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Latte: materno è meglio
by linda Monday, Nov. 29, 2004 at 12:38 AM mail:

Una circolare del 2000 firmata dal ministro Veronesi impedisce la proganda del latte in polvere negli ospedali ma è sistematicamente disattesa

I benefici del latte materno sono talmente innumerevli che anche solo una slezione dei migliori link dove ci sono spiegazioni sarebbe un lenzuolo. Umberto Veronesi tra l'altro sostiene che l'allattamento protegge anche dai tumori al seno, e secondo alcune ricerche del 7 per cento per ogni anno di poppate.
L'oncologo quando era ministro ha firmato una circolare che impedisce di fare propaganda del latte in polvere negli ospedali e di sostenere al scelta del seno, ma è quasi dappertutto ignorata. una circolare non è una legge ovvio.
Molto è cambiato in questi anni e nessuno si azzarda a vantare benefici del latte in polvere senza prima dire che il materno è migliore.
Però bisogna anche dirsi che allattare può essere faticoso e non semplice se si lavora e deve rimanere sempre e comunque una scelta e consapevole.
http://www.allattiamo.it/circolare.html

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sei tu?
by ammiratore Monday, Nov. 29, 2004 at 1:25 AM mail:

Linda Pina?

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e non solo !
by Elektro2 Monday, Nov. 29, 2004 at 1:58 AM mail:

e non solo (allattare aiuta anche a ripigliarsi in fretta dopo il parto e tornare in ottima forma !!)

per chi fosse impossibilitato la coop (che si premura di scrivere il latte materno e' meglio sulle confezioni) vende latte in polvere a cifre inferiori anche a quelle sbandierate dalle ditte produttrici classiche (che grazie all'accordo firmato in pompa magna dal ministro si sono fatte una bella pubblicita') la coop ovviamente non pubblicizza (e pochi sanno del latte in polvere a prezzo ridotto...)

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tanti luoghi comuni
by mamma Monday, Nov. 29, 2004 at 2:59 AM mail:

allattare al seno non aiuta a riprendersi prima dopo il parto. chi allatta al seno deve innanzitutto: avere il latte - e non sempre una madre ne ha a sufficienza; tenere una alimentazione piu' che corretta; non prendere farmaci neppure in caso di malattie gravi e allo stesso tempo avere una salute di ferro; non fumare; non fare uso di droghe, neppure di quelle leggere e molte altre accuratezze che altrimenti danneggerebbero la nutrizione del bambino.
il latte artificiale compensa in caso di insufficienza del latte materno. un tempo c'erano le balie che allattavano con il proprio latte i figli altrui a prescindere da tantissime questioni, prima tra tutte la faccenda dell'igiene e della trasmissibilita' di malattie. c'erano balie che nascondevano di avere malattie perche' per ogni allattamento guadagnavano qualcosa e quello era forse l'unico loro metodo di sostentamento economico.
oggi le balie comunque non esistono piu' e le madri ricorrono al latte artificiale senza sensi di colpa per varie ragioni. una certa logica maschilista e cattolica e di alcune femministe "naturiste" vorrebbe necessariamente allattamenti con latte materno sempre. tanta psicologia crea peraltro mille sensi di colpa alla madre che non vuole o non puo' allattare (i traumi da distacco rapido dal seno materno, i presunti altissimi elementi nutrizionali del latte materno sempre, anche se la madre soffre di anemia, addirittura le proprieta' taumaturgiche del latte materno).
le condizioni precarie di lavoro attuali peraltro non riconoscono neppure le ore, per la madre, in cui dovrebbe allattare al seno il proprio figlio, ed e' un privilegio per la madre il potersi permettere di non lavorare per seguire l'intero periodo di allattamento.
molte di queste vicende sono sorrette da tanta disinformazione non corretta, peraltro, neppure da chi produce e vende latte artificiale. la nestle' non ha mai spiegato ad esempio che il latte artificiale non e' pienamente sostitutivo del latte materno e che dovrebbe essere integrato con altri elementi nutrizionali che possono provenire anche da altri prodotti artificiali.
la cosa grave e' rappresentata dal fatto che le aziende produttrici di latte artificiale hanno accordi di monopolio di fornitura degli ospedali, italiani, e, come nel caso della nestle', della maggior parte di quelli africani. in quel caso le madri non vengono sostenute nutrizionalmente e si scoraggia l'allattamento materno a causa delle loro non buone condizioni di salute, o comunque i bambini non vengono sostenuti con terapie ricostituenti e dunque spesso muoiono di denutrizione.
cio' nonostante, nelle nostre societa' evolute che esigono da una madre che lavori e cresca anche un figlio allo stesso tempo, non si puo' pretendere che si immoli solo per far piacere ai cattolici che vogliono le donne solo madri e in condizioni di sopravvivenza da medioevo. le madri sono donne coi loro corpi e i loro desideri. se non allattano al seno non sono puttane.
il latte artificiale dovrebbe essere integrato dunque con altre cose e dovrebbe casomai costare molto ma molto meno poiche' e' indispensabile.

