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Azione: Stresa 3/6 giugno contro il Gruppo Bilderberg.
by andiamo Wednesday, Jun. 02, 2004 at 3:40 PM mail:

Gita al lago contro il G8 privato. L'elite dell'affarismo atlantista a congresso.



Chi sono
Un gruppo di potenti, cooptato da un “circolo interno” che dirama gli inviti, a questo circolo appartengono le famiglie Agnelli e Rockfeller.
Gli invitati sono il gotha dell’economia e dei media occidentali, ed i politici che hanno a che fare con i loro interessi, banchieri centrali, autorità europee e politici che si troveranno a regolare i loro interessi.
Si riuniscono dal 1954, segretamente, nel senso che non emettono comunicati stampa e vincolano i partecipanti al segreto.
E’ il “capitalismo atlantico” che si riunisce in una tre giorni riservata, cooptando i politici “utili” ai propri disegni.

Cosa fanno.
Si incontrano, fanno affari e decidono sulle politiche economiche di Usa ed Europa, il timone dell’evento pare pero’ saldamente in mani americane e britanniche, niente “vecchia Europa”, ma business e politiche assolutamente a favore in primis delle grandi corporations transatlantiche.
Decidono a volte anche il destino di interi paesi, si conosce per esempio una decisione che spinse per il mantenimento del libero commercio dei diamanti della Sierra Leone durante la guerra civile nel paese.

Cosa fanno di sbagliato.
Decidono di politiche economiche e sociali al di fuori di qualsiasi controllo democratico, avendo i mezzi per portare a compimento i propri disegni, non è un momento di lobbying, ma un G8 privatizzato ed esclusivo, al di fuori di qualsiasi controllo pubblico sul destino di interi paesi e moltitudini di cittadini del pianeta. Mescolano capitale e politica in un ambiente non previsto da alcuna istituzione dei paesi democratici, a volte contro il volere e le leggi di alcuni paesi.

Quando
L’incontro comincia giovedì 3/6 a Stresa, all’Hotel Borromee a mezzogiorno, si conclude il domenica 6/6 a mezzogiorno.

Chi
400 persone sceltissime, da sempre interviene anche il Presidente degli Usa, casualmente Bush sarà a cavallo di Italia e Francia in questi giorni

Quando Bush
Le possibilità sono per il 5 sera o la domenica mattina, difficile possa essere presente gia il 3 sera che una data possibile, ma poco realistica.

Cosa andiamo a fare.
Andremo ad osservare questo rito carbonaro cercando di dargli la maggiore visibilità possibile, visto che per i media occidentali la riunione non ha mai meritato l’attenzione .
Andremo anche a cercare di fare giungere il nostro disaccordo per queste pratiche oscure, e se possibile, a procurare disturbo in questo mondo a parte.

Chi siamo
Una vasta platea di autoconvocati, il gruppo ha sempre attirato una certa attenzione, quest’anno pare che finalmente attorno all’incontro ci sarà una piccola folla, non solo qualche decina di curiosi.
Sono previsti arrivi da diversi paesi europei, le pratiche verranno decise sul posto tra i presenti.
Gruppi altermondisti, anticapitalisti e parecchia gente senza etichette.
Se si riuscirà ad organizzare una protesta sarà senza padri.

Come si arriva
Stresa è un città sulla riva del Lago Maggiore, da Milano si raggiunge in treno in meno di un’ora, i treni hanno frequenza oraria.

Quando arrivare
Sabato e domenica saranno i giorni per chi preferisce situazioni affollate, sabato è previsto un momento di riflessione per una eventuale azione comune verso l’ora di pranzo, domenica occorre essere sul posto alla mattina presto.

Cosa portarsi, dove alloggiare.
Materiale per fare striscioni, e per fare rumore.
Stresa è una cittadina turistica, ma costosa, conviene organizzarsi preventivamente se si vuole stare più giorni, prevedendo una sistemazione più economica a Milano o una sistemazione volante in sacco a pelo en plein air se il tempo sarà clemente.

Dove seguire aggiornamenti
Su Indymedia Italia daremo la cronaca delle giornate, altre organizzazioni saranno comunque presenti e diffonderanno notizie sulla rete.
In:
http://italy.indymedia.org/forum/viewtopic.php?t=23406
uno spazio dove scambiare informazioni o chiedere ragguagli





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un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti
by LA STORIA SEGRETA E IL NUOVO ORDINE MONDIALE Wednesday, Jun. 02, 2004 at 4:47 PM mail:


New World Order

"Il mondo si divide in tre categorie di persone:
un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto".

(Nicholas Murray Butler, membro del CFR - Council on Foreign Relations)



George Orwell l'aveva già (pre)detto, ma ben pochi hanno capito che "1984" era un testo esoterico e non quel frivolo romanzuccio anti-comunista come l'hanno etichettato. (Chiedetevi perchè.)

"WAR IS PEACE - IGNORANCE IS STRENGTH", e tutto quanto viene spiegato nel capitolo IX, vale mille profezie di Nostradamus; vale diecimila puntate di X-FILES..


SOMMARIO

La storia segreta e il nuovo ordine mondiale
I signori del mondo
Il gruppo Bilderberg
Il circolo Pinay
Bill & Hillary Clinton appartengono agli Illuminàti
Una storia italiana: la famiglia Agnelli
Vittorio Emanuele (di) Savoia
La "carta programmatica per l'Italia" della P2 (30k)
Vedi anche:

I protocolli di Sion
Microchip sottocutaneo
Satanismo & dintorni
L'Israele taciuto
L'attentato al World Trade Center
Il 3° segreto di Fatima
La globalizzazione
Denaro & alta finanza


LA STORIA SEGRETA E IL NUOVO ORDINE MONDIALE
di Giuseppe Cosco

Taluni autori denunciano, sempre con maggiore insistenza, che è in atto una cospirazione superpolitica, "religiosa" o satanica che coinvolge l'alta finanza, le massonerie e l'integralismo islamico. I fili della storia, asseriscono questi studiosi, si tirano proprio nelle logge massoniche e nei consigli di amministrazione delle multinazionali e delle grandi banche. La Rivoluzione francese fu una congiura massonica .., la Rivoluzione bolscevica fu una congiura giudaico-massonica. .. Lo stesso "Times" (10 marzo 1920) confermò .. che la rivoluzione bolscevica del 1917 è stata finanziata e sostenuta principalmente dall'alta finanza ebraica ..", [per non parlare del] fatto che, non affatto casualmente, il governo fosse costituito principalmente da massoni ..

.. L'ex presidente americano George Bush è un 33° grado della Massoneria di Rito Scozzese, lo ha rivelato Giuliano Di Bernardo, Gran Maestro della Massoneria italiana, al quotidiano "La Stampa" (23 marzo 1990). Bush sarebbe stato iniziato, nel 1943, alla setta "Skull and Bones" (Teschio e Ossa) dell'Università di Yale, fondata nel 1832. George Bush ha diretto anche la CIA. .. Anche suo padre Prescott sarebbe stato membro della setta "Skull and Bones". [Dunque perchè mai l'attuale presidente degli USA, Bush junior, dovrebbe sottrarsi alla tradizione di famiglia? ndJB] Di essa farebbero parte le più potenti famiglie degli Stati Uniti. .. la "Skull and Bones" è collegata al movimento New Age e ad essa, asserisce ancora Sutton, non sono estranei aspetti satanisti. .. nel 1917, essa diresse, tra l'altro, quel centro finanziario denominato "120 Brodway", finanziatore del bolscevismo in Russia e del nazismo in Germania ..

È poi noto che l'ex presidente George Bush è esponente di rilievo della sinarchia internazionale, figura di spicco del C.F.R, della Trilaterale, della potente Pilgrims Society oltre che della Skull and Bones. .. Bush è inoltre un W.A.S.P. (White Anglo-Saxon Protestant), ovvero un americano convinto che la sua origine razziale e le sue convinzioni religiose lo pongano al di sopra degli altri uomini. Scrive Blondet che "secondo Sutton, lo storico della Skull and Bones, .. il fine ultimo che gli affiliati alla società segreta di Yale s'impegnano a perseguire [è il Nuovo Ordine Mondiale]... A questo i membri dell'Ordine s'impegnerebbero a giungere attraverso la gestione di conflitti artificialmente generati, come quello tra nazismo e comunismo.. ..gli iniziati sarebbero dei tardi seguaci di Hegel, votati a far progredire il mondo attraverso opposizioni, tesi e antitesi, per poi comporle in una sintesi superiore. [Nota che] uno dei motti delle insegne della Massoneria [è proprio]: Ordo ab Chao, l'Ordine (nasce) dal Caos".

.. Bill Clinton .. venne ammesso nel super elitario ‘Rhodes Group', una società superiore dell'area del POTERE affine alla ‘Skull and Bones", come scrisse l''Economist' inglese nel suo numero del 25 dicembre 1992. .. Clinton appartiene anche al C.F.R. [come N.M.Butler, la cui citazione apre questa pagina - ndJB], alla Commissione Trilaterale e al Bilderberg..". Clinton ha portato con sé Les Aspin (CFR) che, tra l'altro, ha firmato la "Dichiarazione di Interdipendenza", che è, in sostanza, - una mozione del Congresso che nel 1962, proponeva di cancellare dalla Costituzione ogni dichiarazione di sovranità nazionale, in quanto ostacolo all'instaurazione di un 'Nuovo Ordine Mondiale'". "Il Rhodes Group .. nacque nel 1891 per iniziativa di Lord Cecil Rhodes, ricchissimo personaggio legato ai Rothschild .. intorno all'idea-guida di organizzare una federazione mondiale di cui U.S.A. e Impero britannico sarebbero stati il centro propulsore. Il mezzo per attuarla consisteva in una selezione elitaria dei quadri protagonisti degli ambienti universitari, politici, finanziari. Attorno a questo nucleo iniziale permeato delle idee mondialiste e socialiste della Fabian Society, sorsero i gruppi della Round Table che a loro volta, nel 1919, diedero vita ai due odierni pilastri del potere mondialista, cioè gli Istituti Affari Internazionali britannico (R.I.I.A.) e americano (C.F.R.). Il Rhodes Group, al pari della Skull and Bones, controlla il C.F.R., (che a sua volta controlla la Trilaterale) [..e il cerchio di Clinton si chiude! ndJB]

.. Ritornando al progetto del Nuovo Ordine Mondiale, già il 17 febbraio del 1950 il banchiere James Warburg, alla Commissione Esteri del Senato, era stato fin troppo chiaro quando aveva affermato: "Che vi piaccia o no, avremo un governo mondiale, o col consenso o con la forza". Anche con le stragi. Il Palazzo Federale "Alfred P. Murrah" ad Oklahoma, U.S.A. [è stato] fatto saltare in aria da una tremenda esplosione, il 19 aprile del 1995. Le vittime furono 168. .. Ted Gunderson, ex dirigente dell'FBI, al contrario di quanto vuol far credere il Dipartimento di Giustizia Americano e cioè che si è trattato di "una singola semplice bomba fertilizzante", ha affermato che: "la bomba era un congegno elettroidrodinamico a combustibile gassoso (bomba barometrica), che non è possibile sia stata costruita da McVeigh... la bomba utilizzata era un sofisticato congegno A-neutronico, usato dall'esercito americano...". Sam Cohen, padre della bomba neutronica, il 28 giugno dello stesso anno, al telegiornale della KFOR-TV ha dichiarato: "Non mi interessa quanto fertilizzante e gasolio hanno usato, non sarebbe mai stato sufficiente. Cariche di demolizione, piazzate sulle colonne chiave, hanno fatto lo sporco lavoro".

Antefatto: non è stato molto pubblicizzato che, "il 28 marzo 1994, l'Assemblea Legislativa dello Stato dell'Oklaoma passò una risoluzione che colpiva quello che veniva percepito come un programma di governo mondiale. Fu il primo e forse il solo Stato ad approvare tale legislazione". ..

Risoluzione N. 1047:

Una risoluzione in relazione alle forze militari degli Stati Uniti e alle Nazioni Unite; si presenta una petizione al Congresso affinché cessi determinate attività concernenti le Nazioni Unite...

Considerato che non c'è appoggio popolare per l'instaurazione di un "nuovo ordine mondiale" o di una sovranità mondiale di qualsiasi tipo, sia sotto le Nazioni Unite o sotto qualsivoglia organismo mondiale in qualsiasi forma di governo globale;

Considerato che un governo globale significherebbe la distruzione della nostra Costituzione e la corruzione dello spirito della Dichiarazione di Indipendenza della nostra libertà e del nostro sistema di vita.
...sia deliberato dalla Camera dei Rappresentanti della seconda Sessione della 44ma legislatura dell'Oklaoma:

Che al Congresso degli Stati Uniti sia con la presente rammentato di:

(...). Cessare ogni supporto per l'instaurazione di un "nuovo ordine mondiale" o qualsiasi altra forma di governo globale.

Che al Congresso degli Stati Uniti è con la presente rammentato di astenersi dal prendere qualsiasi ulteriore iniziativa verso la fusione economica o politica degli Stati Uniti in un organismo mondiale o qualsiasi altra forma di governo mondiale. (Fonte: Newsgroup alt. conspiracy, via Pegasus computer networks, Australia)



.. Franklin Delano Roosvelt, presidente americano e 33° del Rito Scozzese, nonché appartenente alla Pilgrim Society e al C.F.R., il governo-ombra americano, affermò: "In politica nulla accade a caso. Ogni qualvolta sopravviene un avvenimento si può star certi che esso era stato previsto per svolgersi in quel modo". Quindi una oscura oligarchia, tira le fila di fantocci, solo apparentemente, alla ribalta della scena politica. [Esempio italiano: Il "piano di rinascita democratica" sequestrato a Maria Grazia Gelli nel Luglio 1982, che rappresenta la "carta programmatica per l'Italia" della P2, e' divenuto il programma di Silvio Berlusconi, in gran parte attuato.]

.. Serge Hutin racconta, a tal proposito, quanto accadde ad uno scrittore inglese che sotto lo pseudonimo di Robert Payne pubblicò a Londra, nel 1951, un'opera intitolata "Zero. The story of terrorism". Payne cercò di dimostrare che la strategia del terrore ha abili registi dietro le quinte dei governi apparenti. All'uscita della pubblicazione si verificarono tutta una serie di "coincidenze" molto strane. Tutte la copie del libro furono acquistate da misteriosi personaggi prima ancora che venisse messo in vendita. I giornali ignorarono l'opera nonostante il carattere sensazionale delle rivelazioni in essa contenute. La casa editrice Wingate, una delle più importanti di Londra fallì improvvisamente. Robert Payne morì qualche mese dopo in circostanze a dir poco misteriose. Hutin osserva "La sola spiegazione possibile era che l'autore avesse scoperto l'esistenza, a livello mondiale, di governanti occulti...".

["Crisi, disastro, miracolo", un saggio del 1989 di] Michel Albert .. presidente delle Assurances Générales de France, una delle grandi entità finanziarie che hanno promosso il Mercato Unico Europeo [fa una] prognosi sulla fine degli Stati nazionali che rivela un'analisi sicuramente elaborata negli uffici-studi della Trilaterale, e un progetto di ingegneria sociale. .."L'Europa ‘92 lancia il Mercato Unico all'assalto degli Stati nazionali. Li smantellerà". Come? Con "l'anarchia che risulterà" da "un mercato libero e senza frontiere in una società plurinazionale che non riesce a prendere decisioni comuni". A questo "disastro" pianificato, l'oligarchia spera seguirà il "miracolo": gli Stati nazionali devastati invocheranno "una moneta comune, una Banca centrale europea e un bilancio comunitario".

.. David Rockefeller "credendo di parlare a orecchie fidate, nel ‘91... ha ammesso: 1) che una cospirazione esiste ‘da quaranta anni'; 2) che essa ha lo scopo di instaurare nel segreto ‘un governo mondiale' e ‘la sovranità nazionale' dei banchieri .."



I SIGNORI DEL MONDO di Giorgio Bongiovanni

[Si fanno chiamare Illuminati.] Appartengono a tredici delle più ricche famiglie del mondo e sono i personaggi che veramente comandano il mondo da dietro le quinte. Vengono anche definiti la Nobiltà Nera, i Decision Makers, chi fa le regole da seguire per Presidenti e Governi. La loro caratteristica è quella di essere nascosti agli occhi del pubblico. Il loro albero genealogico va indietro migliaia di anni e sono molto attenti a mantenere il loro legame di sangue di generazione in generazione senza interromperla.

Il loro potere risiede nell'occulto e nell'economia, uno dei loro motti è: "il denaro crea potere". Possiedono tutte le banche internazionali, il settore petrolifero e tutti i più potenti settori industriali e commerciali; ma soprattutto sono infiltrati nella politica e comandano la maggior parte dei governi e degli organi Sovranazionali primi fra tutti l'ONU ed il Fondo Monetario Internazionale. Un esempio del loro modo di operare è l'elezione del Presidente degli Stati Uniti, chi tra i candidati ha più Sponsor sotto forma di soldi, vince le elezioni perché con questi soldi ha il potere di "distruggere" l'altro candidato. E chi è che sponsorizza il candidato vincente? Ovviamente gli Illuminati attraverso le loro molte organizzazioni di facciata, fanno in modo di finanziare entrambi i candidati, per mantenere il "gioco" vivo anche se loro hanno già deciso chi sarà il vincitore e a questo assicurano più soldi. I loro piani sono sempre lungimiranti, sembra che Bill Clinton sia stato preparato alla missione di Presidente dall'entourage degli Illuminati fin da quando era giovane. [cfr. sopra - ndJB]

Qual è l'obiettivo degli Illuminati? Creare un Unico Governo Mondiale ed un Nuovo Ordine Mondiale, con a capo loro stessi per sottomettere il mondo a una nuova schiavitù, non fisica, ma "spirituale" ed affermare il loro credo: l'ideologia Luciferica. Questo obiettivo non può essere conseguito nel periodo di una vita, le sue origini sono antiche e risalgono già al 1700 quando il complotto venne formalizzato, con l'elaborazione di veri e propri documenti programmatici.

Nella prima metà del 1700 l'incontro tra il Gruppo dei Savi di Sion e Mayer Amschel Rothschild, l'abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, porta alla redazione di un manifesto: "I Protocolli dei Savi di Sion". In 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l'aiuto di un sistema economico. Sempre Mayer Amschel Rothschild aiuta e finanzia l'ebreo Adam Weishaupt, un ex prete gesuita, che a Francoforte crea un Gruppo Segreto dal nome "Gli Illuminati di Baviera". Weishaupt prendendo spunto dai " Protocolli dei Savi di Sion" elabora all'incirca verso il 1770 "Il Nuovo Testamento di Satana" un piano che dovrà portare, non più gli Ebrei ma un gruppo ristretto di persone (gli Illuminàti o Banchieri Internazionali) ad avere il controllo ultimo del mondo intero. La strategia di Weishaupt era basata su principi molto fini e spietati ..:


Creare la divisione delle masse in campi opposti attraverso la politica, l'economia, gli aspetti sociali, la religione, l'etnia etc .. Se necessario armarli e provocare incidenti in modo che si combattano e si indeboliscano.
Corrompere (con denaro e sesso) e quindi rendere ricattabili i politici o chi ha una posizione di potere all'interno di uno stato.
Scegliere il futuro capo di stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente.
Avere il controllo delle scuole (licei ed Università) per fare in modo che i giovani talenti di buona famiglia siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino inconsciamente agenti del complotto. ..
Controllare la stampa, per poter manipolare le masse attraverso l'informazione.
Abituare le masse a vivere sulle apparenze e a soddisfare solo il loro piacere, perché in una società depravata gli uomini perdono la fede in Dio.
.. si doveva arrivare a creare un tale stato di degrado, di confusione e quindi di spossatezza, che le masse avrebbero dovuto reagire cercando un protettore o un benefattore al quale sottomettersi liberamente. .. Nel 1871 il piano di Weishaupt viene ulteriormente completato da un suo seguace Americano Albert Pike che elabora un documento per l'istituzione di un Nuovo Ordine Mondiale attraverso tre Guerre Mondiali. Il suo pensiero era che questo programma di guerre avrebbe generato nelle masse un tale bisogno di pace, che sarebbe diventato naturale arrivare alla costituzione di un Unico Governo Mondiale. Non a caso dopo la Seconda Guerra Mondiale venne fatto il primo passo in questa direzione con la formazione dell'ONU, che possiamo definire la polizia del mondo degli Illuminati.

.. la Prima Guerra Mondiale doveva portare gli Illuminati, che già avevano il controllo di alcuni Stati Europei e stavano conquistando attraverso le loro trame gli Stati Uniti di America, ad avere anche la guida della Russia. Quest'ultima avrebbe poi dovuto interpretare un ruolo che doveva portare alla divisione del mondo in due blocchi. La Seconda Guerra Mondiale sarebbe dovuta partire dalla Germania, manipolando le diverse opinioni tra i nazionalisti tedeschi e i sionisti politicamente impegnati. Inoltre avrebbe portato la Russia ad estendere la sua zona di influenza e reso possibile la costituzione dello Stato di Israele in Palestina. La Terza Guerra Mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni che gli Illuminati avranno creato tra i Sionisti e gli Arabi, programmando l'estensione del conflitto a livello mondiale.

[Ecco i] fatti principali che negli ultimi 3 secoli sono stati architettati, fomentati o finanziati dagli Illuminati: la Rivoluzione Francese, le Guerre Napoleoniche, la nascita dell'ideologia Comunista, la I Guerra Mondiale, la Rivoluzione Bolscevica, la nascita dell'ideologia Nazista, la II Guerra Mondiale, la fondazione dell'ONU, la nascita dello Stato di Israele, la Guerra del Golfo, la nascita dell'Europa Unita..

.. La loro strategia ha fatto leva su 2 capisaldi: a) la forza del denaro, hanno costituito e controllano il Sistema Bancario Internazionale; b) la disponibilità di persone fidate, ottenuta attraverso il controllo delle Società o Associazioni Segrete (logge massoniche). .. Gli Illuminati, e chi con loro controlla queste Società, sono Satanisti e praticano la magia nera. Il loro Dio è Lucifero e attraverso pratiche e riti occulti manipolano e influenzano le masse. E pensare che la cultura dominante ci dice che la magia non esiste anzi, considera ridicolo chi ci crede. .. anche Hollywood, le maggiori Case Cinematografiche e Discografiche internazionali, fanno parte della rete degli Illuminati. Molte volte i loro prodotti sono usati come strumenti di indottrinamento e agiscono in modo "invisibile" sulla psiche ..: oggi esistono certi tipi di musica, privi di qualsiasi qualità, il cui unico effetto voluto è quello di provocare nei giovani apatia, robotismo, violenza ..



IL GRUPPO BILDERBERG

Il Gruppo Bilderberg, rappresenta uno dei più potenti Gruppi di facciata degli Illuminàti. Nasce informalmente nel 1952, ma prende questo nome solo nel 1954 quando il 29 maggio viene indetto il primo incontro presso l'Hotel Bilderberg di Oosterbeek in Olanda. Da allora le riunioni sono state ripetute 1 o 2 volte all'anno. .. Tra i promotori del Gruppo [ci fu] il Principe Bernardo de Lippe di Olanda (ex Ufficiale delle SS), che ne è rimasto il presidente fino a quando nel 1976 ha dovuto dare le dimissioni per lo scandalo "Lockheed" .. Ai tempi della costituzione l'obiettivo dichiarato ufficialmente, era quello di creare l'unità Occidentale per contrastare l'espansione Sovietica. In realtà malgrado le apparenti buone intenzioni, il vero obiettivo era quello di formare un'altra organizzazione di facciata che potesse attivamente contribuire ai disegni degli Illuminàti: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale e di un Governo Mondiale entro il 2012.

.. Un trafiletto, pubblicato il 7 giugno 1999 dal Corriere della sera, [parlava del] Gruppo Bilderberg [che] riunisce i personaggi più illustri dei vari campi a livello internazionale. Tra i personaggi presenti alla riunione venivano citati: U. Agnelli, H. Kissinger, Mario Monti ed altri ancora. Leggendo queste informazioni sono rimasto insospettito dal fatto che una riunione di questa importanza (per argomento e personaggi) non avesse ricevuto maggior pubblicità dagli organi di informazione. [Già. Un terribile can-can per il G8, che è visibilmente un incontro formale e non decisionale, e invece sui Bilderbergers appare soltanto un trafiletto a cose già fatte. ndJB]

"Armi Silenziose per guerre che non fanno rumore", .. riporta la data del maggio 1979, ma fu ritrovato solo nel 1986..: è una dottrina adottata dal comitato politico del Gruppo Bilderberg durante il suo primo meeting nel 1954. Una copia trovata nel 1969 era in possesso dei Servizi di Informazione della Marina Statunitense. L'assunto principale del documento è che chiunque voglia assumere una posizione di potere all'interno di una comunità è come se "simbolicamente" dichiarasse guerra alle persone che la compongono. La guerra che però deve essere intrapresa non è su un piano fisico/materiale e le armi utilizzate sono silenziose munizioni invisibili. .. Un vero manuale per l'uso, per professare una scienza che attraverso il controllo dell'economia vuole soggiogare il mondo intero.

Il Gruppo dei Bilderberg recluta Politici, Ministri, Finanzieri, Presidenti di multinazionali, magnati dell'informazione, Reali, Professori Universitari, uomini di vari campi che con le loro decisioni possono influenzare il mondo. Tutti i membri aderiscono alle idee precedenti, ma non tutti sono al corrente della profonda verità ideologica di alcuni dei membri principali, i quali sono i veri istigatori e fanno parte anche di altre organizzazioni degli Illuminàti dal nome: Trilaterale (riunisce industriali e businessman dei tre blocchi continentali USA, Europa, Giappone/Asia) e Commission of Foreign Relationship (3D CFR che ormai dal 1921 riunisce tutti i personaggi che gestiscono gli USA). Questi membri particolari sono i più potenti e fanno parte di quello che viene definito il "cerchio interiore" (Steering Committee). .. Il "cerchio esteriore" è composto da quelli che vengono definiti "le marionette" che sono utilizzati dal "cerchio interiore" perché i loro membri sanno che non possono cambiare il mondo da soli ed hanno bisogno di collaboratori motivati. .. "Le marionette" dei vari "cerchi esteriori" sono spinte dal desiderio di arricchirsi, di avere potere o/e sono convinti che un governo unico mondiale sia la soluzione di tutti i problemi e che apporterà più pace e coesione di una moltitudine di piccoli paesi. .. un secondo cerchio interiore ancora più chiuso [forma] il Comitato Consultativo (Advisory Committee), .. composto da 9 persone tra i quali spiccano i nomi di Giovanni Agnelli e David Rockfeller.

.. La presenza della Bonino alla riunione del 1998, serve a spiegare il perché dei suoi exploit del 1999, oppure è solo una coincidenza? Ha forse trovato qualche gruppo di potere pronto a finanziarla? In cambio di che cosa? Non lo sapremo mai, però il dubbio rimane.



CIRCOLO PINAY
da Nexus New Times ed. italiana n° 8

Il Circolo Pinay è un'organizzazione "Atlanticista" di destra composta da agenti dei servizi segreti in attività e in pensione, ufficiali e politici che hanno cospirato per "causare" dei cambiamenti governativi.

Fra le altre cose esso rivendica il merito di aver pilotato l'elezione di Margaret Thatcher in UK. .. Fra questi c'erano la Signora di Ferro inglese - Margaret Thatcher - Madonna dell'industria degli armamenti - e l'americano Ronald Regan - meno fragile e considerevolmente meno perspicace, stimato amico dei ragazzi della lobby internazionale delle armi.

.. Il Circolo Pinay (dal nome del suo fondatore Antonie Pinay, premier francese nel 1951), conosciuto più semplicemente come Le Cercle (Il Circolo), viene ritenuto un'organizzazione sorella ancora più clandestina del già assai segreto gruppo Bilderberg. Entrambi i gruppi condividono affiliazioni familiari che comprendono Henry Kissinger, Zbigniew Brzezinski e David Rockefeller. Il Circolo Pinay nel 1969 iniziò a reclutare segretamente uomini influenti in qualità di membri. .. Stephen Dorril ritiene che ci siano serpentine interconnessioni fra Le Cercle e la rete Gladio, struttura militare di guerriglia "anticomunista nascosta" fondata dai Quartieri Generali delle Potenze Alleate Europee (SHAPE) della NATO durante gli anni '50 e che era formata in gran parte da ex nazisti. Le Cercle mantiene anche stretti rapporti con una moltitudine di organizzazioni di destra intrecciate fra loro fra cui [i] Bilderberg, l'italiana Propaganda 2 [meglio nota come P2, ndJB], l'Opus Dei, i Moonies ..: molti di questi sono finanziati interamente o parzialmente dalla CIA americana.



BILL & HILLARY CLINTON APPARTENGONO AGLI ILLUMINÀTI
from Cutting edge - vedi anche sopra

AVVERTENZA
Quello che segue è un articolo, un po' delirante nei suoi toni "messianici", di una delle tante Chiese (o sette) americane col pallino dell'escatologia a tutti i costi. Pur fra molte corbellerie (ad es. sostengono che il/la Fenice sarebbe Lucifero, quando invece si tratta di un anticolo simbolo cristiano che rappresentava lo Spirito Santo) e contraddizioni (danno degli scemi ai massoni che parlano della rinascita, e poi loro stessi concludono l'articolo con "If you would like to become Born Again, turn to our Salvation Page now" :-D), hanno comunque fatto qualche osservazione interessante e, non dico giusta, ma quantomeno ragionevole, che qua vi riporto.


Hillary Clinton and some Administration associates have been wearing a lapel pin that is clearly an ancient symbol used by the Masters of the Illuminati. This proves our contention that Hillary and Bill Clinton are practicing Illuminists. This pin also proves the New World Order is very, very close.

.. The Phoenix Bird of Ancient Egypt is pure legend, but that does not keep occultists from believing in its existence. Let us allow Masonic author, Manly P. Hall, 33 Degree, tell us about the legendary Phoenix Bird: "Among the ancients a fabulous bird called the Phoenix is described by early writers such as Clement, Herodotus, and Pliny; in size and shape it resembled the eagle, but with certain differences. The body of the Phoenix is one covered with glossy purple feathers and the plumes in its tail are alternately blue and red. The head of the bird is light in color, and about its neck is a circlet of golden plumage. At the back of its back the Phoenix has a crest of feathers of brilliant color. Only one of these birds was supposed to live at a time, with its home in the distant parts of Arabia, in a nest of frankincense and myrrh. The Phoenix, it is said, lives for 500 years, and at its death its body opens and the new born Phoenix emerges. Because of this symbolism, the Phoenix is generally regarded as representing immortality and resurrection." [Manly P. Hall, The Secret Destiny of America , 1958, p. 176-77; Emphasis added] .. Phoenix bird depicts occultic teaching of being born again: "All symbols have their origin in something tangible, and the Phoenix is one sign of the secret orders of the ancient world, and of the initiate of those orders, for it was common to refer to one who had been accepted into the temples as a man twice-born, or re-born. Wisdom confers a new life, and those who become wise are born again ." [Hall, Ibid.; Emphasis added] .. Originally, the American Eagle was not an Eagle, but the Phoenix Bird! Our Forefathers, who were either Masons or Rosicrucians, envisioned that the Phoenix Bird was to be our national symbol, not the America Eagle! .. The Phoenix Bird is one of the foremost symbols of the Illuminati, according to Doc Marquis. Therefore, since Hillary Clinton is wearing this symbol, we can know conclusively that she is an Illuminist. Further, since this Illuminist lapel pin was worn by two people very close to President Bill Clinton, we can know for certain that he is an Illuminist, too. [This lapel pin was seen being worn by: Donna Shalala, Secretary of Health and Human Services and Bettie Currie, Clinton's Personal Secretary, see U.S. News & World Report, 2/9/98]. Finally, this lapel pin was seen being worn by Conservative Republican Jeanne Kirkpatrick! This fact demonstrates conclusively that both Democrats and Republicans, Liberals and Conservatives, are equally committed to the New World Order!


.. The Phoenix Bird is a symbol of the Masters of the Illuminati, .. and, when they wear it, they are deliberately sending a message to all fellow occultists in the world. .. This lapel pin has the Phoenix Bird carrying the entire world in its clinched talons, signifying that it has captured the world. Since the Phoenix Bird is looking to his left, we know that he is carrying the world to a new location despite the fact that the peoples of the world are opposed to where they are being taken. In occult symbolism, when a bird is pictured looking to his right, it means that he is supportive of something and when he looks to his left, he is looking in opposition. .. The wings spread in active flight demonstrate that this new location is going to be arrived at quickly, without much further delay. Thus, Hillary and Bill and all these women wearing this pin are communicating to fellow occultists that the coming New World Order is very close to being achieved.

.. Bill and Hillary Clinton are .. both .. practicing Illuminist Witches, with Hillary outranking Bill in the occult world.

.. Daniel 2 and 7 and Revelation 17 reveal that the 10 leaders who conspire to accumulate all the power of the world to themselves for the express purpose of handing it over to Antichrist, will be of the same spiritual nature as he. This means each of the 10 leaders will be Black Magick practitioners.



UNA STORIA ITALIANA: LA FAMIGLIA AGNELLI
sunto de "Il vizietto degli Agnelli" di Luigi Cipriani

La storia della famiglia Agnelli è costellata di connessioni col potere politico ufficiale e coi poteri occulti, massoneria, servizi segreti..

Il 23 giugno 1908 Giovanni Agnelli (nonno dell'attuale presidente della FIAT) divenuto dal 1906, a seguito di un aumento di capitale, azionista di maggioranza della FIAT, venne denunciato dal questore di Torino per "illecita coalizione, aggiotaggio in borsa e falsi in bilancio". .. Agnelli veniva segnalato come il maggiore indiziato delle manovre fraudolente in borsa (enormi ed ingiustificati rialzi delle azioni FIAT nel 1905-1906, .. suddividere le primitive azioni, .. porre dal marzo 1906 in liquidazione la FIAT per ricostruirla immediatamente dopo con un moltiplicato numero di azioni, .. l'ingiustificato assorbimento dello stabilimento Ansaldo) che avevano turbato il mercato dei valori e arrecato danni rilevanti ai portatori di azioni.

.. Il capo del governo di allora Giolitti .. nel 1907 aveva concesso [ad Agnelli] la croce di cavaliere al merito del lavoro. Il 29 novembre 1908 lo stesso ministro della giustizia Orlando intervenne [contro la] magistratura torinese, affermando che "un'azione penale nei confronti di Agnelli avrebbe avuto conseguenze negative sulla nascente industria nazionale, in particolare piemontese"

.. Le scritture stipulate da Agnelli nel 1906 occultavano operazioni personali a scapito della società, [così] il 23 agosto 1909 Agnelli venne rinviato a giudizio per rispondere di aggiotaggio e truffa. Con la benevola attenzione del ministro Orlando e con ricorsi vari Agnelli riuscì a rinviare il processo sino al 21 giugno 1911.. Il 22 maggio 1912 il tribunale mandava assolto Agnelli e a nulla valse il ricorso del pubblico ministero, il quale nel giudizio di secondo grado si trovò di fronte, come difensore di Agnelli, l'ex ministro Orlando e come testimoni a favore di Agnelli i dirigenti della Banca commerciale di Milano, Vittorio Roll e Lodovico Toeplitz.

.. Durante la fase di preparazione della prima guerra mondiale, la FIAT venne favorita dal governo e ricevette moltissime commesse militari anche dall'estero. Agnelli ottenne dal governo che Torino venisse dichiarata zona di guerra. Gli operai vennero militarizzati e persero le pur minime tutele sindacali, il diritto di sciopero e furono sottoposti al codice militare di guerra. Con le forniture di guerra la FIAT si avviava a divenire una grande industria di livello europeo.

.. Col fascismo, commesse belliche, militarizzazione delle fabbriche e della società divennero fattori costitutivi del regime, ed Agnelli un fervente sostenitore di Mussolini ..: fu nominato senatore del fascismo e benemerito del regime, premiato personalmente da Mussolini l' 1 marzo 1923 col Laticlavio.

.. Anche Mussolini si convertì rapidamente al liberismo. Nel suo primo discorso da deputato il 21 giugno 1921 affermò: "Lo stato è come il gigante Briareo che ha cento braccia. Io credo che bisogna amputarne novantacinque, cioè bisogna ridurre lo stato alla sua espressione puramente giuridica e politica. Lo stato ci dia una polizia che salvi i galantuomini dai furfanti, una giustizia bene organizzata .. Tutto il resto, e non escludo nemmeno la scuola secondaria, deve rientrare nell'attività privata dell'individuo".

.. Nel 1929 le tre banche del paese (Comit, Credito italiano e Banco di Roma - oggi confluite nell'IRI) non furono in grado di restituire i depositi e furono dichiarate insolventi. Si scoperse allora che esse avevano finanziato coi depositi dei risparmiatori l'acquisto di proprie azioni per farle salire di prezzo. .. Ora succede che la Comofin è la proprietaria della Comit, ma succede anche che buona parte delle società finanziatrici della Comofin sono possedute dalla Comit. Con questo sistema la Comit è proprietaria di se stessa ed il suo capitale è divenuto fittizio. Fino a che gli affari procedono allegramente, poco male, ma se dovessero imbrogliarsi ne verrebbe un crac spaventoso".

Il crac avvenne e costò allo stato in valori attuali circa 3.000 miliardi ..: le responsabilità delle perdite non vennero messe in luce, né i responsabili furono inquisiti. Il perché era molto semplice, nei consigli di amministrazione delle tre banche erano presenti i maggiori sostenitori del regime fascista. .. I gruppi di comando delle banche erano anche presidenti delle più grandi società industriali (FIAT, Pirelli, .. Acciaierie Terni, .. Italcementi, Breda ed altre decine) e costoro utilizzarono i depositi bancari per finanziare ed acquistare titoli delle proprie società per fini speculativi.

Il sopraggiungere della grande crisi coinvolse le industrie che trascinarono nel crac le banche. Lo stato dovette intervenire accollandosi le perdite dei privati, creando l'Istituto per la ricostruzione industriale (IRI), cui affidò anche le tre grandi banche fallite. .. I gruppi di comando avevano finanziato con i depositi dei risparmiatori la maggior parte del loro capitale azionario, il 94% per la Comit, il 78% per il Credito italiano ed il 94% per il Banco di Roma. In questo modo i grandi industriali che controllavano le banche ed attraverso queste i più grandi gruppi industriali non avevano rischiato una lira dei loro capitali. Il fascismo non solo li scagionò ma, accollandosi le perdite, lasciò intatti i loro patrimoni personali.

Gli Agnelli, la CIA, il Bilderberg e la Trilateral

Nel 1952 nacque ufficialmente il "Bilderberg Group". Era sorta da poco la NATO ed un profugo polacco, tale Retinger fondatore del "Movimento europeo" finanziato dalla CIA, si fece promotore di un club riservatissimo che avrebbe dovuto raggruppare gli uomini più influenti d'Europa e degli USA, il Bilderberg Group appunto. Primo presidente fu Bernardo d'Olanda, massone implicato nello scandalo Lockeed nel 1976 .. Del comitato promotore del Bilderberg fecero parte anche .. De Gasperi .. e l'ambasciatore italiano negli USA Pietro Quaroni. Negli USA [fra] i promotori [vi furono il] direttore della CIA e .. Joseph Johnson della fondazione Cervage, messa sotto inchiesta per i finanziamenti avuti dalla CIA. Nel 1967 .. venne alla luce che attraverso collaboratori di Bernardo d'Olanda il Bilderberg fu finanziato dalla CIA stessa. Tra coloro che parteciparono al primo meeting del Bilderberg nel 1951 figurano molti personaggi in qualche modo legati alla CIA, come risulta da un'inchiesta del Sunday Times di Londra, censurata dal governo e pubblicata in Italia dall'Europeo il 17 ottobre 1975.

.. Vi erano due sindacalisti dell'Afl-Cio, Irwing Brown e Walter Renter, anche loro sovvenzionati dalla CIA e finanziatori della destra sindacale italiana e della DC. I componenti italiani del Bilderberg erano Giovanni Agnelli, .. Alighiero De Michelis, Amintore Fanfani, [e] Imbriani Longo .. Tra gli statunitensi: .. Gerald Ford, Henri Kissinger, David Rockfeller, .. Allen Dulles della CIA .. Tra i componenti degli altri paesi vi erano Joseph Luns segretario generale della NATO, .. Hermann Abs della Deutsche Bank, Fritz Berg presidente della Confindustria tedesca, Donald Mc Donald ministro della difesa del Canada.

.. Nel 1973 Giovanni Agnelli e David Rockfeller si fecero promotori di una sorta di nuovo Bilderberg, meno clandestino e questa volta allargato al Giappone, usando ancora i canali massonici e dei servizi segreti.

Nacque in questo modo la famosa Trilateral, con una veste come dicevo formalmente meno arcigna e clandestina, ma con funzioni analoghe a quelle del Bilderberg. .. La lista dei componenti attuali per parte italiana della Trilateral la dice lunga sul ruolo svolto negli ultimi tempi da costoro nel nostro paese, sulla ingerenza della Trilateral nel nostro sistema politico:

.. Giovanni Agnelli, Giovanni Auletta presidente della Banca dell'agricoltura, Piero Bassetti presidente della Camera di commercio di Milano, Giorgio Benvenuto segretario della Uil, Renato Bonifacio presidente della Aeritalia, Margherita Boniver sezione esteri del Psi, Carlo Bonomi della Invest, Umberto Colombo dell'Enea, Roberto Ducci consigliere di stato, Arrigo Levi giornalista della Stampa, Cesare Merlini presidente dell'Istituto affari internazionali, Mario Monti della Bocconi (scala mobile), Egidio Ortona ex ambasciatore e presidente della Honeywell, Mario Schimbeni presidente della Montedison, Federico Sensi diplomatico, Guido Carli, Paolo Vittorelli Psi, Virginio Rognoni ex ministro degli interni.

.. Agnelli, servizi segreti e schedature

.. Dalla tipologia degli assunti e dei respinti, risultò che l'operaio ideale per la FIAT doveva essere apolitico, frequentatore della parrocchia, godere di buona reputazione pubblica, e andava bene anche se iscritto ai partiti di centro, oppure monarchico e missino. Inventore delle schedature fu il presidente della FIAT, il massone Vittorio Valletta. La struttura del sistema di spionaggio FIAT era articolatissima ed utilizzava dai servizi segreti dello stato ai messi comunali e ai vigili urbani dei paesi minori, alle parrocchie. A capo del servizio di spionaggio interno vi era un ex colonnello di aviazione, Mario Cellerino (pilota personale di Giovanni Agnelli) che per vent'anni era stato nei servizi segreti. Venne assunto nel 1965 alla FIAT insieme ad una ventina di ex carabinieri. Il Cellerino, con il consenso del SID, costituì il collegamento esterno dello spionaggio FIAT, che prevedeva il passaggio di informazioni reciproche con carabinieri, polizia, SIOS dell'aeronautica di Torino e SID. La FIAT assunse praticamente anche il colonnello dei carabinieri Enrico Settermaier che comandava il SID di Torino.

I dirigenti della FIAT addetti alla selezione del personale avevano praticamente libero accesso agli schedari del SID, del SIOS, dei carabinieri e della polizia e potevano commissionare a basso costo - rilevarono gli inquirenti - qualunque tipo di schedatura. .. Anche l'ufficio di collocamento di Torino era al servizio della FIAT e si limitava a dare il nullaosta sulle richieste avanzate dall'azienda.

I lavoratori che costruirono la fabbrica di Togliattigrad in URSS ed i tecnici sovietici in Italia furono costantemente sorvegliati dai servizi segreti FIAT. Le schedature proseguirono tranquillamente anche dopo l'approvazione dello Statuto dei lavoratori nel 1970.

La perquisizione del pretore Guariniello (a seguito di una vertenza intentata contro la FIAT nell'agosto del 1971 per il licenziamento dell'ex carabiniere Caterino Ceresa) colse di sorpresa Agnelli, che si trovava in vacanza. Rientrato precipitosamente, Agnelli si incontrò col presidente Saragat e col procuratore generale Colli. Quest'ultimo avocò a sé l'inchiesta, la tenne nei cassetti per un mese e successivamente la spedì alla Corte di cassazione a Roma, sostenendo che per motivi di ordine pubblico l'inchiesta non poteva essere fatta a Torino. La Cassazione accettò la tesi di Colli e il processo venne trasferito a Napoli dove fu insabbiato. Venne apposto anche il segreto di stato per i rapporti con la NATO di alcune produzioni FIAT.

Agnelli, la massoneria, i golpisti bianchi e neri

Gianni Agnelli, assieme ad altri industriali, faceva parte della massoneria, nella quale fu introdotto da Valletta, e della P2 prima che venisse sciolta nel 1974.

.. Dall'inchiesta del giudice Catalani emerse che la FIAT nel periodo fra il 1971 e il 1976 .. emise circa 3.000 assegni per un valore di allora di circa 15 miliardi, una cifra enorme, tale da giustificare ben altri obiettivi che non il semplice finanziamento alla massoneria. Tramite un prestanome, a riscuotere gli assegni [era] Piero Cerchiai, gran tesoriere aggiunto della massoneria di palazzo Giustiniani (Grande Oriente). .. Finanziamenti finirono anche ad Edgardo Sogno (iscritto alla P2) ..: 400 milioni del 1974, per mezzo del consigliere particolare di Giovanni Agnelli, l'attuale deputato europeo della DC Vittorino Chiusano, che dal 1966 svolge la funzione di collegamento della FIAT con la DC.

.. Edgardo Sogno .. ha rappresentato negli anni della strategia della tensione una sorta di crocevia attraverso il quale si incontravano le varie facce del golpismo ..: era legato ai servizi segreti alleati (anglo-USA) e successivamente alla NATO e alla CIA: in quanto ambasciatore, poteva godere dell'immunità diplomatica per le sue trame. Sogno teneva contatti con tutte le aree del golpismo bianco .. e nero (.. Ordine nuovo, eccetera) ed agiva in proprio, in stretto rapporto con l'esercito e i carabinieri.

.. Nel 1973 .. organizzò a Firenze .. un convegno sulla "rifondazione dello stato" [dove] il giudice costituzionale Vezio Crisafulli .. aprì i lavori affermando "il tema delle modificazioni costituzionali pone i seguenti problemi: repubblica presidenziale, abolizione dell'assurdo, ingombrante bicameralismo, delimitazioni delle competenze parlamentari, .. unificazione della figura del presidente del consiglio con quella del segretario del partito di maggioranza". [Sembra Berlusconi! :-) ndJB]

.. Intervenne anche il consigliere speciale di Fanfani Antonio Lombardo, ex appartenente a Ordine nuovo.

.. Il 22 agosto 1974 il PM di Torino Violante ordinò una perquisizione nella casa di Sogno (che ebbe tempo di sparire) ritenendo che "Edgardo Sogno agisce per la costituzione di una organizzazione intesa a riunire tutti i gruppi di estrema destra, tra i quali Ordine nuovo in epoca successiva al suo scioglimento". Nello stesso periodo, con un comunicato di stampa congiunto, [i golpisti] dichiararono guerra allo stato.

Il 28 luglio 1974 durante il congresso del PLI, Sogno denunciò il pericolo di un golpe marxista e propose di attuare un colpo di stato liberale per prevenire i tempi. Poco dopo, il 4 agosto 1974, avvenne la strage dell'Italicus [e via al terrorismo].

.. Il gran maestro della massoneria Lino Salvini invitò gli amici a non andare in ferie perché per l'estate era previsto un tentativo di golpe. .. Il giudice Violante fece perquisire anche la sede del sindacato autonomo Cisal e aprì un'inchiesta sui finanziamenti della FIAT all'agente dei servizi segreti inglesi Edward Sciclune, amico di Sogno e direttore della filiale FIAT di Malta.

.. Nell'ottobre 1974 il golpe Sogno è nell'aria, il partito americano si è messo in moto. Il presidente Giovanni Leone è tornato da poco dagli USA, il ministro delle finanze Tanassi con un durissimo attacco ha provocato la caduta del governo .. Le Monde scrive: "il modo con cui si è aperta la nuova crisi ministeriale italiana ravviverà i sospetti di chi imputa agli USA interventi e pressioni occulte nella vita politica dei loro alleati".

In quei giorni Edgardo Sogno si incontrò a Roma con l'ammiraglio Birindelli ex comandante NATO, ex presidente del MSI, per concordare l'intervento di militari in occasione di un nuovo attentato che si stava preparando.

.. Stretto collaboratore di Sogno, anch'egli sui libri paga della FIAT e del SID, era Luigi Cavallo, .. fondatore di riviste e movimenti finanziati dalla CIA ..; già nel 1955 era consigliere politico e sindacale di Valletta. Cavallo in quegli anni era impegnato in campagne antisindacali, e diffondeva fotomontaggi con esponenti della sinistra e donne nude. .. A seguito di una perquisizione nella sua abitazione furono trovate molte relazioni indirizzate all'ingegner Valletta sulle azioni delle squadre di Cavallo, assieme a centinaia di matrici di assegni emessi dalla FIAT.

.. Processato il 26 luglio 1975, Cavallo venne condannato a un anno e 6 mesi di arresto. Nel 1976 la pena venne ridotta e, inviato alla Cassazione a Roma, l'incartamento Cavallo venne insabbiato, la pena condonata. Cavallo rimase libero per poter continuare a tramare, successivamente fondò l'agenzia "A" attraverso la quale, in combutta con Sindona, ricattò Calvi per costringerlo a sostenere il bancarottiere siciliano fallito. Cavallo fu ingaggiato da Sindona nel '77 anche per organizzare il rapimento del figlio del presidente di Mediobanca Enrico Cuccia [!!! ndJB] con il medesimo fine.

.. Cavallo è stato arrestato in Francia (giugno 1984), ma a quanto pare il governo italiano non si sta dando molto da fare per ottenere l'estradizione. Su Edgardo Sogno è praticamente calato il silenzio, tutte le inchieste della magistratura sono state insabbiate o si sono concluse col segreto di stato o nel nulla.



VITTORIO EMANUELE (DI) SAVOIA
di Gianni Barbacetto, su Società Civile (aggiornamento 12 febbraio 2001)

.. È stato erede bambino di una casata senza regno, poi playboy non brillantissimo e amante di fuoriserie (con attitudine a uscire di strada), poi ancora imputato d'omicidio. .. Si chiama Vittorio Emanuele Savoia, ma lui preferisce di Savoia. Il suo rientro in Italia è un tormentone, un problema che periodicamente ritorna d'attualità - come se il Paese non avesse altri problemi. Ogni volta si torna a parlare (anche se sempre più flebilmente) degli impedimenti a questo ritorno: della norma transitoria della Costituzione; o della non brillante storia di una dinastia che ha consegnato l'Italia al fascismo, che ha accettato le infami leggi razziali, che dopo l'8 settembre ha tagliato la corda lasciando il Paese al suo destino. [Ma il] signor Vittorio Emanuele Savoia uomo d'affari .. in Italia è già rientrato. Anzi, non ne è mai uscito. Fa parte a pieno titolo della storia recente del Paese: non quella alta, quella dei suoi avi, ma quella invisibile e sotterranea che ha a che fare con lobby riservate, logge segrete, aristocrazie occulte impegnate in affari internazionali sul crinale dell'illegalità. [Vittorio Emanuele Savoia è stato capace] di andare oltre i confini, di aggirarli anzi, con l'aiuto di qualche società off-shore. Da giovane, ebbe una carriera scolastica un po' difficile. .. Allora gli amici lo chiamavano "Toto la Manivelle" (potremmo tradurlo "Vittorino il Volantino") per via della sua eccezionale capacità a perdere il controllo del volante e a uscire di strada, con gran danno per le carrozzerie delle sue belle auto. .. Ma, poiché le fuoriserie non gli bastavano, prese anche il brevetto di pilota e acquistò un biplano con una testa di tigre disegnata sulla fusoliera. Infine divenne .. ("per ricostruire il patrimonio di famiglia") .. mediatore d'affari, piazzista di lusso, ponte nobile tra grandi imprese occidentali e satrapie orientali, sempre all'ombra di qualche strana consorteria politico-affaristica. I quarti di nobiltà di Vittorio Emanuele .. sono la griffe che garantisce .. l'accesso ai personaggi utili, alle lobby giuste. Così negli anni Settanta il signor Savoia fu preso sotto l'ala dal conte Corrado Agusta, l'ex marito di Francesca Vacca, allora padrone di una fabbrica d'elicotteri e mercante internazionale d'armi. Agusta, in verità, era conte per modo di dire: non per lignaggio, ma per decreto di Mussolini. Gli era utile avere attorno un nobile vero, .. ben introdotto nelle dinastie grandi acquirenti dei suoi prodotti. Lo Scià di Persia, per esempio: Vittorio Emanuele era suo amico di famiglia, e in più all'epoca lo Scià Reza Pahlevi corteggiava Gabriella di Savoia. Insomma, il signor Savoia riuscì a piazzare allo Scià una quantità di elicotteri e armi, guadagnandosi, come ogni piazzista, le sue brave provvigioni. Non tutto però è alla luce del sole, quando si tratta di armi. Il giudice di Venezia Carlo Mastelloni, .. in una sua indagine [scoprì] che Vittorio Emanuele, insieme al conte Corrado, .. si occupava .. anche di triangolazioni proibite dall'embargo: centinaia di elicotteri Agusta 205 e Agusta 206, sistemi d'arma e pezzi di ricambio partivano dall'Italia ufficialmente destinati all'Iran dello Scià, ma finivano in Giordania o all'Olp; indirizzati alla Malesia e a Singapore, arrivavano invece a Taiwan o nella Sudafrica dell'apartaid. Il tutto non senza il beneplacito dei servizi segreti dei Paesi coinvolti. L'inchiesta del giudice Mastelloni .. poi approdò alla Procura di Roma e lì .. si insabbiò.

.. Nel giro d'affari era coinvolta, oltre l'Agusta, anche la statunitense Bell, quella degli elicotteri d'assalto Cobra. Le armi giravano il mondo, Somalia, Congo, Zaire... [Il] giovane giudice di Trento, Carlo Palermo, .. aveva messo gli occhi su un doppio traffico: armi dall'Occidente verso Oriente, droga in direzione opposta. Anche Palermo fu bloccato, e in malo modo, probabilmente proprio perché questi traffici non si possono fare senza il consenso di poteri molto forti, che per certi lavori sporchi usano i servizi segreti e che comunque non gradiscono che si metta il naso nei loro affari e che si portino alla luce i loro traffici, dove ragioni di Stato si mischiano spesso a ragioni di soldi...

Comunque Vittorio Emanuele era attorniato e ben sostenuto da una compagnia di personaggi eccellenti, come si conviene nei commerci internazionali d'armi: faccendieri, politici, militari, uomini dell'intelligence. Tra gli altri, c'erano il colonnello Massimo Pugliese, fedelissimo di casa Savoia; .. il generale Giuseppe Santovito, .. direttore nientemeno che del Sismi, il servizio segreto militare; l'ex attore Rossano Brazzi, massone, approdato dal cinema all'entourage di un altro attore che aveva cambiato mestiere, Ronald Reagan. .. I servizi segreti vegliavano sugli affari, .. ma anche i loro padrini della Cia e dalla Nsa, le due massime agenzie spionistiche americane. .. Molti dei soci di questa bella compagnia [appartenevano alla] loggia P2 di Licio Gelli, il circolo degli oltranzisti atlantici italiani. Alla lettera S dell'elenco sequestrato nel marzo 1981 dai magistrati milanesi .. si legge: "Savoia Vittorio Emanuele, casella postale 842, Ginevra". La tessera era la numero 1621. In una delle cartellette allegate agli elenchi, sempre alla lettera S, accanto a "Sindona Michele, banchiere", .. e tanti altri (Berlusconi Silvio no, era in un altro documento), compare il nome "Savoia Vittorio, numero 516". Il principe, si seppe poi, aveva raggiunto il terzo grado della gerarchia massonica, quello di Maestro, e oltre alla loggia P2 aveva frequentato un altro esclusivo club massonico: la superloggia di Montecarlo. Almeno secondo quanto testimonia nell'ottobre 1987 Nara Lazzerini, amica molto intima di Gelli: "Licio mi disse che della loggia facevano parte anche Vittorio Emanuele di Savoia e il principe Ranieri".

.. Vittorio Emanuele si era avvicinato a .. Bettino Craxi [alla] fine degli anni Settanta [tramite] Silvano Larini, l'uomo che aveva fatto conoscere Craxi e Berlusconi e che all'epoca era uno dei cassieri dei conti segreti del segretario socialista. .. Larini .. all'inizio frequentava per lo più Marina Doria, la consorte del principe, ma da cosa nasce cosa. Silvano e Vittorio Emanuele si conoscono e decidono di fare business insieme: lanciare l'isola come luogo esclusivo di vacanze. Ancora una volta, Vittorio Emanuele e il suo blasone funzionano come spot pubblicitario per attirare una selezionata folla di nuovi ricchi e consumati tangentomani a caccia di patenti per entrare nel jet set. [Ma] nell'agosto 1987, .. durante un litigio ad alto tasso alcolico con il playboy Nicky Pende, a Vittorio Emanuele scappa uno sparo nella notte e a farne le spese è un giovane velista tedesco, Dick Hammer, che dormiva tranquillo nella sua barca. Il processo in Francia mandò libero il principe (sola condanna: sei mesi con la condizionale per porto abusivo d'arma), con qualche protesta dell'opinione pubblica e l'indignazione dei parenti del ragazzo morto. .. Ma intanto Vittorio Emanuele era entrato, grazie a Larini, nel nuovo giro. Affari e politica, sempre, ma questa volta all'ombra di Craxi. L'industria italiana delle armi, del resto, era finita nell'orbita socialista; l'Agusta, per esempio, era passata dal conte Corrado alle Partecipazioni statali, sotto la guida di un manager craxiano doc, Roberto D'Alessandro. Quante intermediazioni, quanti miliardi sono arrivati sui conti riservati all'estero di Corrado Agusto e del signor Savoia! .. Il manager Vittorio Emanuele di Savoia .. fece intermediazioni per Italimpianti e Condotte, entrambe aziende Iri. Il metodo di quegli affari, in piena Tangentopoli, è conosciuto: un fiume di miliardi esce dalle casse dello Stato, va a finanziare opere e imprese spesso inutili, e infine torna in parte nelle casse dei partiti e nei conti all'estero dei loro leader, attraverso l'intermediazione di personaggi compiacenti. Questo in generale, s'intende; sui comportamenti finanziari del principe in particolare, niente d'irregolare è emerso. Del resto, il signor Savoia è un italiano speciale, è l'unico italiano off-shore. Dunque questo manager particolare operò all'estero, all'ombra della Partecipazioni statali. Ebbe un ruolo, per esempio, negli affari realizzati a Bandar Abbas, in Iran: lì gli italiani buttarono parecchi soldi (pubblici) per costruire un'acciaieria (Italimpianti) e un porto (Condotte). Fu un disastro industriale. Ma fece girare molti miliardi. .. Alla fine degli anni Settanta comprò il 30% di un'azienda .. che produceva villette prefabbricate e godeva degli aiuti della Cassa per il Mezzogiorno. Niente di più. Trasparenza zero: degli affari Savoia si riesce a sapere qualcosa soltanto quando qualche socio si sente fregato o dai rari documenti giudiziari di qualche magistrato coraggioso. .. Qualcuno continuerà forse a chiedergli conto degli errori storici della dinastia. Nessuno gli ha mai chiesto nulla sulla sua poco edificante storia personale.

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È A LORO CHE DOBBIAMO RINGRAZIARE PER I VARI MILIARDI DI PERSONE CHE MUOIONO NEL MONDO
by LE MONDE DIPLOMATIQUE Wednesday, Jun. 02, 2004 at 5:20 PM mail:

QUESTO ARTICOLO DESCRIVE L'ASSOCIAZIONE DI CAPITALISTI DI SPICCO DELLA SCENA MONDIALE E LE LORO ATTIVITÁ. PROBABILMENTE É A LORO CHE DOBBIAMO RINGRAZIARE PER I VARI MILIARDI DI PERSONE CHE MUOIONO DI FAME NEL MONDO.

I trent'anni di un'istituzione segreta
Gli opachi poteri della Trilaterale


Dirigenti delle multinazionali, governanti dei paesi ricchi e sostenitori del liberismo economico hanno rapidamente compreso che dovevano agire di concerto se volevano imporre la propria visione del mondo. Nel luglio 1973, in un mondo allora bipolare, David Rockefeller lancia la Commissione trilaterale, che segnerà il punto di partenza della guerra ideologica moderna. Meno mediatizzata del forum di Davos, la Trilaterale è molto attiva, attraverso una rete di influenze dalle molteplici ramificazioni.

LA TRIADE...LA MA$$ONERIA ED ALTRE MAFFIE!

Olivier Boiral
Trent'anni fa, nel luglio 1973, su iniziativa di David Rockefeller, figura di spicco del capitalismo americano, nasceva la Commissione trilaterale. Cenacolo dell'élite politica ed economica internazionale, questo circolo chiusissimo e sempre attivo formato da alti dirigenti ha suscitato, soprattutto ai suoi inizi, molte controversie (1).
All'epoca, la Commissione si prefiggeva di diventare un organo privato di concertazione e orientamento della politica internazionale dei paesi della triade (Stati uniti, Europa, Giappone). L'atto costitutivo spiega: «Basata sull'analisi delle più rilevanti questioni con cui si confrontano l'America del Nord, l'Europa occidentale e il Giappone, la Commissione si sforza di sviluppare proposte pratiche per un'azione congiunta. I membri della Commissione comprendono più di 200 insigni cittadini impegnati in settori diversi e provenienti dalle tre regioni (2)».
La creazione di questa organizzazione opaca in cui a porte chiuse e al riparo da qualsiasi intromissione mediatica si ritrovano fianco a fianco dirigenti di multinazionali, banchieri, uomini politici, esperti di politica internazionale e universitari, coincideva all'epoca con un periodo di incertezza e turbolenza della politica mondiale.
La direzione dell'economia internazionale sembrava sfuggire alle élite dei paesi ricchi, le forze di sinistra apparivano potenti, soprattutto in Europa, e la crescente interdipendenza delle questioni economiche chiamava le grandi potenze a una cooperazione più stretta.
Rapidamente, la Commissione trilaterale si impone come uno dei principali strumenti di questa concertazione, attenta al tempo stesso a proteggere gli interessi delle multinazionali e a «chiarire» attraverso le proprie analisi le decisioni dei dirigenti politici (3).
Come i re filosofi della città platonica, che contemplano il mondo delle idee per infondere la loro trascendente saggezza nella gestione degli affari terrestri, l'élite che si riunisce all'interno di questa istituzione molto poco democratica si adopera nel definire i criteri di un «buon governo» internazionale. Veicola un ideale platonico di ordine e controllo, assicurato da una classe privilegiata di tecnocrati che mette la propria competenza e la propria esperienza al di sopra delle profane rivendicazioni dei semplici cittadini: «La cittadella trilaterale è un luogo protetto dove la techné è legge - commenta Gilbert Larochelle. E dove sentinelle dalle torri di guardia vegliano e sorvegliano. Ricorrere alla competenza non è affatto un lusso, ma offre la possibilità di mettere la società di fronte a se stessa.
Il maggior benessere deriva solo dai migliori che, nella loro ispirata superiorità, elaborano criteri per poi inviarli verso il basso (4)».
All'interno di questa oligarchia della politica internazionale, le cui riunioni annuali si svolgono in varie città della triade, i temi vengono dibattuti in una discrezione che nessun media sembra più voler disturbare. Essi sono oggetto di rapporti annuali (The Trialogue) e di lavori tematici (Triangle Papers) realizzati da équipes di esperti americani, europei e giapponesi scelti molto accuratamente. Questi documenti pubblici, regolarmente pubblicati da circa trent'anni, mostrano l'attenzione che la trilaterale rivolge ai problemi globali che trascendono le sovranità nazionali, come la globalizzazione dei mercati, l'ambiente, la finanza internazionale, la liberalizzazione delle economie, la regionalizzazione degli scambi, i rapporti Est-Ovest (all'inizio), il debito dei paesi poveri.
Contro «gli eccessi della democrazia» Gli interventi ruotano intorno ad alcune idee fondanti, ampiamente riprese dalla politica. La prima è la necessità di un «nuovo ordine internazionale». Il quadro nazionale sarebbe troppo angusto per trattare grandi questioni mondiali la cui «complessità» e «interdipendenza» vengono continuamente riaffermate. Un'analisi del genere giustifica e legittima le attività della Commissione che è sia un osservatorio privilegiato sia il capomastro di questa nuova architettura internazionale.
In tal senso, gli attentati dell'11 settembre hanno fornito una nuova occasione di ricordare, durante l'incontro di Washington nell'aprile del 2002, la necessità di un «ordine internazionale» e di una «risposta globale» a cui sono esortati a partecipare i più importanti dirigenti del pianeta sotto l'egida statunitense. Alla già citata riunione annuale della trilaterale erano presenti Colin Powell (segretario di stato americano) Donald Rumsfeld (segretario alla difesa) Richard Cheney (vicepresidente) e Alan Greenspan (presidente della Federal Reserve) (5).
La seconda idea fondante, che trae origine dalla prima, è il ruolo tutelare dei paesi della triade, in particolare degli Stati uniti, nella riforma del sistema internazionale. I paesi ricchi sono invitati a esprimersi con una sola voce e a unire i propri sforzi in una missione destinata a promuovere la «stabilità» del pianeta grazie alla diffusione del modello economico dominante. Le democrazie liberali sono il «centro vitale» dell'economia, della finanza e della tecnologia. Un centro che gli altri paesi dovranno integrare accettando l'ordine che esso si è dato. L'unilateralismo americano sembra tuttavia aver messo a dura prova la coesione dei paesi della triade, i cui dissensi si esprimono nei dibattiti della Commissione. Nel suo discorso del 6 aprile 2002, durante la già citata riunione, Colin Powell ha quindi difeso la posizione americana sui principali punti di disaccordo con il resto del mondo, ovvero rifiuto di firmare gli accordi di Kyoto, opposizione alla creazione di una Corte penale internazionale,analisi dell'«asse del male», intervento americano in Iraq, appoggio alla politica israeliana, e via dicendo.
L'egemonia delle democrazie liberali rafforza la fede nelle virtù della globalizzazione e della liberalizzazione delle economie espressa dal pensiero della trilaterale. La globalizzazione finanziaria e lo sviluppo degli scambi internazionali sarebbero al servizio del progresso e del miglioramento delle condizioni di vita di un gran numero di persone. Ma esse presuppongono la rimessa in causa delle sovranità nazionali e la soppressione delle misure protezioniste.
Questo credo neoliberista è dunque spesso al centro dei dibattiti.
Durante l'incontro annuale dell'aprile del 2003 a Seul è stata trattata in particolare la questione dell'integrazione economica dei paesi del Sud-est asiatico e della partecipazione della Cina alle dinamiche della globalizzazione. Le riunioni dei due anni precedenti avevano dato occasione al direttore generale dell'Organizzazione mondiale per il commercio (Wto) Mike Moore di professare devotamente le virtù del libero scambio. Moore, dopo aver ricoperto di improperi il movimento anti-globalizzazione, aveva anche dichiarato che era «imperativo tenere a mente ancora e sempre quelle prove schiaccianti che dimostrano che il commercio internazionale rafforza la crescita economica (6)».
La tirata del direttore del Wto contro i gruppi che reclamano una globalizzazione diversa - chiamati «e-hippies» - sottolinea la terza caratteristica fondante della trilaterale: l'avversione per i movimenti popolari, che si era espressa nel celebre rapporto della Commissione sul governo delle democrazie redatto da Michel Crozier, Samuel Huntington e Joji Watanuki (7). Questo rapporto, del 1975, denunciava gli «eccessi della democrazia», espressi secondo gli autori dalle manifestazioni di contestazione dell'epoca. Manifestazioni che, un po' come oggi, mettevano in causa la politica estera degli Stati uniti (ruolo della Cia nel golpe cileno, guerra del Vietnam) ed esigevano il riconoscimento di nuovi diritti sociali. Il rapporto provocò all'epoca molti commenti indignati che si scatenarono contro l'amministrazione democratica del presidente James Carter, essendo stato egli stesso un membro della trilaterale (come più tardi il presidente Clinton) (8).
Dall'inizio degli anni '80, l'attenzione della stampa per questo tipo di istituzioni sembra essersi rivolta più che altro su incontri meno chiusi e soprattutto più divulgabili tramite i media, come il Forum di Davos. L'importanza delle questioni dibattute nell'ambito della trilaterale e il livello di coloro che in questi ultimi anni hanno partecipato alle sue riunioni sottolineano però la sua persistente influenza (9).
Lungi dall'essere un «vecchio serpente di mare» che torni a galla per l'estasi di qualche adepto di esoterismo e di «teoria del complotto», la Commissione trilaterale è un'istituzione ben salda, la cui discrezione facilita la collusione tra responsabili politici e grandi imprese.
«Spero proprio che i punti di vista espressi da questa gente di grande esperienza abbiano un'influenza reale sulla politica internazionale!» ci ha detto un ex ministro canadese che ha partecipato a molti dei lavori della Commissione, facendo eco a ciò che si proponeva il fondatore David Rockefeller: «A volte le idee proposte dai rapporti della Commissione trilaterale sono diventate politiche ufficiali. Le loro raccomandazioni sono sempre state seriamente dibattute all'esterno del nostro circolo e hanno rivestito un ruolo nella riflessione dei governi e nella formulazione delle loro decisioni (10)».
Così si disegna la trama di un potere diffuso, opaco, quasi inafferrabile, che tesse le sue trame per mezzo di circoli chiusi e incontri internazionali di cui il forum di Davos rappresenta l'espressione più ostentata.
In questi luoghi di incontro, di scambio, di manovra, gravitano gli stessi protagonisti e si elaborano analisi e compromessi che spesso precedono le grandi decisioni. La Commissione trilaterale è uno dei tasselli di questo scacchiere polimorfo. Grazie a una rete di influenza le cui ramificazioni si estendono ai principali settori della società, essa consolida l'alleanza tra il potere delle multinazionali, della finanza e della politica.



note:

* Professore all'Università di Laval (Canada).

(1) Le Monde diplomatique ha dedicato molti articoli all'argomento nel corso degli anni '70. In particolare vedi Claude Julien, «Les sociétés libérales victimes d'elles-mêmes», e Diana Johnstone, «Une stratégie trilatérale», Le Monde diplomatique, rispettivamente marzo 1976 e novembre 1976. Vedi anche l'articolo di Georges-Albert Astre, «Réunifier l'Europe autour de l'Occident», in Manière de voir n° 72, «Le nouveau capitalisme» in vendita il 17 novembre.
(2) Il numero dei «distinti cittadini» ammessi all'interno della Commissione è stato in seguito allargato e oggi comprende più di 300 membri. Raymond Barre, Thierry de Montbrial, Denis Kessler hanno partecipato ai suoi lavori. De Montbrial è anche membro del «Gruppo Bilderberg».
(3) Sulle reti di «coloro che decidono» di questo genere, si legga Geoffrey Guens, Tous pouvoirs confondus, Epo, Bruxelles, 2003.
(4) Gilbert Larochelle, L'imaginaire technocratique, Montréal, Boréal, 1990, p. 279.

(5) I discorsi di questi intervenuti, così come numerose altre informazioni e pubblicazioni della Trilaterale, sono accessibili dal sito internet ufficiale della Commissione: http://www.trilateral.org/.

(6) Mike Moore, The Multilateral Trading Regime Is a Force for Good: Defend It, Improve It, Riunione della Commissione trilaterale dell'11 marzo 2001.
(7) Michel Crozier, Samuel Huntington et Joji Watanuki, The Crisis of Democracy: Report on the Governability of Democracies to the Trilateral Commission, New York University Press, 1975.
(8) Zbigniew Brzezinski era stato uno dei grandi architetti di questa organizzazione prima di diventare il principale consigliere del presidente Carter sulle questioni di sicurezza.
(9) Citeremo per esempio William Clinton, Georges H. Bush, Henry Kissinger, George Soros, Valéry Giscard D'Estaing, Ernesto Zedillo, Madeleine Albright. Ma a questi responsabili politici, conviene aggiunge numerosi dirigenti delle multinazionali Exxon-Mobil, General Electric, Daimler-Chrysler, Levi Strauss, Kodak, Xerox, ABB, Johnson & Johnson, Alcan, Power Corporation, etc.

(10) David Rockefeller, Georges Berthoin e Takeshi Watanabe (1978), Prefazione a Task Force Reports : 9-14, New York University Press, p. IX.

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contenuti subliminali oltremodo pericolosi
by Conoscendo il Berluska Wednesday, Jun. 02, 2004 at 5:23 PM mail:

Alle origini del programma moderno e contemporaneo degl’Illuminati, come tutti sanno, sta un giovane principe tedesco di formazione gesuita e di discendenza giudaica: Adam Weishaupt, nato in Baviera il 6 febbraio 1748. Con lui il progetto sionista, sorto idealmente nel XVI sec. attraverso le idee di Bacone, è divenuto attivo. L’Illuminatismo, di cui l’Illuminismo è la veste esteriore sul piano storico, sta al Franchismo come una sorta di ‘shivaismo occidentale’ deviato rispetto ad un corrispondente anomalo ‘shaktismo’.




A.

In un art. pubblicato sul sito TOTZE.COM ed intitolato FINAL WARNING. A HISTORY OF THE NEW WORLD ORDER un articolista anonimo, che non si firmava neanche con un nick, proponeva qualche tempo fa la storia del Nuovo Ordine Mondiale negli ultimi 500 anni. Da parte mia presi spunto per iniziare una serie di articoli sul tema. Cominciai il 7-03-03 con ‘Storia occulta del New Global Order’, dove analizzai le influenze dell’età moderna ( secoli XVI-VIII ) su quella contemporanea. Successivamente venne la guerra in Iraq e il progetto saltò. Lo ripresi il 18-06-03 postando un altro art., IL MITO DELLA RIVOLUZIONE ( in 5 PP. ), in cui avrei dovuto tratteggiare a grandi lineee tutte le grandi rivoluzioni del mondo, dicendo quello che i libri di storia non dicono. Ossia chi le ha finanziate. Il problema dei finanziamenti è molto importante, poiché più di ogni altra cosa svela i retroscena degli scenari politici apparenti.
In proposito Guénon nel ’45, ossia pochi anni prima della morte avvenuta nel ‘51, scriveva su ‘Il regno della quantità e i segni dei tempi’ ( p.258 dell’ediz.or. degli S.T., p.285 dell’ed.franc. Gallimard ) queste significative parole: “Fra tutte le cose più o meno incoerenti che oggi si agitano e si urtano, fra tutti i movimenti «esteriori», di qualunque genere siano, non è….il caso… di «prender partito»,….perché ciò significherebbe soltanto lasciarsi ingannare, e, considerato che in realtà sono sempre sempre le stesse influenze [ ‘malefiche’, agg. del Red. ] ad esercitarsi dietro tutte queste cose, intervenire nelle lotte volute da esse e da esse invisibilmente dirette equivarrebbe propriamente a fare il loro gioco; in queste condizioni il semplice «impegnarsi» corrisponderebbe, ad un atteggiamento veramente antitradizionale.” Ovviamente per un cultore della tradizione e del tradizionalismo come Guénon il fatto costituiva già di per sé un giudizio. Per chi non fosse avvezzo all’argomento, immagino la maggioranza di coloro che scrivono su Indy, la Tradizione è indistamente per l’A. e per altri come me l’aspetto più profondo di tutte quelle culture e civiltà che avevano la loro origine non in fatti politici e storici, ma piuttosto nelle radici ancentrali dell’umanità. Insomma quelle legate tribalmente al culto degli Antenati, da intendere come maestri del sapere acquisito dai posteri.
Anthony Sutton, professore all’univ. di Harvard, è il capostipite del genere di studi storico-politico sopra indicato. Ha avuto la fortuna ma anche l’accortezza di reperire in una biblioteca un libercolo di cui esistevano soltanto 3 copie in giro per il mondo, le altre essendo state soppresse. Trattatavasi di un testo che illustrava i movimenti finanziari avvenuti in preparazione della I e della II Guerra Mondiale. In tal modo ha potuto risalire ai finanziatori tanto della Rivoluzione Russa quanto di quella tedesca, accorgendosi con grande sorpresa che erano gli stessi. Esattamente insomma quel che dichiarava criticamente Guénon decenni prima. Guénon da giovanissimo era stato un membro dell’Ordo Templi Orientis, l’organizzazione massonico-templare deviata diretta da A.Crowley. Dunque sapeva quali manovre questi aveva fatto, una volta lo ha anche attestato, tramite l’omologa società segreta tedesca della ‘Goden Dawn’ onde determinare la nascita in Germania di un movimento rivoluzionario di tipo conservatore.
Spiega Sutton come in principio gli ideatori del piano, ossia i maggiori rappresentanti dell’industria internazionale, una volta posati gli occhi su Hitler lo abbiano convocato per affidargli e render esecutivi i loro intendimenti. Hitler chiese se preferivcano una rivoluzione od un’ascesa al potere più mediata. Gl’interlocutori scelsero la seconda soluzione. Ciò tanto per anticipare il problema. Ho solo scritto per ora la P.I, sulla Rivoluzione Americana e quella Francese. La P.II, spero fra breve ( devo ancora terminarla ) si occuperà del Risorgimento Italiano, in particolare dell’equivoco personaggio che va sotto il none di Mazzini; fondatore della ‘Giovine Italia’, di cui abbraccerà l’eredità il ‘Fronte della Gioventù, cuore e nucleo del Movimento Sociale Italiano. Non a caso molti di costoro hanno appoggiato la P2, fondata da Garibaldi ed altri soci massonici ( Bixio ecc. ). Praticamente tutto l’establishment risorgimentale, di cui il Parlamentino piemontese costituiva la rappresentanza esteriore. La III, il prossimo mese, della Rivoluzione d’Ottobre, di quella maoista – con excursus alla Cambogia ed al Vietnam – nonché di quella castrista. La IV, in novembre (?), della Rivoluzione Conservatrice in Europa, da Franco a Hitler passando per Mussolini, con cenni agli esempi minori. La V, in dicembre (?) della Rivoluzione Culturale cinese e del Sessantotto, incluse alcune osservazioni sul relativo prologo ( la morte di Mattei ) ed il conseguente epilogo ( la morte di Moro ).
Seguono – cronologicamente parlando – altri articoli dedicati al Dopoguerra e all’attualità, sempre però in relazione al tema principale, il Nuovo Ordine. Questo di oggi è un file di ricollegamento, che giaceva in magazzino… Della serie ho già postato ‘Campi di concentramento, esperimenti contronatura e culto del Maligno negli Usa’, in 2 PP. Ancora da pubblicare: ‘Méngele, l’Angelo della Morte, e l’Mk-ultra’, ‘Il volto oscuro dello Zio Tom’ ( sulla O’ Brien e M.Phillips, in dettaglio ), ‘Strane mutilazioni sugli animali: la pista dei Servizi Segreti’. Qualcuno mi ha rimproverato, forse anche giustamente, di non andare secondo logica. Tuttavia il fatto dipende da ciò che si considera. Io ho voluto ricollegare i campi di concentramento americani con quelli russi e tedeschi, dei quali costituiscono in certo senso un perfezionamento tecnologico. Siccome ho anche accennato alla questione degli alieni e degli Ufo, che pare sia stati progettati gli uni e gli altri dai Nazi, ho preferito accennare prima a tali cose seppure implicanti l’Mk-ultra e lasciare a dopo una trattazione specifica dell’argomento, quando m’inoltrerò a parlare del dott. Mengele o del ‘mind-control’ in riferimento alle reduci di quella cosa spaventosa che è il controllo mentale. Vedi Cathy O’Brien e Birgit Taylor. Terminò il tutto con ‘Born to kill: killer e sette sataniche’, che avrebbe dovuto far parte di ‘Top Secret’, in 3 PP, ma l’ho in seguito estromesso. Mentre il prossimo ( domani ) ‘Chi ha voluto la morte di Moro? Vecchie e nuove Br’ doveva rientrare nella serie ‘New Order’ ed è finito invece libero, come un cane sciolto. Prevedo di sollevare moltissime polemiche con la mia tesi, dato che ho intenzione di provare che Moro non è stato ucciso dalle Br, bensì dal Kgb. Per conto di….. ( souspance, come nei migliori gialli ). Se mi uccidono prima i S.S., sappiate che non c’è molto da immaginare, la cosa è lapalissiana.


