblicato sul manifesto:
----------------------------------- Original Message -------- Subject: [movimento] Ritiro adesione appello 6 dicembre per Iraq Date: Thu, 9 Oct 2003 10:16:02 +0200 From: CONTROPIANO <cpiano@tiscali.it> Reply-To: movimento@ecn.org To: <aa-info@yahoogroups.com>, <movimento@ecn.org>
Altri 3 personaggi in cerca d' autore: Maurizio Neri, Biagio Cacciola, Tiberio Graziani
Biagio Caciolla ........ai tempi d'oro del Fuan protagonista delle meglio risse neofasciste II
ex-capogruppo consiliare del Gruppo misto a , ex-Msi-FTF, rosinone ed esponente del Fronte nazionale sociale. [vedi Cassino17- http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,35914,00.html
Oggi socialismo tricolore...
da TACCUINO ELETTORALE
Gaudenzi lancia Abbate e Cacciola Ieri mattina Ugo Gaudenzi, direttore di Rinascita, è giunto a Frosinone per tirare la volata ai candidati di Socialismo tricolore, Biagio Cacciola e Filiberto Abbate, presenti nella Lista Marzi. «La partecipazione di numerosi esponenti provenienti da destra alla lista civica ha ribaltato i canoni classici degli schieramenti politici. Così oggi a Frosinone a contrastare Marzi ci sono i residui della conservazione, legati alla destra reazionaria. I socialisti nazionali non possono che stare dalla parte di una amministrazione che si è caratterizzata per gli interventi nel sociale», ha detto Gaudenzi. http://spazioinwind.libero.it/edicola_ciociara/articoli/mix/502/24502voto.htm
" Ma la novità maggiore è stata la presenza di una delegazione di An, guidata da Biagio Cacciola, che, in controtendenza rispetto alla linea nazionale del Polo, ha preso una posizione estremamente critica sui bombardamenti che hanno colpito Serbia e Montenegro: "La mobilitazione contro la guerra decisa all'unanimità dal consiglio comunale di Frosinone nella seduta del 25 marzo scorso - annota Cacciola - la dice lunga sull'impopolarità dell'attacco Nato deciso dagli americani e subito dai paesi europei. La cosa chiara è la condizione di vassallaggio in cui l'Europa si trova."
da An sfila contro la Nato insieme a Prc e pacifisti di Fausta Dumano http://linux.cassino.edu/sudlazio/incharchiv/anno6/n14inch.htm
Dalla buona terra di Roma, addì 20 maggio 2001 Anno dell'Ordine 883
Il giorno 19 maggio 2001, alle ore 18.00, si è svolta presso l'Aula Magna del Comune di Veroli (Frosinone), la presentazione del libro "Nel Segno di Sion - la dimensione occulta nella storia", di Domenico Rotundo. Tra i tanti graditissimi ospiti intervenuti, desideriamo in particolare ringraziare il Sindaco di Veroli, dr. Danilo Campanari, l'assessore alla cultura del Comune di Veroli, dr. Mario Coratti, e gli eminenti relatori, il prof. Giuseppe D'Onorio, il prof. Biagio Cacciola, http://www.ordinedeltempio.it/news.htm
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Giancarlo Paciello. ha scritto : La Nuova Intifada. ISBN http://www.kelebekler.com/occ/paciello.htm
Fa parte della redazione di Koiné-rivista che ha "saltato il fosso" e del comitato editoriale della CRT. http://www.diorama.it/n250-tarantino.html
"Non possiamo non sottoscrivere pienamente molti punti di questa acuta ed accorata testimonianza: crediamo sia dovere civile e morale per ogni individuo che voglia coerentemente seguire un percorso di nuove sintesi raccogliere ed ulteriormente diffondere nel "mare delle moltitudini" questo messaggio nella bottiglia. [Walter Catalano]" http://www.diorama.it/n249-koine.html
Data: Mar Set 30, 2003 3:25 pm Oggetto: SANDRO VALENTINI: Ritiro firma
Da: "Silvia" Data: Mar 30 Set 2003 15:09:20 Europe/Rome Oggetto: SANDRO VALENTINI: Ritiro firma
-----Messaggio originale----- DA: ALESSANDRO VALENTINI (CAGLIARI) Inviato: lunedì 29 settembre 2003 18.31 A: IRAQlibero@l... Cc: silvia Oggetto: Ritiro firma
Sandro Valentini e Paolo Antonio Licheri - Sardegna. Nel riconfermare il nostro convinto e fermo no sia all'occupazione politica economica e militare dell'Iraq da parte dell'imperialismo Usa che alla subalternità del governo italiano alla politica di aggressione della Casa Bianca, ci sembra che il senso complessivo dell'iniziativa è restrittiva rispetto all'esigenza di costruire un ampio, unitario schieramento di massa in grado di riportare in Iraq legalità e democrazia. Per questa ragione, pur cogliendo gli aspetti politici positivi dell'appello, ci vediamo costretti a ritirare la nostra firma.
Cordiali saluti -------------------------------------------------------------
Da: "Fulvio Grimaldi" <bassottovic@l...> Data: Mer Ott 1, 2003 12:26 pm Oggetto: Fw: Losurdo: Ritiro firma appello manifestazione 6 dicembre
----- Original Message ----- From: "Silvia" <silvia.digiacomo@t...> To: <silvia.digiacomo@t...> Sent: Wednesday, October 01, 2003 11:37 AM Subject: Losurdo: Ritiro firma appello manifestazione 6 dicembre
-----Messaggio originale----- Da: s.azzara [mailto:s.azzara@u...] Inviato: mercoledì 1 ottobre 2003 12.20
Oggetto: Ritiro firma
Cara Silvia, Losurdo ha appena ritirato la firma dall'appello per la manifestazione del 6 dicembre. Comunicalo in rete appena puoi, grazie.
Stefano
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