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per la mamma
by un papa' Monday, Nov. 29, 2004 at 7:54 AM mail:

se alle mamme non va di fare le mamme che non figliassero!
cosa c'entra il maschilismo e il cattolicesimo nel volere
che i bambini siano allattati in maniera naturale???
inoltre la mancanza di latte della mamma e' un fattore esclusivamente psicologico, informati meglio.
che poi questa societa' non dia modo di vivere con la giusta
tranquillita' il periodo dell'allattamento e' un altro discorso, sul quale hai perfettamente ragione.

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bella scoperta
by italo Monday, Nov. 29, 2004 at 1:35 PM mail:

Bella scoperta, che il latte materno é meglio lo si è sempre saputo e nessuno lo ha mai messo in dubbio. si dà il caso che per vari motivi molte donne non possano allattare...

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per il papa'
by mamma Monday, Nov. 29, 2004 at 2:59 PM mail:

ragionare sui corpi delle donne, su come devono nutrire, partorire, figliare, usare metodi contraccettivi e' sempre stata peculiarita' di maschilisti e cattolici.
infatti molte donne non figliano e la natalita' e' ridotta al minimo e il papa e il mercato premono perche' le madri ritornino a figliare senza correggere il fatto che non si tratta di una responsabilita' personale ma che le donne devono essere sostenute in questa scelta.
rispetto alle conseguenze psicologiche del mancato allattamento al seno, penso che sia un ulteriore metodo per produrre sensi di colpa a donne che gia' vivono in perenne conflitto il rapporto con la respoinsabilita' di essere madre. sono abbastanza informata per sapere che e' il rapporto con corpo di un genitore che produce calore e positivita' nel figlio. se tu da padre stringi a te tuo figlio e gli dai un biberon di latte caldo e' la stessa cosa. la tetta non e' di per se' la fonte di ogni equilibrio psicologico altrimenti tutti quelli che sono stati allattati al seno non avrebbero cosi' tanti problemi. resta comunque il fatto che gli orari non coincidono e che la donna che lavora ha problemi a vivere. altro che allattare.

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Latticini e diabete infantile
by mucca103 Monday, Nov. 29, 2004 at 3:40 PM mail:

Partiamo sempre dal fatto che l'essere umano e' l'unica specie a bere latte di altre speci e tra parentesi c'e' da aggiungere che si beve latte anche da adulti, gia' tutto questo e' piuttosto anomalo.
Vorrei anche ricordare che biologico (tra l'altro dispendioso) o no, i bovini sono bombardati di ormoni (per crescere di piu' e velocemente) e di antibiotici (per evitare le innumerovoli malattie a cui quel tipo di "vita" conduce). Tutto cio' finisce nei corpicini dei bimbi e gia' crescono male.
Fare un figlio non e' un dovere morale e non e' neanche un diritto, va piuttosto considerato un onore, a questo si aggiunge che per molti puo' essere un lusso. Se non avete latte e' perche' avete uno stile di vita cattivo (a cominciare dall'alimentazione), percio' ci vorrebbe un esamino di coscienza (innanzitutto); se non c'e tempo o voglia di rovinarsi il seno si dovrebbe rimandare a tempi migliori o a una maggiore maturita'.
Non credo ciecamente nel potere della disinformazione, c'e' tanta pigrizia ed egoismo, non e' normale passare una vita dal dentista. Dire fa bene o fa male non significa niente, cercate di seguire veramente al meglio la crescita di questi futuri malati e siate relmente consapevoli di quello che vi buttate dentro e che buttate dentro ai vosti figli; per quanto mi riguarda per lungo tempo piu' che un essere umano sono stata una discarica e i denti marci me li tengo. Il latte (non materno) non fa le ossa e' una delle prime cause di diabete e osteoporosi. Il 65% della popolazione mondiale non fa uso di latte e latticini, non sanno neanche cosa sia l'osteoporosi!
Sconsigliare il latte in polvere non deve rimanere una circolare deve essere legge. Considerando anche i soldi che vanno sperperati per la cosidetta ricerca medica si potrebbe anche collaborare con pochi pazzi che cercano alimenti alternativi al latte materno (solo in caso non ce ne sia) che non siano dannosissimi quale il latte vaccino.

L'industria casearia informa i consumatori che: 'il latte e' un alimento naturale'
L'industria casearia NON informa i consumatori che: il latte e' un alimento assolutamente naturale per i VITELLI, che hanno quattro stomaci, raddoppiano il proprio peso in 47 giorni ed arrivano a pesare 140 chili entro il primo anno d'eta'.

Estratti dal sito http://www.milksucks.com della PeTA

Il latte di mucca è correlato al diabete

Uno studio sui bambini di 40 paesi ha riscontrato che l'incidenza del diabete giovanile è direttamente correlata alla dieta: maggiore è il consumo di latte di mucca e di altri prodotti animali, maggiore è la probabilità di sviluppare il diabete.
Di per contro, i bambini che assumono una dieta prevalentemente vegetariana hanno un'incidenza decisamente minore di diabete.

– The American Journal of Nutrition, Muntoni et al., 71 (2000), 1525-9


Uno studio su più di 800 bambini ha riscontrato che la formula del latte di mucca ai bambini "è associata ad un maggior rischio di diabete di tipo 1..."

– Diabetes Care, Hypponen et al., December 1999


In un altro studio su 800 bambini, i ricercatori hanno riscontrato che "l'introduzione di latticini prima dell'età di 8 anni è un fattore di rischio" per il diabete giovanile e che i bambini allattati al seno dopo la prima settimana dalla nascita sono più protetti dallo sviluppo del diabete.

– Diabetes Care, Gimeno et al., August 1997


Nel 1994, l'American Academy of Pediatrics [.....] ha concluso che l'esposizione alla proteina del latte di mucca può effettivamente costituire un importante fattore nello sviluppo del diabete.

– American Academy of Pediatrics Work Group on Cow’s Milk Protein and Diabetes Mellitus, 1994

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ALTERNATIVE AL LATTE DI MUCCA
by VEGAN Monday, Nov. 29, 2004 at 3:58 PM mail:

LATTE DI SOYA. Si ottiene dalla spremitura e dalla bollitura dei semi della soia gialla. È un alimento con numerose caratteristiche positive, molto utile in chi presenta intolleranza al latte vaccino fin dallo svezzamento. Ma visto che nessun alimento è completo anche il latte di soia presenta alcuni deficit: è povero di calcio, di vitamina B12 e zuccheri semplici. Ma è ricco di proteine e di minerali quali ferro e fosforo. Privo di lattosio, caseina, grassi animali e colesterolo, non scatena le allergie che spesso derivano dalla digestione del latte di mucca. Oltre che nel regime dietetico dei neonati (il formulato del latte è arricchito per questo uso) va benissimo nella prima colazione insieme a orzo, fette biscottate, miele, fiocchi o muesli. Prezzo: 1,81-2,58 Euro (L. 3.500-5.000).