B.

Il fatto di trattare la storia del Nuovo Ordine Mondiale negli ultimi cinque secoli non è affatto oziosa, come qualcuno potrà pensare, dal momento che i dati riportati dall’A. non sono in genere di dominio pubblico e sono anzi riservati ad una elite molto ristretta. Per questo Guénon non ne parlava in maniera esplicita. Adesso i tempi sono cambiati, c’è bisogno di sapere. Quei pochi iniziati rimasti onesti ed intenzionati ad appoggiare la causa del ribaltamento del Progetto del Terzo Anticristo ( Bush, a mio parere ) alias P.N.A.C. sono indispensabili onde fornire determinate spiegazioni. Il suddetto prof. Sutton, dopo aver spiegato la faccenda dei finanziamenti occulti, asseriva che il tutto era collegato con altre questioni di natura esoterico-occultistica; ma non si riteneva competente per trattarne, lasciando tal compito ad altri. Ecco dunque l’opportunità di ricorrere a gente come l’autore di ‘Final warning’. Filtrato da me, s’intende. Da come scrive egli appare un addetto ai lavori della Massoneria o comunque un cultore della stessa molto bene informato. Io stesso, che sono se non uno specialista del settore almeno una persona bene informata sull’argomento, riconosco che di alcuni dati offertici dall’Anonimo non ero a conoscenza prima di aver letto il pezzo. Ovviamente da parte mia ero intenzionato ad offrirne dapprima solo una sintesi per coloro che non sapevano l’inglese o che non volevano prendersi la briga di leggere l’intero articolo in altra lingua. Poi però il testo ha finito per prendermi la mano, donde la stesura della serie menzionata. La storia del NWO è di capitale importanza al fine di capire quale visione abbia imperato ed imperi tuttora dietro le scene politiche di un recente passato e dell’attualità. Giacché, sia ben chiaro, i Massoni e le loro Logge hanno i piedi dappertutto. Non lo si scordi! Non è mia intenzione ovviamente denigrare qui la Massoneria in generale, ben conscio che tutto il meglio della politica contemporanea discende in qualche modo da tale confraternita. I principi basilari della costituzioni moderne, il senso di tolleranza fra gli avversarî politici, la fraternità fra appartenenti alla medesima fazione ( donde l’impiego ancora in tempi odierni della vecchia denominazione di ‘compagno’ tra i socialisti ), il rilievo dato all’assistenza ai malati ( vedi Croce Rossa ) o agli anziani ( volontariato ) sono tutti valori – com’è risaputo – di provenienza massonica. Ecco la sintesi di cui dicevo sopra, con qualche mio commento molto libero.


C.

Per poter raggiungere quel potere che ha permesso loro di tirare le fila della politica a livello mondiale è evidente che è occorso agl’Illuminati, poiché tale è una delle numerose auto-denominazioni di coloro che aspirano a costruire l’Unione Globale, un tempo non indifferente. Questo potere è stato costruito pazientemente, anno per anno, giorno per giorno; ed ora gli appartenenti al NWO dispongono dal punto di vista finanziario ed economico, attraverso le loro banche e le loro industrie, di una quantità di danaro stratosferica. Ciò senza contare gli altri livelli nei quali essi hanno esercitato ed esercitano ancor oggi la loro autorità: 1) il settore politico, nel quale primeggiano tramite il doppio finanziamento ad entrambi i contendenti dell’agone parlamentare, nonché sostenendo i laboratorî internazionali di idee come il Bilderberg Group, la Trilateral, il CFR ed il RIIA; 2) il settore militare, in cui fanno il bello e il cattivo tempo fornendo l’apparato tecnologico del quale dispongono a questa o quella popolazione, a questa o quella fazione politica., facendo in questo modo prevalere sempre i loro ingenti interessi; 3) il settore commerciale, avendo in mano le grandi banche adibite a codesta funzione e gl’istituti sovrannazionali quali il WTO e l’IMF; 4) il settore umanistico, poiché guidano ed indirizzano ai proprî fini le più importanti università ed i maggiori istituti di cultura europei ed americani, nonché alcuni apparati fondamentali di ricerca nel Terzo Mondo; 5) il settore medico, disponendo di studi molto avanzati, non ancora resi noti al mondo scientifico ufficiale oppure tenuti al margine ( quando trattasi della salute ) per motivazioni economiche; 6) il settore tecnico, per ragioni analoghe; 7) il settore ecologico, siccome esercitano la loro influenza su importanti club sorti a protezione della natura quali il Club di Roma; 8) il settore sociale, in quanto possono utilizzare allo scopo per fini non dichiarati le istituzioni secondarie associate alle Nazioni Unite; 9) il settore pedagogico, dato che utilizzano dei progetti educativi per propagandare le loro attività ed assecondare i loro principî presso i più giovani, a cominciare dai fanciulli, talora irretiti e persino rapiti; 10) il settore psicologico, in cui esercitano un dominio pressoché assoluto, disponendo di tecniche di manipolazione sofisticatissime, atte a creare un vero esercito di schiavi al loro servizio; 11) il settore religioso, esoterico ed occultistico, nell’ambito del quale oltre a sostenere le più comuni istituzioni nel campo appoggiano segretamente molte confraternite e molte sette, deviate o meno che siano, incentivando lo studio e la pratica delle conoscenze esoteriche nonché dei fenomeni paranormali; 12) il settore pornografico, donde traggono ulteriori proventi, specialmente dalla pedo-pornografia connessa, che è proibita dalla legge e quindi al pari della droga maggiormente costosa; 13) il settore malavitoso, che usano per influenzare nascostamente quello politico od industriale, controllando peraltro mediante esso fonti fondamentali di guadagno disonesto come il narcotraffico, il traffico delle armi e la tratta di schiavi o schiave del sesso, strettamente legata inoltre al mercato della pornografia e della pedofilia ( vedi sopra ); 14) il settore avio-spaziale, nell’ambito del quale sono giunti a traguardi ignoti alla tecnologia ufficiale; 15) il settore informativo e giornalistico, che possono controllare o manipolare attraverso le agenzie d’informazione generale, le grandi testate dei più diffusi quotidiani e le maggiori riviste di attualità; 16) il settore comunicativo, disponendo di risorse ingenti per acquistare i gruppi economici statali scelleratamente svenduti negli anni scorsi attraverso le privatizzazioni in tale campo; 18) il settore editoriale, nel quale primeggiano tramite opportuni finanziamenti a determinate case editrici dominanti od a riviste che vanno per la maggiore, nonché a vari premi letterari ed ai compiacenti critici che li sorreggono; 19) il settore artistico e cinematografico, dove dominano le associazioni di categoria; 20) il settore musicale, che adoperano imprimendo all’industria discografica o dello spettacolo live contenuti subliminali oltremodo pericolosi per la psiche degli ascoltatori, specie in età giovanile, ed aderenti ai loro credi anti-cristiani ed anti-religiosi oppure al contrario pseudo-religiosi ( del tipo ‘new-age’ ) e vetero-cristiani 21) il settore sportivo, che permette loro di alterare illegalmente le competizioni migliorando le prestazioni degli atleti sia a scopo di studio per eventuale impiego futuro, sia ad uno scopo ludico o di semplice sopraffazione; 22) il settore energetico, da cui ne dipendono altri, che offre ad essi oltreché lauti guadagni pure un potere di ricatto non indifferente sull’economia mondiale in generale, su singole nazioni o classi sociali ( specialmente del Terzo Mondo, ma non solo ); 23) il settore agro-zootecnico, esercitando un controllo sulle sementi ed il bestiame tramite la compra-vendita di brevetti a tutto spiano, onde avere la possibilità in un prossimo futuro di ritirarli a piacimento ed affamare così le popolazioni del mondo, minacciando crisi politiche ( gli ogm ne sono esclusivamente un esempio, anche se preponderante ); 24) il settore sindacale, ove sostengono determinate politiche padronali con la scusa di proteggere i lavoratori tanto dai datori di lavoro quanto da un ingannevole ed illusorio massimalismo; 25) il settore umanitario e delle relazioni internazionali, in cui fanno in modo che venga stigmatizzata la politica di questa o quella nazione a seconda dei propri interessi non dichiarati; 26) il settore eugenetico, che dulcis in fundo permetterà loro di ridurre numericamente a piacimento la crescita umana, soprattutto nel Terzo Mondo, mediante campagne di infezione programmata seppure mascherate da scopi antiepidemici. Icke sostiene da tempo che l’Africa e l’India sono oggetto da tempo di siffatte trasformazioni. Giacché i loro territori parrebbero ancora vergini e ricchi di risorse per il futuro.


D.

Il Nuovo Ordine Mondiale, o Nuovo Ordine della Rosa ( la Rosa è un antico simbolo del Mondo ), ha salde radici nelle idee venute in auge negli scorsi secoli e per questo esso è assai temibile e difficile da combattere, essendosi trasformato in un’istituzione contemporanea, per quanto segreta. L’Onu ne è solamente la facciata esteriore, presentabile, e tuttavia neppure questa ben compresa.

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Società dei Pellegrini, i primi calvinisti sbarcarono in America nel XVII secolo
by ecco a voi le origini dei Bildeberger Wednesday, Jun. 02, 2004 at 5:28 PM mail:

Un club molto esclusivo.

La Pilgrims' Society

Dal libro "Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia"

La Pilgrim's Society (Società dei Pellegrini, i primi calvinisti sbarcarono in America nel XVII secolo) fu uno dei passi decisivi verso l'unione mondiale: essa, infatti, riuscì ad unire sinergicamente le potenti forse disgregatrici dell'Antico Ordine operanti verso la fine del secolo XIX, vale a dire l'imperialismo inglese teso all'estensione planetaria del dominio britannico; il mai sopito temporalismo ebraico, alimentato dal B'nai B'rith e dalle sue possenti emanazioni; il socialismo fabiano della Fabian Society, che come linfa raggiunge, alimenta e sostiene l'organizzazione sociale mondialista; il biblismo protestante - nella fattispecie calvinista - che ravvisa un segno di benevolenza divina, una stella dei Magi che indica la via, nelle fortune finanziarie che arridono al credente.
Sul segretume che avvolgeva questa società E.C. Knuth scriveva nel 1946, all'indomani della fine della guerra: "Le attuali attività di quella che era stata identificata come al società internazionale più potente della terra, i "Pilgrim's", sono così avvolte dal silenzio che pochi americani sanno della sua esistenza fin dal 1903". (1)
Notizia integrata dal Richmond News Leader del 14 novembre 1963: "I Pilgrim's sono una delle manifestazioni meno conosciute del culto dell'unità mondiale. Questa setta particolare, grazie ad un nocciolo di nazioni anglofone e utilizzando l'approccio graduale che caratterizza il socialismo fabiano, vorrebbe fare decollare un mondo con un governo centralizzato. Sebbene tale dottrina faccia pensare ad elucubrazioni di tenebrosi cervelli malati, i suoi aderenti sono reclutati fra le più illustri personalità mondiali (...). In altre occasioni costoro si riuniscono sotto l'egidia dell'Unione Atlantica, del Citizen Council for NATO, della Foreign Policy Association, del Council on Foreign Relations, di Arden House (2) e dell'American Assembly, del Bilderberg, o degli United World Federalist (...).
Il risultato finale è sempre un nuovo attacco alle sovranità nazionali e una spinta verso il governo centralizzato del mondo (3).
B'nai B'rith, Pilgrim's Society e altre società superiori hanno steso sul pianeta un gigantesco reticolo a diffusione capillare, sostenuto col denaro della grandi Fondazioni Rockefeller, Ford, Carnegie, Sumitomo, Agnelli, ecc. all'uopo servendosi di cinghie di trasmissione come la Round Table angloamericana, la Commissione Trilaterale, i Circoli Bilderberg, gli Istituti di Affari Internazionali come il CFR, o il RIIA britannico più noto come Chatham House, veri centri di potere rispettivamente americano e britannico, per citare solo i più importanti. (4)
La Pilgrim's Society rimase celata fino a relativamente pochi anni or sono, quando ancora si teneva ad identificare il vertice del Potere nella Round Table britannica: secondo lo studioso Y. Moncombe invece è alla Pilgrim's Society che andrebbe ascritto il ruolo di vera e propria fucina, sulla scorta dei programmi elaborati dalle società superiori, degli avvenimenti del nostro secolo, talché il 33° grado Franklin Delano Roosevelt (5) poteva annunciare con sicumera: "In politica nulla accade a caso. Ogniqualvolta che un fatto accade si può essere certi che esso era stato previsto per svolgersi esattamente in quel modo"(6).
A quattro mesi dalla morte di Cecil Rodhes nasceva ufficialmente il 24 luglio 1902, un secolo fa, la branca britannica della Pilgrim's Society con l'obiettivo di assicurare l'unità di intenti e il necessario coordinamento fra le due sponde dell'Atlantico, in vista degli obiettivi mondialisti da raggiungere. Il nome della Società (dei Pellegrini) faceva riferimento ai "padri fondatori" degli Stati Uniti, i 102 calvinisti puritani che il 16 settembre 1620, per sfuggire alla persecuzione anglicana, attraversarono l'Atlantico a bordo del Mayflower sbarcando sulle coste del Massachussets. Essi vennero raggiunti, in un viaggio successivo effettuato a bordo dell'Arbella, dall'ala nobile della futura Pilgrim's, di cui faceva parte Sir Richard Saltonstall, i cui discendenti nel 1960 potevano vantare di essere la sola famiglia degli Stati Uniti passata ininterrottamente per dieci generazioni da Harvard, sede dell'università dell'establishment. L'impresa venne finanziata da un agente di Londra, George Morton, progenitore di uno dei futuri fondatori della branca americana della Pilgrim's Society, il banchiere israelita Levi Parsons Morton.
La Pilgrim's britannica venne fondata per promuovere "buona volontà, cordialità amicizia duratura e pace perpetua fra Stati Uniti e Gran Bretagna".
Alla cerimonia di fondazione del ramo britannico erano presenti tutti, o quasi, i membri di rilievo della Gran Loggia Madre d'Inghilterra, fra i quali Sir Harry Brittain della Fabian Society, eletto primo segretario della neonata Pilgrim's, e personaggi come l'ambasciatore americano in Gran Bretagna Joseph H. Choate, futuro presidente della Pilgrim's nel 1912, Lindsay Russel che il 13 gennaio 1903 darà vita alla branca americana della Pilgrim's Society, o come il banchiere John Pierpont Morgan, principale agente americano dei Rothschild di Londra (7).
Alla fondazione della Pilgrim's USA spiccavano, fra gli altri, Nicholas Murray Butler (1862-1947), presidente del British Israel e della Dotazione Carnegie per la Pace Internazionale, il banchiere Thomas William Lamont (1870-1948), principale associato della banca JP Morgan e finanziatore nel 1926 per 100 milioni di dollari di un prestito a Mussolini (8), Winston Churchill, Jakob Schiff, della celebre Kuhn & Loeb, futuro finanziatore della Rivoluzione bolscevica e il banchiere Levi Parsons Morton, già vicepresidente degli Stati Uniti dal 1889 al 1893.
Negli anni successivi alla Pilgrim's Society aderirono progressivamente ai due rami della Pilgrim's Society quasi esclusivamente amministratori, direttori di università e di college, secondo la parola d'ordine di Rhodes: "tenere le università e i college", rappresentanti di banche di affari, delle grandi fortune dell'epoca, direttori di assicurazioni, presidenti di Fondazioni, alti dignitari massonici o personaggi che cumulavano cariche al vertice.

(...)

Note:
(1) E.C. Knuth, "The Empire of The City"
(2) Costruita da E.H. Harriman come centro per conferenze venne dotata da Averell Harriman all'American Assembly, organo della Columbia University di New York.
(3) J. Bordiot, "Le pouvoir occulte fourrier du comunisme", 1976
(4) In realtà nelle società occulte vige il sistema dei vasi comunicanti: la stessa persona può essere membro di più associazioni, gruppi, commissioni o conventicole, col risultato di esercitare un controllo incrociato sull'attività di queste riportando al centro il necessario flusso di informazioni.
(5) Di origine ebraica (lo affermò egli stesso in un'intervista pubblicata sul New York Times il 14 marzo 1935), fu iniziato alla Holland Lodge nr. 8 di New York il 28 novembre 1911, innalzatosi presto al 32° grado del Rito Scozzese.
(6) Y. Moncombe, "La Trilaterale"
(7) V. anche E.C. Knuth, "The Empire of The City"
(8) Il prestito era finalizzato a "stabilizzare la lira" e con essa il regime fascista. Su esortazione della stessa JP Morgan & Co. il Ministro delle Finanze italiano, il massone conte Giuseppe Volpi di Misurata, lo stesso anno si assicurava attraverso la Banca d'Italia lo stretto controllo della politica monetaria nazionale.

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La strategia adottati dal comitato politico del Gruppo Bilderberg!
by Pesto alla Genovese = G8 Wednesday, Jun. 02, 2004 at 5:32 PM mail:

William Cooper un anziano Sotto Ufficiale dei Servizi Segreti della Marina Statunitense, include nel suo libro “Behold a pale horse” (Light Technology 1991) del materiale top secret nel quale è illustrato il pensiero e la strategia adottati dal comitato politico del Gruppo Bilderberg.


Frammenti di un complotto


L’assunto principale del documento è che chiunque voglia assumere una posizione di potere all’interno di una comunità è come se “simbolicamente” dichiarasse guerra alle persone che la compongono. La guerra che però deve essere intrapresa non è su un piano fisico/materiale e le armi utilizzate sono silenziose munizioni invisibili.
Il documento spiega la filosofia, le origini operative (che sembrano essere legate ai famosi documenti scritti tra il 1700 ed il 1800 e finanziati da Mayer Amschel Rothschild), i principi raffinati, le linee guida e gli strumenti di questa dottrina dalle “armi silenziose”. Un vero manuale per l’uso, per professare una scienza che attraverso il controllo dell’economia vuole soggiogare il mondo intero. Vista l’importanza e la complessità del documento sarebbe necessario dedicargli un approfondimento specifico. In questa sede è sufficiente accennare alle principali aree in cui si articola questo programma:
Perché serve un sistema economico per controllare le masse.
Come controllare l’economia mondiale attraverso l’istituzione di un modello economico che sia manipolabile e prevedibile.
Come addormentare le masse che subiscono l’attacco.
Grazie alla segretezza con cui si muovono, ma soprattutto grazie al potere che esercitano sugli organi di informazione i Bilderbergers sono riusciti a controllare la pubblicità sulle loro riunioni e sui temi discussi. Negli anni però qualche notizia è riuscita a trapelare sui principali temi trattati durante le loro delibere segrete:
i problemi finanziari internazionali;
la libertà di emigrazione e immigrazione;
la libera circolazione dei prodotti senza dogane;
l’unione economica internazionale;
la costituzione di una forza internazionale con la soppressione degli eserciti nazionali;
la creazione di un parlamento internazionale;
la limitazione della sovranità degli stati delegati all’ONU o a tutti gli altri governi sovranazionali

LEGGI UN ESTRATTO DEL DOCUMENTO TOP SECRET

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Nuova P2,Massoni deviati o Illuminati,Skull and Bones,Rhodes and Trust,Bildeberger
by Commi$$ioneTrilaterale Wednesday, Jun. 02, 2004 at 5:39 PM mail:

Il Presidente del Consiglio Berlusconi è "usato" da gente più furba di lui, che appartiene al 'Governo Ombra' mondiale, in altre parole al NWO.

Questa gente, che prima stava in penombra ed ora è venuta nuovamente alla luce del sole intende scatenare una crisi generale per poi presentarsi quale forza risolutrice a livello globale.

Come si fa a non capire che il Fascismo non c'entra nulla? Esso è stato ed è solo uno strumento d'azione, come il suo esatto opposto. Lo si tira fuori quando serve il manganello.

Ma a volte serve di più la carota ed allora si cambia registro improvvisamente..

Il Nazifascismo, così come il Bolscevismo e la Libera Democrazia sono sempre state delle truffe generalizzate per nasconder dietro qualcos'altro.

L'affermazione di un Governo Unico, ossia del Pensiero Unico del Nuovo Ordine Globale... dei 666 membri ( notare il numero )del Gran Consiglio segreto sono il vero obiettivo della politica attuale, nonostante le smentite dell'on. De Michelis nella trasmissione di Santoro.

In questo New World Order pare sia compresa persino una parte del Vaticano ( in opposizione evidente alle idee del Papa ), la Nuova P2 ovvero gli ex-appartenenti alla famigerata Società di Thule, coniugatisi nel dopoguerra coi Massoni deviati ( o meglio gli 'Illuminati' ) degli Skull and Bones di Bush, i Rhodes and Trust di Clinton e Al gore ecc.

Il Bilderberg Group e la Trilateral, che ne dipende, associazioni che annoverano peraltro i più importanti politici nostrani, sono loro che decidono gli accadimenti del mondo.

Il povero Berlusconi, si vede chiaro e netto, è solo il puppet di turno nelle loro mani, come lo fu D'Alema qualche tempo fa.

Allorché accettò di immettere il Centro sinistra la fazione del Grande Vecchio della politica italiana, la quale pretese per sè - non per niente, essendo la guerra progettata imminente contro la Serbia - il Ministero della Difesa.

Ci sono degli interessi economico-politici internazionali che vanno oltre la nostra ristretta comunità nazionale e che determinano le svolte della politica del nostro o di altri Paesi in gran silenzio.

Si tratta di una partita a scacchi truccata, dove chi muove le pedine nere e quelle bianche è lo stesso Giocatore!


E' come una partita a scacchi truccata

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Bilderberg e Trilaterale in Italia
by Le riunioni dei "poteri forti" in I Wednesday, Jun. 02, 2004 at 5:42 PM mail:

Le riunioni dei "poteri forti" in Italia e la stampa.


Articoli



Riportiamo l'elenco di una serie di articoli giornalistici, comparsi su alcuni quotidiani nazionali, riguardanti i meeting del Bilderberg Group e della Commissione Trilaterale.


Indice articoli giornalistici
Il Bilderberg a Cernobbio nel 1965

La Trilaterale a Roma nel 1983

Il Bilderberg a Cernobbio nel 1987

Il gruppo europeo della Trilaterale a Milano nel 2000

Corriere della Sera

Il Giornale

Il Giorno

La Padania




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Il Bilderberg a Cernobbio nel 1965
- Corriere della sera, venerdì 2 aprile 1965, Novanta personalità europee riunite in «privato» a Cernobbio, di Mario Cervi

- Corriere della sera, sabato 3 aprile 1965, Il «vertice» di Cernobbio aperto da Bernardo d'Olanda, di Mario Cervi

- Corriere della sera, domenica 4 aprile 1965, Una NATO economica riproposta a Cernobbio, di Mario Cervi




La Trilaterale a Roma nel 1983
- Il Giorno, domenica 17 aprile 1983, La «Trilaterale» per la prima volta in Italia, di Giuseppe Canessa

- Corriere della sera, domenica 17 aprile 1983, Esce dal mistero la «Trilaterale», l'assise di chi conta nel mondo, di Michele Tito

- Corriere della sera, lunedì 18 aprile 1983, Il caso Italia visto dalla «Trilaterale», di Michele Tito




Il Bilderberg a Cernobbio nel 1987
- Corriere della sera, venerdì 24 aprile 1987, I potenti del mondo in clausura a Villa d'Este, di Alessio Altichieri

- Corriere della sera, sabato 25 aprile 1987, Da Villa d'Este uno sguardo a Mosca e a Tokyo, di Alessio Altichieri

- Il Giornale, giovedì 23 aprile 1987, Come riunire i «re» del mondo e non farlo sapere, di Ugo Tramballi

- Il Giornale, sabato 25 aprile 1987, Al maxi-vertice sulla politica internazionale c'è spazio anche per il golf e la buona cucina, di Ugo Tramballi

- Il Giornale, domenica 26 aprile 1987, Cala il sipario sui segreti del vertice dei «100 potenti», di Ugo Tramballi

- Il Giorno, mercoledì 22 aprile 1987, Villa d'Este è un bunker, di Luca Marchi

- Il Giorno, venerdì 24 aprile 1987, Agnelli serve un cocktail di supervip, di Donata Righetti




Il gruppo europeo della Trilaterale a Milano nel 2000
- Corriere della sera, martedì 1 agosto 2000, La Trilaterale cerca a Milano la sua idea per l'Europa, di Paolo Lepri

- Corriere della sera, sabato 11 novembre 2000, La Trilaterale debutta a Milano, di Marco Cecchini

- Corriere della sera, domenica 12 novembre 2000, Cofferati insiste: l'Irpeg non si tocca

- Corriere della sera, domenica 12 novembre 2000, Guerriglia urbana a Milano, feriti e arresti, di Davide Gorni, Francesco Battistini

- Corriere della sera, lunedì 13 novembre 2000, Allargamento a Est, Monti critica i dubbi dell'Inghilterra, di Marco Cecchini

- La Padania, domenica 12 novembre 2000, Democrazia contro le lobby, di Carlo Passera

- La Padania, martedì 14 novembre 2000, La Trilateral convince l'Europa: «In Italia funziona tutto bene.», di Matteo Mauri


Indice



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Corriere della Sera
- venerdì 2 aprile 1965, Novanta personalità europee riunite in «privato» a Cernobbio, di Mario Cervi

- sabato 3 aprile 1965, Il «vertice» di Cernobbio aperto da Bernardo d'Olanda, di Mario Cervi

- domenica 4 aprile 1965, Una NATO economica riproposta a Cernobbio, di Mario Cervi

- domenica 17 aprile 1983, Esce dal mistero la «Trilaterale», l'assise di chi conta nel mondo, di Michele Tito

- lunedì 18 aprile 1983, Il caso Italia visto dalla «Trilaterale», di Michele Tito

- venerdì 24 aprile 1987, I potenti del mondo in clausura a Villa d'Este, di Alessio Altichieri

- sabato 25 aprile 1987, Da Villa d'Este uno sguardo a Mosca e a Tokyo, di Alessio Altichieri

- mercoledì 10 marzo 1993, Belzebu sullo yacht, di Danilo Taino

- giovedì 16 settembre 1993, Ruggiero lascia FIAT: «Andrò ad Harvard ma resto consigliere.»

- martedì 25 aprile 1995, La Trilaterale si spacca sull'allargamento Nato

- sabato 14 giugno 1997, Gli Agnelli ad Atlanta al conclave dei potenti

- domenica 22 marzo 1998, Il club dei potenti nel cuore di Berlino, di Paolo Valentino

- venerdì 27 marzo 1998, La nuova alleanza occidentale è in gioco nel Medio Oriente, di Arrigo Levi

- sabato 16 maggio 1998, E in Scozia si discute al club Bilderberg

- giovedì 23 luglio 1998, Trilateral, dalla Guerra fredda all'euro, di Edoardo Vigna

- lunedì 7 giugno 1999, E il club Bilderberg studia il dopoguerra

- martedì 1 agosto 2000, La Trilaterale cerca a Milano la sua idea per l'Europa, di Paolo Lepri

- sabato 11 novembre 2000, La Trilaterale debutta a Milano, di Marco Cecchini

- domenica 12 novembre 2000, Cofferati insiste: l'Irpeg non si tocca

- domenica 12 novembre 2000, Guerriglia urbana a Milano, feriti e arresti, di Davide Gorni, Francesco Battistini

- lunedì 13 novembre 2000, Allargamento a Est, Monti critica i dubbi dell'Inghilterra, di Marco Cecchini

- domenica 11 marzo 2001, La Trilaterale passa dalla guerra fredda alle biotecnologie, di Matteo Persivale

- domenica 2 giugno 2002, Riunito in Virginia il gruppo Bilderberg, di Ennio Caretto

- venerdì 4 ottobre 2002, «Io, banchiere del ventesimo secolo libero dall'ossessione del denaro», di Ennio Caretto




Il Giornale
- giovedì 23 aprile 1987, Come riunire i «re» del mondo e non farlo sapere, di Ugo Tramballi

- sabato 25 aprile 1987, Al maxi-vertice sulla politica internazionale c'è spazio anche per il golf e la buona cucina, di Ugo Tramballi

- domenica 26 aprile 1987, Cala il sipario sui segreti del vertice dei «100 potenti», di Ugo Tramballi




Il Giorno
- domenica 17 aprile 1983, La «Trilaterale» per la prima volta in Italia, di Giuseppe Canessa

- mercoledì 22 aprile 1987, Villa d'Este è un bunker, di Luca Marchi

- venerdì 24 aprile 1987, Agnelli serve un cocktail di supervip, di Donata Righetti




La Padania
- domenica 12 novembre 2000, Democrazia contro le lobby, di Carlo Passera

- martedì 14 novembre 2000, La Trilateral convince l'Europa: «In Italia funziona tutto bene.», di Matteo Mauri



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vedere x credere
by linkonauta Wednesday, Jun. 02, 2004 at 5:58 PM mail:

buon prò vi facciano

http://italy.indymedia.org//news/2003/05/293301_comment.php#293502

http://www.ahlubait.com/
http://www.mars.guestpage.com/
http://www.karbala.net/
http://www.jafriyanews.com/
http://www.co.ej.org.uk/
http://www.freedomdomain.com/neworder/connections.html
http://www.bilderberg.org/2002.htm
http://italy.indymedia.org//news/2003/03/233555_comment.php#233565
http://www.restoringamerica.org/documents/FREE.html
http://infomanage.com/ngos/cfrsecret.htm
http://www.bilderberg.org/2003.htm
http://www.freedomdomain.com/neworder/connections.html
http://italy.indymedia.org//news/2003/03/
http://www.bilderberg.org
http://italy.indymedia.org//news/2003/03/233343_comment.php#287693
http://italy.indymedia.org//news/2003/03/231894_comment.php#231932

http://www.newamericancentury.org
http://italy.indymedia.org/news/2003/03/231927.php
http://www.bolletinocomunitarista.too.it/

Le strutture della democrazia occidentale continua ci scusiamo per l'articolo precedente errore di formattazione..




Nuovo Ordine Mondiale: i Signori del Mondo
di Giorgio Bongiovanni

Durante alcuni dei miei viaggi a Londra ho potuto conoscere un personaggio che ha lavorato per anni nel settore del Marketing. Tutto ciò che leggerete di seguito è frutto di indagini che lui ha condotto personalmente; coinvolgendo, in varie parti del mondo, figure di spicco legate alle grandi famiglie economiche. Ho deciso di pubblicare integralmente la ricerca così come lui lha scritta, ma penso sia giusto per etica professionale che tutto debba essere formulato sotto forma di ipotesi. A mio parere la maggior parte delle informazioni sono vere, faccio questa dichiarazione in relazione anche agli eventi che si stanno manifestando nel mondo.

Chi controlla il mondo oggi

La conferma alla mia ricerca è partita da un trafiletto, pubblicato il 7 giugno 1999 dal Corriere della Sera, dove si parlava di un gruppo di persone fino allora a me sconosciute i Bilderbergers. Così sono chiamati i membri del Gruppo Bilderberg. Larticolo si riferiva alla loro riunione ufficiale annuale del 1999, che si era appena conclusa in Portogallo in un Resort di un paese chiamato Sintra. In questa riunione si era discusso, tra i vari temi, anche sul dopo guerra in Kosovo. Il Gruppo Bilderberg, diceva larticolo, è nato nel 1954 e riunisce i personaggi più illustri dei vari campi a livello internazionale. Tra i personaggi presenti alla riunione venivano citati: U. Agnelli, H. Kissinger, Mario Monti ed altri ancora. Leggendo queste informazioni sono rimasto insospettito dal fatto che una riunione di questa importanza (per argomento e personaggi) non avesse ricevuto maggior pubblicità dagli organi di informazione. Incuriosito, ho sentito la necessità di conoscere, e capire più a fondo la natura di questa organizzazione. Sono così venuto a conoscenza di quelle che possono essere definite le forze negative che oggi detengono il potere materiale nel mondo, dei loro pensieri e dei loro programmi. Se pensiamo alla situazione del nostro pianeta possiamo fare finta di niente ed essere felici e sereni oppure possiamo interrogarci su che mondo stiamo preparando per le prossime generazioni e soprattutto sul perché siamo in questa situazione: guerre civili e religiose in ogni continente, violenza e corruzione ovunque anche negli stati che si definiscono più evoluti, uso di droghe in aumento (persino legalizzate), la condizione di povertà in continua espansione in tutto il mondo, un senso di ingiustizia diffuso, scandali che coinvolgono tutti i personaggi che occupano posizioni di potere etc .. Purtroppo, il trend, della nostra società è drammaticamente negativo e ai nostri giorni il degrado è il vero protagonista.
La domanda che vale la pena porsi è: ma cè qualcuno che alimenta queste cose, esiste un comune denominatore dietro tutto questo, qualcuno che ne trae beneficio? Solo la verità ci può rendere veramente liberi, liberi di capire e quindi di rispondere. Allora la domanda che ci dobbiamo porre è conosciamo la verità? Conosciamo veramente cosa si nasconde dietro il maturare di tutti questi fenomeni? Certo i mass media, i politici, i sociologi ci martellano con le loro interpretazioni, ma ci possiamo fidare?
Come provocazione guardate la Tavola 1, questa è secondo David Icke (dal libro And the truth shall set you free) la Catena dei Comandi del nostro pianeta ai nostri giorni. Lo so è un po diversa da quella che siamo soliti pensare e soprattutto ci sono tanti nomi, là in cima, con i quali non siamo familiari e di cui nessuno parla. Cè anche il Gruppo Bilderberg ma non è il vertice della gerarchia, quindi prima di parlare di loro vediamo di scoprire chi sono quelli che sembrano comandarli.

Gli Illuminati e la Nobiltà Nera

Come dice la parola stessa gli Illuminati sono i portatori di luce, quelli che sanno, ma la loro luce è, apparentemente, Lucifero o Satana. Appartengono a tredici delle più ricche famiglie del mondo e sono i personaggi che veramente comandano il mondo da dietro le quinte. Vengono anche definiti la Nobiltà Nera, i Decision Makers, chi fa le regole da seguire per Presidenti e Governi. La loro caratteristica è quella di essere nascosti agli occhi del pubblico. Il loro albero genealogico va indietro migliaia di anni e sono molto attenti a mantenere il loro legame di sangue di generazione in generazione senza interromperla.
Il loro potere risiede nellocculto e nelleconomia, uno dei loro motti è: il denaro crea potere. Possiedono tutte le Banche Internazionali, il settore petrolifero e tutti i più potenti settori industriali e commerciali; ma soprattutto sono infiltrati nella politica e comandano la maggior parte dei governi e degli organi Sovranazionali primi fra tutti lONU ed il Fondo Monetario Internazionale. Un esempio del loro modo di operare è lelezione del Presidente degli Stati Uniti, chi tra i candidati ha più Sponsor sotto forma di soldi, vince le elezioni perché con questi soldi ha il potere di distruggere laltro candidato. E chi è che sponsorizza il candidato vincente? Ovviamente gli Illuminati attraverso le loro molte organizzazioni di facciata, fanno in modo di finanziare entrambi i candidati, per mantenere il gioco vivo anche se loro hanno già deciso chi sarà il vincitore e a questo assicurano più soldi. I loro piani sono sempre lungimiranti, sembra che Bill Clinton sia stato preparato alla missione di Presidente dallentourage degli Illuminati fin da quando era giovane. Qual è lobiettivo degli Illuminati? Creare un Unico Governo Mondiale ed un Nuovo Ordine Mondiale, con a capo loro stessi per sottomettere il mondo a una nuova schiavitù, non fisica, ma spirituale ed affermare il loro credo: lideologia Luciferica. Questo obiettivo non può essere conseguito nel periodo di una vita, le sue origini sono antiche e risalgono già al 1700 quando il complotto venne formalizzato, con lelaborazione di veri e propri documenti programmatici. Nella prima metà del 1700 lincontro tra il Gruppo dei Savi di Sion e Mayer Amschel Rothschild, labile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, porta alla redazione di un manifesto: I Protocolli dei Savi di Sion. In 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con laiuto di un sistema economico. Sempre Mayer Amschel Rothschild aiuta e finanzia lebreo Adam Weishaupt, un ex prete gesuita, che a Francoforte crea un Gruppo Segreto dal nome Gli Illuminati di Baviera. Weishaupt prendendo spunto dai Protocolli dei Savi di Sion elabora allincirca verso il 1770 Il Nuovo Testamento di Satana un piano che dovrà portare, non più gli Ebrei ma un gruppo ristretto di persone (gli Illuminati o Banchieri Internazionali) ad avere il controllo ultimo del mondo intero. La strategia di Weishaupt era basata su principi molto fini e spietati. Bisognava arrivare alla soppressione dei Governi Nazionali e alla concentrazione del potere in Governi ed Organi Sovranazionali ovviamente gestiti dagli Illuminati. Ecco alcuni esempi operativi sulle cose da fare:
Creare la divisione delle masse in campi opposti attraverso la politica, leconomia, gli aspetti sociali, la religione, letnia etc Se necessario armarli e provocare incidenti in modo che si combattano e si indeboliscano.
Corrompere (con denaro e sesso) e quindi rendere ricattabili i politici o chi ha una posizione di potere allinterno di uno stato.
Scegliere il futuro capo di stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente.
Avere il controllo delle scuole (licei ed Università) per fare in modo che i giovani talenti di buona famiglia siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino inconsciamente agenti del complotto.
Assicurare che le decisioni più importanti in uno stato siano coerenti nel lungo termine allobiettivo di un Nuovo Ordine Mondiale.
Controllare la stampa, per poter manipolare le masse attraverso linformazione.
Abituare le masse a vivere sulle apparenze e a soddisfare solo il loro piacere, perché in una società depravata gli uomini perdono la fede in Dio.
Secondo Weishaupt, mettendo in pratica le sue raccomandazioni si doveva arrivare a creare un tale stato di degrado, di confusione e quindi di spossatezza, che le masse avrebbero dovuto reagire cercando un protettore o un benefattore al quale sottomettersi liberamente. Da qui il bisogno di costituire degli Organi Sovranazionali pronti a sfruttare questo stato di cose, fingendosi i salvatori della patria, per istituire un Unico Governo Mondiale . Nel 1871 il piano di Weishaupt viene ulteriormente completato da un suo seguace Americano Albert Pike che elabora un documento per listituzione di un Nuovo Ordine Mondiale attraverso tre Guerre Mondiali. Il suo pensiero era che questo programma di guerre avrebbe generato nelle masse un tale bisogno di pace, che sarebbe diventato naturale arrivare alla costituzione di un Unico Governo Mondiale. Non a caso dopo la Seconda Guerra Mondiale venne fatto il primo passo in questa direzione con la formazione dellONU, che possiamo definire la polizia del mondo degli Illuminati. Tornando al pensiero di Pike, la Prima Guerra Mondiale doveva portare gli Illuminati, che già avevano il controllo di alcuni Stati Europei e stavano conquistando attraverso le loro trame gli Stati Uniti di America, ad avere anche la guida della Russia. Questultima avrebbe poi dovuto interpretare un ruolo che doveva portare alla divisione del mondo in due blocchi. La Seconda Guerra Mondiale sarebbe dovuta partire dalla Germania, manipolando le diverse opinioni tra i nazionalisti tedeschi e i sionisti politicamente impegnati. Inoltre avrebbe portato la Russia ad estendere la sua zona di influenza e reso possibile la costituzione dello Stato di Israele in Palestina. La Terza Guerra Mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni che gli Illuminati avranno creato tra i Sionisti e gli Arabi, programmando lestensione del conflitto a livello mondiale.
Col passare degli anni il Quartiere Generale di questo complotto passa dalla Germania (Francoforte), alla Svizzera, poi allInghilterra (Londra) ed infine agli Stati Uniti dAmerica (New York). E quindi dal 1700 che le famiglie degli Illuminati, generazione dopo generazione, influenzano la storia per raggiungere i propri traguardi. Ecco un elenco dei fatti principali che negli ultimi 3 secoli sono stati architettati, fomentati o finanziati dagli Illuminati: la Rivoluzione Francese, le Guerre Napoleoniche, la nascita dellideologia Comunista, la I Guerra Mondiale, la Rivoluzione Bolscevica, la nascita dellideologia Nazista, la II Guerra Mondiale, la fondazione dellONU, la nascita dello Stato di Israele, la Guerra del Golfo, la nascita dellEuropa Unita
Nella Tavola 3 e Tavola4 è rappresentata la rete di potere che gli Illuminati si sono costruiti in quasi 300 anni. Ovviamente non potevano pensare di conseguire i loro obiettivi da soli, avevano ed hanno bisogno di una struttura operativa, composta da organizzazioni o persone che esercitando del potere operino più o meno consapevolmente nella stessa direzione. Come potete constatare gli Illuminati controllano o hanno i loro uomini ovunque, possiamo tranquillamente dire che sono i signori del mondo. La loro strategia ha fatto leva su 2 capisaldi: a) la forza del denaro, hanno costituito e controllano il Sistema Bancario Internazionale; b) la disponibilità di persone fidate, ottenuta attraverso il controllo delle Società o Associazioni Segrete (logge massoniche). Queste ultime con i loro diversi gradi di iniziazione hanno garantito e garantiscono tuttora quellalone di discretezza necessario al piano degli Illuminati. Gli Illuminati, e chi con loro controlla queste Società, sono Satanisti e praticano la magia nera. Il loro Dio è Lucifero e attraverso pratiche e riti occulti manipolano e influenzano le masse. E pensare che la cultura dominante ci dice che la magia non esiste anzi, considera ridicolo chi ci crede. E anche da questa scienza di tipo occulto, che gli Illuminati hanno sviluppato la teoria sul controllo mentale delle masse. Per chiarire ecco un esempio: a quanto sembra anche Hollywood, le maggiori Case Cinematografiche e Discografiche internazionali, fanno parte della rete degli Illuminati. Molte volte i loro prodotti sono usati come strumenti di indottrinamento e agiscono in modo invisibile sulla psiche. Penso che nessuno possa negare che oggi esistono certi tipi di musica, privi di qualsiasi qualità, il cui unico effetto voluto è quello di provocare nei giovani apatia, robotismo, violenza ed essere uno stimolo alluso di droghe.
Dicevamo prima, che gli uomini che controllano gli Illuminati fanno parte di tredici delle famiglie più ricche del mondo. I loro nomi sono rimasti segreti negli anni e la leadership famigliare è stata passata da uomo a uomo generazione dopo generazione. Comunque nessun segreto può essere tenuto per sempre e anche in questo caso recentemente sono stati resi noti i loro nomi, grazie a qualcuno che, abbandonando lordine, ha deciso di cambiare vita e rivelare le informazioni più importanti. Ecco quindi le tredici famiglie che sembrano avere il compito di gestire il pianeta da dietro le quinte per condurlo al Nuovo Ordine Mondiale:
ASTOR
BUNDY
COLLINS
DUPONT
FREEMAN
KENNEDY
LI
ONASSIS
ROCKFELLER
ROTHSCHILD
RUSSELL
VAN DUYN
MEROVINGI
(famiglie Reali Europee)
Sono dunque loro il vero governo del mondo o meglio il governo segreto?

Il Gruppo Bilderberg

Il Gruppo Bilderberg, rappresenta uno dei più potenti Gruppi di facciata degli Illuminati. Nasce informalmente nel 1952, ma prende questo nome solo nel 1954 quando il 29 maggio viene indetto il primo incontro presso lHotel Bilderberg di Oosterbeek in Olanda. Da allora le riunioni sono state ripetute 1 o 2 volte allanno. Allinizio solo in Paesi Europei, ma dagli inizi degli anni 60 anche in Nord America. Tra i promotori del Gruppo bisogna menzionare almeno due personaggi: Sua Maestà il Principe Bernardo de Lippe di Olanda (ex Ufficiale delle SS), che ne è rimasto il presidente fino a quando nel 1976 ha dovuto dare le dimissioni per lo scandalo Lockheed e Joseph Retinger un faccendiere Polacco che si era costruito una fitta rete di relazioni tra personaggi della Politica e dellEsercito a livello Mondiale. Retinger viene descritto come listigatore del gruppo, la sua visione era costruire un Europa unita per arrivare ad un Mondo unito in pace, dove potenti Organizzazioni Sovranazionali avrebbero garantito con lapplicazione delle loro ideologie, più stabilità dei singoli governi nazionali.
Fin dalla prima riunione furono invitati banchieri, politici, universitari, funzionari internazionali degli Stati Uniti e dei paesi dellEuropa Occidentale per un totale allincirca di un centinaio di personaggi, tra questi, sembra anche Alcide De Gasperi.
Ai tempi della costituzione lobiettivo dichiarato ufficialmente, era quello di creare lunità Occidentale per contrastare lespansione Sovietica.
In realtà malgrado le apparenti buone intenzioni, il vero obiettivo era quello di formare unaltra organizzazione di facciata che potesse attivamente contribuire ai disegni degli Illuminati: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale e di un Governo Mondiale entro il 2012.

La Strategia

William Cooper un anziano Sotto Ufficiale dei Servizi Segreti della Marina Statunitense, include nel suo libro Behold a pale horse (Light Technology 1991) del materiale top secret nel quale è illustrato il pensiero e la strategia adottati dal comitato politico del Gruppo Bilderberg. Questo documento programmatico ha un titolo quanto mai significativo Armi Silenziose per delle guerre tranquille. Il documento riporta la data del maggio 1979, ma fu ritrovato solo nel 1986. Cooper spiega Ho letto dei documenti top secret che spiegano che Armi Silenziose per delle guerre silenziose è una dottrina adottata dal comitato politico del Gruppo Bilderberg durante il suo primo meeting nel 1954. Una copia trovata nel 1969 era in possesso dei Servizi di Informazione della Marina Statunitense.
Lassunto principale del documento è che chiunque voglia assumere una posizione di potere allinterno di una comunità è come se simbolicamente dichiarasse guerra alle persone che la compongono. La guerra che però deve essere intrapresa non è su un piano fisico/materiale e le armi utilizzate sono silenziose munizioni invisibili.
Il documento spiega la filosofia, le origini operative (che sembrano essere legate ai famosi documenti scritti tra il 1700 ed il 1800 e finanziati da Mayer Amschel Rothschild), i principi raffinati, le linee guida e gli strumenti di questa dottrina dalle armi silenziose. Un vero manuale per luso, per professare una scienza che attraverso il controllo delleconomia vuole soggiogare il mondo intero. Vista limportanza e la complessità del documento sarebbe necessario dedicargli un approfondimento specifico. In questa sede è sufficiente accennare alle principali aree in cui si articola questo programma:
Perché serve un sistema economico per controllare le masse.
Come controllare leconomia mondiale attraverso listituzione di un modello economico che sia manipolabile e prevedibile.
Come addormentare le masse che subiscono lattacco.
Grazie alla segretezza con cui si muovono, ma soprattutto grazie al potere che esercitano sugli organi di informazione i Bilderbergers sono riusciti a controllare la pubblicità sulle loro riunioni e sui temi discussi. Negli anni però qualche notizia è riuscita a trapelare sui principali temi trattati durante le loro delibere segrete:
i problemi finanziari internazionali;
la libertà di emigrazione e immigrazione;
la libera circolazione dei prodotti senza dogane;
lunione economica internazionale;
la costituzione di una forza internazionale con la soppressione degli eserciti nazionali;
la creazione di un parlamento internazionale;
la limitazione della sovranità degli stati delegati allONU o a tutti gli altri governi sovranazionali.
Temi che fanno capire il potere che questo Gruppo è in grado di esercitare. Sembra che tutte le decisioni più importanti a livello politico, sociale, economico/finanziario per il mondo occidentale vengano in qualche modo ratificate dai Bilderbergers. Daltronde scorrendo i loro biglietti da visita una cosa è certa: hanno le leve per fare qualsiasi cosa.
Accennavamo prima alla segretezza, questo è sicuramente un aspetto centrale per la strategia del Gruppo. Le riunioni sono tenute in forma non pubblica e solo i giornalisti ufficialmente invitati possono essere ammessi. Al termine delle conferenze annuali (normalmente durano un paio di giorni) viene redatto un semplice comunicato stampa di un paio di pagine; ovviamente non viene tenuta nessuna conferenza stampa. I vari partecipanti interrogati al riguardo di queste riunioni sono sempre molto evasivi e se possono non rispondono. Gli organi di informazione di massa non danno nessuna notizia su queste conferenze o se lo fanno, lo fanno con un peso assolutamente insignificante non adeguato allevento. Chi osserva e conosce i Bilderbergers da parecchi anni afferma che anche la preparazione delle riunioni segue un rituale curioso mirato a tutelare questo ambito di segretezza. LHotel selezionato viene occupato con qualche giorno di anticipo. Parte del normale personale viene sostituito con personale di fiducia.
La domanda da porsi è perché tutto questo? Perché personaggi pubblici che discutono temi di interesse pubblico non vogliono rendere note le loro decisioni? Questa è forse la prova più grossa sulla natura e sulle vere finalità di questa organizzazione.

LOrganizzazione

Il Gruppo dei Bilderberg recluta Politici, Ministri, Finanzieri, Presidenti di multinazionali, magnati dellinformazione, Reali, Professori Universitari, uomini di vari campi che con le loro decisioni possono influenzare il mondo. Tutti i membri aderiscono alle idee precedenti, ma non tutti sono al corrente della profonda verità ideologica di alcuni dei membri principali, i quali sono i veri istigatori e fanno parte anche di altre organizzazioni degli Illuminati dal nome: Trilaterale (riunisce industriali e businessman dei tre blocchi continentali USA, Europa, Giappone/Asia) e Commission of Foreign Relationship (3D CFR che ormai dal 1921 riunisce tutti i personaggi che gestiscono gli USA ). Questi membri particolari sono i più potenti e fanno parte di quello che viene definito il cerchio interiore. Il cerchio esteriore è invece linsieme degli uomini della finanza, della politica ed altro, che sono sedotti dalle idee di instaurare un governo mondiale che regolerà tutto a livello politico ed economico. Il cerchio esteriore è composto da quelli che vengono definiti le marionette che sono utilizzati dal cerchio interiore perché i loro membri sanno che non possono cambiare il mondo da soli ed hanno bisogno di collaboratori motivati. Quindi il cerchio interiore ed il cerchio esteriore agiscono di concerto ma non con le stesse motivazioni. Le marionette dei vari cerchi esteriori sono spinte dal desiderio di arricchirsi, di avere potere o/e sono convinti che un governo unico mondiale sia la soluzione di tutti i problemi e che apporterà più pace e coesione di una moltitudine di piccoli paesi. Dal canto loro le persone del cerchio interiore sono già ricche e potenti, la loro consapevolezza è ad un gradino superiore, le loro motivazioni sono solo ideologiche, per intenderci dovrebbero essere quelle espresse nel piano degli Illuminati.
Il primo cerchio esteriore è composto da chi solo partecipa alle conferenze annuali senza essere affiliato al Gruppo. Possono essere personaggi di cui si vuole valutare il reclutamento oppure invitati per discutere specifici argomenti. Gli affiliati del gruppo possono anche non essere presenti alle conferenze annuali, i contatti vengono tenuti attraverso altri canali. Il primo Cerchio interiore è composto solo da Bilderbergers, membri del Gruppo e rappresenta il Comitato di Direzione (Steering Committee). Vi risiedono europei ed americani (tutti parte del CFR). Alcuni di questi membri fanno parte di un secondo cerchio interiore ancora più chiuso e formano il Comitato Consultativo (Advisory Committee) del Gruppo. LAdvisory Committee dovrebbe essere composto da 9 persone tra i quali spiccano i nomi di Giovanni Agnelli e David Rockfeller. Nello Steering Committee, composto da circa una trentina di persone, sono citati come rappresentati nazionali per lItalia: Mario Monti (attualmente ex Commissario della Comunità Europea) e Renato Ruggiero (ex Direttore Generale del WTO World Trade Organization, attualmente Presidente dellENI).

Gli Italiani del gruppo

LItalia sembra giocare il suo ruolo nellorganizzazione, se non altro perché Giovanni Agnelli è uno dei membri dellAdvisory Committee e perché come Francia, Germania ed Inghilterra ha 2 nomi nello Steering Committee. In Italia sono state tenute 3 delle conferenze fatte nel periodo 1954-1999: nel 1957 a Fiuggi, nel 1965 e nel 1987 a Villa dEste.
Ecco i nomi degli Italiani che sembrano aver partecipato alle ultime riunioni annuali:
> 1995 Giovanni ed Umberto Agnelli, Mario Draghi, Renato Ruggiero
> 1996 Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Mario Monti, Renato Ruggiero, Walter Veltroni
> 1997 Giovanni ed Umberto Agnelli, Carlo Rossella, Stefano Silvestri
> 1998 Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Emma Bonino, Luigi Cavalchini, Rainer Masera, Tommaso Padoa-Schioppa, Domenico Siniscalco
> 1999 Umberto Agnelli, Franco Bernabè, Paolo Fresco, Francesco Giavazzi, Mario Monti, Tommaso Padoa-Schioppa, Alessandro Profumo.
La presenza della Bonino alla riunione del 1998, serve a spiegare il perché dei suoi exploit del 1999, oppure è solo una coincidenza? Ha forse trovato qualche gruppo di potere pronto a finanziarla? In cambio di che cosa? Non lo sapremo mai, però il dubbio rimane.

Lultimo incontro

Lultimo incontro del Gruppo si è tenuto in Portogallo dal 3 al 6 giugno. Un settimanale Portoghese dal nome The News (tutti gli articoli scritti al riguardo sono ancora disponibili sul sito
(HYPERLINK http://www.the-news.net) è stato il primo ad annunciare la notizia della riunione annuale con ledizione del primo maggio e da allora ha seguito lescalation della preparazione dellincontro fino ad arrivare a pubblicare la lista dei partecipanti. Sembra che il Governo portoghese abbia ricevuto migliaia di dollari dai Bilderbergers per organizzare un servizio militare compreso di elicotteri che si occupasse di garantire la loro privacy e sicurezza. Nella tavola 2 trovate i nomi di chi ha partecipato allincontro. Le informazioni che sono trapelate, hanno permesso la stesura di una possibile agenda dei temi trattati:
1) Governo Globale: stato di avanzamento della formazione di un blocco Asiatico sotto la leadership del Giappone. Libero mercato, moneta unica e unione politica sono gli obiettivi da raggiungere nella regione. Il modello Europeo è anche il punto di riferimento per la costituzione dellUnione Americana tra USA e Canada.
2) Guerra in Kosovo: formazione di un Grande Stato dAlbania a seguito della dichiarazione dindipendenza del Kosovo. Ridisegno dei confini della regione con il continuo smembramento della Yugoslavia attraverso il ritorno allUngheria della provincia del nord composta da 350.000 persone di etnia ungherese. Proseguimento dello stato di instabilità e di conflitto della regione. Pianificazione della ricostruzione delle infrastrutture della regione a spesa dei contribuenti occidentali.
3) Esercito dellEuropa Unita: attuare al più presto la sostituzione delle Forze Armate della NATO con listituzione di Forze Militari dellEuropa Unita. Limmagine negativa che la NATO si è costruita durante il conflitto mette a rischio le sue operazioni. Lidea è che nella fase di avviamento lEsercito Statunitense sia da supporto a quello Europeo.
4) Anno 00: i Bilderbergers sono preoccupati dallimpatto del Millenium Bug, secondo le loro previsioni sarà molto peggiore di quanto ci si possa aspettare. Un possibile progetto da intraprendere potrebbe essere quello di nominare un personaggio di fama internazionale per aiutare lopera di sensibilizzazione necessaria.
5) Medio Oriente: preparazione di un accordo di pace nella regione, con la dichiarazione dello Stato di Palestina. Apparentemente le condizioni di pace non saranno così gradite da Israele e quindi potrebbero rappresentare il pretesto per futuri conflitti e tensione nella regione.
6) Tassazione Globale a supporto dellONU: lobiettivo è finanziare il centro operativo del Governo Mondiale, con lintroduzione di una tassa sul commercio via Internet. Questa tassa sarà sostituita in futuro da una tassa diretta individuale che sarà raccolta in nome dellONU, direttamente da ogni singolo stato.
I fatti degli ultimi tre mesi, sembrano dimostrare che la maggior parte dei punti di questa agenda sono in fase di attuazione.


Conclusioni

Le informazioni presentate sono il risultato di una vasta ricerca. Anche se ciò può sembrare molto strano o lontano dalle nostre certezze, il tutto è partito da una realtà concreta dei nostri giorni, di cui è apparso un articolo sul Corriere della Sera: i Bilderbergers. Per riuscire a digerire e a sintetizzare tutto quello che ho scoperto, ho dovuto mantenere il mio spirito aperto e soprattutto, in molte occasioni, sono dovuto andare oltre il mio normale modo di pensare. Il mio obiettivo non vuole essere quello di affermare una verità ma quello di offrire uno spunto per la riflessione e per una propria ricerca.
Solo con un forte spirito critico possiamo conoscere la verità, essere liberi, diventare cittadini emancipati e quindi contribuire a un mondo migliore.


Nuovo Ordine Mondiale: i Signori del Mondo

Chi controlla il mondo oggi

Durante alcuni dei miei viaggi a Londra ho potuto conoscere un personaggio che ha lavorato per anni nel settore del Marketing. Tutto ciò che leggerete di seguito è frutto di indagini che lui ha condotto personalmente; coinvolgendo, in varie parti del mondo, figure di spicco legate alle grandi famiglie economiche. Ho deciso di pubblicare integralmente la ricerca così come lui l’ha scritta, ma penso sia giusto per etica professionale che tutto debba essere formulato sotto forma di ipotesi. A mio parere la maggior parte delle informazioni sono vere, faccio questa dichiarazione in relazione anche agli eventi che si stanno manifestando nel mondo.

Chi controlla il mondo oggi

La conferma alla mia ricerca è partita da un trafiletto, pubblicato il 7 giugno 1999 dal Corriere della Sera, dove si parlava di un gruppo di persone fino allora a me sconosciute i “Bilderbergers”. Così sono chiamati i membri del Gruppo Bilderberg. L’articolo si riferiva alla loro riunione ufficiale annuale del 1999, che si era appena conclusa in Portogallo in un Resort di un paese chiamato Sintra. In questa riunione si era discusso, tra i vari temi, anche sul dopo guerra in Kosovo. Il Gruppo Bilderberg, diceva l’articolo, è nato nel 1954 e riunisce i personaggi più illustri dei vari campi a livello internazionale. Tra i personaggi presenti alla riunione venivano citati: U. Agnelli, H. Kissinger, Mario Monti ed altri ancora. Leggendo queste informazioni sono rimasto insospettito dal fatto che una riunione di questa importanza (per argomento e personaggi) non avesse ricevuto maggior pubblicità dagli organi di informazione. Incuriosito, ho sentito la necessità di conoscere, e capire più a fondo la natura di questa organizzazione. Sono così venuto a conoscenza di quelle che possono essere definite le forze negative che oggi detengono il potere materiale nel mondo, dei loro pensieri e dei loro programmi. Se pensiamo alla situazione del nostro pianeta possiamo fare finta di niente ed essere felici e sereni oppure possiamo interrogarci su che mondo stiamo preparando per le prossime generazioni e soprattutto sul perché siamo in questa situazione: guerre civili e religiose in ogni continente, violenza e corruzione ovunque anche negli stati che si definiscono più evoluti, uso di droghe in aumento (persino legalizzate), la condizione di povertà in continua espansione in tutto il mondo, un senso di ingiustizia diffuso, scandali che coinvolgono tutti i personaggi che occupano posizioni di potere etc …….. Purtroppo, il trend, della nostra società è drammaticamente negativo e ai nostri giorni il degrado è il vero protagonista.
La domanda che vale la pena porsi è: ma c’è qualcuno che alimenta queste cose, esiste un comune denominatore dietro tutto questo, qualcuno che ne trae beneficio? Solo la verità ci può rendere veramente liberi, liberi di capire e quindi di rispondere. Allora la domanda che ci dobbiamo porre è conosciamo la verità? Conosciamo veramente cosa si nasconde dietro il maturare di tutti questi fenomeni? Certo i mass media, i politici, i sociologi ci “martellano” con le loro interpretazioni, ma ci possiamo fidare?
Come provocazione guardate la Tavola 1, questa è secondo David Icke (dal libro “And the truth shall set you free”) la “Catena dei Comandi” del nostro pianeta ai nostri giorni. Lo so è un po’ diversa da quella che siamo soliti pensare e soprattutto ci sono tanti nomi, là in cima, con i quali non siamo familiari e di cui nessuno parla. C’è anche il Gruppo Bilderberg ma non è il vertice della gerarchia, quindi prima di parlare di loro vediamo di scoprire chi sono quelli che sembrano comandarli.

Gli Illuminati e la Nobiltà Nera

Come dice la parola stessa gli Illuminati sono i portatori di luce, quelli che sanno, ma la loro luce è, apparentemente, Lucifero o Satana. Appartengono a tredici delle più ricche famiglie del mondo e sono i personaggi che veramente comandano il mondo da dietro le quinte. Vengono anche definiti la Nobiltà Nera, i Decision Makers, chi fa le regole da seguire per Presidenti e Governi. La loro caratteristica è quella di essere nascosti agli occhi del pubblico. Il loro albero genealogico va indietro migliaia di anni e sono molto attenti a mantenere il loro legame di sangue di generazione in generazione senza interromperla.
Il loro potere risiede nell’occulto e nell’economia, uno dei loro motti è: “il denaro crea potere”. Possiedono tutte le Banche Internazionali, il settore petrolifero e tutti i più potenti settori industriali e commerciali; ma soprattutto sono infiltrati nella politica e comandano la maggior parte dei governi e degli organi Sovranazionali primi fra tutti l’ONU ed il Fondo Monetario Internazionale. Un esempio del loro modo di operare è l’elezione del Presidente degli Stati Uniti, chi tra i candidati ha più Sponsor sotto forma di soldi, vince le elezioni perché con questi soldi ha il potere di “distruggere” l’altro candidato. E chi è che sponsorizza il candidato vincente? Ovviamente gli Illuminati attraverso le loro molte organizzazioni di facciata, fanno in modo di finanziare entrambi i candidati, per mantenere il “gioco” vivo anche se loro hanno già deciso chi sarà il vincitore e a questo assicurano più soldi. I loro piani sono sempre lungimiranti, sembra che Bill Clinton sia stato preparato alla missione di Presidente dall’entourage degli Illuminati fin da quando era giovane. Qual è l’obiettivo degli Illuminati? Creare un Unico Governo Mondiale ed un Nuovo Ordine Mondiale, con a capo loro stessi per sottomettere il mondo a una nuova schiavitù, non fisica, ma “spirituale” ed affermare il loro credo: l’ideologia Luciferica. Questo obiettivo non può essere conseguito nel periodo di una vita, le sue origini sono antiche e risalgono già al 1700 quando il complotto venne formalizzato, con l’elaborazione di veri e propri documenti programmatici. Nella prima metà del 1700 l’incontro tra il Gruppo dei Savi di Sion e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, porta alla redazione di un manifesto: “I Protocolli dei Savi di Sion”. In 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l’aiuto di un sistema economico. Sempre Mayer Amschel Rothschild aiuta e finanzia l’ebreo Adam Weishaupt, un ex prete gesuita, che a Francoforte crea un Gruppo Segreto dal nome “Gli Illuminati di Baviera”. Weishaupt prendendo spunto dai “ Protocolli dei Savi di Sion” elabora all’incirca verso il 1770 “Il Nuovo Testamento di Satana” un piano che dovrà portare, non più gli Ebrei ma un gruppo ristretto di persone (gli Illuminati o Banchieri Internazionali) ad avere il controllo ultimo del mondo intero. La strategia di Weishaupt era basata su principi molto fini e spietati. Bisognava arrivare alla soppressione dei Governi Nazionali e alla concentrazione del potere in Governi ed Organi Sovranazionali ovviamente gestiti dagli Illuminati. Ecco alcuni esempi operativi sulle cose da fare:
Creare la divisione delle masse in campi opposti attraverso la politica, l’economia, gli aspetti sociali, la religione, l’etnia etc … Se necessario armarli e provocare incidenti in modo che si combattano e si indeboliscano.
Corrompere (con denaro e sesso) e quindi rendere ricattabili i politici o chi ha una posizione di potere all’interno di uno stato.
Scegliere il futuro capo di stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente.
Avere il controllo delle scuole (licei ed Università) per fare in modo che i giovani talenti di buona famiglia siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino inconsciamente agenti del complotto.
Assicurare che le decisioni più importanti in uno stato siano coerenti nel lungo termine all’obiettivo di un Nuovo Ordine Mondiale.
Controllare la stampa, per poter manipolare le masse attraverso l’informazione.
Abituare le masse a vivere sulle apparenze e a soddisfare solo il loro piacere, perché in una società depravata gli uomini perdono la fede in Dio.
Secondo Weishaupt, mettendo in pratica le sue raccomandazioni si doveva arrivare a creare un tale stato di degrado, di confusione e quindi di spossatezza, che le masse avrebbero dovuto reagire cercando un protettore o un benefattore al quale sottomettersi liberamente. Da qui il bisogno di costituire degli Organi Sovranazionali pronti a sfruttare questo stato di cose, fingendosi i salvatori della patria, per istituire un Unico Governo Mondiale . Nel 1871 il piano di Weishaupt viene ulteriormente completato da un suo seguace Americano Albert Pike che elabora un documento per l’istituzione di un Nuovo Ordine Mondiale attraverso tre Guerre Mondiali. Il suo pensiero era che questo programma di guerre avrebbe generato nelle masse un tale bisogno di pace, che sarebbe diventato naturale arrivare alla costituzione di un Unico Governo Mondiale. Non a caso dopo la Seconda Guerra Mondiale venne fatto il primo passo in questa direzione con la formazione dell’ONU, che possiamo definire la polizia del mondo degli Illuminati. Tornando al pensiero di Pike, la Prima Guerra Mondiale doveva portare gli Illuminati, che già avevano il controllo di alcuni Stati Europei e stavano conquistando attraverso le loro trame gli Stati Uniti di America, ad avere anche la guida della Russia. Quest’ultima avrebbe poi dovuto interpretare un ruolo che doveva portare alla divisione del mondo in due blocchi. La Seconda Guerra Mondiale sarebbe dovuta partire dalla Germania, manipolando le diverse opinioni tra i nazionalisti tedeschi e i sionisti politicamente impegnati. Inoltre avrebbe portato la Russia ad estendere la sua zona di influenza e reso possibile la costituzione dello Stato di Israele in Palestina. La Terza Guerra Mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni che gli Illuminati avranno creato tra i Sionisti e gli Arabi, programmando l’estensione del conflitto a livello mondiale.
Col passare degli anni il Quartiere Generale di questo complotto passa dalla Germania (Francoforte), alla Svizzera, poi all’Inghilterra (Londra) ed infine agli Stati Uniti d’America (New York). E’ quindi dal 1700 che le famiglie degli Illuminati, generazione dopo generazione, influenzano la storia per raggiungere i propri traguardi. Ecco un elenco dei fatti principali che negli ultimi 3 secoli sono stati architettati, fomentati o finanziati dagli Illuminati: la Rivoluzione Francese, le Guerre Napoleoniche, la nascita dell’ideologia Comunista, la I Guerra Mondiale, la Rivoluzione Bolscevica, la nascita dell’ideologia Nazista, la II Guerra Mondiale, la fondazione dell’ONU, la nascita dello Stato di Israele, la Guerra del Golfo, la nascita dell’Europa Unita…
Nella Tavola 3 e Tavola4 è rappresentata la rete di potere che gli Illuminati si sono costruiti in quasi 300 anni. Ovviamente non potevano pensare di conseguire i loro obiettivi da soli, avevano ed hanno bisogno di una “struttura operativa”, composta da organizzazioni o persone che esercitando del potere operino più o meno consapevolmente nella stessa direzione. Come potete constatare gli Illuminati controllano o hanno i loro uomini ovunque, possiamo tranquillamente dire che sono i signori del mondo. La loro strategia ha fatto leva su 2 capisaldi: a) la forza del denaro, hanno costituito e controllano il Sistema Bancario Internazionale; b) la disponibilità di persone fidate, ottenuta attraverso il controllo delle Società o Associazioni Segrete (logge massoniche). Queste ultime con i loro diversi gradi di iniziazione hanno garantito e garantiscono tutt’ora quell’alone di discretezza necessario al piano degli Illuminati. Gli Illuminati, e chi con loro controlla queste Società, sono Satanisti e praticano la magia nera. Il loro Dio è Lucifero e attraverso pratiche e riti occulti manipolano e influenzano le masse. E pensare che la cultura dominante ci dice che la magia non esiste anzi, considera ridicolo chi ci crede. E’ anche da questa scienza di tipo occulto, che gli Illuminati hanno sviluppato la teoria sul controllo mentale delle masse. Per chiarire ecco un esempio: a quanto sembra anche Hollywood, le maggiori Case Cinematografiche e Discografiche internazionali, fanno parte della rete degli Illuminati. Molte volte i loro prodotti sono usati come strumenti di indottrinamento e agiscono in modo “invisibile” sulla psiche. Penso che nessuno possa negare che oggi esistono certi tipi di musica, privi di qualsiasi qualità, il cui unico effetto voluto è quello di provocare nei giovani apatia, robotismo, violenza ed essere uno stimolo all’uso di droghe.
Dicevamo prima, che gli uomini che controllano gli Illuminati fanno parte di tredici delle famiglie più ricche del mondo. I loro nomi sono rimasti segreti negli anni e la leadership famigliare è stata passata da uomo a uomo generazione dopo generazione. Comunque nessun segreto può essere tenuto per sempre e anche in questo caso recentemente sono stati resi noti i loro nomi, grazie a qualcuno che, abbandonando l’ordine, ha deciso di cambiare vita e rivelare le informazioni più importanti. Ecco quindi le tredici famiglie che sembrano avere il compito di gestire il pianeta da dietro le quinte per condurlo al Nuovo Ordine Mondiale:
ASTOR
BUNDY
COLLINS
DUPONT
FREEMAN
KENNEDY
LI
ONASSIS
ROCKFELLER
ROTHSCHILD
RUSSELL
VAN DUYN
MEROVINGI
(famiglie Reali Europee)
Sono dunque loro il vero governo del mondo o meglio il governo segreto?

Il Gruppo Bilderberg

Il Gruppo Bilderberg, rappresenta uno dei più potenti Gruppi di facciata degli Illuminati. Nasce informalmente nel 1952, ma prende questo nome solo nel 1954 quando il 29 maggio viene indetto il primo incontro presso l’Hotel Bilderberg di Oosterbeek in Olanda. Da allora le riunioni sono state ripetute 1 o 2 volte all’anno. All’inizio solo in Paesi Europei, ma dagli inizi degli anni ‘60 anche in Nord America. Tra i promotori del Gruppo bisogna menzionare almeno due personaggi: Sua Maestà il Principe Bernardo de Lippe di Olanda (ex Ufficiale delle SS), che ne è rimasto il presidente fino a quando nel 1976 ha dovuto dare le dimissioni per lo scandalo “Lockheed” e Joseph Retinger un “faccendiere” Polacco che si era costruito una fitta rete di relazioni tra personaggi della Politica e dell’Esercito a livello Mondiale. Retinger viene descritto come l’istigatore del gruppo, la sua visione era costruire un’ Europa unita per arrivare ad un Mondo unito in pace, dove potenti Organizzazioni Sovranazionali avrebbero garantito con l’applicazione delle loro ideologie, più stabilità dei singoli governi nazionali.
Fin dalla prima riunione furono invitati banchieri, politici, universitari, funzionari internazionali degli Stati Uniti e dei paesi dell’Europa Occidentale per un totale all’incirca di un centinaio di personaggi, tra questi, sembra anche Alcide De Gasperi.
Ai tempi della costituzione l’obiettivo dichiarato ufficialmente, era quello di creare l’unità Occidentale per contrastare l’espansione Sovietica.
In realtà malgrado le apparenti buone intenzioni, il vero obiettivo era quello di formare un’altra organizzazione di facciata che potesse attivamente contribuire ai disegni degli Illuminati: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale e di un Governo Mondiale entro il 2012.

La Strategia

William Cooper un anziano Sotto Ufficiale dei Servizi Segreti della Marina Statunitense, include nel suo libro “Behold a pale horse” (Light Technology 1991) del materiale top secret nel quale è illustrato il pensiero e la strategia adottati dal comitato politico del Gruppo Bilderberg. Questo documento programmatico ha un titolo quanto mai significativo “Armi Silenziose per delle guerre tranquille”. Il documento riporta la data del maggio 1979, ma fu ritrovato solo nel 1986. Cooper spiega “ Ho letto dei documenti top secret che spiegano che “Armi Silenziose per delle guerre silenziose” è una dottrina adottata dal comitato politico del Gruppo Bilderberg durante il suo primo meeting nel 1954. Una copia trovata nel 1969 era in possesso dei Servizi di Informazione della Marina Statunitense”.
L’assunto principale del documento è che chiunque voglia assumere una posizione di potere all’interno di una comunità è come se “simbolicamente” dichiarasse guerra alle persone che la compongono. La guerra che però deve essere intrapresa non è su un piano fisico/materiale e le armi utilizzate sono silenziose munizioni invisibili.
Il documento spiega la filosofia, le origini operative (che sembrano essere legate ai famosi documenti scritti tra il 1700 ed il 1800 e finanziati da Mayer Amschel Rothschild), i principi raffinati, le linee guida e gli strumenti di questa dottrina dalle “armi silenziose”. Un vero manuale per l’uso, per professare una scienza che attraverso il controllo dell’economia vuole soggiogare il mondo intero. Vista l’importanza e la complessità del documento sarebbe necessario dedicargli un approfondimento specifico. In questa sede è sufficiente accennare alle principali aree in cui si articola questo programma:
Perché serve un sistema economico per controllare le masse.
Come controllare l’economia mondiale attraverso l’istituzione di un modello economico che sia manipolabile e prevedibile.
Come addormentare le masse che subiscono l’attacco.
Grazie alla segretezza con cui si muovono, ma soprattutto grazie al potere che esercitano sugli organi di informazione i Bilderbergers sono riusciti a controllare la pubblicità sulle loro riunioni e sui temi discussi. Negli anni però qualche notizia è riuscita a trapelare sui principali temi trattati durante le loro delibere segrete:
i problemi finanziari internazionali;
la libertà di emigrazione e immigrazione;
la libera circolazione dei prodotti senza dogane;
l’unione economica internazionale;
la costituzione di una forza internazionale con la soppressione degli eserciti nazionali;
la creazione di un parlamento internazionale;
la limitazione della sovranità degli stati delegati all’ONU o a tutti gli altri governi sovranazionali.
Temi che fanno capire il potere che questo Gruppo è in grado di esercitare. Sembra che tutte le decisioni più importanti a livello politico, sociale, economico/finanziario per il mondo occidentale vengano in qualche modo ratificate dai Bilderbergers. D’altronde scorrendo i loro biglietti da visita una cosa è certa: hanno le “leve” per fare qualsiasi cosa.
Accennavamo prima alla segretezza, questo è sicuramente un aspetto centrale per la strategia del Gruppo. Le riunioni sono tenute in forma non pubblica e solo i giornalisti ufficialmente invitati possono essere ammessi. Al termine delle conferenze annuali (normalmente durano un paio di giorni) viene redatto un semplice comunicato stampa di un paio di pagine; ovviamente non viene tenuta nessuna conferenza stampa. I vari partecipanti interrogati al riguardo di queste riunioni sono sempre molto evasivi e se possono non rispondono. Gli organi di informazione di massa non danno nessuna notizia su queste conferenze o se lo fanno, lo fanno con un peso assolutamente insignificante non adeguato all’evento. Chi osserva e conosce i Bilderbergers da parecchi anni afferma che anche la preparazione delle riunioni segue un rituale “curioso” mirato a tutelare questo ambito di segretezza. L’Hotel selezionato viene occupato con qualche giorno di anticipo. Parte del normale personale viene sostituito con personale di fiducia.
La domanda da porsi è perché tutto questo? Perché personaggi pubblici che discutono temi di interesse pubblico non vogliono rendere note le loro decisioni? Questa è forse la prova più grossa sulla natura e sulle vere finalità di questa organizzazione.

L’Organizzazione

Il Gruppo dei Bilderberg recluta Politici, Ministri, Finanzieri, Presidenti di multinazionali, magnati dell’informazione, Reali, Professori Universitari, uomini di vari campi che con le loro decisioni possono influenzare il mondo. Tutti i membri aderiscono alle idee precedenti, ma non tutti sono al corrente della profonda verità ideologica di alcuni dei membri principali, i quali sono i veri istigatori e fanno parte anche di altre organizzazioni degli Illuminati dal nome: Trilaterale (riunisce industriali e businessman dei tre blocchi continentali USA, Europa, Giappone/Asia) e Commission of Foreign Relationship (3D CFR che ormai dal 1921 riunisce tutti i personaggi che gestiscono gli USA ). Questi membri particolari sono i più potenti e fanno parte di quello che viene definito il “cerchio interiore”. Il “cerchio esteriore” è invece l’insieme degli uomini della finanza, della politica ed altro, che sono sedotti dalle idee di instaurare un governo mondiale che regolerà tutto a livello politico ed economico. Il “cerchio esteriore” è composto da quelli che vengono definiti “le marionette” che sono utilizzati dal “cerchio interiore” perché i loro membri sanno che non possono cambiare il mondo da soli ed hanno bisogno di collaboratori motivati. Quindi il “cerchio interiore” ed il “cerchio esteriore” agiscono di concerto ma non con le stesse motivazioni. “Le marionette” dei vari “cerchi esteriori” sono spinte dal desiderio di arricchirsi, di avere potere o/e sono convinti che un governo unico mondiale sia la soluzione di tutti i problemi e che apporterà più pace e coesione di una moltitudine di piccoli paesi. Dal canto loro le persone del “cerchio interiore” sono già ricche e potenti, la loro consapevolezza è ad un gradino superiore, le loro motivazioni sono solo ideologiche, per intenderci dovrebbero essere quelle espresse nel piano degli Illuminati.
Il primo cerchio esteriore è composto da chi solo partecipa alle conferenze annuali senza essere affiliato al Gruppo. Possono essere personaggi di cui si vuole valutare il reclutamento oppure invitati per discutere specifici argomenti. Gli affiliati del gruppo possono anche non essere presenti alle conferenze annuali, i contatti vengono tenuti attraverso altri canali. Il primo Cerchio interiore è composto solo da Bilderbergers, membri del Gruppo e rappresenta il Comitato di Direzione (Steering Committee). Vi risiedono europei ed americani (tutti parte del CFR). Alcuni di questi membri fanno parte di un secondo cerchio interiore ancora più chiuso e formano il Comitato Consultativo (Advisory Committee) del Gruppo. L”Advisory Committee” dovrebbe essere composto da 9 persone tra i quali spiccano i nomi di Giovanni Agnelli e David Rockfeller. Nello Steering Committee, composto da circa una trentina di persone, sono citati come rappresentati nazionali per l’Italia: Mario Monti (attualmente ex Commissario della Comunità Europea) e Renato Ruggiero (ex Direttore Generale del WTO World Trade Organization, attualmente Presidente dell’ENI).

