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E' MORTO IL MOVIMENTO! I FUNERALI SI SONO SVOLTI AD ASSISI IL 26 AGOSTO
by anaKazzo Tuesday, Sep. 19, 2006 at 12:21 PM mail:

L'alternativa sono le fiamme di Parigi!

E' MORTO IL MOVIMENTO! I FUNERALI SI SONO SVOLTI AD ASSISI IL 26 AGOSTO
di Michele Fabiani

http://www.anarchaos.it
http://www.anarchaos.it/News/Settembre_2006/emortoilmovimento.htm

E' MORTO IL MOVIMENTO!

Per alcuni sarà un grave lutto, ma da molti si leverà al cielo un ringraziamento per la fine di questa straziante agonia. La decisione di staccare la spina è stata presa dopo tre mesi di coma, una morte gelebrale giunta all'indomani dell'elezione di Bertinotti alla Presidenza della Camera e della nomina del governo Prodi.
Era tanto tempo che il Movimento stava male, mentre altri piccoli movimenti crescevano e si sviluppavano, movimenti concreti, movimenti radicali, movimenti in alcuni casi populisti, movimenti spesso territoriali, niente a che vedere con il Santo Movimento, il Movimento dei movimenti.



IL MOVIMENTO DEI MOVIMENTI

Il Movimento dei movimenti italiano è nato sulla spinta del movimentO antiglobalizzazione, quello emerso a Seattle con la rivolta contro il WTO, rivolta che costrinse gli organizzatori del vertice economico ad interrompere le riunioni e fuggire dalla città. Il movimento antiglobalizzazione, per farla semplice ha due facce: il "movimento di Seattle" e il "movimento di Porto Alegre". I due nomi non sono appropriati dato che a Seattle c'erano anche i pacifisti e a Porto Alegre i rivoluzionari, ma questi erano i nomi più conosciuti.
Il primo, a cui andava tutta la mia stima e simpatia, è il più duro e scontroso, composto in prevalenza dagli anarchici e dai Black Bloc; il suo scopo era colpire fisicamente gli interessi delle multinazionali, in particolare le vetrine di banche ed aziende che sfruttano il sud del mondo.
Il secondo era il movimento dei non-violenti, dei neo-gandiani, dei preti "illuminati" e dei borghesi "illuminati"; si prefiGgeva l'obbiettivo di raccogliere elemosine ai potenti, appoggiando anche governi di sinistra moderata come quello di Lula in Brasile, che redistribuiva minuscole terre sottratte ai latifondisti, senza mai sostenere governi come quello di Chavez in Venezuela con obbiettivi più radicali, il quale ha violentemente sottratto i pozzi di petrolio alle multinazionali e occupato militarmente le terre dei latifondisti.
Gli scopi del Movimento dei movimenti erano molteplici: andavano dal sostegno alle "resistenze positive" (come ad esempio quella zapatista in Chapas, senza però sporcarsi le mani con le "resistenza negative", come quelle mussulmane integraliste senza chiedersi quale fosse la causa di questa negatività), agli OGM, fino al diritto di masterizzare CD.



IL MOVIMENTO ITALIANO

L'aspetto maccheronico del Movimento dei movimenti è caratterizzato da una caricatura delle ideologie e dei protagonisti: se le figure teoriche di riferimento per i ribelli negli USA, ad esempio, erano il primitivista anarchico Zerzan e la giornalista impegnata Klein, in Italia i loro "equivalenti" erano il disobbediente Casarini e il pacifista Agnoletto.
In realtà il percorso dei movimenti negli ultimi anni in Italia è decisamente più serio dei suoi protagonisti, per questo è utile dargli un breve sguardo.
Andiamo ad osservare il periodo immediatamente precedente alla caduta del primo governo Prodi, provocata dalla decisione di Rifondazione Comunista di far mancare l'appoggio esterno. In quegli anni si stava risvegliando finalmente un'opposizione in Italia, non un'opposizione parlamentare, ma sociale: pochi mesi prima la città di Torino era stata scioccata dagli scontri anarco-squat esplosi con la morte in carcere di Baleno e Sole; il caso di Sole e Baleno riguardava direttamente anche un'altra lotta, quella dei cittadini della Val Susa contro la TAV, il treno ad alta velocità che distruggerà con più tunnel oltre 50 chilometri di montagne, riportando fuori rocce tossiche; in opposizione ai tagli di sinistra alla scuola pubblica e alla riforma Berlinguer rinasceva un movimento studentesco, rifioriva la moda delle occupazioni e in alcuni casi si verificarono anche dei violenti scontri con la Polizia durante i cortei; le finanziarie europeiste di Prodi massacravano le tasche degli italiani e sempre più poveri migravano la loro fede politica dalla sinistra alla destra; il Pacchetto Treu si inventava (con la scusa di regolarizzarlo) il precariato, rendendo ufficiale e legale la posizione di milioni di sfruttati a tempo determinato.
Vista da questa angolazione l'operazione di Bertinotti non è stata affatto un tradimento, come hanno strillato i "Comunisti" Italiani, piuttosto un preciso calcolo opportunistico del tutto funzionale alle logiche della sinistra che doveva trovare un cappello istituzionale per i nuovi ribelli e doveva frenare lo spostamento a destra dei ceti poveri. In questo modo gli sfruttati ritrovavano un oppositore di sinistra a cui votare e i nuovi giovani ribelli, invece che diventare anarchici o marxisti rivoluzionari, si iscrivevano ai giovani comunisti o indossavano la tuta bianca.