LATTE DI RISO. Una fresca bevanda completamente vegetale, dal sapore delicato e piacevole. Per la sua costituzione chimica, il riso (scarso contenuto di sostanze grasse, assenza di glutine, livelli proteici equilibrati, buon contenuto glucidico, ricchezza di minerali e vitamine) è di facile digestione, buono nell'alimentazione del bambino fin dallo svezzamento. Adatto per tutte le età, anche per chi soffre di intolleranza al latte vaccino. Assenza di colesterolo. È anche indicato per la preparazione di una ricca colazione con cereali, creme, mousse e frappè. Prezzo: 2,07-2,84 Euro (L. 4.000-5.500).

LATTE DI AVENA. È uno dei cereali più nutrienti, dotato di incredibili proprietà energetiche. 12 per cento di sostanze proteiche, buon contenuto in calcio, fosforo, ferro, vitamine del gruppo B e ormoni naturali che favoriscono la crescita. Ha proprietà ipoglicemizzanti, lassative diuretiche e rilassanti. Contiene glutine. Si può sorbire al naturale o con l'aggiunta di cereali per una prima colazione sana e digeribile. Per le sue caratteristiche può essere impiegato anche in cucina nella preparazione di dessert, creme e budini. Prezzo: 2,07 Euro (L. 4.000).

LATTE DI MANDORLE. Ha un considerevole valore energetico e nutrizionale: 51,5 per cento di grassi (di cui l'11 per cento è vitamina F), il 19 per cento di proteine, l'11 per cento di zuccheri; inoltre è ricco di calcio (236 mg/100g). Ha le stesse applicazioni degli altri tipi di latte vegetali e può essere mescolato a meraviglia con quello di riso. È un rinfrescante eccellente, e può sostituire il latte animale nei casi di intolleranza. Presenta deficit di ferro. Prezzo: 2,07-4,13 Euro (L. 4.000-8.000) al litro. Succhi di frutta. Andrebbero considerati al pari del latte nella prima colazione degli adulti, si accompagnano bene a fiocchi, fette biscottate, gallette di riso, muesli, ecc.

[da Vita e Salute]

PS: A TITOLO INFORMATIVO, QUESTI DIVERSI TIPI DI LATTE NON RICORDANO NIENTE DEL LATTE VACCINO E NEANCHE CE LO VOGLIAMO RICORDARE.

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guarda che
by x mamma, dalla voce del buon senso Monday, Nov. 29, 2004 at 5:18 PM mail:

guarda che le mamme hanno sempre latte a sufficienza (salvo rarissimi casi), solo che non se si usa il latte in polvere per alcuni giorni e non si allatta il corpo comincia a produrne di meno.
sono i medici che sono disinformati, e consigliano subito alle donne di usare il latte in polvere.
il latte del seno è talmente tanto più salutare che è preferibile perfino se la mamma fuma e beve, e questo lo dimostrano dati medici.
io non sono cattolico e maschilista, dico semplicemente quello che penso, e non voglio costringere nessuno a fare niente.
resta il fatto che la vendità e la pubblicizzazione del latte in polvere nel terzo mondo ad opera della nestlè e di altri crea più bambini morti di tutte le guerre del mondo messe insieme

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allattamento garantito
by Elektro2 Monday, Nov. 29, 2004 at 5:37 PM mail:

Che allattare faccia ripigliare prima e', invece, vero. Ovviamente dover nonfumare e nonberealcolici e mangiare decentemente fa parte delle cose che aiutano a riprendersi...

Che si possa essere senza latte e' vero, ma molto piu' raro di quanto non si voglia far credere (e' persino possibile farselo venire anche se non si ha partorito), ed e' ovvio che chi e' senza latte (o non possa permettersi di allattare, o sia ammalata) debba comunque alimentare il/la bimbo/a in altro modo... forse per questo e' bene che ci siano altri che vendono latte in polvere olre la Nestle'.

