16 gennaio 2003
I pianificatori militari del Pentagono sono profondamente consapevoli del
ruolo centrale della propaganda di guerra. E' stata lanciata una campagna di
paura e disinformazione lanciata dal Pentagono, dal Dipartimento di Stato e
dalla CIA. La plateale distorsione della verità e la sistematica
manipolazione delle fonti di informazione sono parte integrale della
pianificazione bellica. In seguito all'11/9, il Segretario della Difesa
Donald Rumsfeld ha creato l'Office of Strategic Influence (OSI), ovvero
l'"Ufficio della Disinformazione", come è stato etichettato dai suoi
critici:
"Il Dipartimento della Difesa ha detto che avevano bisogno di farlo, e
stavano realmente per impiantare storie che erano false in paesi stranieri -
come sforzo per influenzare l'opinione pubblica mondiale".1
E all'improvviso l'OSI cessò formalmente di esistere in seguito a pressioni
politiche ed a storie "difficili" sui media secondo le quali "il suo scopo
era di mentire deliberatamente per favorire gli interessi americani". 2 "Rumsfeld
indietreggiò e disse che questo è imbarazzante".3 Nonostante questo
apparente dietrofront l'orwelliana campagna di disinformazione del Pentagono
rimane funzionalmente intatta: "Il segretario alla difesa non è
particolarmente evasivo in questo caso. Nella propaganda militare la
disinformazione è parte della guerra".4
Più tardi Rumsfeld confermò in un'intervista che mentre l'OSI di nome non
esiste più, i "compiti previsti per l'Ufficio vengono eseguiti" 5 (Le parole
precise di Rumsfeld possono essere consultate a http://www.fas.org/sgp/news/2002/11/dod111802.html).
Molte delle agenzie governative e dei servizi di informazione - con
collegamenti con il Pentagono - sono coinvolti in vari aspetti della
campagna di propaganda. La realtà viene rivoltata. Le azioni di guerra
vengono annunciate come "interventi umanitari" indirizzati al "cambio di
regime" ed al "ristabilimento della democrazia". L'occupazione militare e
l'uccisione di civili sono presentate come "operazioni per il mantenimento
della pace". L'abolizione delle libertà civili - nel contesto della cd
"legislazione antiterrorismo" - viene dipinta come un mezzo per fornire la
"sicurezza interna" e preservare le libertà civili. E sottolineare queste
realtà manipolate, le dichiarazioni su "Osama bin Laden" e "Armi di
distruzione di massa", che circolano a profusione nella catena
dell'informazione, vengono mantenute come base per un'interpretazione degli
eventi mondiali.
Negli "stadi di pianificazione" critici che portano ad un'invasione
dell'Iraq, lo spostamento dell'opinione pubblica in patria e nel mondo è una
parte integrale dell'agenda di guerra, la propaganda di guerra viene portata
avanti in tutti gli stadi: prima, durante l'operazione militare ed anche nel
suo crudele seguito. La propaganda di guerra serve per sommergere le reali
cause e conseguenze della guerra.
Pochi mesi dopo che l'OSI venne sciolto tra le polemiche (febbraio 2002) il
New York Times confermava che la campagna di disinformazione procedeva a
pieno ritmo e che il Pentagono stava:
"...considerando di emanare una direttiva segreta ai militari americani per
condurre operazioni coperte mirate ad influenzare l'opinione pubblica ed i
politici nei paesi amici e nelle nazioni neutrali ...La proposta ha acceso
un aspra battaglia nell'amministrazione Bush sul fatto se i militari
dovessero eseguire missioni segrete di propaganda in azioni amiche come la
Germania... La lotta, ha detto un funzionario del Pentagono, è sulla
"comunicazione strategica nel nostro paese, il messaggio che vogliamo
inviare per un'influenza a lungo termine, e come farlo....'Abbiamo le
attività e le capacità e l'addestramento per andare in nazioni amiche e
neutrali per influenzare l'opinione pubblica. Possiamo farlo senza doverne
subire le conseguenze. Questo non significa che dovremmo farlo'".6
Fabbricare la verità
Per sostenere l'agenda di guerra queste "realtà fabbricate", convogliate su
base giornaliera nella catena dell'informazione devono diventare verità
indelebili, che formino parte di un ampio consenso politico e dei media. A
questo riguardo, i media ufficiali, sebbene agiscano indipendentemente
dall'apparato militare e di intelligence, sono uno strumento di questo
sistema tendente al totalitarismo.
In stretto collegamento con il Pentagono e la CIA, anche il Dipartimento di
Stato ha istituito la propria unità di propaganda "soffice" (civile),
guidata dal Sottosegretari di Stato per la Diplomazia Pubblica e gli Affari
Pubblici Charlotte Beers, una potente figura dell'industria pubblicitaria.