LE TUTE BIANCHE E I DISOBBEDIENTI

Funzionale a questa logica di dover trovare un opposizone di sinistra istituzionale che inquadrasse il caotico movimento nascente è l'esperienza delle Tute Bianche, nate per opera di un ex collaboratore del governo Prodi, il signor Casarini.
Casarini interrotta la collaborazione con il governo, è tornato al suo caro Nord Est, ha radunato i "suoi" centri sociali e si è ripreso, a volte con la forza, quelli degli altri e si è inventato quella che sarà l'avanguardia del futuro movimento antiglobalizzazione in Italia. E' riuscito benissimo a cavalcare l'onda della rivolta e l'ha trasformata in una pagliacciata.
Il ruolo "militare" delle Tute Bianche nei cortei era molto semplicemente quello di premere sugli scudi della polizia, polizia che sistematicamente arretrava dando al manifestante-spettatore la sensazione di aver vinto lo "scontro".
Un ruolo politico non è mai esistito, le Tute Bianche non si interessarono mai di teoria, troppo noioso e troppo poco di moda, preferendo lo spettacolo. Il solo vero scopo politico era del tutto nascosto, quello di frenare ed imbavagliare un movimento sempre più esplosivo.
Così i giovani invece che tirare molotov contro le banche tiravano vernice contro le vetrine, piuttosto che colpire i poliziotti ci giocavano.


PRIMISSIMI SINTOMI DI MORTE: GENOVA 2001

Nel 2001 aveva vinto le elezioni il centrodestra di Berlusconi e a luglio a Genova si riuniva il G8, la riunione degli otto potenti della terra. Una grande occasione per contestare il raduno dei grandi oppressori del mondo, scendendo contemporaneamente in piazza contro il ritorno della destra al governo.
Le Tute Bianche di Casarini coglievano l'occasione per farsi nuova pubblicità, dando vita al movimento dei Disobbedienti, un movimento radicato in tutta Italia e non solo nel Nord Est, dai No Global napoletani di Caruso fino agli antagonisti romani di Nunzio D'Erme.
I media cercavano di trasformare l'incontro in una passerella mediatica, pubblicizzando l'evento quotidianamente, mostrando il Kit del giovane disobbediente e confrontandolo con quello del celerino o del Black Bloc.
...Ma qualcosa non è andata per il verso giusto: questa volta al governo c'era Berlusconi e non era disposto a far giocare le forze dell'ordine con le Tute Bianche. Accadde che migliaia di persone scesero in piazza con l'idea di "oltrepassare di un metro la zona rossa", come ordinò Casarini quasi fosse l'oltrepassare quella linea la soluzione ai problemi del mondo; al contrario si trovarono di fronte poliziotti e carabinieri che invece che retrocedere, come avveniva negli ultimi anni, risposero con manganelli e lacrimogeni ai giochi innocenti di Casarini&co. I disobbedienti persero il controllo della situazione, molte persone ritennero giustamente di dover rispondere alla violenza gratuita della polizia, uscendo dalle linee dei servizi d'ordine per attaccare con la forza la sbirraglia.
Il risultato: la pagliacciata mediatica finisce in tragedia ed un ragazzo, Carlo Giuliani, viene ammazzato da un carabiniere. Tutto ciò perché il signor Casarini doveva oltrepassare di un metro la zona rossa.
Si cercava disperatamente un capro espiatorio e sono stati individuati gli anarchici. I Black Bloc in particolare, vennero accusati di aver provocato gli scontri, quando proprio loro avevano scelto di evitare il contatto diretto con i servi dello stato per poter attaccare le multinazionali. A giocare a spintoni con la polizia non erano gli anarchici, ma i disobbedienti, i Black Bloc avevano i mezzi per difendersi, non erano bambini mandati allo sbaraglio dal Mangia Fuoco di turno.