Mi pare comunque che il secondo e piu' grave di questi problemi: "non posso allattare per motivi di lavoro" sia un problema del lavoro e non del latte. Nazioni meno rinscemite della nostra danno la possibilita' alle signore di allattare senza che questo sia di detrimento alla loro carriera lavorativa... (penso al nord europa, ovviamente). I sensi di colpa sono poi fuori luogo, ognuno e' responsabile con se stesso di cosa decide di fare...


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ma voce.........
by mazzetta Monday, Nov. 29, 2004 at 5:44 PM mail:



dai...
non sono i medici che sono disinformati, ma è che son pagati ....
eh.....


+++++ buonsenso e - voce :P

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alla voce del buon senso
by mamma Monday, Nov. 29, 2004 at 5:55 PM mail:

non so dove leggi queste notizie ma ti correggo sul fatto che tutte le mamme producono latte in quantita'. e' una cosa non vera. ho visto madri che allattano al seno i figli sin dal primo giorno e cio' nonostante non producono latte sufficiente a nutrire il figlio che secondo i parametri dei pediatri deve aumentare di un tot peso durante i primi mesi di vita. in questi casi la loro alimentazione viene integrata con il latte artificiale che viene dato in aggiunta a quello materno. le stesse madri smettono di produrre latte naturalmente abbastanza presto. alcune anche dopo poche settimane. e per rispondere al misogino sopra cio' non dipende dalla cattiva alimentazione (nel dopoguerra le mamme pativano la fame, ora no) ne' dal fatto che non si sentono abbastanza mucche. succede e basta. ci sono poi le mamme adottive, quelle che soffrono di varie patologie che non vanno discriminate, e ci sono pure i figli orfani. sulle faccende della nestle' io sono d'accordo. cio' che mi lascia perplessa e' il fatto che si ragioni di allattamento al seno dal punto di vista morale e non da un punto di vista laico. il latte artificiale non e' la cosa piu' bella del mondo ma serve fino allo svezzamento del bambino a dargli una alimentazione buona che gli permette di vivere e di crescere in alternativa al latte materno che non c'e'. questo non supplisce certamente ad altre cose se queste mancano. non supplice ai farmaci se non ci sono e alle cure necessarie in caso di insufficienze possibili.

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alla voce del buon senso
by mamma Monday, Nov. 29, 2004 at 5:55 PM mail:

non so dove leggi queste notizie ma ti correggo sul fatto che tutte le mamme producono latte in quantita'. e' una cosa non vera. ho visto madri che allattano al seno i figli sin dal primo giorno e cio' nonostante non producono latte sufficiente a nutrire il figlio che secondo i parametri dei pediatri deve aumentare di un tot peso durante i primi mesi di vita. in questi casi la loro alimentazione viene integrata con il latte artificiale che viene dato in aggiunta a quello materno. le stesse madri smettono di produrre latte naturalmente abbastanza presto. alcune anche dopo poche settimane. e per rispondere al misogino sopra cio' non dipende dalla cattiva alimentazione (nel dopoguerra le mamme pativano la fame, ora no) ne' dal fatto che non si sentono abbastanza mucche. succede e basta. ci sono poi le mamme adottive, quelle che soffrono di varie patologie che non vanno discriminate, e ci sono pure i figli orfani. sulle faccende della nestle' io sono d'accordo. cio' che mi lascia perplessa e' il fatto che si ragioni di allattamento al seno dal punto di vista morale e non da un punto di vista laico. il latte artificiale non e' la cosa piu' bella del mondo ma serve fino allo svezzamento del bambino a dargli una alimentazione buona che gli permette di vivere e di crescere in alternativa al latte materno che non c'e'. questo non supplisce certamente ad altre cose se queste mancano. non supplice ai farmaci se non ci sono e alle cure necessarie in caso di insufficienze possibili.

