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VATICANO NAZISTA
by Isacca Thursday April 08, 2004 at 11:19 PM mail:  

Lettera aperta al Vaticano (la bomba)





Uno spretato, convertitosi all'ateismo, mette in ridicolo il Cattolicesimo dimostrando l'assurdità dei dogmi minaccia la Chiesa di mettere in vendita vino trasformato in sangue di Cristo
Prendendo come motivo la chiusura da parte del Vaticano di cinque siti internet per blasfemia, io, Cascioli Luigi, ho iniziato oggi, con la presente lettera inviata all'Osservatore Romano, la guerra già da me annunciata con il mio libro-denuncia "La Favola di Cristo".
Considerando inutile continuare con una lotta basata su teoriche argomentazioni dottrinali, ho deciso di attaccare la Chiesa Cattolica ritorcendo contro di essa, nella forma la più realista e pratica, quelle stesse armi di cui essa si serve per imporre la sua impostura quali sono i suoi sacramenti, in questo caso l'Eucaristia e il Sacerdozio.


Per comprendere la natura della bomba a cui mi riferisco, bomba confezionata insieme a un ex sacerdote, le cui generalità saranno rivelate nel momento opportuno, è necessaria una breve spiegazione su cosa è il Sacerdozio e cosa è il l'Eucaristia.
A differenza degli Ebrei e dei Pagani che considerano il Sacerdozio una carica revocabile perché, potendosi acquisire per eredità o per appropriazione personale, lo fanno dipendere da una decisone umana, per i Cattolici, che lo fanno procedere invece da una chiamata divina (vocazione), assume un carattere eterno.
"Nessuno può appropriarsi di questo nome (sacerdote), ma soltanto chi è chiamato da Dio". (Ebrei V-4).
Come prove portate per dimostrare che i sacerdoti cattolici vengono eletti da Dio, la Chiesa ci porta quei passi dei vangeli che dimostrano come gli apostoli divennero tali non per propria decisione ma per una diretta chiamata di Gesù: "Mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Andrea e Simone, che gettavano le reti in mare, poiché erano pescatori. E disse loro: <<Seguitemi, perché io vi ho scelto fra tutti per farvi pescatori di uomini >> (pescatori di uomini sta per sacerdoti). Ed essi, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedeo sulla barca con i garzoni, lo seguirono". E così via, via, camminando e guardando a destra e a manca, seguendo il suo fiuto divino di selettore di sacerdoti, scelse e chiamò al suo seguito quei dodici che, dopo un apprendistato di tre anni, divennero, grazie alla discesa dello Spirito Santo, sacerdoti in eterno secondo l'ordine di un certo Melchisedec che nella Bibbia ci viene presentato come il primo sacerdote del Dio altissimo il quale, come precursore dell'istituzione del Sacramento dell'Eucaristia, offrì ad Abramo pezzo pane e un bicchiere di vino.
Infatti la formula che suggella la perpetuità del patto di alleanza tra il Sacerdote e Dio nel momento dell'investitura è: << Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisec>>.
( A titolo informativo dirò che il passo riguardante Melchisedec fu aggiunto alla Bibbia tra il IV e il V dai falsari cristiani per liberare il cristianesimo da ogni dipendenza che gli fosse potuta venire da Aronne, fratello di Mosè, fondatore del sacerdozio ebraico).
Cosa è in realtà il sacerdozio secondo la teologia cattolica? Il sacerdozio secondo la teologia cattolica è un patto basato sulla reciprocità di una fedeltà eterna stipulato tra un uomo prescelto da Dio e Dio stesso nel quale i contraenti si promettono, il primo di svolgere la sua missione sacerdotale nel rispetto della morale evangelica e il secondo di garantire in eterno la Grazia indispensabile per svolgere la sua missione.
Alla domanda che a questo punto sorge spontanea: << Come può la Chiesa parlare di eternità del sacerdozio quando tanti sono i preti che lasciano l'abito talare per abbracciare la vita laica, per seguire un'altra religione, se non addirittura per un rifiuto della fedecristiana in seguito ad una conversione all'ateismo?>>, quale può essere la risposta della Chiesa?
Ebbene, la Chiesa risponde così: "Qualsiasi fosse il motivo per cui un prete rompe il contratto stipulato con Dio, egli rimane sempre e comunque un sacerdote in eterno, secundum ordinem Melchisedec" perché secondo quello che ha detto Gesù nei vangeli, cioè che l'uomo non può sciogliere sulla terra ciò che viene legato nei cieli, non è la parola umana, spesso infedele, a decidere la validità dell'alleanza, ma quella di Dio che rimane immutata in eterno".
Questo concetto teologico confermato da S. Paolo, colonna portante del cristianesimo, nella prima lettera a Timoteo (IV-14): <<La grazia che il vescovo conferisce al sacerdote nell'investitura, non va perduta, anche se rinnegata, potendosi ravvivare per riportare sulla giusta strada colui che l'ha smarrita >>, e ribadita da S. Agostino: <<Il Sacerdozio è un'investitura sacra, permanente e così indelebile da restare nell'anima per sempre come un sigillo>>, viene continuamente convalidato nei testi sacri come in I Timoteo (V/14) e in II Timoteo (6-7), da poter concludere d'accordo con la Chiesa (è la prima volta che mi capita), che "la sacra ordinazione, o investitura del sacerdozio, che si compie con parole e segni esterni, non è un semplice rito di elezione dei ministri della parola e dei sacramenti; molto meno invenzione umana, ma un vero e proprio sacramento istituito da Cristo a conferimento di grazia che infondendo il carattere dello Spirito santo, impedisce al sacerdote di tornare laico, anche se per contrasti sopraggiunti, viene ridotto dalla Chiesa alla condizione laicale".

L'ateismo di un prete non annulla il Sacerdozio

Se l'ateismo non annulla il sacerdozio, di quali mezzi dispone la Chiesa per difendersi da uno spretato il quale, non credendo più ai suoi sacramenti, potrebbe agire contro di essa attraverso forme profanatrici tendenti a dimostrare l'assurdità delle sue verità teologiche come, per esempio, dar da mangiare ai cani del pane da lui (sacerdote eterno) precedentemente trasformato in corpo di Cristo? Praticamente di nessuno. Le uniche armi di cui dispone la Chiesa, che sono la scomunica e la sospensione a divinis, sono assolutamente inefficienti contro delle eventuali rappresaglie che uno spretato potrebbe fare contro di essa.

Scomunica e sospensione a divinis

"La sospensione a divinis è l'interdizione a un sacerdote a svolgere le funzioni ministeriali sacre", cioè l'insieme dei riti che si esprimono attraverso le preghiere, i canti, la recita della messa, l'ascolto dei penitenti che si confessano, la distribuzione delle ostie ai comunicandi ecc, insomma la parte esteriore della religione che si annovera sotto i nomi di liturgia e catechesi.
"La scomunica è una censura che esclude di godere dei diritti e benefici spirituali e temporali derivanti dalla comunione dei fedeli", cioè l'esclusione di un cattolico da tutto ciò che dipende dalla parte esteriore della religione che si esprime con l'espressione "comunione dei fedeli" che è rappresentata appunto "dal godimento dei diritti e benefizi spirituali e temporali derivanti dall'appartenenza alla Chiesa quale società esterna e visibile", come potrebbe essere fare la comunione, confessarsi, partecipare ai riti religiosi, assumere cariche ecclesiastiche, ricevere la pensione da Santa Madre Chiesa, organizzare oratori e circoli cristiani ecc. che sono tutte privazioni che non hanno però nulla a che vedere con l'altra essenza della Chiesa che è la Comunione dei Santi.

Cosa è la comunione dei Santi?