UN MOVIMENTO CHE IMPLODE DAVANTI ALLA TRAGENDIA:

La morte di Carlo Giuliani è l'inizio della malattia mortale del movimento. Dopo questa morte in molti avranno paura di nuovi lutti e rinunceranno allo scontro fisico, da primo Bertinotti che vota il suo partito alla non-violenza.
Il fatto che con il governo Berlusconi si sono verificati molti meno scontri stile Casarini che con D'Alema, dimostra inoltre la totale programmazione degli scontri-farsa delle prime Tute Bianche.
Mentre i vietnamiti persero milioni di uomini, ma riuscirono a cacciare gli americani, il Movimento dei movimenti alla prima vittima è imploso da se. Quello che doveva essere il più grande di tutti i movimenti, invece si è dimostrato incapace di fronte alla prima vera tragedia.
Le ragioni di questo fallimento sono implicite nell'essenza stessa del Movimento: è chiaro che fino a quando la lotta è solo una gioco, quando il gioco si fa tragedia continuare a giocare diviene mostruosamente macabro.
Bisogna tutti fare autocritica, perché tutti noi abbiamo fallito: un palestinese che vive tutta la vita in un campo profughi, con i morti agli angoli della strada, non avrà nulla da perdere nel combattere la sua guerra, ma un ragazzo borghese occidentale di fronte al primo sparo scapperà via a gambe levate.


UNA LIMITE CHE RIGUARDA TUTTI NOI

La critica, ho detto, riguarda proprio TUTTI, anche quelle parti del Movimento dei movimenti che a noi erano più vicine. Lo stesso Black Bloc, per quanto sia effettivamente coerente e giusta la sua pratica di distruzione, ha dei limiti enormi. Tanto per cominciare esso è formato da tutti benestanti, e mi includo anche io nel gruppo.
Non mi si fraintenda: è chiaro che un dipendente precario senza casa non è un ricco, ma è altrettanto chiaro che i suoi problemi non sono di natura primaria come quelli di chi vive sotto le bombe e non ha nè acqua nè cibo.
Sia chiaro: un conto è l'abitante delle baraccopoli nigeriane che lotta contro l'ENI perché saccheggia le risorse della sua terra, un conto è l'italiano che da fuoco alla pompa di benzina dell'Agip per solidarizzare con la lotta del primo. Si tratta di due figure qualitativamente differenti! Anche se il gesto del secondo è da ammirare e da emulare, le sue motivazioni sono infinitamente inferiori rispetto a colui che nella miseria ci cresce e ci vive.
A Seattle, a Praga, a Genova non c'era il nigeriano che lottava per la terra a incendiare distributori di benzina, ma l'occidentale che quel nigeriano vuole aiutare. Il che non è una differenza da poco. Il nigeriano che vive nella merda non ha nulla da perdere, mentre anche il più puro degli anarchici, il più motivato dei Black Bloc di fronte alla morte di un suo compagno si ferma, si spaventa, entra in crisi esistenziale, si chiede se è giusto lottare quando c'è chi può morire.
E' questo il limite enorme di quello che l'europarlamentare catto-comunista Agnoletto definì come uno dei migliori movimenti di protesta della storia moderna. Sicuramente era il più moderno dei movimenti, ma ciò non significa che fosse il migliore, soprattutto in un'era dove i rivoluzionari sono chiamati a superare la modernità e i suoi pregiudizi, non ad emularla.