Gli Italiani del gruppo

L’Italia sembra giocare il suo ruolo nell’organizzazione, se non altro perché Giovanni Agnelli è uno dei membri dell’Advisory Committee e perché come Francia, Germania ed Inghilterra ha 2 nomi nello Steering Committee. In Italia sono state tenute 3 delle conferenze fatte nel periodo 1954-1999: nel 1957 a Fiuggi, nel 1965 e nel 1987 a Villa d’Este.
Ecco i nomi degli Italiani che sembrano aver partecipato alle ultime riunioni annuali:
> 1995 Giovanni ed Umberto Agnelli, Mario Draghi, Renato Ruggiero
> 1996 Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Mario Monti, Renato Ruggiero, Walter Veltroni
> 1997 Giovanni ed Umberto Agnelli, Carlo Rossella, Stefano Silvestri
> 1998 Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Emma Bonino, Luigi Cavalchini, Rainer Masera, Tommaso Padoa-Schioppa, Domenico Siniscalco
> 1999 Umberto Agnelli, Franco Bernabè, Paolo Fresco, Francesco Giavazzi, Mario Monti, Tommaso Padoa-Schioppa, Alessandro Profumo.
La presenza della Bonino alla riunione del 1998, serve a spiegare il perché dei suoi exploit del 1999, oppure è solo una coincidenza? Ha forse trovato qualche gruppo di potere pronto a finanziarla? In cambio di che cosa? Non lo sapremo mai, però il dubbio rimane.

L’ultimo incontro

L’ultimo incontro del Gruppo si è tenuto in Portogallo dal 3 al 6 giugno. Un settimanale Portoghese dal nome “The News” (tutti gli articoli scritti al riguardo sono ancora disponibili sul sito
(HYPERLINK http://www.the-news.net) è stato il primo ad annunciare la notizia della riunione annuale con l’edizione del primo maggio e da allora ha seguito l’escalation della preparazione dell’incontro fino ad arrivare a pubblicare la lista dei partecipanti. Sembra che il Governo portoghese abbia ricevuto migliaia di dollari dai Bilderbergers per organizzare un servizio militare compreso di elicotteri che si occupasse di garantire la loro privacy e sicurezza. Nella tavola 2 trovate i nomi di chi ha partecipato all’incontro. Le informazioni che sono trapelate, hanno permesso la stesura di una possibile agenda dei temi trattati:
1) Governo Globale: stato di avanzamento della formazione di un blocco Asiatico sotto la leadership del Giappone. Libero mercato, moneta unica e unione politica sono gli obiettivi da raggiungere nella regione. Il modello Europeo è anche il punto di riferimento per la costituzione dell’Unione Americana tra USA e Canada.
2) Guerra in Kosovo: formazione di un Grande Stato d’Albania a seguito della dichiarazione d’indipendenza del Kosovo. Ridisegno dei confini della regione con il continuo smembramento della Yugoslavia attraverso il ritorno all’Ungheria della provincia del nord composta da 350.000 persone di etnia ungherese. Proseguimento dello stato di instabilità e di conflitto della regione. Pianificazione della ricostruzione delle infrastrutture della regione a spesa dei contribuenti occidentali.
3) Esercito dell’Europa Unita: attuare al più presto la sostituzione delle Forze Armate della NATO con l’istituzione di Forze Militari dell’Europa Unita. L’immagine negativa che la NATO si è costruita durante il conflitto mette a rischio le sue operazioni. L’idea è che nella fase di avviamento l’Esercito Statunitense sia da supporto a quello Europeo.
4) Anno 00: i Bilderbergers sono preoccupati dall’impatto del Millenium Bug, secondo le loro previsioni sarà molto peggiore di quanto ci si possa aspettare. Un possibile progetto da intraprendere potrebbe essere quello di nominare un personaggio di fama internazionale per aiutare l’opera di sensibilizzazione necessaria.
5) Medio Oriente: preparazione di un accordo di pace nella regione, con la dichiarazione dello Stato di Palestina. Apparentemente le condizioni di pace non saranno così gradite da Israele e quindi potrebbero rappresentare il pretesto per futuri conflitti e tensione nella regione.
6) Tassazione Globale a supporto dell’ONU: l’obiettivo è finanziare il centro operativo del Governo Mondiale, con l’introduzione di una tassa sul commercio via Internet. Questa tassa sarà sostituita in futuro da una tassa diretta individuale che sarà raccolta in nome dell’ONU, direttamente da ogni singolo stato.
I fatti degli ultimi tre mesi, sembrano dimostrare che la maggior parte dei punti di questa agenda sono in fase di attuazione.


Conclusioni

Le informazioni presentate sono il risultato di una vasta ricerca. Anche se ciò può sembrare molto strano o lontano dalle nostre certezze, il tutto è partito da una realtà concreta dei nostri giorni, di cui è apparso un articolo sul Corriere della Sera: i Bilderbergers. Per riuscire a “digerire” e a sintetizzare tutto quello che ho scoperto, ho dovuto mantenere il mio spirito aperto e soprattutto, in molte occasioni, sono dovuto andare oltre il mio normale modo di pensare. Il mio obiettivo non vuole essere quello di affermare una verità ma quello di offrire uno spunto per la riflessione e per una propria ricerca.
Solo con un forte spirito critico possiamo conoscere la verità, essere liberi, diventare cittadini emancipati e quindi contribuire a un mondo migliore.

http://www.nonsiamosoli.org

Tratto dal sito http://www.nwo.it





La storia segreta e il Nuovo Ordine Mondiale

"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po’ più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto".
Così si espresse Nicholas Murray Butler. Giova ricordare chi era questo personaggio. Il Dr. Nicholas Murray Butler è stato presidente dell’Università di Columbia, presidente della Carnegie Endwment for International Peace, membro fondatore, presidente della Pilgrims Society e membro del Council on Foreign Relations (CFR) e capo del British Israel.

Taluni autori denunciano, sempre con maggiore insistenza, che è in atto una cospirazione superpolitica, "religiosa" o satanica che coinvolge l’alta finanza, le massonerie e l’integralismo islamico. I fili della storia, asseriscono questi studiosi, si tirano proprio nelle logge massoniche e nei consigli di amministrazione delle multinazionali e delle grandi banche. La Rivoluzione francese fu una congiura massonica, preparata da "società di pensiero" – uguali a quelle studiate da Augustin Cochin (1876-1916) – e da altri gruppi di pressione. La Rivoluzione bolscevica fu una congiura giudaico-massonica. Diversi storici sono convinti di questo. Lo stesso "Times" (10 marzo 1920) confermò il complotto: "Si può considerare ormai come accettato che la rivoluzione bolscevica del 1917 è stata finanziata e sostenuta principalmente dall’alta finanza ebraica attraverso la Svezia: ciò non è che un aspetto della messa in atto del complotto del 1773".
Estrema importanza assume, sempre al riguardo della rivoluzione russa del febbraio del 1917, il fatto che, non affatto casualmente, il governo fosse costituito principalmente da massoni, tra questi risaltava Kerensky. E’ anche rivelatore il libro "Rossija nakanune revoljucii" di Grigorij Aronson, che fu pubblicato nel 1962 a New York e che riporta delle missive di E. D. Kuskova, moglie del massone Prokopovic, legato da grande amicizia al confratello Kerensky. In una di queste lettere, datata 15 novembre 1955, si legge: "Avevamo la ‘nostra’ gente dappertutto. (...). Fino a questo momento il segreto di questa organizzazione non è stato mai divulgato, eppure l’organizzazione era enorme. Al tempo della rivoluzione di febbraio tutta la Russia era coperta da una rete di logge".

L’iniziato Jean Marques-Rivière scrisse: "L’esoterismo, con la sua forza sul piano ideologico, guida il mondo". Non bisogna stupirsene. E’ innegabile il diffondersi, nelle maglie della nostra società, di una subdola propagazione di idee, combattute con inflessibilità dalla Chiesa, ma non estirpate del tutto, che ora godono di un pericoloso risveglio e diffusione. E’ una letteratura imponente quella dei cosiddetti cospirazionisti, disprezzata dagli storici ufficiali, che, invece, non obiettano quando la stessa metodologia viene adottata dalla sinistra e dall’estrema sinistra, vedi "golpe De Lorenzo", "strategia della tensione", ecc. che non sono altro che capitoli di una teoria della cospirazione, che nega di esserlo.

Il lato occulto della storia contemporanea è complesso e, oltremodo, variegato. Insospettabili VIP. del mondo che conta sono affiliati ad oscuri ordini esoterici. L’ex presidente americano George Bush è un 33° grado della Massoneria di Rito Scozzese, lo ha rivelato Giuliano Di Bernardo, Gran Maestro della Massoneria italiana, al quotidiano "La Stampa" (23 marzo 1990). Bush sarebbe stato iniziato, nel 1943, alla setta "Skull and Bones" (Teschio e Ossa) dell’Università di Yale, fondata nel 1832. George Bush ha diretto anche la Cia. La Skull and Bones assieme a società come il Rhodes Trust, secondo l’autorevole rivista inglese "Economist" (25 dicembre 1992), sono la moderna risorgenza degli "Illuminati di Baviera" di Jean Adam Weisshaupt (1748-1830).
Anche suo padre Prescott sarebbe stato membro della setta "Skull and Bones". Di essa farebbero parte le più potenti famiglie degli Stati Uniti (1). Tra queste vale la pena di menzionare "la famiglia Harriman, della Morgan Guaranty Trust, è Skull and Bones da generazioni. Petrolio: ci sono i Rockefeller, fra gli iniziati. Studi legali di grido. Poltrone alte della Cia. Vicepresidenza degli Stati Uniti".

E’ anche molto interessante venire a sapere che, secondo quanto scrive lo storico Antony C. Sutton in "America’s Secret Establishment" (liberty House Press. Bilings 1986, pagg. 207 e segg.), la "Skull and Bones" è collegata al movimento New Age e ad essa, asserisce ancora Sutton, non sono estranei aspetti satanisti. Marylin Ferguson nel suo libro "The Aquarian Conspiracy", una vera e propria Bibbia del movimento New Age, mette assieme Huxley con Teilhard de Chardin, Carl Gustav Jung, Maslow, Carl Rogers, Roberto Assagioli, Krishnamurti, ecc. tra i personaggi, che sono da considerare come padri spirituali del New Age. Aldous Huxley e suo fratello Julian, quest’ultimo fu il primo dirigente dell’U.N.E.S.C.O., erano anche membri di importanti affiliazioni mondialiste, tra queste ricordo l’anglosassone Fabian Society.

Sui vertici del mondialismo, René Guenon, che era un 33° grado del Rito Scozzese Antico Accettato e un 90° del Rito Egiziano di Memphis-Misraim, ebbe ad affermare: "…ma dietro tutti questi movimenti non potrebbe esserci qualcosa di altrimenti temibile, che forse neanche i loro stessi capi conoscono, e di cui essi a loro volta quindi, non sono che dei semplici strumenti? Noi ci accontenteremo di porre questa domanda senza cercare di risolverla qui" (cit. da "Il Teosofismo", edizioni Arktos, 1987, vol. II, pag. 297).

Ritornando alla "Skull and Bones" la sua importanza può essere ben compresa se si riflette che, nel 1917, essa diresse, tra l’altro, quel centro finanziario denominato "120 Brodway", finanziatore del bolscevismo in Russia e del nazismo in Germania che, tra l’altro, portò al potere. Non ci si meravigli se, a questi livelli, parole come "destra e sinistra" non hanno più significato, più esattamente, non si bada a razze, religioni o ideologie: questi sono solo mezzi da utilizzare per raggiungere il fine ultimo, su scala mondiale, con l’antica strategia del "divide et impera".
E, a questo punto, non meraviglia venire a conoscenza delle trattative segrete intercorse tra George Bush ed alte personalità del governo dell’Iran, che poi hanno portato allo scandalo dell’Irangate. Gli accordi furono resi possibili da Khomeini e dal suo entourage, comprendente buona parte dei suoi ministri, il capo della polizia, il comandante dell’esercito, il procuratore generale del tribunale islamico, il capo della polizia segreta, ecc., sono, o sono stati, affiliati alla Grande Loggia dell’Iran, che è sottoposta alla dipendenza della Gran Loggia d’Inghilterra.
E’ poi noto che l’ex presidente George Bush è esponente di rilievo della sinarchia internazionale, figura di spicco del C.F.R, della Trilaterale, della potente Pilgrims Society oltre che della Skull and Bones. E’ anche interessante accennare ad un articolo, firmato M. Dornbierer, apparso, il 29 gennaio 1991, sul giornale messicano "Excelsior" che spiegava lo "smisurato sionismo" di Bush documentando la sua origine ebraica secondo quanto indicato nell’Enciclopedia ebraica castigliana. Bush è inoltre un W.A.S.P. (White Anglo-Saxon Protestant), ovvero un americano convinto che la sua origine razziale e le sue convinzioni religiose lo pongano al di sopra degli altri uomini.

Scrive Blondet che "secondo Sutton, lo storico della Skull and Bones, la stessa locuzione ‘Nuovo Ordine Mondiale’ descrive il fine ultimo che gli affiliati alla società segreta di Yale s’impegnano a perseguire... A questo i membri dell’Ordine s’impegnerebbero a giungere attraverso la gestione di conflitti artificialmente generati, come quello tra nazismo e comunismo.... Per Sutton, questa filosofia segreta dell’Ordine rivelerebbe la sua origine tedesca (che Sutton ritiene di poter provare): gli iniziati sarebbero dei tardi seguaci di Hegel, votati a far progredire il mondo attraverso opposizioni, tesi e antitesi, per poi comporle in una sintesi superiore. L’ipotesi, affascinante, può essere superflua. A noi sembra sufficiente evocare uno dei motti, delle insegne della Massoneria, che suona: Ordo ab Chao, l’Ordine (nasce) dal Caos".

L’idea del "Nuovo Ordine del Mondo" è perseguita con accanimento. Del presidente Bill Clinton, scrive Epiphanius (Op. cit. pag. 497): "la sua educazi

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Inquietanti analogie
by Nuove e vecchie logge ma$$oniche Wednesday, Jun. 02, 2004 at 6:03 PM mail:

Le inquietanti analogie tra la realtà odierna e i programmi di antiche confraternite di Mauro Bottarelli:le sue veritá su:P2,Gladio,Complotti Sisme CIA FMI,Berlusconi,Mafia,Andreotti Pinochet,Tupak Amaros e SS fra gli altri anche Bin Laden!

Nuove logge massoniche
di Mauro Bottarelli tratto da La Padania 18 settembre 2002

Le inquietanti analogie tra la realtà odierna e i programmi di antiche confraternite
di Mauro Bottarelli

La questione è di quelle inquietanti, il soggetto che la pone è di quelli da non sottovalutare. Si tratta del Li.si.po, il Libero sindacato di polizia, che in un comunicato stampa ha denunciato senza troppi giri di parole l’esistenza di «una regia dietro i continui sbarchi di clandestini nel nostro Paese». La ragione? «Vogliono minare le fondamenta della nostra società colpendo cultura e tradizioni». Capite che avanzata da chi quotidianamente si trova a lottare ad armi impari con l’immigrazione clandestina, l’ affermazione assume una gravità decisamente superiore al mero esercizio di denuncia. Chi è il regista? Chi è il burattinaio? Non lo sappiamo.
QUELLE STRANE COINCIDENZE
Abbiamo molti indizi, alcune certezze ma nessuna prova contro alcuno. Di certo un mandante c’è, con tanto di nome: il mondialismo, ovvero l’ideologia che punta alla creazione di un unico governo mondiale eliminando il concetto di sovranità nazionale e di specificità. Esistono molte entità che si richiamano a questa ideologia politico-finanziaria, nessuna delle quali riteniamo burattinaia di alcunché. Esistono però delle assonanze che
inquietano tra alcuni “programmi” e i fatti che accadono nel mondo: sicuramente si tratta di semplici combinazioni, ma è interessante capirne di più partendo da un fatto di cronaca che ci ha molto colpito nonostante il silenzio mediatico che l’ha accompagnato. Stando a quanto riportato qualche settimana fa dal settimanale L’Espresso in un articolo a firma Primo Di Nicola, il mondo della massoneria italiana sarebbe in subbuglio. Motivo? L’ ultima iniziativa del professor Giuliano Di Bernardo, l’ex gran maestro del Grande Oriente d’Italia che nel ’93 uscì dall’organizzazione per fondare la nuova Gran Loggia regolare d’Italia. Di Bernardo, con la benedizione dei vertici internazionali della libera muratoria - a cominciare da quelli inglesi e americani - ha deciso di abbandonare definitivamente cazzuola e compasso per dar vita a una nuova organizzazione sovranazionale: l’Accademia internazionale degli Illuminati, costituita l’11 luglio scorso a Roma nello studio del notaio Giovanni Pocaterra, sede centrale in piazza di Spagna.
«COMPRENDERE I MUTAMENTI»
I suoi obiettivi? Molto ambiziosi. «Bisogna andare oltre la massoneria - spiega Di Bernardo - perché non è più in grado di comprendere i profondi e rapidi cambiamenti del mondo». Il motivo? Soprattutto la sua incapacità di
cogliere il nuovo che avanza e alcune sue anacronistiche regole interne.
«Per raccogliere le sfide della modernità - aggiunge Di Bernardo - ci vuole una nuova struttura capace non solo di comprendere le ragioni dei mutamenti sociali in atto, ma anche di orientarli». L’Accademia, stando almeno agli
annunci, sarà una organizzazione autonoma dalla massoneria, trasparente, aperta a tutti gli “eletti”, persone di particolari qualità, di ogni concezione politica e religiosa. E, per la prima volta, sarà aperta al gentil sesso. Qualcuno insinua però che sarà solo la lobby delle lobby. Ma Di Bernardo respinge l’insinuazione illustrando gli ideali che ispirano la sua Accademia: sarà composta di 12 sezioni che copriranno tutti i principali rami del sapere (filosofia, scienza, medicina, economia, politica e comunicazione, tra l’altro), ciascuna con un proprio responsabile. Quanto alla sua diffusione, l’Accademia conta già filiazioni negli Stati Uniti d'America, Brasile, Ucraina, Russia, Cina, Francia, Inghilterra e Svizzera.
NOMI CHE TORNANO DAL PASSATO
Non c’è che dire, sentivamo veramente la mancanza di una lobby delle lobby, di nuovi super-grembiulini pronti ad assaltare tutti i campi del sapere con le loro illuminanti ricette. Ma ironia a parte, c’è qualcosa di inquietante
in quanto annunciato da l’Espresso. Non tutti, infatti, sanno chi sono gli Illuminati, almeno nell’accezione storica e massonico classica del termine: vediamo di capirlo per sommi capi. Nella seconda metà del 1700, l’ex prete
gesuita Adam Weisshaupt creò a Francoforte un gruppo segreto dal nome “Illuminati di Baviera”. Weisshaupt elaborò - all’incirca verso il 1770 - “Il Nuovo Testamento di Satana”, un piano che dovrà portare un gruppo
ristretto di persone (gli Illuminati, appunto) ad avere il controllo del mondo intero. Per questo bisognava arrivare alla soppressione dei “governi nazionali” e alla concentrazione del potere in governi e organi sovranazionali, ovviamente gestiti dagli Illuminati. Ecco alcuni esempi operativi sulle cose da fare: «(...) Creare la divisione delle masse in campi opposti attraverso la politica, l’economia, gli aspetti sociali, la religione, l’etnia (...) Se necessario armarli e provocare incidenti in modo che si combattano e si indeboliscano. Corrompere (con denaro e sesso) e
quindi rendere ricattabili i politici o chi ha una posizione di potere all’ interno di uno Stato. Scegliere il futuro capo di Stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente. Avere il controllo delle scuole
(licei ed Università) per fare in modo che i giovani talenti di buona famiglia siano indirizzati a una cultura internazionale e diventino inconsciamente agenti del complotto. Assicurare che le decisioni più importanti in uno Stato siano coerenti nel lungo termine all’obiettivo di un “nuovo ordine mondiale”. Controllare la stampa, per poter manipolare le masse attraverso l’informazione. Abituare le masse a vivere sulle apparenze e a soddisfare solo il loro piacere, perché in una società depravata gli uomini perdono la fede in Dio». Capito, creare scontri tra le diverse etnie: ovvio che per fare questo non serve scatenare guerre tra Stati. Basta aprire le porte all’immigrazione selvaggia generando non una ma mille guerre quotidiane.
UN UNICO STATO SENZA PIU’ STATI
Secondo Weisshaupt, mettendo in pratica le sue raccomandazioni si doveva arrivare a creare un tale stato di degrado, di confusione e quindi di spossatezza, che le masse avrebbero dovuto reagire cercando un protettore o
un benefattore al quale sottomettersi liberamente. Da qui il bisogno di costituire degli organi sovranazionali pronti a sfruttare questo stato di cose, fingendosi i salvatori della patria, per istituire un unico governo mondiale. Nel 1871 il piano di Weisshaupt venne ulteriormente completato da un suo seguace americano, Albert Pike, che elaborò un documento per l’istituzione di un “nuovo ordine mondiale” attraverso tre guerre mondiali. Il suo pensiero era che questo programma di guerre avrebbe generato nelle masse un tale bisogno di pace, che sarebbe diventato naturale arrivare alla costituzione di un unico governo mondiale. La prima guerra mondiale doveva portare gli Illuminati, che già avevano il controllo di alcuni Stati Europei e stavano conquistando attraverso le loro trame gli Stati Uniti d’America, ad avere anche la guida della Russia. Quest’ultima avrebbe poi dovuto interpretare un ruolo che doveva portare alla divisione del mondo in due blocchi attraverso la Rivoluzione d’Ottobre del 1917 e l’instaurazione del comunismo. La seconda guerra mondiale sarebbe dovuta partire dalla Germania, portando la Russia a estendere la sua zona di influenza e rendendo possibile la costituzione dello Stato di Israele in Palestina. La terza guerra mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni che gli Illuminati avranno
creato tra i sionisti e gli arabi, programmando l’estensione del conflitto a livello mondiale in uno scontro di civiltà. Il Gruppo Bilderberg rappresenta uno dei più potenti gruppi di lavoro degli Illuminati nel mondo.
I PROGRAMMI DEL BILDERBERG
Il gruppo nasce informalmente nel 1952, ma prende questo nome solo nel 1954 quando il 29 maggio viene indetto il primo incontro presso l’Hotel Bilderberg di Oosterbeek in Olanda. Tra i promotori del Gruppo bisogna menzionare almeno due personaggi: Sua Maestà il Principe Bernardo de Lippe di Olanda e Joseph Retinger un “faccendiere” polacco. Retinger viene descritto come l’istigatore del gruppo, la sua visione era costruire un’ Europa unita per arrivare a un “mondo unito in pace”, dove potenti organizzazioni sovranazionali avrebbero garantito con l’applicazione delle loro ideologie, più stabilità dei singoli governi nazionali. In realtà, il vero obiettivo era quello di formare un’altra organizzazione di facciata che potesse attivamente contribuire ai disegni degli Illuminati: la costituzione di un “nuovo ordine mondiale” e di un governo mondiale entro il 2012.
QUELLE GUERRE COSI’ TRANQUILLE
William Cooper, un anziano sottufficiale dei servizi segreti della Marina statunitense, incluse nel suo libro “Behold a pale horse” (Light Technology, 1991) del materiale top secret nel quale è illustrato il pensiero e la strategia adottati dal comitato politico del Gruppo Bilderberg. Questo documento programmatico ha un titolo quanto mai significativo “Armi Silenziose per delle guerre tranquille”. Il documento riporta la data del maggio 1979, ma fu ritrovato solo nel 1986. Il documento spiega la filosofia, le origini operative, i principi raffinati, le linee guida e gli
strumenti di questa dottrina dalle “armi silenziose”. Ecco le principali aree in cui si articola questo programma:
1) Perché serve un sistema economico per controllare le masse.
2) Come controllare l’economia mondiale attraverso l’istituzione di un modello economico che sia manipolabile e
prevedibile.
3) Come addormentare le masse che subiscono l’attacco.
L’IMMIGRAZIONE E’ IL GRIMALDELLO
Linee guida perfettamente incarnate in alcune deliberazioni segrete del gruppo riguardo i problemi finanziari internazionali, la libertà di emigrazione e immigrazione, la libera circolazione dei prodotti senza dogane, l’unione economica internazionale, la costituzione di una forza internazionale con la soppressione degli eserciti nazionali, la creazione di un parlamento internazionale, la limitazione della sovranità degli Stati delegati all’Onu o a tutti gli altri governi sovranazionali.
“La libertà di emigrazione e immigrazione”, ovvero l’apertura indiscriminata delle frontiere al fine di snaturare completamente un popolo e renderlo qualcosa di “altro”, un insieme di persone senza più alcuna coesione
culturale e storica pronte quindi a perdere anche il concetto stesso di città, regione, nazione e patria. Uomini del mondo, apolidi votati al sincretismo religioso e totalmente passivi e indifferenti ai mutamenti che li circondano. Ora, visto che un gruppo di Illuminati è sorto anche in Italia minacciando di occuparsi di tutti i campi del sapere, ci piacerebbe chiedere ai diretti interessati quanto hanno a che fare con gli Illuminati della tradizione massonica e chi sono i loro referenti politici in Italia e all’estero? Lungi da noi lanciare accuse o stabilire correlazioni dirette
tra ideologie e fatti, ma occorre chiarezza.

http://www.disinformazione.it/nuovamassoneria.htm

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articoli in inglese / italiano
by Cosa sono la Nato,Cia,P2,Gladio,.OpiusDei.... Wednesday, Jun. 02, 2004 at 6:16 PM mail:

Leggete cosa é realmente la Nato,Cia,P2,Gladio,Ordine Nuovo,Opus Dei,ecc ...

http://italy.indymedia.org//news/2002/10/94601_comment.php#94641

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/92518.php

È tutto vero
L'ordine dalla nostra lista affascinante dello stupore,vassoio esclusivo si regola sopra 'IL NUOVO ORDINE DEL MONDO''LA CRISI PETROLIFERA VENENTE''IL NUOVO DISORDINE ECONOMICO ' 'L'Unione CONTINENTALE VENENTE-ARRIVEDERCI ALLA COSTITUZIONE!"e molti altri soggetti!
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/92469.php

sito in inglese sulle cospirazioni massoniche finanziarie:
http://www.inforamp.net/~jwhitley/


Riflessioni sulla lotta alla globalizzazione

Dopo la mia lettera aperta sulla vera vicenda occorsa a Carlo e raccontata dalla madre alla Rai due sere fa ( vedi http://www.italy.indymedia.org/news/2002/07/67304.php ), segue ora una mia disamina sul Movimento No-global e più in generale sulla lotta alla globalizzazione. Dato che i No-global non ne hanno l’esclusiva, né sono stati i primi a concepirla. Esistono altre forze, per quanto disperse, che si dichiarano anti-mondialiste.

a) Siete sicuri che le colpe per gli avvenimenti genovesi di un anno or sono siano tutte del Governo italiano?

In questo secondo mio intervento sul tema dovrò dire, a differenza che nella precedente lettera aperta, delle cose spiacevoli. E me ne scuso in anticipo, non è per polemizzare a vanvera.
Sono convinto che le manifestazioni di protesta siano un’arma a doppio taglio. Nel senso che se da una parte mettono in discussione la globalizzazione, dall’altra la legittimano. Non riesco a togliermi dalla testa due dichiarazioni ascoltate alla tv nel dopo-Genova, una nel giorno seguente a Roma e l’altra nella susseguente Marcia della Pace di Assisi. Entrambi gli intervistati, un giovane ed un sacerdote di rito caldeo se non sbaglio, asserivano l’esigenza di un Nuovo Ordine Mondiale. Letteralmente. Mi pareva di ascoltare Bush, o Kissinger. Mi sono domandato: “Ho sentito male, questa è l’opinione generale dei manifestanti, o c’è stata qualche manipolazione televisiva da parte dell’emittente nazionale?” Qualcuno poi mi ha chiarito, su questo sito, che effettivamente i No-global vogliono una globalizzazione dal basso. In altre parole ( è una mia interpretazione ) quella predicata da Manifesto e dal Socialcomunismo nel secolo scorso. Allora io mi chiedo: è questo che realmente vogliono i No-global di tutto il mondo? Se è questo io non sono della partita, o meglio sono un vostro tenacissimo avversario. Giacchè è l’esatto opposto di quel che vogliono gli anti-mondialisti come me. E allora realmente ho sbagliato sito, come qualcuno mi ha suggerito qualche tempo fa nell’intenzione di cacciarmi via a pedate, mentre già me ne stavo andando per un articolo doppiamente censurato ( Sionismo e Nazismo ). Indi sono rientrato, spronato da un equivoco su un mio doppione, ed il tono nei miei confronti è un po’ migliorato ma non troppo.
Quel che è successo a Genova non è molto diverso, a quanto ne so, da quel che era accaduto nella primavera precedente a Napoli. A parte la più grossa partecipazione di gente proveniente dall’estero ed il più massiccio intervento delle forze dell’ordine. Destra e Sinistra si sono rimpallate le accuse sui fatti di Napoli e di Genova.. Un esponente di AN ha fatto osservare in Parlamento che i funzionari addetti all’ordine pubblico non cambiano col mutare dei governi. Dunque, perché accusare il Polo di manovra cilena? A parte certe dichiarazioni, falsamente nostalgiche di Fini ( che è un filo-americanista, non un seguace mussoliniano come certi esponenti della FT ) – alludo alla pretesa che i guidici difendano sempre e comunque i poliziotti, in quanto garanti dell’ordine – non credo che le responsabilità dei fatti di Genova siano esclusivamente da attribuire al Polo. Si è accusato il Governo Berlusconi di aver preparato gli avvenimenti a tavolino, ma il Governo D’alema – lo si deve riconoscere – non ha fatto di meglio in precedenza. In certe cose, a mio parere, ha fatto addirittura di peggio. Non ricordate il clima di desolazione e di paura che c’era nel ’99 quando era in corso la guerra in Kosovo? D’accordo, l’avrebbero fatta comunque, anche senza il consenso del Pds. Il Centro-destra riavrebbe ricattato il Centro-sinistra col pretesto che non agevolava la Nato. Forseavrebbero anche fatto cadere il Governo. Il Pds ha dovuto riciclarsi filo-Nato al più presto, e senza diritto di veto come succede ai neofiti, per non disperdere tutto il patrimonio politico-culturale del PCI dopo la Caduta del Muro. Qualcuno però ha forse dimenticato che D’Alema, volendo rimanere a tutti i costi al Governo, si è accordato con Cossiga e gli ha affidato nientemeno che il Ministero della Guerra, pardon della Difesa, pur di condurre a termine il ribaltone? E Cossiga si è recato subito in Croazia a preparare il conflitto, nonostante non avesse ufficialmente alcuna carica, a parte quella di senatore a vita. Forse per tutti i servizi resi al N.O.M.
Cosa ha fatto il Centro-sinistra per agricoltori ed allevatori? Ha sentenziato una condanna a morte per tante povere vacche, ree unicamente di essere state allevate da sciocchi padroni e ancor di più di aver subito le direttive dell’UE in materia alimentare e veterinaria. E il Caso Di Bella, l’arguto vecchietto che aveva fatto studi sil cancro ed è stato messo in soffitta con scuse pseudo-scientifiche, giacchè apparteneva alla Destra. Con l’appoggio, naturalmente dei baroni universitari del mondo medico internazionale. Intanto la gente continua a morire di tumore. In altre parole, il Governo D’Alema è stato un disastro. Almeno il Governo Prodi si era mostrato più equilibrato, in quanto Prodi era meno ricattabile. Con la scusa dell’ex-comunismo, il PDS è stato ricattato a tal punto da favorire ogni processo di privatizzazione. Persino il figlio di Moro disse una volta che l’ex-PCI ha chiesto scusa per tutto, anche per gli starnuti degli Anni Venti; l’unica cosa in cui non ha riveduto le sue posizioni è stato l’appoggio vergognoso concesso a Cossiga dal cugino Berlinguer attraverso un mediatore del PCI ai tempi di Via Gradoli.. ( preciso che i nomi specifici sono un’aggiunta mia, devo dire per correttezza,. Moro parlò più indirettamente, anche se il riferimento a Cossiga era palese. ) Quindi vi è poco da dire su Berlusconi. Certo, l’inizio è stato molto incerto, per non dir di peggio. Forse anche per impreparazione tecnica. Ma il seguito del Centro-destra, a parte certe gaffe del Presidente del Consiglio su Romolo e dintorni, non è stato inferiore a quello del Centro-sinistra. Il preteso conflitto di interessi è solo un pretesto, anche negli Usa esiste a quanto mi risulta con i Bush e i Cheney e i Condoleeza Rice, eppure nessuno ne parla. Addirittura colà si è preparata una guerra per soddisfare gl’interessi della Unocal. Chi ha orecchie per intendere intenda.
L’Omicidio Biagi ha fatto il paio con l’Omicidio D’Antona. In più ci sono stati solo la tiritera sull’articolo 18, nell’ambito di cui la ragione spettava al Biagi ( propugnante una maggior flessibilità nel mercato del lavoro ) non a Cofferati, e la faccenda del Pirellone; del quale ultimo peraltro il Centro-destra ed in specie la Lombardia sono stati vittime, a mio avviso. Da parte mia continuo in a sostenere tale tesi, ma potrei anche sbagliarmi su questo punto specifico, che è effettivamente molto controverso. Djid mi fece una critica in proposito bene argomentata e potrebbe anche avere avuto ragione. Anche se io propendo per la tesi dell’attentato, confortato dall’opinione dei milanesi. Il Governo Berlusconi, spronato dalla Lega ed in parte da AN, ha senz’altro avuto il merito di difendere la causa nazionale ai danni di quella europeista. Ed ingiustamente è stata accusata di euroscetticismo. L’Europa vera è quella di matrice cristiana, ha ragione Berlusconi, non quella delle Banche. Ecco il perché di certe polemiche sotterranee dell’ex-banchiere della Banca d’Talia Ciampi sul Ministero degli Esteri.vacante. Qualcuno vorrebbe un altro Ruggero? No, grazie! Il ruolo del Pres. del Consiglio nel nostro paese è poco pregnante, per cui si spiega l’attitudine di una personalità ‘forte’ come quella di Berlusconi ad esorbitare dalla carica. Lo fece anche Mussolini, ma questo non significa che sia un’attitudine fascista. Craxi, colla sua altrettanto forte personalità, avrebbe potuto fare lo stesso. E Craxi non era fascista, nonostante le battute a suo carico. In fondo anche il Min. Scaiola ha mostrato dignità nel dimettersi, benché le sue sciocchezze su Biagi e precedentemente su Landi ( a difesa dei S.S. ) non siano da dimenticare. Non che chi muore sia sempre da martirizzare, ma da rispettare almeno sì. Ed è forse stato questo il limite vero del Governo del Slivio Tuttofare, ma in fondo cordiale e simpatico: la presunzione di voler rifar daccapo il mondo. Nel tentativo inoltre di raggiungere il potere, istericamente esasperati dal ribaltone, Berlusconi ha ecceduto in campagna elettorale nel criticare l’opposizione, non riconoscendo come leader Rutelli e demonizzando sostanzialmente il Centro-sinistra. Questo ha molto urtato gli avversari, che oggi collaborano poco coi berlusconiani, facendo un’opposizione distruttiva. E in sostanza gli rendono la pariglia. Un altro errore del Polo è stato quello di lasciare via libera ai Servizi di Sicurezza, come ai tempi della Dc e del Psi dagli Anni Sessanta agli Anni Ottanta. Il che spiega lo sciame di continui e possibili attentati che queste forze oscure ed antistatali preparano in continuazione ai danni degli illusi cittadini e dello Stato reale, giacché esse si situano al di là dei regimi; come prova la continuità attraverso un secolo e mezzo di storia tra l’UFFICIO I, il SIM/ OVRA il SID, il SIFAR, il SISMI/ SISDE/ CESIS. Non per niente il Giudice Casson, dopo le sue indagini sul terrorismo, proponeva di scioglierli. Solo una battuta, tuttavia assai significativa. Da rivedere sul tema il link sulla “democrazia apparente” di Mario Coglitore da me proposto nel finale del mio art. Perché i calciatori italiani dovrebbero cantare l’Inno di Mameli? Codesto art. insegnava che i Servizi non sono mai né deviati, né puliti. Sono semplicemente Servizi, allestiti al di fuori della legalità parlamentare da singoli ministri, all’insaputa o quasi del Parlamento. I loro accordi internazionali non vengono perciò ratificati. Ciò significa che essi non pigliano ordini dal governo in carica, ma svolgono funzioni indipendenti. Quando succede qualche crisi, perché qualcosa del loro operato clandestino viene a galla, vengono riformati. Dietro le quinte nel frattempo tutto continua probabilmente come prima, a parte il necessario adattamento alla nuova situazione e a rinnovate disposizioni. Lo ripropongo, infatti repetita iuvant: http://www.abanet.it/papini/circolo/coglitore2.htm
Vedi pure il mio art. ‘La credibilità della Polizia italiana, dove confrontavoi fatti di Napoli e di Genova e cercavo di spiegare la psicologia ed il comportamento dei poliziotti di casa nostra, che è conseguente al fatto di essere stati reclutati con fini politici. Non è un caso che sin dal Dopoguerra prefetti, questori, commissari e vicecommissari provenissero da una certa area politica. E che abbiano svolto di conseguenza un’azione in linea coi loro principi. Naturalmente vi sono anche i giudici di area rossa che perseguono ingiustamente persone di Destra, esattamente come avviene in altro campo ( culturale ) in ambito scolastico ed universitario. Personalmente ho subito vessazioni di questo genere. Un famoso procuratore destrorso viceversa, in una sosta di caccia alle comuni rosse, credendomi forse uno di Estrema Sinistra per il mio aspetto occasionale ( avevo dimenticato a casa il rasoio e vivevo in affitto in una bella città marinara ) ha cercato di farmi condannare in passato come picchiatore di poliziotti. Figuriamoci! Sono una delle persone più docili che esistano, tanto che qualcuno sul sito ironicamente mi dà del prete o del paternalista. Il processo ha dimostrato fasulla l’accusa, eppure volevano condannarmi lo stesso. Me la sono cavata alla fine per il rotto della cuffia grazie ad un ottimo avvocato, ben pagato. Le tasche familiari ci hanno però rimesso, anche perché prima della seconda sentenza mio padre è morto per un tumore.
Qualcuno mi rimprovererà di difendere Berlusconi e l’Euroscetticismo, ma che cosa vi è realmente dietro all’Europeismo? L’Europeismo, diciamolo pure apertamente, è una beffa vera e propria. Ecco dove si trovano le radici vere di ciò che ci è occorso negli ultimi anni.


b) Dieci considerazioni sul No-globalismo e la lotta alla globalizzazione

Permetetemi adesso di satabilire 10 punti-chiave nell’opposizione vigente al mundialismo, secondo il mio punto di vista:
1. A Genova è stato attuato un piano per criminalizzare la protesta e radicalizzarla. Probabilmente l’idea di spostare il G8 in zona altamente protetta era già in progetto e si è scelto apposta una città indifendibile come il capoluogo ligure allo scopo di favorire il piano stabilito a freddo. I disordini avrebbero provocato danni alla città e di conseguenza l’incontro dei maggiori paesi industrializzati sarebbe stata allontanata dal vivo della protesta, il dissenso diventando così un fatto snobistico per gli habitué delle manifestazioni. Che perfidia! In effetti, la routine cancella la spontaneità.
2. Inversamente la protesta serve a giustificazione del sistema democratico, che ultimamente si sta riducendo quasi ad un mero slogan. Dunque va un po’ repressa, un po’ incoraggiata, secondo convenienza. Di qui il proclama anticipato in quel di Genova sulla legittimità del dissenso, cosa che aveva lasciato ben sperare, ma a conti fatti quelle parole sono risultate una colossale beffa a livello internazionale.
3. Ề impossibile che le altre nazioni europee nulla sapessero di ciò che stava per verificarsi in Italia, visto che tutte le polizie d’Europa avevano unito i loro sforzi e i loro intenti. Senza contare lo sceriffo texano che aveva istruito le nostre forze dell’ordine. Credo che ciascuno invece sapesse cosa bolliva in pentola. Solo Chirac, una volta rientrato in patria, aveva espresso qualche timido dubbio sull’operato deilla Polizia italiana. E gli altri erano tutti d’accordo, anche i Laburisti anglosassoni ed i Socialdemocratici tedeschi? Sembra di sì, a giudicare dalle reazioni di Blair & C. Allora perché parlare di deficienze del Polo? I genitori tedeschi che si erano rivolti preoccupati alla loro ambasciata milanese ( o consolato? ) avevano ricevuto rassicurazioni che tutto era sotto controllo e non c’era da allarmarsi. Le reazioni non molto convinte di qualche paese come l’Austria mi sono sembrate più formali che altro. Solo qualche occupazione simbolica di nosre ambasciate od altri fatti consimili in Olanda ed altrove. Niente di più. Segno che non era in gioco la democrazia, ma qualcos’altro. La liberà reale di dirigere il mondo secondo volontà. Già lo hanno fatto altri per noi, non preoccupiamoci!
4. Le critiche di euroscetticismo al Governo italiano nell’inverno successivo, specie dopo l’avvento dell’Euro, provano che la repressione dei No-global non era un fatto che interessasse specificatamente al Polo. Ci sono posizioni apertamente anti-mondialiste anche nella Lega ed in AN, persino in qualche azzurrino di FI. Esattamente come nella Sinistra, dove anche molti Verdi o Bianchi ( cattolici ) non si riconoscono nell’attuale mondializzazione. Senza per questo essere del partito di Bertinotti, come Agnoletto & C. I più interessati al problema della repressione semmai sono le multinazionali. E non volete, potenti come sono, che esse non siano capaci di assoldare i vertici politico-militari delle maggiori nazioni, da una parte e dall’altra dell’Atlantico, per favorire i loro interessi? Certo, è un’accusa difficile da provare, ma è l’unica logica. Forse i fatti di Genova possono spiegarsi pensando che qualcuno per loro conto abbia delegato ai nostalgici fascisti ( secondo me solo sedicenti tali ) dell’Esercito italiano e dello Stay Behind locale ( mai assopito veramente, seppure riorganizzato negli Anni Ottanta-Novanta ) un compito che non poteva essere assolto con il medesimo fervore a Seattle e a Goteborg. Hanno contato oltretutto sulla radicalità degli atteggiamenti nostrani. Le risposte sono state quelle volute, purtroppo, e i manifestanti si sono lasciati andare a scene di piazza. Lo so che si difendevano e che avevano il diritto di farlo, dato lo stratagemma attuato dalle forze dell’ordine di imbottigliarli in campo chiuso, senza vie di uscita. Intanto però sono cascati nel tranello e ci hanno rimesso le penne. Lo Scandalo Enron dimostra che quando si vuole corrompere si corrompono entrambi gli schieramenti, con finanziamenti opportuni a questo o quel personaggio, che si darà da fare all’interno del suo partito per varare una certa linea anziché un’altra. I soldi fornitigli per la campagna elettorale lo favoriranno ai danni dei colleghi di partito. Ecco come avviene forse la corruzione.
5. Il fatto che molti esponenti di alto rango di questo o quel governo, di questo o quell’esercito, abbiano interessi personali sotto forma di industrie o di azioni in determinati campi economici spiega, anche se non giustifica, i comportamenti delle alte leve di comando. Nel caso dei militari, costoro possono preparare un piano di azione discorde rispetto a quanto desiderato dal governo ufficiale. Dato che spesso hanno un doppio incarico, uno dei quali concerne la Sicurezza. Ed in tal modo finiscono per attenersi ai dettami della Nato, che a sua volta è guidata dalla Cia; la cia d’altronde, si sa, a sua volta piglia ordini dalla NSA; questa pretesa Agenzia di Sicurezza Nazionale a sua volta piglia ordini dalla Trilaterale ( il G8 ne è, credo, un’estensione in senso esecutivo ), la quale a sua volta piglia ordini dal Gruppo Bilderberg, che a sua volta piglia ordini dalla Committee of 300. Tale Commissione, circa cui cfr. il mio art. ‘La Guerra al terrorismo durerà 50 anni?’- P.II, esegue le disposizioni della Round Table londinese. Gandhi andò ivi a discutere l’indipendenza dell’Unione Indiana, non dalla Regina. E chi domina la moderna Tavola Rotonda ? E chi volete cher sia? I Rothschild, ovviamente. Coloro che hanno fondato la Banca di Germania, la Banca d’Inghilterra ed altre banche nazionali europee. Nella City londinese, un vero e proprio Stato nello Stato ( paragonabile al Vaticano nella città di Roma ), si decidono le sorti del mondo. Tant’è che qualcuno, giustamente, ha chiamato l’Età del Capitalismo l’Età dei Rothschild. Loro è anche la Riserva Federale negli Usa, che è una banca privata nonostante il nome, non una banca federale come si potrebbe credere a prima vista. Loro è ancor oggi la Golden Dawn, la Loggia tramite cui hanno influenzato segretamente la storia mondiale, finanziando Fascismo e Nazismo, per poi combatterli con la scusa della democrazia Le due guerre mondiali sono state da loro progettate e sono servite in ultima istanza per moltiplicare i loro guadagni attraverso il campo energetico e quello finanziario, oltreché col traffico delle armi. I No-global sono moscerini di fronte a loro e come tali sono stati trattati da chi ha agito in nome loro, con tutti gli intermediari menzionati per semplificare.
6. Il Governo occulto di cui sopra ha le vere leve del comando e tiene in mano le nostre sorti, che non sono affatto “magnifiche e progressive”. Tutt’altro, a meno che conduciamo in porto nei prossimi anni una ribellione lenta ed efficace, di portata mondiale con metodi non violenti. Ciò è quel che il Governo Occulto teme maggiormente, perché non avranno scuse per reprimerci. Le troveranno egualmente, ma non c’è nulla che può più della gentilezza umana. Quando molti indiani, di fede indù e musulamana ( allora uniti, secondo i principi del Mahatma ), furono picchiati senza reagire dai funzionari dell’Impero Britannico – molti dei quali indigeni – proprio in quel momento divennero liberi. Lo attestò un giornalista americano, che assistette alla scena raccapricciante. Gandhi da solo ha sconfitto l’Impero Britannico, Gesù ha sconfitto l’Impero Romano. Non che la lotta sia delegata a pochi individui, quel che serve è un metodo di azione valido. E il metodo non violento è tale. Indù e Cristiani lo hanno applicato con successo da tempo, sono finiti male solo quando hanno dimenticato i propri valori. Abbandonata la Non Violenza, Cristiani ed Indù hanno fatto più danni dell’Impero Romano e di quello Britannico.
7. Esiste una volontà da parte della Sinistra italiana di strumentalizzare a suo favore i fatti di Genova, ma quanto è accaduto a Napoli dimostra che ha torto. Il vero obiettivo non è il Governo ufficiale dei politici, ma quello di abbattere o meglio vanificare il Governo Ombra delle multinazionali. Un esponente della Famiglia Rothschild dichiarò una volta: “Datemi le ricchezze di una nazione e a me non interesserà chi vince le elezioni.” Cosa volete che contino i Bush, i Berlusconi e i Bin Laden? Tanto per stare alle ‘Tre B’ di Beppe Grillo. Sono marionette, che possono anche essere tolte di mezzo a piacimento. Come è accaduto tempo fa con il più potente uomo d’Italia, il Mattei.? Conoscete la vicenda dell’Eni?
8. In Indymedia, dopo Genova c’era un clima che pareva volgere verso obiettivi più importanti che non il semplice ricambio governativo. La situazione era allora incandescente, anche per via dela guerra in corso. Eppure a partire dall’inverno, forse per la differente situazione internazionale, l’atteggiamento degli Indyani è cambiato e si è ridimensionato in senso nazionale e provinciale. Sono cominciate a volare parola grosse, nate da pensieri piccini; si è tornati a riparlare di lotta di classe, di Comunismo, di Anarchismo, di vetero-ideologia marxista-leninista. Si è persino inneggiato alla violenza come legittimo diritto di lotta politica e ad altre infamità di rozzo carattere materialistico, cose che sarebbe meglio lasciare al passato, visto che non hanno portato fortuna ai loro propugnatori. Per giunta quelle idee storicamente hanno fatto fiasco.
9. Occorre avere obiettivi precisi in una lotta, non andare al massacro spontaneisticamente. Chi va allo sbaraglio non ottiene nulla di concreto. Giocare alla guerriglia urbana è controproducente per il Movimento No Global. Delegittimare la polizia non serve a nessuno. Questo può sembrare contradditorio con quanto da me dichiarato sopra, ma rileggete bene il link! Le manifestazioni pacifiste in Palestina sono state ad es. molto meglio organizzate, poiché hanno creato una presenza occidentale in quel territorio che ha costretto i politici europei a prender posizione. Certo, il fatto che non siano mai più successi incidenti gravi dopo Napoli e Genova la dice lunga sugli interventi delle nostre forze dell’ordine in quelle due occasioni.
10. Bisogna sempre privilegiare il momento culturale-informativo, anche se passivo, rispetto a quello organizzativo-movimentistico; giacché la conoscenza è immancabilmente più importante dell’azione. Altrimenti che ci starebbe a fare Indymedia? Conoscere e capire bene un problema non è un semplice eseercizio visivo e grafico, è già metà dell’azione. Questa è una regola basilare per ogni movimento di idee, se si vuole fare le cose bene. L’azione per l’azione porta allo spontaneismo ed all’infantilismo politico. Essenziale è capire quali siano le reali forze in campo che hanno condotto alla globalizzazuione e la sostengono. Mi pare che molti di Voi non l’abbiano capito e ragionino coi paraocchi di tipo ideologico. La rivolta è conseguente, una volta che si conosce la verità, poichè la verità ci indica come agire per ottenere il risultato voluto. Se si brancola nel buio o si seguono idee sbagliate la nostra azione risulterà inefficace o mal diretta. Ma la verità è complessa, non semplice da capire. Sconforto e vittimismo ad ogni modo non servono. Neppure spocchia e presunzione. L’equilibrio è la maggior qualità da coltivare in sé.



c) Conclusioni: W l’Euroscetticismo

Se il Vostro scopo di Indyani è semplicemente quello di sostenere i filo-europeisti nostrani Fassino, Cofferati e Bertinotti ( quest’ultimo, per la verità, in sentore anch’egli di euro-scetticismo ), non credo possiate essere definiti No-global. Si tratta del solito gioco di copertura che attua l’Estrema Sinistra con i movimenti di idee nati in America riciclandoli per uso proprio, mascherando i propri intenti con i loro per sfruttare il beneficio della moda, salvo abbandonarli miseramente con dei voltafaccia clamorosi quand’essi sono divenuti démodé. Un’abile tattica già sperimentata dall’autunno caldo del ’69 in poi. Non credo che i Vostri commilitoni stranieri inneggino con altrettanto entusiasmo a Clinton, Blair, Schroeder, Jospin e via dicendo. Se lo fanno, sono degli ilusi anche loro. Quando Mister Occhetto è andato a sostenere in Francia l’Europeismo e il Patto di Maastricht con una conferenza, in un clima che a suo dire era antieuropeistico, non ha agito contro la globalizzazione. Quando il gesuita Fassino affermava nel dopo-Genova che si sarebbe adoperato per trasformare i No-global meno facinorosi in New-global per chi lavorava? È evidente, per il New Global… Mettete voi l’ultima parola, ispirandoVi al prof. Cacciari e all’on. De Michelis, che sono dei novordinisti. Il mio neologismo è chiaramente il rovesciamento del termine ‘ordinovisti’, poiché il Nuovo Ordine è lett. l’opposto e complementare del Nuovo Ordine, fondato dall’on. Rauti e dal Principe Borghese. Non vaneggio quando, come spesso ho fatto, metto Socialismo e Fascismo, Nazismo e Comunismo sullo stesso piano. Non era Mussolini in origine un compagno socialista, per quanto versato sorellianamente nel culto dell’azione? M. Blondet, un giornalista cattolico di Centro-destra, afferma addirittura che il Duce ha sempre avuto come ispiratore Lenin, non F. Franco. Parallelamente è lecito arguire che Hitler ed il movimento nazionalsocialista ( notare il termine, che manifesta un carattere nazionalistico anziché internazionalistico, ma la sostanza non cambia ) siano strettamente imparentati in quanto originaria associazione sindacale di lavoratori allo Spartachismo luxemburghiano. Nel mio art. censurato ( ‘Sionismo e Nazismo’ ) citavo un nazista che, vedendo perduta la causa nazionalsocialista, si consolava per il fatto che la causa in cui credeva sarebbe continuava tramite il Socialismo. Ditemi da dove uno viene e Vi dirò chi è: si tratta di una regola ferrea. Il Mieli non la pensava così in ‘Correva l’anno, allorché affermava che Sadat ( il duro di Nasser ) era diventato il portavoce dell’Occidente tra gli Arabi. Ma dietro le apparenze, non è possibile svincolarsi del tutto dal proprio percorso culturale, possiamo solo indirizzarlo verso mete ulteriori. Massimalismo, Fascismo, Comunismo e Nazismo ridotti all’osso e purificati dalle loro istanze rivoluzionarie non sono che una sola cosa: Socialismo, che crede illusoriamente nel Sol dell’Avvenire. Ciò spiega il riciclaggio di molti duri ex-rivoluzionari nel ventre molle del riformismo. Non che voglia rispolverare la vecchia tesi degli opposti estremisti, che i democristiani suscitarono finanziando di nascosto coi soldi americani i gruppi terroristici dell’una e dell’altra fazione, da Ordine Nuovo alle Brigate Rosse. Oddio, mi è scappato, non dovevo dirlo! Ormai che si siamo, un mio amico fascista una volta ridendo mentre ci trovavamo a militare mi confidò che le BR edrano in realtà sostenute dai Bianchi. Lo sapesse moro jn! Ecco che si spiega quel documento dei S.S., venuto alla ribalta di recente, dove si chiede ai gruppi terroristici arabi di sforzarsi per liberare l’onorevole adoperatosi per il Compromesso storico. Sennonché Moro non era ancora stato rapito! Cose divertenti, insomma!
Certi esponenti della Destra hanno sempre lottato contro il Mundialismo, almeno a chiacchiere. Nella realtà dei fatti si sono comportati come quelli di Sinistra: un po’ da un lato un po’ dall’altro. Lotta al Sionismo e al Comunismo come maschera di facciata, appoggio al Nuovo Ordine Mondiale sostanzialmente. Ma chi credete che vada a colpire i cimiteri ebraici e le sinagoghe’ Gli sporchi fascisti? Eh sì, ‘spetta! Sono tutte manovre dei Servizi, magari su ingiunzione del Mossad, cui sono collegati. Sì, i Fasisti lavorano anche per il Mossad. Lo faceva Gelli, perché non dovrebbero farlo altri? Chi crede ancora alle ideologie, che sono solo un paravento per gli allocchi, dorme sonni letargici. Sveglia, ragazzi! Ve lo dico da tempo. Il mondo non è come nei vostri sogni di fanciulli, che dicono parolacce per sentirci già grandi e vanno a scazzottarsi cogli sbirri per sembrare qualcuno, come alternativa allo sniffaggio di coca o al sesso gratuito. Il mondo è fatto di valori spirituali e di contro-valori, che negano i primi e riducono il mondo in miseria. Quel che la Globalizzazione intende distruggere sono le orgogliose tradizioni locali, gli aviti costumi, le culture di origine tribale. In una parola, il buon tempo antico. Essa rovescia i rapporti con la propaganda, si fa addirittura tutrice dei popoli con false organizzazioni umanitarie tipo Amnesty, che additando ora l’uno ora l’altro creano soltanto confusione. Anche qui dovevo stare zitto! Ah, che birbaccione che sono! Disperdendo la coscienza presso le varie genti del loro passato con nozioni eretiche di stampo New Age, mescolandole a credi politici estranei al loro ambiente ( vedi Afghanistan ), ricattandoli con la tecnologia, l’Euroamericanismo ( che i cultori della Destra mascherano da Arianesimo, ma non c’è alcuna vera tradizione sulla superiorità cegli indoeuropei, che sono una invenzione linguistico-etnica ottocentesca ) riduce tutto il mondo ad un libero mercato. Questa abominevole pretesa, in realtà sono i prodotti nostrani a venir privilegiati rispetto a quelli del Terzo Mondo, la Sinistra artificiosamente la chiama Neo-liberismo. Un altro vocabolo per gettare fumo negli occhi. Ma quale Liberismo? È dal Settecento che gli Europei rubano materia prima qui e là, con la scusa delle scoperte geografiche che dissimulavano il colonialismo, e poi le esportano a prezzi troppo elevati per essere comprate dal popolo nei paesi dove le hanno runate. E se questi paesi si oppongono all’esportazione dei manufatti, con intrallazzi vari gli Euroamericani riescono sempre ad averla vinta. Facendo fuori i poltici scomodi come sciovinisti ( vedi Miloshevic ), finanziando attentati con scopi analoghi o formulando disposizioni internazionali attraverso le presa-in-giro di organismi internazionali non autorizzati e creati senza il consenso popolare. Ecco perché sono euroscettico. L’alternativa unica è quella di essere Europeisti ossia Euroamericanisti. Quando mai l’Europa si è opposta agli Usa? Semmai all’America Latina, che è Terzo mondo pure lei. Posibile che non l’abbiate ancora capito che l’Europeismo è il passo decisivo verso la Mondializzazione? Come potrebbe essere altrimenti? Sono stati i Rothschild guardacaso i maggiori fautori del Paneuropeismo. E non voglio essere monotono, è la realtà.
Non ho nulla personalmente contro Fassino, Cofferati e Bertinotti. Sul piano umano mi sembrano delle persone squisite tutte e tre. Però, pigliamo ad es. ‘Il Manifesto’. Qualche critica dura la fa, bisogna riconoscerlo. Ma manca di mordente, si occupa sempre di cose minori, non va al centro di tutte le questioni, Giulietto Chiesa a parte. Fossero tutti come lui! Il limite è l’ideologia neo-comunista, solo andando oltre si può comprendere la vera situazione del mondo. Non basta crogiolarsi nel vittimismo post-proletario e nel pacifismo egualitaristico. RC, sappiamo tutti, è divisa fra un’ala vetero-marxista ed una antiglobalista. Come a Destra, insomma., mutatis mutandis. Per sfuggire a tali dicotomie ( anche qui mi ripeto, ma che devo fare? ) occorre unire gli sforzi a quelli di coloro che la pensano analogamenter, a Destra e a Sinistra ) e superare la vecchia opposizione fascisti-antifascisti. Basta con la Guerra Civile! I nostri avversari, i fantocci della Globalizzazione, lo hanno già fatto da tempo disperdendosi sagaciamente nei due versanti moderati del Centro-destra e del Centro-sinistra. In questo modo hanno sempre governato, utililizzando la strategia della tensione onde isolare le ali estreme e tenere il timone della nave saldamente al Centro. La politica di Reagan era speculare a quella di Carter, idem per i due Bush e per Clinton. Altrettanto dicasi per la Tatcher e Blair, Mitterand o Jospin e Chirac, Köll e Schroeder. Le stragi e gli attentati della seconda metà dello scorso secolo in Italia ed altrove sono serviti a preparare l’UE.
L’Euro presto verrà sostituito, è solo un intermediario fra noi e la Mondializzazione estrema. Nessuno però lo capisce, ecco la tragedia vera!. Ho letto oggi su Panorama che Prodi ha accusato Blair di subalternità agli Usa. E che, insieme a Berlusconi e ad Aznar, vorrebbero impedire il rafforzamento della Commissione europea ai danni di quelli nazionali sotto una prossima Presidenza Aznar. Non lasciamoci suggestionare dalle fantasmagorie della politica, non bisogna stare né da una parte né dall’altra!

P.S.- Il Cielo spazza viale nuvole, con calma e semplicità.

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Bilderberg e Trilaterale
by GIOVANNI AGNELLI Wednesday, Jun. 02, 2004 at 6:24 PM mail:

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Gli Agnelli

FIAT, Bilderberg e Trilaterale

GIOVANNI AGNELLI

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(Torino, 1921)Si laurea in Giurisprudenza all'Università di Torino. Partecipa alla Seconda Guerra Mondiale come Ufficiale di Cavalleria sul fronte russo con il Corpo di Spedizione Italiano, con il Raggruppamento Esplorante Corazzato "Lodi" in Tunisia meritandosi la Croce di Guerra al Valor Militare e nella Divisione "Legnano" del Corpo Italiano di Liberazione.
Entrato in Fiat nel 1943 come Vice Presidente, nel 1963 viene nominato Amministratore Delegato. Dall'aprile 1966 al febbraio 1996 è Presidente della Società, di cui oggi è Presidente d'Onore.
E' presidente dell'IFI - Istituto Finanziario Industriale S.p.A.- e di Exor Group S.A., della Fondazione Giovanni Agnelli e della Società Editrice "La Stampa".
E' membro del Consiglio di Amministrazione dell'Eurofrance, dell'International Advisory Council della Chase Manhattan Corporation, del Board of Trustees della Salomon R. Guggenheim Foundation.
E' attivamente impegnato in organismi multinazionali tendenti a favorire le relazioni internazionali. E' membro dell'Advisory Board dei Bilderberg Meetings,(1) dell'International Advisory Board del Council on Foreign Relations,(2) e Presidente Onorario del Consiglio per le Relazioni fra Italia e Stati Uniti. E' vice presidente dell'Associazione per l'Unione Monetaria Europea.
E' membro corrispondente dell'Accademia delle Scienze Morali e Politiche dell'Institut de France. E' inoltre Consigliere del Chairman's Council del Museum of Modern Art di New York.
E' stato Presidente della Confindustria dal 1974 al 1976.
E' senatore a vita dal giugno 1991; è stato Sindaco di Villar Perosa dal 1945 al 1980.
E' Presidente d'onore della Fiat S.p.A.


UMBERTO AGNELLI

fonte: http://www.fiatgroup.com/fiat-centenario/map/n4.html

(Losanna,1934) Si laurea in Legge. Prima di assumere incarichi nell'ambito Fiat matura esperienza in aziende del Gruppo in Italia e all'estero (Fiat France, Sai, ecc.)
Nel 1968 assume la responsabilità del Gruppo Affari Internazionali Fiat, incaricato dello sviluppo e del coordinamento delle attività industriali e commerciali nel mondo. Della Fiat S.p.A. è Amministratore Delegato dal 1970 al 1980 e Vice Presidente sino al settembre 1993, carica che lascia per assumere la responsabilità operativa dell'IFI S.p.A. (di cui è Vice Presidente e Amministratore Delegato) e dell'IFIL (di cui è Presidente). E' Presidente di Fiat Auto dal 1982 al 1990.
Attualmente è Vice Presidente della Giovanni Agnelli e C. E' membro dei Consigli di Amministrazione della Piaggio & C. S.p.A., di cui è stato Presidente dal 1965 al 1988, della Danone, della Worms & Cie e della Worms & Co., Inc. E' inoltre membro della Giunta Direttiva della Assonime (Associazione fra le Società Italiane per Azioni).
Fa parte degli International Advisory Board della Fiat S.p.A. e dell'Allianz.
E' Co-Presidente del Business Group Italia/Giappone, Presidente dell'Associazione Italia-Giappone, Presidente della Japan-Italy 21st Century Initiative, membro del Gruppo italiano della Trilateral Commission(3) e dello Steering Committe dei Bilderberg Meetings.(1)
E' Consigliere Internazionale del Premio Imperiale Giapponese ("Praemium Imperiale") organizzato dalla Japan Art Association e dalla Fuji Television.
E' stato Senatore della Repubblica Italiana dal 1976 al 1979.
E' Grand'Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e Officier della Légion d'Honneur francese.
Nell'ottobre 1995 ha ricevuto a Tokyo, dal Ministry of International Trade and Industry (M.I.T.I.), il "Trade Award" e nel giugno 1996 è stato insignito dell'onorificenza imperiale giapponese "Grand Cordon of the Order of the Sacred Treasure".
----
Note (N.d.R.):
(1) http://www.bilderberg.org (sito non-ufficiale)
(2) http://www.cfr.org/p (sito ufficiale)
(3) http://www.trilateral.org (sito ufficiale)


Trilateral e Bilderberg società di potere


la Trilateral e il Bilderberg sono società segrete di potere

Questi gruppi, sono costituiti da capitalisti, finanzieri internazionali, politici, apparati militari, diplomatici, si riuniscono spesso per condizionare la politica, l'economia nelle aree di influenza internazionali e nelle loro nazioni

http://www.rfb.it/wto/bilderberg.htm (in italiano)


il sito del gruppo Bilderberg :

http://www.bilderberg.org/

Uno degli ultimi incontri:

http://www.bilderberg.org/2000.htm#list

lista di partecipanti a uno degli incontri del gruppo:

http://digilander.iol.it/si/lista1995.htm

http://www.rfb.it/no-wto/bilderberg.htm

Conoscete altri link ?
http://italy.indymedia.org/news/2001/11/29896.php

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CAPITALISMO OCCULTO: BILDERBERG GROUP
by Giovanni Agnelli Wednesday, Jun. 02, 2004 at 6:28 PM mail:

CAPITALISMO OCCULTO:...
bilderberg.jpgtm4iyl.jpg, image/jpeg, 212x313

Subject:
[net_i] CAPITALISMO OCCULTO: BILDERBERG GROUP
Date:
Fri, 25 May 2001 03:35:10 +0200
From:
aliensinroma <aliensinroma@aliensinroma.com>
Reply-To:
net-i-list@net-i.org
To:
net-i-list <net-i-list@net-i.org>



tradotto da sito http://www.bilderberg.org/2001

Bilderberg Conferences
May 24-27 nr Gothenburg Sweden

Agenda:
- Allargamento dell'Europa;
- Il Futuro della NATO;
- L'armata europea;
- Agricoltura e sanità del cibo;
- Russia;
- China.

Partecipanti:

Henry Kissinger
Giovanni Agnelli
Paul Allaire
Percy Barnevik
Conrad Black
Michel Camdessus
Peter Carrington
Kenneth Clarke
Bertrand Collomb
Christoffer Dodd
Stanley Fischer
Katherine Graham
Chuck Hagel
Vernon Jordan
John Kerry
Peter Mandleson
Leif Pagrotsky
Karl Otto Pöhl
Jürgen Schrempp
Jean-Claude Trichet
James Wolfensohn

"Il capitale trans-nazionale vuole rimuovere tutti gli ostacoli alla globalizzazione senza considerare le ripercussioni sull'ambiente, la società o i diritti umani. Per questo ha scelto di agire in segreto contro ogni democrazia locale" Birger Schlaug, membro dei verdi svedesi (Miljöpartiet), tra le voci più
critiche verso questo meeting

A quanto pare nessuno vuole parlare né con la stampa né con il pubblico.
L'elite al potere si nasconde dietro cerchi concentrici formati da
polizia, fascisti e anti-fascisti che si combattono davanti ai media. Un
vero e proprio circo post-moderno.

Wednesday May 23, 05:00 PM from
http://uk.news.yahoo.com/010523/80/brbbh.html
By Peter Starck

STOCCOLMA (Reuters) - L'allargamento dell'Europa e il ruolo dei blocchi
militari, il futuro della NATO e lo sviluppo in Russia e Cina saranno
gli argomenti top in agenda per questo incontro in Svezia tra i maggiori
capitalisti occidentali, prominenti leaders politici e un gruppetto di
monarchi(ci).
L nuvoa riunione del gruppo Bilderberg, una discussione semi-clandestina
tra l'elite che governa il mondo occidentale, si terrà nella cittadina
di Stenungsund sulla west-coast svedese dal 24 al 28 maggio.
Una enorme palizzata di metallo, lunga 900 metri, è stata eretta intorno
all'Hotel Stenungsbaden, luogo dell'incontro, per tenere lontano gli
intrusori.
Sono attesi numerosi dimostratori anti-globalizzazione all'esterno e la
polizia locale guarda all'evento come un utile esercizio di
addestramento in vista del summit dell'Unione Europea che si terrà a
metà di giugno nella città di Gothenburg 50 km più a sud.
Il gruppo Bilderberg, chiamato così in onore dell'hotel che per primo
tenne a battesimo questi incontri nel 1954, si è formato agli inizi
della Guerra Fredda in risposta alla crescente minaccia comunista. Oggi,
molti critici non stentano a definirlo un vero gruppo di cospiratori, un
agente del Nuovo Ordine Mondiale Capitalista.
Uno dei membri del gruppo, Jacob Wallenberg, presidente del consiglio di
una banca commerciale (SEB) e capo della più influente famiglia svedese
(Wallenberg) il cui impero controlla le più grandi industrie svedesi, ha
cercato di screditare l'importanza di questa riunione.
"E' solo uno dei tanti meetings che si tengono in tutto il mondo per
prendere tutti insieme delle decisioni importanti"" ha dichiarato al
quotidiano Dagens Nyheter, che aveva pubblicato gli argomenti topici del
meeting. Che in passato ha visto partecipare come speakers anche Bill
Clinton e Tony Blair prima che raggiungessero la fama rispettivamente
come Presidente degli Stati Uniti e Primo Ministro Britannico.
Tra i suoi ex-membri si contano anche il presidente della Commissione
Europea Romano "Mortadella" Prodi, il Segretario Generale della NATO
George Robertson e il Governatore della Banca Centrale Europea.

CAPITALISMO OCCULTO

"Sebbene non abbia mai preso nessuna decisione formale, questo gruppo,
insieme a molti altri, ha contribuito a dare forma al tipo di
capitalismo che abbiamo oggi ,cementando insieme le elite economiche
mondiali", ha dichiarato Goran Greider, editore capo di Dala-Demokraten,
un quotidiano svedese regionale.
"La segretezza di questi incontri è una provocazione. M.I.P. (Men In
Power), gli uomini del potere parlano di consenso dietro porte chiuse su
argomenti delicati che dovrebbero essere resi pubblici" ha detto Ulf
Bjereld, professore di scienze politiche alla Gothenburg University.
Tra i membri del gruppo ci sono anche l'ex presidente degli Stati Uniti
Henry Kissinger, i Senatori americani Christopher Dodd, John Kerry e
Chuck Hagel, il capo della World Bank James Wolfensohn, il governatore
della Banca Centrale francese Jean-Claude Trichet e gli ex-capi dell'
IMF Michel Camdessus e Stanley Fischer.
Vi sono in lista anche il presidente della Fiat, Giovanni Agnelli, della
Chrysler, Daimler Chrysler, l'ex ministro delle finanze britannico
Kenneth Clarke, la Regina d'Olanda, Beatrix, il presidente della Xerox
Corp CEO Paul Allaire e naturalmente i capi del WTO.

INCONTRI SEGRETI PER QUASI 50 ANNI

"I sacerdoti segreti del capitalismo e della globalizzazione",
dichiarano i loro critici. "Non-senso", dice il Ministro del Commercio
Leif Pagrotsky.

Il gruppo Bilderberg è spesso dipinto come una sorta di massoneria, dove i potenti, in segreto, tracciano le linee guida per il governo del capitale, senza alcuna interferenza pubblica.

Su internet e sugli archivi dei giornali, persino in quelli
internazionali, ben poco si trova su questo fantomatico gruppo. Al massimo solo qualche "teoria della cospirazione", niente su dove si
svolgono regolarmente gli incontri.

Carl Bildt, che ha partecipato a sei incontri, dice: "Si tengono
conferenze di ogni tipo su argomenti di vitale importanza. Il più delle
volte viene tirata in ballo la regola cosiddetta "Chatham House" che
significa che i partecipanti possono usare le informazioni date ma non
possono raccontarle".

Il Professore Anders Åslund, pacifista e ricercatore al Carnegie Fund di
Washington, ex consulente economico del governo russo, dice: "Bilderberg
è un network privato di persone molto influenti dell'Europa Occidentale
e del Nord America. Approsimativamente 110 persone partecipano ogni anno
ad una discussione sui temi economico-politici più importanti".

Una delegazione tipica è composta di una persona del mondo industriale -
un affarista o il capo di una banca - una prominente personalità
politica - preferibilmente un primo ministro - un finanziere, un
ministro degli esteri, e alcuni intellettuali di solito di ambito
accademico.

Tutti gli incontri si tengono a porte chiuse in un pleni-auditoro dove i
partecipanti si siedono in ordine alfabetico secondo pannelli disposti
per categoria: industria, politica, economia, ecc. Uno speaker introduce
il dibattito per circa dieci minuti dopodichè si alternano i vari
interventi tutti assai stimolanti. Peccato non poterli udire.

Ci sono Jurgen Schrempp (Daimler-Chrysler), Conrad Black (The Telegraph,
Canada), Bertrand Collomb
(Lafarge), i capi delle Banche Nazionali francese e tedesca, Giovanni
Agnelli (Fiat), i boss dell' IMF (the World Bank) e della World Trade
Organisation (WTO).

E pi ancora Bernard Arnault, dell'industria francese LVMH, Paul Allaire
(Xerox), Vernon Jordan (Lazard Brothers), il proprietario del Washington
Post (Katherine Graham) insieme a suo figlio, tre senatori americanio-
come John Kerry (democratico), Chuck Hagel (repubblicano) e Christopher
Dodd (democratico) - Kenneth Clarke (ex Ministro delle Finanze
britannico).

Ci sono anche rappresentanti dei social-democratici attraverso politici
europei come Peter Mendelsohn.

EXPOSED: THE SECRET CLUB OF POWERMONGERS WHO REALLY RULE THE
WORLD
Guardian Weekend - March 28, 2001
Jon Ronson http://www.jonronson.com

Governano il mondo in segreto dal 1954. La Guerra del Golfo e le
dimissioni di Margaret Thatcher sono opera loro.
Un fiero intervento dell'ex segretario degli esteri britannico David
Owen ad uno dei loro meeting ha aiutato non poco la Gran Bretagna
durante la guerra delle Falklands.

Ho continuato a scrivere su di loro per mesi senza ottenere alcun
riscontro. Finché, una mattina, non ha squillato il telefono: era la
voce riconoscibile all'istante di un membro fondatore. Per 30 anni è
stato uno di loro: Lord Healey.

"Come posso aiutarti?" mi disse. "Bè, perché non mi racconta che cosa
succede agli incontri del gruppo?". "OK", mi rispose. Dopodiché il
silenzio.

Non poteva rompere il vincolo di segretezza. A rischio della sua vita.

Ma qualcosa sono riuscito a scoprire lo stesso.

Esiste un ufficio centrale del gruppo, in Olanda, che decide ogni anno
dove si terranno i meeting dell'anno successivo.

Ogni paese ha due membri. Tra quelli inglesi vi sono stati Healey,
l'ex-Segretario degli Esteri Lord Carrington, Andrew Knight, ex-editore
dell' Economist, e Martin Taylor, ex-capo esecutivo di Barclays. Ogni
paese a turno si occupa di trovare il denaro per organizzare le riunioni
(un hotel 5 stelle, cibo, trasporti e sicurezza).

Il denaro viene donato dalle corporazioni che fanno parte del gruppo -
Xerox, Heinz, Fiat, Barclays, Nokia - .

Poi si decide chi invitare. Non sono ammessi partners. Gli incontri si
svolgono durante due mattinate e due pomeriggi anche se nella giornata
di Sabato avvengono di sera per permettere ai membri del gruppo di
giocare a golf.

I posti a sedere sono disposti in ordine alfabetico. Capovolto ogni
anno.

"Suona come una cospirazione", ho detto a Lord Healey.

"Non è una cospirazione", mi ha risposto "così và il mondo".

"Non è anti-democratico ciò che fate?"

"Noi non siamo un gruppo segreto, solo privato".

Samples from: Adventures With Extremists by Jon Ronson, published by
Picador, rrp pounds 16, on April 6. Jon Ronson 2001. see
http://www.jonronson.com


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Bilderberg Usa
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http://www.ufomind.com/misc/1997/jun/d26-002.shtml
http://www.rense.com/general11/ksss.htm

http://clinton3.nara.gov/WH/EOP/NSC/html/speeches/19991104.html
http://clinton4.nara.gov/WH/EOP/NSC/html/speeches/19991104.html
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http://www.webbindustries.com/spotlight/f_bb_art001.html
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http://www.santacruzpl.org/readyref/files/a-b/bilder.shtml
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http://www.senderberl.com/recapturing/america/postscript2.htm
http://www.washingtonpost.com/wp-srv/politics/special/clinton/stories/jordan012798.htm
Bilderberg Canada
http://pub42.ezboard.com/fravemontrealfrm10.showMessage?topicID=90.topic

http://www.iahushua.com/WOI/bilderberg.html

http://www.inforamp.net/~jwhitley/bild98.htm

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http://www.freedomdomain.com/secretsocieties/bilder05.html
http://www.zianet.com/wblase/endtimes/Bilderbg.htm
Bilderberg Italy
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http://www.edicolaweb.net/da160103.htm

http://www.catholicism.org/News/popebild.htm

http://ourworld.compuserve.com/homepages/grattan_healy/Bild-Italy.html

http://www.net-i.org/archive/msg00519.html
Bilderberg greek
http://www9.pair.com/xpoez/cabal/bild4
http://www.dreamwater.net/vvdd/Bilder/1993.htm

http://www.geocities.com/Athens/Forum/8604/
Prince bastard NL bilderberger

http://www.bilderberg.org/bernhard.htm#Hand

Bilderberg: pianificare il futuro del mondo a porte chiuse -links fondamentali per saperne di piu'-

Links utili in italiano sul Bilderberg club:

Il capitalismo occulto-
http://www.net-i.org/archive/msg00519.html

Riunioni Bilderberg 1993 - 2000 liste dei partecipanti
http://digilander.iol.it/si/lista.htm


OLTRE I TESCHI: IL BILDERBERG CLUB - COS'E'
http://www.clarence.com/contents/societa/speciali/000721teschi/004.html

Dentro il Triangolo -Breve storia dei gruppi sovrastatali
http://www.ecn.org/cunfi/NWO.htm


In inglese:

The Bilderberg Group- The Invisible Power House
http://www.nexusmagazine.com/Bilderbergers.html

Planning the world future behind closed doors
http://www.parascope.com/mx/articles/bilderberg.htm

E poi ,naturalmente
http://www.bilderberg.org/

Ah, c'e' anche la mailing list anti-bilderberg, ma non sembra molto frequentata... :-(
http://groups.yahoo.com/group/bilderberg

buona navigazione...