"La comunione dei Santi, rappresentando tutto ciò che è interiore, è la parte spirituale della Chiesa che, fondata sulla fede, rende tutti i fedeli, vivi e defunti, uniti fra loro in Gesù Cristo loro capo, e fa gli uni partecipi dei beni spirituali degli altri." Per spiegare la differenza esistente tra la Comunione dei Fedeli e la Comunione dei Santi prendiamo come esempio un rubino. La lavorazione della pietra, determinata dall'uomo, è la Comunione dei Fedeli, il colore rosso intrinseco alla sua natura, nel quale si identificano tutti i suoi atomi, è la Comunione dei Santi.
L'esclusione dalla comunione dei fedeli, avendo quindi un effetto soltanto esteriore come può essere l'interdizione ai riti religiosi, non può impedire ad uno spretato, qualora lo volesse, di avvalersi, sia pure commettendo per la Chiesa un sacrilegio, delle facoltà che gli sono state concesse (quali celebrare il sacramento dell'Eucaristia e di assolvere i peccati) dallo Spirito Santo attraverso la Grazia che rimane in lui perpetua come un marchio indelebile (colore rosso del rubino). E questo è tanto vero che la stessa Chiesa riconosce che uno spretato, anche se interdetto a confessare perché sospeso a divinis, può assolvere i peccati ai moribondi qualora fosse testimone di un caso estremo come potrebbe essere un incidente stradale.
La Chiesa fu costretta a rendere indipendente la figura del sacerdote dalla figura umana allorché, in seguito al comportamento immorale e spesso ateo dei preti, i fedeli si chiesero se i sacramenti celebrati da essi in stato di peccato o di ateismo erano da considerarsi validi. La conferma della validità del sacerdozio qualunque fosse stato il comportamento dell'uomo, data dal Concilio Lateranense, ricevette opposizione da coloro che, vedendo in essa i gravi pericoli che questa decisione poteva apportare al Cristianesimo, negando ogni ragione di sacerdozio cristiano reagirono confondendo nella stessa persona le due figure (protestanti).
La Chiesa, costretta così a cavalcare la tigre per garantire ai fedeli che le consacrazioni rimangono valide anche se eseguite da un prete in stato di peccato e di ateismo, cerca di sopperire a questa grave lacuna che la rende praticamente impotente verso ogni forma di ritorsione che potrebbe venirgli dagli spretati, dicendo: <<L'esclusione dalla comunione dei fedeli non produce soltanto un effetto puramente esterno, ma anche interiore, perché obbliga la coscienza>>.
Ma ditemi, voi teologi della Chiesa Cattolica, a parte il fatto che questo affidarsi alla coscienza degli spretati è la manifestazione più evidente della vostra debolezza, di quale coscienza parlate? Dell'ateo o del credente? Che significato può avere questo appello alla coscienza quando ognuno la sente secondo la propria moralità e le proprie convinzioni? E se, a questo punto, dovessimo parlare di moralità non credo che la Chiesa abbia molti argomenti per difendere la propria!
D'altronde se la Chiesa dovesse riconoscere nulle tutte le consacrazioni che sono state e vengono ancora celebrate da un clero ateo, ben poche ne risulterebbero valide dal momento che almeno l'ottanta per cento dei preti non crede a Dio. Basta ricordare i Papi Leone X e Paolo III che si dichiararono miscredenti negando l'esistenza di Gesù, Monsignor Propsper Alfaric che dichiara in suo libro di aver celebrato la messa in completo stato di ateismo, il curato d'Etrepigny (FR), Jean Meslier, morto nel 1733, che nel testamento aperto dopo la morte, chiese perdono ai sui parrocchiani per averli portati a credere per tanti anni alle falsità della religione Cristiana per il timore del rogo, e tanti, tanti altri che hanno dichiarato il loro ateismo nel pieno delle loro funzioni sacerdotali.
Quale altra virtù può essere così meritevole di lode quanto il coraggio di uno spretato che, compresa l'immoralità della vostra impostura, usa i poteri che gli avete dato per combattervi con le vostre stesse armi?
Più vi si studia e più vi si conosce e tanto più appare evidente quanto sia grande la vostra fragilità. Soltanto l'aver unito nella stessa persona la figura trascendentale di Dio con quella umana di Gesù Cristo, dimostra la vostra superficialità teologica e tutta la debolezza che avete difeso non con la logica e la ragione, come si dovrebbe nelle ideologie degne di questo nome, ma con il plagio e la violenza delle stragi e dei roghi e continuate a difendere con il ricatto e le rappresaglie, ultima delle quali è stata la chiusura di cinque siti internet a voi contrari. Questa è stata la goccia che, facendo traboccare il mio vaso, mi ha portato alla determinazione di distruggervi.
Se dico che non sono solo in questa lotta contro di voi, non mi riferisco tanto a quei pochi coraggiosi che mi sostengono, ai quali, lascio la piena libertà di decidere se partecipare o no a questa azione, quanto al mio amico spretato (il cui nome sarà fatto nel momento opportuno), che con entusiasmo ha accettato di usare la Grazia eterna e indelebile ricevuta dal vostro Spirito Santo, per unirsi a me per porre fine alla vostra comunione dei fedeli le cui enormi ricchezze (parlo di quelle economiche), e la cui potenza (mi riferisco a quella politica) non ci sono affatto motivo di soggezione e di spavento ma ben sì di risolutezza e d'incoraggiamento tanto da inviarvi, nella maniera più ferma e decisa la seguente diffida: << Al primo sentore che avremo di una qualsiasi repressione operata da voi di siti internet a voi contrari, o di semplici boicottaggi, comincerà la trasformazione di vino in sangue di Gesù Cristo in damigiane e botti i cui luoghi ove esse si troveranno verranno comunicati a voi con e-mail che saranno contemporaneamente inviati a migliaia di cittadini, enti pubblici e privati, compresi i mass media, affinché tutto il mondo ne venga a conoscenza >>.
Sono proprio curioso di vedere come la vostra potenza economica e politica, rappresentata dalla Comunione dei Fedeli, possa riuscire a salvare la fantomatica Comunione dei Santi, allorché le transustanziazioni assumeranno un'ampiezza industriale e il vino, trasformato in sangue di Cristo, del vostro eroe in realtà mai esistito, sarà messo in commercio a due franchi al litro.
Un prete a cui accennai qualche tempo addietro la possibilità di una tale evenienza, dopo essere impallidito dallo spavento, mi rispose che soltanto una persona priva di coscienza avrebbe potuto compiere un simile sacrilegio. Ebbene, se la coscienza è la valutazione morale del proprio agire intesa come criterio supremo della moralità, come osate voi, stirpe di criminali, giudicare le coscienze altrui? Come potete pretendere voi, falsificatori di documenti e travisatori di ogni principio di giustizia, costringerci a rispettare le vostre utopie e le vostre assurdità, prima fra tutte quella di credere che la magia possa trasformare la natura della materia come, nel nostro caso, il vino e il pane nel corpo di un qualcuno che per giunta non è mai nato, mai vissuto e quindi mai morto?
La mia coscienza di ateo, quindi di essere ragionante, che vuole liberare l'umanità dai vostri soprusi, fregandosene altamente dei vostri precetti, mi obbliga ad agire nella maniera più risoluta e definitiva per distruggere la vostra comunione di santi che tanto vi è servita per rendere spudoratamente potente il vostro imperialismo, o come voi lo chiamate comunione di fedeli, derubando, saccheggiando e violentando le masse rese succubi dal terrore delle vostre stragi, dei vostri genocidi, ricatti e ritorsioni.

La guerra ormai è aperta e dichiarata. Da una parte voi con la vostra coscienza e le vostre comunioni di fedeli e di santi, e dall'altra io con la mia coscienza, il mio libro "LA FAVOLA DI CRISTO" e la comunione dei martiri rappresentata da tutte le vostre vittime del passato, quali gli ebrei, i mussulmani, gli eretici e le streghe a cui si uniscono le vittime del presente che vengono quotidianamente uccise dal vostro oscurantismo generatore di fame e di malattie Tutte vittime alle quali mi unisco per gridare insieme a loro: <<Che siate maledetti!>>.