Lavorando in collegamento con il Pentagono, la Beers è stata nominata a capo
dell'unità di propaganda del Dipartimento di Stato immediatamente dopo
l'11/9. Il suo mandato è di "contrastare l'antiamericanismo all'estero".7 Il
suo ufficio al Dipartimento di Stato deve:
"assicurare che la diplomazia pubblica (impegnando, informando ed
influenzando il pubblico chiave internazionale) venga praticata in armonia
con gli affari pubblici (raggiungere gli americani) e la diplomazia
tradizionale per favorire gli interessi e la sicurezza degli USA e fornire
le basi morali per la guida USA del mondo". (http://www.state.gov/r/ )
Il ruolo della CIA
La più importante componente della Campagna di paura e disinformazione è
affidata alla CIA, che, segretamente, retribuisce autori, giornalisti e
critici dei media attraverso una ragnatela di fondazioni private ed
organizzazioni di facciata sponsorizzate dalla CIA. La CIA influenza anche
l'ambito e la direzione di molte produzioni di Hollywood. Dall'11/9 una
terzo delle produzioni di Hollywood sono film di guerra. "Le star e gli
autori di Hollywood si precipitano a sostenere il nuovo messaggio di
patriottismo, consultandosi con la CIA e dibattendo con il militari su
possibili attacchi terroristici nella vita reale".8 "The Sum of All Fears",
diretto da Phil Alden Robinson, che descrive lo scenario di una guerra
nucleare, ha ricevuto l'appoggio ed il sostegno sia del Pentagono che della
CIA.9
La disinformazione viene solitamente "impiantata" da agenti della CIA nelle
sale riunioni dei principali quotidiani, riviste e canali TV. All'esterno
vengono spesso utilizzate ditte di pubbliche relazioni per creare "storie
fasulle". Documentato accuratamente da Chaim Kupferberg in relazione ai
fatti dell'11 settembre: "Relativamente pochi corrispondenti ben collegati
forniscono gli scoop che vengono pubblicati nelle relativamente poche fonti
di notizie ufficiali, dove i parametri del dibattito sono stabiliti e la
"realtà ufficiale" viene consacrata per tutti gli altri nella catena
dell'informazione".10
Le iniziative di disinformazione coperta sotto gli auspici della CIA vengono
anche convogliate attraverso vari servizi di informazione satelliti in altri
paese. Dall'11/9 esse sono risultate nella disseminazione giornaliera di
false informazioni riguardanti presunti "attacchi terroristici".
Praticamente in tutti i casi riportati (Gran Bretagna, Francia, Indonesia,
India, Filippine ecc.)si diceva che i "presunti gruppi terroristi" avevano
"collegamenti con al Qaeda di Osama bin Laden", senza naturalmente
riconoscere il fatto (ampiamente documentato da rapporti di intelligence e
documenti ufficiali) che al Qaeda è una creazione della CIA.
La dottrina dell'"Autodifesa"
In questo momento critico, nel mese(i) che portano all'annunciata invasione
dell'Iraq, la campagna di propaganda è in moto per sostenere l'illusione che
"l'America è sotto attacco". Passata non solamente attraverso i media
ufficiali ma anche attraverso molti siti internet di media alternativi,
queste "realtà fabbricate" ritraggono la guerra come un atto di autodifesa
in buona fede, mentre nascondono accuratamente i vasti obiettivi strategici
ed economici della guerra.
A sua volta, la campagna di propaganda sviluppa un casus belli, "una
giustificazione", una legittimità politica per la guerra. La "realtà
ufficiale" (comunicata abbondantemente nei discorsi di George W) resta sulla
vasta assunzione "umanitaria" di una cd guerra "preventiva", dal nome di
"guerra difensiva", "una guerra per proteggere la libertà":
"Siamo sotto attacco perché amiamo la libertà... E finché amiamo la libertà
ed amiamo l'indipendenza e valorizziamo tutti gli esseri umani, essi ci
faranno del male".11
Espresse nel National Security Strategy (NSS), la dottrina della "guerra
difensiva" preventiva e della "guerra al terrorismo" contro al Qaeda
costituiscono le due essenziali colonne portanti della campagna di
propaganda del Pentagono. L'obiettivo è presentare l'"azione militare
preventiva", cioè la guerra, come atto di "autodifesa" contro due categorie
di nemici, gli "stati canaglia" ed i "terroristi islamici":
"La guerra contro i terroristi di portata globale è un'impresa globale di
incerta durata. ...L'America agirà contro queste minacce emergenti prima che
esse prendano forma completamente.
...Gli stati canaglia ed i terroristi non cercano di attaccarci utilizzando
mezzi convenzionali. Sanno che tali attacchi fallirebbero. Invece essi si
affidano ad azioni di terrore e, potenzialmente, all'uso di armi di
distruzione di massa (...)
I bersagli di tali attacchi sono le nostre forze armate e le nostre
popolazioni civili, in violazione di una delle principali norme della legge
di guerra. Come è stato dimostrato dalle perdite dell'11 settembre 2001,
vittime civili in massa sono l'obiettivo specifico dei terroristi e queste
perdite sarebbero più gravi in misura esponenziale se i terroristi
acquisissero ed utilizzassero armi di distruzione di massa.