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per admin
by ? Monday, Nov. 29, 2004 at 6:27 PM mail:

Guarda che, by per mamma, ultimo commento, ci risiamo, e gli altri? per mucca 103 lo stesso, forse e' intasato, ma gli altri "ultimi commenti" si possono vedere. ciao

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morale ??
by Elektro2 Monday, Nov. 29, 2004 at 6:43 PM mail:

spero non ti riferissi a me, che di morale non ho detto proprio niente, anzi ho affermato che si debba dare la possibilita' a tutte le mamme che se lo possono permettere di allattare quando e come vogliono senza per questo subire discriminazioni di alcun genere.

conosco donne che hanno allattato senza problemi per due anni e piu' (ne conosco personalmente almeno tre) pur essendo state avvicinate (una di queste, le altre non so) dal solito medico prezzolato (per fortuna sono pochi, la maggior parte dei pediatri merita massimo rispetto) che con la pippa della curva di crescita voleva convincerla ad imbiberonare la pargola... fortunatamente lo ha mandato a quel paese... ed ora la pargola e' in piena salute...

Pensare al latte artificiale come forma di liberazione e' perverso... (ma non sono sicuro sia qs il tuo discorso, scusami se sbaglio): non e' li che sta la liberazione, semmai sta nel dare il diritto a vivere anche in modo piu' naturale... (ma nessuno qui parla di togliere il latte artificiale... anzi ho appena detto sopra che la Coop lo mette in vendita a prezzo ridotto... sia pur avvertendo che mamma e' meglio...non certo per motivi morali)

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x elektro2
by mamma Monday, Nov. 29, 2004 at 7:20 PM mail:

no, non mi riferivo a te. ma ad altri interventi che hanno questo brutto sapore.

io conosco forse molte piu' donne mamme di quante non ne conosca tu ma non e' questo il punto. i casi di cui parli tu non sono molti ne' la maggior parte. in ogni caso io ho conosciuto rarissime donne che hanno rinunciato allattamento al seno per motivi non ascrivibili alla mancanza di latte o alle condizioni di salute. la maggior parte allatterebbe i propri figli se potesse farlo. non foss'altro che perche' non costa teoricamente nulla. non sempre puo' per le tante ragioni che ho gia' scritto. deve rimanere appunto salda la loro liberta' di scelta e in casi in cui non sono libere di scegliere l'insindacabilita' per varie forme di costrizione degli atti che compiono. io non ho conosciuto moltissimi medici che nei reparti di ginecologia e ostetricia inducono le donne ad allattare con latte artificiale. ho conosciuto invece medici che insistono nel fare allattare con latte materno o medici che eventualmente rimproverano la mamma che non ha abbastanza latte perche' non si sarebbe comportata bene in previsione della gravidanza. l'accento morale che viene usato in quei reparti e' terribile (basti pensare alle donne che scelgono di abortire che vengono ricoverate nelle stesse stanze in cui vi sono donne che stanno per partorire o che hanno partorito e allattano soavemente i figli). ricordo un caso che riguardava una ragazza giovane alla quale il medico accompagnato dalla suora di turno ha fatto una ripassata perche' lei piangeva per il dolore eccessivo che l'indurimento dei seni le provocava. la loro soluzione era l'allattamento del bambino ad ogni costo, anche se questo voleva dire altro dolore. il medico la tacciava di irresponsabilita' e la suora di mancanza d'amore per il figlio. quella ragazza semplicemente piangeva e si lamentava . questo per dire quali sono i livelli di insensibilita' con i quali viene trattata una donna e quali sono i tipi di argomenti usati.
io non penso al latte artificiale come forma di liberazione della donna. parlavo infatti di corresponsabilita' nella scelta da parte delle strutture sanitarie, statali, del padre e di tutti quelli che amano tanto decidere sulla pelle delle donne dando come unica alternativa alla mancata soluzione per i problemi la privazione del diritto a realizzare desideri. la naturalezza del vivere e' tipica di alcuni ideali e modelli di vita. non si possono criminalizzare le persone e le donne se non aderiscono a questi modelli. non tutte le donne amano partorire sulla nuda terra o vivere come gli elfi tra i boschi. non tutte sono naturiste e vogliono riprodurre i modelli di vita delle nostre nonne. a me sembra piuttosto che in molti casi si tratti di mode elitarie e snob di certe categorie di persone che hanno tanti soldi da potersi permettere l'ostetrica in casa e una alimentazione alternativa costosa. ma questo e' affar loro e sono libere di scegliere in questo senso.