Luigi Cascioli da Bagnoregio, concittadino di S. Bonaventura detto il Serafico.

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LA SANTA INQUISIZIONE

Segue l'elenco delle vittime della Chiesa Cattolica che si sono unite a noi nella lotta che stiamo conducendo contro i loro carnefici.
Sono questi i nomi che presto andranno a sostituire, nelle targhe commemorative poste sulle strade e nelle piazze, quelli dei tanti criminali che un imperialismo basato sull'impostura ci ha costretto ad onorare come Santi:


L'Inquisizione, dichiarata Santa da Santa Romana Chiesa come lo sono state le Crociate, anche se nei fatti esisteva già dagli inizi dell'anno 1000, fu ufficialmente riconosciuta e legittimata sotto Papa Gregorio IX nel 1215 allorché la sua gestione fu affidata all'ordine dei domenicani fondato da Domenico da Guzman (anche lui santo) il quale perseguitò gli eretici con un cinismo tale da essere ricordato dalla storia come uno dei più sanguinari carnefici di tutti i tempi.

Qualche cenno esplicativo:

Eretico era considerato chi con scritti o con parole si opponeva alle norme dettate dalla Chiesa.
Abiura: L'abiura era la ritrattazione delle proprie convinzioni, quasi sempre estorta sotto tortura, che un eretico scriveva in forma solenne davanti al consiglio dell'inquisizione. Le abiure a cui era sottoposto un eretico erano sempre due perché alla prima ne doveva seguire per legge una seconda di conferma. Normalmente il tempo che intercorreva tra le due era di un anno.
L'eretico che rifiutava di firmare la seconda abiura, considerato "relapso", cioè eretico irriducibile, veniva bruciato vivo.
Gli argomenti che maggiormente determinarono le eresie furono la Santissima Trinità, la verginità della Madonna e la sua attribuzione di madre di Gesù che fu fortemente contestata da quei credenti che seguitavano a sostenere ciò che era stato affermato nei primi secoli della Chiesa da una gran parte dei teologi i quali ritenevano impossibile che Dio avesse concesso un tale privilegio ad una donna allorché le donne venivano considerate così immonde da essere ritenute prive di anima.
L'altro motivo che determinò gli eretici furono le contestazioni rivolte alla Chiesa per la sua lussuria e la sua ingordigia.
Tra le innumerevoli vittime della Chiesa nel periodo precedente all'avvento dell'Inquisizione istituita da Innocenzo III, rimaste purtroppo nella maggior parte anonime per via di mancanza di documenti, giganteggia la figura di Arnaldo da Brescia bruciato vivo nel 1155 sotto il pontificato di Adriano IV per aver denunciato l'immoralità della Chiesa.
I papi che seguirono Adriano IV (1154-1159), promettendo ai persecutori degli eretici le stesse indulgenze riservate ai crociati, spinsero i cattolici ad eseguire delle vere e proprie stragi come quelle volute da Innocenzo III che si servì delle milizie di Simone de Monfort per distruggere città intere, come Carcassonne, Tolosa e Beziers, perché gli abitanti si erano rifiutati di consegnare i seguaci di Valdo (Valdesi). Soltanto a Beziers furono massacrati oltre 7.000 dei suoi abitanti. Le milizie cattoliche entrarono in queste città e senza curarsi di selezionare gli eretici dai non eretici, eseguirono le carneficine al grido: <<Uccideteli tutti perché Dio saprà poi riconoscere i suoi!>>.
Da ricordare che Innocenzo III nell'ultimo anno del suo pontificato fece votare dal Concilio Lateranense IV una legge che obbligava gli ebrei a vestire di giallo perché fossero sottoposti al pubblico ludibrio... e ci si chiede ancora da dove originino i campi di stermino nazisti!
Sotto il Papa Innocenzo IV, successore di Innocenzo III, le leggi inquisitorie furono confermate e aggravate. Chiunque fosse stato dichiarato eretico veniva automaticamente imprigionato e condannato a morte con la confisca dei beni se non avesse abiurato. Come conseguenza di questa legge, che considerava la confisca del beni, molti furono i figli che furono potati all'infamia di accusare i propri genitori di eresia pur di salvare le proprietà di cui erano eredi.
Delle centinaia di processi terminanti con condanne a morte, l'unico che ci è pervenuto è quello contro Paolo Gioacchino dei Rusconi che fu torturato e bruciato vivo quale relapso.

I nomi dei martiri riportati qui di seguito nei vari pontificati che si susseguirono, essendo tratti dai pochi documenti rimasti, non sono che una minima parte di quanti furono in realtà uccisi da Santa Madre Chiesa. Nell'elenco ci sono anche tre martiri uccisi per aver celebrato la messa da spretati (si trovano sottolineati nei pontificati di Paolo VI - Urbano VIII - Clemente XIII).

— Papa Clemente V

Fra Dolcino, per nulla intimorito dalle minacce dell'Inquisizione, si scaglia contro Clemente V accusandolo di immoralità. Ridotto a brandelli il suo corpo viene bruciato al rogo. 13 marzo 1307
Suor Margherita e Frate Longino insieme ad oltre mille seguaci dell'eretico Dolcino, bruciati al rogo. 1307.
Soppressione dei Templari con stragi di massa con "torture inimmaginabili" perché accusati di eresia. Molay, Gran Maestro, fu arso vivo a Parigi dopo anni di atroci torture.

— Papa Benedetto XII (beatificato)

Francesco da Pistoia, Lorenzo Gherardi, Bartolomeo Greco, Bartolomeo da Bucciano, Antonio Bevilacqua e altri dieci frati Francescani, arsi vivi per predicare la povertà di Cristo - Venezia 1337.
Stessa sorte a Parma per Donna Oliva anch'essa perché seguace di S. Francesco.

— Papa Clemente VI

Migliaia di vittime dell'inquisizione delle quali ci sono pervenuti soltanto i processi di:
Francesco Stabili, detto Cecco d'Ascoli, il quale fu arso vivo per aver detto, a proposito delle tentazione di Gesù, che non è possibile vedere tutta la terra da una montagna per quanto alta fosse stata come veniva affermato da vangelo.
Pietro d'Albano, medico, bruciato vivo perché accusato di stregoneria.
Domenico Savi condannato al rogo come eretico per aver eretto un ospedale senza la benedizione della Chiesa.

— Innocenzo VI

Tra le numerose vittime di Santa Madre Chiesa da ricordare i frati Pietro da Novara, Bernardo da Sicilia, Fra Tommaso vescovo d'Aquino e Francesco Marchesino vescovo di Trivento accusati di appartenere ai fraticelli di S.Francesco. Torturati e bruciati vivi.

— Gregorio XI

Intere città furono teatro di stragi perché avevano ospitato gli eretici. Nelle piazze di Firenze, Venezia, Roma e Ferrara fu un continuo accendersi di roghi.
Belramo Agosti, umile calzolaio, torturato e bruciato vivo per aver bestemmiato durane una partita a carte: 5 giugno 1382.
Menelao Santori perché conviveva con due donne: 10 ottobre 1387.
Lorenzo di Bologna costretto sotto tortura a confessare di aver rubato una pisside. Reso moribondo dalle torture, fu accompagnato al rogo a colpi frusta. 1 novembre 1388.
La descrizione dei moltissimi decapitati, impiccati e squartati dall'Inquisizione sotto Gregorio XI è riportata in un libri scritto da Mastro Titta.

— Gregorio XII

Dopo il periodo di tregua passato sotto Urbano VI, con Gregorio XII riprendono le stragi e i roghi in una maniera estremamente spietata. La città che fu particolarmente colpita fu Pisa. Un certo giovane di nome Andreani fu torturato e bruciato vivo insieme alla moglie e alla figlia perché aveva osato deridere i Padri Conciliari. I cardinali appartenenti al concilio assistettero in massa alle esecuzioni per il piacere di veder morire insieme alla sua famiglia colui che essi "avevano condannato per solo sentimento di vendetta". 1413.
Jean Hus e Gerolamo da Praga macellati e bruciati vivi per aver detto che la morale del vangelo proibisce ai religiosi di possedere beni materiali. 1414.