Gli Stati Uniti hanno a lungo mantenuto l'opzione di azioni preventive per
contrastare una seria minaccia alla nostra sicurezza nazionale. Più grande
la minaccia, maggiore il rischio della inattività, e più irresistibile il
caso di intraprendere azioni anticipatorie per difenderci, (...). Per
bloccare o prevenire tali atti ostili da parte dei nostri avversari, gli
Stati Uniti, se necessario, agiranno preventivamente".12 (National Security
Strategy, White House, 2002, http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.html )
L'immissione della disinformazione nella catena dell'informazione
Come viene portata a compimento la propaganda di guerra? Quotidianamente
vengono immesse nella catena dell'informazione due tipi di "dichiarazioni"
"stupefacenti" provenienti da una varietà di fonti (comprese dichiarazioni
di funzionari della sicurezza nazionale, dai media, istituti con sede a
Washington ecc.). Alcuni dei fatti (comprese le notizie riguardanti presunti
terroristi) sono palesemente fabbricate dai servizi di informazione. Queste
dichiarazioni sono supportate da semplici ed attraenti "ritornelli", che
preparano la scena per fabbricare le notizie:
Ritornello n. 1. "Al Qaeda di Osama bin Laden" (Osama) è dietro la maggior
parte delle storie riguardanti la "guerra al terrorismo", compresi
"asseriti", "futuri", "presunti" e "reali" attacchi terroristici. Quello che
raramente viene menzionato è che questo nemico esterno, al Qaeda, è una
"attività di intelligence" della CIA, usata in operazioni coperte.
Ritornello n. 2. La dichiarazione "Le armi di distruzione di massa (WMD)"
viene usata per giustificare la "guerra preventiva" contro gli "Stati
sponsor del terrore", cioè paesi come Iraq, Iran e Corea del Nord che si
asserisce posseggano WMD. Ampiamente documentato nel caso dell'Iraq, una
grande parte delle notizie sulle WMD e gli attacchi biologici sono
fabbricate.
Le dichiarazioni su "WMD" e "Osama bin Laden" diventano parte del dibattito
giorno dopo giorno, incorporate in conversazioni di routine tra cittadini.
Ripetute fino alla nausea, esse penetrano nella coscienza profonda della
gente comune forgiando le loro percezioni individuali sui fatti attuali.
Attraverso la falsità e la manipolazione, questo formare delle menti di
intere popolazioni prepara il terreno, sotto la facciata di una democrazia
funzionante, per l'instaurazione di fatto di uno stato di polizia. Non c'è
bisogno di dire che la propaganda di guerra indebolisce il movimento
pacifista.
La disinformazione riguardo presunti "attacchi terroristici" o "armi di
distruzione di massa" provoca a sua volta un atmosfera di paura, che
mobilita un fermo patriottismo e sostegno per lo Stato ed i suoi principali
esponenti politici e militari.
Ripetuto praticamente in tutti i rapporti nazionali di notizie, questa
stigmatica focalizzazione su WMD-al Qaeda serve essenzialmente come un dogma
per accecare la gente sulle cause e conseguenze della guerra di conquista
dell'America, mentre procura una semplice, indubbia ed autorevole
giustificazione per l'"autodifesa".
Più di recente, in entrambe i discorsi del Presidente Bush e del Primo
Ministro Blair, ed anche nelle notizie, le dichiarazioni su WMD sono ora
accuratamente mescolate nelle dichiarazioni su Osama. Il ministro della
difesa della GB Jack Straw ai primi di gennaio ha avvertito che "gli 'stati
canaglia' come l'Iraq probabilmente erano la fonte più importante di
tecnologia WMD per gruppi come al Qaeda".13 Inoltre, in gennaio è stata
scoperta a Edimburgo una presunta cellula di al Qaeda con "collegamenti con
l'Iraq", dicendo che era coinvolta nell'uso di armi biologiche contro il
popolo inglese. L'agenda nascosta delle dichiarazioni sui "collegamenti con
l'Iraq" è clamorosamente ovvia: viene detto che i cd "stati sponsor del
terrore" sostengono Osama bin Laden. Di converso, viene detto che Osama
collabora con l'Iraq nell'uso delle armi di distruzione di massa.
Negli ultimi mesi diverse migliaia di rapporti di notizie hanno intessuto
"storie WMD-Osama" delle quali qui si forniscono degli estratti:
"Gli scettici discuteranno che le inconsistenze non provano che gli iracheni
hanno continuato lo sviluppo di armi di distruzione di massa. Washington
continuerà a parlare di altri dannati materiali ed a fare altre accuse, come
quella di metà della scorsa settimana, di nuovo non provata, che estremisti
islamici affiliati a al Qaeda hanno preso possesso in Iraq di armi chimiche
in Iraq lo scorso novembre o alla fine di ottobre".14
La Corea del Nord ha ammesso di avere mentito su ciò e sta imprudentemente
riavviando il suo programma nucleare. L'Iraq ha quasi certamente mentito su
questo, ma non lo ammetterà. Nel frattempo al Qaeda, sebbene dispersa,
rimane una forza oscura e minacciosa ed assieme ad altri gruppi terroristi
ed a potenziali destinatari del suo mortale arsenale potrebbe riemergere in
Iraq e Corea del Nord.15
Britain's Prime Minister Tony Blair listed Iraq, North Korea, the Middle
East and al-Qaeda among "difficult and dangerous" problems Britain faced in
the coming year.16
Il Primo Ministro britannico Tony Blair ha elencato l'Iraq, la Corea del
Nord, il Medio Oriente e al Qaeda tra i problemi "difficili e pericolosi"
che la Gran Bretagna fronteggerà l'anno venturo.16
Le dichiarazioni WMD-Osama vengono usate copiosamente dai media ufficiali.
Dopo l'11/9 queste dichiarazioni stilizzate sono anche diventate una parte
dei discorsi politici quotidiani. Esse hanno anche permeato lo svolgimento
della diplomazia internazionale ed il funzionamento delle Nazioni Unite.