il latte della coop che costa meno puo' andar bene, nel senso che il latte artificiale dovrebbe comunque costare meno e le questioni di monopolio dei mercati di produzione di qualunque cosa poco c'entrano con la questione allattamento al seno si oppure no. credo che utilizzare questo argomento per denunciare una questione di monopolio economica sposti l'asse del problema e personalmente non mi importa se il latte della coop costa meno o piu'. personalmente non vorrei essere oggetto passivo di un dibattito viziato che nasce dall'arrabbiatura della coop che viene prevaricata nel mercato. se non passa la notizia che la coop ha immesso nel mercato un tipo di carciofo che costa molto meno di quello che altri commercializzano, che si fa? ci si inventa che il carciofo fa bene alla agricoltura e si mette in mezzo il tema delle coltivazioni biologiche per bucare la stampa?
chi utilizza chi? anche la coop ha alcuni scheletri nell'armadio e dire che hanno fatto una cosa cosi' fantasticamente etica non aiuta certo a trovare una soluzione per i problemi ma piuttosto ad aprire loro nuovi mercati. io non credo di voler essere complice di questo...
se mi servira' il latte artificiale scegliero' quale acquistare e non mi accontentero' del fatto che la coop lo fa pagare qualche euro meno ma mi arrabbiero' comunque perche' che siano 15/20 o 9/10 euro sono comunque troppi dato che in caso di allattamento artificiale si consuma come minimo una scatola ogni due giorni.

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COOP LO DICE
by A cesare quel che è suo Monday, Nov. 29, 2004 at 8:20 PM mail:

. Con un incipit assai inusuale, per un venditore: «Per quanto buono possa essere il latte industriale, quello materno è e resterà sempre infinitamente migliore, da tutti i punti di vista»
scritto anche sulle scatole