— Papa Eugenio IV

Giovanna d'Arco, bruciata viva accusata di stregoneria (1431).
Merenda e Matteo, due popolani, bruciati vivi dall'Inquisizione per rendere un favore alle famiglie dei Colonna e dei Savelli delle quali avevano parlato male.
Ripetute stragi in Boemia contro gli Hussidi (seguaci di Jean Hus), per le rimostranze fatte in seguito alla uccisione del loro maestro. Una delle stragi fu eseguita facendo entrare gli Ussidi in un fienile al quale dettero fuoco dopo aver chiuso le porte. Il fatto fu così commentato da uno scrittore cattolico: <<Appena entrati, si chiusero le porte e si appiccò il fuoco; e in tal modo quella feccia, quel rifiuto della razza umana, dopo aver commesso tanti delitti, pagò finalmente tra le fiamme la pena del suo disprezzo per la religione>>.

Ma il peggio verrà allorché la Chiesa dovrà difendersi dall'avvento del Rinascimento.

— Papa Sisto IV (Per conoscere l'immoralità di questi papi consultare: http://www.anti-religions.org , scritto in inglese, francese, italiano).

In Spagna eccelse per la sua crudeltà il domenicano Tommaso Torquemada il quale, confiscando i beni degli accusati di eresia e di stregoneria, era arrivato ad accumulare tante ricchezze da essere temuto dallo stesso Papa che lo obbligò a versargli la metà del bottino. Quando costui arrivava in un paese come inquisitore, la popolazione fuggiva in massa lasciando tutto nelle sue mani.
Nell'impossibilità di elencare tutte le vittime di Torquemada mi limiterò a dire che in 18 anni della sua inquisizione ci furono:
800.000 ebrei allontanati dalla Spagna, con confisca dei beni, sotto pena di morte se fossero restati.
10.200 bruciati vivi.
6.860 cadaveri riesumati per essere bruciati al rogo in seguito a processi (terminati tutti con la confisca dei beni) celebrati "post mortem" (dopo la morte).
97.000 condannati alla prigione perpetua con confisca delle proprietà.
E intanto che Torquemada faceva il macellaio in Spagna, a Roma l'inquisizione accendeva roghi in tutte le sue piazze per bruciare gli eretici i cui patrimoni venivano automaticamente requisiti per conto del Papa dalla confraternita di San Giovanni Decollato.

— Papa Alessandro VI

Gerolamo Savanarola bruciato vivo in Piazza della Signoria a Firenze. 23 maggio 1498 insieme ai suoi due suoi discepoli Domenico da Pescia e Sivestro da Firenze.
Tre ebrei arsi vivi in campo dei Fiori a Roma. 13 gennaio 1498
Gentile Cimeli, accusata di stregoneria arsa viva a campo dei Fiori 14 luglio 1498
Marcello da Fiorentino arso vivo in piazza S. Pietro. 29 luglio 1498.

— Giulio II

4 donne giustiziate per stregoneria a Cavalese (Trento). 1505.
Diego Portoghese impiccato per eresia. 14 ottobre 1606.
30 persone bruciate vive a Logrono (Spagna) per stregoneria.
Fra Agostino Grimaldi giustiziato per eresia. 6 agosto. 1507
15 cittadini romani massacrati dalle guardie svizzere per eresia.1513.
Orazio e Giacomo di Riffredo, giustiziati per eresia. 30 aprile 1513.

— Leone X (Il Papa che ha dichiarato la non esistenza di Cristo)

30 donne accusate di stregoneria arse vive a Bormio. 1514.
Martino Jacopo giustiziato per eresia a Vercelli. 18 febbraio 1517.
80 donne bruciate vive in Valcamonica per stregoneria. 1518.
5 eretici arsi vivi a Brescia. 13 aprile 1519.
Baglione Paolo da Perugia decapitato per eresia alla Traspontina. 4 giugno 1520.
Fra Camillo Lomaccio, Fra Giulio Carino, Leonardo Cesalpini strangolati in carcere per eresia.
8 luglio 1520.

— Clemente VII

Anna Furabach, giustiziata per eresia. 9 maggio 1524.
Migliaia di protestanti Anabattisti decapitati, arsi vivi, annegati e torturati a morte. 1525.
Una donna accusata di stregoneria arsa viva in Campidoglio. 30 settembre 1525
Claudio Artoidi e Lerenza di Pietro giustiziati per eresia. 16 maggio 1526.
Rinaldo di Colonia giustiziato per eresia. 26 agosto 1528.
Lorenzo di Gabriele da Parma e Tiberio di Giannantonio torturati e giustiziati per eresia. 9 sett. 1528.
Berrnardino da Palestrina Burciato vivo per eresia. 20 novembre 1529.
Giovanni Milanese bruciato vivo per eresia. 23 novembre 1530.

— Paolo III (Un altro Papa ateo che ha affermato la non esistenza di Cristo. Gli altri lo sanno come lui ma non li dicono).

Uccisi tutti gli abitanti della città di Mérindol (Francia) per aver abbracciato la fede dei protestanti Evangelici. I loro beni furono confiscati e la città rimase deserta e inabitabile.1540.
Tutti gli Anabattisti della città di Munster (Germania) furono massacrati. Giovanni di Leida, loro capo, fu ucciso dopo essere stato sottoposto "a orrendo supplizio". 4 aprile 1535.
Martino Govinin giustiziato nelle carceri di Grenoble. 26 aprile 1536.
Francesco di Giovanni di Capocena ucciso per eresia. 1538.
Ene di Ambrogio giustiziato per eresia. 1539.
Galateo di Girolamo giustiziato nelle carceri dell'Inquisizione per eresia. 17 gennaio 1541.
Giandomenico dell'Aquila. Eretico, bruciato vivo. 4 febbraio 1542.
Federico d'Abbruzzo ucciso per eresia. Il suo corpo fu portato al supplizio trascinato da un cavallo. Quello che rimase del suo corpo fu appeso alla forca. 12 luglio 1542.
2.740 Valdesi furono massacrati dai cattolici in Provenza (Francia). Aprile 1545.
Girolamo Francese impiccato perchè luterano. 27 settembre 1546.
Baldassarre Altieri, dell'Ambasciat inglese, fatto sparire nelle carceri dell'Inquisizione. 1548
Federico Consalvo, eretico, giustiziato. 25 maggio 1549.
Annibale di Lattanzio giustiziato per eresia. 25 maggio 1549.

— Giulio III

Fanino Faenza impiccato e briciato per eresia. 18 febbraio 1550.
Domenico della Casa Bianca, luterano. Decapitato. 20 febbraio 1550.
Geronimo Geril Francese, Impiccato per eresiae poi squartato. 20 marzo 1550.
Giovanni Buzio e Giovanni Teodori, impiccati e bruciati per eresia. 4 settembre 1553.
Francesco Gamba, decapitato e briciato vivo per eresia. 21 lugio 1554.
Giovanni Moglio e Tisserando da Perugia, luterani. Impiccati e bruciati vivi. 5 settembre 1554.