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abbasso il $ISTEMA
by hacker rosso Wednesday, Jun. 02, 2004 at 7:51 PM mail:

abbasso il $istema

boicott yankee landia

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chi va e chi non va
by B@rtelli RuLeZ Thursday, Jun. 03, 2004 at 12:39 AM mail:

Noi a stresa ci verremmo anche.
Personalmente non ho capito bene chi ci va, chi non ci va,
da che ora a che ora e da che giorno a che giorno.
Se veniamo non e' che troviamo solo
degli allegri turisti tedeschi ultraottantenni che
passeggiano sul lungolago?

Saludos

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la bonino è una socia?!
by xlopiu Thursday, Jun. 03, 2004 at 5:13 PM mail:

il link che indirizza alle pagine di clarence (http://www.clarence.com/contents/societa/speciali/000721teschi/005.html) citano la presenza di emma bonino alla riunione del 1998 tenutasi in scozia. La cosa mi incuriosisce non poco, avete maggiori informazioni riguardanti la partecipazione dell'onorevole radicale?

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Membership Has Its Privileges:Inside the Order of Skull & Bones
by rodney king Friday, Jun. 04, 2004 at 12:30 AM mail:

Membership Has Its P...
inside_the_order_of_skull___bones.gif, image/gif, 444x559

Your Next President Masturbated in a Coffin!
ParaScope first exposed the Order of Skull & Bones more than eight years ago. And while you may laugh at the idea that a secret society has members in high places who run the world, keep in mind that your next president will be either John Kerry or George Bush, both members of Skull & Bones, and both of whom refused to even discuss their shadowy connections to the group, including when directly questioned about it by Tim Russert on "Meet the Press." If they have nothing to hide, then why refuse to discuss Skull & Bones? One of the purported initiation rites of the group includes masturbating in a coffin, so it's no wonder neither candidate is anxious to dish on the group's more arcane rites. But as you'll learn in Kris Millegan's extensive exposé, there's more going on with Skull & Bones than college pranks and pratfalls.

InTERRORgation:
The CIA's Secret Manual
on Coercive Questioning
A ParaScope Publication This verbatim reprint of the CIA's secret interrogation manual contains explicit documentation of the use of physical torture, drugs and hypnosis to extract information from "resistant sources." Exposes real-life applications of CIA mind control research.
$5.95, magazine format, 56 pages.

A Year in the Streets:
WTO Seattle to the Bush Inauguration
A new generation of activists rises to expose the atrocities of neoliberal economic globalization and to confront the violence of the capitalist police state.
$15.00, 85 minutes, not rated.

ParaScope Magazine
ParaScope Dispatch Four is a special edition on the mass mobilization against the World Trade Organization in Seattle on November 30, 1999. Dispatch Four weaves together first-hand accounts, photographs, video stills, poetry and artwork to represent the revolutionary spirit that flooded downtown Seattle during N30.
Single copy $5, subscrips $18.

ParaDocs:
Paranormal Government Secrets... At YOUR Fingertips!
Want to see pictures of a Soviet "psychotronic generator" in action? Want to get the scoop on electromagnetic mind control experiments? Check out ParaDocs -- original source documents on covert mind control experiments and paranormal phenomena.

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DALLA SKULL AND BONES AL NUOVO ORDINE MONDIALE
by guarda guarda Friday, Jun. 04, 2004 at 12:38 AM mail:

COSCO: Dottor Blondet, per quanto riguarda la Skull and Bones, vuole dire qualcosa ai lettori, che non sanno nulla di questa misteriosa società segreta?

BLONDET: E’ una società segreta studentesca fondata nel 1832, dove vengono cooptati alcuni studenti dell'Università di Yale, una delle maggiori università americane, diciamo del patriziato americano, in numero di dodici all'anno. Notoriamente, George Bush, l’ex presidente degli Stati Uniti, è stato membro e, prima di lui, suo padre e, naturalmente, anche suo figlio, ammesso che suo figlio sia in grado di seguire comunque le lezioni di Yale, perché questo è un po' dubbio. Ho il sospetto che il candidato repubblicano alla presidenza, non ne possieda le capacità. Però, sicuramente, fa parte di questa setta, anche se non in senso stretto, proviene indubbiamente da quell’ambiente. La famiglia Bush è, pure, vicinissima ai banchieri Harriman, che sono uno dei gruppi più potenti dell’establishment americano.





COSCO: Si può dire che Skull and Bones sia stata ed è, in un certo senso, anche la CIA, perché Bush, come è noto, è stato anche direttore della CIA?

BLONDET: Le cose non sono assolutamente uguali. E’ però vero che dei direttori della CIA sarebbero stati anche membri della Skull and Bones. In generale, lo scopo fondamentale di una società di questo genere è quello di costituire un gruppo di coetanei, ma, anche, poi, un gruppo intergenerazionale che si aiuta a vicenda, è ovvio. Si sa, anche, che, in generale, l'ideologia della confraternita è, per così dire, al di sopra sia della destra che della sinistra. Destra e sinistra, per loro, sono due elementi dialettici a cui si ritengono superiori. Sono un gruppo di gnostici dedicati, specificatamente, alla manovra politica, quindi destra e sinistra vengono utilizzate come etichette da queste persone, che ritengono di stare al di fuori di simili distinzioni. Non a caso, Harriman è proprio il banchiere che fu ambasciatore americano nell’Unione Sovietica e fu uno di quelli che, veramente, diedero un grande aiuto a Stalin e allo stalinismo, pur proclamando sempre di essere anticomunista. Fa parte di quel giro di banchieri di cui la gente non si ricorda più, banchieri americani, che hanno sostenuto, fino a Gorbaciov compreso, il sistema sovietico.





COSCO: Sono ammessi all’Ordine dei Teschio e Ossa, oltre ad americani, anche personalità di altre nazioni?

BLONDET: Non lo so questo, anche perché l'unica e sola fonte certa, su questa società segreta, è un libro apparso diversi anni fa e non mi risulta che ci siano stati altri lavori. Di questa potentissima confraternita ha scritto lo storico Anthony C. Sutton in "America’s Secret Establishment – An Introduction to The Order of Skull & Bones, by Anthony Sutton" (liberty House Press, Billings, Montana - 1986). Mi sembra comunque improbabile la presenza di personaggi di altre nazionalità. Potrebbero, forse, esserci dei britannici, ma non, per esempio, dei messicani o degli italiani, non credo proprio.





COSCO: E la storia dell’Israele Britannico ha a che fare qualcosa con questa società segreta?

BLONDET: Per quanto se ne sa i British Israelites non sono direttamente collegati alla Skull and Bones.





COSCO: La Skull and Bones è stata sospettata, fin dall'Ottocento, di essere una confraternita che pratica il satanismo. Una cosa del genere può essere vera secondo lei?

BLONDET: Si può senz’altro sospettare una cosa del genere. Per quel che se ne sa viene fatto un rituale usando delle ossa, che si dice siano del capo indiano Geronimo e che sarebbero in possesso di questo gruppo, conservate in una sala normalmente non accessibile a chiunque, a Yale, dove, appunto, viene celebrato questo rito annuale di iniziazione. E’ un rito, sicuramente, di stampo massonico, come stile, perché l'adepto deve stare in una bara, quindi è un rito di morte e rinascita simbolica. L’iniziando deve anche rivelare cose di cui si vergognerebbe a parlarne normalmente, riguardano il suo modo di vivere la sessualità in primo luogo, è una specie di purificazione, una parodìa della confessione cattolica.





COSCO: Viene dunque celebrata una ritualità esoterica?

BLONDET: Chiaramente sì. Che sia satanica in senso stretto è difficile affermarlo. Si può, anche, sospettare, a un certo punto, l'immissione di una sacerdotessa donna nel gruppo che, lo ricordo, è esclusivamente composto da maschi. Questa donna ha un qualche tipo di ruolo in questa liturgia, ma non so con precisione dire quale.





COSCO: Le risulta che il presidente Clinton ne abbia fatto o ne faccia parte?

BLONDET: No, Clinton no. Clinton ha un'altra storia. Lui ha avuto una formazione specificatamente anglosassone. E’ stato in Inghilterra a studiare, tuttavia, pare, abbia una profonda ripugnanza per il mondo britannico. Tutt’altro tipo è invece Al Gore. La famiglia Al Gore, molto potente da sempre, al pari di quella di Bush, fa parte di un establishment rosso. Il papà di Al Gore è sempre stato vicinissimo e socio in affari di Hammer, quell’ebreo che, per primo, portò aiuti a Lenin. E’ morto ultranovantenne, qualche anno fa, ricchissimo, era un classico agente sovietico, lui stesso se ne vantava. Hammer era molto famoso, faceva affari sporchi con l’Unione Sovietica, allo scopo di sostenere questo mostro, ormai crollante. Non a caso Al Gore ha fatto un "errore" recentemente. Un anno fa il FMI prestò a fondo perduto, a condizioni ultrafavorevoli, alla Russia ormai di Eltsin, su richiesta e su subdole trame di Al Gore, mi pare, 7 miliardi di dollari, che finirono immediatamente all’estero, in Russia non entrarono mai. Quei soldi finirono sui conti dei cosiddetti oligarchi, cioè ex agenti del KGB ed altre personalità, diventati "imprenditori" della nuova Russia.





COSCO: La Skull and Bones è stata definita da taluni come la risorgenza degli Illuminati di Baviera di Wheishaupt. Lei, cosa pensa al riguardo?

BLONDET: E’ possibile, ma non credo che ci siano prove dirette di questo. È più probabile, invece, che stiano all’interno di un qualche cosa di più generale e più vasto, perché il profilo della Skull and Bones non è così rivoluzionario. È certo internazionalista, globalizzatore alla Bush, ma non così rivoluzionario.





COSCO: Si potrebbe dire che questa sètta tenda alla realizzazione del nuovo ordine mondiale?

BLONDET: Questo è il senso che ha dato Bush. Il Presidente Bush, ai tempi della guerra dell’Iraq, fu il primo a parlare apertamente di un nuovo ordine mondiale, che si stava instaurando con quella guerra. La vicenda, poi, non è andata esattamente come pensava lui. C’è un nuovo ordine mondiale in atto, però, non so, esattamente, quali possano essere le conseguenze a lungo termine. Il potere non è dietro la maschera dell’ONU, ma direttamente statunitense. L’America è l’unica superpotenza rimasta, che non si è nascosta dietro l’ONU.





COSCO: Qual è il vero volto del nuovo ordine mondiale, che molta gente considera come il massimo bene?

BLONDET: Essenzialmente il nuovo ordine mondiale è anche la libera circolazione dei capitali, prima ancora che delle merci, che vengono in secondo luogo e degli uomini che vengono in terzo luogo, perché si sa che il libero movimento di uomini è limitato negli Stati Uniti. Alla frontiera col Messico, per esempio, ci sono centinaia di chilometri di reticolati e di filo spinato, però, i capitali sono ben accetti. In questo nuovo ordine mondiale si esplicano fenomeni diversi, non tutti da condannare, in realtà. Va un pò rivista la posizione ideologicamente negativa. Il capitalismo, anche globalizzato, funziona, sta funzionando e non sempre male, ci sono paesi che se ne avvantaggiano e non sempre sono paesi del giro di quelli che contano, ma sono paesi che hanno visto risorgere o rivalorizzare le loro peculiarità culturali profonde. Questo, probabilmente, non era previsto. Per esempio, l’India è diventato uno dei massimi esportatori di software, perché tutti i giganti del software indiani appartengono alla casta bramanica, nelle cui famiglie si impara il sanscrito, cioè una lingua classica e, anche, il pensiero matematico in astratto. Questi parlano l’inglese e costano un po’ meno sul mercato mondiale. Un altro paese, che si sta avvantaggiando, più di quanto si creda, è la Spagna. Anche qui per un fatto culturale preciso. La Spagna è un paese che per 500 anni ha avuto un impero. Attualmente ci sono 400 milioni di persone che parlano spagnolo. La Spagna sta diventando la potenza economica egemone sui mercati sudamericani. Banche spagnole si stanno comprando le banche argentine, venezuelane ecc.. La Spagna acquista, sempre più, la figura di madrepatria imperiale. Io sono stato in Spagna recentemente, fatto singolare, non esiste un atteggiamento culturale antiglobalizzazione, come esiste per esempio in Francia, in Italia e, in fondo, anche in Germania, ma guardi che non è un caso perché l'antiglobalismo oggi è la maschera dell'inefficienza dei governi di sinistra. Noi siamo contro la globalizzazione per le tradizioni e, improvvisamente, la sinistra riscopre le tradizioni nazionali, perché è perdente.





COSCO: E gli aspetti negativi del nuovo ordine mondiale?

BLONDET: Alcuni aspetti negativi sono già in corso, sono, soprattutto evidenti, nell’eccesso di libera circolazione dei capitali puramente speculativi. Appena c'è stato un momento di panico questi capitali se ne sono andati da un minuto all'altro, perché, appunto, la moneta elettronica adesso si muove in telecomunicazione, lasciando paesi a secco, in grave crisi economica, paesi che si erano indebitati, perché stavano crescendo, si sono visti, improvvisamente, mancare la liquidità. Ci sono, poi, fenomeni della finanza più speculativi, praticamente si rivelano, alla fine, delle enormi bolle di debito inaccertabili, cioè, non contabilizzati da nessuno. Si ravvisano, altresì, pure, fenomeni particolarmente malvagi e sinistri in certi paesi dell'America Latina; penso alla Colombia. Ogni paese deve specializzarsi nel suo vantaggio competitivo; chi sa fare bene le cravatte, come gli italiani, vende le cravatte e basta e non può fare aerei o cose del genere. La Colombia sa fare la coca. Un terzo del territorio colombiano è adesso controllato da un esercito guerrigliero, che esiste da sempre, di sinistra naturalmente. Sono dei narcotrafficanti con l'etichetta di sinistra e, nel luglio scorso, il capo della borsa di New York, che si chiama Richard Grasso, è andato a fare una visita a questi terroristi di fatto, che stanno veramente atterrendo la popolazione, uccidendo bambini, facendo cose degne della Cambogia di Pol Pot, per offrire loro di "investire" denaro sporco nella borsa di New York. Dietro questo interesse del mondo finanziario americano per i narcotrafficanti, c'è chiaramente anche l'idea di legalizzare le droghe pesanti.





COSCO: Alcuni cattolici paventano, con la piena attuazione della globalizzazione, la scomparsa della religione cattolica, pensa che sia possibile una cosa del genere?

BLONDET: Nei confronti del cattolicesimo c'è un'ostilità di questi ambienti, penso proprio a Bush. Sicuramente anche Al Gore. Vi è anche fastidio, rifiuto, ma sono fenomeni autonomi però, ed è difficile che possano agire direttamente sulla religione cattolica, sul Vaticano. Il vero problema è, invece, una specie di cedimento finale del cattolicesimo clericale. L'alto clero del Vaticano stesso, manifesta sempre più una forma di nichilismo sorridente, che lo induce a sottacere i contenuti forti dell'ortodossia per provocare grandi eventi mediatici, che sono solo apparenza e pochissima sostanza. La cosa è a tal punto vera che l'anno scorso, a Natale, D'Alema, capo del governo, ha portato la moglie e i bambini alla messa di mezzanotte a Betlemme. C'è questo fatto, una persona che non crede a nulla porta la famigliola a vedere uno spettacolo spirituale suggestivo. In un certo senso, questo mi è sembrato un evento simbolico molto forte, come anche questo giubileo dei giovani, dove l'ultimo giorno, nelle poltrone destinate ai vip, si è visto, invitato o non invitato, praticamente tutto il centro sinistra.





COSCO: Secondo lei la Chiesa è ormai diventata solo un grande e suggestivo spettacolo, che suggestiona le masse?

BLONDET: Sì, è una chiesa spettacolo, che proprio per questo viene cooptata da questa specie di clericalismo istituzionale ateo, perché c'è anche un subdolo clericalismo ateo di sinistra. Certi comportamenti della Chiesa, come le continue richieste di perdono, lasciano i veri cattolici sgomenti e, invece, vengono accolti con consenso istituzionale dalla sinistra che non crede, ma che considera le masse, che noi non siamo capaci di mobilitare e loro invece si. Poi c'è l'organizzazione, la forza organizzativa che ormai la Cgil non ha più, che le parrocchie invece hanno ancora. Bisogna vedere se, poi, questi giovani saranno cristiani anche quando si tratterà, come ha ricordato il Papa, di pagare col sangue la propria fede; io non ci credo.





COSCO: Secondo lei, il fatto di Al Gore di far candidare, come suo vice, un ebreo, cosa può significare?

BLONDET: La lobby ebraica negli Stati Uniti è determinante, cosa stranissima ma è così, per il voto proprio. Da sempre gli ebrei, fin dal tardo 800, nel sistema elettorale americano, dove l'elettore si deve registrare per votare, controllano il voto. Nell’800 controllarono il voto del ceto popolare, operaio, erano molto di sinistra gli operai. L’avere un vice ebreo è in qualche modo un atto di audacia, certo, non credo che otterrà il voto dei negri per esempio, però, hanno fatto sicuramente i loro calcoli. I negri votano poco e gli ebrei, invece, sono capaci di mobilitare il voto e di finanziare i candidati. Inoltre, la cosa più preoccupante è che il tipo di ebreo che è lì non è più un ebreo di sinistra, laburista, ma un ebreo fondamentalista. Recentemente cosa è il "fondamentalismo ebraico" lo abbiamo visto con quel Rabbino, che ha detto che gli ebrei, morti nei campi di concentramento, erano delle reincarnazioni di ebrei puniti per i loro peccati. Siamo nel vaneggiamento più assurdo, la reincarnazione è una delle credenze occulte di gruppi cabalisti. Questo indica che sètte "religiose", prima marginali nell’ebraismo, stanno diventando l’ebraismo ufficiale. C’è, quindi, una estremizzazione nel mondo ebraico su sfondo religioso, che lo rende, secondo me, molto pericoloso. Sono stato in Israele e ho visto come i partiti cosiddetti laici, i cui capi vengono spesso apertamente minacciati di morte dai rabbini, non osano rispondere per le rime, è un vecchio riflesso ebraico, alla fine i rabbini più fanatici comandano sempre.





COSCO: Un’ultima domanda. Come si colloca un Al Gore, dichiaratamente di sinistra, con l’ebraismo?

BLONDET: Al Gore è di quella sinistra essenzialmente ecologista, che limita le nascite, meno uomini ci sono nel mondo meglio è, controllo demografico, sviluppo zero, ecc. perché se no le foche muoiono. Essenzialmente, oggi, sinistra liberale è essere questo, ecc. Al Gore è affiancato da un personaggio che è un ebreo di questo tipo qui, fanatico insomma. E le due cose possono andare insieme perché nell’ebraismo fanatico, gli altri uomini non ebrei sono sotto-uomini e, quindi, materiale umano che può essere utilizzato, ridotto, tagliato, clonato, ecc., insomma per loro quello che conta è il sangue di Abramo e la discendenza di Abramo, che è la vera e unica umanità, gli altri non lo sono. Gli altri, per questa gente, sono solo merce di scambio.

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ESISTE UN GRANDE COMPLOTTO PER PROVOCARE IL CAOS SU TUTTO IL PIANETA
by e bu$h ne è il capo contemporaneo Friday, Jun. 04, 2004 at 12:44 AM mail:

UN POTERE SEGRETO PREPARA LA RIVOLUZIONE MONDIALE





QUESTO ARTICOLO E’ STATO PUBBLICATO DALLA RIVISTA "OLTRE LA CONOSCENZA", N.26, LUGLIO/AGOSTO 1998.



ESISTE UN GRANDE COMPLOTTO PER PROVOCARE IL CAOS SU TUTTO IL PIANETA



Nell’ultimo scorcio di questo fine secolo, denso di inquietanti fantasmi, è ritornata alla ribalta la paura di una grande congiura ordita contro il mondo, l’antica cospirazione sinarchica, riciclata in versione moderna, che ha come fine quello di impadronirsi del governo del mondo. Vediamo quali scenari si prospettano per l’umanità secondo i piani dei cospiratori.

In fatto di cospirazioni il documento noto come I Protocoles des sages de Sion, benché artefatto, è il più inquietante. Pubblicato e diffuso in Occidente nel 1920, si appurò già nell’anno seguente alla sua pubblicazione che era un falso, quasi certamente voluto dall’Okhrana, la polizia segreta zarista poco prima della rivoluzione di ottobre. È anche certo che per compilare il testo si servirono dei Monita Secreta Jesuitica (1661) e del Dialogo agli inferni tra Machiavelli e Montesquieu di Maurice Joli. Ma cosa dicono i ventiquattro capitoli de: I Protocolli dei Savi Anziani di Sion?

Ciò che segue è il tenore del documento, tanto per farsene un’idea, sintetizzato da un esperto del calibro di James Webb: <<C’è un complotto segreto per conquistare il mondo. Viene ordito da un sindacato internazionale di ebrei, votati a fomentare le lotte di parte, a pervertire l’ordine sociale costituito, a promuovere i conflitti internazionali. Questi uomini sono chiamati gli Anziani di Sion e godono della distruzione della moralità convenzionale e dei conforti della religione. I loro agenti speciali sono i massoni, ma esistono anche altre società segrete che portano avanti la loro missione di sovversione>>.



LE FORZE DEL MALE



Marco Dolcetta nel n. 7 del periodico Il nazismo esoterico (Hobby & Work, Milano 1994) scrive: "Oggi il dibattito verte non sulla autenticità dei Protocolli, ma sulla cosiddetta veridicità degli stessi", e ci informa che: <<Esiste una grande analogia tra i Protocolli e un documento che fu pubblicato ne Le Contemporain il 1° luglio 1886, col titolo: Resoconto degli avvenimenti storico–politici avveratisi negli ultimi dieci anni. Si tratta di un discorso programmatico tenuto a Praga dal rabbino Reichhorn in occasione di un’adunanza dei rabbini, denominata "Caleb", presso la tomba del gran rabbino Simeon-Ben-Jhuda>>.

Nel 1924 viene pubblicato il libro: "Società segrete e movimenti sovversivi", che secondo Webb, costituirà <<Il testo fondamentale per tutti gli inglesi che credevano all’idea che fosse in atto una cospirazione per sottomettere il mondo intero. Autrice del libro fu Nesta Webster, la quale era convinta vi fossero cinque forze che appoggiavano la cospirazione mondiale: Massoneria Del Grande Oriente, Teosofia, Pan-Germanesimo, Finanza Internazionale e Rivoluzione Sociale>>.

Nella storia contemporanea diverse società segrete sono state accusate di celare, tra i loro disegni più segreti, quello di un governo mondiale. Jean Vernette, menziona: Il Movimento Sinarchico di Impero (1922), l’Ordine Martinista e Sinarchico (1920) e il Movimento Paneuropeo (1922). A proposito del Movimento Sinarchico di Impero, Emanuel Beau de Loménie su Le Crapouillot (n. 20 marzo 1953) scriveva, riferendosi a questo Ordine: <<Il primo stato Maggiore sarebbe stato formato da personalità di varie nazionalità ed avrebbe un’azione dominante nelle rivoluzioni a carattere antidemocratico che si susseguirono in Europa>>.

Serge Hutin osserva, inoltre, che: <<L’attività del Movimento Sinarchico d’Impero è sfociata nella Rivoluzione nazionale del 1940, e ci ricorda il regime di Vichy; l’idea stessa della sinarchia risale alla Belle Epoque. A Vichy, sembra, circolarono numerosi esemplari del famoso Pacte synarchique revolutionnaire pour l’Empire francais>>.



IL RAPPORTO CHAVIN



Altre strane somiglianze emergono tra il Patto sinarchico e i Protocoles des sages de Sion. Ci informa ancora Hutin che un documento riservato, il Rapporto Chavin, cercò dopo la liberazione, di far luce sulle correnti sotterranee che avevano portato al potere gli uomini di Vichy con l’intento di servirsi di loro come dei semplici strumenti. Quel rapporto aveva perfettamente individuato la tattica dei sinarchi di ogni Paese: <<Il mezzo previsto consiste, in linea generale, nel dare a ciascun Paese una costituzione politica ed un’economia nazionale la cui particolare struttura renda possibili i seguenti punti:



1. Mettere il potere politico nelle mani dei mandatari dei gruppi interessati (banchieri e capitalisti);

2. Realizzare la massima concentrazione in ogni ramo dell’industria, allo scopo di eliminare qualsiasi concorrenza;

3. Avere l’assoluto controllo dei prezzi di qualsiasi prodotto;

4. Inquadrare gli operai in un organico giuridico e sociale che non permetta più nessuna azione rivendicatrice da parte sua.

E quest’ultimo punto era anche uno dei fini indicati dai Protocolli>>.

Sotto questa ottica di controllo delle masse e di dominio del mondo, degni di interesse sono i fatti che seguono. Il primo riguarda una certa C. M. Stoddart. Scrive Webb: <<Per diversi anni questa donna fu una dei tre capi dirigenti del tempio magico inglese conosciuto come Stella Matutina. Poi, improvvisamente, capovolse i suoi valori e scrisse una serie di articoli antisemiti, pubblicati poi nel 1930 in un volume dal titolo Portatori di Luce dell’Oscurità. Tutti i gruppi esoterici, sosteneva, erano "consapevolmente o inconsapevolmente collegati al Gruppo centrale che agisce dietro la Terza Internazionale di Mosca">>. E affermava, inoltre, che: <<Per conseguire l’unità dell’umanità, asservita dalla catena magnetica alla Repubblica universale della Massoneria ebraica del Grande Oriente, è necessaria una coscienza sessuale pervertita con ogni mezzo possibile, come l’illuminismo, l’euritmia, e così via: e forse, in alcuni gruppi la psicanalisi>>.

Spiega ancora Webb: <<In Francia, pressappoco all’epoca della stesura dei Protocolli, si verificò un’analoga apostasia. Jules Doinel – lo stesso che attaccò Mery e Henriette Couedon sotto la protezione di Leo Taxil – fondo la Chiesa Gnostica, della quale entrò a far parte anche Papus (era lo pseudonimo del medico e mago francese Gerard Encausse, nda). Alla fine del 1895 Doinel si riconvertì al cattolicesimo e in seguito scrisse un libro con lo pseudonimo di Jean Kotska intitolato Lucifer demasque, che attaccava l’occultismo in generale e in particolare la stessa Chiesa Gnostica e l’Ordine Martinista di Papus>>. Altri studiosi includono in questo grande piano di sovvertimento del mondo, con lo scopo finale di asservirlo, numerose sette che sotterraneamente preparano una sorta di "rivoluzione mondiale".



LA SETTA DI JAKOB FRANK



Maurizio Blondet, parlando della setta di Jakob Frank, succeduto a Sabbatai Zevi, predicatore di una gnosi terrifica, scrive: <<Questa gnosi ateistica, questo nichilismo furente e politicamente virulento, l’intento alla segretezza obbligatoria, rende il movimento frankista straordinariamente somigliante agli Illuminati di Baviera, la società segreta che Adam Weishaupt (Spartaco) organizzava negli stessi anni – o poco più tardi: la congiura degli Illuminati fu scoperta nel 1784 – l’anno in cui il ‘messia militante’ predicava in Polonia. C’è qualche indizio che le due sette abbiano comunicato fra loro; certo sembrano uscire dalla stessa fonte, ed entrambe preparano, ciascuna nel suo ambiente, l’état d’ esprit collettivo che sboccherà, pochi anni più tardi, nella Rivoluzione francese. (…) Lo stesso movimento frankista pare essersi sparso per il mondo come un epidemia. Nel 1840 è in Boemia, nel 1890 a New York. (…) Secondo Frank il mondo terrestre (tevel) non è stato creato dal ‘Dio vivente e buono’, ma da una ‘potenza del male’ che ha introdotto nel mondo la morte, e che ha una relazione inspiegabile con la sfera femminile. Ne segue che tutte le leggi, compresi la Torah e il Vangelo, sono leggi emanate dalla potenza malvagia. Perciò vanno violate>>.

Ci fa sapere Blondet che di Frank, Gershom Scholem dirà: <<Non predica altro che la desolazione o più ancora la rovina di un mondo. Il fatto più inquietante è che gli apostoli di Jakob Frank sono ancora in mezzo a noi e ricoprono posti di grande prestigio e potere. Blondet cita Arthur Mandel elenca alcuni nomi di famiglie frankiste emigrate in USA: oltre ai Brandeis e ai Dembitz, figurano i Goldmark, i Bondi, i Lichtenberg, gli Honigsberg e i Rohatyn. Quasi tutti questi cognomi figurano in consigli di amministrazione di banche statunitensi. Per esempio, oggi un Felix Rohatyn è il più importante senior partner della potentissima banca Lazard di New York dopo il capo supremo, Michel David-Weill>>.

Abbiamo visto che il movimento frankista – secondo Blondet – era straordinariamente somigliante agli Illuminati di Baviera, il segreto è pericoloso Illuminate Orden, fondato con altri apostolati dal principe Jean Adam Weishuapt (1748-1830) l’1 maggio del 1776, ordine del quale – detto con le parole di Blondet – <<c’è qualche indizio che le due sette abbiano comunicato fra loro>>. Per questo e per altri motivi il ruolo del movimento frankista dovrebbe essere ulteriormente e più approfonditamente investigato.



LE OMBRE DEL NEW AGE



Ed eccoci ora a quella complessa corrente di irrazionalità, vera e propria babele di elementi estranei tra loro, che fu annunciata come l’Era dell’Acquario e che si originò in atmosfere alquanto particolari. Ridisegnare il mondo, rimodellarlo a proprio uso: era lo scopo di questi movimenti occulti. Non è estranea a tutto ciò a cultura della Nuova Era, un fenomeno che produce "salti di paradigma". Blondet, in una mia intervista (pubblicata su Teologica n. 5, settembre/ottobre 1996), ha detto che <<In America latina questo tipo di ideologie sono diffuse, attraverso stampati e conferenze, dalla fondazione Rockefeller>>. Il nuovo ordine del pianeta ha la pretesa di omologare tutte le culture del mondo, di asservirle ad un solo modo di vita, di sacrificarle all’oscura teologia di una elite illuminata. E così si attuano strategie che creano nuovi razzismi, che mirano a sacrificare i poveri del pianeta, a sottometterli alle aberranti ideologie dei "signori del mondo".

Scenari inquietanti si delineano sul futuro della nostra società. Si attuano, nascostamente, strategie volte a modificare la struttura dei nuovi valori della persona. Strategie del Nuovo Ordine mondiale con il fine deliberato di cambiare l’uomo e la società. A tale progetto si ispirano e vengono diffuse nuove e inquietanti filosofie. Non pochi studiosi sono del parere che sarebbe in azione una segretissima e potentissima lobby internazionale, responsabile, tra l’altro, di fatti gravissimi, come rapimento e l’abuso sessuale di bambini e altri reati orrendi fino ai sacrifici umani. A proposito di sacrifici rituali, un ex funzionario del FBI, Ted Gunderson, ha denunciato che ogni anno più di 50.000 persone, per lo più giovanissimi, sono sacrificate a Satana sono negli USA.

I fili invisibili che legano tra loro le innumerevoli lobby occulte sono difficili da individuare. Muoversi in questo intricato vespaio di esoterismi è oltremodo complicato ed i fatti che ogni tanto emergono fanno, a dir poco, drizzare i capelli. C’è finanche chi è convinto, scrive ancora Jean Vernette, che <<la Lucis Trust, la satanica (dal 1922 al 1924 si chiamava Lucifer Trust, nome nato dalla Lucifer Press, rivista portavoce della Società Teosofica), sarebbe un’organizzazione che unisce organismi attivi in ambito ecologico e legati al New Age, in particolare organizzazioni pagane o gnostiche, quali Gli Amici della Terra, il World Wild Life Fund, Amnesty International e la United Nations Association>>.





Giuseppe Cosco



linus.tre@iol.it



NOTE BIBLIOGRAFICHE



P. Baroni: "I Principi del tramonto", ediz. Il Cerchio – Rimini 1997.

M. Blondet: "Gli adelphi della dissoluzione, strategie culturali del potere iniziatico" Edizioni Ares – Milano 1994.

M. Blondet: "Complotti, e fili invisibili del mondo: Europa, Russia" Il Minotauro – Milano 1996.

G. Cosco: "Ritorno di Satana" Ediz. Segno – Udine 1995.

G. Cosco: "Esoterismi del XX secolo" Ediz. Segno – Udine 1996.

G. Cosco: "Politica, magia e satanismo", Ediz. Segno – Udine 1997.

G. Cosco: "Il serpente e l’arcobaleno", Ediz. Segno (in corso di stampa).

Epiphanius: "Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia" Ed. Ichthys – Albania Laziale (Roma).

S. Hutin: "Governi occulti e società segrete", Edizioni mediterranee – Roma 1973.

G. Vannoni: "Le società segrete" Sansoni Editore – Firenze 1985.

J. Vernette: "Il New Age" Edizioni Paoline – Cinisello Balsamo (MI) 1992.

J Webb: "Il sistema occulto", SugarCo Edizioni – Milano 1989.

N. Webster: "Secret societies and subversive moviments" London 1924.

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NUOVO ORDINE MONDIALE
by Alfredo Lissoni Friday, Jun. 04, 2004 at 12:52 AM mail: info@edizionisegno.it

Alfredo Lissoni, in questo suo saggio, fruga tra le pieghe della storia recente e non, alla ricerca dei fili invisibili della Sinarchia occulta che presiede ai destini del mondo. Va avanti, nonostante la perigliosità di questi sentieri, prosegue a cercare e a legare fra loro indizi inquietanti, a mettere assieme nuovi tasselli di un puzzle intricatissmo.

Dalla prefazione di Giuseppe Cosco



Esiste, su questa terra, un governo occulto planetario, detto Sinarchia o “Governo Ombra”, che tira invisibilmente i fili della politica e dell’economia mondiale e che decide illegalmente i destini dell’umanità…

Dal capitolo I





Rrecensione di Marco Fornai

E' con grande piacere che mi accingo a recensire l'ultima fatica dell'amico Alfredo Lissoni, lo splendido volume "Nuovo Ordine Mondiale - Il governo occulto planetario", edito dalla Segno di Udine (15 euro), con prefazione di Giuseppe Cosco. Se vi piace Icke, che peraltro attinge al cospirazionismo più deteriore, questo libro, che per contro documenta con millimetrica precisione ogni dato ed ogni affermazione (ben 28 pagine di bibliografia), vi affascinerà e vi stupirà; in esso l'autore ripercorre tutte le malefatte del Governo Ombra americano da Reagan a Bush junior (ma ce ne è anche per la Sinarchia russa). E le sorprese non mancano. Viene spietatamente messa a nudo la becera politica dei Majestic 12 per la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale, progettata sin dal 1950 e finalizzata a creare un'élite di ricchissimi e potenti che sfrutteranno come pollame da allevamento il resto dell'umanità; un progetto aberrante oggi noto come "globalizzazione", che l'autore non manca di spiegare dettagliatamente, partendo dalle violenze del G8 a Genova, passando dal terrificante "Manuale 316", con il quale gli Stati Uniti insegnano come torturare e massacrare le popolazioni del Centro e Sudamerica, ai progetti "Oracolo" e "Stargate", per lo sfruttamento di sensitivi particolarmente dotati, ai fini della Guerra Fredda. Ed il libro è tutto così, un'apoteosi di rivelazioni, di documenti segreti svelati per la prima volta e coinvolgenti sia la Sinarchia americana che quella europea (russa e nazista in particolare) che quella nipponica; ed il "Dossier Mitrokhin", al quale l'autore dedica un paragrafo, non è che la punta dell'iceberg. Si va dai rituali iniziatici della "Skull and Bones" (ricordate il film "I teschi"?) alle marce naziste della Cittadella, il prestigioso campus universiario militare; si passai dai black project e fondi neri ricavati da false prebende del Pentagono e dal commercio della droga in Sudamerica alla retroingegneria aliena; dagli impianti terrestri allo sfruttamento delle più terrificanti sette sataniche (chi conosceva la tenebrosa "Setta del Laterano" in Roma alzi la mano) sino ai movimenti New Age "infiltrati"; e se tutti ora sanno di Echelon, quanti sono al corrente che ve ne sia una propaggine in Puglia, ma anche a Como e a Pisignano, e che ne esista una versione più sofisticata, in funzione antiamericana, in Francia, (non) nota come "Frenchelon"? Chi conosce i progetti di spionaggio a distanza dell'IBM e dell'Intelli connection? Migliaia di dati, date, fatti che l'autore ricostruisce minuziosamente, dopo la crisi di potere della Sinarchia USA nell'era di Clinton, il periodo degli "scandali" che vide il più riottoso dei presidenti sottoposto a ben sei attentati personali e ad altrettanti attacchi che gli decimarono, attraverso l'eliminazione fisica o il siluramento politico, l'intero staff dirigenziale (o "Inner circle"). E dunque acquistano nuova luce lo scandalo Lewinsky, la "Direttiva 55" per la fine del mondo, gli attacchi informatici cinesi, le connection sovietiche, la guerriglia in Cecenia, la bomba nel palazzo dell'FBI. Non mancano gli UFO, ovviamente; e le psicospie; e le sette segrete, ma il tutto trattato con estrema serietà, documentando ogni affermazione grazie ad un corposissimo archivio stampa.
E che dire dei documenti più coraggiosi - ma "stranamente" meno conosciuti - di denunzia degli abusi condotti su scala planetaria, come la protesta vaticana per il progetto (tuttora esecutivo) condotto dalle Nazioni Unite per la sterilizzazione di massa del Centroamerica, mediante ovuli chimici? E che dire del "Movimento Europeo Popolare"? E del "Governo Illegittimo Mondiale"? Dopo la lettura di questo testo, rigorosissimamente documentato, diventerà oltremodo difficile continuare a credere alle panzane che ci rifilano i mass media... Ma attenzione, non leggetelo assolutamente, se amate il quieto vivere, se, come scrive l'autore parafrasando il romanziere USA David Gerrold, fate parte di quella maggioranza umana che "conduce una vita tranquilla da animale domestico".
Dopo questo libro non sarete più gli stessi. Riflettete dunque bene, prima di acquistarlo.



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Panorami segreti della storia
by bu$h a$$a$$ino pidduista Friday, Jun. 04, 2004 at 12:54 AM mail:

<<Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un pò più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto>>. Così si espresse Nicholas Murray Butler. Giova ricordare chi era questo personaggio. Il Dr. Nicholas Murray Butler è stato presidente dell’Università di Columbia, presidente della Carnegie Endwment for International Peace, membro fondatore, presidente della Pilgrims Society e membro del Council on Foreign Relations (CFR) e capo del British Israel.

Taluni autori denunciano, sempre con maggiore insistenza, che è in atto una cospirazione superpolitica, "religiosa" o esoterica. I fili della storia, asseriscono questi studiosi, si tirano proprio nelle logge massoniche e nei consigli di amministrazione delle multinazionali e delle grandi banche. La Rivoluzione francese fu una congiura massonica, preparata da "società di pensiero" – uguali a quelle studiate da Augustin Cochin (1876-1916) – e da altri gruppi di pressione. La Rivoluzione bolscevica fu una congiura giudaico-massonica. Diversi storici sono convinti di questo. Il "Times" (10 marzo 1920) confermò il complotto: <<Si può considerare ormai come accettato che la rivoluzione bolscevica del 1917 è stata finanziata e sostenuta principalmente dall’alta finanza ebraica attraverso la Svezia: ciò non è che un aspetto della messa in atto del complotto del 1773>>.

Estrema importanza assume, sempre al riguardo della rivoluzione russa del febbraio del 1917, il fatto che, non affatto casualmente, il governo fosse costituito principalmente da massoni, tra questi risaltava Kerensky. E’ anche rivelatore il libro "Rossija nakanune revoljucii" di Grigorij Aronson, che fu pubblicato nel 1962 a New York e che riporta delle missive di E. D. Kuskova, moglie del massone Prokopovic, legato da grande amicizia al confratello Kerensky. In una di queste lettere, datata 15 novembre 1955, si legge: <<Avevamo la ‘nostra’ gente dappertutto. (...). Fino a questo momento il segreto di questa organizzazione non è stato mai divulgato, eppure l’organizzazione era enorme. Al tempo della rivoluzione di febbraio tutta la Russia era coperta da una rete di logge>>.

L’iniziato Jean Marques-Rivière scrisse: <<L’esoterismo, con la sua forza sul piano ideologico, guida il mondo>>. Il lato occulto della storia contemporanea è complesso e, oltremodo, variegato. Insospettabili VIP. del mondo che conta sono affiliati ad oscuri ordini esoterici. L’ex presidente Bush sarebbe stato iniziato, nel 1943, alla sètta "Skull and Bones" (Teschio e Ossa) dell’Università di Yale, fondata nel 1832. George Bush ha diretto anche la Cia. La Skull and Bones assieme a società come il Rhodes Trust, secondo l’autorevole rivista inglese "Economist" (25 dicembre 1992), sono la moderna risorgenza degli "Illuminati di Baviera" di Jean Adam Weisshaupt (1748-1830).

Anche suo padre Prescott sarebbe stato membro della sètta "Skull and Bones". Di essa farebbero parte le più potenti famiglie degli Stati Uniti (EIR Special report, American Leviathan, pag. 181). Tra queste vale la pena di menzionare <<la famiglia Harriman, della Morgan Guaranty Trust, è Skull and Bones da generazioni. Petrolio: ci sono i Rockefeller, fra gli iniziati. Studi legali di grido. Poltrone alte della Cia…>> (M. Blondet, Gli <<Adelphi>> della Dissoluzione. Strategie culturali del potere iniziatico, Edizioni Ares, Milano 1994, pag. 232).

E’ anche molto interessante venire a sapere che, secondo quanto scrive lo storico Antony C. Sutton in "America’s Secret Establishment" (liberty House Press. Bilings 1986, pagg. 207 e segg.), la "Skull and Bones" è collegata al movimento New Age e ad essa, asserisce ancora Sutton, non sono estranei aspetti satanisti. Marylin Ferguson nel suo libro "The Aquarian Conspiracy", una vera e propria Bibbia del movimento New Age, mette assieme Huxley con Teilhard de Chardin, Carl Gustav Jung, Maslow, Carl Rogers, Roberto Assagioli, Krishnamurti, ecc. tra i personaggi, che sono da considerare come padri spirituali del New Age. Aldous Huxley e suo fratello Julian, quest’ultimo fu il primo dirigente dell’ U.N.E.S.C.O., erano anche membri di importanti affiliazioni mondialiste, tra queste ricordo l’anglosassone Fabian Society.

Sui vertici del mondialismo, lo stesso René Guenon, che era un 33° grado del Rito Scozzese Antico Accettato e un 90° del Rito Egiziano di Memphis-Misraim, ebbe ad affermare: <<…ma dietro tutti questi movimenti non potrebbe esserci qualcosa di altrimenti temibile, che forse neanche i loro stessi capi conoscono, e di cui essi a loro volta quindi, non sono che dei semplici strumenti? Noi ci accontenteremo di porre questa domanda senza cercare di risolverla qui>> (cit. da "Il Teosofismo", edizioni Arktos, 1987, vol. II, pag. 297).

Ritornando alla "Skull and Bones" la sua importanza può essere ben compresa se si riflette che, nel 1917, essa diresse, tra l’altro, quel centro finanziario denominato "120 Brodway", finanziatore del bolscevismo in Russia (EIR Special report, cit., pag. 182) e del nazismo in Germania che, tra l’altro, portò al potere (Ibid., pag. 183). Non ci si meravigli se, a questi livelli, parole come "destra e sinistra" non hanno più significato, più esattamente, non si bada a razze, religioni o ideologie: questi sono solo mezzi da utilizzare per raggiungere il fine ultimo, su scala mondiale, con l’antica strategia del "divide et impera".

E, a questo punto, non meraviglia venire a conoscenza delle trattative segrete intercorse tra George Bush ed alte personalità del governo dell’Iran, che poi hanno portato allo scandalo dell’Irangate. Gli accordi furono resi possibili da Khomeini e dal suo entourage, comprendente buona parte dei suoi ministri, il capo della polizia, il comandante dell’esercito, il procuratore generale del tribunale islamico, il capo della polizia segreta, ecc., sarebbero stati affiliati alla Grande Loggia dell’Iran, che è sottoposta alla dipendenza della Gran Loggia d’Inghilterra. L’appartenenza alla Grande Loggia dell’Iran delle personalità iraniane citate, è attestata dalla lettera che il segretario della Grande Loggia, Ahmad Aliabadi, ha fatto pervenire al Gran Maestro della Grande Loggia dell’Iran, Sharif Iman il giorno 16 novembre 1975. Il documento è stato pubblicato da "Nuova Solidarietà" (12 marzo 1988, pag. 4), e da "Chiesa Viva" (n. 199, pag. 8).

E’ poi noto che l’ex presidente George Bush è esponente di rilievo della sinarchia internazionale, figura di spicco del C.F.R, della Trilaterale, della potente Pilgrims Society oltre che della Skull and Bones. E’ anche interessante accennare ad un articolo, firmato M. Dornbierer, apparso, il 29 gennaio 1991, sul giornale messicano "Excelsior" che spiegava lo <<smisurato sionismo>> di Bush documentando la sua origine ebraica secondo quanto indicato nell’Enciclopedia ebraica castigliana. Bush è inoltre un W.A.S.P. (White Anglo-Saxon Protestant), ovvero un americano convinto che la sua origine razziale e le sue convinzioni religiose lo pongano al di sopra degli altri uomini (Epiphanius, Massoneria e sètte segrete: la faccia occulta della storia, Ediz. Ichthys, Roma, pag. 97).

Scrive Blondet che <<secondo Sutton, lo storico della Skull and Bones, la stessa locuzione ‘Nuovo Ordine Mondiale’ descrive il fine ultimo che gli affiliati alla società segreta di Yale s’impegnano a perseguire... A questo i membri dell’Ordine s’impegnerebbero a giungere attraverso la gestione di conflitti artificialmente generati, come quello tra nazismo e comunismo.... Per Sutton, questa filosofia segreta dell’Ordine rivelerebbe la sua origine tedesca (che Sutton ritiene di poter provare): gli iniziati sarebbero dei tardi seguaci di Hegel, votati a far progredire il mondo attraverso opposizioni, tesi e antitesi, per poi comporle in una sintesi superiore. Si ricordi che anche Karl Marx era hegheliano (benché "di sinistra") e vedeva nel comunismo la sintesi della lotta tra Capitalismo e Proletariato. L’ipotesi, affascinante, può essere superflua. A noi sembra sufficiente evocare uno dei motti, delle insegne della Massoneria, che suona: Ordo ab Chao, l’Ordine (nasce) dal Caos>> (M. Blondet, Complotti. I fili invisibili del mondo. I - Stati Uniti, Gran Bretagna, Il Minotauro, Milano 1995, pagg. 84-85).

L’idea del "Nuovo Ordine del Mondo" è perseguita con accanimento. Del presidente Bill Clinton, scrive Epiphanius (op. cit., pag. 497): <<la sua educazione l’ha ricevuta nella britannica Oxford, dove venne ammesso nel super elitario ‘Rhodes Group’, una società superiore dell’area del POTERE affine alla ‘Skull and Bones", come scrisse l’’Economist’ inglese nel suo numero del 25 dicembre 1992. L’’Economist’ elencava una decina delle maggiori ‘società d’influenza’ del mondo occidentale rivelando la loro comune derivazione dall’Ordine degli Illuminati di Weisshaupt fondato nel 1776. Clinton appartiene anche al C.F.R., alla Commissione Trilaterale e al Bilderberg…>>. Blondet ci informa che Clinton portò con sé Les Aspin (CFR) che, tra l’altro, firmò la <<Dichiarazione di Interdipendenza", che è, in sostanza, - una mozione del Congresso che nel 1962, proponeva di cancellare dalla Costituzione ogni dichiarazione di sovranità nazionale, in quanto ostacolo all’instaurazione di un ‘Nuovo Ordine Mondiale’>> (Complotti. I fili invisibili del mondo. I, op. cit., pagg. 103-104).

<<Il Rhodes Group – ci fa sapere ancora Epiphanius, alla nota 145, pag. 497, del suo "Massoneria e sette segrete" (cit.) – nacque nel 1891 per iniziativa di Lord Cecil Rhodes, ricchissimo personaggio legato ai Rothschild, assieme a Lord Milner, Lord Isher, Lord Balfour e un Rothschild, intorno all’idea-guida di organizzare una federazione mondiale di cui U.S.A. e Impero britannico sarebbero stati il centro propulsore. Il mezzo per attuarla consisteva in una selezione elitaria dei quadri protagonisti degli ambienti universitari, politici, finanziari. Attorno a questo nucleo iniziale permeato delle idee mondialiste e socialiste della Fabian Society, sorsero i gruppi della Round Table che a loro volta, nel 1919, diedero vita ai due odierni pilastri del potere mondialista, cioè gli Istituti Affari Internazionali britannico (R.I.I.A.) e americano (C.F.R.). Il Rhodes Group, al pari della Skull and Bones, controlla il C.F.R., (che a sua volta controlla la Trilaterale), il governo-ombra americano il cui comitato direttivo annovera personaggi in grado di gestire bilanci superiori a quello annuale lordo americano>>.

Ritornando al progetto del Nuovo Ordine Mondiale, già il 17 febbraio del 1950 il banchiere James Warburg, alla Commissione Esteri del Senato, era stato fin troppo chiaro quando aveva affermato: <<Che vi piaccia o no, avremo un governo mondiale, o col consenso o con la forza>>. Anche con le stragi. Il Palazzo Federale "Alfred P. Murrah" ad Oklahoma, U.S.A., viene fatto saltare in aria da una tremenda esplosione, il 19 aprile del 1995. Le vittime furono 168. Furono sospettate dell’attentato e arrestate tre persone: Timothy McVeigh, Terry Nichols e James Nichols. L’FBI iniziò <<col dichiarare che il meccanismo esplosivo era un’auto-bomba imbottita di 1.000 libbre di esplosivo. Poi era un’auto con 1.400 libbre. In seguito si trattava di un camion con 4.000 libbre. Adesso è un furgone per traslochi con 5.000 libbre di esplosivo>> (Nexus New Time, N. 1, Padova 1995, pag. 14).

Ted Gunderson, ex dirigente dell’FBI, al contrario di quanto volle far credere il Dipartimento di Giustizia Americano e cioé che si è trattato di <<una singola semplice bomba fertilizzante>>, affermò che: <<la bomba era un congegno elettroidrodinamico a combustibile gassoso (bomba barometrica), che non è possibile sia stata costruita da McVeigh... la bomba utilizzata era un sofisticato congegno A-neutronico, usato dall’esercito americano...>> (Ibid.). Sam Cohen, padre della bomba neutronica, il 28 giugno dello stesso anno, al telegiornale della KFOR-TV, dichiarò: <<Non mi interessa quanto fertilizzante e gasolio hanno usato, non sarebbe mai stato sufficiente. Cariche di demolizione, piazzate sulle colonne chiave, hanno fatto lo sporco lavoro>> (Nexus New Time, N. 2, Padova 1995, pag. 9). Antefatto: non è stato molto pubblicizzato che, <<il 28 marzo 1994, l’Assemblea Legislativa dello Stato dell’Oklaoma passò una risoluzione che colpiva quello che veniva percepito come un programma di governo mondiale. Fu il primo e, forse, il solo Stato ad approvare tale legislazione>> (Ibid., pag. 10). Di seguito riporto alcuni estratti relativi alla decisione dell’Assemblea Legislativa dell’Oklahoma:

Risoluzione N. 1047:

Una risoluzione in relazione alle forze militari degli Stati Uniti e alle Nazioni Unite; si presenta una petizione al Congresso affinché cessi determinate attività concernenti le Nazioni Unite...

Considerato che non c’è appoggio popolare per l’instaurazione di un <<nuovo ordine mondiale>> o di una sovranità mondiale di qualsiasi tipo, sia sotto le Nazioni Unite o sotto qualsivoglia organismo mondiale in qualsiasi forma di governo globale;

Considerato che un governo globale significherebbe la distruzione della nostra Costituzione e la corruzione dello spirito della Dichiarazione di Indipendenza della nostra libertà e del nostro sistema di vita.

...sia deliberato dalla Camera dei Rappresentanti della seconda Sessione della 44ma legislatura dell’Oklaoma:

Che al Congresso degli Stati Uniti sia con la presente rammentato di:

(...). Cessare ogni supporto per l’instaurazione di un <<nuovo ordine mondiale>> o qualsiasi altra forma di governo globale.

Che al Congresso degli Stati Uniti è, con la presente, rammentato di astenersi dal prendere qualsiasi ulteriore iniziativa verso la fusione economica o politica degli Stati Uniti in un organismo mondiale o qualsiasi altra forma di governo mondiale. (Fonte: Newsgroup alt. conspiracy, via Pegasus computer networks, Australia). (Ibid.).

Cosa dire di questi fatti? Quale oligarchia misteriosa dirige, in segreto, i vari governi delle nazioni? Lascio al lettore il compito di arrivare a delle conclusioni. Alla luce di certi accadimenti i governi, la politica e gli stessi politici assumono contorni sbiaditi, sfumati. Misteri che travasano nella storia altri misteri. Pochissimi, forse, sanno che <<Il fascismo non è nato in Italia e in Germania. Ebbe la sua prima manifestazione in Russia, col movimento dei ‘Cento Neri’, completo già all’inizio del ‘900 nelle sue azioni e nei suoi simboli: la violenza politica, l’antisemitismo feroce, i neri stendardi col teschio>> (M. Blondet, Complotti. I fili invisibili del mondo. II - Europa, Russia, Il Minotauro, Milano 1996, pag. 83).

Chi tira i fili della storia? Ricercare certe dinamiche è cosa ardua specie quando riguarda la sfera politica e ciò che sembra del tutto casuale, in molti casi, è stato attentamente preparato. Franklin Delano Roosvelt, presidente americano e 33° del Rito Scozzese, nonché appartenente alla Pilgrim Society e al C.F.R., il governo-ombra americano, affermò: <<In politica nulla accade a caso. Ogni qualvolta sopravviene un avvenimento si può star certi che esso era stato previsto per svolgersi in quel modo>>. Una oscura oligarchia sembrerebbe tirare le fila di burattani, solo apparentemente, alla ribalta della scena politica. Aveva ragione Benjiamin Disraeli, statista inglese del secolo scorso, quando disse: <<Il mondo è governato da personaggi ben diversi da quelli creduti da coloro i quali non sanno guardare dietro le quinte>>. Neppure i partiti contano poi molto. Essi stessi sono a loro volta manovrati, usati, in relazione a degli scopi precisi.

René Guenon ci informa, nel suo articolo "Réflexions à popos du pouvoir occulte" pubblicato, con lo pseudonimo di Le Sphinx, sul numero dell’11 giugno 1914, pag. 277, della rivista cattolica "France Antimaconnique", che <<Un ‘potere occulto’ di ordine politico e finanziario non dovrà essere confuso con un ‘potere occulto’ di ordine puramente iniziatico… Un altro punto da tenere presente è che i Superiori Incogniti, di qualunque ordine siano e qualunque sia il campo in cui vogliono agire, non cercano mai di creare dei ‘movimenti’ (…). Essi creano solo degli stati d’animo (état d’esprit), ciò che è molto più efficace, ma, forse, un poco meno alla portata di chiunque. E’ incontestabile che la mentalità degli individui e delle collettività può essere modificata da un insieme sistematico di suggestioni appropriate; in fondo, l’educazione stessa non è altro che questo, e non c’è qui nessun ‘occultismo’ (…). Uno stato d’animo determinato richiede, per stabilirsi, condizioni favorevoli, e occorre o approfittare di queste condizioni se esistono, o provocarne la realizzazione>>.

Al riguardo dei movimenti rivoluzionari sempre il Guénon, nel suo libro L’Esoterismo di Dante (Ediz, Atanòr, Roma 1971), spiega: <<...tali movimenti sono talvolta suscitati o guidati, invisibilmente, da potenti organizzazioni iniziatiche, possiamo dire che queste li dominano senza mescolarvisi, in modo da esercitare la loro influenza, egualmente, su ciascuno dei partiti contrari>>. Sul fenomeno del terrorismo delle Brigate Rosse e su quello di estrema destra, il giudice Pietro Calogero, uno dei magistrati che più ha studiato il problema, ammetteva l’esistenza di: <<una rete di collegamenti che si raccoglie intorno a un centro di interesse unitario, che permette ai due terrorismi di procedere insieme nell’assalto dello Stato>>.

Fantapolitica e tendenza al complottismo? Tutt’altro. Ecco due esempi italiani. Leggete cosa la rivista americana "Eir" scriveva: <<Il 2 aprile 1993... il capogruppo Dc alla Camera, Gerardo Bianco, e il suo collega al Senato, Gabriele De Rosa, presentano un esposto alla procura di Roma, chiedendo di appurare se c’è una cospirazione politica per distruggere l’ordine costituzionale italiano (...). Gli scandali rappresentano un tentativo da parte delle forze Anglo-Americane, segnatamente la Fra Massoneria, di orchestrare una generale destabilizzazione della nazione italiana per distruggere il sistema politico esistente e insediare un nuovo ordine, a loro più gradito>> (Fabio Andriola e Massimo Arcidiacono, L’anno dei complotti, Baldini&Castoldi, Milano 1995, pagg. 25-26).

Ai cronisti, che chiedevano a Mancino cosa c’è dietro le stragi italiane, lui rispose: <<Non escludo un ruolo della finanza internazionale>> (Ibid., pagg. 16-17). Strategie occulte della secret fraternity bancaria internazionale. David Rockefeller <<credendo di parlare a orecchie fidate, nel ‘91... ha ammesso: 1) che una cospirazione esiste ‘da quaranta anni’; 2) che essa ha lo scopo di instaurare nel segreto ‘un governo mondiale’ e ‘la sovranità nazionale’ dei banchieri; 3) che il nemico dei cospiratori è ‘l’autodeterminazione nazionale’>> (M. Blondet, Complotti. I fili invisibili del mondo. I, op. cit., pagg. 97-98).

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STREGONERIA E POTERE POLITICO E MILITARE
by vedi torture sevizie stupri e uccisioni ..... Friday, Jun. 04, 2004 at 1:00 AM mail:

Vedere torture sevizie stupri e uccisioni ..... in IRAQ !!!
BUSH ama lo snuff ..... fate un pò da voi.
Ed il Berlusca, no?

STREGONERIA E POTERE POLITICO E MILITARE
http://cosco-giuseppe.tripod.com


Forse il nostro mondo è totalmente diverso da come lo immaginiamo e la realtà lontanissima da ciò che si vuole far credere.



La stregoneria è stata ed è utilizzata ampiamente, anche se oggi ha assunto nomi diversi. Si è appreso che diversi servizi segreti hanno selezionato degli individui "predisposti" e li hanno addestrati perché sviluppassero certe facoltà che, nel medioevo, erano punite con il rogo. Tra queste la telepatia, la bilocazione, l’attacco psichico, ecc. La notizia è certa. L’americano Richard D’Amato, esperto di spionaggio del Senato, ha dichiarato al "Washington Post" (2/12/95) che: <<oltre ai servizi segreti americani si servono dei sensitivi quelli russo, cinese e di alcuni Paesi europei nostri alleati>>. L’esperto non ha voluto dire se anche i servizi segreti italiani abbiano usato e usino la stregoneria come arma. Il cervello è ancora, in gran parte, un mistero fitto fitto. Il prof. Leonid L. Vasiliev, accademico delle scienze di Mosca, ha ammesso: <<Il giorno in cui l’uomo scoprirà l’enorme potenza racchiusa nella mente umana, compirà una rivoluzione più grande di quella della scoperta dell’energia atomica>>.

La stregoneria, a dispetto di quanto comunemente si pensa, è più viva che mai ancora oggi. Si celebrano oscure pratiche, in luoghi asettici come laboratori scientifici top secret, rituali tenebrosi come quelli praticati nei sabbath medievali. Sembra incredibile, eppure, è proprio così. Il giornalista Maurizio Blondet, nel corso di un’intervista (apparsa sulla rivista "Teologica", settembre/ottobre 1996), mi confidò: <<Certi personaggi praticano strani riti su un’isola vicino a Washington. Sono personaggi di alto livello, si riuniscono, in notti di luna piena, e celebrano dei riti molto particolari. Naturalmente nessuno vuole indagare su questo perché si tratta di gente molto potente. Sono cose che si sussurrano. Allo stesso modo in certi "entourage" politici di alto livello si dice, molto sottovoce, che vengano stuprati dei bambini. Il tutto avviene in un sottofondo rituale di magia nera. Non sono persone comuni che fanno queste cose, si tratta di gente che ricopre altissime cariche, funzionari del Pentagono, etc.>>.

Per quanto possa sembrare assurdo si svolgono nel nostro pianeta, segretamente, rituali spaventosi che, in alcuni casi, sono espressione di pratiche ancora più orripilanti, come la <<sostituzione di anime operata magicamente>>. Esperimenti terribili, sulla falsariga di quello descritto in un introvabile libro, sono segretamente attuati: <<...si sono appropriati dei corpi di...>>. Per chi non avesse ancora capito qui viene insegnato l’omicidio magico, infatti, il mago continua: <<…come ho più volte insistito, intendo esporre lo -Yoga per non morire-, i metodi tantrici per trasferirvi alla fine dei vostri allenamenti... in un altro corpo fisico...>>. (Tommaso Palamidessi, Lo yoga per non morire, Ediz. Grande Opera, Torino 1949). Si ossessionano e si uccidono le persone magicamente.

Un ex maggiore, il quarantunenne David Morehouse, ha raccontato la sua personale esperienza di mago al servizio della Cia. Egli, tra l’altro, ha detto al "Corriere della Sera" (3/12/95): <<Imparammo ad uscire con la mente dal corpo, a portarci in altri luoghi e in altri tempi, a vederli e a descriverli>> e alla domanda sul perché decise di andarsene via ha così risposto: <<Per una questione morale e per la mia sanità mentale. Volevano che interferissimo (il suo gruppo era composta da 4 uomini e quattro donne, 8 sensitivi in tutto, ndA) nella psiche dei loro bersagli: per esempio, durante la guerra del Golfo Persico tentammo di aggredire la mente di Saddam due volte al giorno, cinque giorni alla settimana, di disorientarlo. Non si deve usare l’extrasensorialità come un’arma. E io incominciavo a soffrire di dissociazione. Perciò sono caduto in disgrazia>>.

Il lettore potrà pensare che si tratta di storie fantasiose ma non è affatto così. Leggete ancora quanto il ten. Col. John Alexander, scrisse su "Military Review" (n. 12, dicembre 1980), la rivista specializzata dell’Esercito americano: <<esistono sistemi di armi il cui funzionamento si basa sui poteri mentali, le cui caratteristiche letali sono già state sperimentate>>. L’articolo molto lungo si intitolava: "The New Mental Battlefield" (La nuova strategia mentale). Nella nostra società postmoderna, sono attive sfere oscure dedite ad ogni genere di ritualità tenebrosa e dionisiaca, tutte protese alla ricerca ossessiva dei poteri senza curarsi da dove questi provengano.

Apprendiamo, pure, che i servizi di intelligence non sono estranei a certe pratiche. Michael Rossman aveva avvertito: <<Abbiamo a che fare con l’avvento di una tecnologia che ha i più paurosi e complicati potenziali di liberazione e di tirannia nel campo psicologico e materiale>>. Per essere chiari questa tecnologia, a cui lo studioso si riferisce, non è altro che la magia. Anche i militari sono stati molto espliciti al proposito. Una realtà inimmaginabile si apre agli occhi di chi era convinto di vivere in un mondo laico e aperto, secolarizzato e democratico, sottoposto alle leggi dell’economia e alle scoperte delle scienza, dove tutto ciò che viene chiamato "magia" sembrava essere irrilevante nel guidare l’azione politica. Invece non è affatto così.

Ci informa ancora Blondet: <<Ho appreso che qua e là nel mondo, oggi, in ambienti insospettabili, si opera in molti modi – dall’orgia allo "stupro metafisico", dalle trasgressioni della Mano Sinistra al sacrificio umano azteco – per giungere a trasformare la società umana nella "comunità della morte">> (M. Blondet, Gli <<Adelphi>> della dissoluzione, Ediz. Ares, Milano 1994). Potrebbe aver ragione J. Finley Hurley quando nel suo "Stregoneria" (Armenia, Milano 1986) scrive: <<Forse vi è un’Istituzione, un’eminenza grigia che non sospettiamo, la cui mano si stende dappertutto>>. Questa oligarchia misteriosa potrebbe essere molto addentrata nella conoscenza di queste antiche pratiche maledette, e tenerle in gran conto, e utilizzarle più di quanto si possa lontanamente immaginare. Forse il nostro mondo è totalmente diverso da come lo immaginiamo e la realtà lontanissima da ciò che si vuole far credere.

La stregoneria è usata nella politica e, pare, con ottimi risultati. Tra i tanti esempi che si potrebbero fare riporto, solo, quanto ha scritto il settimanale "Megapolis-Express" e, cioè, che Boris Eltsin si è servito più volte di uno stregone, camuffato da deputato, capace, tra l’altro, di controllare psichicamente i suoi colleghi parlamentari. Sarebbe stato lui a impedire un’opposizione decisiva dei parlamentari all’intervento russo in Cecenia. Lo stregone del Presidente Eltsin è, secondo la rivista, in grado di provocare la morte delle sue vittime. Egli vanta, in qualità di sensitivo, una lunga collaborazione con il Kgb. Viene ora naturale chiedersi se è mai stato dimostrato scientificamente la possibilità che una mente possa interagire con un’altra, anche a lunga distanza.

Il dott. Milan Ryzl, fisico cecoslovacco, da tempo trasferitosi in America, ha effettuato esperimenti del genere. Ha causato, tramite un soggetto agente che si concentrava su sintomi di soffocamento, attacchi di asma ad un ricevente, lontano molti chilometri (M. Ryzl, Parapsicology in Communist Countries of Europe, International Journal of Parapsychology 10: 3, 1968). Jule Einsenbud, psicanalista, affermò che: <<Non è più misterioso né soprannaturale, per uno stimolo telepatico, provocare un attacco di asma o qualche altro fatto fisiologico...>>. Ryzl osservò che per via telepatica si potevano trasmettere anche stati depressivi e violente cefalee. Nel 1959 pochi capirono la portata di resoconti di studi, effettuati nella ex Unione Sovietica, sulla trasmissione telepatica.

Negli anni '20 e '30 su direttive dello scienziato russo V. M. Bekhterev furono condotti interessanti esperimenti di suggestione mentale telepatica. Il direttore dell'Istituto per lo studio del cervello e dell'attività nervosa superiore di Leningrado, V. P. Osipov, nel 1932 diede l'incarico allo scienziato Leonid L. Vasiljev di eseguire un programma di ricerca sulla "suggestione mentale", che fu portato avanti fino al 1938. Vasiliev era già uno dei componenti la commissione scientifica operante fin dal 1922 e composta dagli psicologi A. K. Borsuk, N. D. Nikitin, V. I. Rabinovich, dai medici ipnotisti V. N. Finne, N. A. Panov, dal fisiologo, V. M. Karasik, dai fisici V. A. Poderni, A. A. Petrovskij e da altri. Questi studiosi condussero ricerche su "La suggestione mentale in esperimenti sull'uomo" e "L'azione psicofisiologica del campo magnetico sull'ipnotizzato".

I risultati furono definiti molto interessanti da V. M. Bekhterev, fondatore e allora direttore dell'Istituto per lo studio del cervello che <<incluse le relazioni dei membri della commissione nel programma del II Congresso panrusso di psiconeurologia, che si tenne nel gennaio del 1924 a Pietrogrado...>> (L. Vasiliev, Esperimenti di suggestione mentale, Oscar Mondadori, 1978). Il prof. Vasiliev più tardi, nel 1943, passò all'Università di Leningrado e nel 1959 fondò, nel dipartimento di fisiologia che dirigeva, un centro di ricerche sperimentali sulla suggestione mentale. E', tuttavia, da osservare che altri studiosi, soprattutto francesi, come lo psichiatra P. Janet, il notissimo fisiologo Charles Richet, il prof. Julij Ochorovicz, il dott. J. H. A. Gibert, ecc. avevano effettuato con successo esperimenti di suggestione telepatica a distanza.

Ad esempio, il prof. Janet nel 1878 addormentò una sua paziente che si trovava lontano da lui e la costrinse ad uscire da casa e ad andare in un preciso posto. Nel 1869 erano stati fatti altri esperimenti dal dott. Dusart che li descrisse dettagliatamente e concluse che è possibile influenzare telepaticamente soggetti anche lontani diversi chilometri dall’agente. A dimostrazione di ciò furono effettuati sorprendenti esperimenti e <<In occasione del III Congresso di ricerche psichiche (nel 1927) Warcollier comunicò di esperimenti fatti con la sua collaborazione, tra New York e Parigi, in ambedue le direzioni, con una distanza di circa 6000 Km... Furono fatti 15 esperimenti di trasmissione di forme mentali da New York a Parigi, e si osservò coincidenza in 5 casi (33,3%). Nella direzione opposta furono eseguiti 20 esperimenti con 5 coincidenze (25%). Warcollier considera i risultati ottenuti un chiaro successo degli esperimenti telepatici a grandi distanze>> (L. Vasiliev, op. cit.).

Questi resoconti, davvero sconcertanti, provano come sia realmente possibile influire mentalmente sui propri simili, il che avvalora e rende, oltremodo, terrificante l’utilizzo di certi poteri. La realtà dell’azione mentale è stata dimostrata scientificamente e, se si nutrono ancora dubbi in proposito, per fugarli del tutto, occorre solo avere la pazienza di leggersi, per intero, i protocolli delle ricerche effettuate, in questo campo, da questi e altri seri studiosi e apprezzati scienziati. E poi, perché meravigliarsi se un individuo "dotato" può interagire con la mente profonda di un’ignara e inconsapevole persona, piegandola ai suoi voleri? Si legge, sempre più frequentemente, sui giornali, di gente (cassieri di banche, di supermercati, negozianti, ecc.) ipnotizzata da strani personaggi, in pochi secondi e, poi, rapinata.

Questi casi sembrano potersi spiegare solamente con l'ipotesi del fluido magnetico. A tal riguardo riporto quanto scriveva, sul numero 222 del "Giornale dei Misteri", il professore Emilio Servadio: <<Viene da chiedersi, allora, se non sia da riprendere seriamente in considerazione la tesi di coloro (in Italia Disertori, negli stati Uniti Mc Connell), i quali ritengono che in sostanza, l'ipnosi possa essere dovuta - almeno in certi casi - a un influenzamento psicocinetico. Lo riteneva, come si sa, Mesmer, e lo ritennero tutti i -magnetizzatori- del secolo scorso... Siamo sicuri che certi fatti recenti non ripropongono le -tesi obliate- di quei lontani pionieri?...>>. Una volta questa capacità era detta stregoneria.

Con la forza della mente è possibile trasmettere a chicchessia tutto il bene del mondo o ogni specie di male. Il grande Paracelso si disse convinto di ciò esclamando: <<E' possibile che per forza della mia volontà io fermi lo spirito del mio avversario in una immagine e arrivi a renderlo deforme o zoppo>>. Studiare questi spaventosi poteri indusse gli scienziati, forse per timore di ricevere critiche, ad inventare asettiche sigle come "Esp", "Psi" e "Pk". Essi, tuttavia, sapevano bene quanto afferma Ehrenwald e cioé che: <<I fenomeni psi sono in realtà derivati dalla magia... -ma continua lo studioso- sono stati disidratati, disossati e spinati per essere resi digeribili allo stomaco degli scienziati...>>. Viviamo, invero, in un mondo dominato dalla magia.

Per quanto li si continui a negare, certi strani poteri continuano ad essere usati nella nostra società moderna. Non è assurdo, a questo punto, credere che queste oscure tecniche siano tenute in grande considerazione anche da parte di "scienziati sociali" identificabili. I risultati di alcune antichissime conoscenze occulte possono essere inauditi, micidiali. Anche l’ipnotismo, o magnetismo che dir si voglia, può diventare un’arma molto pericolosa perché, scrisse ancora Servadio: <<L’ipnosi dimostra che un soggetto in perfetta salute fisica e mentale può divenire strumento passivo di forze psichiche che egli non è in grado di controllare; i comandi ipnotici possono provvisoriamente annientare alcune distinzioni essenziali, come quella tra il reale e l’irreale, tra il vero e il falso, che costituiscono il fondamento di tutta la nostra vita e della nostra sicurezza psichica…>>. Inquietante.

E’ pure provato che i servizi segreti hanno particolarmente a cuore l’ipnosi e che, in questo settore, hanno fatto passi da gigante. Su certi possibili usi criminali della particolarissima tecnica ne parla G. H. Estabrooks nel suo libro "Ipnotismo". L’autore è, come lui stesso scrive, un ipnotista che presta la sua opera nei laboratori militari Top Secret degli USA. Lì vengono condotti esperimenti segretissimi relativi, anche, all’applicazione dell’ipnosi in vasti settori politico-militari. Ecco la domanda che Estabrooks si pone nella sua opera: <<…(l’ipnotismo, nda) può essere usato per indurre qualcuno a commettere un delitto?>>. Il super esperto non ha dubbi al proposito e afferma: <<…la risposta è sì>>. Vengono i brividi. La maggior parte delle persone non ha la più pallida idea di ciò che si può attuare con certe particolari tecniche in mano ad "apprendisti stregoni". La gente comune non sa neppure che un soggetto può essere portato in trance profonda, senza saperlo e anche contro la sua stessa volontà e, come è stato dimostrato, costretto ad uccidere o a suicidarsi !!!!!!!!!!!!

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The main features of the Weishaupt plan of operation.
by antifasc. Friday, Jun. 04, 2004 at 4:54 PM mail:

The main features of the Weishaupt plan of operation required his Illuminati to do the following things to help them to accomplish their purpose:

1. Monetary and sex bribery was to be used to obtain control of men already in high places in the various levels of all governments and other fields of endeavor. Once influential persons had fallen for the lies, deceits, and temptations of the Illuminati, they were to be held in bondage by application of political and other forms of blackmail, threats of financial ruin, public exposure, and physical harm, even death to themselves and loved members of their families.

2. The Illuminati who were on the faculty of colleges and universities were to cultivate students possessing exceptional mental ability and who belonged to well-bred families with international leanings, and recommend them for special training in Internationalism. Such training was to be provided by granting scholarships, like the Rhodes Scholarship, to those selected by the Illuminati. All such scholars were to be first persuaded and then convinced that men of special talent and brains had the right to rule those less gifted on the grounds that the masses do not know what is best for them physically, mentally, and spiritually.

3. All influential people who were trapped to come under the control of the Illuminati, plus the students who had been specially educated and trained, were to be used as agents and placed behind the scenes of all governments as experts and specialists. They would advise the top executives to adopt policies which would, in the long run, serve the secret plans of the Illuminati's one world conspiracy, and bring about the destruction of the governments and religions they were elected or appointed to serve.

4. They were to obtain absolute control of the press so that all news and inforation could be slanted to convince the masses that a one world government is the only solution to our many and varied problems. They were also to own and control all the national radio and TV channels.

After reading these four points of strategy, we have to admit that our mass communications media is controlled at all levels, and that at all levels our governments are also infiltrated and controlled, just like Weishaupt had planned back in the 1700's. Unfortunately, few people are aware of this fact, which is why they make little sense out of many of the world events that take place today.

— Myron Fagan


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"The Illuminati has become synonymous with the one world conspiracy. The political organizations they have set up and their financiers have all come to be referred to as the Illuminati. What most people don't know is that the Luciferic order that was founded in 1776 by Adam Weishaupt, a prominent Freemason. It was created as a special order within the order of Freemasonry. The order's name, meaning "enlightened ones" signified that its members had been initiated into the secret teachings of Lucifer, the supposed "light bearer" or source of enlightenment."

— The Insider, Vol. 13


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The Illuminati, also called "Olympians" and "Moriah Conquering Wind," are a "network" of interconnected "bloodlines" who call themselves "The Family" or "The Circle." Intergenerational satanism, or more accurately Luciferianism, is their primary belief structure. They consider themselves a tribe set apart, a proud super race who trace their genealogical origin back to Nimrod. By the way, they also believe that they are the designated rulers of Planet Earth.

— Uri Dowbenko

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CHI SONO veramente i BILDEBERGER
by http://digilander.libero.it/weishaupt Friday, Jun. 04, 2004 at 11:59 PM mail:

E a che 'gruppo' appartengano: vedere foto nel link sono molto ma molto 'istruttive'!

http://italy.indymedia.org/news/2004/05/557052_comment.php#558061

Come dice la parola stessa gli Illuminati sono i portatori di luce,quelli che sanno,ma la loro luce è,apparentemente, Lucifero o Satana.Appartengono a tredici delle più ricche famiglie del mondo e sono i personaggi che veramente comandano il mondo da dietro le quinte.Vengono anche definiti la Nobiltà Nera,i Decision Makers,chi fa le regole da seguire per Presidenti e Governi.La loro caratteristica è quella di essere nascosti agli occhi del pubblico.Il loro albero genealogico va indietro migliaia di anni e sono molto attenti a mantenere il loro legame di sangue di generazione in generazione senza interromperla.Il loro potere risiede nell’occulto e nell’economia,uno dei loro motti è:“il denaro crea potere”.Possiedono tutte le Banche Internazionali,il settore petrolifero e tutti i più potenti settori industriali e commerciali;ma soprattutto sono infiltrati nella politica e comandano la maggior parte dei governi e degli organi Sovranazionali primi fra tutti l’ONU ed il Fondo Monetario Internazionale.Un esempio del loro modo di operare è l’elezione del Presidente degli Stati Uniti,chi tra i candidati ha più Sponsor sotto forma di soldi,vince le elezioni perché con questi soldi ha il potere di“distruggere”l’altro candidato.E chi è che sponsorizza il candidato vincente?Ovviamente gli Illuminati attraverso le loro molte organizzazioni di facciata,fanno in modo di finanziare entrambi i candidati,per mantenere il“gioco”vivo anche se loro hanno già deciso chi sarà il vincitore e a questo assicurano più soldi.I loro piani sono sempre lungimiranti,sembra che Bill Clinton sia stato preparato alla missione di Presidente dall’entourage degli Illuminati fin da quando era giovane.Qual è l’obiettivo degli Illuminati?Creare un Unico Governo Mondiale ed un Nuovo Ordine Mondiale.

da "i signori del mondo" - riv. Terzo Millennio 10/1999

MASSONERIA & Bildeberger

MASSONERIA:una società iniziatica di persone che professano la fraternità(i massoni)e si riconoscono tra loro per mezzo di segni ed emblemi.Si dividono in gruppi chiamati logge.Una leggenda vuole che la Massoneria sia stata originata da Hiram Abiff,architetto di Salomone

MASSONERIA:una società iniziatica di persone che professano la fraternità(i massoni)e si riconoscono tra loro per mezzo di segni ed emblemi.Si dividono in gruppi chiamati logge.Una leggenda vuole che la Massoneria sia stata originata da Hiram Abiff,architetto di Salomone, che già a quei t’empii aveva diviso i suoi operai in "apprendisti", "compagni" e "maestri".

