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Scanzano, la protesta è arrivata a Roma "Ritirate quel decreto"
by repubblica Monday November 24, 2003 at 01:17 PM mail:  

Manifestazione a piazza Santi Apostoli contro lo stoccaggio delle scorie nucleari in Basilicata. Incontri con i parlamentari di maggioranza e opposizione.

E' una vera marcia su Roma: da tutta Italia i lucani sono arrivati nella capitale per protestare contro la costruzione del deposito di scorie nucleari a Scanzano Jonico. L'iniziativa, partita dagli studenti della Basilicata a Roma, ha portato in piazza Santi Apostoli, di fronte alla sede della Provincia di Roma, migliaia di persone che sono arrivate da ogni regione d'Italia. Dalla zona di Scanzano, dove ieri si è tenuta un'altra affollatissima manifestazione, sono arrivati a Roma 22 pullman, poi soprattutto dalle città universitarie come Milano, Padova, Bologna, Perugia e Napoli, molti studenti hanno risposto all'invito dei colleghi romani.

Così nel centro della capitale, a un passo da Piazza Venezia, una grande bandiera della pace fa da fulcro alla protesta contro il deposito di scorie nucleari: i manifestanti intonano antiche canzoni lucane, gli striscioni affermano il diritto degli abitanti della zona a decidere e ribadiscono la determinazione a non smettere le proteste fino a che il Governo non ritirerà il decreto. C'è anche un palco improvvisato, con un impianto di amplificazione montato su un camioncino sul quale si alternano i rappresentanti dei gruppi per scandire slogan.


La protesta arriverà a Montecitorio: una delegazione guidata dal sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, cercherà di incotrare i rappresentanti del governo e dell'opposizione. "Dietro a questa vicenda - dice il primo cittadino, in piazza con fascia tricolore e gonfalone del comune - ci sono interessi economici enormi che adesso ci sfuggono. Aspettiamo che venga ritirato il decreto, poi cercheremo i giuda che hanno operato, anche alle spalle del governo. Però anche nell'esecutivo abbiamo trovato ministri impreparati che per sostenere le ragioni della discarica si sono fatti forti di relazioni tecniche risalenti al 1977 e del tutto superate. Il ministro Matteoli dovrebbe andarsene".
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"Se le risposte che avremo saranno quelle che ci - hanno già dato conferma il sindaco di Policoro - la protesta continuerà. La Basilicata è terra di briganti e noi saremo i briganti del terzo millennio".

Alla manifestazione c'è anche Rocco Carlomagno, del coordinamento nazionale di lotta contro i siti di stoccaggio nucleare, che annuncia un'azione di sostegno alla protesta della basilicata: "Abbiamo intenzione - dice Carlomagno - di far partire una inchiesta con l'aiuto di deputati e senatori che vorranno darci una mano. Accusiamo i firmatari del decreto di tentata strage ambientale e disastro colposo, un disastro paragonabile a quello del Vajont".

La manifestazione di Roma non interrompe però le proteste in Basilicata: per l' undicesima notte
consecutiva sono continuati i blocchi sulle strade e nella stazione ferroviaria di Metaponto di Bernalda, in provincia di Matera.
(24 novembre 2003

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