E' l'amministrazione Bush, e non Baghdad, a sostenere al Qaeda
28 gennaio 2003
Uno dei principali obiettivi della propaganda di guerra è "fabbricare un
nemico". Mentre cresce il sentimento contro la guerra e vacilla la
legittimità dell'amministrazione Bush, i dubbi riguardo all'esistenza di un
"nemico esterno" devono essere fugati.
Mentre si avvicina la data della programmata invasione dell'Iraq,
l'amministrazione Bush ed il suo fedele alleato britannico hanno
moltiplicato gli "avvertimenti" di futuri attacchi terroristici di al Qaeda.
Il nemico deve apparire genuino: vengono impiantate nella catena
dell'informazione migliaia di storie ed editoriali che collegano al Qaeda al
governo di Baghdad. Colin Powell ha enfatizzato tale relazione nella sua
introduzione al World Economic Forum di Davos in gennaio. L'Iraq viene
casualmente presentato nelle dichiarazioni ufficiali e nei media come "un
paradiso per la rete del terrore ed i suoi fornitori":
"L'amministrazione Bush sta accumulando le prove che sono ancora fortemente
trattenute che non è un caso che i gruppi terroristi dell'universo di al
Qaeda abbiano scelto come armamenti i veleni, i gas e gli ordigni chimici
che sono armi che portano la firma del regime iracheno".1
In tale contesto la propaganda si propone di coprire la verità ed eliminare
le prove di come al Qaeda di Osama bin Laden è stata fabbricata e
trasformata nel "Nemico numero uno".
Nel frattempo le "operazioni antiterrorismo" dirette contro i musulmani,
inclusi gli arresti di massa arbitrari, sono stati incrementate. Negli USA
le misure di emergenza sono contemplate in caso di guerra. I media ufficiali
sono occupati a preparare l'opinione pubblica. Viene detto che una
"emergenza nazionale" è giustificata perché "l'America è sotto attacco":
"gli USA e gli interessi occidentali nel mondo occidentali devono essere
preparati per attacchi di rappresaglia delle cellule dormienti un attimo
dopo che lanciamo un attacco all'Iraq".2
Difesa della patria
Le procedure di emergenza sono già pronte. Al Segretario della Homeland
Defence, il cui mandato è di "salvaguardare la nazione dagli attacchi
terroristici", è già stata garantita l'autorità per "prendere il controllo
di un'emergenza nazionale", che implica di fatto l'istituzione di un governo
militare. Il Northern Command a sua volta sarebbe messo a capo delle
operazioni militari nel teatro USA di "guerra al terrorismo".
Il programma di vaccinazione contro il vaiolo
Nel contesto di queste misure di emergenza sono già in corso i preparativi
per la vaccinazione di massa contro il vaiolo in risposta ad una presunta
minaccia di attacco con armi biologiche sul suolo USA. Il programma di
vaccinazione, che è stato oggetto di una intensa propaganda dei media,
sarebbe lanciato con il solo scopo di creare un'atmosfera di panico tra la
popolazione:
"Alcuni individui infetti con un blocco di biglietti aerei, oppure di
autobus, potrebbero spargere l'infezione del vaiolo attraverso il paese,
attivando un'epidemia di vaste proporzioni . . . . Non è inconcepibile che
la Corea del Nord o l'Iraq possano avere il vaiolo in laboratori nascosti e
passare il mortale agente ai terroristi".3
L'agenda nascosta è chiara come il cristallo. Come meglio discreditare il
movimento contro la guerra e mantenere la legittimazione dello stato? Creare
le condizioni che instillino la paura e l'odio, presentare i governanti come
"guardiani della pace", impegnati ad estirpare il terrorismo ed a preservare
la democrazia. Nelle parole del Primo Ministro britannico Tony Blair,
echeggiante quasi parola per parola i dispacci della propaganda USA:
"Credo sia inevitabile che presto ci proveranno in qualche modo,... 'Penso
possiamo vedere le prove dai recenti arresti che la rete terrorista è qui ed
in giro per il resto dell'Europa, per il resto del mondo... La cosa più
paurosa su questa gente è la possibile commistione di fanatismo e di
tecnologia capace di portare sul bersaglio distruzione di massa'".4
Gli arresti di massa
Gli arresti di massa di individui di origine mediorientale dall'11 settembre
2001 su accuse strombazzate non sono motivate da considerazioni di
sicurezza. La loro principale funzione è di fornire "credibilità" alla
campagna di paura e propaganda. Ogni arresto, ampiamente pubblicizzato dai
media ufficiali, ripetuto giorno dopo giorno per "dà un volto" al nemico
invisibile. Serve anche a nascondere il fatto che al Qaeda è una creatura
della CIA. Il "Nemico Numero Uno" non è un nemico ma uno strumento.
In altre parole, la campagna della Propaganda realizza due importanti
funzioni.
Primo, deve assicurare che il nemico venga considerato una minaccia reale.
Secondo, deve distorcere la verità, cioè deve nascondere "la relazione" tra
questo "nemico fabbricato" ed il suo creatore nell'apparato militare e di
intelligence.