— Paolo IV

Istituzione del Ghetto a Roma con restrizioni contro gli ebrei ancor più severe del ghetto di Venezia.
Cola Francesco di Salerno, giustiziato per eresia. 14 giugno 1555
Bartolomeo Hector, bruciato vivo per aver venduto due Bibbie. 20 giugno 1555.
Golla Elia e Paolo Rappi, protestanti, bruciati vivi a Torino. 22 giugno 1555.
Vernon Giovanni e Labori Antonio, evangelisti, bruciati vivi. 28 agosto 1555.
Stefano di Girolamo, giustiziato per eresia. 11 gennaio 1556.
Giulio Napolitano, bruciato vivo per eresia. 6 marzo 1556.
Ambrogio de Cavoli, impiccato e bruciato per eresia. 15 giugno 1556.
Don Pompeo dei Monti, bruciato vivo per eresia. 4 luglio 1556.
Pomponio Angerio, bruciato vivo per eresia. 19 agosto 1556.
Nicola Sartonio, luterano, bruciato vivo. 13 maggio 1557.
Jeronimo da Bergamo, Alessandra Fiorentina e Madonna Caterina, impiccati e bruciati per
omosessualità. 22 dicembre 1557.
Fra Gioffredo Varaglia, francescano, bruciato vivo per eresia. 25 marzo 1558.
Gisberto di Milanuccio, eretico, bruciato vivo. 15 giugno 1558.
Francesco Cartone, eretico, bruciato vivo. 3 agosto 1558.
14 protestanti bruciati vivi a Siviglia in Spagna. 1559.
15 protestanti bruciati vivi a Valadolid in Spagna. 1559.
Gabriello di Thomaien, bruciato vivo per omosessualità. 8 febbraio 1559.
Antonio di Colella arso vivo per eresia. 8 febbraio 1559.
Leonardo da Meola e Giovanni Antonio del Bò, impiccati e bruciati per eresia. 8 febbr.1559.
13 eretici più un tedesco di Augsburg accusato di omosessualità arsi vivi. 17 febbraio 1559.
Antonio Gesualdi, luterano, giustiziato per eresia. 16 marzo 1559.
Ferrante Bisantino, eretico, arso vivo.24 agosto 1559.
Scipione Retio, eretico, uccico nelle carceri della Santa Inquisizione. 1559.

— Papa Pio IV

I monaci dell'Abazia di Perosa (Pinerolo) si divertirono a briciare vivi a fuoco lento un prete evangelico insieme ai suoi fedeli. Dicembre 1559.
Carneficina di Valdesi in Calabria per opera di bande di delinquenti assoldate da Santa Madre Chiesa (uomini, donne, vecchi e bambini atrocemente torturati prime di essere uccisi su diretto ordine del Papa). Dicembre 1559.
"A Santo-Xisto, alla Guardia, a Montalto e a Sant'Agata si fecero cose inaudite: gente sgozzata, squartata, bruciata e orrendamente mutilata. Pezzi di resti umani furono appesi alle porte delle case come esempio alle genti. Quelli che fuggirono sulle montagne furono assediati fino a che morirono di fame. Molte donne e fanciulli furono ridotti in schiavitù". I559. (Da "La Santa Inquisizione di Maurizio Marchetti. Ed. La Fiaccola).
4000 valdesi massacrati su ordine di Santa Madre Chiesa. 1560.
Giulio Ghirlanda, Baudo Lupettino, Marcello Spinola, Nicola Bucello, Antonio Rietto, Francesco Sega, condannati a morte perchè sorpresi a svolgere una funzione religiosa in una casa privata officiante la messa uno spretato. 1560.
Giacomo Bonello, bruciato vivo perché evangelista. 18 febbraio 1560.
Mermetto Savoiardo, eretico, arso vivo. 13 agosto 1560.
Dionigi di Cola, eretico, bruciato vivo. 13 agosto 1560.
Aloisio Pascale, evangelista, impiccato e bruciato. 8 settembre 1560.
Gian Pascali di Cuneo, bruciato vivo per eresia. 15 settembre 1560.
Stefano Negrone, eretico, lasciato morire di fame nelle prigioni della Santa Inquisizione.
15 settembre 1560.
Stefano Morello, eretico, impiccato e bruciato. 25 settembre 1560.
Bernardino Conte, bruciato vivo per eresia. 1560.
300 persone a Oppenau, 63 donne a Wiesensteig e 54 a Obermachtal in Gemania, bruciate vive per stregoneria. 1562.
Macario, vescovo di Macedonia, eretico, bruciato vivo. 10 giugno 1562.
Cornelio di Olanda, eretico, impiccato e bruciato. 23 g3nnaio 1563.
Franceso Cipriotto, inpiccato ebruciato per eresia. 4 settembre 1564.
Giulio Cesare Vanini, panteista, bruciato vivo dopo avergli strappato la lingua.
Giulio di Grifone, eretico, giustiziato.

— Pio V (elevato dalla Chiesa agli onori degli altari).

Con bolla papale viene imposta a Roma la chiusura di tutte le sinagoghe.
Muzio della Torella, eretico, giustiziato. 1 marzo 1566.
Giulio Napolitano, eretico, bruciato vivo. 6 marzo 1566.
Don Pompeo dei Monti, decapitato per eresia. 3 luglio 1566.
Curzio di Cave, francescano, decapitato per eresia. 9 lugio 1566.
17.000 (diciassettemila) protestanti massacrati nelle Fiandre da cattolici spagnoli.
Giorgio Olivetto arso vivo perché luterano. 27 gennaio 1567.
Domenico Zocchi, ebreo, impiccato e bruciato a Piazza Giudia nel Ghetto di Roma. 1 febbraio 1567.
Girolamo Landi, impiccato e bruciato per eresia.. 25 febbraio 1567.
Pietro Carnesecchi, impiccato e bruciato per eresia. 30 settembre 1567.
Giulio Maresco, decapitato e arso per eresia. 30 settembre 1567.
Paolo e Matteo murato vivo per eresia. 30 sett.1567.
Ottaviano Fioravanti, murato vivo per eresia. 30 sett. 1567. .
Giovannino Guastavillani, eretico, murato vivo. 30 settembre 1567.
Geronimo del Puzo, murato vivo per eresia. 30 settembre 1567.
Gerolamo Donato con altri suoi confratelli dell'Ordine degli Umiliati, vengono giustiziati su ordine di Carlo Borromeo (santo), vescovo di Milano, dopo lunghe ore di torture, per eresia. 2 agosto 1570.
Macario Giulio da Cetona, decapitato e bruciato per eresia. 1 ottobre 1567.
Lorenzo da Mugnano, impiccato e bruciato per eresia. 10 maggio 1668.
Matteo d'Ippolito, impiccato e bruciato per eresia. 10 maggio 1568.
Francesco Stanga, impiccato e bruciato per eresia. 10 maggio 1568.
Donato Matteo Minoli, lasciato morire nelle carceri dopo avergli rotto le ossa e bruciato i piedi. 27 maggio 1568.
Francesco Castellani, eretico, impiccato. 6 dicembre 1568.
Pietro Gelosi, eretico, impiccato e bruciato. 6 dicembre 1568
Marcantonio Verotti, eretico, impiccato e bruciato. 6 dicembre 1568.
Luca di Faenza, eretico, bruciato vivo. 28 febbraio 1568.
Borghesi Filippo, decapitato e bruciato per eresia. 2 maggio 1569.
Giovanni dei Blasi, impiccato e bruciato per eresia. 2 maggio 1569.
Camillo Ragnolo, impiccato e bruciato per eresia. 25 maggio 1569.
Fra Cellario Francesco, impiccato e bruciato per eresia. 25 maggio 1569.
Bartolomeo Bartoccio, bruciato vivo per eresia. 25 maggio 1569.
Guido Zanetti, murato vivo per eresia. 27 maggio 1569.
Filippo Porroni, eretico luterano, impiccato. 11 febbraio 1570.
Gian Matteo di Giulianello, giustiziato per eresia. 25 febbraio 1570.
Nicolò Franco, impiccato per aver deriso il papa con degli scritti. Impiccato. 11 marzo 1570.
Giovanni di Pietro, eretico, impiccato e bruciato. 13 maggio 1570.
Aolio Paliero, eretico, impiccato e bruciato su espreso desiderio di Papa Pio V (santo).3 luglio1570.
Fra Arnaldo di Santo Zeno, eretico, bruciato vivo. 4 novembre 1570.
Don Girolamo di Pesaro, Giovanni Antonio di Jesi e Pitro Paolo di Maranzano, giustiziati per eresia. 6 ottobre 1571.
Francesco Galatieri, pugnalato a morte dai sicari pontifi perché eretico. 5 gennaio 1572.
Madonna Dianora di Montpelier, eretica, impiccata e bruciata. 9 febbraio 1572.
Madonna Pellegrina di Valenza, eretica impiccata e bruciata. 9 febbraio 1972.
Madonna Girolama Guanziana, eretica impiccata e bruciata. 9 febbraio 1572
Madonna Isabella di Montpelier, eretica impiccatae bruciata. 9 febbraio 1572.
Domenico della Xenia, eretico impiccato e bruciato. 9 febbraio 1572.
Teofilo Penarelli, eretico impiccato e bruciato. 22 febbraio 1572.
Alessandro di Giulio, eretico impiccato e bruciato.