I COLLEGAMENTI CON L’EVERSIONE

CONTATTI CON L’EVERSIONE NERA

Il periodo che corre tra il 1970 e il 1974 registra la proliferazione di movimenti extraparlamentari, la nascita di sempre nuove organizzazioni eversive paramilitari o terroristiche, la moltiplicazione di gravi delitti politici - secondo forme affatto nuove per il Paese - la rinnovata virulenza della malavita comune e delle sue organizzazioni criminali.
Sono questi gli avvenimenti che formano il quadro entro cui si sviluppa quella che venne definita la "strategia della tensione", favorita dalla crisi economica e dalla crescente instabilità del quadro politico.
Quegli anni, oltre ad essere caratterizzati, come abbiamo già visto, dall'intensa opera di politicizzazione della loggia svolta da Licio Gelli, si contraddistinguono anche per i collegamenti che ci è consentito di identificare tra Licio Gelli, la Loggia P2, suoi qualificati esponenti ed il complesso mondo dell'eversione nera.
Dal materiale in possesso della Commissione si trae infatti la ragionata convinzione, condivisa peraltro da organi giudiziari, che la Loggia P2 attraverso il suo capo o suoi esponenti (le cui iniziative non possono considerarsi sempre soltanto a titolo personale) si collega più volte con gruppi ed organizzazioni eversive, incitandoli e favorendoli nei loro propositi criminosi con una azione che mirava ad inserirsi in quelle aree secondo un disegno politico proprio, da non identificare con le finalità, più o meno esplicite, che quelle forze e quei gruppi ponevano al loro operato.
Al fine di procedere ad una lettura politica di queste relazioni e di questi collegamenti è d'uopo individuare entro la vasta mole di materiale documentale - peraltro ampiamente incompleto: né altrimenti poteva essere, in considerazione della vastità dell'argomento - che alla Commissione è pervenuto, alcuni episodi che si ritengono più significativi ai fini della nostra indagine, secondo il
metodo di analisi espresso nell'introduzione al presente lavoro.
Prima tra tali situazioni nelle quali appare sicuramente documentato un coinvolgimento significativo di Licio Gelli e di uomini della loggia, è il cosiddetto golpe Borghese, attuato nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970, sotto la spinta degli esponenti oltranzisti del Fronte Nazionale, i quali avevano da ultimo prevalso all'interno dell'organizzazione.
La vicenda ha registrato un lungo e non facile iter processuale, concluso con sentenza passata in giudicato, sul cui esito non è qui il caso di entrare, perché ai fini che a noi interessano quel che più preme è porre l'accento su alcuni aspetti sicuramente documentati che suffragano l'ipotesi prospettata della collusione esistente tra esponenti della loggia con questa situazione eversiva, tale da consentire una valutazione attendibile del rilievo concreto che tali contatti ebbero a rivestire.
E’ così dato rilevare prima di tutto come molti dei personaggi che nel golpe ebbero un ruolo non secondario appartengano alla Loggia P2 o alla massoneria: così infatti troviamo tra gli attori di quella vicenda Vito Miceli, Duilio Fanali, Sandro Saccucci (da più fonti indicato come appartenente alla massoneria) assieme ad altri imputati del golpe quali Lo Vecchio, Casero, De Jorio, che tutti figurano nelle liste di Castiglion Fibocchi. Altre fonti poi riconducono alla massoneria sia Salvatore Drago, accusato di aver disegnato la pianta del Ministero dell'interno, sia il costruttore Remo Orlandini, che l'ispettore Santillo, nella sua terza nota informativa, indica più specificamente come appartenente alla Loggia P2.
Questo primo dato di palese riscontro è suffragato da ulteriori testimonianze, anche documentali, dalle quali si evince come ambienti massonìci si fossero posti in posizione di collateralità o fiancheggiamento con i gruppi che al Borghese facevano capo. Esplicita in questo senso la lettera di Gavino Matta (comunione di Piazza del Gesù) al principe Borghese: "Caro Comandante, debbo comunicarle che la Loggia non intende assecondare la sua iniziativa, essendo per principio fondamentalmente contraria ai metodi violenti. Con la presente, pertanto, vengo autorizzato ad annullare ogni precedente intesa...".
Questi elementi di indubbio riscontro fanno da cornice a situazioni di più puntuale incisività in ordine al ruolo che due personaggi quali Licio Gelli ed il Direttore del SID, Vito Miceli, ebbero a ricoprire durante e dopo il golpe. Come noto, punto cruciale di quella vicenda fu l'inopinato, per gli esecutori, arresto delle operazioni già avviate: Orlandini, stretto collaboratore del Borghese, dirà che non poca fatica gli costò correre ai ripari per fermare quei gruppi che già erano entrati in azione. Lo sconcerto provocato tra i congiurati da quella improvvisa inversione di marcia è del resto ben testimoniato dalla reazione di Sandro Saccucci, che poche settimane dopo ebbe ad esprimere l'auspicio che il responsabile venisse "preso", distinguendo nella vicenda la posizione dei golpisti da quella di "altre piccole manichette, più o meno in divisa". Numerose comunque sono le testimonianze dalle quali si evince la convinzione diffusa tra quanti avevano a vario titolo preso parte all'operazione "che qualcosa non aveva funzionato", o, come affermò Mario Rosa, stretto collaboratore di Borghese "...è la valvola di testa che non ha concorso a quello che doveva concorrere…".
Recentemente alcune deposizioni di appartenenti agli ambienti dell'eversione nera consentono di indirizzare l'attenzione direttamente su Licio Gelli in relazione al contrordine operativo che paralizzò l'azione insurrezionale. Si hanno infatti testimonianze secondo le quali il Venerabile era ritenuto elemento determinante nel contrordine: tale il convincimento di Fabio De Felice, il quale ne fece parte ad un giovane adepto, Paolo Aleandri, che poi provvide a mettere in contatto con Licio Gelli. L'incarico era quello di tenere i contatti tra questi e l'avvocato De Jorio, allora latitante a Montecarlo; e in tale veste l'Aleandri ebbe numerosi incontri con Licio Gelli, che si sarebbe prodigato per "alleggerire" la posizione processuale degli imputati. Le deposizioni dell'Aleandri - che trovano conferma in quelle di altri elementi quali Calore, Sordi, Primicino - hanno il pregio di fornire la prova del contatto diretto tra Licio Gelli e quegli ambienti, aggiungendo un riscontro preciso alle considerazioni generali già espresse.
E’ stato altresì testimoniato che Licio Gelli teneva il contatto con ufficiali dei carabinieri, e certo è che tra i congiurati era diffusa l'opinione che ambienti militari sostenevano o quanto meno tolleravano l'operazione. Certo, il Borghese si esprimeva nel suo proclama con decisione: "Le Forze Armate sono con noi".
A loro volta questi elementi ben si inquadrano nel contesto di una serie di deposizioni dalle quali emerge come la generazione immediatamente successiva a quella direttamente coinvolta nel golpe Borghese vedeva nel Gelli l'espressione di ambienti "che in forma più o meno palese venivano contattati, però non con l'esplicita richiesta di aderire ad un golpe, quanto per avvicinarli a posizioni che implicassero un loro consenso per una svolta autoritaria o comunque per una democrazia forte". Tale almeno l'interpretazione di Fabio De Felice.
Sta di fatto che nell'analisi che questa generazione forniva di quegli eventi si assumeva che un'opera di strumentalizzazione fosse poi stata messa in atto proprio dal Gelli e da coloro che gli erano vicino. Per tali considerazioni venne prospettata persino l'eventualità di eliminare fisicamente il Venerabile della Loggia P2, segno questo che la presenza di Gelli in quegli ambienti aveva assunto un rilievo non secondario, incidendo sulla loro operatività con conseguenze che venivano valutate come deleterie per l'organizzazione.
Accanto alla figura di Licio Gelli, un altro elemento di spicco nell'analisi di questa vicenda è costituito dal generale Vito Miceli, direttore del SID dal 1970 al 1974. In proposito quello che a noi interessa è rilevare come sia accertata l'esistenza di contatti tra il generale Miceli, allora nella sua veste di capo del SIOS, Orlandini e Borghese, contatti da far risalire al 1969, epoca nella quale il
generale entra nella Loggia P2. Tali eventi si accompagnano significativamente alla sua nomina al vertice dei Servizi, che il Gelli si vantò, come sappiamo, di aver favorito e che precede di poco il tentativo insurrezionale guidato dal principe nero.
Contatti aveva altresì il generale Miceli con Lino Salvini, al quale aveva consentito di mettersi in contatto con lui sotto lo pseudonimo di "dottor Firenze".
Questi dati, unitariamente considerati, vanno letti in parallelo con la successiva inerzia del generale nei confronti delle indagini sul Fronte Nazionale, condotte dal reparto D guidato dal generale Maletti. Con questi il Miceli entrò poi in contrasto, avendo richiesto lo scioglimento del nucleo operativo facente capo al capitano La Bruna; e va a tal proposito sottolineata la svalutazione che il direttore del SID faceva dei risultati investigativi raggiunti sul golpe, come non mancò di esternare all'onorevole Andreotti e all'ammiraglio Henke.
Gli elementi conoscitivi indicati, che non esauriscono di certo una situazione oggetto di una contrastata vicenda giudiziaria, debbono essere a questo punto del discorso inquadrati nell'ambito delle considerazioni alle quali siamo pervenuti analizzando il rapporto tra Gelli ed i Servizi segreti.
Il dato relativo all'appartenenza di Licio Gelli a quegli ambienti va considerato alla luce delle successive attività che vedono il Venerabile impegnato a venire in soccorso degli imputati, svolgendo un'azione che si muove significativamente in perfetta sintonia con la documentata inerzia del Direttore del SID. Il minimo che si possa dire è che questi non sembra aver seguito con
particolare accanimento le indagini sul Fronte Nazionale, pur avendo avuto contatti diretti con i suoi massimi dirigenti.
Contatti che peraltro egli aveva giustificato proprio con la necessità di acquisire informazioni, nella sua veste di dirigente di apparati informativi. E’ del pari in tale prospettiva che vanno valutate sia le diffuse convinzioni maturate nell'ambiente golpista sul ruolo di Licio Gellí, quale cerniera di raccordo con gli ambienti militari, che il risentimento maturato per il fallimento dell'operazione.
Come si vede, anche muovendo da questa situazione l’analisi ci conduce alla figura di Licio Gelli, al suo ruolo di elemento intrinseco ai Servizi, come del resto riteneva il De Felice, ma soprattutto alla individuazione della Loggia P2 come struttura nella quale ed attraverso la quale si intrecciano rapporti e si stabiliscono collegamenti la cui ortodossia lascia ampi margini di dubbio, anche
accedendo alla più benevola delle valutazioni.
Elementi di estremo interesse ai nostri fini emergono poi dalla inchiesta condotta dal giudice Tamburino di Padova sul movimento denominato Rosa dei Venti, nel quale troviamo la presenza di uomini iscritti al "Raggruppamento Gelli", secondo quanto affermato dall'ispettore Santillo nelle sue note informative. Venivano in tali documenti considerati come appartenenti all'organizzazione gelliana il generale Ricci, Alberto Ambesi e Francesco Donini. L'inchiesta sulla "Rosa dei Venti" si segnala peraltro alla nostra attenzione per due testimonianze raccolte dal giudice patavino che rivestono per noi un sicuro interesse se poste in relazione ad altri
elementi conoscitivi emersi nel corso del nostro lavoro.
Va ricordato in primo luogo che il giornalista Giorgio Zicari ha testimoniato di aver collaborato con l'Arma dei carabinieri e con i Servizi segreti, entrando in contatto nel 1970 con Carlo Fumagalli e Gaetano Orlando, elementi di spicco del gruppo dei MAR, ed ottenendo da costoro informazioni per i detti apparati investigativi.
Quando nel 1974 lo Zicari venne riservatamente convocato dal giudice Tamburino, gli accadde di ricevere nel giro di poche ore l'invito ad un colloquio con il generale Palumbo nel corso del quale l'alto ufficiale ebbe ad esprimersi nei seguenti termini: "...il tema centrale fu che io non dovevo parlare, che poteva succedermi qualcosa, dei fastidi, che io avevo tutto da perdere dalla vicenda, che i magistrati stavano tentando di sostituirsi allo Stato, riempendo un vuoto di potere, che non si sapeva che cosa il giudice Tamburino volesse cercare, che non ero obbligato a testimoniare...".
Questa iniziativa del generale Palumbo viene a collocarsi in modo preciso a sostegno della già ricordata osservazione del generale Dalla Chiesa sulla collaborazione non particolarmente motivata degli ambienti della divisione Pastrengo nell’azione che il generale conduceva contro il terrorismo. Va altresì rilevato che l'atteggiamento del generale Palumbo riporta alla nostra attenzione il tipo di risposta che l'ammiraglio Casardi, direttore del SID, forniva ai giudici che indagavano sulla strage dell'Italicus quando si rivolsero al Servizio per ottenere notizie su Licio Gelli, ottenendo un rinvio alle notizie apparse sulla stampa.
Sempre nel corso del 1974 il giudice Tamburino raccolse alcuni riferimenti testimoniali sul cosiddetto SID parallelo, il cui procedimento si chiuse infine con la richiesta di archiviazione formulata dal Procuratore della Repubblica di Roma, accolta dal giudice istruttore in data 22 febbraio 1980.
E’ di particolare interesse, nel contesto di tali deposizioni, quanto ebbe a dichiarare il generale Siro Rossetti, uscito nel 1974 dalla Loggia P2 in posizione polemica nei confronti di Licio Gelli.
L'alto ufficiale in ordine al problema dell'esistenza di un'organizzazione parallela ai Servizi affermò: "...la mia esperienza mi consente di affermare che sarebbe assurdo che tutto ciò non esistesse..." ed ancora "...a mio avviso l'organizzazione è tale e talmente vasta da avere capacità operative nel campo politico, militare, della finanza, dell’alta delinquenza organizzata...".
Questa descrizione letta oggi sulla base delle conoscenze acquisite in ordine alla Loggia P2, non può non porsi per noi quale motivo di seria riflessione, soprattutto quando si ponga mente alla sua provenienza da parte di un elemento che conosceva la loggia direttamente dall'interno e che professionalmente si occupava di servizi di informazione.
Passando ad altro argomento di ben più impegnativo rilievo, ricordiamo che i gruppi estremistici toscani compirono parecchi degli attentati (specialmente ai treni) che funestarono l'Italia tra il 1969 e il 1975. Il generale Bittoni (P2), comandante la brigata dei Carabinieri di Firenze, iniziò a svolgere indagini, cercando di dare impulso all'inc ........
http://italy.indymedia.org/news/2003/04/266325_comment.php#266341 http://italy.indymedia.org/news/2003/04/266611_comment.php#282772


vari articoli dedicati alla 'libera muratoria'

L'organizzazione ispirata e guidata da Licio Gelli, denominata Loggia Propaganda Due, nasce e si sviluppa nell'ambito della maggiore comunione massonica esistente in Italia: il Grande Oriente di Italia di Palazzo Giustiniani. Si rende pertanto necessaria una breve disamina della presenza massonica nel nostro paese e delle sue strutture al fine di comprendere e valutare nella sua esatta dimensione il fenomeno della Loggia massonica P2, oggetto di un apposito provvedimento di scioglimento votato dal Parlamento.
La massoneria italiana si compone di due maggiori organizzazioni o "famiglie", comunemente indicate con il sintetico riferimento alla sede storicamente occupata, come di Palazzo Giustiniani e di Piazza del Gesù; questa si configura a sua volta come promanazione della prima a seguito di una scissione intervenuta nel 1908, in ragione di contrasti attinenti l'atteggiamento da assumere
sulla legislazione concernente l'insegnamento religioso nelle scuole.
Accanto a questi due gruppi di rilievo nazionale - la cui consistenza è valutabile tra i 15-20 mila iscritti per Palazzo Giustiniani e tra i 5-10 mila per Piazza del Gesù - sono presenti altri minori gruppi locali con una consistenza valutabile, per ognuno di essi, nell'ordine di alcune centinaia di iscritti.
Prendendo in esame le due organizzazioni principali. va messo in rilievo, ai fini che qui interessano, che il modello strutturale assunto è quello di una distribuzione degli iscritti secondo una scala gerarchica modulata per gradi. Questa scala gerarchica conosce una divisione fondamentale tra Ordine, comprendente i primi tre gradi, e Rito, comprendente i gradi dal quarto al trentatreesimo, talché, mentre tutti coloro che fanno parte del Rito sono necessariamente membri dell'Ordine, non necessariamente vale l'assunto contrario. Trattasi in altri termini di due livelli collegati ma non coincidenti, l'uno sopraordinato all'altro secondo un modello di struttura
verticalizzata che presiede a tutta l'organizzazione massonica, all'interno della quale poi la mobilità degli iscritti nella gerarchia è regolata dalla stretta applicazione del principio di cooptazione che determina ogni passaggio di grado, nonché l'ingresso nell'Ordine e poi nel Rito.
Gli iscritti, a loro volta, sono raggruppati in logge aventi base territoriale; e la domanda di iscrizione ad una loggia è requisito fondamentale per l'ingresso di un "profano" nella massoneria, per cui, in linea di principio, non si può appartenere alla massoneria se non attraverso il momento comunitario della iscrizione ad una loggia. La massoneria di Palazzo Giustiniani con altre "famiglie" contemplava, oltre a tale situazione, la possibilità di accedere all'Ordine per iniziazione operata direttamente dal responsabile supremo - il Gran Maestro - senza pertanto sottostare alla votazione che sancisce l'ingresso dell'iniziando nell'organizzazione. I "fratelli" che venivano iniziati "sul filo della spada" si venivano pertanto a trovare in una posizione particolare ("all'orecchio" del Gran Maestro) sia per non avere una loggia di appartenenza, sia per il carattere riservato della loro iniziazione, intervenuta al di fuori delle ordinarie forme di pubblicità statutariamente previste; essendo pertanto la loro iniziazione nota solo all'organo procedente, il Gran Maestro, tali iscritti venivano designati come "coperti" ed inseriti d'ufficio in una loggia anch’essa "coperta" comprendente, per l'appunto, la lista degli iscritti noti solo al Gran Maestro.
Tale loggia veniva designata come loggia "Propaganda"; ogni loggia poi essendo contrassegnata da un numero oltre che da un nome, la loggia "Propaganda" avrebbe avuto in sorteggio il numero due. Tale almeno è la spiegazione fornita dai responsabili massonici sull'origine di questa denominazione.
Dalla vasta documentazione acquisita dalla Commissione nell'ambito di operazioni di perquisizione e di sequestro di documenti, secondo i poteri attribuiti dalla legge, è emerso che il fenomeno della "copertura" era comune alle altre famiglie ed interessava sia singoli iscritti che intere logge, rivestendo portata più ampia di quanto non rappresentato in questa prima schematica descrizione.
E’ accertato che, sia in sede centrale che in sede periferica, era assai frequente l'uso di denominazioni fittizie per mascherare verso l'esterno, verso il mondo "profano", la presenza di strutture massoniche. Così ad esempio era prassi consueta intitolare a generici Centri studi i contratti dì affitto per i locali necessari all'attività della loggia; ed è dato rilevare come gli statuti di tali organismi non contenessero alcun riferimento alla massoneria e alle attività massoniche nel designare l'oggetto dell'attività dell'ente, salvo poi riscontrare una perfetta identità personale tra gli iscritti al Centro studi ed i membri della loggia. Nella linea del fenomeno descritto si poneva pertanto il Gelli quando intestava le varie sedi successivamente occupate dalla Loggia P2 ad un Centro studi di storia contemporanea che fungeva, anche a fini di corrispondenza tra gli iscritti, da copertura per l'organismo massonico da lui guidato. La tecnica impiegata realizzava una forma di copertura rivolta verso l'esterno, verso il mondo "profano", accanto alla quale deve essere
esaminata una seconda forma di copertura rivolta in tutto od in parte all'interno della stessa organizzazione. Sono stati infatti rinvenuti documenti che fanno riferimento a logge coperte periferiche, ad una loggia coperta nazionale numero uno (presso l'organizzazione di Piazza del Gesù), ad un Capitolo nazionale riservato (presso il Rito Scozzese Antico ed Accettato di
Palazzo Giustiniani).
Sono stati inoltre acquisiti registri di appartenenti a logge (piedilista) nei quali gli iscritti venivano elencati invece che con il proprio nome, con soprannomi o pseudonimi di copertura. La documentazione in possesso della Commissione, ancorché frammentaria, testimonia in modo certo un modus procedendi all'interno delle organizzazioni massoniche improntato a connotazioni di riservatezza volte a salvaguardare le attività degli iscritti, o di alcuni settori, dall'indiscrezione e dall'interessamento non solo degli estranei all'istituzione, ma anche a parte, maggiore o minore, degli stessi affiliati alla comunione. Tale costume di vita associativa è stato dai massimi responsabili della massoneria rivendicato come una forma di riservatezza propria dell'istituzione, motivata dal rinvio ai contenuti esoterici che sarebbero propri della dottrina massonica, nonché dal richiamo a situazioni storiche di persecuzione degli affiliati. Ai fini che interessano nella presente relazione, va posto in rilievo che i fenomeni di copertura indicati erano comunque largamente invalsi nella vita delle varie famiglie massoniche con riferimento al periodo anteriore alla legge di scioglimento della loggia P2 e traevano alimento, oltre che nelle ragioni storiche addotte, largamente superate al presente, nell'assenza di un preciso quadro di riferimento normativo che desse attuazione alla norma costituzionale in materia di libertà di associazione. E’ sintomatico peraltro che, posteriormente all'approvazione della legge di scioglimento della Loggia P2, gli elementi più sensibili della massoneria si siano posti il problema della ortodossia di tali modelli organizzativi, risolvendolo nel senso di alcune modifiche statutarie, con la conseguente soppressione di organismi quali il Capitolo riservato e la Loggia nazionale coperta numero uno, come avvenuto presso la comunione di Piazza del Gesù.
Accanto alla connotazione della riservatezza altra peculiarità dell'organizzazione massonica generalmente considerata, sulla quale soffermare l'indagine, è quella dello spiccato interessamento delle varie comunità massoniche verso le attività del mondo "profano". Se è pur vero che uno dei Iandmarks fondamentali della originaria massoneria inglese, che fungono da pietra miliare per le comunità massoniche di tutto il mondo, contiene il divieto di occuparsi di questioni politiche, una abbondante documentazione in possesso della Commissione dimostra che l'attività delle logge non è volta soltanto allo studio ed all'approfondimento di questioni esoteriche, ma abbraccia un vasto campo di interessi che trovano il loro momento di unificazione nella pratica massonica della solidarietà tra fratelli. La solidarietà esplica la sua funzione per le attività dell'affiliato nel mondo "profano", giungendo sino all'appoggio esplicito per i fratelli candidati, formalizzato in circolari tra gli iscritti, in occasione di consultazioni elettorali. Particolarmente significativo al riguardo è l'esempio di un modello organizzativo verificato presso la comunione di Piazza del Gesù: le camere tecniche professionali. Si tratta di organismi settoriali che, su iniziativa e propulsione del centro, raccolgono gli iscritti in ragione della professione esercitata. Viene pertanto affiancato al modello delle logge, che funzionano su base territoriale ed interprofessionale, un sistema di raggruppamento degli affiliati parallelo alla struttura delle logge ed organizzato su base nazionale, avente quale momento unificativo gli interessi e le attività "profane".
Secondo tale schema troviamo così raggruppati i medici, i professori universitari e i militari, esempio questo degno di particolare attenzione, ove si consideri che la relativa "camera" rivestiva carattere di riservatezza. Va peraltro posto in rilievo che una ragione non ultima della pluralità di famiglie massoniche esistenti va probabilmente ricercata - oltre che in ragioni dì ordine puramente teorico - in una diversa consonanza di opinioni e di interessi in materie estranee alle questioni di esclusivo profilo esoterico. La stessa massoneria d'altronde rivendica a proprio merito l'aver rivestito un ruolo importante in vicende storiche del nostro paese, anche se, purtroppo, osta ad una esatta valutazione di tali affermazioni il carattere di riservatezza della istituzione, di cui si è trattato.
Nasce da questa propensione all'intervento nelle attività "profane" ed in essa trova ragione di esistere, l'istituto tipicamente massonico della "solidarietà" tra gli affiliati, ovvero della mutua assistenza che essi si garantiscono nell'esercizio delle loro attività professionali e comunque delle vicende personali estranee alla vita associativa. La solidarietà tra fratelli rappresenta l'estensione al
di fuori della comunione del vincolo associativo, che viene di tal guisa ad esplicare una efficacia di rilevante portata e nel contempo di difficile valutazione, attesa la riservatezza che gli affiliati mantengono nel mondo "profano" sull'esistenza del rapporto di reciproco affratellamento. La solidarietà massonica sanzionata in forma solenne al momento dell'iniziazione, costituisce infatti un elemento che potrebbe in sé considerarsi non solo legittimo ma perfettamente naturale, poiché appare. logico che individui che dichiarino di condividere i medesimi convincimenti morali ed esistenziali in ordine ai problemi fondamentali dell'uomo si sentano legati da un forte vincolo che per l'appunto viene chiamato "fraterno".
Quello che induce non poche perplessiità nell'osservatore esterno l'accentuata riduzione in termini pratici e concreti di tale affratellamento e la sua coniugazione con un radicato costume di riservatezza. Non è in altri termini la solidarietà in sé e per sé considerata a destare legittime riserve, quanto piuttosto la sua non avvertibilità sociale. Una avvertibilità che tanto più dovrebbe
essere consentita quanto più chi ne è protagonista attribuisce ad essa effetti, di immediato rilievo terreno.
In definitiva e per concludere sembra doversi rilevare il rischio che la solidarietà massonica, quando si traduca in una occulta agevolazione di successi personali, possa rendersi incompatibile con non poche regole della società civile, specie quando tale forma di solidarietà operi all'interno di carriere pubbliche.
Ultima connotazione di ordine generale utile ai nostri fini è la rilevanza dell'aspetto internazionale della massoneria, che si pone come un contesto di organizzazioni nazionali fortemente legate tra di loro secondo due schieramenti, che, per quanto concerne l'Europa, possono identificarsi in una parte a primazia britannica verso la quale è orientata la comunione di Palazzo Giustiniani, ed una parte di orientamento cosiddetto latino egemonizzata dalla massoneria francese, alla quale si ispira la famiglia di Piazza del Gesù. In un più ampio contesto argomentativo si può dire che la massoneria vive sotto l’egida del mondo anglosassone, nell'ambito del quale il primato attribuito agli inglesi per motivi di tradizione è confrontato dalla grande potenza organizzativa della massoneria nord americana.
Ai nostri fini il dato che viene particolarmente in luce è la connessione tra la massoneria statunitense e la comunione di Palazzo Giustiniani. Traccia di questi legami si rinviene nella presenza di tale Frank Gigliotti in momenti particolarmente qualificati nella storia recente della comunione di Palazzo Giustiniani.
L'artefice del primo riconoscimento del Grande Oriente da parte della prestigiosa Circoscrizione del Nord degli USA (il iconoscimento da parte della Gran Loggia Unita di Inghilterra verrà soltanto nel 1982) fu infatti nel 1947 Frank Gigliotti, già agente della Sezione italiana dell'OSS dal 1941 al 1945, e quindi agente della CIA.
Più tardi Gigliotti fu presidente del "Comitato di agitazione" costituitosi negli Stati Uniti per rispondere all'appello lanciato dai fratelli del Grande Oriente impegnati nella contestata opera di riappropriazione della casa massonica di Palazzo Giustiniani confiscata durante il periodo fascista, a seguito dello scioglimento autoritario dell'istituzione. Il compromesso tra il Grande Oriente e lo
Stato italiano, patrocinato dai fratelli americani, fu siglato il 7 luglio 1960. L'atto di transazione fu sottoscritto dal ministro delle finanze Trabucchi e dall'allora Gran Maestro Publio Cortini, e vedeva presenti, al tavolo della firma di una stipula tutta italiana, l'ambasciatore americano, J. Zellerbach, e Frank Giglíotti.
Sempre nel 1960 i fratelli americani intervennero attraverso il Gigliotti nell'operazione di unificazione del Supremo Consiglio della Serenissima Gran Loggia degli ALAM del principe siciliano Giovanni Alliata di Montereale (il cui nome sarà legato alle vicende del golpe Borghese, a quelle della Rosa dei Venti, alle organizzazioni mafiose), poi finito nella Loggia P2, con il Grande Oriente. Sembra che quella dell'unificazione del Grande Oriente con la massoneria di Alliata, di forte accentuazione conservatrice, sia stata la condizione posta da Gigliotti in cambio dell'intervento americano nelle trattative con il Governo italiano concernenti il Palazzo Giustiniani.
L'unificazione comportò l'estensione al Grande Oriente del riconoscimento che aveva già dato alla Serenissima Gran Loggia di Alliata la Circoscrizione Sud degli USA, nonché numerosi elementi di prestigio nell'ambiente massonico. Non solo si deve rilevare, secondo quanto emerge da queste vicende, che il progetto di unificazione della massoneria italiana sembra corrispondere ad interessi non esclusivamente autoctoni, ma risalta altresì alla nostra attenzione la comparsa di Gelli sulla scena quando Gigliotti scompare, secondo una successione di tempi ed una identità di funzioni che non può non colpire significativamente. Si deve infine sottolineare come la denegata giustizia - nella quale sostanzialmente si concretò la mancata restituzione del palazzo confiscato dal fascismo - ebbe l'effetto di rendere la massoneria italiana indebitamente debitrice di quella nord americana.
Nell'ambito del quadro sinora sinteticamente tracciato va vista e studiata l'attività di Licio Gelli e della Loggia Propaganda Due, mirando ad accertare quanto di tale fenomeno sia addebitabile all'impulso organizzativo ed alla intraprendenza personale del Gelli, ed in tal caso con la protezione e l'appoggio di quali organi e di quali personaggi nell'ambito dell'ambiente massonico o eventualmente estranei ad esso. Quanto qui preme riassuntivamente segnalare è che l'organizzazione e l'attività massonica sembrano contrassegnate, ai fini che al nostro studio interessano, dall'adozione di forme di riservatezza, interne come esterne, sia della vita associativa, che dell'appartenenza individuale. Tale riservatezza si appalesa poi come posta a tutela, oltre che dell'attività di indagine esoterica propria dell'istituzione, di attività volte eminentemente ad intervenire in vario modo nella vita extra-associativa degli iscritti, in applicazione della pratica della solidarietà tra fratelli.

I RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Una trattazione sull'argomento - svolta nel più ampio contesto della disamina dei mezzi di penetrazione impiegati dalla Loggia P2 per l'attuazione dei suoi fini - richiede una preliminare chiarificazione relativa alla mancanza di un piano operativo elaborato dalla loggia medesima con riferimento alla pubblica amministrazione nel suo complesso: si vuol cioè dire che nei documentiprogrammatici acquisiti e segnatamente nel piano di rinascita democratica non si rinvengono enunciazioni di principio o proposte di riforma circa il ruolo che avrebbe dovuto ricoprire l'amministrazione dello Stato. Vi è al riguardo soltanto un accenno quando si auspica, con un
riferimento poco chiaro, una riforma di quel settore dello Stato "fondata sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo"; ed inoltre si formulano generiche indicazioni sulla necessità di tener separata la responsabilità politica da quella amministrativa e di sostituire il sistema del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso.
Queste due ultime prospettazioni possono verosimilmente interpretarsi la prima come esigenza di affermazione di una classe di tecnocrati in contrapposizione alla categoria degli esponenti politici - secondo un'idea ricorrente nei documenti della loggia - e la seconda come potenziamento dei diritti e delle facoltà dei privati in confronto alle prerogative della pubblica amministrazione.
Trattasi dunque di formulazioni programmatiche generiche e di segno non univoco, talché è lecito desumerne che ai fini della attuazione del disegno politico della Loggia P2 - e della definizione della sua strategia di intervento - alla pubblica amministrazione non viene sostanzialmente riconosciuto un ruolo particolare, né si delineano ipotetici cambiamenti della struttura, della funzione e dei meccanismi operativi della medesima, contrariamente a quanto risulta documentato per il Parlamento, il Governo, la magistratura e altre istituzioni dello Stato. Vedremo in seguito il valore da attribuire alla proposta di reintrodurre l'ufficio dei segretari generali dei ministeri.
Risulta quindi più interessante e significativo cercare la risposta al quesito che i due termini (Loggia P2 e pubblica amministrazione) sottendono, con l'analisi degli elenchi, per meglio approfondire il collegamento con le singole persone degli iscritti alla loggia appartenenti alla pubblica amministrazione e le ragioni della loro affiliazione, verificando, se ed in che modo, le attività di costoro e gli uffici ricoperti, siano rilevanti ai fini dell'indagine che l'articolo 1 della legge istitutiva ha devoluto a questa Commissione.
Per meglio delimitare il campo dell'analisi strutturale dell'elenco, deve poi chiarirsi che la locuzione "pubblica amministrazione" viene qui intesa nel suo più estensivo significato fino a ricomprendere non solo le amministrazioni centrali e periferiche dello Stato e gli enti pubblici, ma anche le società gli istituti e le aziende a partecipazione statale e le banche, con la sola esclusione dei ministri e sottosegretari per i quali si valuta come prevalente la qualificazione politica e dei quali si fa perciò menzione in altro luogo della relazione.
Considerando i ministeri, si rileva che quello dell'interno ha un organico di diciannove iscritti tra i quali quattro questori (Palermo, Cagliari, Salerno, Treviso), tre prefetti (Brescia, Pavia, Commissario governativo per la regione veneta), tre vice questori (Trapani, Genova, Arezzo), un ispettore di Pubblica Sicurezza (per il Piemonte e la Valle d'Aosta), un direttore dei servizi di polizia di frontiera, un direttore della squadra mobile di Palermo, tre commissari di Pubblica Sicurezza (Roma, Arezzo, Montevarchi).
Per il Ministero degli Affari Esteri si contano quattro affiliati di cui un ambasciatore a capo della segreteria generale e un direttore della ragioneria centrale; per il Ministero dei Lavori Pubblici e per quello della pubblica istruzione, rispettivamente, quattro e trentaquattro elementi; per il ministero delle Partecipazioni Statali ventuno iscritti così divisi: diciassette dipendenti IRI e quattro dipendenti ENI; il ministero del Tesoro, ivi comprese le banche, può contare un organico di sessantasette unità; del ministero della Sanità si rinvengono tre iscritti, tra cui i primi dirigenti della divisione I (affari generali) e della divisione VI (professioni sanitarie); per il ministero dell'Industria e Commercio risultano affiliati tredici elementi, di cui il vice presidente del CNEN, un direttore generale, l'amministratore delegato dell'INA e il primo dirigente del ruolo di personale dell'energia nucleare NATO a Bruxelles; nel ministero delle Finanze si contano cinquantadue affiliati, mentre per quello di Grazia e Giustizia ve ne sono ventuno (compresi i magistrati).
Seguono poi i ministeri con scarsa rappresentatività di iscritti tra i loro dipendenti, quali quello dell'Agricoltura con uno, quello dei Trasporti con due, quello del Lavoro con uno, quello del Commercio con l'Estero con due (tra cui il direttore della SACE), quello dei Beni Culturali con quattro, quello per il coordinamento della Ricerca Scientifica e Tecnologica con tre (tra cui il direttore del CNR), quello per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno con uno, quello della Marina Mercantile con due, quello per gli Affari Regionali con uno.
Con riferimento agli altri enti o istituti diversi dai ministeri, si rilevano i seguenti dati: l'INPS conta tre iscritti, come pure la Corte dei Conti, mentre l'Avvocatura generale dello Stato e il Consiglio di Stato vantano un iscritto ciascuno. Per la Presidenza della Repubblica si annoverano tre affiliati.
Riepilogando, l'organigramma complessivo della infiltrazione dalla loggia negli apparati pubblici ammonta a ben quattrocentoventidue effettivi, divisi nelle varie amministrazioni e situati ai diversi livelli gerarchici, onde poter garantire la riuscita degli interventi di Galli o di altri affiliati nei settori di rispettiva competenza.
Dagli elementi sopra menzionati emerge dunque una presenza penetrante e capillare di uomini della Loggia P2 in praticamente tutti i settori della pubblica amministrazione, diretta ed indiretta, compresi gli enti a partecipazione statale. Si osserva però come Gelli e la Loggia P2 curassero in modo particolare la penetrazione in alcuni settori maggiormente determinanti per la vita e la politica dello Stato.
Già in altra parte della relazione si è descritta la penetrazione nelle forze armate e nei Servizi segreti e di conseguenza nei ministeri che avevano competenza in questi settori. Così pure va ricordato che nel settore di competenza del ministero delle Finanze, oltre a numerosi e importanti militari, compresi i comandanti della Guardia di Finanza, dei quali si è parlato pure in altra parte della relazione, risultano appartenere alla loggia un numero non irrilevante di funzionari civili.
Restando sempre nel campo dei ministeri che governano l'attività economica e finanziaria dello Stato, un cenno particolare merita la penetrazione nei ministeri del Tesoro e del Commercio con l'Estero.
Emerge che nelle liste della Loggia P2 sono inclusi sia alti dirigenti del ministero del Tesoro, sia importanti personaggi posti in istituti come la SACE e come la Banca d'Italia, che hanno funzioni decisive anche in tema di rapporti finanziari con l'estero, nonché esponenti di numerosa banche pubbliche e private.
Per completare il quadro può essere opportuno ricordare quanto riferiscono Angelo Rizzoli e Bruno Tassan Din e cioè che, quando Gaetano Stammati si presentò candidato ad un seggio senatoriale, Gelli ed Ortolani davano per certa la sua nomina a ministro del Tesoro, cosa che puntualmente avvenne. Inoltre Gelli ed Ortolani gli indicarono quale persona che si occupasse della sua campagna elettorale Giuseppe Battista che era - a dire di Rizzoli - un loro factotum, al quale essi affidarono diversi incarichi importanti. Battista, anch'egli iscritto alla Loggia P2, divenne poi segretario particolare di Stammati, il quale affidò inoltre l'incarico di suo addetto stampa a Luigi Bisignani, anch'egli affiliato alla loggia. Quando poi Stammati - dopo una parentesi al ministero dei Lavori Pubblici - passò al ministero del Commercio con l'Estero, Battista e Bisignani lo seguirono e Stammati aggiunse a loro, con l'incarico per la segreteria tecnica, Lorenzo Davoli, pure figurante nelle elenchi. Davoli - sempre a dire di Rizzoli - fu fatto assumere da Gelli e Ortolani alla società Rizzoli per poi essere distaccato presso Stammati.
Va aggiunto ancora che al Commercio con l'Estero operava anche Ruggero Firrao, allora direttore generale delle valute, che Ortolani e Gelli indicavano - sempre a dire di Rizzoli - come un loro uomo.
Il Firrao figura anche come dirigente della SACE (Società di Assicurazione per i Crediti nell'Esportazione) ed è compreso negli elenchi della Loggia P2.
Non sembra inutile sottolineare come in tal modo Gelli ed Ortolani possano aver conseguito un controllo in un settore chiave dell'amministrazione statale dalla quale passano tutte le operazioni di natura valutaria.
Si ricordi infine che presso il ministero del Commercio con l'Estero funziona pure un Comitato interministeriale composto dai rappresentanti dei ministeri degli Esteri, dell'Industria, della Difesa, delle Finanze e del Commercio con l'Estero, nonché del SISMI (in precedenza del SID) che esercita il controllo sulla vendita delle armi a paesi terzi.
Ad ulteriore conferma dell'interesse che un qualche potere non istituzionale aveva per il ministero del Commercio con l'Estero si può ricordare quanto riferito nella sua audizione in Commissione il 24 gennaio 1984 dall'onorevole Zanone. Nel 1979, in occasione della formazione del primo Governo dell’VIII legislatura, il ministero del Commercio con l'Estero, anziché essere affidato, come sembrava in base agli accordi di Governo, all'onorevole Altissimo, fu assegnato di nuovo a Stammati: Zanone afferma che egli ebbe l'impressione che forti pressioni fossero state esercitate perché si addivenisse ad una soluzione del genere. Riscontriamo tra l'altro che successivamente venne attribuito all'onorevole Enrico Manca, elenchi della Loggia P2.
Le interferenze sul ministero del Commercio con l'Estero da parte di Gelli trovano ulteriore illuminazione dal fatto che copia dei documenti più rilevanti dell'affare ENI-Petromin, ivi compresa la copia di una memoria in proposito redatta personalmente da Stammati, furono rinvenute presso Gelli nella perquisizione del 17 marzo 1981.
L'accenno ai rapporti internazionali induce ad esaminare la penetrante azione della loggia in un altro ministero-chiave, come quello degli Affari Esteri Francesco Malfatti, da lunghi anni segretario generale di quel ministero e quindi in posizione di rilievo centrale e determinante, risulta anch'egli negli elenchi della Loggia P2.
Al di là però di tale iscrizione non possono ignorarsi gli intensi rapporti di Gelli con paesi esteri, in particolare con quelli dell'America latina, rapporti che non potevano non ricevere appoggi e facilitazioni da parte del ministero suindicato, in considerazione della posizione che Gelli raggiunse in tali paesi e delle sue relazioni con alte personalità di Governo e della pubblica amministrazione civile e militare dei paesi stessi: si ricordino in proposito i suoi rapporti con il generale Peron, il generale Massera ed altri per menzionare solo un paese come l'Argentina, di cui Gelli era anche consigliere economico presso l'ambasciata a Roma.
A questo proposito dagli atti della Commissione sembra potersi derivare come da parte degli organi centrali e periferici del ministero degli Esteri sia stata stesa quasi una cortina protettiva nei confronti di Gelli e delle sue attività all'estero. Tra l'altro, allorché il ministero degli Esteri richiese il 6 marzo 1982 alle nostre rappresentanze diplomatiche, su sollecitazione di questa Commissione,
di trasmettere documenti e notizie relativi alla Loggia P2 a Licio Gelli, a Umberto Ortolani e a Francesco Pazienza, l'ambasciata di Buenos Aires, cioè della capitale di un paese dove la presenza di Gelli non poteva essere passata inosservata, rispose in maniera del tutto negativa. Per contro, a parte ogni altra considerazione, da una informativa del SISDE in data 17 febbraio 1982 risulta che
Gelli svolgeva attività economiche e finanziarie in Argentina, oltre che in Brasile, in Uruguay e in Paraguay.
Altro ministero importante nel quale va segnalata una penetrante presenza della Loggia P2 è quello dell'interno. Già si è ricordato come molti questori e commissari di Pubblica Sicurezza, oltre ad ufficiali di Polizia, figuravano iscritti alla loggia. Dagli atti e in particolare dall'audizione del dottor Luongo in Commissione si deriva come Gelli ricevesse una particolare protezione da parte
della questura di Arezzo: Luongo parla in proposito di una "combutta" all'interno della questura; era quella evidentemente una sede particolarmente importante perché vi si trovavano la residenza di Gelli e uno dei centri della sua attività.
Una particolare menzione richiede, ai fini della penetrazione di cui si parla, la figura di Federico Umberto D'Amato, iscritto alla Loggia P2, la cui presenza emerge in tante vicende della vita italiana in questi anni e che figura in rapporti stretti e costanti con molti degli uomini in qualche modo coinvolti nella storia e nell'attività della loggia, da Roberto Calvi a Francesco Pazienza, da Angelo Rizzoli a Mino Pecorelli, oltre che con Licio Gelli.
Informazioni su D'Amato o raccolte dal D'Amato si rinvengono anche presso l'archivio di Gelli di provenienza uruguaiana. Sugli stretti rapporti tra D'Amato e Calvi, fino agli ultimi giorni di vita di quest'ultimo, riferiscono ampiamente i familiari di Calvi.
Gli elementi forniti vanno letti unitamente alla raccomandazione rivolta dal Venerabile Maestro agli affiliati nella già citata "Sintesi delle norme" che delucida sufficientemente il rilievo del proselitismo gelliano: "Al fine di poter conservare la continuità della copertura dei punti di interesse previsti dall'organigramma per i vari settori delle attività pubbliche e private, è necessario che ogni iscritto - prima di un suo eventuale avvicendamento, da qualsiasi causa determinato, nella sfera delle sue competenze - segnali la persona che ritenga più idonea e capace a sostituirlo".
Emerge così dal quadro delineato una attenzione rivolta agli apparati amministrativi che supera qualitativamente la tradizionale infiltrazione massonica, di tipo erratico e non programmata, nella burocrazia statale. Analogamente a quanto riscontrato con riferimento agli apparati militari, ci troviamo di fronte ad un reclutamento che si qualifica, oltre che per il livello al quale si pone, per
la mirata individuazione di alcuni settori chiave, come ad esempio i dicasteri economici.
Estremamente rivelatrice in proposito è l'affermazione esplicita dell'esistenza di un organigramma che prevedeva precisi "punti di interesse", denotando un reclutamento ragionato che mira prima ancora che all'acquisizione di individui all'occupazione di centri di potere amministrativo determinati.
Esempio di questa logica è la penetrazione nel ministero del Commercio con l'Estero, nel ministero del Tesoro e nel ministero degli Affari Esteri, che poneva la Loggia P2 in posizione di assoluto privilegio nella gestione degli affari, molti dei quali comportavano rilevanti manovre finanziarie con l'Estero, secondo l'analisi che verrà svolta nella sezione successiva. Concludendo su questo
argomento, la Commissione rileva che, non tanto e non solo deve costituire motivo di riflessione il dato quantitativo delle affiliazioni, comunque già di per sé allarmante, quanto piuttosto la logica conseguenziale che attraverso di esso si lascia intravedere.

IL MONDO DEGLI AFFARI E DELL'EDITORIA

Un primo approccio per una disamina dei collegamenti e della influenza della P2 nel mondo degli affari va effettuato, tenendo presente, al momento del ritrovamento delle "liste", la elevata consistenza numerica, sessantasette, degli iscritti appartenenti al ministero del Tesoro, a banche e ad ambienti finanziari in senso stretto.
In particolare, per quanto riguarda il ministero del Tesoro (dodici iscritti), l’esame delle funzioni espletate dalle persone che compaiono negli elenchi rinvenuti a Castiglion Fibocchi permette di identificare la natura e l'importanza dei collegamenti instaurati, finalizzati ad assicurare contatti con dirigenti situati in punti chiave della amministrazione, sì da far conseguire al gruppo stabili
agganci con ambienti di rilevante influenza sia nell'ambito nazionale sia, soprattutto, in quello internazionale. Sotto quest'ultimo profilo, in effetti, assume estrema rilevanza l'inclusione nelle liste dì alti dirigenti del ministero del Tesoro e di altri personaggi situati in delicati istituti come la SACE (organismo che dà sostanzialmente sostegno finanziario nell'assicurazione degli interventi commerciali) e come la, Banca d'Italia, aventi funzioni decisive in tema di rapporti finanziari con l'estero.
A completare il quadro concorrevano, inoltre, i contatti emergenti con esponenti di numerose banche pubbliche e private per alcune delle quali le presenze erano particolarmente significative per qualità e rappresentatività, come per la Banca nazionale del lavoro (quattro membri del Consiglio di amministrazione, il direttore generale, tre direttori centrali di cui uno segretario del Consiglio), il Monte dei Paschi di Siena (il Provveditore), la Banca Toscana (il direttore centrale), l'Istituto centrale delle casse rurali ed artigiane (il presidente ed il direttore generale), l'Interbanca (il presidente e due membri del Consiglio), il Banco di Roma (due amministratori delegati e due membri del Consiglio di amministrazione) ed il Banco Ambrosiano (il presidente ed un consigliere di amministrazione).
Le indagini effettuate solo da alcuni degli istituti citati si sono in genere limitate al mero riscontro dell'appartenenza o meno alla Loggia massonica P2 e non hanno consentito di acquisire elementi di rilievo in ordine all'attività svolta da ciascuno dei cennati esponenti ed al segno di interferenza che la loro appartenenza alla loggia può aver rappresentato nella ordinata gestione degli affari.
Solo il Collegio sindacale del Monte dei Paschi di Siena risulta aver condotto una inchiesta attenta e dettagliata per valutare gli effetti dei collegamenti piduisti sull'operatività aziendale. L'inchiesta si è conclusa ponendo in evidenza "casi di possibile trattamento di favore, casi di perdite avute o temute dall’Istituto (frequenti i casi di trasferimento di posizioni a contenzioso con perdite già previste e/o definite)".
L'attività della Commissione appena si è delineato il quadro operativo della Loggia P2 si è quindi concentrata sull'esame del disegno complessivo e sull'azione svolta da alcuni gruppi, non solo finanziari, fin dagli inizi degli anni settanta, collegandosi con le risultanze della Commissione d'inchiesta sul caso, Sindona che ha messo chiaramente in evidenza come gli interventi operati a favore del banchiere siciliano si erano sviluppati nell'ambito di solidarietà ed accordi, che esistevano nel mondo finanziario e bancario tra alcuni esponenti di primo piano e che contribuivano ad agevolare l'attuazione di operazioni speculative, finalizzate ad estendere il potere di determinati gruppi economici.
Quali fossero la matrice, il metodo, l'obiettivo di tali gruppi non appare sempre con chiarezza, ma indubbiamente la loro azione non può essere ristretta ad un fenomeno di mera criminalità economica o ad accordi diretti ad accrescere la ricchezza dei singoli. In effetti "intorno alla mobilitazione in difesa di Sindona accade qualcosa di più di una semplice accanita gestione di interessi da
proteggere magari con l'omertà e l'uso della forza: si rafforza e si espande il potere del sistema P2 che collega ed unifica tanti personaggi operanti in diverse collocazioni"(1).
Il momento più significativo a livello documentale di tali azioni è collegato alla presentazione di affidavit a favore di Sìndona (rilasciati negli ultimi mesi del 1976), quando Gelli ed altri personaggi (Francesco Bellantonio, Carmelo Spagnuolo, Edgardo Sogno, Flavio Orlandi, John Mc Caffery, Stefano Gullo, Philip Guarino, Anna Bonomi) si espongono in modo chiaro e scoperto per effettuare uno sforzo ritenuto decisivo per il salvataggio di Michele Sìndona.
Alcuni dei firmatari, oltre al Bellantonio, sono in termini di intrinseca dimestichezza con Licio Gelli; ciò vale sia per Carmelo Spagnuolo, sia per Philip Guarino che, secondo una corrispondenza in possesso della Commissione, ha con Gelli un rapporto di mutua ed operante amicizia. Appare dagli atti il ruolo centrale assunto da Licio Gelli che è il regista attivo di questa operazione, segno concreto di un non effimero legame tra i due personaggi, che prosegue sino al sequestro di Castiglion Fibocchi nel quale Michele Sindona, come abbiamo visto nel capitolo secondo, gioca un ruolo non secondario.
I contatti ed i legami tra questi ambienti si intrecciano in un contesto che assume, a motivazione delle malversazioni e delle attività economiche fraudolente poste in essere, finalità politiche di ordine più elevato. Così ad esempio le dichiarazioni di John Me Caffery senior (già capo del controspionaggio inglese in Italia e membro dei Consiglio di amministrazione della Banca privata italiana) quando dichiara che esisteva un più nobile collegamento tra i gruppi che "condividevano le sane idee occidentali nel tentativo di opporsi alla diffusione del comunismo in Europa" e di conseguenza erano orientati a favorire l'ascesa di personaggi aventi la medesima ideologia, da situare nei punti chiave dei settori economici per influenzare, per questa via, l'andamento politico generale.
Quando si pensi ai corposi collegamenti tra tali settori ed ambienti di malavita comune a livello internazionale, non si può non rilevare che l'identificazione delle "sane idee occidentali" con questi ambienti risulta quanto meno problematica e che il sistema capitalista occidentale, quando fisiologicamente funzionante, dispone di ben altri strumenti per garantire la propria autonomia.
E’ comunque avendo riguardo a questi ambienti che deve essere vista e spiegata l'ascesa di Sindona e l'azione da questi esplicata per acquisire sia la finanziaria La Centrale sia, unitamente al generale Sory Smith - già capo del gruppo consultivo di assistenza militare USA in Italia - la proprietà del Roine Daily American.
Nella stessa prospettiva va quindi collocato il mutamento operativo che si determinò allor quando il fallimento dell'offerta pubblica di acquisto per il controllo della Bastogi (13.9.1971/8.11.1971) fece emergere una resistenza a queste operazioni di infiltrazione più estesa di quanto fosse stato possibile immaginare e rese necessaria una loro più accurata preparazione. Quando Sindona, in
conseguenza di tali eventi trasferisce la sua attività nei paesi al di là dell'Atlantico, in Italia cresce e si afferma Roberto Calvi, nominato direttore generale del Banco Ambrosiano nel 1971, che ne acquisisce l'eredità, oltre che la tutela condizionante di Gelli e Ortolani.
La nuova strategia prende il via con il trasferimento (1972) della quota di controllo de La Centrale alla Compendium S.A. Holding, finanziaria del Banco Ambrosiano, che nel 1976 muterà nome in Banco Ambrosiano Holding - Lussemburgo. Si viene così a realizzare tra Calvi e Sindona un modulo operativo che, all'estero, era gestito unitamente a Sindona e che in Italia era articolato in
diversi comparti (bancari, assicurativi, finanziari) sempre più complessi ed intrecciati man mano che si accresceva la fiducia in Calvi dei più importanti gruppi economici.
Per quest'ultimo aspetto un ruolo di rilevante importanza è stato svolto da Umberto Ortolani il cui ingresso nella Loggia P2 rappresentò l'acquisizione all'organizzazione di un elemento dotato di una vasta rete di relazioni personali di grande prestigio, sia nel mondo politico che negli ambienti della curia vaticana e di quella competenza nel campo finanziario che si rivelerà necessaria nella
seconda fase di sviluppo delle attività gelliane e della Loggia Propaganda.
In effetti proprio mentre Sindona viene estromesso definitivamente dall'Italia, e poi arrestato, si estende e si rafforza la rete P2 nel settore degli affari e Calvi diventa il principale braccio operativo nel settore finanziario per tutte le necessità previste dai programmi della loggia. Il gruppo Ambrosiano assume così una struttura particolarmente funzionale per far da tramite ad ogni tipo di transazione, articolandosi in Italia ed all'estero in una serie di società bancarie e finanziarie i cui principali affari erano ordinati e seguiti da un univoco centro, ma parcellizzati in diversi segmenti operativi in modo da impedire spesso agli stessi esecutori materiali la percezione del quadro complessivo.
Non è ancora disponibile (e forse non lo sarà mai) una visione completa delle operazioni poste in essere da tale struttura ma possono comunque essere identificate due grandi linee direttrici di intervento che attengono, da un lato, alla necessità di conservare saldamente il controllo dello strumento così predisposto e, dall'altro, all'utilizzo, per ben precisi fini, dello strumento stesso.
Per quanto riguarda il primo aspetto, il dissesto del Banco Ambrosiano ha messo chiaramente in evidenza le coperture, gli accordi, gli interventi effettuati per mantenere e rafforzare le posizioni di comando in questa banca. La rilevante quantità di azioni Ambrosiano risultate in Italia ed all'estero di pertinenza del Banco stesso, è la testimonianza di un'attenta acquisizione che consentiva di spostare dall'Italia all'estero, e viceversa, ingenti disponibilità, mascherando tali movimenti come operazioni di compravendita di titoli per le quali ignoti intermediari fruivano di consistenti provvigioni. L'azione così sviluppata permetteva anche di conseguire l'effetto non
secondario di coinvolgere in traffici illeciti numerosi operatori che, una volta intervenuti a fare da schermo a tali irregolari transazioni, si ponevano nelle condizioni idonee per essere ricattati ed utilizzati.
L'esempio tipico di intrecci di transazioni improntate a tali finalità è costituito dagli interventi effettuati per l'acquisizione della maggioranza delle azioni del Credito Varesino, un istituto di credito che il gruppo Bonomi aveva ceduto parte in Italia a La
Centrale e parte all'estero alla CIMAFIN (società appartenente al gruppo Sindona) che a sua volta le avrebbe poi cedute a finanziarie gestite dalla Banca del Gottardo, controllata dall'Ambrosiano.
Tutte queste operazioni vengono seguite da vicino dalla Loggia P2, poiché presso Gelli viene poi rinvenuta copia dell'accordo stipulato all'estero tra il gruppo Bonomi e la CIMAFIN con la descrizione di tutti i passaggi effettuati tramite apposite società strumento (Zitropo e la Pacchetti), nonché dei collegamenti esistenti fra Calvi e Sindona e dei movimenti finanziari verificatisi nella
circostanza.
In questo contesto i massimi esponenti della loggia, come si evince dalla documentazione rinvenuta a Castiglion Fibocchi, potevano svolgere un ruolo di mediazione tra i diversi interessi e di composizione degli eventuali contrasti (esemplari appaiono i documenti concernenti i patti stipulati tra Calvi, il gruppo Bonomi ed il gruppo Pesenti), indirizzando nel contempo gli interventi finanziari degli operatori che dovevano fornire i mezzi per "permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare della Rizzoli le posizioni chiave necessarie"(2) per il controllo delle formazioni politiche in cui ognuno militava.
L'azione di Gelli ed Ortolani, quindi, di pari passo con il potenziamento della struttura strumentale rappresentata dal gruppo Ambrosiano, acquista connotazioni più precise e, all'estero, favorisce l'espansione di istituzioni finanziarie collegate alla loggia nei paesi del Sudamerica caratterizzati da regimi a spiccato orientamento conservatore, mentre in Italia viene pilotato, con Gelli in posizione centrale, il tentativo di salvataggio di Sindona, evitando peraltro il coinvolgimento in questa operazione della struttura Ambrosiano. Scelta questa che costituisce il segno più evidente di come gli ambienti che gravitano intorno alla loggia, già collegati con il finanziere siciliano, ritenessero la struttura costituita intorno all'Ambrosiano destinata ad altre finalità. In effetti era in pieno sviluppo l'operazione più importante, sia per valenza politica, sia per coinvolgimento di vari gruppi, che la Loggia P2 avesse posto in essere: l'acquisizione e la gestione del gruppo Rizzoli, di cui viene effettuata un'analisi a parte. Il ruolo di Calvi, in tale vicenda, appare infatti fondamentale poiché, a fronte del deteriorarsi della situazione generale e del progressivo ridimensionamento del sostegno creditizio fornito a quel gruppo da altre banche, il gruppo Ambrosiano risulta infine assumere il ruolo di unico ed insostituibile appoggio.
Non vanno peraltro trascurati anche altri interventi con identici fini, anche se di portata minore, che la Loggia P2 pone in essere sia tramite il Banco Ambrosiano, sia tramite altre banche ove alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi, ecc.), trovano appoggi e finanziamenti al di là di ogni merito creditizio. Molti degli istituti bancari, ai cui vertici risultavano essere personaggi inclusi nelle liste P2, non hanno effettuato in merito opportune indagini, ma l'esistenza di una vasta rete di sostegno creditizio per le operazioni interessanti la loggia risulta provata dalla già citata inchiesta portata a termine dal Collegio sindacale dei Monte dei Paschi di Siena. Ovviamente i cointeressati a questa rete di collegamenti e complicità al momento opportuno dovranno offrire adeguato aiuto, come risulta evidente dai movimenti finanziari che l'ENI (dove alcuni iscritti avevano posizioni di assoluto dominio operativo) effettua a partire dal 1978 tramite la sua struttura estera (Tradinvest, Hidrocarbons, ecc.), per evitare che gli accertamenti ispettivi presso il
Banco Ambrosiano rivelassero gli oscuri e significativi travasi di fondi avvenuti dall'Italia verso l'estero.
Sono dello stesso segno, del resto, i misteriosi passaggi concernenti una parte dei titoli Credito Varesino, a cui abbiam

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i BILDEBERGER CHI SONO veramente parte seconda
by Il tenore dei discorsi che ad essi Viene Saturday, Jun. 05, 2004 at 12:02 AM mail:

Gli elementi di conoscenza in ordine agli episodi citati ci conducono a porre il quesito se l'attività di pressione, di intervento e di infiltrazione documentata possa essere inquadrata nell'ambito di normali operazioni di lobbyng, che sarebbe ipocrita non riconoscere ampiamente praticate - anche se nel caso della Loggia Propaganda si palesa il ricorso a mezzi di pressione di particolare incisività - o se invece esse siano riconducibili ad un disegno politico di più vasta portata.
Correttamente argomentando, i problemi a cui dare risposta sono:

se la Loggia Propaganda 2 sia definibile come associazione politica;
in caso di risposta positiva, quali finalità politiche essa poneva al suo operare.
Rispondere a questi interrogativi significa ripercorrere riassuntivamente quanto sinora si è venuto esponendo nelle varie parti della relazione, per rinvenire un filo conduttore che dia a fenomeni e a situazioni spesso in apparenza distanti, se non divergenti, una interpretazione che tendenzialmente ci conduca ad una visione unitaria della Loggia Propaganda 2, delle sue molteplici ramificazioni e della sua multiforme attività.
A tal fine possiamo riprendere la notazioni più volte espresse che emergono dallo studio della vicenda organizzativa e funzionale della Loggia P2, rilevando come, nell’arco del decennio che segna approssimativamente il periodo della sua operatività, essa sembri vivere sostanzialmente due stagioni che, con diverso segno, contraddistinguono la sua struttura, l'ambito dei suoi interessi, le forme di Intervento.
La prima è quella che corre grosso modo dalla fine degli anni Sessanta alla metà degli anni Settanta; nel corso di questa prima fase, la Loggia Propaganda vive sostanzialmente ancora nell'orbita della massoneria di Palazzo Giustiniani, che conserva su di essa, attraverso la Gran Maestranza, una sorta di primazia esercitata in condominio con Licio Gelli. Essa è già certamente qualcosa di diverso dalla tradizionale Loggia P2, ma comunque sempre secondo una linea di continuità ideale ed organizzativa che unisce le due organizzazioni, ben rappresentata dal continuo contrasto tra il Gelli ed il Salvini, questi sempre volto al tentativo di riaffermare il suo
ruolo di suprema guida della famiglia massonica e quindi di tutte le strutture in essa ricomprese.
E’ questa la fase della penetrazione massiccia negli ambienti militari che vede il Gelli, secondo la precedente ricostruzione, dedicare le sue energie al reclutamento di un gran numero di uomini in divisa. Il tenore dei discorsi che ad essi tiene è quello del verbale della riunione del 1971: sono discorsi di segno spiccatamente conservatore che si indirizzano ad una condanna del sistema nel quale le forze politiche da controbilanciare vengono individuate in un'area che si definisce clericocomunista.
La Loggia si caratterizza così ai nostri occhi per una forte connotazione anti-sistema e di conseguenza per una sua accentuazione indirettamente eversiva, che si riflette nelle allusioni ad eventuali soluzioni di tipo autoritario che il Gelli non tralascia di ventilare all'elemento militare, il quale, come abbiamo visto, costituisce se non l'elemento portante, certo una componente essenziale dell'organizzazione. Una testimonianza diretta di questo indirizzo politico ci viene offerta dalla riunione dei generali che si tiene a Villa Wanda nel 1973.
Ma al Gelli, uomo d'ordine che chiede o sembra chiedere esiti politici che portino, all'insegna della conservazione, a situazioni di maggiore stabilità nel Paese, corrisponde in questi anni in modo speculare il Gelli che trama con gli ambienti dell'eversione nera, secondo la ricostruzione offerta nel capitolo apposito, con quegli elementi cioè che coltivano progetti ed attuano iniziative che si
pongono come non ultimo degli elementi destabilizzanti di quel periodo.
Sono questi gli anni del golpismo strisciante (golpe Borghese) e degli attentati dinamitardi che da piazza Fontana in poi accompagnano e segnano una stagione politica contrassegnata dalla ricerca di soluzioni non effimere, dopo la rottura degli equilibri politici e sociali intervenuta alla fine degli anni Sessanta, quando si consumava la prima fase dell'esperimento politico di centrosinistra.
Durante questa fase, conviene da ultimo rilevare, Gelli gode del più assoluto anonimato presso l'opinione pubblica e può agire indisturbato all'ombra dello scudo che gli viene assicurato dalla doppia cintura protettiva, garantita dalla copertura massonica e dalla motivata disattenzione dei Servizi segreti nei suoi confronti.
Questa situazione si evolve in ogni senso verso la metà degli anni Settanta, quando non solo il Gelli sale alla ribalta delle cronache e finisce per essere sottratto definitivamente all'anonimato del quale ha goduto finora, ma alcuni apparati informativi – non collegati ai Servizi segreti - come la Guardia di Finanza e l'Ispettorato contro il terrorismo, nonché i giudici di varie procure (Vigna, Pappalardo, Occorsio) iniziano ad occuparsi del Gelli e della sua Loggia.
Nel 1975 viene verosimilmente redatto, come vedremo, il piano di rinascita democratica che, dal punto di vista operativo piuttosto che da quello ideologico, registra una radicale conversione di rotta, delineando una strategia affatto diversa di occupazione articolata del sistema. Intervengono, poco dopo la sua redazione, le ristrutturazioni della loggia che, attraverso l'operazione di sospensione pilotata dal Gamberini, consentono una definitiva copertura dell'organizzazione che nel contempo è oramai stabilmente entrata sotto la sfera di controllo assoluto del Gelli, al quale il Gran Maestro, definitivo perdente dello scontro, non può che limitarsi a consegnare le tessere di affiliazione in bianco. Di esse, ed in gran numero, il Gelli sembra avere bisogno perché, secondo quanto il piano richiede, questa è la fase del proselitismo massiccio che segna il salto di qualità tra la vecchia Loggia P2 (sia pure ampliata e rivitalizzata) e la nuova struttura di impronta marcatamente gelliana che allinea quell'impressionante schieramento di nomi qualificati che è dato riscontrare negli elenchi di Castiglion Fibocchi.
Nell'ambito di questo nuovo impulso organizzativo diminuisce l'interesse del Gelli per i militari visti come categoria, come denuncia la mirata politica di reclutamento verso il settore che privilegia la qualità sulla quantità degli affiliati in divisa, che vengono presi di mira soprattutto nei massimi vertici.
Per converso questa fase è contrassegnata dal rilievo che assumono le attività di tipo finanziario e dal peso che in questo mutato contesto rivestono figure come quelle di Umberto Ortolani e di Roberto Calvi, stabilmente schierati, verso la metà degli anni Settanta, sotto l'insegna del Venerabile aretino: per concludere, è un periodo questo che vede il declino, nella Loggia P2, dei generali, ai quali subentrano come elemento portante gli uomini di finanza.
E’ questa infatti la fase che vede espandersi l'intreccio di combinazioni affaristiche, che ruotano attorno alla figura di Roberto Calvi e prosperano all'ombra dello stretto sodalizio che lega il Presidente del Banco Ambrosiano alle due figure più eminenti della Loggia P2: Licio Gelli ed Umberto Ortolani. Ma soprattutto è questa la fase che vede l'ingresso del gruppo Rizzoli nella Loggia P2, con la conseguente acquisizione alla sua diretta azione di influenza e di indirizzo del Corriere della Sera.
La fase di sviluppo di questi eventi, infine, cade proprio mentre la vita politica nazionale, dopo le elezioni del 1976, registra quei risultati elettorali e quei cambiamenti di linea politica che condurranno alla politica di solidarietà nazionale.
Non può non colpire in questo breve riepilogo, che deve essere letto riportandosi alla conclusione dei precedenti capitoli, la constatazione di come la vita della Loggia Propaganda corra in parallelo, secondo un mutuo rapporto di scambievole influenza, con le vicende politiche del Paese, ad esse parametrando le stagioni organizzative ed i piani di intervento, con una sintonia tra il dato interno e quello esterno alla Loggia che il Commissario Covatta ha voluto sintetizzare definendo la Loggia P2 una struttura "plastica rispetto al potere".
Non è chi non veda, infatti, come nella storia del suo sviluppo sia dato individuare una prima fase di contatto con gli ambienti militari da un lato e con le fasce estreme dell'eversione nera dall'altro, che caratterizza marcatamente la prima metà degli anni Settanta, quando la provvisorietà delle soluzioni politiche e la ricerca faticosa di più solide maggioranze davano spazio e margine di credibilità politica a quei conati di golpismo strisciante, che solo in seguito si sarà in grado di collocare nella giusta prospettiva, ma che all'epoca non mancarono di esercitare il loro effetto di allarme destabilizzante.
Come del pari ad un effetto destabilizzante miravano eventi clamorosi di tragico segno quali gli attentati, che accreditarono, nella logica della strategia della tensione, la teoria degli opposti estremismi e per alcuni dei quali sappiamo che la Loggia si poneva come retroterra politico e finanziario.
Come abbiamo già osservato, se è certo che Gelli ed ambienti della Loggia P2 hanno tramato con l'eversione nera, sarebbe peraltro giudizio politicamente incauto identificarli con essa, risolvendo così, in modo semplicistico, un più complesso rapporto con fenomeni ed ambienti che appaiono piuttosto strumentalizzati, secondo una accorta strategia di inserimento che punta ad incentivarli, salvo poi a disinnescarlì al momento opportuno.
Traspare piuttosto dalla trama degli eventi un disegno che sollecita iniziative di valore eversivo, puntando al vantaggio politico di eventuali contraccolpi sul sistema, più che ad un reale suo impossessamento nel segno della restaurazione. Solo la pochezza politica di qualche generale di mal apposte ambizioni poteva farsi irretire dalla prospettiva di un governo presieduto da Carmelo
Spagnuolo, quale il Gelli agitava ai sui ospiti con le stellette nella riunione di Villa Wanda.
Fino al 1975 Licio Gelli sembra aver giocato con pari impegno sui due tavoli diversi - ma lo furono poi veramente? o non fu piuttosto una medesima spregiudicata partita che su di essi Gelli, o chi per lui, condusse ? - dell'eversione violenta al sistema e della politica di ordine e di restaurazione, all'ombra dei militari. E’ questa la stagione politica nella quale la Loggia P2 si configura dunque, secondo l'espressione del Commissario Occhetto, come il luogo nel quale passa la convergenza fra le forze dell'eversione ed il "partito d'ordine". Ma la non identificazione di Licio Gelli con l'eversione, l'approssimazione cioè di una lettura del personaggio e del fenomeno che ad esso risale in chiave nera, risalta con netto rilievo quando si consideri l'evoluzione che ci è dato registrare secondo una lettura non schematica degli eventi successivi, quando la strategia della tensione si avvia al tramonto.
Il piano di rinascita democratica segna l'ingresso alla seconda fase, quella della penetrazione nel sistema, che viene aggredito attraverso la ragionata acquisizione di alcuni suoi gangli di funzionamento essenziali. E’ la stagione organizzativa della completa copertura della Loggia e del suo qualificato ampliamento, con le quali i gruppi che si identificano nella loggia accompagnano l'esperimento politico dell'inserimento del partito comunista nella maggioranza di governo.
Se vogliamo apprezzare in pieno la flessibilità dell'operazione e la tempestività dei suoi tempi di attuazione, non possiamo non dare rilievo, a questo punto dell'analisi, al dato emergente dall'istruttoria, ampiamente esposto precedentemente nelle sue modalità operative, sull'ingresso del Corriere della Sera nell'orbita di influenza della Loggia P2; dato questo suffragato, con riscontro puntuale, dal documento che il Comitato di redazione e di fabbrica del giornale ha inviato alla Commissione. In questo lavoro è rinvenibile una ampia e documentata testimonianza della penetrante azione, a livello anche di gestione di notizie minori, che veniva esercitata sul
quotidiano, il cui direttore, Di Bella, era iscritto alla Loggia P2, completando così l'organigramma di controllo della testata. Di fronte a questo rilievo non può non essere posto in luce che il giornale mantenne, durante l'esperimento politico della solidarietà nazionale, un orientamento di sostanziale appoggio alla soluzione politica, di governo e di maggioranza parlamentare, che si veniva enucleando nelle sedi istituzionali. Valga per tutte la testimonianza offerta dall'editorialista politico del quotidiano, Gianfranco Piazzesi, il quale afferma in un suo volume di aver propugnato e difeso nei suoi corsivi tale linea, senza che la direzione avesse mai ad interferire in
senso censorio.
Il sostegno fornito dalla direzione di Di Bella all'operazione guidata dall'onorevole Moro, va peraltro letto alla luce dei dati in nostro possesso sulla compenetrazione tra gruppo Rizzoli e Loggia Propaganda e sul controllo che Gelli poteva esercitare, ed in fatto esercitava, nella sua qualità di garante ultimo di quella situazione proprietaria e gestionale emblematicamente rappresentata dal famoso "pattone".
I dati conoscitivi sul Corriere della Sera si pongono così alla nostra attenzione con tutta la carica del loro ambivalente significato, poiché, se da un lato segnalano alla nostra riflessione il rilievo indubitabile degli interessi politici della Loggia, dall'altro sollecitano un'analisi scevra da ogni schematismo interpretativo, non dismettendo il quale diventa impossibile cogliere il fenomeno nel suo più recondito significato.
Partendo da questa osservazione di metodo, il dato dal quale bisogna prendere le mosse è la constatazione, di indubbio riscontro storico, che le elezioni del 1976 avevano provocato nella situazione politica del Paese un mutamento profondo, costituito dal ruolo inedito che il partito comunista veniva ad assumere, anche per la condizione, posta dal partito socialista, di non far parte di alcuna maggioranza di governo che non includesse, in qualche modo, il partito comunista stesso.
Quanto ci è dato riscontrare, riferendoci ai dati sinora acquisiti, è che l'instaurarsi di questa nuova situazione si accompagna al contemporaneo dispiegarsi di due concorrenti attività:

nel 1977 - prima operazione di ricapitalizzazione del gruppo Rizzoli - viene acquisito alla loggia un primario strumento di formazione dell'opinione pubblica e viene iniziata una vasta operazione di espansione nel settore della stampa quotidiana;
Licio Gelli procede ad una selezionata acquisizione di uomini collocati in ruoli centrali e determinanti della pubblica amministrazione, dei vertici militari nella loro massima espressione, della dirigenza più qualificata del mondo bancario e finanziario.
Non sembra, a questo punto del discorso, un voler forzare l'interpretazione il riconoscere che i fenomeni descritti sono legati da un rapporto di causa ed effetto, e che i dati che abbiamo allineato all'attenzione dell'osservatore si pongono con un rilievo tale, sia per il numero e il peso delle persone coinvolte, sia per la quantità di mezzi impiegati, da non consentire di confinare operazioni di così vasto raggio nell'ambito indefinito della casualità e della coincidenza.
Se vogliamo collegare questi dati al complesso delle considerazioni svolte nel corso di tutto il lavoro, passando da un apprezzamento puramente esterno degli accadimenti ad una lettura che entri nel merito dei contenuti, siamo allora in grado di affermare che fatti ed avvenimenti sembrano invece legarsi tra loro secondo una logica ben precisa.
Posti di fronte alla nuova situazione che si era venuta ad instaurare, Licio Gelli e gli uomini che nella sua loggia e tramite essa si esprimevano - il gruppo che si riconosceva nel piano di rinascita democratica dove si stigmatizzava nel partito comunista la sua capacità di mimetizzazione pseudo-liberale in seno alla nuova società italiana composta di ceti medi - dovette realisticamente
prendere atto della situazione ed approntare le opportune misure di intervento. Nasce così l'operazione di concentrazione di testate che opera programmaticamente nel senso di allineare, Corriere della Sera in testa, un blocco di quotidiani nel quale si riconoscesse la maggioranza di quei ceti medi rivelatisi capaci di così imprevisti scarti elettorali. Ed è in parallelo a questa operazione che si
svolge quella di affiliazione, selettivamente mirata, di tutta una serie di personaggi senza i quali e contro i quali è difficile governare, in ragione del personale peso specifico e della collocazione strategica degli incarichi loro affidati.
Il controllo di queste situazioni-chiave costituisce il rovescio della medaglia, imprescindibile per la comprensione del vero significato del prudente appoggio alla politica di graduale inserimento del partito comunista nell'area di governo, consentito a livello di immagine, ma che gli uomini della Loggia P2 non potevano accettare senza precostituire, nella sostanza, una sorta di meccanismo di garanzia. Il senso reale dell'operazione Corriere della Sera ci appare così come quello di un accorto adeguamento tattico che mimetizza una situazione reale di contenuto affatto diverso, ovvero l'autentico volto della Loggia P2 nella sua seconda fase: un organismo di garanzia e di controllo, articolato a più livelli di efficacia e di incisività rispetto ai processi decisionali che accompagnano l'attività politica.
Quale concreta percezione nelle forze politiche si sia avuta della esistenza di questi fenomeni così collegati - nella loro consistenza e nel loro intrinseco e reciproco significato politico - come essi abbiano interagito con i concreti processi decisionali, quali ulteriori connivenze ad ogni livello ed in ogni settore abbiano registrato per esplicare la loro funzione, questi sono argomenti per i quali non si dispone di elementi sufficienti al fine di più mature conclusioni. Il contributo che si può portare al dibattito delle forze politiche è l'affermazione non controvertibile dell'esistenza di questa struttura legata, in modo funzionale, ad una situazione politica determinata e la verifica che non costituì ostacolo al suo approntamento, né fu presidio sufficiente contro il pericolo che essa rappresentava, la realizzazione dell'accordo di più ampia portata tra le forze democratiche.
Quanto sinora detto costituisce una risposta implicita, ma non equivocabile, al primo dei quesiti dai quali abbiamo preso le mosse, poiché non sembra possa essere ulteriormente messa in discussione la valenza politica della Loggia P2. Abbiamo infatti dimostrato in altro luogo che la storia della loggia può essere ricostruita individuando in essa una coerente logica interna; ora, sulla base delle ultime notazioni, siamo in grado di affermare che questa logica interna corrisponde a sua volta, correndo in parallelo, ad eventi esterni alla loggia: nella specie, gli eventi politici; non ne rimane che concludere che la Loggia P2 è associazione politica nella sua stessa ragione di essere.
Volendo quindi dare risposta al secondo quesito, che nasce di conseguenza, sugli obiettivi politici dell'organizzazione, non è difficile, tirando le fila dei discorso, definire adesso la Loggia P2 come una associazione che non si pone il fine politico di pervenire al governo del sistema, bensì quello di esercitarne il controllo. La ragione politica ed il movente ispiratore della Loggia P2 vanno individuati, alla stregua di questo criterio, non nella conquista politicamente motivata delle sedi istituzionali dalle quali si esercita il governo della vita nazionale, ma nel controllo anonimo e surrettizio di tali sedi, attraverso l'inserimento in alcuni dei processi fondamentali dai quali l'azione dì governo nasce ed attraverso i quali concretamente si dispiega.
Sotto il segno unificante di questo dato interpretativo comprendiamo come Licio Gelli possa ispirare, con pari lucidità e con identica fermezza, sia le forme di eversione violenta ed esterna al sistema - proprie della prima fase - sia la più sottile, ma non meno pericolosa, eversione all'ordine democratico che la Loggia P2 rappresenta nel suo secondo stadio di attuazione. Le due fasi
identificate altro infatti non rappresentano se non le diverse tattiche attraverso le quali attuare una medesima strategia di controllo del sistema, aggredito dall'esterno prima, occupato dall'interno dopo: la prima come la seconda consumando diverse ma non meno perniciose forme di violenza nei confronti delle istituzioni. Un ordine di concetti, questo, che è stato dal Commissario Covatta
incisivamente riassunto con il definire la Loggia P2 un complotto permanente - tale infatti esso è, poiché rappresenta un modo sommerso di fare politica - che si sviluppa e si plasma in funzione dell'evoluzione della situazione politica ufficiale.
Alla luce di queste affermazioni appare allora spiegata l'ambivalenza del dato relativo al Corriere della Sera.
Quale che fosse infatti la linea politica ufficiale mantenuta dal giornale, l'ingerenza della Loggia P2 si manifestava in un sottile tentativo di riallineamento dell'opinione pubblica, che riporta alla mente le tecniche note della persuasione occulta. Valga d'esempio la serie di articoli inquadrati nell'occhiello "Le cose che non vanno" pubblicati non firmati nel periodo precedente la consultazione elettorale del 1979. Scorrendone i titoli sembra di leggere altrettanti capoversi del piano di rinascita democratica(1), dal quale mutuano l'allarmismo pessimista proprio di tanti documenti della loggia, così lontano dalla critica costruttiva che al sistema rivolge chi in esso tuttavia si riconosce.
Il discorso svolto sul Corriere della Sera ci riporta, con evidente analogia all'analisi precedentemente condotta, sull'informativa COMINFORM, per rilevare come in entrambi i casi abbiamo dovuto esercitare uno sforzo interpretativo che andasse al di là delle conclusioni di primo approccio che i dati sembrano offrire. Questo ci sembra uno dei connotati essenziali dell'intera vicenda della
Loggia P2, storia quant'altra mai ricca di ambivalenze e di dati di duplice significato; una storia nella quale apparenza e sostanza dei fenomeni si svelano legate da uno scambievole rapporto di funzionale interdipendenza, una storia nella quale, come ha efficacemente sottolineato il Commissario Mora, assieme ad elementi che avvalorano una tesi, emergono quasi sempre circostanze in grado di giustificare l'antitesi. Il rinvio continuo tra quello che i dati ci sembrano dire a prima vista e quello che in realtà in essi si cela, nasconde la prima ragione delle fortune di questo fenomeno, altrimenti non spiegabile e cela l'insidia principale di un meccanismo che, con sapiente regia, gioca sull'ambiguità, offrendo chiavi di lettura sulle quali innestare, con scontata previsione, inevitabili polemiche il cui unico esito è quello di perdere il significato profondo degli eventi.
Lo sforzo dell'interprete è quindi di non cedere alla tentazione di affrettate conclusioni: noi sappiamo infatti come interpretare questa ambiguità, perché sappiamo che essa rimonta alle scaturigini stesse del personaggio Gelli, a quel suo rapporto con i Servizi segreti che nasce all'inizio degli anni Cinquanta e si perpetua lungo l'arco di sei lustri, secondo una logica di continua mai smentita compromissione reciproca.

