Indymedia e' un collettivo di organizzazioni, centri sociali, radio, media, giornalisti, videomaker che offre una copertura degli eventi italiani indipendente dall'informazione istituzionale e commerciale e dalle organizzazioni politiche.
toolbar di navigazione
toolbar di navigazione home | chi siamo · contatti · aiuto · partecipa | pubblica | agenda · forum · newswire · archivi | cerca · traduzioni · xml | classic toolbar di navigazione old style toolbarr di navigazione old style toolbarr di navigazione Versione solo testo toolbar di navigazione
Campagne

autistici /inventati crackdown


IMC Italia
Ultime features in categoria
[biowar] La sindrome di Quirra
[sardegna] Ripensare Indymedia
[lombardia] AgainstTheirPeace
[lombardia] ((( i )))
[lombardia] Sentenza 11 Marzo
[calabria] Processo al Sud Ribelle
[guerreglobali] Raid israeliani su Gaza
[guerreglobali] Barricate e morte a Oaxaca
[roma] Superwalter
[napoli] repressione a Benevento
[piemunt] Rbo cambia sede
[economie] il sangue di roma
Archivio completo delle feature »
toolbarr di navigazione
IMC Locali
Abruzzo
Bologna
Calabria
Genova
Lombardia
Napoli
Nordest
Puglia
Roma
Sardegna
Sicilia
Piemonte
Toscana
Umbria
toolbar di navigazione
Categorie
Antifa
Antimafie
Antipro
Culture
Carcere
Dicono di noi
Diritti digitali
Ecologie
Economie/Lavoro
Guerre globali
Mediascape
Migranti/Cittadinanza
Repressione/Controllo
Saperi/Filosofie
Sex & Gender
Psiche
toolbar di navigazione
Dossier
Sicurezza e privacy in rete
Euskadi: le liberta' negate
Antenna Sicilia: di chi e' l'informazione
Diritti Umani in Pakistan
CPT - Storie di un lager
Antifa - destra romana
Scarceranda
Tecniche di disinformazione
Palestina
Argentina
Karachaganak
La sindrome di Quirra
toolbar di navigazione
Autoproduzioni

Video
Radio
Print
Strumenti

Network

www.indymedia.org

Projects
oceania
print
radio
satellite tv
video

Africa
ambazonia
canarias
estrecho / madiaq
nigeria
south africa

Canada
alberta
hamilton
maritimes
montreal
ontario
ottawa
quebec
thunder bay
vancouver
victoria
windsor
winnipeg

East Asia
japan
manila
qc

Europe
andorra
antwerp
athens
austria
barcelona
belgium
belgrade
bristol
croatia
cyprus
estrecho / madiaq
euskal herria
galiza
germany
hungary
ireland
istanbul
italy
la plana
liege
lille
madrid
nantes
netherlands
nice
norway
oost-vlaanderen
paris
poland
portugal
prague
russia
sweden
switzerland
thessaloniki
united kingdom
west vlaanderen

Latin America
argentina
bolivia
brasil
chiapas
chile
colombia
ecuador
mexico
peru
puerto rico
qollasuyu
rosario
sonora
tijuana
uruguay

Oceania
adelaide
aotearoa
brisbane
jakarta
manila
melbourne
perth
qc
sydney

South Asia
india
mumbai

United States
arizona
arkansas
atlanta
austin
baltimore
boston
buffalo
charlottesville
chicago
cleveland
colorado
danbury, ct
dc
hawaii
houston
idaho
ithaca
la
madison
maine
michigan
milwaukee
minneapolis/st. paul
new hampshire
new jersey
new mexico
new orleans
north carolina
north texas
ny capital
nyc
oklahoma
philadelphia
pittsburgh
portland
richmond
rochester
rogue valley
san diego
san francisco
san francisco bay area
santa cruz, ca
seattle
st louis
tallahassee-red hills
tennessee
urbana-champaign
utah
vermont
western mass

West Asia
beirut
israel
palestine

Process
discussion
fbi/legal updates
indymedia faq
mailing lists
process & imc docs
tech
volunteer

Vedi tutti gli articoli senza commenti
[Contro i CPT] post dinamico
by imc calabria Friday, Nov. 11, 2005 at 1:32 PM mail:

Post dedicato alla raccolta di informazioni, aggiornamenti, e approfondimenti

.: leggi la feature Contro i CPT:.