— Gregorio XIII

Alessandro di Giulio, impiccato e bruciato per eresia. 15 marzo 1572.
Giovanni di Giovan Battista, impiccato e bruciato perchè eretico. 15 marzo 1572.
Girolamo Pellegrino, impiccato e bruciato per eresia. 19 luglio 1572.
10.000 (diecimila) eretici massacrati in Francia per ordine del Papa (strage degli Ugonotti- Notte di S. Bartolomeo). 24 agosto 1572.
500 eretici massacrati in Croazia per ordine del vescovo cattolico Juraj Draskovic. 1573.
Nicolò Colonici eretico impiccato e bruciato.
Giovanni Francesco Ghisleri, strangolato nelle carceri dell'Inquisizione. 25 ottobre del 1574.
Alessandro di Giacomo, arso vivo. 19 novembre 1574.
Benedetto Thomaria, eretico bruciato vivo. 12 Maggio 1574.
Don Antonio Nolfo, eretico giustiziato. 29 luglio 1578.
Giovanni Battista di Tigoni, eretico giustiziato. 29 lugio 1578.
Baldassarre di Nicolò, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.
Antonio Valies de la Malta, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.
Francesco di Giovanni Martino, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.
Bernardino di Alfar, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.
Alfonso di Poglis, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.
Marco di Giovanni Pinto, eretico impiccato e bruciato.13 agosto 1578.
Girolamo di Giovanni da Toledo, eretico impiccato e bruciato 13 agosto 1578.
Gasparre di Martino, eretico impiccato e bruciato. 13 agosto 1578.
Fra Clemente Sapone, eretico impiccato e bruciato. 29 novembre 1578.
Pompeo Loiani, eretico impiccato e briciato. 12 giugno 1579.
Cosimo Tranconi, eretico impiccato e bruciato. 12 giugno 1579.
222 (duecentoventidue) ebrei bruciati al rogo per ordine della Santa Inquisizione. 1558.
Salomone, ebreo impiccato per aver rifiutato il battesimo. 13 marzo 1580.
Un inglese bruciato vivo per aver offeso un prete. 2 agosto 1581.
Diego Lopez, bruciato vivo per eresia. 18 febbraio 1583.
Domenico Danzarelli, impiccato e bruciato per eresia. 18 febbraio 1583.
Prospero di Barberia, eretico impiccato e bruciato. 18 febbraio 1583.
Gabriello Henriquez, bruciato vivo per eresia. 18 febbraio 1583.
Borro d'Arezzo, bruciato vivo per eresia. 7 febbraio 1583.
Ludovico Moro, eretico arso vivo. 10 lugio 1583.
Fra Camillo Lomaccio, Fra Giulio Carino, Leonardo di Andrea strangolati nel carcere di Tor Nona per eresia. 23 luglio 1583.
Lorenzo Perna, arrestato per ordine del cardinale Savelli per eresia, si ignora la sua fine. 16 giugno
1584.
<<La Signora di Bellegard>>, arrestata per eresia, si ignora la sua fine. ottobre 1584.
Giacomo Paleologo, decapitato e bruciato. 22 marzo 1585.
I fratelli Missori decapitati per aver espresso il diritto alla libertà di stampa. Le loro teste furono lasciate in esposizione al pubblico. 22 marzo 1585.
(Il corpo di Gregorio XIII, di questo carnefice, viene onorato e riverito dai cattolici nella sua monumentale tomba in S.Pietro a Roma).

— Papa Sisto V

Questo Papa fece impiccare uno spagnolo per aver ucciso con una bastonata un soldato svizzero che lo aveva ferito con l'alabarda.
Respinta la richiesta di sostituire la forca con la mannaia, Sisto V assisteva giosamente alle esecuzioni facendosi portare da mangiare perchè "questi atti di giustizia gli accrescevano l'appetito". Dopo l'esecuzione di una sentenza disse: << Dio sia benedetto per il grande appetito con cui ho mangiato>>.
Pietro Benato, arso vivo per eresia. 26 aprile 85.
Pomponio Rustici, Gasparre Ravelli, Antonio Nantrò, Fra Giovanni Bellinelli, impiccati e
bruciati vivi per eresia. 5 agosto 1587.
Vittorio, conte di Saluzzo, giustiziato per eresia. 9 dicembre 1589.
Valerio Marliano, eretico impiccato e bruciato. 16 febbraio 1590.
Don Domenico Bravo, decapitato per eresia. 30 marzo 1590.
Fra Lorenzo dell'Aglio, impiccato e bruciato.13 aprile 1590.

— Gregorio XIV

Fra Andrea Forzati, Fra Flaminio Fabrizi, Fra Francesco Serafini, impiccati e bruciati.
6 febbraio 1591.
Giovanni Battista Corobinacci, Giovanni Antonio de Manno Rosario, Alexandro d'Arcangelo, Fulvio Luparino, Francesco de Alexandro, giustiziati. Giugno 1590.
Giovanni Angelo Fullo, Giò Carlo di Luna, Decio Panella, Domenico Brailo, Antonio Costa, Fra Giovanni Battista Grosso, l'Abate Volpino, insieme ad altri seguaci di Fra Girolamo da Milano, arrestati dalla Santa Inquisizione, si ignora la loro fine... 1590.
( Totto questo in un solo anno di Santo Pontificato!).

— Clemente VIII

Giordano Bruno, bruciato vivo per eresia il 17 febbraio 1600.
Quattro donne e un vecchio bruciate vive per eresia. 16 febbraio 1600.
Francesco Gambonelli, eretico arso vivo. 17 febbraio 1594.
Marcantonio Valena e un altro luterano, arsi vivi. agosto 1594.
Graziani Agostini, eretico impiccato e bruciato. 1596.
Prestini Menandro, eretico impiccato ebruciato. 1596.
Achille della Regina, se ne ignora la fine. Giugno 1597.
Cesare di Giuliano, eretico impiccato e bruciato. 1597.
Damiano di Francesco, eretico impiccato e bruciato. 1597.
Baldo di Francesco, impiccato e bruciato per eresia. 1957.
De Magistri Giovanni Angelo, eretico impiccato e bruciato.1597.
Don Ottavio Scipione, eretico, decapitato e bruciato.1597.
Giovanni Antonio da Verona e Fra Celestino, eretici bruciati vivi. 16 settembre 1599.
Fra Cierrente Mancini e Don Galeazzo Porta decapitati per eresia. 9 novembre 1599.
Maurizio Rinaldi, eretico bruciato vivo. 23 febbraio 1600.
Francesco Moreno, eretico impiccato e bruciato. 9 giugno 1600.
Nunzio Servandio, ebreo impiccato. 25 giugno 1600.
Bartolomeo Coppino, luterano arso vivo. 7 aprile 1601.
Tommaso Caraffa e Onorio Costanzo eretici decapitati e bruciati. 10 maggio 1601.