NOTE:

Confronta: "La giustizia umiliata", "Due decreti non cancellano le colpe dello Stato", "La scuola rotta", "Bisogno di
pulizia", "Le piaghe della sanità", "La polizia liquefatta"

L'analisi sviluppata nel corso di questo capitolo trova puntuale conferma in due documenti di singolare ed illuminante contenuto: il piano di rinascita democratica ed il memorandum sulla situazione politica in Italia.
L'esame dei due documenti lascia ritenere che la loro redazione materiale sia riconducibile a persona in grado di formulare analisi politiche non prive di finezza interpretativa, nonché dotato di una preparazione giuridica di ordine superiore; trattasi inoltre, e lo testimonia la padronanza di terminologie proprie agli addetti ai lavori, di persona in dimestichezza con gli ambienti parlamentari.
Il piano di rinascita democratica può essere datato, in ragione di riferimenti interni, con sufficiente approssimazione, alla seconda metà del 1975 o agli inizi del 1976. Si tratta certamente di due testi comunque non redatti dal Gelli personalmente, se non altro per la sua carenza di cultura giuridica specifica, ma da lui direttamente ispirati a persona molto vicina.
L'attenzione da rivolgere al piano di rinascita democratica è giustificata dalla considerazione che il documento si pone come il risultato finale di una serie di testi nei quali è consegnata al nostro studio una ideologia che abbiamo già definito di stampo genericamente conservatore, contrassegnata da una propensione di avversione al sistema nel suo complesso e da un superficiale apprezzamento del ruolo dei quadri tecnici in rapporto alla dirigenza politica. Sono queste le osservazioni già sviluppate, analizzando il verbale della riunione di loggia del 1971, rispetto al quale il piano di rinascita democratica si pone come una successiva e più sistematica articolazione.
Altro riferimento documentale al quale riportarsi è il piano elaborato dal gruppo Sogno all'incirca nello stesso torno di tempo.
Va infine ricordato che la terza nota informativa dell'ispettore Santillo denuncia la circolazione nell'ambiente della loggia di un documento del quale si riassumono i punti principali, in modo da consentirci di affermare che il testo in questione era il piano al nostro esame o documento estremamente simile.
I riferimenti formali e sostanziali enunciati ci consentono pertanto di collocare nella giusta prospettiva il piano di rinascita democratica che, rispetto a questi testi, si contraddistingue, secondo una linea di continuità, come la più articolata e consapevole espressione di una somma di opinioni ed idee che costituivano il minimo comune denominatore ideologico dei gruppi che si
esprimevano nella Loggia P2. Come tale il piano non va né sottovalutato, riducendolo a semplice manifesto propagandistico agitato soprattutto a fini di confusione dell'osservatore esterno, né sopravvalutato considerandolo come le immutabili tavole di un organismo che, come sappiamo, "metteva al bando la filosofia". Un documento quindi che deve essere preso in considerazione e studiato per quello che esso realmente vale: ovvero il riepilogo rivelatore degli umori politici di ambienti determinati, la cui qualificata presenza nella vita del Paese deve indurci a non trascurare alcun dettaglio conoscitivo.
In tale prospettiva lo studio del piano di rinascita democratica, sotto il profilo dei contenuti, conferma la filosofia di fondo di stampo conservatore, o meglio predemocratica secondo le parole del Commissario Ruffilli, che ci è nota, concretando in tale direzione un ulteriore stadio di sviluppo quando si consideri la finalizzazione che esso postula del funzionamento della società e delle sue istituzioni al perseguimento dell'obiettivo della massima incentivazione della produzione economica. Traspare infatti dalle righe di questo singolare breviario politico, calata in una prospettiva genericamente tecnocratica, l'immagine chiusa e non priva di grigiore di una società dove si lavora molto e si discute poco.
L'analisi a tal fine svolta nel testo degli istituti politici ed amministrativi viene condotta, con conoscenza di causa, nel dettaglio dei problemi: dalla riforma del pubblico ministero agli interventi sulla stampa, dai regolamenti parlamentari alla politica sindacale, sino alla legislazione antimonopolio ed a quella sull'assetto del territorio, nulla sembra sfuggire all'attenzione dell'anonimo redattore del documento eccezion fatta per i problemi del settore militare, secondo il rilievo prima analizzato.
Il dato di analisi che occorre qui sottolineare è che il piano di rinascita democratica non è un testo astratto dì ingegneria costituzionale, come molti affermano proponendo incauti paragoni, né un documento di intenti che lo possa qualificare come il manifesto della Loggia P2. Esso è piuttosto un piano di azione che, oltre a fissare degli obiettivi, predispone in dettaglio le conseguenti linee di intervento e come tale ne arriva a preventivare perfino il fabbisogno finanziario.
E’ facile constatare infatti che l'analisi in esso effettuata e le terapie predisposte non appaiono astratte ed avulse dal concreto della realtà politica italiana; valga per tutte considerare quanto previsto dal punto D dei n. 3: "dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art.21 della Costituzione". Affermazione questa che offre ampi spunti di meditazione quando si ponga mente alla data della sua formulazione (1975) nonché alla singolare, a dir poco, preveggenza di quanto verificatosi successivamente. Di maggior pregio il riscontro che le operazioni politiche effettuate in danno della Democrazia Cristiana e del Movimento Sociale Italiano, sopra citate in dettaglio, trovano nel testo puntuale e specifica previsione.
Si vuole ancora portare all'attenzione il passaggio del testo in cui possiamo leggere: "Primario obiettivo ed indispensabile presupposto dell'operazione è la costituzione di un club (di natura rotariana per l'eterogeneità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati nonché pochissimi e selezionati uomini politici che non superi (sic) il numero di 30 o 40 unità. Gli uomini che ne fanno parte devono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale tali cioè da costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione del piano e nei confronti delle forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare. Importante è stabilire subito un collegamento valido con la massoneria internazionale".
Non vi è difficoltà a riconoscere nel testo citato, al di là del farisaico riferimento alle virtù degli affilati, una descrizione fedele ed esauriente della Loggia Propaganda, dove non si sa se apprezzare di più l'illuminante riferimento alla eterogeneità dei componenti od il richiamo alla massoneria internazionale. Altra notazione da sottolineare è il tipo di rapporto delineato con il mondo politico, per il quale si avverte l'assoluta indifferenza verso precise scelte di campo, come quando, in altro punto del testo, si ipotizza l'eventualità di avvicinare ("selezionare gli uomini") esponenti di forze politiche diverse, appartenenti ad aree persino opposte. Ma certo una delle
peculiarità del documento è l'approccio asettico e in certo senso neutrale che esso prospetta nei confronti delle forze politiche, viste come uno degli elementi del sistema sui quali influire, di nessuna sposando per altro la causa politica in modo determinato. Rivelatore è in proposito il brano dianzi citato, dove si legge: "uomini... tali da costituire un vero e proprio comitato di garanti
rispetto ai politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione del piano...".
Traspare da queste parole una concezione di subalternità e di strumentalità della politica in genere che costituisce uno dei tanti motivi di riflessione che siamo venuti a sottolineare nel corso del nostro lavoro sulla reale portata del personaggio Gelli e sui possibili suoi punti di riferimento politico e strategico.
Come si può constatare, la ricostruzione sinora condotta dei rapporti politici e dell'azione politica della Loggia P2 trova puntuale riscontro nei contenuti del piano di rinascita democratica e viene pertanto confermata sul versante ideologico oltre che su quello immediatamente operativo. A non dissimile conclusione infatti possiamo pervenire, rispetto a quanto prima enunciato, affermando
che la vera filosofia di fondo, che permea le pagine di questo documento, è quella di un approccio ai problemi della società, finalizzato al controllo e non al governo dei processi politici e sociali. La denuncia inequivocabile di questa concezione politica, sottesa a tutto il documento, sta proprio nel ruolo subalterno che alle forze politiche viene assegnato nel contesto dei progetto sistematico racchiuso nel documento, che a sua volta collima con il miraggio dell'opzione tecnocratica intesa come alternativa a quella politica, secondo una indicazione ricorrente sin dal primo documento in nostro possesso. Un ruolo che abbiamo definito strumentale, secondo un rilievo che ci consente di affermare a tutte lettere come la Loggia P2, secondo quanto il piano di rinascita conferma, non sia in realtà attribuibile a nessun partito politico in quanto tale, né sia essa stessa filiazione del sistema dei partiti. Lungi infatti dal porsi l'obiettivo di correggere le eventuali disfunzioni di tale sistema, essa s'innesta su di esse ed esse mira a coltivare ed incentivare; perfettamente logico appare, in tale distorta prospettiva, che nel piano di rinascita democratica si prospetti la creazione di due nuove formazioni politiche in funzione di contrappeso a quelle esistenti.
Ci si svela, in questi passaggi nei quali si prevede di "selezionare gli uomini" e di intervenire sulle formazioni politiche esistenti, una delle connotazioni principiali del progetto politico della Loggia P2, individuata dal Commissario Occhetto nell'operare attraverso continue mediazioni, che si innestano nelle divisioni del sistema, una continua ricomposizione della classe dirigente.
La logica del controllo, vera chiave di volta interpretativa della storia della Loggia P2, è appunto quella di interagire sulle forze presenti nel sistema, e tra queste e le forze politiche, pedine sulla scacchiera alla pari delle altre, per pervenire al raggiungimento degli obiettivi del piano non con assunzione diretta di responsabilità, ma per via di delega: sono questi i politici ai quali affidare
l'attuazione del piano che l'ignoto redattore qualifica con sinistra e involontaria ironia, "onere".
La logica del controllo contrapposta a quella del governo balza qui in evidenza con tutta la cinica conseguenzialità di una visione politica che tende a situare il potere negli apparati e non nella comunità dei cittadini, politicamente intesa. E’ alla razionalizzazione degli apparati e dei processi produttivi, infatti, non del sistema di rappresentanza della volontà popolare - del quale i partiti sono manifestazione - che il piano sintomaticamente si finalizza con lucida coerenza: una razionalizzazione che appare calata dall'alto - o iniettata dall'esterno? - e che non promana come frutto dei processi politici attraverso i quali una società libera e vitale esprime le proprie tensioni e trova i suoi assetti istituzionali.
Questo è il limite storico del piano di rinascita e dell'esperimento politico della Loggia P2: il vizio d'origine che ne fa una soluzione alla lunga; perdente per una società nella quale la libera dialettica delle diverse scelte politiche costituisce presupposto imprescindibile per la vita delle istituzioni. Ma sarebbe assurdo e pericoloso adagiarsi su tale certezza e non riconoscere che in
quella libera dialettica, o meglio nelle sue possibili disfunzioni, si può celare il punto nevralgico di possibili debolezze sulle quali fenomeni come la Loggia P2 s'innestano e fanno leva per dispiegare, in tal modo, tutta la forza di eversione corruttrice di cui sono potenzialmente capaci.
In questo ordine di idee possiamo allora affermare che la Loggia P2 si contraddistingue per una connotazione politica che ci è dato definire come di sostanziale neutralità, volendo con tale termine individuare in primo luogo la potenzialità del progetto, al di là delle pregiudiziali ideologiche, ad uniformarsi alle situazioni politiche che si determinano nel sistema, quella che il Commissario Padula ha chiamato la versatilità della Loggia P2, ovvero la sua capacità di adattamento. Neutralità che non deve peraltro confondersi con una generica indifferenza verso le vicende politiche che, al contrario, ricevono un diverso grado di attenzione e quindi di tradimento,
secondo quanto ci dimostra l'analisi storica effettuata ed il diverso impegno programmatico ed organizzativo che da essa traspare nelle vicende dell'organismo studiato. Neutralità vuole infine indicare la sostanziale posizione di esteriorità nella quale il sistema viene collocato dal progetto piduista: un sistema che viene prospettato come entità esterna da sottoporre, per l'appunto, a controllo. In questo senso la Loggia P2 attraversa, per usare l'espressione del Commissario Rizzo, il potere politico senza identificarsi mai completamente con esso; stabilisce rapporti e contatti con le forze politiche organizzate in partiti, che il dato delle affiliazioni indica in modo emblematico, ma di certo non esaurisce, però si pone comunque sempre rispetto ad esse, come del resto rispetto alle altre situazioni con cui entra in contatto, in termini di esternità, ovvero di strumentalizzazione.
Un esempio di questo ambiguo rapporto che la Loggia P2 intesse con il potere può essere individuato nella vicenda del Presidente della Repubblica, Giovanni Leone, nel senso indicato dal Commissario Petruccioli quando ha rilevato come il Gelli che rivolge le sue blandizie al neoeletto Presidente, pervenendo a farsi da questi ricevere, ed il Gelli che si vanta con l'onorevole Craxi di poter condizionare la suprema magistratura della Repubblica, non solo non siano figure in contrasto tra loro ma possano in ipotesi essere considerati due concordanti aspetti di un identico modo di porsi di fronte al potere politico. Una ipotesi questa che la gravità del problema e l'altissima responsabilità che ne viene interessata impongono di prendere in attenta e non preclusiva considerazione.
In armonia con queste considerazioni si pone l'insistente accenno al ruolo dei tecnici, contrapposti dialetticamente ai politici più che ad essi coordinati in funzione di ausilio e collaborazione: è infatti nella rottura dell'equilibrio tra decisione politica ed attuazione tecnica che viene individuato, con modernità di approccio, un cuneo di inserimento per l'attuazione dell'operazione di controllo.
Ponendosi in questa prospettiva esegetica possiamo allora allargare ad un più generale ordine di considerazioni lo spunto interpretativo emerso nel capitolo riservato ai vertici militari, per affermare che una delle idee centrali della operazione piduistica è appunto la riscoperta e l'accentuazione del valore mediatamente politico che gli apparati rivestono al di là ed oltre l'immediata fruibilità meramente tecnica ed esecutiva che di essi sembra avere una diffusa seppur non apertamente professata cultura di governo.
Ancora una volta, per apprezzare il rilievo del progetto piduistico, dobbiamo scendere sul piano dei contenuti, osservando che negli elenchi di Castiglion Fibocchi sotto questo profilo non è tanto l'aspetto quantitativo, il numero degli iscritti, a colpire l'attenzione; non è cioè il fatto che vi si trovino molti direttori generali di ministero, ma il rilievo che ve ne sono alcuni che sono titolari di precise determinate direzioni generali, quali ad esempio il direttore generale del Tesoro e il segretario generale della Farnesina. Sono questi titolari di funzioni sul cui tavolo passa quanto di decisivo e di politicamente significativo interessa un ministero, incarichi il cui peso ed il cui significato possono essere apprezzati solo prendendo a metro di paragone il ruolo del ministro.
Comprendiamo allora perché nel piano di rinascita venga prospettato il reinserimento dei segretari generali nei ministeri, di un istituto amministrativo cioè invalso nell'epoca liberale e poi largamente caduto in disuso, anche per la sua funzione di stabile contraltare amministrativo contrapposto dialetticamente alla provvisorietà dei titolari del dicastero. Il progetto politico piduista mira a ristabilire queste situazioni per garantirsi l'esistenza di una rete permanente ad alto livello nella quale potersi inserire ed esplicare quella funzione di controllo che, come abbiamo già detto, costituisce la chiave di volta di tutta l'operazione: una funzione di controllo messa al riparo della naturale provvisorietà che contrassegna l'evoluzione delle fasi politiche. Ci si mostra ancora una volta, nel dettaglio analitico, la lucidità di un disegno che dà pregio a quel dato di antica conoscenza sulla stabilità degli apparati e sul loro perpetuarsi attraverso diversi regimi.
La individuazione di questa filosofia di condizionamento surrettizio delle strutture non può non indurre ad alcune considerazioni sul pericolo di un distorto rapporto tra il potere politico, che ripete la sua legittimazione dai processi elettivi, e il potere burocratico, in sé autoperpetuantesi: è attraverso le smagliature di tale sistema che possono venire a crearsi i punti di attacco per operazioni che nel loro risultato finale finiscono per porsi come fenomeni sostanzialmente eversivi. E non è chi non veda come un rapporto tra queste due attività di governo, pur diverse per segno ed intensità, che si consumi in situazioni di traumatico impegno che la prima può esercitare sulla seconda al momento della nomina, in quella fase concentrando tutto il suo potere di primazia, può dare spazio ad una debolezza del sistema che sarebbe pernicioso sottovalutare.
Lo studio del fenomeno P2 ci ricorda che l'attività di governo consiste anche in un pedestre rinvio alla quotidianità, nella applicazione vigile allo sviluppo delle cose e degli eventi attraverso il loro apparentemente insignificante dettaglio: quella che, con terminologia a torto superata, veniva chiamata l'arte del buon governo.
In questo senso possiamo affermare che la vicenda della Loggia P2 rappresenta la rivincita degli apparati poiché vale a riportare alla nostra attenzione la constatazione di indubbio rilievo politico che il funzionamento fisiologico di un sistema democratico risiede non solo nella presenza di una opinione pubblica vigile e matura, ma altresì nel corretto funzionamento delle strutture di governo, considerate anche nelle loro ramificazioni operative e nella garanzia che il potere politico assicuri, alla comunità e per conto della comunità, la loro affidabilità.
E’ questa una concezione che, come abbiamo accennato, denota una modernità di impostazione che sarebbe pernicioso sottovalutare, poiché una simile posizione rimarcherebbe una non corretta comprensione del rilievo che, lo sviluppo tecnologico e la molteplicità di compiti che ad uno Stato moderno vengono assegnati, comportano in termini di immediata valenza politica. Lo sviluppo degli apparati, che in un moderno Stato industriale corre in parallelo all'allargamento della base democratica di consenso - secondo un nesso di inscindibile correlazione funzionale, con esso ponendosi in rapporto di consequenzialità - impone alle forze politiche una non effimera ed approfondita rimeditazione del rapporto da instaurare con strutture che, lungi dal rappresentare l'elefantiaca espansione delle articolazioni amministrative elaborate dallo Stato liberale, sono l'indispensabile strumento che consente alla volontà politica dei cittadini, fondamento dello Stato democratico, di tradursi in modelli di libertà e benessere.

Volendo capire le ragioni che sottostanno all'abnorme situazione che abbiamo delineato - anche al fine di evitare l'espressione di sommari giudizi che finirebbero per coinvolgere, con suo ingiusto danno, chi per tali vicende non porta responsabilità alcuna o comunque ha una responsabilità estremamente limitata - è necessario formulare alcune considerazioni finali di ordine generale.
Va in primo luogo dichiarato che il ruolo e le attività di Licio Gelli erano conosciuti, anche se in modo parziale e frammentario, nell'ambito dell'intera comunità massonica, presso la quale il fenomeno Gelli e le sue possibili implicazioni erano in qualche modo note e non pacificamente accettate, poiché è certo che esse costituirono punto di dissenso e di scontro all'interno della famiglia massonica: ne fanno fede la mai sopita lotta condotta dai cosiddetti "massoni democratici", nonché il voto dei Maestri Venerabili che decretarono la demolizione della Loggia P2 nel corso della Gran Loggia di Napoli.
Se dunque si pervenne alla situazione dianzi delineata fu in sostanza soprattutto, come si è dimostrato, grazie all'influenza che Gelli riuscì ad esercitare sui vertici del Grande Oriente. I rapporti non chiari di reciproca dipendenza, se non di ricatto, che egli instaurò con i Gran Maestri e con i loro collaboratori diretti, ampiamente documentati presso la Commissione, offrono un quadro di compromissione degli organi centrali di governo della famiglia massonica giustinianea che ampiamente giustifica e spiega le tormentate vicende ripercorse nelle pagine precedenti.
Sono vicende queste che richiedono un approfondito esame del rapporto tra Licio Gelli e la massoneria, per il quale dobbiamo, come punto di partenza, muovere dalla affermazione, prima ribadita, che la Loggia Propaganda è una loggia massonica inserita a pieno titolo nella comunione massonica di più antica tradizione e di più vasta affiliazione di aderenti. La realtà dei fatti è incontestabilmente quella di un organismo presente nella comunione di appartenenza come entità integrata secondo peculiari prerogative che ad essa venivano riconosciute dagli statuti e dalla pratica stessa di vita dell'associazione: la connotazione della Loggia P2, secondo l'ordinamento massonico, era quella di essere una loggia coperta. Come poi questa copertura sia stata gestita dai dirigenti responsabili, anche in violazione degli statuti dell'associazione, evolvendo verso forme di vera e propria segretezza, questo è argomento che nulla inferisce nel nostro discorso, poiché è palese che quanto viene stabilito nello specifico ordinamento massonico e quanto in esso viene operato, anche in sua violazione, nessuna influenza esplica nell'ambito dell'ordinamento giuridico generale, alle cui sole previsioni normative ci si deve riportare in sede di analisi giuridica e di valutazione politica del problema. A tal fine possiamo affermare che l'adozione di forme di copertura dirette verso l'esterno come verso l'interno della comunione di appartenenza costituisce indubbia connotazione di segretezza ed è soltanto a fini di mera confusione che si può spostare il tema del discorso sulla presunta segretezza o meno della massoneria, poiché se è certo, secondo la pregevole notazione di un autore, che la massoneria non è una associazione segreta, è per altro certo che essa è una associazione con segreti, e uno di questi era la Loggia Propaganda Due.
Appare alla Commissione incontrovertibile secondo l'analisi sinora condotta, che la Loggia P2 era

una loggia massonica,
dotata di segretezza,
ma la posizione di queste due affermazioni non esaurisce il problema ed anzi potrebbe, se ci si arrestasse a questa prima soglia interpretativa, condurre ad una rappresentazione dei fatti monca se non del tutto inesatta.
Bisogna infatti riconoscere che una spiegazione della Loggia P2, risolta tutta in chiave massonica, non spiega il fenomeno nella sua genesi più profonda e nel suo sorprendente sviluppo successivo.
Per rendere esplicita questa affermazione non si può non riconoscere come Licio Gelli appaia, sotto ogni punto di vista, un massone del tutto atipico: egli non si presenta cioè come il naturale ed emblematico esponente di una organizzazione la cui causa ha sposato con convinta adesione, informando le sue azioni, sia pur distorte e censurabili, al fine ultimo della maggior gloria della famiglia; Licio Gelli, in altri termini, non sembra sotto nessun profilo, nella sua contrastata vita massonica, un nuovo Adriano Lemmi, quanto piuttosto un corpo estraneo alla comunione, come iniettato dall'esterno, che con essa stabilisce un rapporto di continua, sorvegliata strumentalizzazione.
Ci soccorre a tal fine il rilievo cui dianzi si accennava, quando notavamo come il procedimento di cooptazione, proprio della massoneria, ebbe a funzionare per Licio Gelli con inaspettata e sorprendente celerità, secondo quanto ci dimostrano due dati a noi provenienti dalla documentazione in nostro possesso.
Il primo è che Licio Gelli ha dovuto subire un periodo di attesa, al suo ingresso in massoneria avvenuto nel 1965, di oltre un anno; il secondo è che una volta entrato nell'istituzione i tempi per l'apprendista Gelli si abbreviano singolarmente, poiché nel 1969 egli ci appare nelle vesti, secondo un documento già citato, di tessitore di una delicata operazione di riunificazione delle varie famiglie massoniche: una operazione di vertice che coinvolge tutta la massoneria italiana. Tra queste due date, sappiamo, corre l'operazione di ascesa nella comunione pilotata dall'Ascarelli e dal Gamberini in favore di un personaggio che, come il primo non manca di sottolineare al secondo in una lettera agli atti, ha a disposizione un folto gruppo di domande di iniziazione "di gente estremamente qualificata".
Ponendo questi dati in parallelo - e coordinandoli con le osservazioni svolte in ordine all'inserimento di Licio Gelli nella Loggia Propaganda, operato subito dopo dal Salvini - non si può non vedere come l'ingresso e l'ascesa di Licio Gelli, massone di fresca data, si svolgano sotto l’egida di una accorta regia che, dopo aver superato le resistenze frapposte all'acquisto di questo nuovo fratello, ne pilota la carriera massonica con tempestivo e felice esito di risultati. E non è chi non veda come il nome che compare come centrale in questa operazione sia quello del Gran Maestro che sarà il vero nume tutelare della vita massonica di Licio Gelli, quel Giordano Gamberini che, come abbiamo ampiamente dimostrato, ritroviamo nella veste di accorto consigliere e di fine stratega in tutte le vicende che vedono il Gelli al centro delle contrastate decisioni della comunione che lo interessano.
Possiamo quindi affermare che tutti gli elementi a nostra disposizione inducono a ritenere come la presenza di Gelli nella comunione di Palazzo Giustiniani appaia come quella di elemento in essa inserito secondo una precisa strategia di infiltrazione, che sembra aver sollevato nel suo momento iniziale non poche perplessità e resistenze nell'organismo ricevente, e che esse vennero superate
probabilmente solo grazie all'interessamento dei vertici dell'istituzione i quali, questo è certo, da quel momento in poi appaiono in intrinseco e non usuale rapporto di solidarietà con il nuovo adepto. Questa infiltrazione inoltre fu preordinata e realizzata secondo il fine specifico di portare Licio Gelli direttamente entro la Loggia Propaganda, instaurando un singolare rapporto di identificazione tra il personaggio e l'organismo, il quale ultimo finì per trasformarsi gradualmente in una entità morfologicamente e funzionalmente affatto diversa e nuova, secondo la ricostruzione, degli eventi proposta.
Quanto detto appare suffragare l'enunciazione dalla quale eravamo partiti, perché il rapporto tra Licio Gelli e la massoneria viene a rovesciarsi in una prospettiva secondo la quale il Venerabile aretino, lungi dal porsi rispetto ad esso in un rapporto di causa ed effetto, come ultimo prodotto di un processo generativo interno di autonomo impulso, assume piuttosto le vesti di elemento indotto, di programmato utilizzatore delle strutture e della immagine pubblicamente conosciuta della comunione, per condurre tramite esse ed al loro riparo quelle operazioni che costituirono l'autentico nucleo di interessi e di attività che la Loggia P2 venne a rappresentare.
Ci troviamo in altri termini di fronte ad un complesso rapporto che non può semplicisticamente ridursi in sommarie attribuzioni di responsabilità, in forme di addebitamento più o meno generalizzate che come tali non rientrano nell'ambito degli interessi di questa Commissione, il cui primo compito è quello di studiare la genesi dei fenomeni e la loro ragione di essere e di svilupparsi, affinché il Parlamento possa su tali basi pronunciare il proprio giudizio ed assumere le eventuali deliberazioni conseguenti. Quello che per la Commissione è di primario interesse sottolineare è che la massoneria di Palazzo Giustiniani è venuta a trovarsi, nel seguito della
vicenda gelliana, nella duplice veste di complice e vittima, essendone inconsapevole la base e conniventi i vertici.
Non v'ha dubbio infatti che la comunione di Palazzo Giustiniani in senso specifico e la massoneria in senso lato abbiano negativamente risentito dell'attenzione, tutta di segno contrario, che su di esse si è venuta a concentrare, ma altrettanto indubbio risulta che l'operazione Gelli, sommatoriamente considerata, abbia in quegli ambienti trovato una sostanziale copertura - per non dire oggettiva complicità - senza la quale essa non avrebbe mai potuto essere, non che realizzata, nemmeno progettata. Quando parliamo di complicità - pur sostanziale che sia - non si vuole peraltro fare riferimento soltanto a quella esplicita dei vertici dell’associazione, peraltro espressione elettiva della base degli associati, ma altresì a quella più generale situazione risolventesi in una pratica di riservatezza, sancita dagli statuti, ma ancor più da una concreta tradizione di radicato costume massonico degli affiliati tutti, che ha costituito l'imprescindibile terreno di coltura per l'innesto dell'operazione. Perché certo è che Licio Gelli non ha inventato la Loggia P2, né per primo ha contrassegnato l'organismo con la caratteristica della segretezza, ed altrettanto certo è che non è stato Gelli ad escogitare la tecnica della copertura, ma l'una e l'altra ha trovato funzionanti e vitali nell'ambito massonico: che poi se ne sia impossessato e ne abbia fatto suo strumento in senso peggiorativo, questo è particolare che ci interessa per comprendere meglio Licio Gelli e non la massoneria.
Il discorso sui rapporti tra Gelli e la massoneria è approdato a conclusioni che si ritengono sufficientemente stabilite e tali da consentire, a chi ne abbia interesse, di trarre le proprie conclusioni.
Sia ciò consentito anche al relatore perché l'argomento e l'occasione sono tali da meritare una qualche considerazione di più ampia portata su un tema che vanta di certo una pubblicistica di non trascurabile impegno e valore, e che ha interessato sinora non solo il nostro ordinamento.
La storia della Loggia P2 ha il pregio, a tal fine, di svelare l'equivoco sul quale stanche polemiche si trascinano intorno alla distinzione tra segretezza e riservatezza. La certa segretezza della loggia, al di là di sofismi cartolari e notarili, trova infatti radice ed al tempo stesso costante e vitale alimento nella riservatezza della comunione intera. Sollevandoci ad un più generale livello di
considerazioni che prescinda dalla soluzione normativa concreta che gli ordinamenti vogliano dare a tale situazione, ci è consentito rilevare, in via di principio, che i due concetti si pongono, pur in teoria ed in pratica diversi, in rapporto di reciproca interazione e funzionalità tali che la segretezza senza riservatezza non ha modo di esistere e la riservatezza, non posta a tutela di una
intima più ristretta segretezza, non ha ragione di essere.
Sono questi argomenti che ci conducono al cuore del problema e che allargano il tema sulla riservatezza massonica ad un più ampio contesto di considerazioni in ordine al ruolo che questa associazione può svolgere legittimamente nell’ambito dell’ordinamento democratico. Chi infatti guardi al contenuto dottrinale proprio di questa forma associativa, il suo conclamato richiamarsi al trinomio di princìpi Libertà – Fratellanza - Uguaglianza (art. 2 delle Costituzioni massoniche), non può non constatare come questo sia verbo al quale mal si appongono forme di culto riservato e quanto piuttosto chieda di essere con orgoglio portato nella società degli uomini, nella quale è messaggio che non può porsi che come fonte di benefiche influenze.
E’ avviso di questa Commissione parlamentare che una terza soluzione non sia data tra i due corni di questo dilemma: o infatti questo, o altro lecito, è il cemento morale della comunione ed allora non v'ha luogo a riservatezza alcuna nel godimento dei diritti garantiti dalla Costituzione repubblicana a tutti i cittadini; o piuttosto la ragione d'essere dell'associazione è di diversa natura
e va allora revocata in dubbio la sua legittimità in questo ordinamento.
Passando, poi, dal piano generale della logica corrente a quello più specifico della logica giuridica, e con riferimento alla normativa sulle associazioni segrete, il dilemma deve porsi in questi diversi termini: o la comunione esclude ogni possibile interferenza con la vita pubblica dalla sua sfera di interessi (come dovrebbe essere in base alle regole originarie), ed allora indulga quanto crede al rito esoterico del segreto, o vuol piuttosto partecipare in toto al divenire della nostra società. Se è vera la seconda alternativa sarà giocoforza che essa rinunci alle coperture, alle iniziazioni sul filo della spada, alle posizioni "all'orecchio". Riti tutti che hanno il fascino dei costumi misteriosi di tempi lontani, ma che l'esperienza ha purtroppo dimostrato essere fertile terreno di cultura per
illeciti di tempi recenti.

Negli elenchi rinvenuti a Castiglion Fibocchi gli iscritti sono ripartiti anche per settori di appartenenza: uno di questi settori è quello delle Forze Armate, nel quale figurano cinquantadue ufficiali dei carabinieri, nove dell'Aeronautica, ventinove della Marina, cinquanta dell'Esercito, trentasette della Guardia di Finanza e sei della Pubblica Sicurezza.
Dall'elenco generale degli iscritti sequestrato, peraltro, il numero complessivo degli ufficiali risulta anche superiore (centonovantacinque) e gli iscritti negli elenchi trovano riscontro, anche se non completo, nelle informative inviate alla Commissione
dal SISMI e dal SISDE.
Il primo dato che occorre mettere in rilievo in proposito è l'elevato grado ricoperto dagli affiliati.
Così, ad esempio, dei cinquantasei ufficiali dei carabinieri, in servizio o a riposo, che figurano negli elenchi, dodici ricoprono il grado di generale ed otto quello di colonnello; così ancora troviamo otto ammiragli, ventidue generali dell'Esercito, cinque generali della Guardia di Finanza nonché quattro generali dell'Aeronautica. Il dato totale, di per sé eloquente, ci dice che su centonovantacinque esponenti del mondo militare, ben novantadue ricoprono il grado di generale o colonnello.
Ancor più significativo, per quanto in seguito si dirà, è soffermarsi sulle funzioni assegnate a molti dei nominativi citati: così l'ammiraglio Torrisi che fu capo di Stato Maggiore della Marina negli anni 1977-1980 e poi della Difesa negli anni 1980-1981, il generale Grassini che diresse il SISDE dal novembre 1977 al luglio 1981, il generale Santovito che diresse il SISMI dal gennaio 1978
all'agosto 1981 e il generale Picchiotti che fu negli anni 1974-1975 vicecomandante generale dell'Arma dei carabinieri e in precedenza comandante la divisione carabinieri di Roma, il generale Palumbo comandante la divisione carabinieri "Pastrengo" di Milano e poi anch'egli vicecomandante generale dell'Arma, il generale Miceli che diresse il SID dal 1970 al 1974, il generale Musumeci che fu segretario generale del SISMI con il generale Santovito, i generali Giudice e Giannini che furono comandanti generali della Guardia di Finanza, rispettivamente negli anni 1974-78 e negli anni 1980-1981.
Come è facile rilevare a prima vista, si delinea una mappa del potere militare più qualificato, con personaggi che hanno spesso assunto un ruolo centrale in vicende di particolare significato nella storia recente del nostro paese, anche in relazione ad avvenimenti di carattere eversivo.
La maggior parte degli ufficiali che figurano negli elenchi sono stati sottoposti ad inchieste disciplinari che hanno portato a delle vere e proprie conclusioni solo per quelli che erano tuttora in servizio, per i quali la sanzione è stata generalmente quella del rimprovero, applicata in poco più di un terzo dei casi. Le pronunce di proscioglimento sono state invece emesse perché non risultava pienamente provata l'appartenenza dell'ufficiale alla Loggia P2, facendo a tal fine soprattutto fondamento sul diniego di appartenenza alla loggia dell'ufficiale interessato. Per un certo numero di ufficiali che non erano più in servizio, pur non applicandosi alcuna sanzione, è stata ritenuta provata l'appartenenza alla loggia. Vi è da rilevare infine che per alcuni ufficiali, anche di grado elevato e che hanno avuto compiti di rilievo nelle Forze Armate, non sono pervenuti alla Commissione i fascicoli relativi.
Per un esame del problema vanno in primo luogo ricordate le dichiarazioni rese da esponenti della massoneria (Siniscalchi, Brilli) circa i massicci reclutamenti di militari operati sulla fine del mandato di Gamberini: secondo le voci ricorrenti in ambito massonico il Gran Maestro aveva proceduto ad iniziare sul filo della spada circa quattrocento militari, all'uopo presentati dal Gelli.
Il dato è probabilmente esagerato, ma è peraltro certo che la prima fase della gestione gelliana della Loggia P2 è contrassegnata da una forte e qualificata presenza di militari: dato questo che non dovrebbe in sé essere considerato particolarmente significativo poiché è ampiamente documentata una tradizionale propensione degli ambienti militari verso istituzioni di tipo massonico.
L'elemento invece al quale va prestata adeguata considerazione e che contraddistingue con carattere di specificità la Loggia P2 ed il suo intervento in questi ambienti è, per contro, quello della spiccata connotazione politica che al complesso di tali affiliazioni veniva attribuita da Licio Gelli, al quale faceva riscontro, secondo gli atti in nostro possesso, l'accettazione da parte degli iscritti di tale impostazione. Ne è esempio la riunione dei generali tenuta a Villa Wanda nel 1973; ed è in proposito da rilevare che i discorsi che in tale occasione si tennero non erano del tutto nuovi, ma anzi possono ritenersi in certa misura abituali se di essi abbiamo almeno un altro significativo esempio documentabile, quale la lettera che, nel 1972, il Gelli inviò agli elementi militari iscritti alla sua loggia – missiva che non sappiamo se diretta a tutta la categoria o solo agli elementi di maggior spicco - nella quale dai discorsi di condanna generalizzata del sistema, che già abbiamo segnalato, si traeva la conclusione che solo una presa di posizione molto precisa poteva
porre fine al generale stato di disfacimento e che tale iniziativa poteva essere assunta soltanto dai militari. Siamo, come si vede, di fronte ad una impostazione politica ben definita che si pone al margine della legalità repubblicana e che non solo non viene dissimulata, ma è oggetto di valutazione e di esame presso alte gerarchie militari. Essa segna certamente un salto di qualità rispetto al tradizionale interessamento massonico per le gerarchie militari, testimoniato tra l'altro, presso la Commissione, dai documenti relativi alla camera tecnico-professionale coperta dei militari, costituita presso la comunione di Piazza del Gesù, dai quali si evince un interessamento a questioni di più ristretto profilo, quali la gestione delle carriere o degli incarichi.
I due riferimenti documentati citati assumono poi piena credibilità quando si consideri come le ventilate ipotesi di soluzioni di tipo autoritario trovano un adeguato e conforme retroterra politico nella ideologia spiccatamente conservatrice - calata in una prospettiva di avversione al sistema nel suo complesso, e come tale sostanzialmente eversiva - consegnata al nostro esame dalla documentazione in possesso della Commissione, più volte citata.
Se indubbia appare quindi la valenza politica che l'intreccio tra ambienti militari e Loggia P2 assumeva nelle prospettive e nei piani di Licio Gelli, un ulteriore approfondimento analitico ci dimostra che tale connotazione politica non rimaneva astretta ad un piano di generica e velleitaria progettazione, ma trovava concreti sbocchi di pratica attuazione. Tale è l’esempio che ci viene fornito dalle vicende relative alla divisione Carabinieri "Pastrengo" di Milano, in ordine alla quale il tenente colonnello Bozzo, che in essa ha prestato servizio, ha testimoniato sulla "presenza di un vero e proprio gruppo di potere al di fuori della gerarchia... che aveva una matrice comune nella provenienza di servizio dalla Toscana".
Il gruppo comprendeva il generale Palumbo, comandante della divisione, il maggiore Antonio Calabrese e il generale Franco Picchiotti, la cui presenza ai vertici dell'Arma ne contraddistinse il "periodo di maggior splendore". Succeduto al Palumbo, il generale Palombi, estraneo al gruppo citato, la gestione di questi venne contrastata con il trasferimento a Milano di due ufficiali, il tenente c

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il potere logora ed UCCIDE pure !!!!!
by ed altre storie x tutti e per nessuno Monday, Jun. 07, 2004 at 2:07 AM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2004/05/544680_comment.php#562090

http://italy.indymedia.org/news/2004/05/557565_comment.php#564213

links

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94601.php

http://www.conspiracyarchive.com/

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94576.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94541.php

A proposito di p2,servizi segreti,massoneria ...

...satanismo in vaticano e cose del genere!
Assurditá?
Leggere please!

A proposito dei sacrifici a satana
L’OMICIDIO DI SAMUELE E L’IPOTESI ESOTERICA
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/samuele.htm

http://italy.indymedia.org/news/2001/07/3198_comment.php#3295

Jack lo Squartatore e il Mostro di Firenze: inquietanti analogie
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/jack_lo_squartatore.htm

IL MOSTRO DI FIRENZE:la pista esoterica
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/il_mostro_di_firenze.htm
http://www.aspide.org/sommario.htm


INDAGINE SUL SATANISMO IN CALABRIA
http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/doc19.htm

C’E’ UN LEGAME TRA EFFERATI OMICIDI SERIALI E LE IDEOLOGIE SATANICHE? FORSE SI.
http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/serial_killer.htm
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132384.php


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http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/sesso.htm


Leggi questo e poi mi dirai,mi saprai dire se ancora ti potrá sembrare incredibbile che un papa possa crepare!
Colpa del suo avverso karma ed il satanismo,P2,magia nera,occultismo in vaticano il tutto sapientemente shakerato assieme?

Emanuela Orlandi è scomparsa il 22 giugno 1983 dopo le 19.00.
Figlia di Ercole Orlandi, un dipendente del Vaticano, al momento della scomparsa Emanuela aveva 15 anni, frequentava il liceo scientifico e, nel pomeriggio, la scuola di musica Ludovico Da Victoria in Piazza santa Apollinare.
Il pomeriggio del 22 giugno Emanuela arrivò a lezione di flauto in ritardo; un ritardo spiegato in seguito, alle ore 19, con una telefonata alla sorella, nella quale Emanuela riferisce di aver ricevuto un'offerta di lavoro da un rappresentante della ditta di cosmetici Avon per promuovere i prodotti in occasione di una sfilata. La sorella le suggerisce di parlarne con i genitori prima di prendere qualsiasi decisione in merito.
Emanuela avrebbe incontrato il sedicente rappresentante poco prima di recarsi alla lezione di musica. Al termine della lezione Emanuela si confida della questione anche con l'amica Raffaella Monzi, che si congeda da Emanuela alla fermata dell'autobus, lasciandola con una ragazza sconosciuta e mai in seguito identificata. Qualcuno l'avrebbe poi vista salire su una grossa auto scura. Da questo momento in Emanuela si perdono le tracce. I familiari lanciano subito appelli sui giornali. La città viene tappezzata dai manifesti con le foto di Emanuela. Comincia così un mistero che coinvolgerà anche il Vaticano e che è rimasto tuttora senza soluzione.

Il 14 maggio 2001, padre Giovanni Ranieri Lucci, il parroco della chiesa di San Gregorio VII a Roma, ha ritrovato nel confessionale un teschio chiuso in due buste; tra la prima e la seconda busta c'era un santino di Padre Pio. Il parroco, convinto che si trattasse di un macabro scherzo, si è rivolto comunque ai carabinieri.
Si trattava di un teschio piccolo, privo della mandibola, con i denti dell'arcata superiore mancanti. Il teschio, con ogni probabilità, era stato lasciato nella chiesa il giorno prima, il 13 maggio. Proprio quel giorno, a poche decine di metri, in piazza San Pietro, il Papa stava parlando alla folla di fedeli dell'attentato avvenuto esattamente vent'anni prima. Una semplice coincidenza o un segnale? Probabilmente un messaggio inviato a chi sa interpretare il linguaggio dei simboli nella vicenda che da vent'anni vede protagonista il Papa. Il primo simbolo è nella data: il 13 maggio 1917 è il giorno dell'apparizione di Fatima. In uno dei segreti di Fatima c'è la visione del vescovo vestito di bianco colpito a morte in una grande piazza. Chi ha ordinato l'attentato contro Carol Wojtyla - un Papa particolarmente devoto alla Madonna - proprio il 13 maggio 1981 doveva conoscere molto bene questi simboli.
Il rapimento di Emanuela Orlandi, unica cittadina minorenne del Vaticano, è stata probabilmente la più potente arma di ricatto che ignoti interlocutori potessero mettere in campo contro il Papa. Quello di Emanuela diventò presto un caso internazionale: messaggi, rivendicazioni e segnali lasciati soprattutto all'interno di diverse chiese romane, collegavano la vicenda al Papa e al suo attentatore. E ora c'è chi pensa che quel teschio ritrovato a San Gregorio potrebbe essere proprio quello della ragazza scomparsa diciotto anni fa, la cui abitazione, tra l'altro, si trova a poche decine di metri dalla chiesa.

Gli studi effettuati dal professor Francesco Bruno, criminologo, sulla vicenda Orlandi, portano a conclusioni allarmanti: "Penso che la ragazza sia morta allora - spiega il professore -. Quelli che sono arrivati al punto di rapirla, non hanno avuto certo alcuno scrupolo ad ucciderla. Non potevano rischiare di avere un testimone così importante e pericoloso. Non l'hanno rapita per avere in cambio dei soldi, ma per realizzare un ricatto morale potentissimo. Quasi tutti quelli che hanno agito in questa spedizione, sono poi morti, uccisi a loro volta: non potevano restare testimoni".

Dalla prima perizia effettuata sul cranio, viste le piccole dimensioni, si è supposto che potrebbe essere quello di una ragazza, forse morta quindici o venti anni fa. "Una data compatibile con l'eventuale morte di Emanuela - spiega Bruno -; il teschio sarebbe rimasto sepolto nella terra durante questi anni. I denti potrebbero essere stati estratti quando la ragazza era ancora in vita, o successivamente, nell'intento di non rendere possibile il suo riconoscimento. Il teschio potrebbe aver subìto dei colpi che forse hanno tramortito la vittima. Si tratta sicuramente di un corpo di reato: quella persona non è morta naturalmente".
Da un primo tentativo di comparazione tra la foto del teschio e quella del viso di Emanuela Orlandi risulterebbe una straordinaria coincidenza di caratteristiche. E' stato disposto l'esame del Dna e i genitori della giovane scomparsa, anche se sono convinti che non si tratti di loro figlia, si sono resi disponibili alla comparazione.

"Il teschio è stato scelto con attenzione - aggiunge il professore -: perché o si tratta di quello di Emanuela, oppure deve ricordarlo. Dietro a un'operazione apparentemente semplice c'è un'organizzazione complessa, di servizi segreti capaci di svolgere azioni come questa, con modalità che lasciano dei dubbi per sempre".

Una vicenda dunque volutamente ambigua: si è trattato di un macabro scherzo - come pensa padre Giovanni - o di un segnale molto serio?

http://www.chilhavisto.rai.it/CLV/Misteri/2001-2002/OrlandiE.htm

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132442.php

Opus Dei/La nomenklatura in Italia
Visto nel sito http://www.informationguerrilla.org

A cura del sito http://www.lavocedellacampania.it

In margine a fasti & polemiche per la consacrazione di Escrivà, la Voce porta alla luce gli scenari di un'Italia parallela, con gli opusdeisti nazionali che da tempo estendono la loro presenza dalle sfere vaticane a quelle delle massime istituzioni nel Paese. Ricostruiamo per la prima volta l'attuale organigramma di vertice, pubblicando anche nomi e cognomi di frequentatori, simpatizzanti, ex alunni eccellenti, assidui convegnisti & dintorni. A cominciare da insospettabili vip di casa Ulivo.
DI RITA PENNAROLA .

Prove generali di franchismo in Italia. A lanciare l'allarme giusto due anni fa era stata Filorosso, associazione antirazzista veronese collegata col gruppo nazionale di Peacelink. Una grande manifestazione contro l'integralismo cattolico alla base di violenze e razzismo: era questa la proposta di Filorosso, che denunciava apertamente la presenza di un "laboratorio avanzato delle destre", per mettere a punto le strategie del "nuovo blocco di consenso che va dalla Lega a Forza Italia, da Alleanza Nazionale a Forza Nuova fino agli integralisti cattolici". "Vogliamo dire con fermezza che oggi nella nostra città - aggiungevano i pacifisti - il fascismo è cosa reale e che a questa educazione al razzismo non sono estranee neppure le alte gerarchie ecclesiastiche, legate ai potentati dell'Opus Dei, che a Verona controlla la maggior parte dell'economia". Un modello "esportabile in breve tempo anche al di fuori del nostro territorio". A maggio 2001 quello stesso blocco di potere avrebbe trionfato alle politiche in Italia. A ottobre 2002 il fondatore dell'Opus Dei Josemaria Escrivà de Balaguer, amico e consigliere del dittatore fascista Francisco Franco, viene proclamato santo.
Quanto ha contato e quanto conta oggi la corazzata religiosa di origine spagnola negli assetti di potere del Paese? Ma, soprattutto, fino a che punto arriva la sua trasversalità? Fanno ancora rumore, ad esempio, gli strali lanciati su Massimo D'Alema nelle scorse settimane per la sua partecipazione ufficiale alla santificazione di Escrivà in piazza San Pietro. Una presenza duramente stigmatizzata da Gianni Vattimo e Paolo Flores d'Arcais, e ancor più dallo scrittore Antonio Tabucchi, il quale ricorda in un articolo sul Paìs che proprio quest'anno nelle Asturie sono ricominciate le ricerche delle fosse comuni in cui giacciono i resti di oltre trentamila dissidenti franchisti. E che D'Alema "non poteva non sapere".
Quella del lider maximo, comunque, è stata una partecipazione tutt'altro che occasionale. L'8 gennaio di quest'anno, infatti, ai festeggiamenti per il centenario dalla nascita del neosanto erano in prima fila pezzi da novanta dell'opposizione come Francesco Rutelli e Cesare Salvi. Con loro, il presidente Rai Antonio Baldassarre, l'opusdeista 'confesso' Alberto Michelini, e poi Rocco Buttiglione, Giulio Andreotti, Alfredo Mantovano e il leader della Cisl Savino Pezzotta, tutti habitué di analoghi appuntamenti. Niente di nuovo sotto il sole, comunque, per la famiglia Rutelli, dal momento che il 21 novembre del 2000 - in pieno clima preelettorale - Barbara Palombelli aveva tenuto banco all'Università Santa Croce dell'Opus Dei, nella capitale, per la presentazione del libro di Marta Brancatisano Il Vangelo spiegato a mio figlio. Nessun problema, visto che lo stesso leader della Margherita aveva partecipato all' inaugurazione in pompa magna di un colosso universitario dell'Opus alle porte di Roma nel giugno dello stesso anno, quando era ancora sindaco della capitale.
MAI DIRE RUI
Fondata nel 1928 a Madrid da monsignor Escrivà ed assurta a prelatura personale (vale a dire che risponde esclusivamente a Giovanni Paolo II) nel 1982, l'Opus Dei rappresenta la più potente multinazionale dell'educazione religiosa e fattura - secondo stime della stampa cattolica dissidente - non meno di 30 milioni di dollari al mese.
Lungo l'asse Spagna-Italia si muove la teoria occulta (sui nomi degli iscritti vige la consegna rigida del segreto) dei circa 84 mila aderenti all'Opus, ripercorrendo così il cammino del fondatore, che dal 1946 si era trasferito nella capitale italiana fino alla morte, avvenuta nel 1975. Suo successore nell'imponente sede pariolina di Palazzo Tevere, in viale Bruno Buozzi, era stato monsignor Alvarez del Portillo, scomparso nel '94, cui è succeduto l'attuale prelato Javier Echevarria, 70 anni, madrileno, grande protagonista delle celebrazioni del 6 ottobre scorso per la santificazione di Escrivà.
E al gemellaggio tra le due nazioni si deve anche la presenza costante accanto al pontefice, in qualità di portavoce vaticano, del leader opusdeista spagnolo Joaquin Navarro Valls, ex torero, ex medico, poi giornalista, attraverso cui filtra qualsiasi notizia in arrivo dalla Santa Sede.
Autentico business core dell'Opus è la Fondazione Rui (Residenze Universitarie Internazionali), con le numerose ramificazioni imprenditoriali ad essa connesse nei cinque continenti (dal Faes, la potente associazione di genitori cattolici che gestisce ovunque scuole private per fanciulle, fino ad Elis e Safi, cui fanno capo centinaia di istituti di formazione professionale riconosciuti dal ministero).
Con quartier generale in via Ventuno Aprile, sempre nella capitale, ed una seconda roccaforte a Milano in via Mascheroni, Rui è attualmente diretta da un ingegnere, Alfredo Razzano, opusdeista della prima ora. Fondata a maggio 1959 su iniziativa di imprenditori italiani di grosso calibro, da Piero Lucchini a Fausto Moneta, Rui ha potuto contare fin dall'inizio su centinaia di sostenitori ufficiali tanto nelle fila del Rotary che in quelle dell'Ucid, colosso associativo di imprenditori cattolici che vede attualmente ai suoi vertici i simpatizzanti dell'Opus Alberto Falck e Pierferdinando Casini, presidente della Camera. Sempre nel '59, a settembre, la Rui viene già eretta ad ente morale su proposta del ministero della Pubblica Istruzione con il quale, da allora e fino a tutt'oggi, intrattiene uno strettissimo rapporto. Al punto che lo Stato italiano nel 1986 emana un apposito provvedimento per dichiarare deducibili dalle tasse i contributi versati dai privati cittadini alla Rui.
Sono 12 i collegi universitari che promanano direttamente dalla fondazione opusdeista: tre nella capitale (Valle delle Palme, Celimontano ed il recentissimo Porta Nevia sulla Laurentina, che offre alle studentesse bene servizi alberghieri e di tutoraggio in un complesso residenziale dotato di aula magna da 150 posti, cinque sale studi, music room e cappella da 120 posti), due nella postazione strategica di Verona (dove ha sede anche la dinasty dei Blasi, cofondatrice della Rui ed attualmente ai vertici di Cariverona, con Paolo Blasi appena entrato nel cda di Mediobanca), uno a Palermo e Bologna, due a Genova e tre a Milano. Sono le residenze Viscontea, Torrione e, soprattutto, la famosa Torrescalla, mitico tempio del primo sodalizio fra Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi. "Ho visto Silvio la prima volta all'università Statale di Milano nel '61", raccontava il senatore forzista qualche anno fa. A farli incontrare era stato "un amico comune, Bruno Padula, oggi sacerdote dell'Opus Dei". Primo organismo nato dall'intesa fu una squadra di calcio: "Silvio era il presidente, io allenavo - ricorda ancora Dell'Utri - e suo fratello Paolo giocava da centravanti". "Si chiamava - conclude - Torrescalla, dal nome della residenza universitaria dell'Opus dove io vivevo, e dove avevamo messo la sede della squadra".

SILVIO VORREI CHE TU,
Direttore di Torrescalla, che sorge in un parco e dispone di piscina, campi da tennis e palestra, è attualmente Renzo Arborea, coadiuvato da Marco Giorgino ed Antonio Torello. Fra le presenze ricorrenti in occasione di convegni organizzati dalla residenza milanese, spiccano quelle di Umberto Di Capua, numero due di Assolombarda nonché general manager di ABB Italia, ed Ettore Barnabei, ex patron della Rai ed attuale presidente di Lux Video. In prima fila per la santificazione di Escrivà, ma presenza fissa anche in occasione di analoghi appuntamenti per celebrare il fondatore, Bernabei avrebbe già in tasca l'autorizzazione per girare un film sulla vita di Giovanni Paolo II all'indomani della sua scomparsa, grazie alla perfetta intesa con le gerarchie dell'Opus: quelle stesse alte sfere che avrebbero designato da tempo alla successione di Wojtyla il neo cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi, altra figura carismatica per i seguaci di Escrivà.
Intanto, chi non dimentica i tempi di Torrescalla è proprio lui, il premier Berlusconi, che all'inaugurazione dell'anno accademico 2001-2002 dell'elitaria location meneghina ha inviato il suo braccio destro Fedele Confalonieri, autore di un lungo intervento sul ruolo della tv privata nella formazione dei giovani all'interno della famiglia. Con lui, al tavolo dei relatori, anche l'ex presidente della Ras Assicurazioni Umberto Zanni e la senatrice Ombretta Fumagalli Carulli, entrambi presenze assidue alle convention opusdeiste da un capo all'altro della penisola. Assente "giustificato" Marcello Dell'Utri, alle prese con i postumi della condanna definitiva (2 anni e 3 mesi di carcere) per false fatturazioni e frode fiscale continuata, e soprattutto invischiato nel processo di Palermo, che lo vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Di "santa mafia" ha parlato il quotidiano il manifesto a proposito della santificazione di Escrivà, riferendosi al lobbismo della struttura ed in particolare alla segretezza sulle affiliazioni, di cui esiste traccia solo nel sancta sanctorum di Palazzo Tevere, con tanto di schede, foto, qualifica (si va dai numerari, celibi ma laici, ai soprannumerari, fedelissimi sposati e con prole, fino ai soci cooperatori, professionisti di provata fede nell'Opus). In realtà, secondo attenti osservatori, il paragone più calzante sarebbe quello con una "santa massoneria", dal momento che assai simili, soprattutto dal punto di vista dell'elitarismo di cui è permeato il loro credo, appaiono gli ideali delle due diverse consorterie.
Una riprova arriva dalle dichiarazioni del Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d'Italia Fabio Venzi, secondo il quale "alcuni massoni sono nell'Opus Dei e alcuni membri dell'Opus Dei sono in Massoneria", anche perché "queste organizzazioni si propongono di raggiungere pressappoco le stesse finalità". E conclude ammettendo che "esiste un dialogo tra i membri delle due organizzazioni vuoi per semplice amicizia, vuoi per questioni professionali".
Niente intrecci precostituiti, dunque, ma forti affinità, con percorsi che molto spesso s'incontrano. Nelle segrete stanze del potere. E qualche volta anche alla luce del sole. Succede, ad esempio, durante le kermesse mondano-religiose che costellano la vita dell'Opus e delle sue attività imprenditoriali targate Rui. Fra le quali spiccano altri due incrociatori: il Campus Biomedico e la Pontificia Università della Santa Croce, entrambi nella capitale.

FRATELLO EURO, SORELLA LIRA
Partiamo dal Campus e torniamo subito alla Fondazione Rui nel segno di Vincenzo Lorenzelli, contemporaneamente rettore del primo e presidente della seconda. Chi è Lorenzelli? Il suo nome è rimbalzato in sede parlamentare a fine dello scorso anno, quando è stato nominato presidente di Carige Nuova Vita spa. Al centro della polemica, una questione di incompatibilità all'interno dell'omonimo gruppo bancario, in cui Lorenzelli rivestiva già un'altra importante carica, quella di presidente della Fondazione Carige.
Dell'affiliazione all'Opus Lorenzelli non fa mistero "ma - tiene a precisare in un'intervista a Repubblica - la Prelatura non gestisce il Campus", anche se "vigila su di esso - aggiunge - offrendo l'assistenza pastorale e l'orientamento dottrinale delle attività formative".
Senza contare la messe di convegni cultural-mondani, in cui spiccano alcuni fra i più bei nomi dell'imprenditoria nazionale: dal già citato Alberto Falck all'editore Leonardo Mondadori, entrambi presenti al Gran Galà di Villa Sormani Marzorati, organizzato due anni fa dalla contessa Maria Teresa Parea Uva per finanziare le attività universitarie dell'Opus. E ancora, Giancarlo Elia Valori (negli archivi della Loggia P2 fu ritrovato un intero schedario dedicato all'Opus), il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Enrico Garaci, il numero uno Farmindustria Giampiero Leoni e Carlo Caruso, direttore dell'ospedale San Raffaele, tutti partecipanti alla giornata della ricerca, organizzata nel marzo scorso presso la sede del Campus Biomedico. E poi l'ex presidente della struttura, il già nominato Umberto Zanni (cui è succeduto Paolo Arullani, attualmente in carica), il direttore del Tg1 Alberto Del Noce, corso a moderare, giusto un anno fa, il convegno dall'emblematico titolo "Il significato nel dolore nell'insegnamento del Beato Josemaria Escrivà", e perfino Alberto Sordi che, sfatando la proverbiale fama di tirchio, ha donato parte del terreno su cui è stata edificata una nuova ala del Campus in zona Trigoria, nei dintorni della capitale. A un passo dal quartier generale della Roma presieduta dall'amico Franco Sensi.
Personaggio chiave dell'establishment opusdeista nazionale, Lorenzelli siede anche nel comitato scientifico della Pontificia Università della Santa Croce, sede a Roma in Palazzo dell'Apollinare. Suo Gran Cancelliere è lo stesso prelato dell'Opus Di Javier Echevarria autore, nel luglio scorso, della nomina del reverendo Mariano Fazio, origini argentine, quarantadue anni, a nuovo rettore dell'ateneo. Nelle cui sale, intanto, cresce l'attesa per il prossimo 26 novembre, quando verrà conferita la laurea honoris causa in Teologia al 'papabile' per eccellenza: il cardinale Dionigi Tettamanzi.

LA COMPAGINE PARTENOPEA
"Escrivà ci insegnò che la povertà cristiana non coincide con lo squallore e che si può, si deve essere devoti, ma non guasta esserlo con la cravatta giusta, se laici; e, se preti, con eleganti gemelli ai polsini, come sempre fece egli stesso". Parola di Vittorio Messore, tra i biografi del fondatore più accreditati nelle alte sfere della Prelatura. Un dettato preso alla lettera dai seguaci partenopei, tutti appartenenti alle classi borghesi maggiormente elitarie e facoltose. Noncuranti delle maldicenze sul santo (che, secondo quanto pubblicato di recente da Le Monde Diplomatique, amava "farsi trasportare in una cadillac nera" ed "aveva ottenuto dall'amico Francisco Franco il titolo di marchese di Peralta"), gli adepti nostrani continuano a flagellarsi periodicamente nell'intimo delle mura domestiche.
Non è ancora del tutto scomparso dalle loro case il cilicio: una sorta di busto metallico chiodato da applicare di tanto in tanto nel corso della settimana, a fini di mortificazione della carne, come spiegava a fine anni '80 il giornalista Maurizio Di Giacomo nel libro choc Opus Dei edito da Tullio Pironti. Altro precetto in primo piano, l'assoluta esclusione di qualsiasi pratica anticoncezionale, compresi i pochi metodi ammessi dalla chiesa ufficiale. Le loro famiglie sono generalmente popolate da un gran numero di figli, tutti pronti a frequentare, naturalmente, le centinaia di residenze, scuole ed università dell'Opus sparse nel mondo.
Partiamo dai centri scolastici che vedono in prima fila l'Istituto Belforte di corso Europa, "l'unica scuola a Napoli pensata e realizzata per la donna", recita lo slogan. Con elementari, medie e liceo linguistico riconosciuti dallo Stato, la Belforte aderisce al Faes, la già ricordata filiazione delle Residenze Rui, ed è diretta dall'opusdeista doc Maria Ruju. Nell'organigramma figurava, fino a metà anni novanta, anche Nober Manoukian. Rotariano, ex Ucid e direttore di un'industria di smalti nella zona di Ponte Chiasso, Manoukian rappresenta una figura mitica dell'opusdeismo nazionale, più volte celebrato anche a Torrescalla e al Campus romano. Fedele alla tradizionale 'attenzione' per il mondo dell'informazione ("l'Opus - fanno sapere i portavoce ufficiali - controlla nel mondo 630 giornali e 52 catene tv"), anche la Belforte organizza corsi di giornalismo, cui prendono parte esponenti delle principali testate partenopee. E naturalmente, ogni anno, lo stand dell'istituto di corso Europa giganteggia in occasione di Euripe, la kermesse a carattere nazionale che si svolge in primavera a Napoli con fini ufficiali di orientamento universitario ("ma in realtà - dicono negli ambienti laici - per reclutare quanti più giovani è possibile nelle residenze della Rui o in altre strutture dell'Opus").
Ideatore di Euripe e fondatore dell'IPE, l'Istituto per le attività educative con sede al Vomero in via Luca Giordano, è l'ex presidente del Consiglio regionale della Campania, il forzista Raffaele Calabrò. Cardiologo all'ospedale Pausilipon, amico personale e collega di Paolo Cirino Pomicino (il quale, non a caso, nella sua veste di ministro del Bilancio andò ad inaugurare una struttura dell'Opus Dei a Napoli nel 1991), Calabrò può contare su una famiglia che condivide da sempre il suo ferreo credo. A partire dalla moglie Giovanna Perrone, che insegna alla Belforte, e poi la madre Elisa Calabrò, decana della compagine partenopea, la sorella Lea, insegnante e sposata col magistrato Salvatore Iovene, anche lui devotissimo: tutti uniti nel verbo di Escrivà ed impegnati a vario titolo nel promuovere l'attività delle due residenze napoletane. La Monterone, più antica, ha sede nel cuore della Napoli chic, in un antico palazzo di via Crispi, ed è riservata ai maschi. Diretta da Lorenzo Burdo, può ospitare fino a cinquanta studenti, in grado di pagare una retta pari a circa 13 milioni di vecchie lire l'anno. All'inaugurazione dell'anno accademico 1999-2000 era intervenuto come relatore, accanto a Raffaele Calabrò, l'allora ministro della Pubblica istruzione Ortensio Zecchino.
Alle fanciulle è riservata invece la Residenza Villalta, poco distante dalla Monterone (è in via Martucci), inaugurata a novembre del 2001 alla presenza di autorità cittadine e simpatizzanti assidui dell'Opus, come il giudice minorile Maria Lidia De Luca, fervente seguace di Escrivà da sempre, così come il marito Raffaele Raimondi, altro magistrato, inserito nel comitato ristretto dei saggi per il Giubileo 2000. Anche Villalta, sessanta posti letto e rette analoghe alla Monterone, è gestita dall'IPE, che attualmente è presieduto da Luigi Coccurullo e diretto da Mario Spasiano.
Intanto cresce, anche nel capoluogo partenopeo, il numero degli adepti che, dal mondo delle professioni, riescono a spiccare il volo verso quello delle istituzioni. E' il caso di Mario Delfino, dermatologo, che dal 2001 siede in consiglio comunale a Napoli sotto le insegne, naturalmente, di Forza Italia. A distinguersi nella schiera degli opusdeisti era stata anche sua sorella Giovanna Delfino, numero uno delle Edizioni Scientifiche Italiane, per i cui tipi era uscito qualche anno fa un libello agiografico di grande tiratura sulla vita del beato.
Restando in zona Palazzo Sangiacomo incontriamo poi un altro fervente: si tratta di Gianni Pomicino, parente dell'ex ministro ed ingegnere, che più volte ha ospitato nella sua casa del Vomero incontri aventi ad oggetto le beatitudini di Escrivà. All'università prestava invece la sua opera Roberto Marrama, l'economista partenopeo scomparso qualche anno fa, cui recentemente l'IPE ha intitolato un concorso per borse di studio finalizzate all'accesso nel Campus Biomedico. Considerato un ideologo del pensiero di Escrivà, Marrama apparteneva infatti alla stretta nomenklatura partenopea dell'Opus.
Assai più variegato, in zona, il panorama dei simpatizzanti, che comprende anche grandi firme dell'edilizia locale come Bruno Brancaccio e Bruno Capaldo, entrambi proprietari ad Ischia di appartamenti in un complesso residenziale che ospita anche magioni estive della famiglia Calabrò.
Il nome di Capaldo, notoriamente vicino a Forza Italia, è finito nell'occhio del ciclone per una fra le più recenti tangentopoli all'italiana: quella per il tourbillon di mazzette intorno all'affare Inail di Potenza.


BOX
In principio fu Susanna
C'è anche lei, Susanna Tamaro, la reginetta del connubio tra spiritualità & business editoriali, nel novero delle grandi firme che scrivono per Ares, la casa editrice milanese dell' Opus Dei votata a diffondere il Verbo del neo santo Escrivà de Balaguer, di cui edita l'opera omnia in un'apposita collana. Per i tipi di Ares la Tamaro ha pubblicato il suo libro più intimo, una sorta di autobiografia dell'anima intitolata Verso Casa. Fondata nel 1956 in contemporanea col decollo, in Italia, di moloch educativi coma la Fondazione Rui, anche Ares riceve subito l'imprimatur ufficiale con l'erezione ad ente morale avvenuta per decreto del capo dello Stato nel 1966. Scorrendo la lista di coloro che hanno affidato in questi anni all'editrice dell'Opus i propri manoscritti si incontrano griffe prevedibili ed altisonanti - come quelle dei cardinali Giacomo Biffi e Joseph Ratzinger, o di Rocco Buttiglione - accanto a nomi finora mai inseriti fra i cantori delle lodi di Escrivà.
Cominciamo da Massimo Caprara. Proprio lui, l'uomo che un tempo sussurrava a Togliatti. Il passaggio nelle fila del Polo deve aver coinciso con la scoperta di un cuore opusdeista, sulle note del quale il Nostro si abbandona a due libri in odor di pentimento: le duecento e passa pagine di Gramsci e i suoi carcerieri e, poco dopo, Paesaggi con figure, destinato a purgare il lettore d' ogni residuo di "totalitarismo comunista".
Restiamo sulla sponda ex marxista e precisamente nella fu Telekabul, il Tg3: il suo vaticanista di punta, Aldo Maria Valli, pubblica per Ares ben due volumi: Affetti speciali e A noi la linea, destinati a mostrare come sia possibile trasformare la tv in un mezzo educazionale per famiglie.
Per completare l'opera, Ares pubblica il lungo racconto confessione di Leonardo Marino Così uccidemmo il commissario Calabresi: questo l'esplicito titolo "per far comprendere - scrivono gli editori nella presentazione - le ragioni della condanna di Adriano Sofri ed Ovidio Bompressi".
Le corazzate di Ares restano comunque Studi Cattolici e Fogli, massime esternazioni del pensiero opusdeista contemporaneo. Al primo, con cadenza mensile e diretto da Cesare Cavalleri, hanno collaborato, tra gli altri, Gianni Baget Bozzo, Ombretta Fumagalli Carulli, Vittorio Mathieu, nonché gli stessi Aldo Maria Valli e Susanna Tamaro.


MILITANTI, SOSTENITORI, SIMPATIZZANTI & C.
ALBERONI FRANCESCO - OSPITE - SOCIOLOGO
ANDREOTTI GIULIO - MILITANTE - SENATORE A VITA
ANGELETTI LUIGI - SIMPATIZZANTE - SEGRETARIO UIL
ARANDA ANTONIO - SOSTENITORE - COMITATO
SCIENTIFICO UNIVERSITA' SANTA CROCE
ARBOREA RENZO - MILITANTE - DIRETTORE
COLLEGIO TORRESCALLA
ARMATO TERESA - SOSTENITORE - ASSESSORE
TURISMO REGIONE CAMPANIA
ARULLANI PAOLO - MILITANTE - PRESIDENTE
CAMPUS BIOMEDICO
BAGET BOZZO GIANNI - SOSTENITORE - EDITORIALISTA
BALDASSARRE ANTONIO - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE RAI
BARUCCI PIERO - OSPITE - ECONOMISTA
BELLONI PIERO - MILITANTE - VICEPRESIDENTE
IST. BELFORTE NAPOLI
BOLCHI ANDREA - MILITANTE - GIORNALISTA
BERLUSCONI PAOLO - SIMPATIZZANTE
IMPRENDITORE
BERLUSCONI SILVIO - SOSTENITORE
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
BERNABEI ETTORE - SOSTENITORE
PRESIDENTE LUX VIDEO
BIANCO LUCIO - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE CNR
BINETTI PAOLA - SOSTENITORE - CAMPUS BIOMEDICO
BLASI PAOLO - MILITANTE - BANCHIERE
BOFFI GIANDOMENICO - MILITANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
BRANCACCIO BRUNO - SIMPATIZZANTE - COSTRUTTORE
BRANCATISANO MARTA - SIMPATIZZANTE - SCRITTRICE
BRUDO LORENZO - MILITANTE - DIRIGENTE IPE
BUTTIGLIONE ANGELA - SOSTENITORE - DIRETTORE TG PARLAMENTO
BUTTIGLIONE ROCCO - SIMPATIZZANTE - LEADER UDC
CALABRO' ELISA - MILITANTE
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CALABRO' RAFFAELE - MILITANTE - CONSIGLIERE REGIONALE CAMPANIA
CAMILLERI RINO - MILITANTE - GIORNALISTA
CANIATO RICCARDO - MILITANTE - GIORNALISTA
CAPALDO BRUNO - SIMPATIZZANTE - COSTRUTTORE
CAPRARA MASSIMO - SOSTENITORE - OPINIONISTA
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CASINI P. FERDINANDO - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE CAMERA
CAVALLIERI CESARE - MILITANTE - DIRETTORE 'STUDI CATTOLICI'
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CESARINI FRANCESCO - OSPITE - PRESIDENTE UNICREDITO
CIABATTONI AMOS - MILITANTE - COFONDATORE RUI
COCCURULLO LUIGI - MILITANTE - PRESIDENTE IPE NAPOLI
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COSSIGA FRANCESCO - SIMPATIZZANTE - SENATORE A VITA
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D'IPPOLITO SERGIO - SOSTENITORE - STAFF EURIPE NAPOLI
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DELFINO MARIO - MILITANTE - CONSIGLIERE COMUNALE NA
DELL'UTRI MARCELLO - MILITANTE - SENATORE FORZA ITALIA
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DI CAPUA UMBERTO - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE ABB ITALIA
DI PALMA MARIO - MILITANTE - GIORNALISTA
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FONTANA MASSIMO - - SOSTENITORE - UNIVERSITA' SANTA CROCE
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FORLANI ARNALDO - SIMPATIZZANTE - EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
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FUMAGALLI C. OMBRETTA - MILITANTE - SENATORE
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GAROFANO MICHELE - MILITANTE - EX PRESIDENTE MONTEDISON
GAVAZZI FRANCESCO - OSPITE - EDITORIALISTA
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GIACOBINI STEFANIA - OSPITE - GIORNALISTA TG3
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GUICCIARDI C. GIOVANNI - MILITANTE - PRESIDENTE ASS. TORRESCALLA
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MARRELLI LUIGI - SOSTENITORE - COMITATO SCIENTIFICO UNIV. SANTA CROCE
MARZANO ANTONIO - OSPITE - MINISTRO ATTIVITA' PRODUTTIVE
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MESSORE VITTORIO - SOSTENITORE - GIORNALISTA
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MICHELINI ALBERTO - MILITANTE - GIORNALISTA
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MINOLI GIANNI - OSPITE - GIORNALISTA
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MONETA FAUSTO - MILITANTE - IMPRENDITORE
MONTANARI BRUNO - SOSTENITORE - UNIVERSITA' CATANIA
MUSTO MARINA - MILITANTE - UNIV. PARTHENOPE
NATALE ROBERTO - OSPITE - GIORNALISTA TG3
NAVARRO JOAQUIN - MILITANTE - PORTAVOCE SANTA SEDE
OTRANTO GIORGIO - SIMPATIZZANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
PADULA BRUNO - MILITANTE - SACERDOTE PRELATURA OPUS DEI SICILIA
PALLA PIER GIOVANNI - MILITANTE - DIRETTORE RIVISTA UNIVERSITAS
PALMIERI MANUELA - SOSTENITORE - STAFF EURIPE NAPOLI
PALOMBELLI BARBARA - OSPITE - GIORNALISTA
PALUMBO GIUSEPPE - OSPITE - PRES. COMM. AFFARI SOCIALI CAMERA
PANSARELLA MICHELE - OSPITE - AVVOCATO
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PETRUCCI LUIGI - MAGISTRATO
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PINCHERA ALDO - SIMPATIZZANTE - ENDOCRINOLOGO
POLESE NELLO - SIMPATIZZANTE - EX SINDACO NAPOLI
POMICINO C. PAOLO - SIMPATIZZANTE - EX MINISTRO
POMICINO GIANNI - SOSTENITORE - INGEGNERE
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RAZZANO GUIDO - MILITANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
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ROCCA AGOSTINO - MILITANTE - INDUSTRIALE ACCIAIO
ROMANO GIUSEPPE - MILITANTE - GIORNALISTA MI
ROMITI CESARE - OSPITE - PRESIDENTE RCS
ROVERATO GIANMARIA - MILITANTE - AMM. DELEGATO AKROS MILANO
RUGGERI COSTANZA - OSPITE - GIORNALISTA
RUINI CAMILLO - SOSTENITORE - CARDINALE
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RUMI GIORGIO - MILITANTE - DOCENTE UNIV. CATTOLICA MILANO
RUTELLI FRANCESCO - SIMPATIZZANTE - LEADER ULIVO
SALVI CESARE - SIMPATIZZANTE - ESPONENTE DS
SARACENI VINCENZO - OSPITE - ASSASSORE SANITA' REGIONE LAZIO
SCAZZOCCHIO BRUNO - SIMPATIZZANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
SCUDIERO MICHELE - MILITANTE - PRESIDE GIURISPRUDENZA NAPOLI
SILVESTRI LINO - MILITANTE - TRIB. ECCLES.
SENSI FRANCO - SIMPATIZZANTE - PRESIDENTE ROMA
SODANO ANGELO - SOSTENITORE - CARDINALE
SOMALO M. EDUARDO - SOSTENITORE - CARDINALE
SORDI ALBERTO - SOSTENITORE - ATTORE
SPASIANO MARIO - MILITANTE - DIRETTORE IPE NAPOLI
SPINA LUCIO - SOSTENITORE - EURIPE NAPOLI
SUNSERI NINO - OSPITE - GIORNALISTA EUROFINANZA
TAMARO SUSANNA - SOSTENITORE - SCRITTRICE
TOMMASINI ANTONIO - OSPITE - PRES. COMMISSIONE SANITA' SENATO
TONON GIANCARLO - OSPITE - VICEPRESIDENTE KERIOS
TORELLO ANTONIO - MILITANTE - COLLEGIO TORRESCALLA
TRAPATTONI GIOVANNI - SIMPATIZZANTE - CT NAZIONALE CALCIO
TRAVAGLINI ANTONIO - MILITANTE - ASSOCIAZIONE TORRESCALLA
URBANI LEONARDO - SOSTENITORE - UNIVERSITA' PALERMO
UVA ALBERTO - SOSTENITORE - IMPRENDITORE
VALITUTTI RAFFAELE - OSPITE - MINISTERO TRASPORTI
VALLI A. MARIA - SOSTENITORE - GIORNALISTA TG 3
VALLI RENATO - SIMPATIZZANTE - COLLABORATORE UNIVERSITAS
VALORI G. ELIA - SOSTENITORE - MANAGER
VANZINI GIANFRANCO - OSPITE - AMM. DELEGATO AEFFE
VESCOVI ANGELO - SOSTENITORE - RICERCATORE
VILLANI PAOLA - MILITANTE - PUBBLICISTA
VODOLA LILIANA - MILITANTE - INSEGNANTE
ZAMAGNI STEFANO - OSPITE - UNIV. BOLOGNA
ZANNI UMBERTO - MILITANTE - EX PRESIDENTE RAS
ZECCHINO ORTENSIO - OSPITE - EX MINISTRO
ZERMAN P. MARIA - OSPITE - GIORNALISTA SOLE 24 ORE

LEGENDA:
MILITANTE
iscritto o comunque appartenente alla
nomenklatura dell'Opus Dei
SOSTENITORE
molto vicino alle iniziative dell'Opus Dei
SIMPATIZZANTE
assiduo alle manifestazioni organizzate dall'Opus Dei
OSPITE
presente anche in forma occasionale ad iniziative
organizzate dall'Opus Dei o da sigle ad essa notoriamente collegate

Tratta dal sito http://www.lavocedellacampania.it
PS: sono un provocatore agnostico-- dimenticatevi quello che ho scritto

http://www.lavocedellacampania.it
http://italy.indymedia.org/news/2003/12/436257.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/12/449432.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/10/410107.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/10/410104.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/07/338641_comment.php#342234
http://italy.indymedia.org/news/2003/07/332049.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/07/329321_comment.php#329365
http://italy.indymedia.org/news/2003/07/326158_comment.php#329339
http://italy.indymedia.org/news/2003/05/286153_comment.php#286435
http://italy.indymedia.org/news/2003/05/283123_comment.php#283235
http://italy.indymedia.org/news/2003/05/283123_comment.php#283200
http://italy.indymedia.org/news/2003/05/277762_comment.php#281080
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/134725_comment.php#280579
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132462_comment.php#280562
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132462_comment.php#280546
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132340_comment.php#280542
http://italy.indymedia.org/news/2003/04/272395_comment.php#273278
http://italy.indymedia.org/news/2003/04/266300_comment.php#267933
http://italy.indymedia.org/news/2003/04/266300_comment.php#267924
http://italy.indymedia.org/news/2003/04/266870.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/04/266300.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/04/262538_comment.php#266230
http://italy.indymedia.org/news/2003/04/262538_comment.php#262690
http://italy.indymedia.org/news/2003/04/262538_comment.php#262584
http://italy.indymedia.org/news/2003/04/256167.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/02/167711_comment.php#167795
http://italy.indymedia.org/news/2003/04/255831.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/02/167711_comment.php#167775
http://italy.indymedia.org/news/2003/02/167711_comment.php#167774

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L' Opera al ROSSO (Magia Sessuale!)
by x Child con la C maiuscola ! Monday, Jun. 07, 2004 at 4:53 PM mail:

L' Opera al ROSSO (M...
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Satanismo in vaticANO: P2 maSSoneria,Gelli,Andreotti,Demita,Berlusconi

Sesso anticattolico.