:: post dinamici - howto ::

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
CHIUDERE I CPT !
by sez.prov.prc Sunday, Nov. 13, 2005 at 12:31 PM mail:

Cosenza, 11/11/2005 - La Federazione, il gruppo della Provincia - consiglieri ed assessore – e tutti i circoli del cosentino del Prc, auspicano una larga partecipazione alla manifestazione regionale di Lamezia Terme del 12 novembre indetta, insieme e grazie all’azione di un gruppo consistente di associazioni, per chiedere con forza la chiusura dei Cpt.
Va chiuso il Cpt di Cotone, definito da “Medici Senza Frontiere” il peggiore d’Europa, e quello di Lamezia che è il più grande.
In questa direzione si è sempre mossa Rifondazione che non lascerà nulla di intentato, nella sua futura azione politica, per la creazione di un ampio fronte popolare e democratico finalizzato al raggiungimento di quella che è una regola elementare di ogni società civile: riconoscere i diritti fondamentali di ogni persona ed avere sempre rispetto della dignità umana.
La nostra solidarietà ed il nostro fattivo impegno politico per costruire delle modalità concrete di inclusione e di accoglienza – così come è avvenuto nelle nostra provincia con le Case dei Migranti - sono elementi sui quali tutta l’umanità in fuga e disperata, che lascia il proprio paese per sfuggire a guerre, fame ed ingiustizie, può e potrà sempre fare incondizionatamente affidamento.
Nel mondo diverso e necessario che vogliamo costruire non sono affatto compatibili questi nuovi Lager ma, al contrario, tante case dei Migranti: contro tutti i simboli che raffigurano questo sistema di ingiustizie e soprusi, memori della nostra storia e del nostro passato di Migranti, auspichiamo e chiediamo atteggiamenti e strutture che diano un segnale netto di pacificazione ed integrazione fra i popoli.

La segreteria provinciale del Prc

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Nessun CPT, nessuna reclusione dei diritti !
by a fuoco i cpt Sunday, Nov. 13, 2005 at 12:44 PM mail:

Da anni, proprio a partire dalle terre pugliesi, è stato lanciato un grido di sdegno e centinaia e centinaia di persone si sono attivate per ribadire che nessuna persona è illegale, che gli esseri umani non possono essere considerate come rifiuti da gettare in discariche umane, che non è possibile costringere chi non ha commesso alcun reato in recinti, gabbie o prigioni di alcun tipo.
Per queste ragioni, per anni, si è detto no ai CPT, i centri di permanenza temporanei per le persone che migrano, molte volte scappando da guerre e miseria.
Proprio in questi giorni anche amministratori locali e Presidenti di diverse regioni del sud (innanzitutto della Puglia e della Calabria) si sono apertamente espressi per la chiusura di questi centri, considerandoli dei veri e propri lager in cui non è possibile esercitare i diritti fondamentali della persona.
A quanto pare, però, queste urla non riescono a rompere il muro di indifferenza nei confronti della libertà entro cui si è rinchiuso il governo Berlusconi.
Il Ministro dell'interno, dopo avere riferito alla stampa di non volere aprire altri CPT - ma pur sempre legittimando l'esistenza di quelli ad oggi presenti nelle varie regioni - ha autorizzato l'apertura a Bari di quello che, dal punto di vista tecnico, si chiama un centro di identificazione per richiedenti asilo politico.
Materialmente queste strutture sono assolutamente identiche ai CPT, molto spesso (come a Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia) esse sono esattamente nel medesimo luogo, i reclusi condividono roulotte e carcerieri, filo spinato ed invisibilità forzata, desideri di fuga e sogni di una vita in cui si possano condividere i beni comuni e le libertà.
I meccanismi di gestione degli uni e degli altri non hanno, quindi, alcuna differenza!
Si potrebbe dire solo che i centri di identificazione per richiedenti asilo politico sono ancora di più un aberrazione giuridica (se possibile) rispetto ai CPT veri e propri, in quanto vi sono rinchiusi coloro che hanno fatto richiesta di asilo politico perché perseguitati nel proprio paese o perché in quello stesso paese non possono esercitare le libertà riconosciute formalmente dalla Costituzione italiana.
La mortificazione che si vuole infliggere a chi decide dal basso, a livello locale, è troppo evidente.
Il nuovo centro che si vuole aprire è nella zona di Bari Palese, a due passi dall'aereoporto civile ma in una zona recintata in quanto militare.
Qualcuno lo ricorderà perché appena due anni fa, tra luglio ed agosto del 2003, fu chiuso proprio in seguito alle proteste di movimenti antirazzisti, di cittadini e di reclusi.
Le parole dei tanti che si sono espressi a livello locale e regionale contro questi lager devono subito trasformarsi in azione politica rivolta alla loro immediata chiusura ed alla solidarietà nei confronti di quella moltitudine di uomini e donne che giungono su queste terre.
Ci consideriamo, ancora una volta, in mobilitazione permanente
Invitiamo cittadini ed istituzione locali a mobilitarsi contro le leggi sull'immigrazione.

