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IL PCLU SUGLI AVVENIMENTI DI BUDAPEST
by rivoluzionario/Stalinista Saturday, Sep. 30, 2006 at 6:06 PM mail:

fonte: www.solidnet.org da Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese http://www.munkaspart.hu , mailto:mp200@axelero.hu



Dichiarazione in merito agli avvenimenti di Budapest

19 settembre 2006

Domenica 17 ottobre un discorso riservato del Primo Ministro Ferenc Gyurcsany è stato diffuso in internet. Era stato pronunciato dal Primo Ministro nel corso di un incontro con i parlamentari del Partito Socialista Ungherese nel maggio 2006. Egli spiegava perché considerava necessario realizzare riforme radicali in Ungheria. E pronunciava molte volgari affermazioni, confessando che negli ultimi anni il governo aveva mentito al popolo ungherese. La pubblicazione di questo documento e il fatto che il Primo Ministro abbia ingannato il popolo hanno provocato l’immediata protesta di massa.

Lunedì 18 settembre una grande folla ha manifestato di fronte al Parlamento ungherese chiedendo le dimissioni del Primo Ministro. Nella serata i manifestanti ammontavano a circa 10.000. La maggior parte degli oratori, nel criticare il governo, cominciava a chiedere un nuovo 1956, una nuova resa dei conti con i comunisti (per comunisti, i dimostranti intendono l’attuale Partito Socialista Ungherese e non il nostro partito).

La stessa sera una parte dei dimostranti si è diretta alla Televisione di Stato Ungherese, chiedendo di rendere pubbliche le sue dichiarazioni. La polizia ungherese ha usato cannoni ad acqua e bombe lacrimogene. Nella tarda serata i dimostranti hanno cominciato ad assaltare il palazzo della TV, e dopo pesanti scontri, dopo la mezzanotte, lo hanno occupato. Il palazzo è stato evacuato dalla polizia alcune ore più tardi. Negli incidenti sono state ferite circa 200 persone, la maggior parte poliziotti, e arrecati danni ingenti.
I dimostranti hanno seriamente danneggiato il monumento agli eroi Sovietici di fronte al palazzo della TV.

Il Presidium del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese ha analizzato la situazione, formulando le seguenti considerazioni:
1. L’Ungheria attraversa una profonda crisi istituzionale e politica. La principale ragione della crisi è rappresentata dalla politica del Partito Socialista Ungherese al governo e del suo partner, il Partito dei Liberi Democratici.
Come è noto, il Partito Socialista Ungherese ha vinto le elezioni parlamentari nell’aprile 2006 e ha formato un governo di coalizione con il Partito dei Liberi Democratici. Il nuovo governo, capeggiato da Ferenc Gyurcsany ha continuato la politica neoliberale di quello precedente e ha introdotto un programma di radicali riforme economiche e politiche. Questo pacchetto di riforme non è null’altro che un programma di razionalizzazione capitalistica. Il governo – cercando di imporre queste riforme – vuole realizzare i cosiddetti criteri di Maastricht ed introdurre l’EURO in Ungheria. Questo programma si traduce in prezzi più cari, in tasse più elevate, nel pagamento delle spese mediche, in tasse obbligatorie per l’educazione universitaria, ecc. Milioni di persone vivono ogni giorno tra molte difficoltà. La maggioranza del nostro popolo comincia proprio adesso a capire cosa significa neoliberalismo e ciò arreca un alto grado di insoddisfazione. Allo stesso tempo, il popolo si sente disorientato e persino manipolato, comprende di non avere reali possibilità di influenzare le decisioni politiche.

2. La maggioranza di coloro che sono scesi in piazza in questi giorni, lo ha fatto per protestare contro la politica neoliberale e le violazioni da parte del Primo Ministro delle più elementari norme di morale politica.

3. Le dimostrazioni antigovernative non significano certo la rivoluzione. Esse dimostrano che la gente non vuole più menzogne e manipolazioni, che è contro una politica che colpisce i settori più poveri. Non esistono però forze che abbiano intenzione di cambiare il sistema capitalista.

4. Alcune forze della destra radicale e persino estremista hanno usato le dimostrazioni popolari di massa per le proprie ambizioni politiche e personali.

5. Il Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese ritiene che l’unica reale soluzione sia rappresentata dalle dimissioni del Primo Ministro. Allo stesso tempo richiediamo la convocazione di una nuova assemblea nazionale per ratificare una nuova costituzione.

6. Il PCLU condanna l’uso della forza e chiede al governo di garantire la sicurezza di tutti i cittadini.

Il Presidium del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese

Traduzione dall’inglese per http://www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare


http://www.resistenze.org/sito/te/po/un/poun6i25-000520.htm

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