LAME ROSSE A VERONA :
Una coltellata dopo la lite in strada Ferito negoziante legato a Forza Nuova, arrestato giovane che frequenta La Chimica di Fabiana Marcolini
Quarantott’ore in cui gli episodi violenti si sono susseguiti. Quarantott’ore iniziate con una telefonata minatoria arrivata a Federico Guglielmo Mancini (simpatizzante di Forza Nuova) venerdì, 50 minuti dopo la mezzanotte, terminate ieri mattina con un’aggressione in mezzo alla strada, una lite, una coltellata e infine un arresto, quello di Giorgio Brighenti, 25 anni, che gravita nell’area dei centri sociali e frequenta «La Chimica». In mezzo, nella notte di sabato, due aggressioni ad altrettanti giovani dell’estrema destra avvenute in centro città. Per gli investigatori, comunque, tra quella telefonata e la coltellata che ha ferito Mancini al medio della mano destra, il legame «sottile», ma non invisibile è rappresentato dalla tensione che tocca i due schieramenti, la sinistra antagonista e l’estrema destra, iniziata dopo l’aggressione avvenuta in luglio a volto San Luca. Una ricostruzione fatta a ritroso, in cui tutti gli episodi si incastrerebbero a formare un quadro unico sul quale, al momento, stanno indagando gli uomini della Digos. Partendo dall’ultimo fatto, in ordine di tempo, ieri mattina alle 9.40 Davide P., 35 anni e anch’egli simpatizzante di Forza Nuova, insieme con la fidanzata stava percorrendo a piedi l’ultimo tratto di via Galvani. Una volta giunti all’altezza del civico 5, praticamente di fronte alla sede del Chievo, Davide e la ragazza hanno attraversato la strada verso il Credito Romagnolo, anche se la loro mèta, emergerà in seguito, era il negozio di Mancini, il «Black Brain» che si trova ad un centinaio di metri, in corso Milano 83. Tutto è accaduto in pochi minuti: stando alle testimonianze raccolte Davide P. ha sentito un violento colpo alle spalle. Il tempo di girarsi e in sella ad uno scooter Aprilia c’era Brighenti che avrebbe iniziato ad insultarlo. Scambi verbali violenti seguiti dai contatti, spintoni e botte. Tutto questo in strada, davanti alla ragazza spaventata, e in quel momento è arrivato Mancini che stava arrivando in negozio, di ritorno dalla Questura dove era andato a sporgere denuncia per la telefonata minatoria ricevuta la notte precedente. Li ha visti, ha fatto inversione di marcia ed è sceso, riconoscendo il suo cliente, Davide P. appunto. E’ intervenuto urlando di smetterla e cercando di dividerli ma a quel punto la situazione è degenerata, ovvero è spuntato il coltello, lungo 20 centimetri e con una lama di 10. Ad impugnarlo era Brighenti che girandosi ha ferito Mancini alla mano. Poi è scappato, ha lasciato lo scooter parcheggiato in via Galvani e il coltello a terra fuggendo a piedi. L’arrivo delle Volanti, la segnalazione dell’aggressore - che evidentemente era conosciuto poichè i poliziotti lo hanno rintracciato poco dopo mentre stava andando a casa, in una traversa di via Colombo - e il suo accompagnamento in questura dove gli sono state contestate le lesioni aggravate dall’uso dell’arma e la detenzione illegale di arma. E da qui è stato poi condotto in carcere dove rimarrà almeno fino a lunedì, quando sarà celebrata l’udienza di convalida. Federico Guglielmo Mancini è stato accompagnato in ospedale per essere medicato (gli sono stati applicati alcuni punti di sutura) e dimesso con una prognosi di 10 giorni. Poi è andato in Questura, a rendere l’ennesima deposizione, la seconda in 24 ore, mentre all’esterno un gruppo di amici dell’arrestato è rimasto ad attendere per avere notizie di Brighenti. © Copyright 2003, Athesis Editrice S.p.A. - Tutti i diritti riservati - [Credits]
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