NESSUNA PERSONA È ILLEGALE!
No ai CPT, No alla reclusione dei diritti!



versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
NE QUI NE ALTROVE NESSUN CPT !
by rete nocpt Sunday, Nov. 13, 2005 at 12:46 PM mail:

In questi ultimi anni sul territorio italiano, ma non solo, sono stati realizzati i cosiddetti Centri di Permanenza Temporanea, veri e propri centri di detenzione per migranti a vario titolo non regolari o in attesa di regolarizzazione, persone giunte in Italia con documenti giudicati non validi, persone che hanno fatto domanda d’asilo per motivi umanitari o di persecuzione politica.

I CPT sparsi sul territorio italiano si sono dimostrati dei “non luoghi”: non si tratta di “centri di accoglienza” ma formalmente non possono nemmeno essere carceri - chi vi viene rinchiuso generalmente non ha commesso reati – e quindi, come sottolineato da molti giuristi e denunciato da svariate organizzazioni della società civile, sono luoghi di sospensione del diritto dove, ad esempio, viene negato il diritto all’assistenza legale a e alla difesa. In questi “non luoghi” vengono applicate varie forme di repressione e controllo tra cui l’utilizzo di procedure manicomiali (come la somministrazione di psicofarmaci senza controllo medico) che hanno portato spesso ad atti estremi come il suicidio.

Ma la negazione dei diritti è ulteriormente dimostrata anche dallo stravolgimento di qualsiasi normativa con cui vengono scelti i siti destinati ad ospitare i CPT: nessuna amministrazione locale viene preventivamente consultata, anzi le richieste di chiarimenti e le espressioni di contrarietà provenienti dagli enti locali vengono respinti sostenendo che vige per i CPT una condizione di extraterritorialità per la quale non valgono né regole, né le opinioni delle comunità interessate.

Negli ultimi mesi il territorio dell’isontino è fatto ogetto di una decisione ministeriale che vorrebbe la costruzione del 17° CPT italiano nell’ex caserma Polonio di Gradisca d’Isonzo e che dovrebbe servire tutto il territorio del nordest: il Consiglio Comunale di questa città si era già pronunciato in maniera chiara e univoca contro la realizzazione di tale struttura sul proprio territorio e anche la Regione Friuli Venezia Giulia ha espresso la sua contrarietà. Malgrado ciò i lavori di riatto dell’ex caserma – che il Comune intende utilizzare come sede di un polo universitario - sono già iniziati, anche in contrasto alle rassicurazioni del ministro Pisanu sul loro “congelamento”.

La nostra terra, da sempre multietnica e multilinguistica, è sempre stata zona di transito e permanenza di centinaia di migliaia di persone che per motivi di lavoro, di asilo e umanitari hanno dovuto lasciare, con notevoli sofferenze e drammi, i loro luoghi d’origine per cercare altrove quanto lì era negato. Verso queste persone le nostre comunità hanno saputo spesso costruire percorsi di accoglienza e soccorso, prima e al di là di una normativa nazionale sempre più tesa a trattarle come mano d’opera da sfruttare, “merce” da regolarizzare con quote fisse e rigide, negando i diritti d’asilo previsti dalla Costituzione e dal Diritto Internazionale, stivandole in centri di raccolta e smistamento verso l’espulsione.

E dall’entrata in vigore della cosiddetta legge “Bossi-Fini”, questa situazione è ulteriormente peggiorata inasprendo le modalità delle espulsioni, sempre più simili a vere e proprie deportazioni senza possibilità di appello: ne è un tragico esempio l’episodio di due cittadini del Bangladesh rimpatriati a forza da Gorizia nell’agosto del 2003, episodio balzato agli onori della cronaca per la convinta mobilitazione di centinaia di cittadini e cittadine che a quelle espulsioni tentarono di opporsi.

Noi, cittadini e cittadine, amministratori, associazioni, organizzazioni, partiti, sindacati, movimenti e gruppi della società civile locale, lanciamo un appello per l’apertura di un dibattito e di una mobilitazione che abbiano come obiettivi qualificanti:

- la revoca della decisione di utilizzare l’ex caserma Polonio di Gradisca d’Isonzo come sede per un CPT.

- la scelta della Regione Friuli Venezia Giulia, della sua Giunta e del suo Consiglio, di dichiarare ufficialmente e far valere in tutte le sedi la non realizzabilità di Centri di Permanenza Temporanea per migranti sul proprio territorio.

- il diritto delle comunità di questa regione di scegliere e determinare, in base alle proprie esigenze, i criteri e le finalità di riutilizzo delle aree dismesse e in particolare delle ex servitù militari, presupposto senza il quale nessun dibattito su federalismo e municipalismo può avere senso.

- la valorizzazione e la moltiplicazione di quelle iniziative di accoglienza diffusa e di inclusione che si sono sviluppate in questi anni e che hanno permesso di integrare in Regione oltre 50.000 immigrati, ai quali andrebbero da subito riconosciuti tutti i diritti di cittadinanza e residenza.