In altre parole, la natura e la storia di al Qaeda di Osama bin Laden e
delle brigate islamiche sin dalla guerra sovietico-afghana deve essere
soppressa perché se comincia a gocciolare presso il grande pubblico, la
legittimazione della cd "guerra al terrorismo" crolla come un castello di
carte. E durante questo processo viene minacciata la legittimazione dei
principali attori politici e militari.
Lo scandalo della "previa conoscenza dell'11/9"
Il 16 maggio 2002 i tabloid di New York rivelarono che "il Presidente Bush
era stato avvertito di un possibile dirottamento prima degli attacchi
terroristici" e non aveva agito.5
La campagna di disinformazione era visibilmente bloccata dalle crescenti
prove dei collegamenti CIA-Osama. Per la prima volta dall'11/9 i media
ufficiali hanno accennato alla possibilità di una copertura dei più alti
livelli dell'apparato statale USA.
L'agente dell'FBI Coleen Rowley, che ha soffiato sull'FBI, ha giocato un
ruolo chiave nel far scatenare la crisi. Il suo controverso memorandum al
Direttore dell'FBI Robert Mueller ha puntato sull'esistenza di "deliberati
ostacoli" all'indagine sugli attacchi dell'11 settembre:
"Pochi minuti dopo gli attacchi dell'11/9 la SSA [David Frasca, Direttore
dell'unità radicali fondamentalisti dell'FBI] disse 'questo probabilmente è
stato tutto solamente una coincidenza' e che non dovevamo fare nulla finché
non ne avremmo avuto il permesso, perché potevamo far saltare qualcosa
d'altro che era in corso altrove nel paese"6
In risposta ad un'imminente crisi politica, la campagna di paura e
disinformazione entrò in quinta marcia. La catena delle notizie venne
improvvisamente inondata da rapporti ed avvertimenti di "futuri attacchi
terroristici". Una dichiarazione dalle parole studiate accuratamente
(visibilmente intesa a diffondere paura) del Vicepresidente Dick Cheney
contribuì a preparare la scena:
"Penso che le prospettive di futuri attacchi negli USA siano quasi una
certezza... Potrebbe accadere domani, potrebbe accadere la prossima
settimana, potrebbe accadere l'anno prossimo, ma loro continueranno a
provarci. E noi dobbiamo essere preparati".7
Quello che Cheney stava realmente dicendoci è che la nostra "attività di
intelligence", che noi abbiamo creato, colpirà ancora. Ora, se questa
"creatura della CIA" stava pianificando nuovi attacchi terroristici, ci si
aspetterebbe che la CIA sia la prima a saperlo. Con ogni probabilità la CIA
controlla anche i cd "avvertimenti" emanati da fonti della CIA stessa di
"futuri attacchi terroristici" negli USA e nel mondo.
La struttura uniforme della propaganda
Dopo un accurato esame dei rapporti di notizie su reali, "possibili" o
"futuri" attacchi terroristici si nota che la campagna di propaganda
esibisce una struttura uniforme. Simili concetti appaiono simultaneamente in
centinaia di rapporti dei media:
. Essi si riferiscono a "fonti affidabili", un crescente volume di
prove, cioè governo, intelligence o FBI.
. Essi invariabilmente indicano che i gruppi terroristi coinvolti
hanno "legami con bin Laden" o al Qaeda o sono "vicini a bin Laden".
. I rapporti spesso indicano alla possibilità di attacchi
terroristici, "presto o tardi" o "nei prossimi due mesi".
. I rapporti spesso sollevano il tema dei cd "bersagli facili",
indicando la probabilità di vittime civili.
. Essi indicano che futuri attacchi terroristici potranno aver luogo
in diversi paesi alleati (comprese Gran Bretagna, Francia, Germania) nei
quali l'opinione pubblica è fortemente contrari alla guerra al terrorismo
degli USA.
. Essi confermano la necessità per gli USA ed i loro alleati di
iniziare azioni "preventive" dirette contro tali diverse organizzazioni
terroriste e/o i governi stranieri che danno rifugio ai terroristi.
. Essi spesso puntano sulla probabilità che questi gruppi terroristi
posseggano WMD, comprese armi biologiche e chimiche (ed anche armi
nucleari). Vengono anche menzionati i collegamenti all'Iraq ed agli "stati
canaglia" (discussi nella Parte I).
. Gli avvertimenti includono anche avvertimenti riguardanti "attacchi
sul suolo USA", attacchi contro civili in città occidentali.
. Essi indicano gli sforzi intrapresi dalle autorità di polizia per
catturare i presunti terroristi.
. Gli individui arrestati praticamente in tutti i casi sono musulmani
e/o di origine mediorientale.
. I rapporti vengono anche usati per giustificare la legislazione
della Homeland Security e la "schedatura etnica" e gli arresti in massa di
presunti terroristi.
Questo schema di disinformazione nei media occidentali applica le solite
frasi accattivanti e ritornelli. (V. gli estratti stampa qui sotto. Le frasi
rilevanti per far presa sono indicate in corsivo):
"I rapporti pubblicati, assieme alle nuove informazioni ottenute da fonti di
intelligence e militari USA, indicano un crescente volume di prove che
terroristi associati e/o vicini a Osama bin Laden stanno pianificando un
importante attacco sul suolo USA.