Cicciolina é stata candidata come deputata dal Partito Radicale Italiano ma ben pochi ne conoscono gli oscuri motivi e le ignare masse continueranno bovinamente a ignorarlo!

La veritá é realmente sbigottente:sentitela dunque.
I Radicali italiani hanno una forte tradizione politica ancorata alle ideologie gandhiane;il Mahatma Gandhi non fu un politico qualunque:egli infatti guidó l'India con un impeto ed una frenesia inaudite!Gandhi scrisse una opera titolata Gandhi commenta la Bhagavad Gita (publicata puntualmente dalla Edizione Mediterranee,come d'altronde usa fare con OGNI testo di una qualche TRADIZIONE SEGRETA!).

Questo testo e molto Esoterico:é iniziatico pure! In india c'é il Tantrismo e la Magia Sessuale:i Massoni le hanno adottate entrambe ormai dalla fine del 1800 in forma pressoché uficiosa(oltre che ufficiale pure)ed é arci nota la filiazione di molti radicali,incluso lo stesso Marco Pannella,nei vertici della Massoneria di Piazza del Gesú(sí,hai capito bene,lo stesso luogo di dove il Veneralissimo Gran Maestro Del Grande Oriente dÍTALIA[TUTTO GRANDE!]Licio Gelli vendeva per mascherare la sua ILLECITA attivitá:niente di meno che materassi Permaflex!).

Ma perché vi dico tutto questo?
Dove voglio arrivare?

I massoni per arrivare ad imporre i loro DOGMI DOTTRINARI ILLIBERALI ALQUANTO ECCENTRICI che sono una mescolanza di esoterismo ereticale reazionariamente anti cattolico d'Occidente + magia sessuale e Tantrismo d' Oriente (da qui la dicitura delle loro"scuole di pensiero" Gran Oriente dítalia,di francia,di inghilterra ecc,ecc.) tentano di arruolare gente come Ilona Staller (e magari trasformarla in DEPUTATI per poter diffondere il loro stile di vita alcuanto stravagante e farne pratica comune:ma non se ne deve accorgere proprio NESSUNO !

Cosí facendo riusciranno a minare il livello della morale e dell'etica dei loro rivali antichi ed acerrimi nemici:I CATTOLICI e la loro sacra istituzione pontificale !!!

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Una delle persecuzioni più dure del secolo
by Orfeo Monday, Jun. 07, 2004 at 4:58 PM mail:

Da dove nascono i mostri...


Sempre su questioni slave:
Non tutti sanno che i serbi hanno subito una delle persecuzioni più dure del secolo durante il regime croato di Pavelic, con la complicità della chiesa cattolica nei panni soprattutto di Mons.Stepinac, arcivescovo di Zagabria recentemente BEATIFICATO da G.Paolo II.
Questa persecuzione è uno dei motivi che ha fatto esplodere
La guerra in ex-Yugoslavia: raggiunta l'indipendenza in Croazia avevano immediatamente cominciato a riapparire bande ustascia con l'appoggio del il presidente Tudjiman...
Cosa che alla popolazione serba ha creato un livello di panico facilmente immaginabile.
Questo è un piccolo riassunto della faccenda. A chi interessano queste faccende (sufficienti per far diventare anticattolico chiunque, secondo me) direi di procurarsi
"L'arcivescovo del genocidio" delle edizioni Kaos.
Dopo di che l'unica reazione possibile penso che sia andare a radere al suolo il Vaticano...e rendersi sempre più conto che le analisi politiche del tipo "stati canaglia" servono solo a manipolare l'opinione pubblica, come nel caso della guerra alla Serbia.
Il testo che segue è la traduzione letterale di quello presentato da Karlheinz Deschner il 26/12/1993 in occasionedell'ultima puntata della sua serie televisiva sulla politica deiPapi nel XX secolo. Questa serie è stata trasmessa in Germania daKanal 4, sulle frequenze di RTL. (dalla rivista della sinistraextraparlamentare tedesca "Konkret", 3-1994, pg.47)

Il Papato di Roma - divenuto grande attraverso la guerra e l'inganno, attraverso la guerra e l'inganno conservatosi tale - ha sostenuto nel XX secolo il sorgere di tutti gli Stati fascisti con determinazione, ma più degli altri ha favorito proprio il peggior regime criminale: quello di Ante Pavelic in Jugoslavia.
Questo ex-avvocato zagrebino, che negli anni '30 addestrò le sue bande soprattutto in Italia, fece uccidere nel 1934 a Marsiglia il re Alessandro di Jugoslavia in un attentato che costò la vita anche al ministro degli Esteri francese. Due anni più tardi celebrò con un libello le glorie di Hitler, "il più grande ed il migliore dei figli della Germania", e ritornò in Jugoslavia nel 1941, rifornito da Mussolini con armi e denari, al seguito dell'occupante tedesco.Da despota assoluto Pavelic si pose nella cosiddetta Croazia Indipendente a capo di tre milioni di Croati cattolici, due milioni di Serbi ortodossi, mezzo milione di Musulmani bosniaci nonché numerosi gruppi etnici minori. Nel mese di maggio cedette quasi la metà del suo paese con annessi e connessi ai suoi vicini,soprattutto all'Italia, dove con particolare calore fu accolto e benedetto da Pio XII in udienza privata (benchè già condannato a morte in contumacia per il doppio omicidio di Marsiglia sia dalla Francia che dalla Jugoslavia). Il grande complice dei fascisti si accomiatò da lui e dalla sua suite in modo amichevole e con imigliori auguri, letteralmente, di "buon lavoro".
Così ebbe inizio una crociata cattolica che non ha nulla da invidiare ai peggiori massacri del Medioevo, ma piuttosto li supera. Duecentonovantanove chiese serbo-ortodosse della "Croazia Indipendente" furono saccheggiate, annientate, molte trasformate persino in magazzini, gabinetti pubblici, stalle.
Duecentoquarantamila Serbi ortodossi furono costretti a convertirsi al cattolicesimo e circa settecentocinquantamila furono assassinati. Furono fucilati a mucchi, colpiti con la scure,gettati nei fiumi, nelle foibe, nel mare. Venivano massacrati nelle cosiddette "Case del Signore", ad esempio duemila persone solo nella chiesa di Glina. Da vivi venivano loro strappati gli occhi,oppure si tagliavano le orecchie ed il naso, da vivi li si seppelliva, erano sgozzati, decapitati o crocifissi. Gli Italiani fotografarono un sicario di Pavelic che portava al collo due collane fatte con lingue ed occhi di esseri umani.
Anche cinque vescovi ed almeno 300 preti dei Serbi furono macellati, taluni in maniera ripugnante, come il pope Branko Dobrosavljevic, al quale furono strappati la barba ed i capelli,sollevata la pelle, estratti gli occhi, mentre il suo figlioletto era fatto letteralmente a pezzi dinanzi a lui. L'ottantenne Metropolita di Sarajevo, Petar Simonic, fu sgozzato. Ciononostante l'arcivescovo cattolico della città di Oden scrisse parole in lodedi Pavelic, "il duce adorato", e nel suo foglio diocesano inneggiò ai metodi rivoluzionari, "al servizio della Verità, della Giustizia e dell'Onore".
Le macellerie cattoliche nella "Grande Croazia" furono così terribili che scioccarono persino gli stessi fascisti italiani;anche alti comandi tedeschi protestarono, diplomatici, generali,persino il servizio di sicurezza delle SS ed il ministro degli Esteri nazista Von Ribbentrop. A più riprese, di fronte alle"macellazioni" di Serbi, truppe tedesche intervennero contro i loro stessi alleati croati.
E questo regime - che ebbe per simboli e strumenti di guerra "la Bibbia e la bomba" - fu un regime assolutamente cattolico,strettamente legato alla Chiesa Cattolica Romana, dal primo momento e sino alla fine. Il suo dittatore Ante Pavelic, che era tanto spesso in viaggio tra il quartier generale del Führer e la Berghof hitleriana quanto in Vaticano, fu definito dal primate croato Stepinac "un croato devoto", e dal papa Pio XII (nel 1943!) "un cattolico praticante". In centinaia di foto egli appare fra vescovi, preti, suore, frati. Fu un religioso ad educare i suoi figli. Aveva un suo confessore e nel suo palazzo c'era una cappella privata. Tanti religiosi appartenevano al suo partito, quello degli ustasa, che usava termini come dio, religione, papa, chiesa,continuamente. Vescovi e preti sedevano nel Sabor, il parlamento ustasa. Religiosi fungevano da ufficiali della guardia del corpo di Pavelic. I cappellani ustasa giuravano ubbidienza dinanzi a due candele, un crocifisso, un pugnale ed una pistola. I Gesuiti, ma più ancora i Francescani, comandavano bande armate ed organizzavan omassacri: "Abbasso i Serbi!". Essi dichiaravano giunta "l'ora del revolver e del fucile"; affermavano "non essere più peccato uccidere un bambino di sette anni, se questo infrange la legge degli ustasa". "Ammazzare tutti i Serbi nel tempo più breve possibile": questo fu indicato più volte come "il nostro programma"dal francescano Simic, un vicario militare degli ustasa.Francescani erano anche i boia dei campi di concentramento. Essi sparavano, nella "Croazia Indipendente", in quello "Stato cristiano e cattolico", la "Croazia di Dio e di Maria", "Regno di Cristo",come vagheggiava la stampa cattolica del paese, che encomiava anche Adolf Hitler definendolo "crociato di Dio".

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Un esempio di INFILTRAZIONE NEMICA nella chiesa
by x Child Monday, Jun. 07, 2004 at 5:03 PM mail:

Guerra tra maghi,tra religiosi o che quella tra Aleff e la cartomante Onelia?Su Tele Serenissima, dove sia Aleff che Onelia,hanno un programma pubblicitario ieri sera è scoppiato un putiferio.

Il Maestro disse "Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci" [Mt:7,15]. Purtroppo molti falsi profeti sono apparsi, persino nella Santa Chiesa di Dio. Ho visto nel libro da voi recensito "L' ora di Satana" che si accennava al movimento "Carismatico". Sebbene non conosca molto il M.C. voglio portare a conoscenza alcuni fatti gravissimi che lo riguardano e che dovrebbero far riflettere sulle infiltrazioni sospette nel M.C.

[Articolo apparso il GIOVEDI' 18 NOVEMBRE 1999 su vip.it]
URL
http://www.vip.it/19991118/index.htm http://www.vip.it/19991118/primopiano.htm

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Guerra tra maghi, tra religiosi o che quella tra Aleff e la cartomante Onelia? Su Tele Serenissima, dove sia Aleff che Onelia, hanno un programma pubblicitario ieri sera è scoppiato un putiferio. Onelia ha chiesto in diretta chi sono i Carismatici veri mettendo, implicitamente, in dubbio i Carismatici di Aleff. Quest'ultimo ha ribattuto dicendo che alcuni di loro non si sono "evoluti" e sono rimasti a fare i maghi e sono infastiditi da chi toglie loro i clienti.
Sì perché Aleff in passato faceva il mago. Insomma la questione è un po’ seria anche perché sono stati tirati in ballo i Carismatici riconosciuti dalla Chiesa Cattolica.
Dunque tanto per chiarirci le idee: i Carismatici - spiega don Cesare Contarini, direttore de La Difesa del Popolo di Padova - "sono coloro che hanno una particolare sensibilità dentro al mondo cristiano. Si tratta di laici che danno rilievo ai doni dello Spirito e il fondamento della loro missione è anche in San Paolo. Accade, invece, che alcuni vadano fuori dall'insegnamento della Chiesa perdendo i riferimenti e in quei casi la questione si sposta sull'esaltazione psicologica. Che io sappia - conclude don Contarini - esistono gruppi Carismatici che obbediscono ai vescovi"[Questo vuol forse dire che ci sono gruppi carismatici "disobbendienti"?-nota mia- A.B.].
Così, infatti, risulta anche alla signora Anna Maria Giorio che segue un gruppo di Carismatici nella Diocesi di Padova. La signora sostiene che nel Veneto, in particolare a Padova, Belluno e Conegliano, ci sono dei gruppi di Carismatici e il numero complessivo tra praticanti attivi e simpatizzanti non supera le cento persone. "Non abbiamo niente a che fare con il paranormale - aggiunge Giorio - e un carismatico è tale soltanto se segue l'insegnamento della Chiesa. Noi siamo rispettosi del volere del Vescovo." I Carismatici, insomma, si occupano di quelle particolari doti di alcune persone che possono anche riguardare le capacità di guarigione o di profezia. "Il primo carismatico - dice la signora Giorio - è il Papa".
Ma torniamo alla querelle tra Aleff e Onelia. Il primo si è inalberato perché Onelia avrebbe gettato "fumo e fango" sull'attività dei carismatici Aleff, Osvaldo e Sonia. "Io ero un mago, in passato - spiega Aleff - ma oggi sono evoluto, ho scoperto la fede, e non ho più pretese di divinazione. Noi prendiamo 200 mila lire a consulto, perché anche noi dobbiamo vivere, ma quello che ci muove e l'autentica volontà di aiutare il prossimo. La maga Onelia ci attacca semplicemente perché noi le togliamo i clienti. Io la denuncio per diffamazione e poi vedremo." Quanti sono i carismatici nel Veneto? "7-800 mila" risponde Aleff. E cosa c'è scritto nel libro che legge in televisione quando da' le risposte alle persone che telefonano? "E' un libro dove trovo i pensieri giusti e le parole giuste per me e per loro". "Sono contenta se mi denuncia - dice dall'altra parte la maga Onelia di Treviso -. Io sono una cattolica credente e mi disturba che della gente possa usare il nome della Chiesa per del


le attività che non hanno niente a che fare con la Chiesa. I Carismatici veri li ho contattati e mi hanno detto che Aleff non c'entra niente con loro." Ma che interesse ha una maga come lei a chiedere spiegazioni su quanto fa Aleff con Osvaldo e Sonia? "Non è vero che il mio è un interesse economico e che loro ci ruberebbero i clienti. Ripeto, io sono cattolica e ho chiesto solo di fare chiarezza. I Carismatici veri solo a Padova sono 6.000 e seguono la Chiesa e il vescovo. Non mi piace che si confondano i mestieri: io sono cartomante e resto cartomante anche se sono cattolica e quando ho clienti instabili psicologicamente li invito ad andare da un medico. Insomma se la querela servirà a fare chiarezza, ben venga."
La diatriba, in nome del carisma, evidentemente è solo all'inizio. Chi può sapere come andrà a finire?
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Ora, senza scendere nel particolare si deve pur ammette che il mago Aleff & Soci bazzicavano,in modo diretto o indiretto, col M.C. e questo alla luce del sole (visto che, all' epoca, se ne gloriavano in TV facendosi chiamare "I Carismatici").
Ma sono dei semplici maghetti o c'è qualcosa di losco?
La maga Sonia in TV metteva in contatto tramite i tarocchi l'angelo custode di chi telefonava.
Il mago Osvaldo era un esperto di magia Brasiliana (voodoo?)
Uso il passato perche tali elementi non li vedo + in TV, sembrano come spariti (magia?)
L' unico che esercita ancora la professione e il mago Aleff.
Anche lui un maghetto da Tv privata?
Andiamo a dare un' occhiata nel suo sito [ http://www.aleff.it ] dove nella Home-page ci illustra le sue credenziali magiche con alcune strane diciture che dovrebbero far suonare i c.d. campanelli d' allarme , ovvero:

- Gran Maestro e Sovrano referendario di Rosa Croce
- Alchimista
- 1° Esorcista laico italiano
- Rituali di Alta Magia Operativa per ogni desiderio umano
- Maestro di 7° grado di Magia Orientale
- Reggente in Italia della Chiesa Cattolica Ecumenica
- Psicobolista (??!!)
- Profondo conoscitore di Magia Nera e Demoniaca di cui elimina ogni tremenda negatività
- Aiuta e risolve ogni problema di vita (chi è? Dio?)

Davvero sconvolgente.
Evidenteme il lupo perde il pelo ma non il vizio, visto che da buon massone, rispolvera la leyenda negra della Inquisizione (alla faccia del buon cattolico che dice di essere)
Mettendo nel sito foto di arnesi da tortura (usati dai tribunali laici, spece in oltralpe) con volantini di propaganda sovversiva protestante anticattolica.

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Rimando il tema sull Inquisizione (quella vera, non propagandata) alla visione di questi siti
http://www.kattoliko.it/leggendanera/inquisizione.htm
http://www.alleanzacattolica.org/idis_dpf/voci/i_inquisizione_medioevale.htm
http://members.tripod.com/~davidbotti/inquisizione.htm
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Ma se clikkiamo sulla foto (di almeno 10 anni fa) acceddiamo nella sezione "chi è Aleff" [http://www.aleff.it/aleff.htm] i campanelli diventano cannonate.
Scopriamo infatti che il novello convertito ha numerosi riconoscimenti:

- Rappresentante l'Italia negli USA all'Assemblea Permanente per lo studio e la soluzione dei problemi sociali con la metafisica applicata
- La Presidenza dei Maghi d'Europa
- La Presidenza Europea del Centro Studi di Scienze Occulte
- La Presidenza Europea dell'Istituto di Parapsicologia applicata
- La Presidenza dell'Albo Professionale Europeo ed gli Operatori Esoterici
- Onorevole presso l'Accademia Medicea di Firenze
- La vice-Presidenza dell'USAODE-CISL (Unione Sindacale Astrologica Occultista d'Europa)
- La Segreteria Nazionale del SINOEP (Sindacato Nazionale Operatori esoterici e Pranoterapeuti)
- Gran Maestro e Sovrano Referendario dell'Ordine Ermetico Iniziatico dei Rosa Croce
- Cavaliere dell'Ordine Esoterico Rosacrociano della Pietra d'Oro
- la Reggenza della Chiesa Cattolica Ecumenica
- Ministro di Culto della Chiesa Vecchio Cattolica (una chiesa scismatica che vanta una successione apostolica che non ha)

e ora preparatevi al pezzo forte ....

- La Presidenza Europea del Golden Dawn Institute

Che fu fondato dalla "Grande Bestia 666" Aleister Crowley !!!!!!

Ora alla luce di quanto detto finora c'è ben poco da aggiungere, tranne il forte dubbio che grava sulla testa del M.C. sui suoi metodi e sulle sue vere finalità.
Un personaggio del genere non può passare inosservato (visto che le sue credenziali le mostra nella sigla del suo programma).
Come può un mago appartenente all' AMORC (organizzazzione para massonica) e al G.D. (fondata dal precursore del satanismo moderno) frequentare indisturbato un gruppo che si dice ecclessiale?
come può uno scismatico e massone andare a Messa ogni domenica (come dice in TV) e ricevere i Sacramenti?
Come possono alcuni preti o monsignori partecipare alle riunioni del trio "I carismatici" che diffondo materiale anticattolico ?

Forse, le tanto bistrattate "leggende" sulle infiltrazioni massoniche nella Chiesa hanno un fondo di verità?

Forse?


Bene, spero di non avervi annoiati troppo. Vi invito a meditare sulle vostre scelte che farete e sui maestri che seguirete, ricordandovi che il Nemico non mostra mai la sua vera netura, ma anzi a volte per fregarci cita addirittura le Scritture [Mt:4,6]. E terribile credere di marciare sotto il vessillo di Cristo ma che poi si rivela quello di Lucifero !!!

"Quello che dico a voi lo dico a tutti: Vegliate!" [Mc:13,37]

Meditate gente

Antonius Blok


Caro Antonius,

come si dice anche nell'articolo che citi, non tutti i carismatici sono uguali. E, fra i modernisti, spesso, sono i migliori, perché tengono in debito conto l'esistenza di satana.

Io ne ho conosciuti alcuni molto attivi nella difesa della sana dottrina, che si sono offerti di collaborare con me e col Centro Culturale San Giorgio.

Il libro l"Ora di satana", che recensiamo, non parla bene del Movimento Carismatico, sottolineando gli eccessi delle loro liturgie, ma un'idea mia, precisa, non me la sono ancora fatta...

Dal mio punto di vista, in ogni caso, niente è meglio della Santa Messa latina... quella dei miei genitori, che è anche la mia.

Ciao!

SART

Concordo in pieno con quanto affermato da SART, non tutti i carismatici sono uguali, come non lo sono i neocatecumenali (i capi soprattutto) o qualsiasi altro gruppo ecclesiale. In questi tempi cupi, ricolmi di falsi profeti, occorre molto discernimento nel riconoscere il vero bene in un mare escrementizio.
Segnalo in merito:
http://www.geocities.com/Athens/Delphi/6919/ita_index.htm
http://digilander.iol.it/rinnovamento
Cordialmente Vi saluto
Giacomo

http://digilander.libero.it/subliminale/Forum_R.htm

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Gli spirituali amplessi"in nome di Cristo"
by x Child da Child Monday, Jun. 07, 2004 at 5:49 PM mail:

Mezzo secolo di bigliettini tra il frate di Pietrelcina e la sua figlia spirituale

Gli spirituali amplessi"in nome di Cristo".Mezzo secolo di bigliettini tra il frate di Pietrelcina e la sua figlia spirituale
(Orazio La Rocca)
La Repubblica (1 maggio 1999)
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"Piccina mia, ardo dal desiderio di vederti...". "E tu, mi vuoi sempre bene?". "Mi sei tanto cara, figlia mia! Sei tutta mia! Vivo per Gesù e per te". "Tu che sei Gesù visibile, mi ami pure?". "In tua presenza mi liquefò; in tua assenza, mi brucio".

All'apparenza sembrano le frasi di due fidanzati profondamente innamorati. In realtà, sono le parole che scritte su lettere autografe e bigliettini lasciati in luoghi segreti per circa mezzo secolo si scambiarono Padre Pio da Pietrelcina e Cleonice Morcaldi, la "figlia spirituale" più cara al frate di Pietrelcina. A scanso di equivoci va subito detto che i due non furono fidanzati, né prima né tantomeno dopo l'entrata in convento di Padre Pio. Va anche precisato malgrado gli innumerevoli procedimenti accusatori intentati a carico dei due da parte delle autorità ecclesiastiche del tempo che tra Cleonice e il frate delle stimmate nacque, si sviluppò e durò fino alla fine delle loro esistenze terrene un intenso rapporto di amicizia e affetto squisitamente spirituale fatto di frequentazioni, preghiere, assistenza reciproca.
Un rapporto sospeso tra il misticismo, l'affetto personale e la comune fede in Cristo che Padre Pio non ebbe timore a difendere e a custodire gelosamente nel suo cuore, sfidando i conformismi del suo tempo e i gratuiti attacchi dagli inquisitori vaticani. Quasi una persecuzione che solo una trentina d'anni dopo sarà ammessa dai postulatori della sua causa di beatificazione e certificata dalla Congregazione per le cause dei santi con una ammissione di rispetto e di ammirazione verso la "coppia" Padre Pio-Cleonice che ha del sorpredente: tra i due, hanno affermato i giudici vaticani della congregazione per la cause dei santi, ci fu solo rispetto e rapporto mistico nato dalla loro comune fede in Gesù e nella Chiesa; dopo anni di studi, ricerche, analisi di documenti e di deposizioni di decine e decine di testimoni, le autorità vaticane non hanno trovato niente che possa, nemmeno lontanamente, adombrare il sospetto che l'intesa mistico-spirituale che "unì" il frate e la sua figlia spirituale abbia potuto dar luogo ad altre forme di intese affettive.

Cleonice, la "figlia" spirituale

Ma chi era Cleonice? Perché questa donna ebbe tanto spazio nel vita privata del frate? Per avere solo una pallida idea della storia spirituale che caratterizzò il cammino di questa strana coppia, forse è importante partire dal ricordare che la bimillenaria storia della Chiesa, non è nuova a vicende simili. Un solo esempio per tutti: San Francesco e Santa Chiara. Quanto affetto, quanto rispetto e, perché no?, quanto amore caratterizzò il cammino di Francesco e Chiara; amore, affetto e rispetto che, in seguito, porterà i due a occupare alcuni tra i più importanti posti nella vita della Chiesa, fino a toccare le vette della santità. Fatte le debite proporzioni, la stessa cosa accadde tra Padre Pio e la sua figlia spirituale preferita.
Cleonice era molto più giovane del frate. Quando nacque, il 22 gennaio 1904, il cappuccino di Pietrelcina aveva 17 anni. Quello stesso 22 gennaio, nel convento di Moncalvo, il giovanissimo frate, alla fine dell'anno di noviziato, fece la sua professione di fede nell'Ordine dei Frati Cappuccini. Fu una piacevole coincidenza che lo stesso Padre Pio in seguito in una delle sue tante lettere scritte a Cleonice ricorderà con queste parole: "Un Padre nasceva alla vita religiosa e una figlia veniva alla luce".
La Morcaldi era figlia di povera gente. Aveva quattro fratelli. A cinque anni era rimasta orfana del papà. Il peso della famiglia fu portato avanti sempre e solo dalla mamma Carmela. "In casa c'era la miseria più nera scrisse Cleonice nel suo diario pubblicato in occasione della beatificazione dalle edizioni Dehoniane col titolo "La mia vita vicino a Padre Pio" abitavamo in un sottano, senza luce, senza tavolo. Mangiavamo solo riso, senza condimento".
Spinta da tanta povertà, un giorno mamma Carmela si recò a chiedere consigli e aiuto proprio nel convento dove officiava Padre Pio. Il frate già noto a tanta gente per le sue doti di predicatore e di confessore la accolse con parole di conforto e di speranza. La donna uscì da quell'incontro completamente trasformata: le parole del frate l'avevono incoraggiata e, soprattutto, convinta ad affrontare qualsiasi sacrificio per far studiare la giovane Cleonice. La ragazza, che dopo le scuole dell'obbligo, si diplomò a Foggia. E ben presto, seguendo l'esempio della mamma, cominciò a frequentare anche lei il convento di Padre Pio.
Iniziò, così, un rapporto spirituale, fatto di confessioni, preghiere, sfoghi reciproci, manifestazioni di affetto nel nome di Cristo, che durerà per tutta la vita e che sarà oggetto di scandalo agli occhi di inquisitori e benpensanti del tempo. I due, però, non si lasciarono mai condizionare dalle critiche e, tantomeno, dalle accuse. Al massimo, adottarono qualche innocente sotterfugio, come l'uso di bigliettini lasciati in posti segreti o l'uso di segnali (in genere un colpo di tosse) con cui la ragazza avvisava della sua presenza in chiesa quando il frate era impegnato nel confessionale o sull'altare a celebrare la Messa.

Lettere e bigliettini

Messaggi, lettere e bigliettini: tracce di un amore particolare che porta diritto all'amore per Cristo, anche se i due protagonisti non disdegnano di usare modi, linguaggi e espressioni caratterizzate da una carica emotiva che in tanti tratti dà l'impressione di oltrepassare confini affettivi più terreni. Dopo anni nascosti questi messaggi sono stati pubblicati dai dehoniani e rappresentano un prezioso documento di un rapporto spirituale profondo e quasi unico nel suo genere. Leggendoli, Padre Pio assume una luce ancora più umana. Da quelle parole scritte, il frate senza mai venir meno alla sua scelta sacerdotale confessa affetti e sentimenti verso una donna in un mix di misticismo che in tanti aspetti rasenta l'eroismo.
"Mia sempre più cara figliola", scrive Padre Pio, "Gesù sia sempre tutto il tuo conforto... e ti renda sempre più degna dei suoi divini amplessi. Le tue lettere, nonché la tua fedeltà, mi sono di grande sollievo nella prova a cui siamo assoggettati". In un'altra lettera si legge una invocazione di Padre Pio che ha del soprendente: è un palese invito rivolto alla sua figlia spirituale a raggiungerlo in un posto segreto: "Senti, piccina, il babbo (uno degli pseudonimi usati dal frate per non essere riconoscito, ndr) arde dal desiderio di vederti. Senti cosa ho pensato: se riuscissi, ad esempio, a ottenere ancora la chiave e a venire inosservata su, sii pur certa che nessuno se ne accorgerà... ti benedico con sempre crescente affetto". "Tu e Gesù siete due gigli", gli confessa con mistico entusiamo la Morcaldi. "E tu una rosa profumata", le risponde il cappuccino con altrettanto trasporto. "Sei sangue del nostro sangue, ma perché mi sei così cara?". "Non ti allontanare dall'anima mia, mi sento sola", confessa un giorno la ragazza. "Assieme a Gesù sto in te dalla cima dei capelli fino alla punta dei piedi", è la pronta e rassicurante risposta del frate. Anche questo era Padre Pio: un frate, un religioso stimmatizzato fedele a Cristo e alla sua Chiesa, ma era anche un uomo e nella maniera più autentica e profonda.
Padre Pio, santo esagerato
tra miracoli e miliardi

(GIOVANNI MARIA BELLU, 'La Repubblica' 25 aprile 1999)

Eccolo qua, padre Pio. Corrucciato, un po' curvo dentro il saio, la stimmate nascoste dai mezzi guanti. Una donna gli si avvicina, gli accarezza la testa. Resta così per qualche minuto, a scrutarlo. Ha gli occhi lucidi. Padre Pio non batte ciglio, non muta la sua espressione irata. Beh, se lo facesse sarebbe un miracolo, l'ennesimo, visto che è una statua, e pure brutta, sistemata all'ingresso di un negozio di Pietrelcina, tremila abitanti a nove chilometri da Benevento.
Fu qua che il 25 maggio del 1887, in una casa di contadini, direttamente dal Medioevo piombò sulla Terra il piccolo Francesco, un "dono di Dio a questo secolo tormentato" come avrebbe detto esattamente cento anni dopo il più illustre tra i suoi innumerevoli estimatori e miracolati, Karol Wojtyla. La donna che tenta di svegliare la statua è pallidissima e ha i capelli radi. Chemioterapia. Quando si stanca di pregare, entra nel negozietto di ninnoli sacri di cui la statua è l'insegna mobile e s'aggira compunta tra posacenere col volto di Padre Pio, liquori, berretti, penne, bracciali, portapillole, notes, t-shirt, swatch, chitarre. C'è pure una automobilina (ma anche un telefono e una piramide) di plastica trasparente piena d'acqua e di biglie colorate con la faccina di padre Pio dietro un finestrino. La donna acquista un rosario profumato di viole: l'odore che dicono si diffondesse quando padre Pio faceva i suoi miracoli. Se ne vendono a migliaia tra i pellegrini - quest'anno si prevede un milione di presenze - e ancor di più a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, il luogo dove il piccolo Francesco, diventato adulto, frate cappuccino, e aver assunto il nome di padre Pio, trascorse quasi tutta la sua vita: lo scorso anno i pellegrini sono stati sette milioni. Un milione più che a Lourdes. La donna ora si allontana seguita dai familiari e dalla speranza di un miracolo.
La prodigiosa guarigione di Consiglia Di Martino, che è alla base della proclamazione a beato prevista per il 2 maggio con l'arrivo a Roma di un milione di fedeli, la chiusura delle scuole il lunedì, e un giorno di passione per Francesco Rutelli (che pure di recente si è detto devoto di padre Pio)... quella guarigione non è che una delle tante dispensate in vita e in morte. Padre Pio se, come tutti pronosticano, presto diventerà santo, sarà il santo più fertile della storia. Un santo esagerato, un santo dai mille effetti speciali: un mix tra San Francesco e David Copperfield, a leggere le agiografie.
Una "produttività" spropositata - tanto da suscitare molti sospetti e invidie nella chiesa ufficiale - ma sempre consapevolmente vissuta. Padre Antonio Gambale, parroco di Pietrelcina, racconta che padre Pio si sorprendeva nell'apprendere che gli altri frati non chiacchieravano con la Madonna e Gesù Cristo. Si arrabbiava. Era un caratteriale che non ammetteva il dubbio. E' anche per questo che lo scrittore cattolico Vittorio Messori lo definisce "una meteora del Medioevo".
Ma il miracolo riconosciuto da tutti, atei compresi, è il modo in cui questa meteora è esplosa nel ventesimo secolo: come ha agito sulla materia, oltre che sullo spirito. Tra Pietrelcina, San Giovanni Rotondo e Roma il culto di padre Pio quest'anno farà muovere un numero di persone pari a un sesto dell'intera popolazione italiana. Un business da centinaia di miliardi all'anno cominciato nel 1918, anno dell' apparizione delle stimmate, e cresciuto senza sosta. Nel 1927 Pio XII dispensò padre Pio dal voto di povertà. Nel 1968, anno della sua morte, il Vaticano ereditò un patrimonio di 200 miliardi. Col Giubileo, Pietrelcina ha avuto, tra comune e convento dei Cappuccini, 12 miliardi, San Giovanni Rotondo 53, 21 dei quali al comune che li spenderà quasi tutti per costruire parcheggi: i residenti sono 26.000, i posti letto 3.500, destinati a diventare presto 7.500 con le nuove costruzioni. Trovare un posto per l'auto è più difficile che nel centro di Roma.
San Giovanni Rotondo è un cantiere. Le sagome delle gru, quando arrivi - accolto anche da una insegna "Oleificio Padre Pio" - interrompono la vista della Casa del sollievo della sofferenza, il gigantesco ospedale nato nel 1956 per volontà del futuro beato: duemilacinquecento dipendenti, una delle migliori strutture d'Italia. Poco distante c'è il cantiere della basilica progettata da Renzo Piano: 8000 posti a sedere, 12.000 in piedi, 40.000 sul sagrato. Costo, 35 miliardi (per ora), che saranno pagati con le offerte dei fedeli. Esiste un sito internet dove è possibile vedere il prezziario delle offerte: 50.000 lire una pietra, 100.000 una canna d'organo... La donna malata si ferma davanti alla vetrina di un capannone, guarda un po', poi entra. Ora i cloni del beato la circondano. "Cosimo Rossi, statue di Padre Pio di tutte le dimensioni". E' vero: ci sono padri Pio alti pochi centimetri, e ce ne sono di giganti, che sfiorano i due metri. Ce ne sono a colori e bianchi come la calce. Di bronzo, di marmo e di vetroresina. Con prezzi diversi. Diciotto milioni in bronzo, cinque lo stesso modello in vetroresina. "Il vetroresina - spiega Rossi facendo "toc toc" sul saio per far vedere che non è di metallo - è molto più economico e ormai riproduce alla perfezione il bronzo". Una famigliola sta trattando l'acquisto di una statua da sette milioni e mezzo in grandezza naturale (cm. 170) per il giardino. "Decidetevi - ammonisce Rossi perché sono gli ultimi modelli. Il resto è prenotato". È chiaro che questo c'entra poco con padre Pio, anche se forse ha qualcosa a che vedere con le sue furibonde lotte col demonio, ingaggiate fin dal noviziato: dalla sua cella s'udivano ruggiti e gemiti da far accapponare la pelle. C'entra comunque poco con la spiritualità e crea qualche tensione tra i luoghi di culto. La più sobria Piertrelcina, appena gemellata con Betlemme, considera l'opulenta San Giovanni Rotondo la "Las Vegas dei miracoli", trascurando l'eventualità che, prima o poi, a Las Vegas decidano di rifare Pietrelcina. Padre Pio ha molti devoti anche negli Usa. Ai Cappuccini tanto turbinare di denaro-sterco-del-diavolo crea un certo imbarazzo. Ma anche su questo padre Pio aveva detto qualcosa. A chi gli faceva notare gli eccessi del culto già nascente, rispondeva: "Guaglio', anche quelli hanno a campa'".

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"Ora non ha più nemici"
la rivincita di Padre Pio

(GIOVANNI MARIA BELLU, 'La Repubblica' 28 aprile 1999)


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"Finalmente...", dice padre Giammaria, superiore dei Cappuccini, socchiudendo due occhi da ragazzino su cui pende un caschetto di capelli candidi e folti. "Padre Pio finalmente beato", ripete scandendo quello che, secondo lui, dovrebbe essere lo slogan del 2 maggio. Finalmente: se ne prendano tutti i sinonimi e si avrà una buona sintesi del campionario delle emozioni del popolo di padre Pio. Il 2 maggio, tra San Giovanni Rotondo e Roma, dentro ogni preghiera ci saranno migliaia di "Era ora!", di "Meglio tardi che mai", anche di "Ce l'abbiamo fatta!".
C'è qualcosa di agonistico nella gioia dei fedeli. E non solo perché sono una folla tanto grande che viene più facile immaginarla riunita in uno stadio che in una chiesa (Renzo Piano, d'altra parte, ha progettato per San Giovanni Rotondo una chiesa grande come uno stadio). C'è un motivo più semplice e profondo: nella sua esistenza, padre Pio ha dovuto dividere le sue energie tra la lotta contro il demonio e quella contro altri nemici: nemici terreni, in giacca e cravatta, ma anche in tonaca. Da padre Agostino Gemelli, il fondatore dell'Università Cattolica, che negli anni Venti pose pesanti interrogativi sull'autenticità delle stimmate, a monsignor Carlo Maccari autore negli anni Sessanta di una relazione durissima, considerata per molto tempo una "pietra tombale" alla beatificazione.
Una guerra condotta con tutti i mezzi. Nel 1960 (erano i tempi del Sifar, è vero, ma chi l'avrebbe mai detto che anche in chiesa...) nel 1960 persino un registratore nascosto nella cella da un confratello-Giuda che aveva agito d'accordo con un prete romano, Umberto Terenzi, parroco del Divino Amore. Volevano arrivare a dimostrare che Padre Pio (allora già ultrasettantenne) aveva rapporti sessuali con le pie donne del convento! In quell' epoca per trovare qualcuno disposto ad attaccare il frate di Pietrelcina con tanta ferocia bisognava andare in Lituania, a Vilnius, dove, nel "Museo anticattolico", campeggiava una foto del futuro beato con la didascalia: "Il Rasputin italiano".
Si capisce allora questo sentimento di rivincita che s'avverte, quasi si tocca, tra i suoi seguaci. Nulla di male, nulla di pagano. Una reazione umana: "Quando da ragazzo leggevo il Vangelo - confessa fra Luciano, uno degli organizzatori della cerimonia del 2 maggio - provavo un senso di vittoria nell' arrivare ai passi sulla resurrezione di Gesù". Per Padre Pio è stata dura. "Non augurerei al mio peggior nemico quanto Dio ha chiesto a me con quella prova", diceva ricordando la prima persecuzione, quella cominciata nel 1922 (quando gli fu tolta la possibilità di incontrare i fedeli), culminata nel 1931 con la sospensione dal ministero sacerdotale e conclusasi nel 1934. Ma quella fu una persecuzione, per così dire, ingenua, ordita da un gruppo di prelati davvero "cattivi". E non a caso a risolverla fu un tale Emanuele Brunatto, personaggio che sembra uscito dalla penna di Dumas, un libertino convertito al culto di Padre Pio che si "infiltrò" tra i persecutori e ne scoprì gli inconfessabili vizi privati.
Ben più sottile e imbarazzante quella stile Sifar del 1960. Anche perché le bobine accusatrici giunsero fino alla porta dell'ufficio di Giovanni XXIII, che aveva sì ordinato i controlli, ma solo quelli doverosi, necessari in un mondo dove ovunque possono esserci falsi profeti e millantatori. E infatti la tradizione agiografica vuole che Roncalli, a chi gli chiese di ascoltare i nastri registrati, disse di rispedirli ai mittenti: "Loro hanno fatto la pastetta, e se la mangino". Bobine a parte, la relazione di Maccari era feroce. Parlava di un padre Pio ostaggio delle pie donne, che origliavano le confessioni e facevano commercio di pezzuole macchiate di sangue di gallina spacciate per reliquie delle stimmate. Descriveva quello di San Giovanni Rotondo come un falso fenomeno mistico maturato attorno a un "cosiddetto santo". Quasi la denuncia di un culto eretico anche se, tra i biografi, c'è chi, come Enrico Malatesta, individua in ragioni molto più terrene le origini della seconda persecuzione: nel desiderio di mettere le mani sull'enorme patrimonio che le offerte dei fedeli avevano fatto affluire a San Giovanni Rotondo. Tanti soldi, investiti nella costruzione dell'ospedale, che determinarono nel 1957 (e non nel 1927 come, per un refuso, è apparso nella precedente puntata) la decisione di dispensare Padre Pio dal voto di povertà. Qualunque fosse la sua origine, la "pietra tombale" della relazione Maccari era tanto pesante che si riuscì a sollevarla solo con una sorta di "incidente probatorio": "L'arcivescovo di Manfredonia, Valentino Vailati - ricorda il professor Francesco Lotti, uno dei fondatori della Casa del sollievo della sofferenza - osservò davanti alla Congregazione dei santi che se in futuro qualche testimone contrario a padre Pio avesse avuto una resipiscenza tale da aprire una nuova prospettiva, ci sarebbe stato il rischio di non poter far nulla perché, nel frattempo, molti dei testi sarebbero certamente morti. Si propose dunque di sentirli a futura memoria. Anch'io fui ascoltato. A me e ad altri rivolsero domande molto precise, di tempo e di luogo. Le nostre risposte fecero dissolvere le accuse di Maccari. Il processo di beatificazione fu avviato".
E i nemici se ne andarono. O si nascosero? Certo è che oggi è difficilissimo, quasi impossibile, trovarne. "Per forza - dice il teologo don Carlo Molari - l'hanno fatto beato! Chi vuole che fiati?". Eppure, magari nascosti, questi nemici esistono. Ma non hanno più un volto e un nome. E soprattutto non usano, non possono usare, gli strumenti di prima. Chi mai oserebbe ripetere, come Pasquale Gagliardi, l'arcivescovo-nemico della prima persecuzione: "Si procura le stimmate con l'acido nitrico e poi le profuma con l'acqua di colonia"? No, i nemici moderni non mettono in discussione la santità di padre Pio, piuttosto ne osservano con sospetto il culto. Sono certi ambienti teologici "con la puzza sotto il naso", secondo lo scrittore cattolico Vittorio Messori. Resta l'imbarazzante tensione con Giovanni XXIII: un conflitto tra due futuri beati (anzi, quasi tre: ad accompagnare padre Agostino Gemelli nel 1920 c'era Armida Barelli, destinata a diventare serva di Dio). Certo, Roncalli non aveva apprezzato gli eccessi dell'ispezione di monsignor Maccari, ma qualche ruggine c'era stata per davvero. Probabilmente per quelle voci - riprese allora dalla Settimana Incom - secondo cui padre Pio aveva predetto l'elezione di Roncalli. S'era infastidito il papa buono: "È tutto inventato", aveva detto. Ma in realtà padre Pio non aveva fatto nulla per accreditare la presunta profezia. Anzi, anche lui si infastidiva per gli eccessi di certi suoi devoti. Spesso sono gli agiografi i peggiori nemici dei santi.

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Padre Pio, santo dei media
tra medioevo e satellite

(GIOVANNI MARIA BELLU, 'La Repubblica' 29 aprile 1999)


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I più autorevoli sono Karol Wojtyla e Oscar Luigi Scalfaro, la più sorprendente è Valeria Marini. Ha una montagna di "amici" padre Pio. Nella politica e nel jet-set così come nelle periferie del mondo. Ma il suo amico e sostenitore più grande e costante è stato il sistema dei mass media. Sebbene per lui "giornalista fosse sinonimo di bugiardo", come scrive uno dei suoi biografi, Antonio Pandiscia.
Nella sala stampa del convento dei cappuccini di San Giovanni Rotondo, padre Luciano - un frate solido e moderno che dentro il saio salta dal computer al cellulare - tenta di far fronte all' assedio. Poco fa c'è stata una antipatica discussione con un fotoreporter che aveva chiesto a un frate di farsi ritrarre mentre svuotava una cassetta delle offerte. Il superiore ha pensato a una trappola, una roba come "ecco il diavolo e l'acqua santa". Ha negato il permesso. Solo una conoscenza precisa dei meccanismi dell'informazione può indurre una tale diffidenza. I frati hanno dovuto fare un corso accelerato. "Il fatto è - dice padre Luciano - che per padre Pio tutto è avvenuto a una velocità straordinaria, la velocità dei nostri tempi. Per San Francesco ci sono voluti settecento anni, per padre Pio trenta. Due anni dopo la morte di San Francesco molti dei suoi confratelli non sapevano ancora delle stimmate. Per padre Pio...".
Per padre Pio, sebbene fosse il lontano 1919, il meccanismo della notizia si attivò con una rapidità che ha del miracoloso. In senso letterale. Il primo a occuparsene fu l'inviato del Mattino di Napoli Renato Trevisani. Giunse a San Giovanni Rotondo con l'atteggiamento del giornalista vero: scettico, critico, ma curioso. Il caso volle che, in sua presenza, si verificasse una guarigione improvvisa. Il servizio - il primo di una serie lunghissima - uscì con un titolo-bomba: "Padre Pio, il "Santo" di San Giovanni Rotondo, opera un miracolo nella persona del cancelliere del paese". Cominciò allora un idillio mediatico che martedì sera ha avuto l'ennesima conferma nei dati auditel sul numero di Porta a porta dedicato da Bruno Vespa al futuro beato: sette milioni 357mila ascoltatori, saliti fino a quasi nove milioni nella seconda parte, con uno share da record: 45 punti.
L'altro giorno papa Wojtyla, nel suo appartamento, ha giocato un po' col computer. L'occasione gli è stata offerta da un cd-rom su padre Pio inviatogli dalla casa editrice Giunti Multimedia. S'intitola "Una profezia per la Chiesa, una sorpresa per l'umanità". L'immagine del papa che rilegge al computer la vita del frate di Pietrelcina è la miglior sintesi del fenomeno di padre Pio, del suo essere sospeso tra Medioevo e futuro. Un frate semplice, che parlava un italiano approssimativo, è stato portato agli altari dai fedeli e dai mass media. E dai fedeli protagonisti dei mass media.
Un elenco lungo, che si apre col nome del comico Carlo Campanini, una specie di primo apostolo, e prosegue con Maria Josè di Savoia, Alberto Sordi, Erminio Macario, Totò, Beniamino Gigli, Lea Padovani, Elsa Merlini, Gina Lollobrigida, Silvana Pampanini, Katia Ricciarelli, Lisa Gastoni, Sandra Milo, Franco Zeffirelli, Rocco Barocco, Lino Banfi, Mike Bongiorno, Alessandro Greco, Peppino Di Capri, Bruno Lauzi, Anna Kanakis, Orietta Berti, Luciana Turina, Memo Remigi, Alberto di Monaco, Pippo Franco, Little Tony, Beppe Signori, Alberto Castagna e poi, tra i politici, Giulio Andreotti, Rosa Russo Iervolino, Antonio Di Pietro, Irene Pivetti. In varie epoche si sono detti devoti di padre Pio, l'hanno venerato. Anche con qualche eccesso: sul rapporto tra padre Pio e jet-set circolano aneddoti che forse il futuro beato non avrebbe gradito. Guarigioni prima dello spettacolo, crisi matrimoniali risolte d'incanto. Come se il frate - ospite fisso dei magazine popolari - avesse il potere di intervenire sulle faccende raccontate nelle pagine successive.
I Cappuccini sono preoccupati. E alcuni teologi sono irritati. Come Franco Bolgiani, storico della Chiesa, che accosta il fenomeno di padre Pio (e non il santo padre Pio) ad altri fenomeni religiosi di massa, come il culto della Madonna di Mediugorje. E se padre Pio avesse troppi amici? "Ormai ogni attore - ha detto ieri Antonio Ricci, patron di Striscia la notizia - dice di essere miracolato". Amici interessati, disposti a convertirsi per una citazione su un rotocalco? "Non credo - dice il direttore di Gente, Sandro Mayer - non ho mai avuto l'impressione che qualcuno tentasse di usare padre Pio per avere uno spazio sul giornale. Al contrario, i vip che vanno a San Giovanni Rotondo lo fanno in modo molto discreto. La stessa Valeria Marini non parla volentieri in pubblico della sua devozione".
Il timore dei Cappuccini è che tanti riflettori e tanti lustrini possano diventare fuorvianti. Che possano inquinare un culto che già corre il rischio di cadere nel miracolismo. O in rappresentazioni fantascientifiche: "Padre Pio - si legge in un libro di uno dei suoi biografi più devoti, Renzo Allegri - assomiglia a un extraterrestre, a un alieno con poteri sconosciuti: il protagonista di una storia da "incontri ravvicinati del terzo tipo".
"Non si deve dimenticare l'opera sociale di padre Pio - ammonisce padre Luciano -. E non parlo solo della Casa del sollievo della sofferenza. Padre Pio a San Giovanni Rotondo avviò la formazione delle associazioni di mutuo soccorso volute da Leone XIII, chiamò qua le suore dell' Immacolata per realizzare asili per i figli dei minatori". L'aneddotica agiografica dice che quando nel 1938 ricevette la visita di Maria Josè di Savoia, la fece attendere perché aveva da confessare due donne di umile condizione. Fu rimproverato dal superiore. Si scusò, obbediente come sempre. Ma continuò a trattare, e a maltrattare, ricchi e poveri allo stesso modo.
Padre Giammaria è il frate che ha rifiutato d'essere fotografato mentre ritira le offerte. È cordialmente diffidente verso la stampa. Al punto che ha adottato un sistema di comunicazione che rivela il bisogno disperato di riportare tutto all'essenziale. Intervistarlo è impossibile. "Tu sei venuto per fare un articolo malevolo o benevolo?", domanda. Gli spieghi che il quesito posto così non ha senso. Lui insiste: "Potevi anche rifiutarti, no?". Chiarisci che il tuo è un lavoro. "Comunque - taglia corto - se sei venuto fin qua non è un caso. C'è un disegno di padre Pio". Sì, padre, grazie, ma ora posso cominciare a farle qualche domanda? "Che bisogno c'è - è la risposta - Non ti sei accorto che ti ho già detto tutto?".
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Figli di un Pio minore
IL SANTO DEL 2 MAGGIO ~ BIOGRAFIA NON AUTORIZZATA
Le stimmate. Le visioni. Le guarigioni. Le baruffe con il demonio.
Ma anche le condanne ecclesiastiche, le accuse di fare sesso, i sospetti di isteria.
Storia di un frate adorato da moltissimi, avversato da tre papi, e ora beatificato da Wojtyla
(Sandro Magister, L'Espresso, 29 aprile1999)


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La sua dolce vita padre Pio l'ha cominciata volando in cielo, una notte di settembre di trentun anni fa, da un remoto convento del Gargano. Perché in terra lui beato non fu mai. Il 2 maggio Giovanni Paolo II lo eleverà agli altari in gran tripudio e farà di padre Pio da Pietrelcina il nuovo acquisto piÙ fulgido per il culto del terzo millennio. Ma il suo profilo di santità è tutto tranne quello che usualmente s'immagina, azzurrino, aureolato, gaudioso. Tutto l'opposto. Difficile trovare una vita di santo moderno più irsuta e selvatica della sua, più maltrattata da amici e nemici. Specie i nemici di casa. Farlo oggi beato, credere post mortem nella sua santità, per la Chiesa vuol dire battersi il petto, pronunciare un mea culpa colossale per tutta l'incredulità rovesciata addosso a lui in vita.
La dolce vita, caso mai, gli era intorno. Da film di Fellini. Intorno a San Giovanni Rotondo, sul Gargano, era tutto un brulicare di devoti e pie donne, contadini vocianti e prelati in pompa, onorevoli e nuovi ricchi, pretazzuoli e fratacchioni, esaltati e miracolati. Ricordate la scena iniziale del film "La dolce vita", quella dell'elicottero con appesa la Madonna di Fatima? Tutto vero. L'elicottero con la sacra statua atterrò anche a San Giovanni Rotondo, ai primi d'agosto del 1959. In un'alluvione di gente, corsa lì per la Madonna ma anche per padre Pio. Ma il povero frate era inchiodato a letto da un tumore maligno, con i medici intorno che mesti scuotevano il capo e gli davano pochi giorni di vita. Macché. Il 6 agosto l'elicottero riparte e se ne va. Ed è un puntino nel cielo quando all'improvviso fa dietrofront. Il gesuita Mario Mason, in carlinga, ha ordinato al pilota di sorvolare un'ultima volta il convento del frate. Che al rombo dell'elica scuote il suo corpo martoriato. E di colpo salta su, caccia via i medici, corre in chiesa a confessare in un tumulto di folla osannante. Guarito. Risorto. «È stata la Madonna», dice.
Poi ciascuno la penserà come gli pare. Ma è difficile, impossibile cancellare gli accaduti di questa vita stupefacente. Padre Pio ha sempre vissuto tra cielo e terra. Letteralmente. Subito dopo la guerra un gran numero di piloti dell'aviazione alleata, americani, inglesi, protestanti, ebrei, tornarono in veste di pellegrini a quella San Giovanni Rotondo che avevano più volte sorvolato con il loro carico di bombe. E tutti riconoscevano in padre Pio il volto di quel frate che durante la guerra gli si era parato davanti in cielo, con le mani stimmatizzate aperte, a dire alt, non bombardate, pace, pace. E loro tremebondi avevano invertito la rotta.
Padre Pio non ha mai teorizzato niente. Le epocali dispute della Chiesa conciliare non lo sfioravano neppure. Quando nel 1965 il rito della messa cambiò forma e adottò la lingua volgare, lui tirò dritto, chiese e ottenne l'indulto di restare al vecchio rito e continuò sempre a dir messa in latino. E se valessero in questa materia gli indici di gradimento, fu lui a vincere, anzi, a stravincere. Per lui un uragano di devoti in vita e post mortem, in tutto l'orbe terracqueo. Per i diafani eroi della Chiesa conciliare, don Giuseppe Dossetti, don Lorenzo Milani, don Primo Mazzolari, solo radi cenacoli di intellettuali.
No. Non gli è mai stata amica la Chiesa, quella potente, in cattedra. Gliene ha fatte patire di tutte. Eppure, ogni volta dopo anni, s'è sempre scoperto che il torto stava dalla parte dei suoi detrattori, alcuni dei quali autentici manigoldi. Anche tra i papi ci fu chi lo fece soffrire. Dei nove pontefici della sua vita, due gli furono arcinemici, Pio XI e Giovanni XXIII, il secondo più ancora del primo. E se papa Albino Luciani fosse durato più a lungo, anche lui gli sarebbe stato contro. A riprova che gli epiteti di "papa buono" e di "papa del sorriso" applicati a questi ultimi non sempre calzano a puntino. Ma padre Pio non se ne stupì mai. Quando era giovane frate, nella natìa Pietrelcina, gli era apparso Gesù in una visione da girone dantesco. «Era tutto malconcio. Mi mostrò una grande moltitudine di sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari ecclesiastici. Di questi, chi stava celebrando, chi si stava parando e chi si stava svestendo le sacre vesti. La vista di Gesù in angustie mi dava molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto. Nessuna risposta n'ebbi. Però il suo sguardo si riportò verso quei sacerdoti. Ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con grande mio orrore, osservai due lagrime che gli solcavano le gote. Si allontanò da quella turba di sacerdoti con una grande espressione di disgusto sul volto, gridando: "Macellai!"».
Un cardinale contro i suoi aguzzini
Quella visione padre Pio l'ebbe nel 1913, quando aveva 26 anni. Più di mezzo secolo dopo, l'8 dicembre 1968, un eminentissimo uomo di Chiesa la convalidò in pieno trasformandola in verità ufficiale, in un discorso che fece sensazione. Perché del frate faceva un martire, per mano di macellai ecclesiastici. Padre Pio era morto meno di tre mesi prima, il 23 settembre. E già la Chiesa aveva deciso di farlo santo così, come spesso fa con quelli che ha perseguitato in vita. L'eminentissimo era il cardinale Giacomo Lercaro, capofila degli innovatori in Concilio, personaggio culturalmente agli antipodi di padre Pio. Nell'apologia del frate pronunciata dal cardinale c'era forse in più la punta di veleno d'un piccolo martirio che lui stesso aveva patito pochi mesi per mano di papa Paolo VI: dimissionato a forza da arcivescovo di Bologna per eccessivo progressismo.
Niente nomi, nel discorso di Lercaro. Ma che invettive! Contro gli «aguzzini» di padre Pio. Contro i «miserabili traditori che colorarono di sacrilegio il loro bacio proditorio». Contro le autorità superiori che vollero «dar retta a esseri spregevoli invece che all'umile frate». Contro la Chiesa di Manfredonia «avvelenata dall'infedeltà, infangata da abominazioni commesse nel luogo santo e coperte da mostruose complicità e connivenze interessate». Contro «le procedure arbitrarie, le misure durissime, ingiuriose, maligne, i verdetti non giustificati» dei tribunali vaticani.
Questo l'indice: di un ciclo di afflizioni che comincia nel 1922 e finisce nel 1965. Ma prima c'è l'antefatto. Padre Pio nasce nel 1887 a Pietrelcina, nel Sannio, una dozzina di chilometri da Benevento, da povera famiglia contadina. Già da bambino promette bene, fa penitenze «per essere come Gesù flagellato», si incanta alla vista di un frate cappuccino con la barba che passa di casa in casa per la questua. Vuol fare da grande come lui. E alla vigilia d'entrare in convento, a 13 anni, ha la prima grande visione: una lotta vittoriosa contro «un uomo di smisurata altezza da toccare con la fronte le nuvole. Il di lui volto sembrava quello di un etiope, tanto che era orrido». È il demonio. Col quale tornerà a battersi innumerevoli volte. Non in sogno, ma per davvero, in carnale fisicità. Lui lo apostrofa con i nomi di baffone, barbablù, birbaccione, cosaccio. E dalle celle vicine, nella notte, i frati sentono le botte dello scontro, gli schiamazzi, le detonazioni. Accorrono e trovano padre Pio tutto pesto e dolorante, stremato dalla lotta.
Trafitto al cuore da un dardo infuocato
Anche la salute è sempre malconcia, non regge la vita del convento. Per sette anni i frati lo rimandano a casa. E hanno un bel da fare, poi, a riprenderselo, perché per i pietrelcinesi quel giovane frate è già «lu santarellu nostro» e non lo vorrebbero più cedere. Le sue messe durano ore, tra rapimenti, estasi, pianti, strazi.
Nel 1918, d'agosto, un dardo infuocato lo trafigge al cuore. È l'esperienza dei mistici, quella dell'estasi di santa Teresa D'Avila nel capolavoro del Bernini. «Mi sentivo morire. Da quel giorno in qua sento nel più intimo dell'anima una ferita che è sempre aperta, che mi fa spasimare assiduamente». Quaranta giorni più tardi, è il 20 settembre, nel coro della chiesa del convento di San Giovanni Rotondo ecco sopravvenire le stimmate. Vede un Cristo piagato e al suo scomparire «le mie mani, i piedi e il costato erano traforati e grondavano sangue. Immaginate lo strazio che sperimentai allora e che vado esperimentando continuamente quasi tutti i giorni. La ferita del cuore gitta assiduamente del sangue, specie dal giovedì sera sino al sabato». Per celare le stimmate indosserà mezzi guanti marrone. Glieli lasceranno anche sul letto di morte, nonostante nelle ultime ore di vita le piaghe gli si fossero richiuse, e le carni ferite fossero tornate lisce, bianche come latte.
Corre presto la fama del nuovo san Francesco del Gargano. È tutto un accorrere di fedeli. Non si contano le conversioni di peccatori incalliti. Ma anche i medici corrono. A curiosare, a verificare. A mandarli sono l'ordine dei cappuccini e lo stesso Vaticano. Il professor Amico Bignami, quello con mandato pontificio, sentenzia che padre Pio non simula, ma che le sue stimmate sono prodotto d'una suggestione e sono tenute aperte da pennellate di iodio. Lo sottopone a cura coatta. Con totale insuccesso. Poi entra in campo padre Agostino Gemelli, medico psichiatra fattosi francescano, fondatore e rettore dell'università Cattolica di Milano. Con padre Pio s'incontra pochi istanti, nemmeno il tempo d'una perizia alle piaghe. Ma la diagnosi che trasmette in curia, a Roma, è drastica: «isterismo».
In Vaticano il cardinale segretario di Stato, Pietro Gasparri, è un estimatore del frate. Ma gli altri magnati di curia no. Tutti contro. Compreso il papa, il dotto Pio XI. Tira in quegli anni un'aria di conciliazione tra Chiesa e Stato, tra fede e scienza, che vede solo come un ingombro la religiosità popolaresca, fuori moda, impresentabile d'un padre Pio. Idem i suoi miracoli, così favolistici, da cantastorie contadino. Come quello fatto al generale Raffaele Cadorna, disperato dopo la disfatta di Caporetto e con la pistola alla tempia, fermato in extremis da un misterioso frate con la barba scura che all'improvviso gli compare vicino e lo conforta. E che ritrova due anni dopo a San Giovanni Rotondo, proprio nella persona di padre Pio che gli va incontro dicendogli: «Generale, l'abbiamo vista brutta quella notte».
Il 1922 è l'inizio della via crucis. Comincia a piovere sul malcapitato frate una grandinata di sentenze disciplinari, emesse dall'ordine cappuccino o dal Sant'Uffizio. Gli tolgono i direttori spirituali. Gli aprono la corrispondenza. Gli vietano di confessare e di dir messa in pubblico. Lo incarcerano in convento. E lui paziente: «Sono figlio dell'obbedienza». Sopporta le peggiori accuse. Quelle che gli inquisitori vaticani raccolgono creduli dalla bocca del vescovo di Manfredonia, Pasquale Gagliardi, e dei suoi accoliti.
L'accusa massima è, puntualmente, quella di far sesso con le pie donne a lui devote. Ma da che pulpito. Monsignor Gagliardi ha fatto carriera grazie alla stima di papa Pio XI, ma sarà lui alla fine travolto dalle sue malefatte: satiro con le suore, anche di clausura, simoniaco con i preti, capace di vendere ordini sacri, prebende e canonicati ai peggiori dei suoi complici in ribalderie. Di questa risma erano gli accusatori di padre Pio. A sua difesa si muove soprattutto un convertito di nome Emanuele Brunatto, estroso tipo da film di spionaggio, dalle cento identità cangianti, capace d'insinuarsi fin nelle curie nemiche. Sarà lui, a colpi di controinformazione, a far ravvedere un pochino le autorità vaticane. Nel 1933 la prigionia cui è stato sottoposto padre Pio viene allentata. Può riprendere a dire in pubblico la messa: «ma che non duri più di 30-35 minuti». E niente colloqui con donne.
Nel 1939 diventa papa Pio XII. E meno male. È un papa che gli vuol bene. Nel 1942 autorizza la nascita dei "Gruppi di preghiera di padre Pio", la costellazione di gruppi di devoti che oggi, nel 1999, assommano a più di 2 mila, in 35 nazioni. Nel 1947 benedice l'avvio della costruzione a San Giovanni Rotondo della "Casa sollievo della sofferenza", un ospedale modello che sarà ultimato nel 1956 grazie alle offerte dei devoti e a uno stanziamento di 400 milioni del governo degli Stati Uniti (150 dei quali spariscono però lungo la strada, a Roma). Padre Pio è sempre lui: non esce mai dal convento, dice messa con gran concorso di popolo, confessa fino a 14 ore al giorno, lotta di notte col demonio, sanguina dalle stimmate, recita rosari innumerevoli, ha le visioni, converte, fa miracoli. Ma intorno a lui s'affolla un'Italia nuova e febbrile, rampante e disordinata. L'Italia del boom.
La Chiesa ne è contagiata. Ordini religiosi e curie. Giambattista Giuffré, finanziere d'assalto, li incanta. Li convince a rastrellare le offerte dei fedeli e a investirle da lui, in cambio di interessi da capogiro, fino al cento per cento. Un vescovo che si fa tentare è quello di Padova, Girolamo Bortignon, cappuccino come padre Pio: da un miliardo investito da Giuffré intasca in un anno 900 milioni di interessi. Ma quando il 18 agosto del 1958 la piramide crolla, è il disastro. I cappuccini di Foggia, anche loro caduti in tentazione, si ritrovano da un giorno all'altro con più di un miliardo di debito, con in cassa meno di un milione e con alla porta decine di creditori ingannati che reclamano indietro i loro soldi. Che fare, per salvare la diocesi e l'ordine, se non attingere alle floride offerte accumulate dal loro confratello con le stimmate?
Spiato nel confessionale
E se gli economi di padre Pio rispondono picche, come in effetti fanno, perché non mettere alle strette il sant'uomo? Perché non farlo capitolare e quindi incamerare il suo tesoro? Perché non rinfrescare le vecchie accuse contro di lui e strappare al Vaticano una bella condanna? Il vescovo Bortignon, d'intesa con un altro vescovo veneto di nome Albino Luciani, il futuro Giovanni Paolo I, consegna al Sant'Offizio un dossier contro il suo confratello di San Giovanni Rotondo e i suoi Gruppi di preghiera. Le accuse sono di quasi eresia e di scisma. Ma sotto sotto anche di sesso. E intanto, a Roma, a Pio XII è succeduto Giovanni XXIII, che a Padre Pio è sempre stato ostile.
Il 30 luglio del 1960 arriva a San Giovanni Rotondo una grossa automobile nera. Ne scendono un vescovo, Carlo Maccari, e uno strano prete senza tonaca, Giovanni Barberini, che gli fa da segretario e che in paese presto chiamano «il prete bello». Maccari l'hanno inviato lì il Sant'Uffizio, capitanato dal cardinale Alfredo Ottaviani, e il papa in persona, Giovanni XXIII. Con un mandato: inquisire e mettere in riga. In due mesi d'andirivieni tra Roma e il Gargano Maccari fa il suo dovere. Consegna alle autorità vaticane il suo rapporto e queste emettono poco tempo dopo la loro sentenza. Per padre Pio è un rovescio senza precedenti. Imbavagliato, recluso, sorvegliato. Colpo finale: la confisca della Casa sollievo della sofferenza, incamerata dal Vaticano.
Ma c'è di più. Di padre Pio vien messa in circolo la leggenda negra: quella delle sue imprese amatorie. Provata, si dice, da bobine registrate di nascosto nella sua cella, nel parlatorio, nel confessionale delle donne. Proprio così. Pochi mesi prima che a San Giovanni Rotondo arrivasse l'inquisitore Maccari, una banda di spioni aveva piazzato lì i microfoni. Componevano la banda un intraprendente prete di Roma, Umberto Terenzi, parroco del Divino Amore, un paio di superiori del convento di padre Pio e una strana suora, di nome Lucina, che diceva d'avere visioni celesti «più autentiche» di quelle del frate. Ma poi c'era il mandante, al quale la banda consegnava le bobine: il potente assessore del Sant'Uffizio, Pietro Parente, futuro cardinale. Che a sua volta le dava in ascolto a papa Giovanni XXIII e al suo segretario, Loris Capovilla.
Papa Giovanni pare non le abbia mai volute ascoltare, le bobine. Anche Maccari, al suo arrivo in convento, fece lo scandalizzato e ordinò di rimuovere i microfoni spia. Poi però nel suo rapporto concluse che padre Pio «bis in hebdomada copulabat cum muliere», s'accoppiava con una donna due volte alla settimana: che per un ultrasettantenne con le stimmate sanguinanti e macerato dalle malattie sarebbe un miracolo mica male. A sostegno dell'accusa allegava le asserzioni d'una ex devota del frate e le voci raccolte in paese dal suo braccio destro Barberini, il "prete bello" che poco dopo sarebbe scappato con una fanciulla.
E padre Pio? Paziente e obbediente. I suoi devoti un po' meno. L'astuto Brunatto compila un libro bianco in difesa del frate e in accusa degli accusatori. Ne manda copia al nuovo papa, Paolo VI, al segretario dell'Onu, U Thant, al capo dello Stato italiano, Antonio Segni, e annuncia che lo darà in pasto ai giornali. Il risultato è che il Vaticano corre ai ripari e patteggia. Il libro bianco non vede più la luce e il Sant'Uffizio rimette in libertà padre Pio, annullando tutte le precedenti condanne. Dal 1965 alla morte, tre anni dopo, il Vaticano lo lascerà finalmente in pace.
Ma a determinare la retromarcia è soprattutto il cambio sulla cattedra di Pietro. Paolo VI, il nuovo papa, è un estimatore di padre Pio. Lo è sempre stato anche nei momenti più bui. E poi c'è un futuro papa in marcia, che a padre Pio è ancor più vicino. Nel novembre del 1962, quando la persecuzione contro il frate era all'acme, un vescovo polacco di nome Karol Wojtyla, a Roma per il Concilio Vaticano II, viene a sapere che in patria una sua amica d'infanzia, Wanda Poltawska, medico e psicologa, è in pericolo di vita per un cancro alla gola. Che fa? Scrive un biglietto a padre Pio, che conosce bene e dal quale era già stato, anche per confessarsi.
Ed ecco che dieci giorni dopo, dalla Polonia, gli scrivono che la Poltawska è guarita.
Completamente e all'improvviso.
Deo gratias. Oggi Wojtyla, divenuto papa, è fiero d'elevare agli altari un santo di cui si sente un po' padre. E un po' figlio.

Padre Pio e Papa Giovanni

E tra i suoi nemici più acerrimi chi c’era? Papa Giovanni XXIII.
Durante il suo pontificato la persecuzione di padre Pio raggiunse l’acme. Isolato, pedinato, spiato. Gli misero i microfoni nel confessionale. Estorsero alle sue seguaci confessioni di commerci sessuali: «Bis in hebdomada copulabat cum muliere», due volte la settimana s’accoppiava con una donna, scrissero gli inquisitori nel rapporto finale. Tutto smontato nella causa di beatificazione.
E il papa buono che aveva ordinato l’operazione contro padre Pio? Anche lui proclamato beato, nel 2000. Persecutore e perseguitato hanno fatto pace in cielo perché anche sulla terra si impari a convivere tra diversi.

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MaSSoneria,P2,politica,terrorismo,I.O.R.,mafia,vaticANO ecc:cosa hanno in comune?
by child Monday, Jun. 07, 2004 at 6:06 PM mail:

MaSSoneria,P2,politi...
alcuni_dei_malavitosi_-_politici_massoni_pidduisti_gladiatori_compromessi_con_i_bildeberger.jpg, image/jpeg, 927x786

Gaetano Saya nasce a Messina il 24/04/1956, cresciuto dal nonno Matteo Francesco, che aveva servito nel Regio Esercito ed era stato presente alla marcia su Roma, il quale gli aveva inculcato l'amore per la Patria e per il Duce; fin da giovanissimo simpatizza per il Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale e nel 1970 appena quattordicenne partecipa alle giornate di Reggio Calabria (rivolta per il capoluogo), a diciotto anni si arruola nel disciolto Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, dopo l'addestramento e una breve permanenza, viene ingaggiato dai Servizi Segreti della N.A.T.O. esperto in ISPEG, controspionaggio e antiterrorismo. Raggiunti i massimi livelli si congeda nel 1997. Cooptato nel 1975 dal Generale Giuseppe Santovito, allora Capo del SISMI, viene iniziato in una Loggia Massonica riservata; da Apprendista di primo grado in breve diviene Maestro Venerabile della Loggia "Divulgazione 1" a carattere internazionale. Nel Novembre 1997, viene citato come principale teste d'accusa della Procura della Repubblica di Palermo, nel processo contro Giulio Andreotti dove Gaetano Saya accusa Andreotti di essere il mandante dell'omicidio del Generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa; verità rivelatagli dal Generale ed amico fraterno Giuseppe Santovito. Congedatosi dai Servizi, e messosi in "sonno" Massonico, decide insieme ad un gruppo di provata fedeltà di dar vita al movimento politico, voluto da Almirante ed iniquamente soppresso, "Destra Nazionale". Gaetano Saya diviene così il capo assoluto di questa formazione politica, brillante l'intuizione di creare all'interno del Partito i Reparti di Protezione Nazionale ovvero le camicie grigie. Laureato in Legge e Scienze Politiche, Cavaliere dell'Ordre International de la Paix, Gaetano Saya si presenterà alle prossime elezioni politiche al Senato della Repubblica nei collegi di Messina e provincia.
LINK ESTERNO:http://www.amnistia.net/librairi/amnistia/n06/gladmil.htm


"Préparons-nous à nous battre à côté des Etats-Unis d'Amérique dans ce qui probablement, certainement même, sera la troisième guerre mondiale. La civilisation contre la barbarie: comme les anciennes légions romaines qui firent un désert et l'appelèrent paix. C'est le seul moyen dont nous disposons pour sauver notre culture, notre liberté, nos familles". Après les attentats du 11 septembre, cette annonce s'affichait sur le site Web d'un parti italien bien singulier, "Destra Nazionale". La droite nationale. "Dans les prochains mois, l'Italie pourrait être frappée par des attaques d'une violence inimaginable de la part des pays islamiques du bassin méditerranéen. Notre nation pourrait être détruite, avant même que les forces alliées puissent intervenir en aide aux Forces armées présentes sur notre territoire. 1.500.000 Islamiques sont déjà présents sur notre sol. Combien d'entre eux nous attaqueront-ils? Les Forces armées et la Police suffiront-elles à nous protéger? NON. Notre défense, doit venir de nous-mêmes avec les "Reparti di Protezione Nazionale" (Détachements de Protection Nationale). En cas de grave danger, ils seront un support valide aux Forces armées. Viens combattre avec nous, deviens une Chemise grise!"


Gaetano Saya, le "Chef" de "Destra Nazionale" habillé en "Chemise grise", dont voici l'uniforme officiel.


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Immédiatement un lien hypertexte aiguille l'internaute vers la page de propagande de cette nouvelle milice. Les Détachements de Protection Nationale, les Chemises grises. Cette organisation dispose d'un statut régulier. Rien de plus légal. On peut y lire "Les Détachements de Protection Nationale sont une organisation volontaire de libres citoyens qui avec leur engagement veulent exalter les valeurs jamais éteintes qui, depuis toujours, sont présentes dans le coeur de chaque Italien: Dieu, Famille, Patrie". Malgré le fait que cette libre association de citoyens dispose d'uniformes militaires, il est bien spécifié dans son règlement que "Les Détachements de Protection Nationale excluent armes et violence ainsi que tout autre comportement reconductible à des organisations militaires ou paramilitaires..." Cette déclaration d'intentions, ô combien angélique, n'empêche pourtant pas de mettre en évidence, sur la "home-page" du parti, un lien hypertexte qui vous envoie directement sur la page Web d'un véritable supermarché militaire domicilié aux Etats-Unis. Ici, à côté d'un bandeau publicitaire de Smith & Wesson vous pouvez, au moyen de votre carte bancaire préférée, faire vos emplettes. Visa, Mastercard et American Express sont les bienvenues... vous êtes en Amérique, pays de liberté!

Les Etats-Unis exercent une fascination bien particulière chez les dirigeants de "Destra Nazionale"... qui ont même importé, à quelques détails près, le logo officiel de la CIA pour en faire le symbole de leur parti. Telle une marque d'usine. Et pour cause... Le "Chef" de "Destra Nazionale" n'est autre que Gaetano Saya. Un homme qui a fait carrière dans le réseau occulte de l'OTAN, Gladio/Stay behind.




Depuis le Web de "Destra Nazionale", un lien vous conduit directement chez Stormfront, un site nazi américain.


Le leader de "Destra Nazionale", a aussi longtemps adhéré au Mouvement Social Italien - Droite Nationale, (créé après la guerre par l'ancien milicien fasciste Giorgio Almirante) dont Gianfranco Fini, l'actuel allié de Berlusconi, à été le secrétaire national. Or, Saya a très mal vécu le fait que le 27 janvier 1995, le parti des fascistes italiens change de nom pour s'appeler "Alleanza Nazionale". Pour Saya, il s'agit bien d'une trahison. "Fini a vendu le drapeau du social-fascisme et du corporatisme pour devenir un courant, même pas le plus radical, de Berlusconi", proclame fièrement ce fasciste de souche. A partir de cette date, Saya réunit autour de lui un petit noyau de gardiens du temple mussolinien qui se revendiquent comme les seuls héritiers légitimes "des idéaux que le monde entier nous a enviés: l'Histoire nous donnera raison". Le mouvement Destra Nazionale est né. Le 12 juillet 2000, il se structure en parti. Gaetano Saya, qui se définit comme "le chef absolu", aime raconter sa vie en soulignant "qu'il a été élevé par son grand-père Matteo Francesco, qui lui avait inculqué l'amour pour la patrie et pour le Duce". Gaetano Saya se décrit lui-même comme un fasciste... par filiation.