Facciamo appello a tutta la nostra comunità, alle istituzioni, alle forze sociali e politiche, alle associazioni, ai movimenti, affinché non solo si esprima contrarietà alla realizzazione di un CPT nella provincia di Gorizia e in regione, ma si realizzi una mobilitazione che sappia essere efficace e vincente per portare il Governo a rivedere tale decisione, destinando piuttosto le ingenti risorse destinate alla realizzazione del CPT per iniziative di vera accoglienza che vadano nel senso di dare piena dignità alle persone migranti e alle popolazioni di questa terra.

Per adesioni info@globalest.info

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Rapporto sui Centri di Permanenza Temporanea in Italia
by mappa Sunday, Nov. 13, 2005 at 12:53 PM mail:

Rapporto sui Centri ...
cartinacpt.gif, image/gif, 421x492

Rapporto sui Centri di Permanenza Temporanea in Italia



Edifici inadeguati, scarsi contatti con il Servizio sanitario nazionale, insufficiente assistenza legale e psicologica, abuso nella somministrazione di psicofarmaci, eccessi negli interventi delle forze dell’ordine: sono le principali violazioni che l’associazione umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) ha riscontrato nei Centri di Permanenza Temporanea per stranieri in Italia.

La denuncia è contenuta in un Rapporto presentato il 26 gennaio scorso dall’associazione umanitaria vincitrice del Nobel per la Pace nel 1999.
“Il mancato rispetto delle leggi e delle procedure nei Cpt – ha detto Loris De Filippi, responsabile dei progetti italiani di Medici Senza Frontiere (MSF) -, troppo spesso comporta lesioni dei diritti umani e della dignità delle persone. La politica italiana sull’immigrazione mostra gravi lacune, per questo MSF chiede al Governo italiano e alla società civile di istituire un’authority indipendente e imparziale in grado di monitorare il rispetto dei diritti umani, l’assistenza sanitaria e le procedure per l’asilo all’interno dei centri”.



Il rapporto presentato il 26 gennaio è frutto del primo monitoraggio completo dei Cpt realizzato da un’organizzazione umanitaria indipendente e imparziale: le équipes di MSF hanno infatti visitato nei mesi scorsi tutti gli 11 Centri di Permanenza Temporanea e i 5 Centri “ibridi” destinati all’identificazione dei richiedenti asilo.

Nel corso del monitoraggio MSF ha verificato in diversi centri la presenza di richiedenti asilo.

“Nei centri non è garantita l’assistenza legale ai richiedenti asilo che, secondo diverse convenzioni internazionali siglate anche dall’Italia, dovrebbero ricevere tutt’altro trattamento - aggiunge Enrico Davoli, direttore esecutivo di MSF-Italia –. Contrariamente alle finalità della legge che li ha istituiti, poi, il 60% degli ospiti dei Cpt proviene dal carcere. Spessissimo gli immigrati che dalla prigione vengono trasferiti nei Cpt hanno già scontato la pena per gli illeciti commessi: il trattenimento nel Cpt diventa, dunque, un’incomprensibile estensione del periodo di detenzione”.
MSF giudica inaccettabile la convivenza forzata tra ex detenuti e coloro che fuggono da guerre e persecuzioni per cercare protezione in Italia.

I Cpt sono stati istituiti nel 1998 dalla legge Turco-Napolitano e successivamente confermati dalla Bossi-Fini. Il fine dei Cpt è identificare gli stranieri intercettati sul territorio italiano privi di regolare permesso di soggiorno in vista del rimpatrio. Il tempo massimo di trattenimento oggi è di 60 giorni.


versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
TEMPI DI GUERRA
by porfido Sunday, Nov. 13, 2005 at 12:59 PM mail:

CHE LA PAURA CAMBI DI CAMPO

Ci terrorizzano costringendo molti di noi a emigrare alla ricerca di condizioni di vita meno odiose.

Ci terrorizzano costringendo molti di noi alla clandestinità: con il fiato della polizia sul collo e con la paura delle espulsioni, lo Stato e i padroni spingono migliaia di individui nell'ombra, rendendoli ancora più docili allo sfruttamento.

Ci terrorizzano con il ricatto del lavoro salariato: o ti vendi ad un padrone o non mangi.

Ci terrorizzano con l'immagine dello Straniero “barbaro e integralista” per farci accettare più restrizioni, più controlli, più precarietà; oppure per farci amare un'identità nazionale vuota e fasulla - se il capitalismo non riconosce confini, perché mai devono farlo gli sfruttati?

Ci terrorizzano con la polizia nei quartieri, con le ronde fasciste, con i rastrellamenti. Il pretesto è quello della criminalità (in fondo cosa la crea, questa criminalità, se non la necessità del denaro?), l'obiettivo reale è far abbassare la testa a tutti quanti.

Ci terrorizzano con il carcere o con le espulsioni, con le caserme o i lager per i clandestini.

