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come ti finanzio i terroristi israeliani
by governo italiano Wednesday, Aug. 02, 2006 at 11:59 AM mail:

i bambini di Qana ringraziano il governo italiano

<http://www.forumpalestina.org> <http://www.forumpalestina.org>







Investimenti israeliani in Sardegna da boicottare


Anche gli israeliani da Tiscali

Un centro di ricerca e sviluppo di tecnologie sofisticate, che porterà
in città cento assunzioni entro il 2008 (il 90 per cento di sardi) e che
dovrebbe contribuire ad alimentare la vocazione per le nuove tecnologie
legate all'informazione (l'inglese information technology) di Sa
Illetta.È stata inaugurata ieri la nuova base operativa di Télit,
azienda israeliana con un passato italiano, specializzata nello studio
di soluzioni wireless e machine to machine, ovvero comunicazioni senza
bisogno di cavi da un apparecchio all'altro. Un esempio sono i
distributori automatici che trasmettono dati sulle borse, gli
elettrodomestici che possono essere attivati dal telefonino, il
monitoraggio a distanza per servizi pubblici. E ancora: assistenza
automatica per auto e pc portatili che non hanno bisogno di cavi per
navigare sul web.
IL POLO CAGLIARITANO andrà ad aggiungersi ai centri Télit già attivi a
Trieste e Seul e il governatore Renato Soru non nasconde l'entusiasmo.
«Sappiamo
quanto sia difficile fare impresa in Sardegna - si è rivolto
direttamente all'amministratore delegato, l'israeliano Oozi Cats - . Ora
una società israeliana ha deciso di investire da noi. Si aprono serie
prospettive di crescita». Da parte loro, i vertici di Télit hanno dato
qualche spiegazione, in un rimbalzo di complimenti. «Abbiamo scelto la
Sardegna come base per il nostro nuovo centro perché siamo convinti che
rappresenti un importante polo della tecnologia dell'informazione
italiano e non», ha dichiato Cats, «grazie alle innovative realtà locali
con le quali ci auguriamo di poter collaborare, all?eccellenza della sua
comunità accademicoscientifica, alla cultura locale
della ricerca e sperimentazione, nonché dalle infrastrutture offerte, la
Sardegna è il luogo ideale da cui far partire i nostri nuovi progetti».
I fondi per l'apertura del centro (25,5 milioni di euro) arrivano dal
decreto per i Pacchetti integrati di agevolazione Innovazione, del
ministero dello Sviluppo economico. Chiusura dell'incontro per Chicco
Testa, amministatore delegato a Télit ed ex presidente Enel. Per lui la
Sardegna è «una delle realtà più competenti e professionali dell'Ict».

Un gioiello svenduto Télit, ovvero come svendere all'estero una perla
italiana della tecnologia.
Per poi farla rientrare in Italia, dalla Sardegna, come ospite, da ditta
straniera che ottiene 25 milioni di euro dal ministero dell'Industria,
per creare lavoro. Nel gennaio 2003, l'unica società di telefonia
cellulare dello Stivale entra in liquidazione volontaria: nel 2002 ha
fatturato "so l t a n to" 60 milioni di euro, ovvero il 3 per cento
del mercato dei cellulari in Italia. Allora la società proprietaria, la
Finmek - il colosso i cui vertici sono sotto accusa per bancarotta -
decide di sbarazzarsene.
La Télit resterà in mano alla proprietaria di Dai telekom, la israeliana
Polar Investments, fino al 2008. Intanto, il gruppo Finmek è in
amministrazione straordinaria per bancarotta.
Pare proprio che l'elettronica italiana non possa concorrere in un
mercato nazionale, né internazionale.
E che solo l'ingresso di capitali e management stranieri assicuri un
futuro a chi ci lavora.

da "Il giornale di Sardegna" del 8 luglio 2006



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