— Papa Paolo V

Giovanni Pietro di Tunisi, impiccato e bruciato. 1607.
Giuseppe Teodoro, eretico impiccato e bruciato. 1609.
Felice d'Ottavio, eretico impiccato e bruciato. 1609.
Rossi Francesco, eretico impiccato e bruciato. 1609.
Antonio di Jacopo, eretico impiccato e bruciato. 1609.
Fortunato Aniello, eretico impiccato e bruciato. 1609.
Vincenti Pietro, eretico impiccato e bruciato. 1609.
Umberto Marcantonio, eretico impiccato e bruciato. 1609.
Fra Manfredi Fulgenzio, eretico impiccato e bruciato. 1610.
Lucarelli Battista, eretico impiccato e bruciato. 1610.
Emilio di Valerio, ebreo, impiccato e bruciato. 1610.
Don Domenico di Giovanni, per essere passato dal cristianesimo all'ebraismo, impiccato. 1611.
Giovanni Milo, luterano impiccato. marzo 1611.
Giovanni Mancini, per aver celebrato la messa da spretato impiccato e bruciato. 22 ottobre 1611
Jacopo de Elia, ebreo impiccato e bruciato. 22 gennaio 1616.
Francesco Maria Sagni, eretico impiccato e bruciato. 1 luglio 1616.
Arrestato un negromante zoppo, arso vivo per stregoneria. 1617.
Lucilio Vanini, arso vivo per aver messo in dubbio l'esistenza di Dio. 17 febbraio 1618.
Migliaia di eretici trucidati dai cattolici nei Grigioni in Valtellina. 1620.
(La Chiesa, rimasta nella convinzione che in Valtellina ci siano ancora tendenze religiose eretico-pagane, mantiene tutt'oggi la regione sotto controllo tramite la "Missione Rezia", affidata ai cappuccini, dipendenti direttamente da "Propaganda Fidei") ... e il Santo Padre Gian Paolo II chiede perdono!!!

— Urbano VIII

Galileo Galilei, torturato e condannato al carcere perpetuo quale eretico per aver affermato che la Terra gira intorno al Sole. 1633.
Ferrari Ambrogio, eretico impiccato. 1624.
Donna Anna Sobrero, morta di peste in carcere dove era stata condannata a vita. 1627. (nei mesi che seguirono, tutti coloro che passarono per quel carcere, morirono di peste).
Frate Serafino, eretico, inpiccato e bruciato. 1634.
Giacinto Centini, decapitato per aver offeso la sovranità papale. 1635.
Fra Diego Giavaloni, eretico impiccato e bruciato. 1635.
Alverez Ferdinando, bruciato vivo per essersi convertito all'ebraismo. 19 marzo 140.
Policarpo Angelo, impiccato ebruciato per aver celebrato la messa da spretato. 19 maggio 1642.
Ferrante Pallavicino, eretico impiccato e bruciato. 1644.
Fra Camillo d'Angelo, Ludovico Domenico, Simone Cossio, Domenico da Sterlignano, giiustiziati per eresia. 1644.

— Papa Innocenzo X

Brugnarello Giuseppe e Claudio Borgegnone, impiccati e bruciati per aver falsificato alcune lettere apostoliche. 1652. ( Se questo Papa applicò in prevaleza condanne di carceri a vita ciò dipese dal fatto che in quegli anni ricorreva l'anno Santo).

— Papa Alessandro II

Fello Giovanni, sacerdote, decapitato per eresia. 1657.
1.712 Valdesi massacrati dai cattolici nelle Valli Alpine. 1655.

— Papa Innocenzo XI (santificato)

20 ebrei condannati al rogo. 1680.
Vincenzo Scatolari, per aver esercitato la professione di giornalista senza autorizzazione di Santa Madre Chiesa. Decapitato. 2 agosto 1685.
2.000 (duemila) Valdesi massacrati dai cattolici nelle Valli Alpine per ordine diretto del Papa. Maggio 1686.
24 protestanti uccisi dai cattolici a Pressov in Slovacchia. 1687.

— Papa Innacenzo XII

Martino Alessandro, morto in carcere per torura. 3 maggio 1690.
37 ebrei bruciati vivi. 1691. (poi si cercano le cause che hanno generato l'antisemitismo!).
Antonio Bevilacqua e Carlo Maria Campana, cappuccini, decapitati perchè seguaci del Quietismo di Molinos. 26 marzo 1695.

— Clemente XI

Filippo Rivarola, portato al patibolo in barella per le torture ricevute, decapitato. 4 agosto 1708.
Spallaccini Domenico, impiccato e bruciato per aver bestemmiato a causa di un colpo di alabarda ricevuta da una guardia papalina. 28 luglio 1711.
Gaetano Volpini, decapitato per aver scritto una poesia contro il Papa. 3 febbraio 1720.

— Clemente XII

Questo Papa, ripristinando la "mazzolatura" (rottura delle ossa a colpi di bastone), si dimostrò uno dei più cinici sostenitori dell'arte della tortura.
Pietro Giarinone, filosofo e storico, morì sotto tortura per aver sostenuto la supremazia del re sulla curia romana. 24 marzo 1736.
Enrico Trivelli, decapitato per aver scritto frasi di rivolta contro il Papa. 23 febbraio 1737.
Le numerose vittime di questo Papa sono rimaste sconosciute perchè egli peferiva più uccidere sotto tortura nella carceri dell'Inquisizione che giustiziarle nelle pubbliche piazze.

L'EUROPA COMINCIA A RISENTIRE DEL BENFICO EFFETTO DELL'ILLUMINISMO CHE SI MANIFESTA LIMITANDO L'ALTERIGIA DELLA CHIESA CHE RIDUCE LE SUE PERSECUZIONI RELIGIOSE ORINTANDOSI VERSO DELITTI POLITICI, CRIMINI COMUNI OPPURE REATI RIGUARDANTI GLI ORDINAMENTI INTERNI ECCLESIASTI. QUELLO CHE PER LEI CONTA SOPRA OGNI COSA È L'IMPORRE IL SUO POTERE ATRAVERSO IL TERRORE.

— Clemente XIII

Tommaso Crudeli, condannato al carcere a vita per massoneria. 2 agosto 1740.
Giuseppe Morelli, impiccato per aver celebrato l'Eucaristia da spretato. 22 agosto 1761.
Carlo Sala, eretico, giustiziato. 25 settembre. 1765. (Carlo Sala è l'ultimo martire ucciso dalla Chiesa per eresia).
I massacri, non più di carattere religioso, continuarono contro i cospiratori politici, i giornalistI e tutti quei progressisti che intendevano rovesciare l'immoralità dell'oscurantismo religioso attraverso una rivoluzione armata.
Le atrocità furono come nel passato. Tagli di teste, torture con mazzolature, impiccaggioni e sevizie che spesso portavano allo squartamento degli accusati.
Pur di mantenere il terrore venivano puniti di morte anche i delitti meno gravi come i semplici furti.

— Pio VI

Nei suoi quattro anni di pontificato ci furono soltanto cinque esecuzioni capitali per reati comuni, anche se la sua lotta si intensificò aspramente contro gli ebrei che furono costretti, tra le tante umiliazioni e minacce che subiro, a indossare vestiti di colore giallo perchè fossero pubblicamente oltraggiati.

— Pio VII

Gregorio Silvestri, impiccato per cospirazione politica. 18 gennaio 1800.
Ottavio Cappello, impiccato perchè patriota rivoluzionario. 29 gennaio 1800.
Giovanni Battista Genovesi, patriota squartato e bruciato. La sua testa fu esposta al pubblico. 7 febbr. 1800.
Teodoro Cacciona, impiccato e squartato per furto di un abito ecclesiastico. 9 febbraio 1801.
Paolo Salvati, impiccato e squartato per aver derubato un corriere del Papa. 11 dicembre 1805.
Bernardo Fortuna, impiccato e squartato per furto ai danni di un corriere francese. 22 aprile 1806.
Tommaso Rotilesi, impiccato per aver ferito un ufficiale francese.
161 furono le esecuzioni capitali per reati comuni nei 15 anni del pontificato di questo vice Dio in terra che prese il mite e devoto nome di Pio.