Più i poveri si odiano, più i ricchi si ingrassano...

Ci terrorizzano facendoci credere che "terrorista" è chi lotta contro lo Stato e contro i padroni, e non chi bombarda intere popolazioni, chi colonizza le terre e le menti, chi rade al suolo le case con i bulldozer.

È ora che la paura cambi di campo.

È ora che all'odio tra le “razze” si sostituisca la solidarietà di classe, la guerra degli sfruttati contro gli sfruttatori.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
QUESTI LAGER LI VOGLIAMO CHIUSI PER SEMPRE!
by Contro ogni reclusione Sunday, Nov. 13, 2005 at 1:01 PM mail:

NON VOGLIAMO COLPIRE I C.P.T. … QUESTI LAGER LI VOGLIAMO CHIUSI PER SEMPRE!

Cinque compagni che a Lecce si sono strenuamente battuti per opporsi all’esistenza di quelli che chiamiamo Lager, perché questo sono i centri di detenzione per immigrati senza documenti, sono stati arrestati con l’accusa di voler colpire i C.P.T. Hanno utilizzato l’articolo 270 bis per etichettarli come terroristi che infestano l’aria salentina con "attentati" alle pompe di benzina (che infiammano la guerra in Iraq), ai portoni della casa dell’indegno Don Cesare Lodeserto (gestore del C.P.T. di San Foca tanto indegno che i suoi stessi mandanti di stato lo hanno a loro modo scaricato inquisendolo e arrestandolo) ai Bancomat (delle Banche finanziatrici di morte) e alle mura della Città con scritte che evidentemente disturbano le coscienze addormentate.

Nei Centri di Permanenza Temporanea finisce rinchiuso chi, provenendo dalla parte sbagliata del mondo, si trova sprovvisto dei giusti lasciapassare. All’interno di questi campi di concentramento rimangono in attesa di un rimpatrio coatto subendo nel frattempo ogni sorta di umiliazione, obbligati a mangiare cibo pessimo contrario alla loro religione e, a piacere dei carcerieri, addizionato di pesanti sedativi (vedi caso di Bologna), completamente in balia di divieti e imposizioni formulate in una lingua che spesso non capiscono e, per chi tenta di ribellarsi, è pronta la prigione con la prospettiva di una veloce condanna con annessa deportazione immediata.

È del tutto evidente che di loro c’è bisogno solo come manodopera a bassissimo costo ottenuta con il ricatto dell’espulsione e che, quando non servono più, deve essere facile sbarazzarsene.

Ora, è da cinquant’anni che sentiamo rimbalzare la domanda: «come potevano non sapere dell’esistenza dei Lager nazisti?».

Ecco, noi sappiamo e non possiamo fingere di non vedere che trattamento viene riservato a chi si sposta dalle proprie terre d’origine per sfuggire a persecuzioni e morte, perché attirato dalle lucciole del benessere dei paesi occidentali o anche solo per desiderio di muoversi liberamente.

Il paese dei balocchi si affanna per dimostrare che è il migliore, la sua democrazia viene esportata a suon di bombe, la sua ricchezza mantenuta affamando altre terre e inquinandole con i suoi scarti, quando poi masse di profughi bussano alle sue porte li respinge, quando non riesce ne sfrutta il numero necessario e ne rinchiude, per poi espellerli, gli Esuberi.

La cosiddetta "lotta all’immigrazione" contribuisce poi alla militarizzazione dell’intera società e tutti vengono impiegati per questo elevato compito: i controllori, sempre solerti nel chiedere il permesso di soggiorno a chi è senza biglietto, i Vigili del Fuoco sempre più spesso usati per interventi di "ordine pubblico", la Croce Rossa che gestisce la maggior parte dei C.P.T., le "caritatevoli" associazioni come la Confraternita della Misericordia di Modena, del Giovanardi degno gemello del ministro, che si è aggiudicata ora la sua fetta di torta al C.P.T. di Bologna e i bravi cittadini pronti a denunciare qualsiasi comportamento sospetto dei propri simili.-

Le strutture di contenzione per gli immigrati sono un grosso affare che ingrassa dai gestori a chi fornisce i servizi necessari al loro mantenimento, da chi offre i propri mezzi per i viaggi di rimpatrio forzato a chi mette a disposizione alberghi per i deportati in attesa di imbarco. Il circolo è tragicamente vizioso, in un sol colpo si assicurano schiavi per la loro produzione, si rendono più ricattabili ancora gli altri lavoratori e si controllano militarmente le città sbandierando la questione sicurezza e chiamando terrorista chiunque tenti di opporre resistenza al continuo attacco alla dignità della vita.

Per fortuna però il desiderio di reagire contro questo mortale ordine mondiale non si è spento e la rivolta si scatena tra gli internati di Milano, Torino e Bologna.