MORTE E RESURREZIONE DEL MOVIMENTO

Il Movimento dei movimenti, muore definitivamente l'11 settembre del 2001, con l'attacco di Bin Laden alle Torri Gemelle di New York e al Pentagono. Come detto, un movimento nato in gran parte per gioco non può continuare a giocare quando la tragedia dilaga.
Con l'attacco alle Torri Gemelle c'è stato un terribile salto di qualità nello scontro tra globalizzatori e loro oppositori. Prima si manifestava per il diritto a masterizzare CD e scaricare musica gratis da internet, per il bisogno di un'alimentazione non geneticamente modificata, ecc (tutte lotte sacrosante, ci mancherebbe), ora ci si trova di fronte ai bombardamenti a tappeto degli americani e alla guerra preventiva-permanente di Bush. Non è proprio la stessa cosa.
Di fronte a tutto ciò la parte più televisivamente "radicale" del movimento è semplicemente scomparsa, paralizzata da problemi che oscillavano tra l'etico e l'estetico: ci si chiedeva se fosse giusto appoggiare resistenze islamiche che negano i diritti alle donne, se è possibile stare sempre dalla parte degli oppressi anche quando essi scelgono forme di lotta palesemente ingiuste come gli attentati terroristici di massa. E' indubbio il valore di queste e di altre domande emerse, ciò che invece è preoccupante è che questo movimento a 5 anni dall'11 settembre non abbia trovato nessuna risposta!
Anzi il risultato è stato un indietreggiamento e una corruzione delle posizioni più radicali. Un esempio per tutti, le posizioni del movimento (anarchici compresi) di fronte alla resistenza irachena e palestinese.
Nel frattempo, lo vedremo tra due paragrafi, il movimento risorgerà sotto le spoglie del pacifismo. Ora analizziamo una delle più grosse sviste del Movimento.



PERCHE' HAMAS HA VINTO IN PALESTINA E PERCHE' IL MOVIMENTO NON L'HA CAPITO

I palestinesi sono stati abbandonati a loeo stessi dopo la vittoria di Hamas, il partito islamico che ha vinto le elezioni nei territori occupati dopo la morte di Arafat.
Il fatto che Hamas abbia vinto le elezioni è stata la scusa per gli antagonisti italiani per abbandonare la lotta dei palestinesi e tornare ai giochi di casa nostra. Il paradosso è che la sinistra laica e democratica italiana si è dimenticata di appoggiare gli oppressi quando questi democraticamente hanno scelto un leder che alla sinistra stessa non piace. Tutto ciò è paradossale perché la democrazia per la sinistra, esattamente come per la destra, è tale solo se democraticamente si sceglie qualcosa di politicamente corretto: se la scelta non è corretta, la democrazia passa in secondo piano. Inoltre tutto ciò è paradossale perché delle menti laiche, come quelle degli uomini di sinistra, non dovrebbero opporsi "religiosamente" alla religione stessa: la religione, affermano i marxisti è un prodotto dell'alienazione concreta dell'uomo; non va quindi rifiutata come fosse il Demonio. Ma i marxisti italiani se lo sono dimenticati, rifiutandosi di analizzare le ragioni concrete che hanno portato alla vittoria dei fanatici religiosi in Medio Oriente.
Vediamole brevemente queste ragioni: tanto per cominciare Hamas è nata come un'organizzazione umanitaria che curava e prestava assistenza ai palestinesi nei campi profughi; in secondo luogo il governo laico palestinese era fortemente corrotto, tanto che mentre il popolo crepava di fame nei territori occupati, Arafat comprava ville e piscine a moglie e figli per il mondo; infine i miliziani di Hamas vengono uccisi tutti i giorni in Palestina, in mezzo alla gente e non nei palazzi del potere.
Queste sono le ragioni concrete che hanno portato questa organizzazione abbietta e reazionaria a divenire paladina della libertà per il popolo di Palestina.
Tanto difficile accorgersene? Evidentemente si, proprio perché il Movimento dei giocherelloni conosce chi sono i "cattivi" da boicottare, ma non vive il contesto in cui vivono i "buoni" da difendere. Così che, quando i "buoni" fanno scelte "cattive", il movimento li abbandona.



DAL MOVIMENTO DEI MOVIMENTI AL SANTO MOVIMENTO

Sembrava proprio che stesse per morire, invece il Movimento dei movimenti ce l'ha fatta, è riuscito a sopravvivere e per pochi giorni ha raggiunto una partecipazione ed una popolarità mai vista prima: si tratta dell'evoluzione laica di Bertinotti, Caruso e Casarini, che lasciano falce e martello, giacca, cravatta e tuta bianca a casa per indossare la tonaca da frate....e così....il miracolo! Il Movimento dei movimenti si trasforma nel Santo movimento.
Il Santo movimento è quell'aggregato di preti, frati, scout, comunisti, giornalisti e compagnia bella che ha passeggiato per le vie del mondo, marciando inutilmente per una pace che non c'è stata. L'apice del Santo movimento si è verificata alla vigilia della guerra in Iraq con 110 milioni di persone che hanno marciato nel mondo contro l'intervento armato di Bush, 3 milioni dei quali solo a Roma.
Oltre cento milioni di marciatori che sparirono nel nulla non appena la guerra incominciò, con i suoi attentati e con i suoi estremismi. Un movimento immenso ma fragile, come è nato è svanito.



