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Inaugurazione dell’Anno Accademico: accesso negato a ricercatori e studenti
by view Friday, Dec. 09, 2005 at 3:56 PM mail:

Inaugurazione dell’Anno Accademico: accesso negato a ricercatori e studenti




Questa mattina, 9 dicembre 2005, a circa 100 manifestanti tra studenti, ricercatori precari e cittadini, è stato impedito l’accesso al rettorato, dove si stava svolgendo l’ inaugurazione dell’Anno Accademico. Il rettore ha ordinato di bloccare l’ingresso ad uno spazio pubblico, preferendo la militarizzazione di tutta l’area dell’università e creando di fatto un’illegittima “zona rossa”. È stata impedita la partecipazione a quanti volevano esprimere la propria contrarietà ad un modello di università e di società basato sulla precarizzazione dei saperi, del lavoro e della vita. Un modello che viene imposto dell’elite massonica e baronale che stava celebrando questa farsa.
Riteniamo inaccettabile e provocatoria la presenza del ministro Buttiglione, rappresentante di un governo che ha esasperato il processo di subordinazione dell’università alle esigenze del mercato. Questo conferma la sordità mostrata dai dirigenti dell’Ateneo perugino rispetto ai temi sollevati nelle recenti mobilitazioni. È vergognoso creare una Zona Rossa per difendere l’arroganza di un individuo noto per le sue posizioni razziste, omofobe e reazionarie. Studenti e precari hanno chiesto al rettore una spiegazione rispetto alla loro esclusione da uno spazio pubblico: la risposta è stata quella di cordoni di polizia e manganellate. Questo atteggiamento repressivo e autoritario è l’unica risposta delle istituzioni alla domanda di democrazia e partecipazione dal basso. Lo dimostrano la gestione delle proteste in Val di Susa, gli arresti di 3 manifestanti al corteo contro i CPT e le violenze della polizia contro gli studenti a Roma e a Bologna. Ripristinare la legalità equivale ad annullare ogni forma di dissenso.
L’appuntamento è per una assemblea pubblica alla facoltà di scienze politiche martedì 13 dicembre alle ore 17:00, per discutere dell’accaduto e rilanciare un modello di università pubblica basato sulla condivisione e circolazione dei saperi e della cultura.

Studenti e ricercatori in lotta

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