Sono obiettivi anche i paesi alleati che si sono uniti alla caccia mondiale
alle cellule radicali musulmane votate allo scatenare nuove ondate di
attacchi terroristici. ... L'attivazione da parte del governo USA di forze
antiterrorismo arriva mentre l'FBI emette il 14 nov. l'avvertimento che un
nuovo "spettacolare" attacco terroristico potrebbe essere prossimo, presto
piuttosto che tardi. ...
Altrove, il governo australiano ha emesso un avvertimento senza precedenti
ai propri cittadini che terroristi di al Qaeda potrebbero lanciare attacchi
entro i prossimi due mesi. 8
Sebbene il Direttore della CIA George Tenet abbia detto in una recente
testimonianza al Congresso che "un tentativo di condurre un altro attacco
sul suolo USA è certo", una terna di ex alti funzionari della CIA ha
dubitato della possibilità di qualsiasi "spettacolare" attacco sul suolo
USA. 9
"I tedeschi sono nervosi dall'epoca degli attacchi terroristici negli Stati
Uniti, per paura che il loro paese sia un bersaglio maturo per il
terrorismo. Diversi dei dirottatori degli attacchi dell'11 sett. hanno
programmato le loro mosse ad Amburgo. 10
"Il 18 dic. un alto funzionario governativo, parlando a condizione
dell'anonimato, ha informato i giornalisti sull''elevata probabilità' che
'presto o tardi' avvenga un attacco terroristico. ... ha nominato alberghi e
centri commerciali some potenziali 'facili bersagli'... Il funzionari ha
anche specificamente menzionato: un possibile attacco chimico nella
metropolitana di Londra, la contaminazione con il vaiolo, l'avvelenamento
delle riserve idriche ed attacchi contro "bersagli da cartolina" come il Big
Ben e il Canary Warf".
L'allarme "presto o tardi" seguiva un avvertimento dell'Home Office della
fine di novembre che diceva che radicali islamici potrebbero usare bombe
atomiche sporche o gas venefico per infliggere enormi perdite nelle città
britanniche. Anche questo ottenne grandi titoli ma l'avvertimento venne
velocemente ritratto per paura che potesse causare panico nel pubblico. 11
Il messaggio di ieri era che questi terroristi, comunque sconosciuti, ci
stanno provando, e, prima o poi, potrebbero passare attraverso le difese di
Londra. Essa è una città dove decine di migliaia di persone,... Gli esperti
hanno detto ripetutamente che il Regno Unito, con il suo forte sostegno agli
USA ed alla loro guerra al terrorismo, è un obiettivo genuino e realistico
per i gruppi terroristi, compresa la rete di al Qaeda guidata dalla mente
dell'11 settembre Osama bin Laden.12
Citando Margaret Thatcher: "Solamente l'America ha la capacità ed i mezzi
per trattare con Osama bin Laden o Saddam Hussein o gli altri malvagi
psicopatici che prima o poi gli si troveranno davanti".13
Secondo un recente allarme del Dipartimento di Stato USA "L'aumentata
sicurezza alle installazioni ufficiali USA ha portato i terroristi a cercare
obiettivi più facili come aree residenziali, club, ristoranti, luoghi di
preghiera, alberghi, scuole, eventi ricreativi all'aperto, villaggi, spiagge
ed aeroplani".14
Attacchi terroristici reali
Per essere "efficace" la campagna di disinformazione e paura non può
affidarsi solamente ad inconsistenti "avvertimenti" di futuri attacchi, essa
richiede anche fatti di terrorismo "reali" o "incidenti" che forniscano
credibilità ai piani di guerra dell'amministrazione. La propaganda si
appoggia sulla necessità di implementare "misure di emergenza" come anche di
implementare azioni militari di rappresaglia.
Lo scatenamento di "incidenti come pretesto per la guerra" è parte delle
ipotesi del Pentagono. Nei fatti è una parte integrale della storia militare
USA.15 Infatti, nel 1962 il Capo degli Stati Maggiori riuniti aveva ideato
un piano segreto intitolato "Operatione Northwoods' per per provocare
deliberatamente delle vittime civili per giustificare l'invasione di Cuba:
"Possiamo far esplodere una nave USA nella Baia di Guantanamo ed incolpare
Cuba", "Possiamo sviluppare una campagna di terrore comunista cubano
nell'area di Miami, in altre città della Florida e persino a Washington" "le
liste delle vittime nei quotidiani USA provocherebbero un utile ondata di
indignazione nazionale". (V. il documento declassificato Top Secret 1962
titolato "Justification for U.S. Military Intervention in Cuba"16 (V.
Operation Northwoods at http://www.globalresearch.ca/articles/NOR111A.html
).
Non vi è alcuna prova che il Pentagono o la CIA abbiano giocato un ruolo
diretto nei recenti attacchi terroristici. Gli ultimi erano stati intrapresi
da organizzazioni (o da cellule di queste organizzazioni) che operano
abbastanza indipendentemente, con un certo grado di autonomia. Tale
indipendenza è nella tipica natura di una operazione coperta di
intelligence. L'"attività di intelligence" non è in contatto diretto con i
suoi sponsor nascosti. Essa non è necessariamente a conoscenza del ruolo che
svolge per conto dei suoi sponsor dell'intelligence.
La questione fondamentale è: chi c'è dietro di loro? Attraverso quali fonti
sono stati finanziati? Quale è la sottostante rete di legami?