— Leone XII

Leonida Montanari, decapitato per aver offeso pubblicamente il Papa. 23 novembre 1825.
Angelo Targhini, decapitato per aver ferito una spia papalina. 23 novembre 1825.
Luigi Zanoli, decapitato per aver ucciso uno sbirro papalino. 13 maggio 1828.
Angelo Ortolani, impiccato per aver ucciso guardia papalina. 13 maggio 1828.
Gaetano Montanari, squartato per tentato omicidio dell'emissario papalino Rivolta. 1828
Gaetano Rambelli, impiccato per aver ferito emissario papalino. 1828.
Le esecuzioni capitali, oltre queste sopra elencate, furono 29 e sempre per reati comuni.

— Pio VIII

In un anno di Pontificato eseguì 13 condanne capitali per reati comuni.

— Gregorio XVI

Impose divieto assoluto ad ogni libertà di parola o di espressione scritta che non seguisse i dettami di Santa Madre Chiesa. Dietro le minacce più gravi obbligò gli ebrei di non esercitare nessuna attività fuori del Ghetto.
Giuseppe Balzani, decapitato per offese la Papa. 14 maggio 1833.
Luigi Scopigno, decapitato per furto di oggetti sactri. 21 luglio 1840.
Pietro Rossi, decapitato per piccolo furto. 9 gennaio 1844.
Luigi Muzi, decapitato per piccolo furto. 19 gennaio 1844.
Giovanni Battista Rossi, decapitato per piccolo furto. 3 agosto 1944.
Oltre a queste ci furono sotto il pontificato di questo Santo Padre altre 110 condanne a morte per reati comuni.

— Pio IX (santificato da Gian Paolo II, chiamato metro cubo di merda da Garibaldi)

Romolo Salvatori, decapitato per aver consegnato ai Garibaldini l'Arciprete di Anagni.

10 settembre 1851.
Gustavo Paolo Rambelli, Gustavo Marloni, Ignazio Mancini, decapitati per aver ucciso tre preti.

24 gennaio 1854.
Antonio de Felici, decapitato per aver attentato al Cardinale Antonelli.

Per comprendere la criminalità di questo Papa (santo), basta dire che quando i patrioti dell'unificazione italiana entrarono nelle carceri pontificie per liberare alcune decine di prigionieri che vi vivevano incatenati da così lungo tempo da aver perso la vista e l'uso delle gambe, trovarono in quei sotterranei mucchi di scheletri e di cadaveri in decomposizione in un misto di tonache di frati e di monache, di vestiti civili di uomini e di donne, divise militari e scarpe come quando furono liberati i campi di sterminio nazisti. Vi furono trovati anche giocattoli di bambini morti insieme ai loro genitori.
SE QUESTI SONO I SANTI, CHI SONO ALLORA I DEMONI?

Cambiato il nome alla Santa Inquisizione con quello della Santa Penitenzieria in seguito all'occupazione di Roma da parte dell'esercito italiano, per tutto il XIX secolo, anche se in forma non cruenta, Santa madre Chiesa, facendosi politicamente forte per l'autorità spirituale che gli veniva dalla massa credula e ottusa che gli era rimasta fedele (cosa che purtroppo ancora esiste tutt'oggi) continuò comunque a imporre la sua autorità religiosa su quella politica ricorrendo ancora all'abiura e alla scomunica con conseguenti rivalse e castighi temporali che usa tuttora e che noi ben conosciamo (la chiusura dei cinque siti internet ne è un esempio).
Una delle ultime abiure eseguite da Santa Madre Chiesa, è stata quella che fu imposta a mio nonno Luigi Cascioli, Ingegnere e Architetto che, come sindaco di Roccalvecce, Sipicciano e Montecalvello, per evitare le conseguenze che avrebbe portato a lui e a tutta la sua famiglia una scomunica, fu costretto ad "abiurare" la fedeltà giurata al Governo Italiano per giurare fedeltà a "Santa Madre Chiesa"

Le due abiure: la prima del 1989 e la seconda del 1890
" In nome di Dio. Così sia.
Io sottoscrritto con la presente dichiaro di ritrattare, come sinceramente ritratto nel senso voluto dalla S. Penitenzieria l'iilecito giuramento da me al governo prestato in occasione che assunsi l'uffico di Sindaco di Roccalvecce, diocesi di Bagnorea, e prometto nell'esercizio del medesimo di astenermi da ogni atto contrario alla legge di Dio e della Chiesa e di riparare allo scandalo* dato. "

Bagnorea lì 5 agosto 1889

Fotocopia: l'originale è conservato presso gli archivi della diocesi di Bagnoregio


(* Lo scandalo è l'aver giurato fedeltà al Governo).

Come si vede, la S. Penitenzieria, seguendo le stesse leggi dell'Inquisizione, costringeva l'eretico a una seconda abiura confermante la prima per accertarsi che non fosse relapso, cioè ricaduto nell'errore.
La differenza nella punizione che c'era tra relapso e pentito consisteva nel fatto che il primo veniva bruciato vivo mentre il secondo dopo assere stato giustiziato.
Se il giuramento di fedeltà al Goveno fosse stato prestato soltanto un secolo prima, ora avremmo Luigi Cascioli tra gli eretici giustiziati e bruciati.
La Chiesa, che ha sempre negato le esecuzioni dell'Inquisizione, non potendo più tenerle nascoste dopo che alcuni laici riuscirono a consultare gli archivi segreti del Vaticano, ha cercato di scaricare ogni responsabilità ai tribunali civili. Portando come giustificazione il fatto che la morale cristiana non avrebbe mai potuto compiere ciò di cui era accusata perché è stata sempre contro le condanne a morte, la Chiesa di Cristo non ha fatto che dimostrare ancora una volta quanto le sia congenita la spudoratezza di sostenere il falso.
"Chiedo perdono per ciò che i nostri predecessori hanno fatto, tenendo però presente che una parte della responsabilità va anche sulle loro vittime che li costrinsero a comportarsi in quella maniera " ...e bravo Woltija!
Comunque il numero delle vittime di cui si conoscono i nomi non è che una minima parte di quanti furono realmente massacrati. Il numero poi di coloro che furono condannati al carcere con confisca dei beni è talmente alto da raggiungere, secondo gli storici, cifre a sette zeri.
Ma senza ricorrere alle documentazioni, basta calcolare la ricchezza accumulata dal Vaticano attraverso i beni confiscati alle sue vittime, per renderci conto del numero dei suoi omicidi, stragi e genocidi.
Soltanto le vittime generate da quella che fu chiamata l'Evangelizzazione dei popoli dell'America del sud, in seguito alle scoperte di Cristoforo Colombo, si calcola che tra giustiziati e resi schiavi superino i 50.000.000.
La cristianissima regina Isabella sostenitrice di tanta immoralità, ben presto Santa, potrà sedere felice e contenta insieme a tutti questi altri santi di cui abbiamo fatto in queste pagine conoscenza. Questi Papi dai nomi più virtuosi come Innocenzi, Clementi, Pii, Benedetti e Urbani che si sarebbero dovuti chiamare invece Macellai, Criminali, Squartatori, Banditi, Delinquenti e Bastardi...
Tu, che molto probabilmente sei caduto su questo sito per puro caso, tu, agnostico viandante di passaggio, a quale categoria senti di appartenere? A quella formata da dementi ubriaconi che ridono davanti ai patiboli, a quella che per vigliaccheria e opportunismo tace, oppure a quella che reagisce? Stando ai risultati che la società mi offre attraverso la sua rassegnazione a subire l'impostura, sono portato a credere che tu appartenga più alle prime due che a quest'ultima. Ma se così non fosse, allora prendi carta e penna e unisciti a noi e a tutti questi martiri sopra elencati, magari scegliendone uno perché esso, attraverso la tua chiamata, possa rivivere in te e attraverso di te combattere i suoi carnefici.
È con i fatti e con l'azione che si onorano gli eroi e non con le chiacchiere...o si, o no! Il resto non è che una perdita di tempo!


































Luigi Cascioli
01020 Roccalvecce Viterbo
Tel/Fax +39 0761 910283
E-Mail: info@luigicascioli.it

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