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ACCIAIERIE DI TERNI / Fallito il negoziato
by ventenniorosso Wednesday, Feb. 02, 2005 at 11:41 AM mail:

Il confronto a Palazzo Chigi sulle Acciaierie di Terni è fallito. La rottura tra la Thyssen Krupp e i sindacati - nonostante la mediazione del sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta e la presenza dei leader di Cgil, Cisl e Uil - è arrivata dopo oltre cinque ore di discussione, quando sembrava potesse esserci uno spiraglio per tentare di avviare una vera e propria trattativa sul piano industriale.

Dopo aver valutato le controproposte dei sindacati, l'azienda ha deciso di alzarsi dal tavolo, dichiarando di non avere nulla da modificare rispetto al testo già predisposto. I sindacati non hanno potuto fare altro che prendere atto della situazione, definendola ''di una gravità inaudita''.

La parola ora passa all'Assemblea di lavoratori, prevista per domani a Terni. E si preannunciano nuove clamorose iniziative di lotta. ''Quello che è successo stasera - afferma il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Cremaschi - dimostra che siamo davanti ad un'azienda che vuole solo dare ordini. Noi avevamo chiesto di discutere e loro si sono detti del tutto indisponibili a discutere sul piano industriale. Un metodo inaccettabile''. ''Hanno risposto no a tutte le controproposte di sindacati e istituzioni locali'', spiega la segretaria confederale della Cgil, Carla Cantone, per la quale ''l'azienda cosi' si è assunta una gravissima responsabilità. Domani vedremo come rispondere''. Per il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani, ''nel momento in cui si stavano creando le condizioni per un tentativo di stretta finale l'azienda ha risposto con una dichiarazione di ostilità, abbandonando il tavolo. A questo punto - ribadisce - svilupperemo tutte le iniziative politiche e sindacali innanzitutto necessarie a garantire un normale svolgimento delle relazioni sindacali in quell'azienda. Certo è - conclude Pirani - che si apre un problema grave per il futuro del sito siderurgico di Terni''. Molto deluso anche il segretario confederale della Cisl, Giorgio Santini, che però pone l'accento sulla necessità di ricucire lo strappo: ''Bisognava fare l'accordo, perche' era molto meglio di quello che ora si rischia per il sito di Terni. Ci troviamo di fronte a una situazione anomala. E credo - aggiunge - che nei prossimi giorni dovremo cercare di recuperare''.

Che la strada fosse in salita lo si era già capito quando l'azienda è arrivata a Palazzo Chigi riproponendo le linee di un piano già contestato dai sindacati. Un piano che prevede la chiusura del reparto magnetico delle Acciaierie e il ricollocamento dei 360 lavoratori interessati nel settore dell'inox; col risultato di 155 lavoratori delle Acciaierie che dovrebbero andare in breve tempo in pensione o in mobilità. La Thyssen si impegnerebbe, quindi, a rinnovare alla loro scadenza tutti e 650 contratti a termine presenti nel sito. Sul fronte degli investimenti, invece, l'azienda prevede 94 milioni di euro fino al 2006, più 30 milioni per la realizzazione del nuovo settore per la produzione del laminato a freddo. I sindacati, contestando la genericità delle assicurazioni date dall'azienda, avevano predisposto una serie di osservazioni e controproposte che però sono state tutte rigettate.

Ora la parola passa ai lavoratori...

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