Un recente (2002) documento classificato abbozzato per indirizzare il
Pentagono "richiede la creazione di un cd 'Gruppo operazioni Proattive e
Preventive' (P2OG) per lanciare operazioni segrete mirate a "stimolare
reazioni" tra i terroristi e gli stati che posseggono armi di distruzione di
massa, cioè, per esempio, spingere all'azione cellule terroriste ed esporsi
ad attacchi di "pronta risposta" da parte delle forze USA".17
L'iniziativa P2OG non è niente di nuovo. Essa sostanzialmente amplia un
esistente apparato di operazioni coperte. E' ampiamente documentato che la
CIA ha sostenuto gruppi terroristi dall'era della Guerra Fredda. Questo
"spingere le cellule terroriste" con operazioni coperte di intelligence
spesso richiede l'infiltrazione e l'addestramento di gruppi radicali
collegati ad al Qaeda.
Il supporto segreto da parte dell'apparato militare e di intelligence USA è
stato convogliato alle varie organizzazioni terroriste islamiche attraverso
una complessa rete di intermediari e satelliti dell'intelligence. Inoltre,
numerose dichiarazioni ufficiali e rapporti di intelligence confermano
collegamenti recenti (nell'era post Guerra Fredda) tra le unità militari di
intelligence USA ed operativi di al Qaeda, come è accaduto in Bosnia (metà
anni '90), Kosovo (1998-99) e Macedonia (2001).18 Il Comitato del Partito
Repubblicano al Congresso USA in un rapporto del 1997 indica l'aperta
collaborazione tra i militari USA ed operativi di al Qaeda durante la guerra
civile in Bosnia.19 (V. US Congress, 16 January 1997,
http://www.globalresearch.ca/articles/DCH109A.html )
Legami tra Al Qaeda ed il servizio informazioni militare del Pakistan (ISI)
E' veramente rivelante che praticamente in tutti i fatti di terrorismo post
11/9 venga detto che l'organizzazione terrorista ha "legami con al Qaeda di
Osama bin Laden". Questo è in stessa una parte cruciale dell'informazione.
Naturalmente, il fatto che al Qaeda è una creatura della CIA non è né
menzionata nei rapporti della stampa né ritenuta rilevante.
I legami di queste organizzazioni terroriste (particolarmente di quelle in
Asia) con l'intelligence militare del Pakistan (ISI) viene riconosciuto in
pochi case dalle fonti ufficiali e nei dispacci di stampa. Confermato dal
Council on Foreign Relations (CFR), si dice che alcuni di questi gruppi
hanno collegamenti con l'ISI pakistano senza identificare la natura di tali
collegamenti. Non c'è bisogno di dire che questa informazione è fondamentale
per identificare i mandanti di questi attacchi terroristici. In altre
parole, viene detto che l'ISI sostiene queste organizzazioni terroriste
mentre allo stesso tempo mantiene stretti legami con la CIA.
L'attentato di Bali (ottobre 2002)
L'attentato di Bali nella località balneare di Kuta è risultato in quasi 200
morti, soprattutto turisti australiani. Si è detto che l'attentato è stato
perpetrato dal Jemaah Islamiah, un gruppo che opera in diversi paesi
dell'Asia Sudorientale. Resoconti stampa e dichiarazioni ufficiali puntano
agli stretti legami tra il Jemaah Islamiah (JI) e al Qaeda. Il "capo
operazioni" del JI è Riduan Isamuddin, alias Hambali, un veterano della
guerra sovietico-afghana che è stato addestrato in Afghanistan e Pakistan.
Secondo un rapporto dell'UPI:
"La guerra [sovietico-afghana] ha procurato le opportunità per figure chiave
di questi gruppi, che andarono in Afghanistan, di provare in prima persona
la gloria della jihad. Molti dei radicali detenuti a Singapore ed in Malesia
hanno ricevuto la loro ispirazione ideologica dalle attività dei mujahideen
in Afghanistan e Pakistan" 20
Ciò che il rapporto non menziona è che l'addestramento dei mujahideen in
Afghanistan e Pakistan era un'iniziativa sponsorizzata dalla CIA lanciata
nel 1979 sotto il Presidente Jimmy Carter utilizzando come tramite l'ISI
pakistano.
Collegamenti del JI all'intelligence militare indonesiano
Vi sono indizi che, oltre ai suoi presunti collegamenti con al Qaeda, il
Jemaah Islamiah ha pure collegamenti con l'intelligence militare
indonesiano, che a sua volta ha collegamenti con la CIA e l'intelligence
australiano.
I collegamenti tra Ji ed il Servizio Informazioni indonesiano (BIN) sono
riconosciuti dall'International Crisis Group (ICG):
"Questo collegamento [del JI con il BIN] deve essere indagato più
approfonditamente: esso non significa necessariamente che l'intelligence
militare stesse operando con il JI, ma solleva una questione sulla misura di
quanto sapesse o se avrebbe potuto scoprire di più sulla JI di quanto abbia
riconosciuto".21 (International Crisis Group, http://www.crisisweb.org/projects/showreport.cfm?reportid=845
, 2003)
Comunque l'ICG non menziona che l'apparato di intelligence dell'Indonesia è
controllato dalla CIA da più di 30 anni.