Né en 1956, Saya s'enrôle d'abord, en 1974, dans la police, mais très vite il découvre sa véritable vocation. Le renseignement. C'est ainsi qu'il rejoint la structure occulte des services secrets de l'OTAN, Gladio. En 1975, il est initié par le général Santovito, chef du SISMI, le service secret militaire italien, et membre de la loge P2, dans une loge réservée, "Divulgation 1". Cette loge, encore plus secrète que la P2, a un caractère international et est partie intégrante du dispositif souterrain de l'OTAN. Par l'intermédiaire du général Santovito, qui avait participé à la tentative de coup d'Etat mise au point en 1974 par les services américains sur la Péninsule, Saya était en contact avec le "vénérable" grand maître de la loge P2 Licio Gelli. Les rapports entre ces deux personnages se sont poursuivis au fil du temps. Dans une lettre de 1991, Licio Gelli disait son estime et sa sympathie à Gaetano Saya en lui offrant une lumineuse définition de la vérité: "La vérité a un seul visage, celui de l'honnêteté vers les autres et envers soi même..." Entre "hommes d'honneurs" cela va sans dire...




Une lettre de Licio Gelli. Le "vénérable" grand maître de la loge P2 exprime son estime au "Chef" de "Destra Nazionale".
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En 1997, Gaetano Saya est convoqué en qualité de témoin au procès intenté, à Palerme, contre l'ancien président du Conseil italien Giulio Andreotti, accusé de participation à association mafieuse. Devant les juges, Saya déclare que Giulio Andreotti est le commanditaire de l'assassinat du général Carlo Alberto Dalla Chiesa, lui aussi un ancien de le P2, qui fut tué peu après sa nomination comme préfet de Palerme en 1982. A cette occasion, Saya a déclaré publiquement devant les juges qu'il était un ancien agent secret de l'OTAN et qu'il avait entretenu des rapports très étroits avec des réseaux maçonniques américains ainsi qu'avec Licio Gelli. A l'appui de ses dires, il n'a pas hésité à exhiber devant la cour sa correspondance avec le vénérable maître de le P2. Concernant le rôle d'Andreotti comme commanditaire de l'assassinat du général dalla Chiesa, Saya a affirmé qu'il devait cette information au général Santovito. "C'était le 16 juin 1982" a raconté Saya aux juges. Il s'en souvenait parfaitement, car ce jour à Palerme avait eu lieu un règlement de comptes. Un clan mafieux avait assassiné Alfio Ferlito, chef d'un clan rival, criblé de balles pendant son transfert d'une prison à une autre.


Pinochet, "le remède contre le mal", fièrement affiché sur le site de DN.
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Les tueurs n'avaient pas hésité à abattre également les trois carabiniers qui escortaient Ferlito. Le général Dalla Chiesa s'était rendu immédiatement sur les lieux du drame. Saya se souvenait que ce jour-là, il était en train de demander au général Santovito de l'appuyer afin qu'il puisse réintégrer les rangs de la police italienne. Santovito lui répondit que l'affaire était très compliquée, vue son implication dans l'affaire de la loge P2. Saya lui rétorqua que Dalla Chiesa, qui avait lui aussi fait partie de la loge de Licio Gelli, venait d'être promu préfet. Face a cette "injustice" manifeste, le général Santovito lui aurait alors révélé que les jours de Dalla Chiesa étaient comptés: c'était Giulio Andreotti, selon ses dires, qui souhaitait sa mort. Au moment de cette déposition fracassante, le général Santovito était malheureusement décédé depuis une dizaine d'années. Et, comme le fit remarquer le fils du préfet Dalla Chiesa: "Il y a une stratégie qui semble vouloir frapper Andreotti en faisant parler les morts, mais, à la fin de cette histoire, Andreotti démontrera que toutes ces accusations n'ont aucun fondement et, ainsi il arrivera à s'en sortir". Tel sera bien le cas. À la fin d'un procès interminable, Andreotti fut acquitté.




Le 02.04.2001 le ministère de l'Intérieur italien a déclaré "régulier" le dépôt du logo de candidature aux élections de ce parti fasciste.
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Lors de son audition, Saya fut aussi interrogé par l'avocate de la défense, Giulia Bongiorno. Elle insista afin de connaître la structure de l'OTAN pour laquelle Saya avait travaillé si assidûment. L'acharnement de l'avocate se heurta à l'inlassable réponse du témoin: "Je ne peux pas vous répondre, c'est un secret OTAN". Et, quand l'avocate d'Andreotti lui demanda pour quelle raison il ne s'était pas manifesté plus tôt, tout au moins après l'assassinat de Dalla Chiesa, Saya répondit, tranquillement: "Je ne l'ai pas fait". Et il quitta tout aussi tranquillement le tribunal à la suite de son témoignage.

Aujourd'hui, le parti de ce monsieur affirme publiquement que "les Forces armées italiennes, ainsi que les forces de police sont littéralement abandonnées par ces politiciens qui ne se préoccupent pas de ceux qui défendent, avec les armes, la Patrie". Il souligne ensuite que "la Droite Nationale en concertation avec des représentants des Forces armées et de la police nationale a élaboré un programme qui servira de base pour la suite de l'activité politique en faveur des Forces armées de l'Etat". "Destra Nazionale" se propose ainsi de devenir le porte-parole des forces armées et des fonctionnaires de police. Il faut souligner que les structures répressives sont pour eux une source d'inspiration irremplaçable. Tel un héros, la photo de Pinochet est fièrement affichée sur leur site Internet avec cette mention: "Vous êtes des communistes, vous voulez détruire les fondements de la société, les valeurs fondamentales de notre civilisation chrétienne, l'existence même du monde libre. Vous êtes des ennemis qui doivent être combattus avec tous les moyens. Vous êtes le mal. Pinochet est le remède". Le responsable de la coordination du parti "Destra Nazionale" (qui dispose de 20 bureaux dans la Péninsule) s'appelle Giuseppe Scarano. C'est un fonctionnaire de police actuellement en poste à la préfecture de Milan.

Avec de tels défenseurs de la civilisation chrétienne, l'Oncle Sam trouvera sûrement les croisés dont il rêve dès que l'opportunité se fera sentir.

Tout ceci se passe aujourd'hui, en Europe. "Destra Nazionale" est un parti légal dans une République italienne où, constitutionnellement, toute reconstitution du parti fasciste est interdite. Pour l'instant.

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Chi è Gaetano Saya?
by UNA VOLTA DEI NOSTRI, PER SEMPRE DEI NOSTRI.. Monday, Jun. 07, 2004 at 6:23 PM mail:

Chi è Gaetano Saya?...
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Gaetano Saya nasce a Messina nel 1956, cresciuto dal nonno Matteo Francesco Gesuino http://www.destranazionale.org/epoca.html , che aveva servito nel Regio Esercito ed era stato presente alla marcia su Roma, il quale gli aveva inculcato l'amore per la Patria; fin da giovanissimo simpatizza per il Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale e nel 1970 appena quattordicenne partecipa http://www.destranazionale.org/reggioc.html alle giornate di Reggio Calabria (rivolta per il capoluogo), a diciotto anni si arruola nel disciolto Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, dopo l'addestramento e una breve permanenza, viene ingaggiato dai Servizi Segreti della N.A.T.O. esperto in ISPEG (Informazioni, Sabotaggio, Propaganda e Guerriglia), controspionaggio e antiterrorismo. Raggiunti i massimi livelli si congeda nel 1997. Cooptato nel 1975 dal Generale Giuseppe Santovito, allora Capo del SISMI, viene iniziato in una Loggia Massonica riservata; da Apprendista di primo grado in breve diviene Maestro Venerabile della Loggia "Divulgazione 1" a carattere internazionale. Nel Novembre 1997, viene citato come principale teste d'accusa della Procura della Repubblica di Palermo, nel processo contro Giulio Andreotti dove Gaetano Saya accusa Andreotti di essere il mandante dell'omicidio del Generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa; verità rivelatagli dal Generale ed amico fraterno Giuseppe Santovito. Congedatosi dai Servizi, e messosi in "sonno" Massonico, decide insieme ad un gruppo di provata fedeltà di dar vita al movimento politico, voluto da Almirante ed iniquamente soppresso, "Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale". Gaetano Saya diviene così il capo assoluto di questa formazione politica, brillante l'intuizione di creare all'interno del Partito i Reparti di Protezione Nazionale ovvero le camicie grigie. Laureato in Legge e Scienze Politiche, Cavaliere dell'Ordre International de la Paix. Il primo Dicembre 2002 in Milano è stato nominato Presidente onorario dell' U.N.F.P. (Unione Nazionale Forze di Polizia), il primo sindacato di Polizia interforze.
Cosa dicono di lui: http://www.amnistia.net/librairi/amnistia/n06/gladmil.htm

UNA VOLTA DEI NOSTRI, PER SEMPRE DEI NOSTRI...
(Motto Ma$$oniko?)0Ma$$oneria nelle armate=esercito a$$ervito alla ma$$oneria? Giusto stò fatto qua?

"Lasciate che chi non ha voglia di combattere sene vada. Dategli dei soldi perché accelleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Chiunque sopravviva a questo giorno, mostrerà le sue cicatrici ai vicini, e racconterà storie gloriose di tutte le grandi imprese di questa battaglia. Insegnerà quelle storie a suo figlio e da oggi alla fine del mondo verremo ricordati. Noi pochi, noi pochi felici, noi banda di fratelli: perché chiunque ha versato il suo sangue insieme a me è mio fratello. E quegli uomini che hanno avuto paura si sentiranno inferiori quando sentiranno come abbiamo combattuto e come siamo morti insieme."


allucinante,
se NON li fermiamo siamo MORTI!

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Qualcuno ha visto il sito di Forza Nuova?
by XxX Monday, Jun. 07, 2004 at 6:26 PM mail:

"PROFEZIA

...E QUANDO VOI SENTIRETE SCROSCIO COME MAI SCROSCIO SI è FATTO SENTIRE NELLA STORIA DEL MONDO, SAPPIATE CHE IL TUONO iTALICO AVRà RAGGIUNTO IL SUO SCOPO. a QUESTO RUMORE LE AQUILE CADRANNO MORTE DALL'ALTO DEI VENTI, E I LEONI, NEI DESERTI PIù LONTANI DELL'aFRICA, ABBASSERANNO LA CODA E SCIVOLERANNO NEI LORO ANTRI REALI. iN iTALIA SI RAPPRESENTERà UN DRAMMA IN CONFRONTO AL QUALE LA RIVOLUZIONE fRANCESE NON SARà CHE UN'IDILLIO INNOCENTE... E L'ORA SUONERà. E I POPOLI SI RAGGRUPPERANNO COME SUI GRADINI DI UN'ANFITEATRO, INTORNO ALL'ITALIA, PER VEDERE GRANDI E TERRIBILI GIOCHI. IO VI CONSIGLIO, STATE TRANQUILLI, ALLORA, E SOPRATTUTTO GUARDATEVI DALL'APPLAUDIRE!!!
***
...La Destra non è già, non può, non vuole essere la "guardia del corpo" di privilegi di individui e di classi; ma vuole essere la grande guardia che tutela la sicurezza e la grandezza immancabile del Popolo Italiano. Solo uomini di poca e mala fede, possono dubitare della purezza della nostra fede ! Noi nulla chiediamo, ma siamo pronti a dare tutto, anche se necessario, la vita per la causa dell'Italia. E se vogliamo ripulire l'Italia dal marcio che vi si annida, e se vogliamo, fermissimamente vogliamo riportare una ferrea disciplina in tutta la Nazione, non è certo per stolta ambizione ma è semplicemente perchè i nostri morti ci hanno lasciato un testamento vergato con il sangue, il sangue di coloro che morendo fecero grande l'Italia. La Destra snuda la sua spada per tagliare i troppi nodi di Gordio, che irretiscono e intristiscono la vita Italiana. Chiamiamo Iddio sommo e lo Spirito immortale delle migliaia di morti a testimoni che un solo impulso ci spinge, una sola volontà ci raccoglie, un solo pensiero ci infiamma: contribuire alla grandezza e alla salvezza della Patria. Uomini della Destra di tutta Italia, tendete gli spiriti e le forze, bisogna vincere e con l'aiuto di Dio VINCEREMO!!!"
-----------------------------------------------------------


...Ma questa è solo una misera citazione. Munitevi di un antiemetico e visitate il sito della Destra Nazionale filoamericana (il che la dice lunga), aggiornato dopo l'11 Settembre. Un'orgia abominevole di retorica, odio anticomunista, rigurgiti ordinovisti, patrie dei e famiglie, il tutto mescolato con scrosci, fulmini, fiotti e ore che finalmente sono giunte. Segnalo inoltre:


-----------------------------------------------------------
"Nei prossimi mesi l'Italia potrebbe essere investita da attacchi di una violenza inaudita da parte di paesi islamici del bacino Mediterraneo. La nostra Nazione potrebbe essere distrutta prima ancora che forze alleate intervengano in ausilio delle Forze Armate presenti sul territorio.
1.500.000 ISLAMICI SONO GIA' SUL NOSTRO TERRITORIO.
Quanti di loro ci attaccheranno?
Basteranno le sole Forze Armate e di Polizia a proteggerci?
NO!
La nostra difesa, parte da noi stessi con i Reparti di Protezione Nazionale
che in caso di grave pericolo saranno un valido supporto alle forze armate preesistenti"
----------------------------------------------------------

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questa e' roba publica: forzanuova.it
by me Monday, Jun. 07, 2004 at 6:30 PM mail:

questa e' roba publica:

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org: Destra Nazionale
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person: Saya Gaetano
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person: Davide Gonnelli
address: Sideralia s.a.s.
address: Loc. Poggio Olivo 106
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phone: +39 0578 274025
e-mail: info@sideralia.it
nic-hdl: DG3635-ITNIC
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source: IT-NIC

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Distruggiamoli tutti
by guerra ai Bildeberger e ai loro amichetti Monday, Jun. 07, 2004 at 6:37 PM mail:

Guerra sia ai Bildeberger e ai loro amichetti ma$$onici.

Ho sempre diffidato di tutte queste cose ...
Distruggiamoli tutti,ricacciamoli all'inferno dal quale sono saltati fuori questi luridi vermi,con tutto il rispetto che si meritano i poveri luridi vermi dell'esempio ma era solo una merdafora...ha ha ha!

Sia fatta la Rivoluzione ora e sempre!

Ed a quando un pó di giustizia?

Se si scopriranno, ma quando,le malefatte dei servizi segreti:di come uccidono e torturano,di come spendono male i nostri sudati risparmi?

Ed a quando si sveleranno i loro crimini mondiali x la dominazione mondialista? (La cosi detta GLOBALIZAZIONE CON LA SUA cULTURA BASTARDA: LA NEW AGE! CULTURA DI DISTRUZIONE E MOTRE OLTRE CHE DI DIVISIONE TRA I POPOLI!).

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GAETANO SAYA e le loro nefandezze
by L' UNICO FASCISTA BUONO E' QUELLO MORTO Monday, Jun. 07, 2004 at 7:14 PM mail:

GAETANO SAYA e le lo...
bildeberger_gia_attivi_in_italia_-_ecco_uno_ad_uno_chi_sono_e_cosa_facciano.gif, image/gif, 725x799

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/127647.php

http://nyc.indymedia.org/front.php3?article_id=35205&group=webcast

http://nycap.indymedia.org/front.php3?article_id=3512&group=webcast

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94541.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94920.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94559.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94586.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94576.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94790_comment.php#94805

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94920.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94559.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/95296.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94920_comment.php#95301

http://WWW.italy.indymedia.org/news/2002/10/94920_comment.php#95301

http://cosco-giuseppe.tripod.com/

http://www.disinformazione.it/

http://www.censurati.it

Gladio,maS.S.oneriaP2,Destra Nazionale,Ior ed altra merda ancora ...
... e scusate se sono rimasto pure corto !

P2 (Loggia Propaganda Due)

- Che cos'è
- Lo statuto
- Elenco degli iscritti
- Le vicende in cui è implicata


Che cos'è
La data di fondazione della loggia massonica Propaganda Due si perde nel tempo, come spesso accade per simili consorterie. E' noto, comunque, che era un antico sodalizio che accoglieva gli elementi più importanti e prestigiosi, fin da quando, nel secolo scorso, la massoneria, aveva avuto un ruolo centrale nelle vicende italiane. Dopo la seconda guerra mondiale era stata riorganizzata anche la loggia P2, con l'aiuto della massoneria USA, trasferendovi i massoni più in vista o che dovevano restare "coperti". Nel Dicembre 1965 il Gran Maestro aggiunto Roberto Ascarelli presenta l'apprendista Licio Gelli al Gran Maestro Gamberini, il quale lo eleva immediatamente di grado nella gerarchia massonica e lo inserisce nella loggia P2. Nel 1969 Ascarelli e Gamberini affidano a Gelli un non meglio precisato incarico speciale nella loggia. Nel 1971 Gelli diviene segretario organizzativo e ha il totale controllo della loggia. Nel frattempo molti personaggi eccellenti, soprattutto militari e finanzieri si sono iscritti, tra questi il generale Allavena che porterà in dote le copie dei fascicoli delle schedature del SIFAR. Nel '69 capi massonici diranno che grazie a Gelli 400 alti ufficiali dell'esercito sono stati iniziati alla massoneria al fine di predisporre un "governo di colonnelli", sempre preferibile ad un governo comunista. Nel 1972 il nuovo segretario organizzativo cambia nome alla loggia in "Raggruppamento Gelli-P2" accentuandone le caratteristiche di segretezza evitando qualsiasi tipo di controllo. Nel 1973 la loggia segreta "Giustizia e Libertà" si fonde con la P2. Alla Gran Loggia di Napoli del Dicembre 1974, qualcosa di simile a un conclave massonico alcuni tentarono di sciogliere la P2 e di abrogarne i regolamenti particolari, ma senza successo, Gelli aveva acquisito troppo potere nel frattempo. Lino Salvini, maestro del Grande Oriente d'Italia, quindi, nonostante non vedesse di buon occhio tanto potere concentrato in quella loggia, il 12 Maggio 1975 decretò ufficialmente la ricostituzione della loggia P2 elevando Gelli al grado di maestro venerabile. La loggia P2 valicherà presto i confini nazionali e conterà affiliati in diversi paesi dove non si limiterà a fare proselitismo, ma parteciperà, nei modi che la caratterizzano alla vita politica, economica e finanziaria di tali paesi. In Argentina, per esempio favorirà il golpe militare, per poi perorare la causa del ritorno di Peron, così come risulterà implicata nello scoppio del conflitto delle isole Malvinas. La loggia P2 risulterà attiva in Uruguay, Brasile, Venezuela, negli Stati Uniti, in diversi paesi europei e non ultima in Romania, dove Gelli avrà importanti rapporti con il regime "socialista" di Ceausescu, nonostante l'anticomunismo viscerale di tutti gli aderenti alla P2. Evidentemente a Ceausescu non era rimasto niente di comunista e Gelli lo sapeva. Analizzare gli intrighi, la partecipazione a tentativi di colpo di stato o a colpi di stato riusciti, a stragi, attentati, omicidi, depistamenti, operazioni finanziarie sporche e' praticamente impossibile. Basti pensare che dopo il ritrovamento di una parte dei documenti relativi alle attività della loggia ad Arezzo il 17 Marzo 1981 e di altri a Montevideo in Uruguay e' stata costituita una commissione parlamentare di inchiesta presieduta da Tina Anselmi, i cui atti sono raccolti in 76 volumi di dimensioni consistenti e che la documentazione raccolta occupa diverse scaffalature anch'esse di dimensioni consistenti. Semplicemente ci limiteremo a dare un parziale elenco delle vicende in cui la P2 e' implicata. Anche l'elenco degli iscritti che forniamo e' parziale, purtroppo però è l'unico conosciuto, si calcola comunque che gli iscritti alla loggia fossero 2500/3000 e non 963 come risulta dalle liste sequestrate ad Arezzo.

Il 10 Dicembre 1981 il Parlamento ha ufficialmente sciolto la P2. Si tratta però solo di un atto formale, in realtà Gelli, nonostante i molti anni di carcere a cui e' stato condannato, e' ancora a piede libero e ha a disposizione un'enorme patrimonio per continuare a tessere i suoi intrighi. Il "piano di rinascita democratica" sequestrato a Maria Grazia Gelli nel Luglio 1982, che rappresenta la "carta programmatica per l'Italia" della P2, e' divenuto il programma di Silvio Berlusconi, in gran parte attuato. Ma ciò che più preoccupa e' che non può essere un semplice decreto a sciogliere un simile agglomerato di "veri criminali". Finché esisteranno enormi gruppi finanziari, potentati economici, multinazionali che dominano i popoli, continueranno ad esistere cosche mafiose e massoniche come la P2. Del resto, come anche attraverso questo lavoro abbiamo cercato di spiegare la P2 travalica i confini nazionali anche formalmente, Gelli nella Primavera del 1975 ha fondato a Montecarlo l'OMPAM che nessuno si sogna di sciogliere. L'unica cosa che ci rimane da fare e' combattere simili accozzaglie di moderni fascisti con ogni mezzo necessario.

Lo Statuto

PREMESSA
1) L' aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema
2) il piano tende invece a rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori.
3) Il piano si articola in una sommaria indicazione di obiettivi, nella elaborazione di procedimenti - anche alternativi - di attuazione ed infine nell'elencazione di programmi a breve, medio e lungo termine.
4) Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione successivi al restauro delle istituzioni fondamentali.

OBIETTIVI
1) Nell'ordine vanno indicati:

a) i partiti politici democratici, dal PSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI (con riserva di verificare la Destra Nazionale)
b) la stampa, escludendo ogni operazione editoriale, che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto: Corriere della Sera, Giorno, Giornale, Stampa, Resto del Carlino, Messaggero, Tempo, Roma, Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale di Sicilia, per i quotidiani; e per i periodici: Europeo, Espresso, Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV va dimenticata.
c) i sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia autonomi, nella ricerca di un punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al prezzo di una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei lavoratori;
d) il Governo, che va ristrutturato nella organizzazione ministeriale e nella qualità degli uomini da proporre ai singoli dicasteri;
e) la magistratura, che deve essere ricondotta alla funzione di garante della corretta e scrupolosa applicazione delle leggi;
f) il Parlamento, la cui efficienza e' subordinata al successo dell'operazione sui partiti politici, la stampa e i sindacati.

2) Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico finanziario. La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo.
Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi successivi, accessibili soltanto dopo il buon esito della prima operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a subire intersezioni e interferenze reciproche, come si vedrà in dettaglio in sede di elaborazione dei procedimenti.

3) Primario obiettivo e indispensabile presupposto dell'operazione e' la costituzione di un club (di natura rotariana per l'etereogenità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati, nonché pochissimi e selezionati uomini politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità. Gli uomini che ne fanno parte debbono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale, tali cioè da costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione del piano e nei confronti delle forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare. Importante e' stabilire subito un collegamento valido con la massoneria internazionale.

PROCEDIMENTI
1) Nei confronti del mondo politico occorre:
a) selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte politica (per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli);
b) in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica;
c) in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti -con i dovuti controlli- a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti;
d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale. Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà e tendenzialmente disponibili per un'azione politica pragmatistica, con rinuncia alle consuete e fruste chiavi ideologiche. Altrimenti il rigetto da da parte della pubblica opinione e' da ritenere inevitabile.

2) Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti) l'impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere previsto nominativamente. Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3 elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell'altro. L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio, o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che conoscono l'ambiente. Ai giornalisti acquisti dovrà essere affidato il compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici come sopra prescelti in entrambe le ipotesi alternative 1c e 1d.
In un secondo tempo occorrerà:
a) acquisire alcuni settimanali di battaglia;
b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;
c) coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per la stampa locale;
d) dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art. 21 Costit.

3) Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria e' fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per poi agevolare la fusione con gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederati allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti.
Gli scopi reali da ottenere sono:
a) restaurazione della libertà individuale, nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica, con effettive garanzie di segretezza del voto;
b) ripristinare per tale via il ruolo effettivo del sindacato di collaboratore del fenomeno produttivo in luogo di quello legittimamente assente di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative.
Sotto tale profilo, la via della scissione e della successiva integrazione con gli autonomi sembra preferibile anche ai fini dell'incidenza positiva sulla pubblica opinione di un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori. Anche in termini di costo e' da prevedere un impiego di strumenti finanziari di entità inferiori all'altra ipotesi.

4) Governo Magistratura e Parlamento

a) selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte politica (Per il PSI, ad esempio Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli);
b) in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica;
c) in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti - con i dovuti controlli - a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti;
d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI - PSDI - PRI - Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale. Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà, e tendenzialmente disponibili per un'azione politica pragmatica, con rinuncia alle consuete e fruste chiavi ideologiche. Altrimenti il rigetto da parte della pubblica opinione e' da ritenere inevitabile.

2) Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti) l'impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere previsto nominatim. Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3 elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell'altro. L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio, o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che conoscono l'ambiente.
Ai giornalisti acquisiti dovrà essere affidato il compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici come sopra prescelti in entrambe le ipotesi alternative 1c e 1d.
In secondo tempo occorrerà:
a) acquisire alcuni settimanali di battaglia;
b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;
c) coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per la stampa locale;
d) dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art. 21 Costit.

3) Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL e maggioritari della UIL, per poi agevolare la fusione con gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederati allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimorti.
Gli scopi reali da ottenere sono:
a) restaurazione della libertà individuale nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica con effettive garanzie di segretezza del voto;
b) ripristinare per tale via il ruolo effettivo del sindacato di collaboratore del fenomeno produttivo in luogo di quella illegittimamente assente di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative.
Sotto tale profilo, la via della scissione e della successiva integrazione con gli autonomi sembra preferibile anche ai fini dell'incidenza positiva sulla pubblica opinione di un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori. Anche in termini di costo e' da prevedere un impiego di strumenti finanziari di entità inferiore all'altra ipotesi.

4) Governo, Magistratura e Parlamento

E' evidente che si tratta di obiettivi nei confronti dei quali i procedimenti divengono alternativi in varia misura a seconda delle circostanze. E' comunque intuitivo che, ove non si verifichi la favorevole circostanza di cui in prosieguo, i tempi brevi sono - salvo che per la Magistratura - da escludere essendo i procedimenti subordinati allo sviluppo di quelli relativi ai partiti, alla stampa e ai sindacati, con la riserva di una più rapida azione nei confronti del Parlamento ai cui componenti e' facile estendere lo stesso modus operandi già previsto per i partiti politici.
Per la Magistratura e' da rilevare che esiste già una forza interna (la corrente di magistratura indipendente della Ass. Naz. Mag.) che raggruppa oltre il 40% dei magistrati italiani su posizioni moderate.
E' sufficiente stabilire un accordo sul piano morale e programmatico ed elaborare una intesa diretta a concreti aiuti materiali per poter contare su un prezioso strumento, già operativo nell'interno del corpo anche al fine di taluni rapidi aggiustamenti legislativi che riconducano la giustizia alla sua tradizionale funzione di elementi di equilibrio della società e non già di eversione. Qualora invece le circostanze permettessero di contare sull'ascesa al Governo di un uomo politico (o di un'equipe) già in sintonia con lo spirito del club e con le sue idee "ripresa democratica", e' chiaro che i tempi dei procedimenti riceverebbero una forte accelerazione anche per la possibilità di attuare subito il programma di emergenza e quello a breve termine in modo contestuale all'attuazione dei procedimenti sopra descritti. In termini di tempo ciò significherebbe la possibilità di ridurre a 6 mesi e anche meno il tempo di intervento, qualora sussista il presupposto della disponibilità dei mezzi finanziari.

PROGRAMMI

Per programmi si intende la scelta, in scala di priorità, delle numerose operazioni in forma di:
a) azioni di comportamento politico ed economico;
b) atti amministrativi (di Governo);
c) atti legislativi; necessari a ribaltare - in concomitanza con quelli descritti in materia di procedimenti - l'attuale tendenza di disfascimento delle istituzione e, con essa, alla disottemperanza della Costituzione i cui organi non funzionano più secondo gli schemi originali. Si tratta, in sostanza, di "registrare" - come nella stampa in tricromia - le funzioni di ciascuna istituzione e di ogni organo relativo in modo che i rispettivi confini siano esattamente delimitati e scompaiano le attuali aree di sovrapposizione da cui derivano confusione e indebolimento dello Stato.
A titolo di esempio, si considerano due fenomeni:
1) lo spostamento dei centri di potere reale dal Parlamento ai sindacati ed al Governo ai padronati multinazionali con i correlativi strumenti di azione finanziaria. Sarebbero sufficienti una buona legge sulla programmazione che rivitalizzi il CNEL e una nuova struttura dei Ministeri accompagnate da norme amministrative moderne per restituire ai naturali detentori il potere oggi perduti;
2) l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi 10 anni quale risultante di una giusta politica di ampliamento dell'area di istruzione pubblica, non accompagnata però dalla predisposizione di corpi docenti adeguati e preparati nonché dalla programmazione dei fabbisogni in tema di occupazione.
Ne e' conseguente una forte e pericolosa disoccupazione intellettuale - con gravi deficienze invece nei settori tecnici nonché la tendenza a individuare nel titolo di studio il diritto al posto di lavoro. Discende ancora da tale stato di fatto la spinta all'egualitarismo assolto (contro la Costituzione che vuole tutelare il diritto allo studio superiore per i più meritevoli) e, con la delusione del non inserimento, il rifugio nella apatia della droga oppure nell'ideologia dell'eversione anche armata. Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio - posto di lavoro; nel predisporre strutture docenti valide; nel programmare, insieme al fenomeno economico, anche il relativo fabbisogno umano; infine nel restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione.
Sotto molti profili, la definizione dei programmi intersecherà temi e notazioni già contenute nel recente Messaggio del Presidente della Repubblica - indubbiamente notevole - quale diagnosi della situazione del Paese, tenendo, però, ad indicare terapie più che a formulare nuove analisi.
Detti programmi possono essere esecutivi - occorrendo - con normativa d'urgenza (decreti legge).
a) Emergenza a breve termine . Il programma urgente comprende, al pari degli altri provvedimenti istituzionali (rivolti cioè a "registrare" le istituzioni) e provvedimenti di indole economico-sociale.
a1) Ordinamento giudiziario: le modifiche più urgenti investono:
- la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati;
- il divieto di nomina sulla stampa i magistrati comunque investiti di procedimenti giudiziari;
- la normativa per l'accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari);
- la modifica delle norme in tema di facoltà libertà provvisoria in presenza dei reati di eversione - anche tentata - nei confronti dello Stato e della Costituzione, nonché di violazione delle norme sull'ordine pubblico, di rapina a mano armata, di sequestro di persona e di violenza in generale.
a2) Ordinamento del Governo
1 - legge sulla Presidenza del Consiglio e sui Minister (Cost. art. 95) per determinare competenze e numero (ridotto, con eliminazione o quasi dei Sottosegretari);
2 - legge sulla programmazione globale (Cost. art. 41) incentrata su un Ministero dell'economia che ingloba le attuali strutture di incentivazione (Cassa Mezz. - PPSS - Mediocredito Industria - Agricoltura), sul CNEL rivitalizzato quale punto d'incontro delle forze sociali e sindacali, imprenditoriali e culturali e su procedure d'incontro con il Parlamento e le Regioni;
3 - riforma dell'amministrazione (Cost. artt. 28 -97 - 98) fondato sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo, sulla netta separazione della responsabiltà politica da quella amministrativa che diviene personale (istituzione dei Segretari Generali di Ministero) e sulla sostituzione del principio del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso;
4 - definizione della riserva di legge nei limiti voluti e richiesti espressamente dalla Costituzione e individuazione delle aree di normativa secondaria (regolamentare) in ispecie di quelle regionali che debbono essere obbligatoriamente limitate nell'ambito delle leggi cornice.
a3) Ordinamento del Parlamento
1) ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla CD e funzione economica al SR);
2) modifica (già in corso) dei rispettivi Regolamenti per ridare forza al principio del rapporto (Cost. art. 64) fra maggioranza-Governo da un lato, e opposizione, dall'altro, in luogo della attuale tendenza assemblearistica;
3) adozione del principio delle sessioni temporali in funzione di esecuzione del programma
governativo.

b) Provvedimenti economico-sociali
b1) abolizione della validità legale dei titoli di studio (per sfollare le università e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attui i precetti della Costituzione);
b2) adozione di un orario unico nazionale di 7 ore e 30' effettive (dalle 8,30 alle 17) salvi i turni necessari per gli impianti a ritmo di 24 ore, obbligatorio per tutte le attività pubbliche e private;
b3) eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (salvo 2 giugno – Natale - Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto;
b4) obbligo di attuare in ogni azienda ed organo di Stato i turni di festività - anche per sorteggio - in tutti i periodi dell'anno, sia per annualizzare l'attività dell'industria turistica, sia per evitare la "sindrome estiva" che blocca le attività produttive;
b5) revisione della riforma tributaria nelle seguenti direzioni:
1 - revisione delle aliquote per i lavoratori dipendenti aggiornandole al tasso di svalutazione 1973-76;
2 - nettizzazione all'origine di tutti gli stipendi e i salari delle P.A. (onde evitare gli enormi costi delle relative partite di giro);
3 - inasprimento delle aliquote sui redditi professionali e sulle rendite;
4 - abbattimento delle aliquote per donazioni e contributi a fondazioni scientifiche e culturali riconosciute, allo scopo di sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto;
5 - alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammortamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento delle aziende produttive;
6 - reciprocità fra Stato e dichiarante nell'obbligo di mutuo acquisto ai valori dichiarati ed
accertati;
b6) abolizione della nominatività dei titoli azionari per ridare fiato al mercato azionario e
sollecitare meglio l'autofinanziamento delle aziende produttive;
b7) eliminazione delle partite di giro fra aziende di Stato ed istituti finanziari di mano pubblica in sede di giro conti reciprochi che si risolvono - nel gioco degli interessi - in passività inutili dello stesso Stato;
b8) concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali
dall'estero;
b9) costituzione di un fondo nazionale per i servizi sociali (case - ospedali - scuole
- trasporti) da alimentare con:
1 - sovraimposta IVA sui consumi voluttuari (automobili - generi di lusso)
2 - proventi dagli inasprimenti ex b5)4;
3 - finanziamenti e prestiti esteri su programma di spesa;
4 - stanziamenti appositi di bilancio per investimenti;
5 - diminuzione della spesa corrente per parziale pagamento di stipendi statali superiori a
L. 7.000.000 annui con speciali buoni del Tesoro al 9% non commerciabili per due anni.
Tale fondo va destinato a finanziare un programma biennale di spesa per almeno 10.000 miliardi. Le riforme di struttura relative vanno rinviate a dopo che sia stata assicurata la disponibilità dei fabbricati, essendo ridicolo riformare le gestioni in assenza di validi strumenti (si ricordino i guasti della riforma sanitaria di alcuni anni or sono che si risolvette nella creazione di 36.000 nuovi posti di consigliere di amministrazione e nella correlativa lottizzazione partitica in luogo di creare altri posti letto) Per quanto concerne la realizzabilità del piano edilizio in presenza della caotica legislazione esistente, sarà necessaria una legge che imponga alle Regioni programmi urgenti straordinari con termini brevissimi surrogabili dall'intervento diretto dello Stato; per quanto si riferisce in particolare all'edilizia abitativa, il ricorso al sistema dei comprensori obbligatori sul modello svedese ed al sistema francese dei mutui individuali agevolati sembra il metodo migliore per rilanciare questo settore che e' da considerare il volano della ripresa economica;
b10) aumentare la redditività del risparmio postale elevando il tasso al 7%;
b11) concedere incentivi prioritari ai settori:
I - turistico
II - trasporti marittimi
III - agricolo specializzato (primizie zootecnia)
IV - energetico convenzionale e futuribile (nucleare - geotermico - solare)
V - industria chimica fine e metalmeccanica specializzata di trasformazione; in modo da
sollecitare investimenti in settori ad alto tasso di mano d'opera ed apportatori di valuta;
b12) sospendere tutte le licenze ed i relativi incentivi per impianti di raffinazione primaria del petrolio e di produzione siderurgica pesante.

c) Pregiudiziale e' che oggi ogni attività secondo quanto sub a) e b) trovi protagonista e gestore un Governo deciso ad essere non già autoritario bensì soltanto autorevole e deciso a fare rispettare le leggi esistenti. Così e' evidente che le forze dell'ordine possono essere mobilitate per ripulire il paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive soltanto alla condizione che la Magistratura li processi e condanni rapidamente inviandoli in carceri ove scontino la pena senza fomentare nuove rivolte o condurre una vita comoda. Sotto tale profilo, sembra necessario che alle forze di P.S. sia restituita la facoltà di interrogatorio d'urgenza degli arrestati in presenza dei reati di eversione e tentata eversione dell'ordinamento, nonché di violenza e resistenza alle forze dell'ordine, di violazione della legge sull'ordine pubblico, di sequestro di persona, di rapina a mano armata e di violenza in generale.

d) Altro punto chiave è l'immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese. E' inoltre opportuno acquisire uno o due periodici da contrapporre a Panorama, Espresso, Europeo sulla formula viva "Settimanale".

MEDIO E LUNGO TERMINE

Nel presupposto dell'attuazione di un programma a breve termine come sopra definito, rimane da tratteggiare per sommi capi un programma a medio e lungo termine con l'avvertenza che mentre per quanto riguarda i problemi istituzionali è possibile fin d'ora formulare ipotesi concrete, in materia di interventi economico-sociali, salvo per quel che attiene pochissimi grandi temi, è necessario rinviare nel tempo l'elencazione di problemi e relativi rimedi.
a) Provvedimenti istituzionali
a1) Ordinamento Giudiziario
I - unità del Pubblico Ministero (a norma della Costituzione - articoli 107 e 112 ove il P.M.
e' distinto dai giudici);
II - responsabilità del Guardasigilli verso il Parlamento sull'operato del P.M. (modifica
costituzionale);
III - istruzione pubblica dei processi nella dialettica fra pubblica accusa e difesa di fronte ai giudici giudicanti, con abolizione di ogni segreto istruttorio con i relativi e connessi pericoli ed eliminando le attuali due fasi di istruzione;
IV - riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale);
V - riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile;
VI - esperimento di elezione di magistrati (Costit. art. 106) fra avvocati con 25 anni di funzioni in possesso di particolari requisiti morali;
a2) Ordinamento del Governo
I - modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio e' eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso le elezioni del successore;
II - modifica della Costituzione per stabilire che i Ministri perdono la qualità di parlamentari;
III - revisione della legge sulla contabilità dello Stato e di quella sul bilancio dello Stato (per modificarne la natura da competenza in cassa);
IV - revisione della legge sulla finanza locale per stabilire - previo consolidamento del debito attuale degli enti locali da riassorbire in 50 anni - che Regioni e Comuni possono spendere al di là delle sovvenzioni statali soltanto i proventi di emissioni di obbligazioni di scopo (esenti da imposte e detraibili) e cioè relative ad opere pubbliche da finanziare, secondo il modello USA. Altrimenti il concetto di autonomia diviene di sola libertà di spesa basata sui debiti;
V - riforma della legge comunale e provinciale per sopprimere le province e ridefinire i i compiti dei Comuni dettando nuove norme sui controlli finanziari;
a3) Ordinamento del Parlamento
I - nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di secondo grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati
- ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.);
II - modifica della Costituzione per dare alla Camera preminenza politica (nomina del Primo Ministro) ed alla Senato preponderanza economica (esame del bilancio);
III - stabilire norme per effettuare in uno stesso giorno ogni 4 anni le elezioni nazionali, regionali e comunali (modifica costituzionale);
IV - stabilire che i decreti-legge sono inemendabili;
a4) Ordinamento di altri organi istituzionali
I - Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilità successiva dei giudici a cariche elettive in enti pubblici; sancire il divieto di sentenze cosiddette attive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto);
II - Presidente della Repubblica: ridurre a 5 anni il mandato, sancire l'ineleggibilità ed eliminare il semestre bianco (modifica costituzionale);
III - Regioni: modifica della Costituzione per ridurre il numero e determinarne i confini secondo criteri geoeconomici più che storici. Provvedimenti economico sociali.

b1) Nuova legislazione antiurbanesimo subordinando il diritto di residenza alla dimostrazione di possedere un posto di lavoro e un reddito sufficiente (per evitare che saltino le finanze dei grandi Comuni);
b2) Nuova legislazione urbanistica favorendo le città satelliti e trasformando la scienza urbanistica da edilizia in scienza dei trasporti veloci suburbani;
b3) nuova legislazione sulla stampa in senso protettivo della dignità del cittadino (sul modello inglese) e stabilendo l'obbligo di pubblicare ogni anno i bilanci nonché le retribuzioni dei giornalisti;
b4) unificazione di tutti gli istituti ed enti previdenziali ed assistenziali in un unico ente di sicurezza sociale da gestire con formule di tipo assicurativo allo scopo di ridurre i costi attuali;
b5) disciplinare e moralizzare il settore pensionistico stabilendo: il divieto del pagamento di pensioni prima dei 60 anni salvo casi di riconosciuta inabilità; il controllo rigido sulle pensioni di invalidità; l'eliminazione del fenomeno del cumulo di più pensioni;
b6) dare attuazione agli articoli 39 e 40 della Costituzione regolando la vita dei sindacati limitando il diritto di sciopero nel senso di:
I - introdurre l'obbligo di preavviso dopo aver spedito il concordato;
II - escludere i servizi pubblici essenziali (trasporti; dogane; ospedali e cliniche; imposte; pubbliche amministrazioni in genere) ovvero garantirne il corretto svolgimento;
III - limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro;
b7) nuova legislazione sulla partecipazione dei lavoratori alla proprietà azionaria delle imprese e sulla gestione (modello tedesco);
b8) nuova legislazione sull'assetto del territorio (ecologia, difesa del suolo, disciplina delle acque, rimboscamento, insediamenti umani);
b9) legislazione antimonopolio (modello USA);
b10) nuova legislazione bancaria (modello francese);
b11) riforma della scuola (selezione meritocratica - borse di studio ai non abbienti - scuole di Stato normale e politecnica sul modello francese);
b12) riforma ospedaliera e sanitaria sul modello tedesco.
c) Stampa - Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare bilanci deficitari con onere del pubblico erario ed abolire il monopolio RAI-TV.


Vicende in cui è implicata la loggia P2

- Strage del treno Italicus
- strage di Bologna
- strage di Ustica
- strage di Piazza Fontana
- strage del rapido 904
- omicidio Calvi
- omicidio Pecorelli
- omicidio Olof Palme
- omicidio Semerari
- colpo di stato militare in Argentina
- tentativo di colpo di stato di Junio Valerio Borghese
- tentativo di colpo di stato della Rosa dei Venti
- caso dei dossier illegali del SIFAR
- operazione Minareto
- falso rapimento Sindona
- tentativo di depistamento durante il rapimento Moro
- rapimento Bulgari
- rapimento Ortolani
- rapimento Amedeo
- rapimento Danesi
- rapimento Amati
- rapporti con la banda della Magliana
- rapporti con la banda dei marsigliesi
- inchiesta sul traffico di armi e droga del giudice Carlo Palermo
- riciclaggio narcodollari (caso Locascio)
- caso Cavalieri del Lavoro di Catania
- fuga di Herbert Kappler
- crack Sindona
- crack Banco Ambrosiano
- crack Finabank
- scandali finanziari legati allo IOR
- caso Rizzoli-Corriere della Sera
- caso SIPRA-Rizzoli
- scandalo dei Petroli
- caso M. Fo. Biali
- caso Eni-Petronim
- caso Kollbrunner
- cospirazione politica e truffa di Antonio Viezzer
- cospirazione politica di Raffaele Giudice
- cospirazione politica di Pietro Musumeci
- cospirazione politica e falsificazione documenti di Antonio La Bruna
- finanziamenti FIAT alla massoneria

http://www.destranazionale.org/foto.html
http://www.disinformazione.it
http://www.disinformazione.it/loggiaP2.htm
http://www.forzanuova.org

Kamicie grigie ?

Se vedi un punto grigio spara a vista o è un FINANZIERE,o un FASCISTA ! (o un forzista/leghista).

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Destra Nazionale si stà occultando, nell'occultismo?
by abbiamo giá in tasca la NOSTRA vittoria Monday, Jun. 07, 2004 at 7:34 PM mail:

Destra Nazionale si ...
non_vinceranno_piu_-_almeno_non_vinceranno_con_il_mio_voto_-_quello_noooooooooooooooooooooooo.jpg, image/jpeg, 711x971

Spero con tutto il cuore che veniate bloccati e devastati da qualcuno.

Non solo Destra Nazionale è piena di uomini dei servizi segreti, massoneria,ricordo che nel curriculum di Saya si parla proprio di una loggia specifica:la D1 o roba del genere che non è un po troppo simile alla P2 ?
Che ne dite?

Dicono di difendere i poliziotti e se li fano amici,hanno creato di recente pure un sindacato per le loro care forze dell'ordine che di fantasticherie finora troppe ne hanno espresse,anche se non voglio far di tutta l'erba un fascio (eheh........ci sta a pennello questa,no?).

Saya è sempre stato ma$$one e peraltro proviene da quella feccia dei servizi segreti di cui sara strapieno quel partito.

Per non parlare poi dei loro reparti di protezione nazionale che a quanto pare vogliono sbarazzarsi degli islamici e farli fuori tutti sapendosi così porsi sull' attuale 'linea' sANTA del sOMMO pontefice che dopo decenni di finta 'tolleranza' adesso passa alla tolleranza 'zero' proibendo i matrimoni con 'gente' di religione islamica italiani compresi:peggio che fascisti,Nazisti appunto.

Spero davvero di non incontrare una di quelle camicie grige altrimenti gli dico che si scordassero del mio voto alla casa delle illibertà, alla casa del fascio dico ...

Ci manca solo che con le loro amicizie poliziesche non ce li ritroviamo come pubblici uficiali in massa per le citta a fare gli eroi!

Amnistia è uno dei principali e accreditati giornali virtuali francesi.

Hanno spulciato in quel partito e si sono accorti anche loro che è un movimento destrista strapieno di uomini dei servizi segreti, massoneria Bildeberger, commissione trilaterale, O.N.U., FAO, banca mondiale skull and bones illuminati ecc........

Non mi stupisco che siano anche in grado di monitorare e gestire chissa quali cose occulte.

Mirano (da quello che so avendo parlato con uno di questi) a creare un vero fronte di (come la chiamano loro) vera destra,a mio avviso governata ovviamente da
poliziotti,servizi segreti e credo anche massoneria, logge ecc..

Non a caso saya era amico intimo di Gelli...guarda caso!
E guarda caso faceva parte dei servizi.

Andatevi a leggere il curriculum del capo di destra nazionale a: http://www.destranazionale.org/Curriculum.html
A Milano e a Firenze mi è capitato di veder girare alcune camicie grige ma non son sicuro che fossero dei reparti protezione.

Francamente non sottovaluto il problema e se la gente dara credito a questi che si stanno diffondendo a macchia d'olio ci ritroveremo con un altro governo di destra!

Fermatevi a pensare se sarebbe bene fermarli e fare delle manifestazioni contro loro, la fiamma tricolore e affini!


W IL CHE!!!!

MA ASCOLTATE BENE QUESTO:
LI ABBIAMO GIÁ STRAVINTO,
LI STIAMO SUPERANDO IN NUMERO E QUALITÁ
E
LI VINCEREMMO
UNA
DIECI
CENTO
MILLE VOLTE !!!!

Siamo il futuro dell'Umanitá,siamo in ogni persona delle MASSE insorgenti contro il neo-colonialismo imperante in tutto il mondo ed abbiamo giá in tasca la NOSTRA vittoria,
la VITTORIA dell'UOMO sulla sudditanza imposta dalla cieca ed ignorante reazionaria violenza che vi CARATTERIZZA !!!

L'esecuzione di Mussolini

Il precipitare della situazione militare, con il crollo del fronte appenninico e la liberazione di Bologna, inducevano Mussolini ad un tentativo estremo di compromesso.

Il pomeriggio del 25 aprile, nella sede arcivescovile e alla presenza del cardinale Schuster, egli si incontrava con i rappresentanti del ClnAl, Giustino Arpesani, Luigi Cadorna, Riccardo Lombardi, Achille Marazza e Sandro Pertini.

Le proposte del ClnAl erano precise e ultimative: resa incondizionata entro due ore; concentrazione di tutte le forze fasciste nel triangolo Milano-Como-Lecco e la loro consegna al Corpo Volontari della Libertà con formale deposizione delle armi.

Secondo le testimonianze dei presenti, Mussolini sembrava sul punto di accettare la proposta, quando entrava nello studio Graziani, annunciando l'imminente resa dei tedeschi. La notizia interrompeva il colloquio: Mussolini, attonito, minacciava di denunciare per radio il tradimento tedesco e contemporaneamente si impegnava a dare una risposta entro un’ora al ClnAl.

I momenti successivi erano un intrecciarsi di consultazioni febbrili: mentre l’insurrezione divampava in tutta l'Italia del Nord, il fascismo viveva il panico della fine, isolato sia dai controllo degli eventi, sia da ogni contatto con la realtà.

La sera del 25 Mussolini prendeva la decisione della fuga, forse con il proposito di raggiungere la Svizzera, o forse una zona ancora controllata dalla Wehrmacht.

Prevedendo di essere prima o poi catturato dagli Alleati, lasciava Milano per Como, portandosi dietro una quantità di documenti che presumbilmente gli sarebbero serviti per la difesa in un futuro processo.

Da Como il viaggio proseguiva a rilento, tra timori di attacchi partigiani e dubbi sui percorso e sulla destinazione, finché nel pomeriggio del 27 aprile la colonna, composta da gerarchi fascisti e da soldati tedeschi, veniva fermata a un posto di blocco partigiano a Musso, poco prima di Dongo, sulla via per Svizzera.

Mussolini,riconosciuto,venne condotto in una vicina casa colonica con l’amante Claretta Petacci.

Il mattino successivo venivano consegnati al rappresentante del ClnAl, Walter Audisio, il quale, secondo quanto avrebbe raccontato più tardi, giustiziava personalmente il Duce con una raffica di mitra.

Lo stesso 28 aprile venivano fucilati a Dongo alti dirigenti fascisti e uomini vicino al Duce, tra cui Pavolini, Mezzasoma, Zerbino, Marcello Petacci.

Il 29 aprile i cadaveri di Mussolini, della Petacci e dei fucilati di Dongo vennero trasportati a Milano ed esposti alla pubblica vista in piazzale Loreto.

Appesi per i piedi al tetto di un distributore di benzina, i cadaveri penzolarono per tutta la giornata, di fronte a una folla esacerbata e tumultuante.
-------------------------------------------------------------------------------- HOME
http://digilander.libero.it/secondaguerra/eventi.html

Giá ci avete provato in passato cari fasci !!!!!!!!
Questa volta non ve lo permetteremmo piú!
Luridi porci a$$a$$ini !!!

Milano, 10 agosto '44. Un giovane miliziano della Muti, con i distintivi e il moschetto bene in vista, monta la guardia ai corpi dei 15 fucilati. Il suo sguardo dice probabilmente più di quanto lui stesso vorrebbe ammettere sull'orrore di quella tragica giornata.

Da "Storia fotografica della RSI" - Bollati Boringhieri, Torino 2001

http://www.anpi.it/milano/muti_pleloreto.htm

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Bilderberg atto finale:come distruggere l'intero orbe!
by http://italy.indymedia.org/news/2004/06/56484 Monday, Jun. 07, 2004 at 8:00 PM mail: http://italy.indymedia.org/news/2004/06/564845_comment.php#564920

Arrivo a Milano: 3 giugno
http://italy.indymedia.org/news/2004/06/561852.php
http://italy.indymedia.org/news/2004/06/561292.php
I reportages di prnoticias:
http://www.prnoticias.com/artavan-bin/PRNoticias/init
http://www.prnoticias.com/artavan-bin/PRNoticias/init
http://www.prnoticias.com
http://www.private.com
http://italy.indymedia.org/news/2004/06/563477.php
More info in:
http://italy.indymedia.org/news/2004/06/561201.php
http://italy.indymedia.org/news/2004/06/560868.php
http://italy.indymedia.org/news/2004/06/560051.php
http://italy.indymedia.org/news/2004/05/557565.php
http://italy.indymedia.org/news/2003/07/342772.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/127647.php
http://nyc.indymedia.org/front.php3?article_id=35205&group=webcast
http://nycap.indymedia.org/front.php3?article_id=3512&group=webcast
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94541.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94920.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94559.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94586.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94576.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94790_comment.php#94805
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94920.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94559.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/95296.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94920_comment.php#95301
http://WWW.italy.indymedia.org/news/2002/10/94920_comment.php#95301
http://cosco-giuseppe.tripod.com/
http://www.disinformazione.it/
http://www.censurati.it
http://www.destranazionale.org/foto.html
http://www.disinformazione.it
http://www.disinformazione.it/loggiaP2.htm
http://www.forzanuova.org
http://italy.indymedia.org/news/2004/05/544680_comment.php#562090
http://italy.indymedia.org/news/2004/05/557565_comment.php#564213
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94601.php
http://www.conspiracyarchive.com/
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94576.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/94541.php
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/samuele.htm
http://italy.indymedia.org/news/2001/07/3198_comment.php#3295
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/jack_lo_squartatore.htm
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/il_mostro_di_firenze.htm
http://www.aspide.org/sommario.htm
http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/doc19.htm
http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/serial_killer.htm
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132384.php
http://italy.indymedia.org//news/2003/07/324724_comment.php#333344
http://www.chilhavisto.rai.it/CLV/Misteri/2001-2002/OrlandiE.htm
http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/sesso.htm
http://italy.indymedia.org/forum/viewtopic.php?t=23406
http://italy.indymedia.org/news/2004/06/564845_comment.php#564920
http://italy.indymedia.org/news/2004/06/560051_comment.php#564913

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ragioniamo insieme
by qui si ragiona (III) Monday, Jun. 07, 2004 at 8:12 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2004/06/564845_comment.php#564941

http://italy.indymedia.org/news/2004/06/563477_comment.php#563692

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la massoneria
by e il nuovo ordine mondiale Monday, Jun. 07, 2004 at 9:37 PM mail:

ecco alcuni link interessanti che trattano il tema della massoneria e del nuovo ordine mondiale; da "Disinformazione.it"


http://www.disinformazione.it/dollarosimbolismo.htm
http://www.disinformazione.it/loggiaP2.htm
http://www.disinformazione.it/nuovamassoneria.htm
http://www.disinformazione.it/tempoedenaro.htm

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RAZZISMO BIANKO !
by compagno Wednesday, Jun. 09, 2004 at 8:52 PM mail:

Eccovi l vostro razzismo bianco ku kus klan massoneria - bildeberger - ascisti aSSaSSini piduisti tragistiabbasso berluskoni

Che i fascisti amici del colonialista Le Pen usino questa foto per loro manifesto !
http://italy.indymedia.org/uploads/2004/06/sequestrati_torturati_ed_uccisi_dai_reparti_francesi_anti_indipendenza_nazionale.jpg

Che i fascisti ipo berluska e fini,amici del colonialista Le Pen, usino questa foto perfare l loro bel manifesto per la loro stupida e priva di argomenti campagna(propaganda 2:LA RICANDIDATURA DI UN PIDDUISTA STRAGISTA AL GOVERNO DEL NOSTRO BENEAMATO PAESE!!!)!

Il beneamato Fini, amico intimo di Botha, Le Pen e del neonazista austriaco Haiden,P parla sempre dell'estremiso islamico o 'integralismo'o presunto tale (come se non fossero MAI esistite le CROCIATE e le sACRE INQUISIZIONI poi?) ma con quale diritto?

E giammai ui e la sua gente tipo il Berluska della 'ciVILTÀ superiore' parlano per esempio dell'eccidio in Vietnamo o .........anto per dire uno degli eventi storici dell'estremismo vostro, quello anglo-amerikano e quello Cattolico.

in Algeria voi europei (francesi) avete MASSACRATO un sacco di gente inerme: vergognatevene tutti!

altro che un cuoco ed un mercenario,
guardare foto per capire come avete ucciso a migliaia il nostro popolo islamico che perorava la causa nobile dell'emancipazione nazionale e dell'uguaglianza democratica dei popoli
!!!!!!!!!!!

http://italy.indymedia.org/news/2002/11/108015_comment.php

http://italy.indymedia.org/news/2004/06/566688_comment.php#566801

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Chi sono i Bild
by realistico Wednesday, Jun. 09, 2004 at 10:37 PM mail:

Sono i proprietari delle più grandi ditte e banche del mondo. Decidono le strategie generali dell'economia e della politica. Compresi i proprietari segreti, come le case reali, socie occulte delle industrie delle armi.
Nelle loro riunioni cooptano anche peones come direttori di giornali e politici a cui dare istruzioni. L'ideologia gli interessa come può interessare a un consigli d'amministrazione, a seconda del momento politico governano col "braccio destro" o col "braccio sinistro". La loro mentalità è da contabili, e come tutti i contabili sono completamente privi di scrupoli.

Un grande limite alle loro possibilità è dato dal fatto che mica tutti hanno gli stessi interessi, per cui sono lacerati da lotte intestine furibonde, però sono solidali quando si tratta di non farsi sputtanare tutti quanti.
Un'altro limite è che avendo delle teste di cazzo come tutti gli umani ogni tanto (spesso) sbagliano i conti.
Allora vanno anche alla malora, ma cercano sempre di non farlo sapere. Il potere si esercita manipolando i soldi e manipolando le notizie.
NON hanno poteri magici. L'esoterismo è solo fumo per i gonzi.

E da un po' di tempo che HANNO sbagliato i conti, ma di grosso, per cui si spera che vada alla malora TUTTO il sistema. Ma non sarà una cosa clamorosa: ce ne accorgeremo dopo.

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Sarà vero comunque una volta dentro ... non ne esci mica !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
by iper realistico Thursday, Jun. 10, 2004 at 12:33 AM mail:

realistiko, tu dici:<<L'esoterismo è solo fumo per i gonzi.>>.

Sarà, bada bene io NON credo a queste cose come del resto neanche E$$I ci credono .......

Intanto però io S O di certe persone sparite solamente dopo aver disatteso un giuramento, perchè avevano giurato fedeltà ai superiori.
Ma la cosa prometteva MALE perchè di mezzo ci andavano svariati miliardi di lire e non ci stettero! Li hanno LIQUIDATI in un batter d'occhio.

NON VI SCORDIATE CHE UN MOTTO DELLA GLADIO È APPUNTO:
UNA VOLTA DEI NOSTRI (DENTRO), SEMPRE DEI NOSTRI (NON NE ESCI PIÙ).

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un consiglio ai passeggeri
by mazzetta Thursday, Jun. 10, 2004 at 3:46 AM mail:



consiglio di separare l'aspetto esoterico dalla cronaca.

Per quanto suggestivo, infatti, rileva solamente come dato al più antropologico.

Tutto il pattume di riti, giuramenti e schifezze postaato sopra (e ce n'è anche molto di più), servirebbe al limite a descrivere idioti rituali.

I punti della questione sono semplicemente due.

Al Bilderberg, come ad altre "organizzazioni" si accede per cooptazione.

Personaggi più "grandi" scelgono e comandono personaggi meno grandi per i loro fini.

In queste associazioni vengono abolite le salutari distanze tra economia, informazione e potere politico.

La loro scarsa trasparenza, specialmente quando coinvolgano "civil servants" è assolutamente da condannare, non avendo tali organismi nessuna legittimità democratica, ed essendo più che ovvio che non si ritrovano per decidere del benessere delle pluralità dei cittadini dei loro paesi, ma solo per quelli di una ristretta elite.

Tutto cio' non è tollerabile.

Il secondo punto da tenere presente è il denaro, o la ricchezza,il vero faro che guida tanto impegno.
Come fare più denaro, anche contro le leggi, e vivere intoccabili.

Anche questo è inaccettabile.


P.s.
anche se non riempivate il thread di valanghe di trash si capiva lo stesso, comprendo che ci sia un interesse anche in certi settori della destra per questi argomenti, ma l'estetica proposta e certi presupposti mi risultano indigeribili.

senza considerare che i sitini appositi esistono, e destra o sinistra, lo strumento merita rispetto anche dagli avversari, quando non siano brufolosi o decerebrati.

- trash + sorrisi

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Bilderberg ha pescato bene...
by Gora Erreala Thursday, Jun. 10, 2004 at 9:33 AM mail:

sicuramente sono le Lobbies come la Bilderberg a decidere le strategie adottate dai vari governi... poi è naturale che in paesi nei quali il consenso di massa è (a volte) necessario per prendere alcune decisioni, ci sia bisogno anche di personaggi del mondo dei media, personaggi che abbiano la capacità di influenzare pesantemente e di lobotomizzare le masse, le fascie di indecisi in particolare, così da "coprire" una eventuale scelta di un governo che segue una politica solidale agli interessi della Lobby in questione.... e io mi chiedo: in italia chi meglio di Gianni Riotta per la Bilderberg???

Riotta scrive su un giornale che vende 1 milione di copie, sul giornale italiano verso il quale si orientano i cosiddetti "moderati" e gli indecisi... Riotta inoltre riesce a darsi l'immagine della persona ragionevole, ha l'immagine di uno con la faccia pulita... è un tipo furbo che riesce a camuffare bene le sue manovre (perlomeno agli occhi dei "distratti"), e quelli che lobotomizza giornalmente con i suoi articoli, rappresentano propio la fascia decisiva da colpire (lui scrive sul corriere...) quindi in italia Riotta è la persona perfetta per servire gli interessi della Bilderberg... la Bilderberg non poteva "cooptare" qualcuno più adatto di Riotta in italia... infatti quasi tutti (compreso io) avevano già da tempo individuato la pericolosità di Riotta a livello di influenza delle masse, è il giornalista che più può spostare consensi in italia... se ne sono accorti anche quelli della Bilderberg, che non sono propio fessi, e che quindi sanno bene quali sono le persone che possono fare al loro caso...

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Riotta attacca indy
by tanto per...... Thursday, Jun. 10, 2004 at 12:51 PM mail:



nel suo forumo fa un botta e risposta con un lettore infamando mazzetta e indymedia.

mazzetta ha risposto e messo tutto in forum, sotto "epistole riottose"

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Bilderberg: lista dei partecipanti 2004 a Stresa (Italia)
by anche se in ritardo Thursday, Jun. 10, 2004 at 5:02 PM mail:

Bilderberg: lista dei partecipanti 2004 a Stresa (Italia)
Tratto da http://www.bilderberg.org/2004.htm

STRETTAMENTE CONFIDENZIALE
Honorary Chairman - Davignon, Etienne
Vice-Chairman, Suez-Tractebel
Honorary Secretary General - Taylor, Martin
International Adviser, Goldman Sachs International

N - Auser, Svein - CEO, DnB NOR ASA
D - Ackermann, Josef - Chairman, Group Executive Committee, Deutsche Bank AG
I - Ambrosetti, Alfredo - Chairman, Abbrosetti Group
TR - Babacan, Ali - Minister of Economic Affairs
P - Balsemao, Francisco Pinto - Chairman and CEO, IMPRESA, SGPS, Former Prime Minister
ISR - Barnavie, Elie - Department of General History, Tel-Aviv University
I - Benedetti, Rodolfo De - CEO, CIR
I - Bernabe, Franco - Vice Chairman, Rothschild Europe
F - Beytout, Nicolas - Editor In Chief, Les Echos
INT - Bolkestein, Frits - Commissioner for the Internal Market, European Commission, former leader of Dutch right wing Liberal Party VVD.
USA - Boot, Max - Neoconservative, Council on foreign Relations, Features Editor, Wall Street Journal
CH - Borel, Daniel - Chairman, Logitech International S.A.
I - Bortoli, Ferrucio de - CEO, RCS Libri
S - Brock, Gunnar - CEO, Atlas Copco AB
GB - Browne, John - Group Chief Executive, BP plc
NL - Burgmans, Antony - Chairman, Unilever NV
F - Camus, Phillipe - CEO, European Aeronautic Defence and Space NV
I - Caracciolo, Lucio - Director, Limes Geopolitical Review
F - Castries, Henri de - Chairman, AXA Insurance
E - Cebrian, Juan Luis - CEO, PRISA (Spanish language media company), former Chairman, International Press Institute
TR - Cemal, Hasan - Senior Columnist, Milliyet Newspaper
GB - Clarke, Kenneth - Member of Parliament (Con.), Deputy Chairman, British American Tobacco
USA - Collins, Timothy C - MD and CEO, Ripplewood Holdings LLC, Yale School of Management, Trilateral Commission
USA - Corzine, Jon S. - Senator (D, New Jersey), Chairman and CEO, Goldman Sachs
CH - Couchepin, Pascal - Former Swiss President, Head of Home affairs Dept.
GR - David, George A. - Chairman, Coca-Cola Hellenic Bottling Company SA
B - Dehaene, Jean-Luc - Former Prime Minister, Mayor of Vilvoorde
TR - Dervis, Kemal - Member of Parliament, former senior World bank official
GR - Diamantopoulou, Anna - Member of Parliament, former European Commissioner for Social Affairs
USA - Donilon, Thomas L - Vice-President, Fannie Mae, Council on Foreign Relations
I - Draghi, Mario - Vice Chairman and Managing Director, Goldman Sachs
USA - Edwards, John - Senator (D. North Carolina), Democratic Presidential Candidate
DK - Eldrup, Anders - Chairman, DONG gas company (becoming privatised) A/S
DK - Federspiel, Ulrik - Ambassador to the USA
USA - Feith, Douglas J. - Undersecretary for Policy, Department of Defense
I - Galateri, Gabriele - Chairman, Mediobanca
USA - Gates, Melinda F. - Co-Founder, Gates Foundation, wife of Bill Gates
USA - Geithner, Timothy F. - President, Federal Reserve Bank of New York
I - Giavazzi, Francesco - Professor of Economics, Bocconi University; adviser, world bank and European Central bank
IRL - Gleeson, Dermot - Chairman Allied Irish Bank Group (currently being investigated for personal and corporate tax evasion)
USA - Graham, Donald E. - Chairman and CEO, Washington Post Company
USA - Haas, Richard N. - President, Council on Foreign Relations, former Director of Policy and Planning staff, State Department
NL - Halberstadt, Victor - Professor of Economics, Leiden University
B - Hansen, Jean-Pierre - Chairman, Suez Tractabel SA
S - Heikensten, Lars - Governor, Swedish Central Bank
USA - Holbrooke, Richard C - Vice Chairman, Perseus, former Director, Council on Foreign Relations, former Assistant Secretary of State
USA - Hubbard, Allen B - President E&A Industries
USA - Issacson, Walter - President and CEO, Aspen Institute
USA - Janow, Merit L. - Professor, International Economic Law and International Affairs, Columbia University, member of apellate body, WTO
USA - Jordan, Vernon E. Senior Managing Director, Lazard Freres & Co LLC
USA - Kagan, Robert - Senior Associate, Carnegie Endowment for International Peace
GB - Kerr, John - Director, Shell, Rio Tinto and Scottish American Investment Trust, former secretary of European Constitution Commission
USA - Kissinger Henry A. - Chairman, Kissinger Associates Inc.
TR - Koc, Mustafa V. - Chairman, Koc Holdings AS
NL - Koenders, Bert (AG) - Member of Parliament, president, Parliamentary Network of the World Bank
USA - Kovner, Bruce - Chairman Caxton Associates LLC, Chairman, American Enterprise Institute
USA - Kravis, Henry R. - Founding Partner, Kohlberg Kravis Roberts & Co., acquisitions financier
USA - Kravis, Marie Josee - Senoir Fellow, Hudson Institute Inc.
FIN - Lehtomaki, Paula - Minister of Foreigh Trade and Development
FIN - Lipponen, Paavo - Speaker of Parliament
CHN - Long, Yongtu - Secretary General, Boao forum for Asia
P - Lopes, Pedro M. Santana - Mayor of Lisbon
USA - Luti, William J. - Deputy Under Secretary of Defense for Near Eastern and South Asian Affairs
CDN - Lynch, Kevin G. - Deputy Minister, Department of Finance
USA - Mathews, Jessica T. - President, Carnegie Endowment for International War Peace
USA - McDonough, William J. - Cahirman and CEO, Public Company Accounting Oversight Board, former president, Federal Reserve Bank of New York
CDN - McKenna, Frank - Counsel, McInnes Cooper, former premier of New Brunswick
I - Merlini, Cesare - Executive Vice Chairman, Council for the United States and Italy, Council on Foreign Relations, former director, Italian Institute for International Affairs
F - Montbrial, Thierry de - President, French Institute of International Relations
INT - Monti, Mario - Competition/Antitrust Commissioner, European Commission
USA - Mundie, Craig J. - Chief Technical Officer, Advanced Strategies and Policies, Microsoft Corporation
N - Myklebust, Egil - Chairman, Scandinavian Airline System (SAS)
D - Naas, Matthias - Deputy Editor, Die Zeit
NL - Netherlands, Beatrix HM Queen of The - Lady Shell, nuff said
GB - Neville-Jones, Pauline - Chairman, QuinetiQ (UK privatised military research/services company), governor of the BBC, Chairman Information Assurance Advisory Council, formar Chairman Joint Intelligence Committee, former Managing Director NatWest Markets
USA - Nooyi, Indra K. - President and CEO, PepsiCo Inc.
PL - Olechowski, Andrzej - Leader, Civic Platform
FIN - Ollila, Jorma - Chairman, Nokia Corporation
INT - Padoa-Schioppa, Tommaso - Director, European Central Bank
CY - Pantelides, Leonidas - Ambassoador to Greece
I - Passera, Corrado - CEO, Banca Intesa SpA
USA - Perle, Richard N. - Resident Fellow, American Enterprise Institute for Public Policy Research, former Likud policy adviser, former chair Defence Policy Board, former co-chairman, Hollinger Digital
B - Phillipe, HRH Prince
USA - Reed, Ralph E. - President, Century Strategies
CDN - Reisman, Heather - President and CEO, Indigo Books and Music Inc.
I - Riotta, Gianni - Editorialist, Corriere della Serra
USA - Rockefeller, David - Member JP Morgan International Council, Chairman, Council of the Americas
E - Riodriguez Inearte, Matias - Vice Chairman, Grupo Santander
USA - Ross, Dennis B - Director, The Washington Institute for Near East Policy
D - Sandschneider, Eberhard - Director, Research Institute, German Society for Foreign Policy
I - Scaroni, Paolo - CEO, Enel SpA
D - Schilly, Otto - Minister of the Interior
USA - Schnabel, Rockwell A. - Ambassador to the EU
A - Scholten, Rudolf - Director, Oesterreichische Kontrollbank AG
D - Schrempp, Jurgen E. - Chairman, DaimlerChrysler AG
E - Serra Rexach, Eduardo - Head, Real Institute Elcano
RUS - Shevtsova, Lilia - Senior Associate. Carnegie Endowment for International Peace
PL - Sikora, Slawomir - President and CEO, Citibank Handlowy
I - Siniscalo, Domenico - Director General Ministry of the Economy
P - Socrates, Jose - Member of Parliament
USA - Strmecki, Marin J. - Smith Richardson Foundation
B - Struye de Swielande, Dominique - Permanant repressentative of Belguim, NATO
IRL - Sutherland, Peter D. - Chairman, Goldman Sachs International, Chairman, BP plc
USA - Thornton, John L. - Chairman, Brookings Institution, Professor, Tsinghua University
I - Tremonti, Giulio - Minister of Economy and Finance
INT - Trichet, Jean-Claude - President, European Central Bank
I - Tronchetti Provera, Marco - Chairman and CEO, Pirelli SpA
N - Underdal, Arild - Rector, University of Oslo
CH - Vasella, Daniel L. - Chairman and CEO, Novartis AG
NL - Veer, Jeroen van der - Chairman, Committee of Managing Directors, Royal Dutch/Shell
GB - Verwaayen, Ben J. M. - CEO, British Telecom; former director, Lucent Technologies
I - Visco, Ignazio - Foriegn Affairs Manager, Banca D'Italia
INT - Vitorino, Antonio M. - Justice and Home Affairs Commissioner, European Union
INT - Vries, Gijs M. de - EU Counter Terrorism Co-ordinator
S - Wallenberg, Jacob - Chairman, SEB investments (including biotech); Chairman, W Capital Management AB
D - Weber, Jurgen - Chairman of the Supervisory Board, Deutche Lufthansa AG
GB/USA - Weinberg, Peter - CEO, Goldman Sachs International
NL - Wijers, Hans - Chairman, AkzoNobel NV
D - Wissmann, Matthias - Member of Parliament
GB - Wolf, Martin H. - Associate Editor/Economic Commentator, The Financial Times
INT/USA - Wolfenson, James D. - President, The World Bank
RUS - Yavlinsky, Grigory A. - Member of Parliament
USA - Yergin, Daniel - Chairman, Cambridge Energy Research Associates
D - Zumwinkel, Klaus - Chairman, Deutche Post Worldnet AG; Chairman, Deutche Telekom Rapporteurs
GB - Rachman, Gideon - Brussels Correspondent, The Economist
GB - Wooldridge, Adrian D. - Foreign Correspondant, The Economist

Sommario per nazione
Austria 1
Belgio 4
Canada 3
Svizzera 3
Cina 1
Cipro 1
Germania 8
Danimarca 2
Spagna 3
Francia 4
Finlandia 3
Gran Bretagna 9
Grecia 2
Italia 16
Internazionale 7
Irlanda 2
Israele 1
Norvegia 3
Olanda 6
Portogallo 3
Polonia 2
Russia 2
Svezia 3
Turchia 4
USA 33
Total 126

Thanks to Michael Haupt - http://www.threeworldwars.com - for that

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c'è la ftr! e.........
by riotta vs mazzetta Friday, Jun. 11, 2004 at 2:17 AM mail:


in colonna centrale c'è la ftr sul bilderberg, in forum Riotta che si accapiglia con mazzetta, che per ora pare in netto vantaggio.

riotta non parla sul bilderberg, mazzetta non molla
riotta infama e finisce malissimo

tutto molto gustoso, anche se mazzetta dovrà ricorrere alla tortura per farlo parlare mi sa'.....

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VOTA CONTRO LA bONINO E TUTTO IL CENTRDESTRA
by autore facoltativo Sunday, Jun. 13, 2004 at 4:50 PM mail:

e voterai contro TUTTI i bideberger me$$i a$$ieme!

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MASSONERIA
by x massone Friday, Aug. 20, 2004 at 12:45 AM mail:

ma allora che cosa è questa massoneria?
è vero che bisogna sbattezzarsi per divenire dei massoni?
Perchè l'obbiettivo dell'adepto è Auto - Deificarsi?

ho letto tutti i link di questa pagina e gradirei che tu mi dia risposte ad essi!

al lettore occhio: tutti questi link sono ASSAI interessanti !!!

http://italy.indymedia.org/news/2003/07/338641_comment.php#603903
http://italy.indymedia.org/news/2004/08/601342.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/10/92831.php
http://italy.indymedia.org/news/2004/07/580774_comment.php#602202
http://italy.indymedia.org/news/2004/08/603019_comment.php
http://italy.indymedia.org/news/2004/08/603399_comment.php#603780
http://italy.indymedia.org/news/2004/08/602886_comment.php#603040

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usa si preparano alle guerre stellari: quasi ultimata la morte nera
by ansa Saturday, Mar. 19, 2005 at 11:08 PM mail:

Leggete il mio contributo, vi schiarira' e di molto le vostre opinioni !

http://italy.indymedia.org/news/2005/03/748944_comment.php#749902

http://italy.indymedia.org/news/2005/03/753340_comment.php#755442

http://www.rifondazione.it/elezioni2001/parcondicio/relazione17aprile2001.html

http://www.rifondazione.it/elezioni2001/parcondicio/relazione17aprile2001.html

http://www.alfabravocharlie.com/anno_2001/Agosto_2001/ultim'ora_agosto_2001.htm

http://www.astroenergeutica.it/riflessioni/non_ci_sono_piu_vittime.html

http://www.resistenze.org/sito/te/po/ci/cinaeabm.htm

http://italy.indymedia.org/news/2005/03/749883_comment.php

http://www.viottoli.it/appuntidiviaggio/2004/app34_04.html

http://www.paginedidifesa.it/2001/bernardi_010620.html

http://www.pasti.org/cina4.html

Fonte PTB - Parti du Travail de Belgique ( http://www.ptb.be/scripts/article.phtml?lang=1&obid=24440# ), 25 agosto 2004
Traduzione italiana da Nuove resistenti ( http://www.resistenze.org/ ) , 10 settembre 2004
Gli Stati Uniti hanno come bersaglio la Cina

http://www.marxismo.net/fm147/fm147-10_Usa_Cina.htm

http://old.lapadania.com/2001/aprile/12/12042001p09a1.htm

http://old.lapadania.com/2001/aprile/06/06042001p09a1.htm

http://www.grandinotizie.it/daz/1068.htm

http://www.ica-net.it/quinterna/2000_todayrivista/04/fiato_sul_collo.htm

http://qn.quotidiano.net/art/2001/04/11/2043785

http://italy.indymedia.org/news/2005/03/752727_comment.php

http://www.annozero.org/nuovo/pages.php?page=oppio+riso

http://www.tuttocina.it/La_Cina/guerraoppio.htm

http://www.cinaoggi.it/storia/oppio.htm

http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/o/o029.htm

http://advogato.org/article/525.html

http://www.cyut.edu.tw/~ckhung/published/025opwar.shtml

http://www.cronologia.it/storia/tabello/tabe1552.htm

http://www.artigianinet.com/NOTIZIE/DOSSIER/CinaDelocalizzazione/dw_19_2144_7740.html

votiamo contro i nemici nostri e della Cina: penso che per il momento che stiamo attraversando possa bastare !


http://italy.indymedia.org/news/2005/03/748944_comment.php#749902

http://italy.indymedia.org/news/2005/03/748147_comment.php#750597

http://old.lapadania.com/2001/aprile/06/06042001p09a1.htm

http://italy.indymedia.org/news/2005/03/750259_comment.php

http://qn.quotidiano.net/art/2001/04/11/2043785

http://italy.indymedia.org/news/2005/03/748944_comment.php

mandiamo anche noi un aereo spia negli stati uniti ( http://italy.indymedia.org/news/2005/03/750643_comment.php )!

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continua a meravigliarmi la vostra ingenuita'
by mafia mondiale ? Sunday, Mar. 20, 2005 at 3:30 PM mail:

sono tutte cose risapute ! comunque e' un bene che qualcuno le possa ancora dire e ... qualcuno (spero ! ) le possa ... ancora apprendere !

chissa' ancora quanto durera?

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atrocita usa
by terribile ma vero Monday, Mar. 21, 2005 at 2:59 PM mail:

a nessuno gliene frega
potete starne in pace

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x ansa
by fa cagare Monday, Mar. 21, 2005 at 3:26 PM mail:

a cosa servono quei link incoerenti a pagine spesso assurde o prive di qualsiasi valore?

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fa cagare un pò anche a me !
by x fa cagare Monday, Mar. 21, 2005 at 7:56 PM mail:

massoneria, cinesi, p2

forse ansa si riferiva ad una nuova massoneria cinese, una P2 GIALLA ?

allora se a piazza del Gesu' a Roma c'è il palazzo Massonico del Grande Oriente D' Italia, vuoi scommetterci che a Pechino la Massoneria Gialla ha sede in un palazzo ... a piazza del Buddha ? O del Confucio ? O del Lao Tzè?

Child, dicci tu qualcosa ti prego !

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