SOSTENIAMOLI CON TUTTE LE NOSTRE FORZE!

Chi lotta contro la disumanità dei lager viene incarcerato come terrorista ma: TERRORISTI SONO I C.P.T. E CHI LI GESTISCE.

Contro ogni reclusione

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
foto
by clandestino Sunday, Nov. 13, 2005 at 1:25 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/11/921222.php

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Altre foto
by (((i))) Sunday, Nov. 13, 2005 at 3:21 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/11/921399.php

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Niente cibo dopo la manifestazione
by inkazzat* Monday, Nov. 14, 2005 at 1:57 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/11/922139.php



Dopo la manifestazione che si e' tenuta a Lamezia Terme per protestare contro i CPT, il gestore per ripicca non sta dando il cibo ai fratelli migranti.


Raffaello Conte* ha attuato la sua solita strategia: niente cibo a chi si ribella!
Dopo la manifestazione di sabato scorso, organizzata da decine e decine di associazioni movimenti e partiti, all'interno del CPT di Lamezia non stanno piu' distribuendo il cibo agli ospiti.
Ieri, in tarda serata, hanno distribuito una poltiglia bianca, forse riso scaldato. Stamane la stessa situazione, ancora alle 13.30 non era stato distribuito alcun tipo di alimento.


(*) Raffaello Conte e' il presidente della cooperativa "Malgrado Tutto" , affiliata ARCI che gestisce il CPT di Lamezia Terme (CZ). All'interno di questo centro sono avvenuti i peggiori crimini: un ospite dopo essersi procurato lesioni e trasferito all'ospedale, ha pensato bene di gettarsi dal 3° piano del presidio sanitario locale; un'altro ospite e' tutt'ora paralizzato su una sedie a rotelle perche' pestato a sangue sino al coma, su questo episodio la magistratura ha aperto un procedimento penale che vede imputati 2 maghrebini... su questo episodio c'e' da far piena luce in quanto il "braccio destro" di Conte, Egidio Gagliardi, dichiaro' agli inquirenti che nell'ambulanza il ragazzo (in coma) riferi' i nomi dei due connazionali.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
I LOVE CPT
by FABRIZIO Wednesday, Nov. 16, 2005 at 6:46 PM mail:

Salve
il titolo è provocatorio, non che ne sia innamorato veramente ma dei CPT o CPA come credete meglio chiamarli l'italia ne ha veramente bisogno.
In europa ci sono così tanti clandestini e immigrati sbandati che vivono in realtà parallele alla nostra che col passare del tempo aumentando di numero ed esploderanno in sommosse così come è successo in francia. Questa gente non si integrerà mai, arrivano col piede sbagliato e chi riesce a integrarsi è solo l'eccezione.
Ciò che proclamava quel pazzo di BILL LADEN, e cioè che l'europa avrà la guerra in casa tra qulache anno perchè ci sono soldati islamici che stanno prendendo posto infiltrandosi in tutte le nostre città, è la verità e io ne sono convinto perchè già si sta verificando.
I C.P.A. o C.P.T. sono la nostra salvezza anzi si dovrebbero aumentare di grandezza per avere maggiore controllo e consentire di schedare meglio questi clandestini, che si debba far5e qualcosa per evitare l'immigrazione è scontato ma facciamo in modo da lavorare sulle lore terre, evitiamo che arrivino in flotte e che sbarchino sulle nostre coste.
ciao a tutti
Fabrizio

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Caro frabizio
by xxx Wednesday, Nov. 16, 2005 at 8:48 PM mail:

Caro Fabrizio non è che scrivendo in modo pacato nascondi il fatto che sei un nazista.
I migranti sono persone come noi, che scappano dal loro paese per bisogno proprio come un tempo noi andavamo in America o in Germania.
Le migrazioni di persone sono sempre state un grosso momento di crescita culturale oltre che naturalmente economica per un paese. Pensiamo all'america che ha raccolto le migliori intellighenzie europee che perseguitate dal nazismo sono andate in America facendola crescere e progredire sotto molti aspetti.
Le migrazioni inoltre rappresentano il flusso della novità contro la vecchia e statica cultura occidentale che non ha più nulla da offrire. Essa può trovare nuova linfa proprio dalle migrazioni, chissà facendo nascere qualcosa di nuovo, attraverso l'arrivo di popoli che hanno una cultura millenaria, pensiamo soltanto all'Iraq, l'antica mesopotamia, l'iran, l'egitto, tutta l'africa ecc. ecc.
In Francia la ribellione non è fine a se stessa ma è una scintilla violenta fatta di una rabbia repressa che finalmente è scoppiata ma presto, secondo me, sarà caratterizzata anche da importanti contenuti politici e solo così potrà continuare. Contenuti politici che chiederanno un altro tipo di società in cui la ricchezza non sia un privilegio ma un diritto per tutta la popolazione.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Le dichiarazioni di Raffaello Conte
by lamezia rossa Friday, Nov. 18, 2005 at 6:50 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/11/925895.php