I FUNERALI DEL MOVIMENTO SI SONO SVOLTI AD ASSISI IL 26 AGOSTO

La nascita e la morte del Santo Movimento coincidono con la ripresa elettorale del centrosinistra e con la vittoria delle elezioni politiche.
Quando infatti all'opposizione c'era solo Rifondazione il movimento aveva dei connotati più radicali, quando poi tutto il centrosinistra scese in piazza il Santo movimento si modera e si corrompe. Oggi che Prodi è al governo il Santo movimento non ha più ragione di esistere.
Poco importa se si mandano 3mila soldati a crepare per separare la resistenza libanese dagli occupanti israeliani, poco importa se si mandano carri armati, aerei da guerra, elicotteri, navi corazzate, poco importa quelli sono i Soldati della Pace.
Il Santo movimento muore accompagnato ad Assisi da 2000 persone, davvero ben poche se si pensa che ha aderito alla marcia "forza ONU" (così intitolava lo striscione iniziale) tutto il centro sinistra, che tra ministri, viceministri, sottosegretari, parlamentari, portaborse, assessori e consiglieri sono ben più di 2000!!!!


IL MOVIMENTO E' MORTO! EVVIVA I MOVIMENTI!!

Speriamo che una fase si sia finalmente conclusa. Mentre il Movimento agonizzava, rinasceva più forte che mai la rivolta in Val di Susa. Le coincidenze della vita! Se pensiamo che i progetti di Casarini sono iniziati proprio dopo la morte dei due anarchici Sole e Baleno e la successiva rivolta...
Alcuni mesi prima esplodeva a Parigi e poi in tutta la Francia una delle più grandi rivolte di sempre, con gli immigrati che insorgevano dopo la morte di alcuni piccoli spacciatori inseguiti dalla polizia.
Nel frattempo si intensifica la resistenza in Iraq e Afghanistan, Israele subisce la sua più grave sconfitta di sempre con il Libano, le TV sono costrette a parlare della lotta del Movimento per la Redenzione del Delta del Niger.
Questi sono i veri movimenti insurrezionali! Qui non si lotta per "un altro mondo possibile" come dicevano i new global, qui si lotta per questo mondo! Per non avere la galleria sotto casa, per non essere uccisi per possesso di droga, per non avere un occupante nella propria terra.
Tutta la violenza degli stati non potrà nulla contro dei movimenti così fondati, perché chi non ha nulla da perdere non ha paura di perdere nulla!
Come nelle strade di Napoli dove ogni estate scoppiano rivolte, nel silenzio dei media, contro i rifiuti o per proteggere qualche piccolo delinquente.
Il centrosinistra al governo dovrebbe insegnare anche agli ultimi illusi come siano ugualmente corrotti i politici. L'alternativa non è nell'alternanza, non nell'alternanza tra destra e sinistra.
L'alternativa sono le fiamme di Parigi!
W l'anarchia!


Michele Fabiani
michele@anarchaos.it

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Ci sono 10 commenti visibili (su 11) a questo articolo
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Titolo Autore Data
e tu . Tuesday, Sep. 19, 2006 at 5:35 PM
ma impara l'italiano Uno Tuesday, Sep. 19, 2006 at 5:08 PM
a coala ma che cazzo voi? ma che post è Tuesday, Sep. 19, 2006 at 4:20 PM
parassita vai a lavorare Tuesday, Sep. 19, 2006 at 4:20 PM
saprofiti coala Tuesday, Sep. 19, 2006 at 2:40 PM
finalmente la verità che aspettavamo a dircelo? Tuesday, Sep. 19, 2006 at 2:12 PM
cazzo volete di più ???? figos Tuesday, Sep. 19, 2006 at 1:42 PM
sono arrivati i preti della rivoluzione No al clero rivoluzionario Tuesday, Sep. 19, 2006 at 1:32 PM
... ... Tuesday, Sep. 19, 2006 at 12:43 PM
è da anni che ci provate... Uno Tuesday, Sep. 19, 2006 at 12:42 PM
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