Cooperative alla guerra del biberon
Latte in polvere La «formula» per neonati a 9 euro la confezione. La Coop lancia il suo marchio e sfida le multinazionali: «La riduzione dei prezzi è rimasta solo una promessa». Per le famiglie un risparmio di 8-900 euro l'anno. E un'avvertenza: «Il latte della mamma resta il migliore»
ROBERTA CARLINI
ROMA
La Coop sbarca nel mercato dei lattanti e sfida le multinazionali sul terreno del biberon: da dicembre sugli scaffali dei supermercati del colosso cooperativo si troveranno barattoli di latte in polvere a marchio coop, a 9 euro a confezione. Ossia, 1 euro all'etto, insomma un prezzo europeo, di quelli che attualmente i consumatori di latte - o meglio i loro genitori - riescono a spuntare solo acquistando dall'estero via internet o consorziandosi per andare a fare la spesa oltrefrontiera. «Il prezzo è un terzo di quello dei latti venduti al supermercato e un quarto rispetto ai prodotti venduti in farmacia», ha detto ieri il presidente della Coop Aldo Soldi presentando la «creatura». Che gode di un atto di nascita di tutto rispetto, aggiungendo alle varie certificazioni di qualità europee il «visto» del prestigioso Istituto Gaslini di Genova. Il nuovo latte, che attualmente viaggia su camion dalla Francia all'Italia e arriverà nei supermercati all'inizio di dicembre, è stato presentato ieri a Roma. Con un incipit assai inusuale, per un venditore: «Per quanto buono possa essere il latte industriale, quello materno è e resterà sempre infinitamente migliore, da tutti i punti di vista», ha premesso Aldo Soldi presentando i due barattoloni nuovi di zecca di «Crescendo Coop 1» e «Crescendo Coop 2». Se proprio non si può evitare di dare in biberon, noi vi facciamo risparmiare, è il passo successivo. La grancassa suonata da Sirchia e dal suo «tavolo dei produttori», dal quale qualche settimana fa uscì la decisione di una riduzione del 30% del prezzo dei latti in polvere in Italia, non c'entra niente, assicurano i dirigenti Coop. «Stavamo studiando la questione da tempo», racconta Soldi. «La questione» è l'abnorme prezzo del latte artificiale in Italia, ormai nota dopo anni di denunce, istruttorie antitrust, iniziative dei consumatori. Risolta dalla Coop con un accordo con un gruppo francese di cooperative - Unicopa Group - per la produzione della preziosa polvere: Unicopa fa il latte, Coop lo marchia, importa e distribuisce. «Crescendo Coop 1» andrà da 0 a 6 mesi, «Crescendo Coop 2» per il proseguimento, con tutti i contenuti di proteine, carboidrati, lipidi, sali minerali, ferro, calcio, fosforo, selenio, vitamine ecc. ecc. richiesti dagli standard di qualità. Rigorosamente Ogm free, i latti presentati ieri vantano anche le certificazioni di rito (Vision 2000, Iso 14.000, Ecocert, Agriconfianze). «A 9 euro a confezione ci guadagniamo anche, non è un'iniziativa promozionale», chiarisce Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia. Com'è possibile? «Con il controllo di tutta la filiera della produzione e distribuzione», è la prima risposta. Alla quale poi si aggiungono altri elementi: non abbiamo le spese di «promozione» che le grandi case sostengono per arrivare nel circuito ospedaliero e pediatrico, aggiunge poi Tassinari, augurandosi che il patto siglato dalle multinazionali con Sirchia sull'autoriduzione della propaganda medica sia rispettato. «Certo anche noi informeremo i pediatri, ma non a colpi di benefits». Nei conti dei megaconcorrenti i responsabili Coop non vogliono entrare più di tanto, «vi diciamo però che per quanto riguarda la nostra filiera produttiva possiamo garantire qualità e sicurezza a prezzi europei»: e per una famiglia con neonato che si alimenta al biberon il vantaggio può essere dell'ordine di 8-900 euro all'anno.

Con queste premesse, il latte a marchio Coop dovrebbe sbancare il mercato, che è di 200 milioni di euro e 6.600 tonnellate all'anno. Ma i capi del gruppo cooperativo italiano sanno che non sarà così, dato che il 95% del prodotto è venduto in farmacia (dove il latte a marchio Coop non arriverà), il 5% nei supermercati: Coop punta ad accaparrarsi almeno tutta la quota dei supermercati (attualmente ne ha la metà). Nella scelta del latte per la prima infanzia, hanno appurato tutte le ricerche a partire da quella dell'Antitrust, dipende in modo cruciale dall'indicazione del reparto maternità dell'ospedale e del pediatra, dove le multinazionali sono ben presenti con un ferreo accordo di rotazione. Perché il latte Coop a 9 euro dovrebbe sfondare un cartello così resistente? «Perché ha le stesse qualità e perché con la crisi i consumatori sono diventati più razionali e attenti», dicono i capi della Coop. «Noi speriamo che siano le stesse mamme a chiedere ai pediatri: posso prendere questo latte, che costa meno della metà?», si augura Tassinari. Che non si aspetta ringraziamenti né tappeti rossi da Nestlé & co., ma si augura «che le contromisure siano tutte commerciali», ossia che anche i big facciano scendere i prezzi, perché «la riduzione del 30% promessa a Sirchia non s'è ancora vista».

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parametri del peso
by arboitrari Thursday, Dec. 02, 2004 at 11:53 AM mail:

E' ovvio che un bambino che usa il latte in polvere e' sovrappeso...
ed e' per questo che e' sconsigliato visto l'aumento dell'obesita'
I medici consigliano dicendo che il bambino non cresce di peso in molti casi e rifacendosi a tabelle di peso create dalle stesse multinazionali del latte,,,
appena il medico dice che il bambino e' sotto peso la mamma piglia paura e usa il latte in polvere...
Oltre al danno la beffa

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