Dopo le ultimi dichiarazioni di Raffaello COnte è d'obbligo una presa di posizione di tutte le forze del movimento

Dopo le ultime dichiarazioni di Raffaello Conte, responsabile del CPT di Lamezia Terme, riteniamo sia d'obbligo una presa posizione forte da parte, oltre che delle forze di movimento, soprattutto della sinistra istituzionale Lametina.
L'ipocrisia di Conte nel continuare a sostenere che i migranti nel CPT è come se stessero in villeggiatura, deve aver fine tramite però azioni concrete, come l'espulsione da parte dell'ARCI, e una reale presa di posizione del sindaco, non solo sui CPT in generale, ma sulla Malgrado Tutto e Raffaello Conte.
Inoltre è significativa l'affermazione di quest'ultimo quando elogia Rutelli e Fassino perchè si sono espressi per il non chiudere i CPT.
Chi ancora continua ad avere fiducia in un'eventuale governo di Centro Sinistra, PRC in primis, è il momento che prenda posizioni nette:
O con i migranti o con i loro aguzzini.
Infine è forse utile ricordare a Conte che chi commette reati penali va nelle carceri "vere", mentre nei CPT sono rinchiusi solo uomini e donne accusate di reati amministrativi.
Comunque all'interno del CPT Sabato scorso è entrato il senatore Martone, quindi se non si vuole credere ai sovversivi dell'estrema sinistra, chiedete a lui quello che ha visto e che ci ha raccontato.

Chiudiamo tutti i CPT- Libertà per i migranti







«I Centri di permanenza temporanea sono dei moderni lager, centri di detenzione illegale dove vengono violati i diritti umani e che pertanto devono essere immediatamente chiusi». In questi termini il coro che si è levato qualche giorno fa, durante una manifestazione di protesta, intorno al Centro di permanenza temporanea di Pian del Duca gestito dalla cooperativa “Malgrado tutto”. Alle accuse mosse da esponenti politici, associazioni e movimenti risponde Raffaello Conte, responsabile della cooperativa che gestisce il Centro da quattro anni. «La partecipazione alla protesta è stata inferiore alle aspettative - spiega Conte - Davanti al Cpt abbiamo visto manifestare quasi duecento giovani che per la maggior parte provenivano da Cosenza, tutti legati politicamente alle forze di estrema sinistra. Molte delle associazioni che inizialmente avevano aderito alla fine si sono dissociate, tra queste anche Amnesty international». La manifestazione dei giorni scorsi ha riportato alla ribalta vecchie polemiche, tipo: gli ospiti del centro non hanno nemmeno l'acqua calda per lavarsi, ai musulmani viene servita la carne di maiale nonostante la loro religione lo vieti, nel Cpt ci sono anche minorenni. «Sono falsità, è demagogia pura - ribatte il responsabile della “Malgrado tutto” - La struttura accoglie ospiti di nazionalità diversa e noi siamo obbligati a rispettare i loro usi, le tradizioni del loro Paese. Inoltre godono di assistenza sanitaria quotidiana e ricevono anche l'assistenza legale adatta al loro stato giuridico. Il Cpt di Pian del Duca non ospita nessun minorenne». Conte sottolinea ancora: «Ai Ccpt sono destinati tutti quegli immigrati clandestini in attesa di essere espulsi dal nostro paese; una permanenza nella struttura che dura dai 30 ai 60 giorni in attesa del rimpatrio. La maggior parte di loro sono persone che si sono macchiate di gravi reati: dal furto all'omicidio, allo stupro fino allo sfruttamento minorile. Proprio in questi giorni abbiamo nel Centro un extracomunitario bulgaro che a Crotone faceva prostituire il figlio. Chi, durante la protesta, ha affermato che i Cpt accolgono persone con regolare permesso di soggiorno, ha dato un'informazione non corretta». La manifestazione dei giorni scorsi ha registrato l'intervento del sindaco Gianni Speranza, che ha auspicato il superamento dei Cpt in strutture di accoglienza che , secondo Conte, «hanno meno garanzie rispetto ai centri di permanenza temporanea. Nei Cpa non c'è la stessa assistenza ed erogazione dei servizi dei Cpt. Apprezzo comunque la proposta del sindaco, anche perché a livello nazionale politici di spicco come Rutelli e Fassino non si sono espressi per la definitiva chiusura di questi centri, al contrario di Rifondazione comunista che continua a mantenere una posizione settaria».




lameziarossa.altervista.org

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
manifestazione il 3 dicembre a Roma
by www.sinistracritica.org Sunday, Nov. 27, 2005 at 2:59 PM mail:

La vita di molte migliaia di persone è quotidianamente negata da una legislazione razzista, dalle politiche proibizioniste e repressive, dalle logiche emergenziali. Donne e uomini migranti continuano a morire in un’Europa sempre più disseminata di carceri: nel rogo di Amsterdam, sulle frontiere di Ceuta e Melilla, nelle tragedie del mare.Donne e uomini migranti vengono quotidianamente privati della propria libertà e di ogni diritto nei centri di permanenza temporanea: il diritto speciale dei migranti, la detenzione amministrativa, sono l’espressione massima di quello "stato di eccezione" che sta minando la democrazia.

