CIAO GRACCO
Stamani 9 marzo 2004 Angiolo Gracci “Gracco”, comandante partigiano della Brigata Garibaldi "Vittorio Sinigaglia", medaglia d’argento al valore militare, liberatore di Firenze, sospeso dall’ANPI per aver attaccato la NATO durante un discorso commemorativo (25 giugno u.s., 56° anniversario della battaglia di Pian d'Albero, presso Figline Valdarno), dopo aver combattuto l'ennesima battaglia contro un male stavolta invincibile, ci ha lasciati.
Durante la seconda guerra mondiale è stato ufficiale della Guardia di Finanza;
dopo l’8 settembre 1943 ha partecipato alla guerra di liberazione antifascista e è diventato Comandante della Brigata ‘Vittorio Sinigaglia’ (all'indomani della battaglia di Pian d'Albero) dando un contributo determinante alla liberazione di Firenze dal giogo nazi-fascista nell'agosto del '44.
Nell’immediato dopoguerra ha ricoperto incarichi nel PCI e nell’ANPI.
Nel 1949 si è laureato in giurisprudenza. Punito e trasferito più volte per le sue posizioni politiche, è costretto a lasciare l'uniforme nel 1956.
Negli anni successivi ha svolto un’intensa attività, in veste di avvocato difensore, nei processi ai militanti della sinistra di classe e antagonista colpiti dalla repressione.
Si è dimesso dal PCI nel 1966 e l'anno seguente dall'ANPI, è tra i
fondatori nello stesso anno del PCd'I marxista-leninista e nel 1967, ha
promosso il Fronte di liberazione antimperialista per allontanare
dall'Italia le basi USA e NATO.
Ricorderemo sempre il suo antifascismo allo stato puro e la sua attività continua di scrittore competente e prolifico.
Lo ricordiamo con alcuni suoi scritti
Questione nazionale: punto debole della sinistra italiana
Contro la provocazione, l'avventurismo, il terrorismo
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