Sui migranti si sperimenta oggi la costruzione di una società dell’esclusione in cui si intrecciano precarietà del lavoro e della vita, autoritarismo e repressione.

, che subordina il rinnovo dei permessi di soggiorno a un contratto di lavoro ha reso ancora più evidente quello che era chiaro già da tempo: i migranti non sono considerati persone, soggetti che vogliono affermare i propri diritti sociali e politici, ma mera forza lavoro, da usare, costringere nei centri di detenzione o espellere a seconda delle esigenze del mercato e di un modello economico e sociale sempre più iniquo.

L’intreccio con la legge 30 sul mercato del lavoro non ha fatto altro che aumentare drammaticamente la precarietà, imponendo di ripetere le pratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno sempre più spesso, aggravando i tempi di attesa, mentre il vincolo della certificazione delle condizioni abitative dà ai datori di lavoro un ulteriore strumento di ricatto sulla vita di donne e uomini migranti.

Le vicende degli ultimi mesi con l’acuirsi delle logiche emergenziali, l’approvazione del pacchetto Pisanu e la proposizione dell’equazione fra immigrazione clandestina e terrorismo, non hanno fatto che aggravare questa condizione. Le logiche di guerra hanno sempre bisogno di capri espiatori. Allo stesso tempo centinaia di persone subiscono con sempre maggiore accanimento le conseguenze penali delle legittime azioni, portate avanti in questi anni per cancellare dai nostri territori i CPT e i Centri di Identificazione e per chiederne la chiusura dentro e fuori l’Europa. E’ parte del nostro percorso la rivendicazione dell’amnistia per i reati legati alla condizione di clandestinità e alle lotte sociali.

Ma è cresciuta anche la consapevolezza dell’inaccettabilità di tutto questo, della necessità di aprire una stagione nuova che conquisti diritti e libertà per i migranti, che ponga fine all’imbarbarimento della società.

Le mobilitazioni dei migranti contro , per i propri diritti, le iniziative delle realtà sociali e sindacali che hanno costruito vertenze contro la precarietà, le esperienze istituzionali partecipative hanno contribuito in maniera decisiva ad affermare la necessità di un cambiamento radicale delle scelte politiche e legislative.

La netta opposizione alla legge Bossi-Fini, a qualsiasi ipotesi di ritorno della Turco Napolitano, al legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, ai CPT e alle espulsioni e deportazioni di massa, la rivendicazione della libertà di muoversi e di restare per i migranti potranno trovare forza solo se uomini e donne migranti saranno ancora una volta, in massa, protagonisti delle loro lotte.

Per questo chiamiamo il movimento dei migranti, il movimento antirazzista, antiliberista e pacifista, a una nuova mobilitazione generale, a una settimana di iniziative territoriali a novembre contro il decreto di attuazione della Bossi-Fini, alla manifestazione nazionale il 3 dicembre a Roma:

- per la chiusura definitiva dei Centri di Permanenza Temporanea e dei Centri di Identificazione

- per l’abrogazione della legge Bossi-Fini, senza che si torni alla precedente Turco-Napolitano e alla cultura che l’ha ispirata

- per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro

- per una legge in materia di asilo politico che tuteli realmente i richiedenti asilo e i rifugiati

- per la cittadinanza di residenza e il diritto di voto per tutti i migranti

- per il rilascio e il rinnovo immediati di tutti i permessi di soggiorno, per la regolarizzazione permanente di tutti i migranti in Italia, per la libertà di circolazione

- per fermare tutte le espulsioni e gli accordi di riammissione

- per l’abrogazione di tutti i reati connessi alla condizione di clandestinità, per la non punibilità ovvero l’amnistia-indulto per i reati legati alle lotte sociali

- contro la guerra e per l’abrogazione della legge Pisanu.

http://www.sinistracritica.org

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
fotina
by nikino Tuesday, Jan. 24, 2006 at 6:08 PM mail:

fotina...
cptmalgradotutto.jpg, image/jpeg, 315x121

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Voci dal CPT di Lamezia Terme
by ciroma.org Tuesday, Jun. 20, 2006 at 9:56 PM mail:


http://italy.indymedia.org/news/2006/06/1097783.php

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
©opyright :: Independent Media Center
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.

Questo sito gira su SF-Active 0.9