Dopo l'attentato dell'ottobre 2002 a Bali, un contraddittorio rapporto
proveniente dagli alti gradi indonesiani indicava il coinvolgimento del capo
dell'intelligence indonesiano generale A. M. Hendropriyono e della CIA:
"L'agenzia ed il suo direttore, Gen. A. M. Hendropriyono, sono bene
considerati dagli Stati Uniti e da altri governi. Ma qui vi sono anche alti
ufficiali dell'intelligence che credono che dietro l'attentato vi sia la
CIA".22
In risposta a queste dichiarazioni, l'amministrazione Bush ha chiesto che il
Presidente Megawati Sukarnoputri negasse pubblicamente il coinvolgimento
degli USA negli attentati, Non venne emessa nessuna ritrattazione ufficiale.
Non solo il Presidente Megawati rimase silenziosa in proposito, ma accusò
anche gli USA di essere:
"una superpotenza che obbliga il resto del mondo ad andare con essa...
Vediamo come l'ambizione di conquistare altre nazioni abbia portato ad una
situazione nella quale non vi è più pace a meno che il mondo intero non
accondiscenda alla volontà dei soli con la potenza e la forza".23
Nel frattempo l'amministrazione Bush aveva usato gli attentati di Bali per
promuovere la sua campagna di paura:
"Lunedì il Presidente Bush ha detto che egli ritiene che al Qaeda sia
responsabile del mortale attentato in Indonesia e che è preoccupato per
nuovi attacchi negli Stati Uniti".24
"La notizia [riguardante l'attentato di Bali] è arrivata mentre funzionari
dell'intelligence USA avvertivano che nei prossimi mesi ci si possono
aspettare altri attentati come quello in Indonesia, in Europa, in estremo
oriente o negli USA". 25
L'insabbiamento
I collegamenti del JI al servizio informazioni indonesiano non sono mai
stati citati nell'indagine ufficiale del governo indonesiano, guidata dietro
le scene dall'intelligence australiano e dalla CIA.
Inoltre, poco dopo l'attentato, il Primo Ministro australiano John Howard
"ha ammesso che le autorità australiane erano state avvertite di possibili
attentati a Bali ma scelsero di non dare allarmi".26 Anche dopo gli
attentati il governo australiano ha scelto di operare con il Kopassus, delle
forze speciali indonesiane, nella cd "guerra al terrorismo".
Australia: "Un'utile ondata di indignazione"
Evocativo dell'Operazione Northwoods, l'attentato di Bali è servito per
scatenare "un'utile ondata di indignazione".27 Ha contribuito a muovere il
pubblico australiano a favore dell'invasione USA dell'Iraq, mentre ha
indebolito il movimento di protesta contro la guerra. Dopo l'attentato di
Bali il governo australiano si è arruolato "ufficialmente"alla "guerra al
terrorismo" guidata dagli USA. Esso non ha utilizzato gli attentati di Bali
come pretesto solamente per integrarsi completamente nell'asse militare
USA-GB, ha anche adottato drastiche misure poliziesche dirette contro i
propri cittadini, come la "schedatura etnica":
Il Primo Ministro John Howard recentemente ha fatto la straordinaria
dichiarazione che è preparato ad eseguire attacchi militari preventivi nei
vicini paesi asiatici contro terroristi che pianificano di attaccare
l'Australia. Le agenzie di intelligence australiane sono anche molto
preoccupate sulla probabilità di un attacco di al Qaeda con armi nucleari.28
Gli attentati al Parlamento indiano (dicembre 2001)
Gli attacchi terroristici al Parlamento indiano del dicembre 2001, che hanno
contribuito a spingere l'India ed il Pakistan sull'orlo della guerra, sono
stati presumibilmente eseguiti da due gruppi ribelli con base in Pakistan,
il Lashkar-e-Taiba ("Esercito dei puri") ed il Jaish-e-Muhammad ("Esercito
di Maometto"). I resoconti stampa hanno riconosciuto i legami di entrambe i
gruppi con al Qaeda, senza comunque menzionare che essi erano direttamente
sostenuti dall'ISI pakistano. Il Council on Foreign Relations (CFR) a questo
riguardo conferma che:
"attraverso la sua Interservices Intelligence agency (ISI), il Pakistan ha
fornito finanziamenti, armi, installazioni per l'addestramento, ed aiuto per
l'attraversamento dei confini al Lashkar ed al Jaish…A molti era stato dato
addestramento ideologico nelle stesse madrasas, o seminari musulmani, the
hanno insegnato ai talebani ed ai combattenti stranieri in Afghanistan. Essi
hanno ricevuto addestramento militare in campi in Afghanistan o in villaggi
del Kashmir controllato dal Pakistan. Gruppi estremisti [sostenuti dall'ISI]
recentemente hanno aperto diverse nuove madrasas in Azad Kashmir."29 (Council
on Foreign Relations at http://www.terrorismanswers.com/groups/harakat2.html
, Washington 2002)
Ciò che il CFR non cita è la cruciale relazione tra l'ISI e la CIA ed il
fatto che l'ISI continua a sostenere il Lashkar, il Jaish ed il Jammu and
Kashmir Hizbul Mujahideen (JKHM) militante, mentre collabora anche con la
CIA. Ironicamente, confermato dagli scritti di Zbigniew Brzezinski (che è
giusto membro del CFR), l'addestramento di questi "combattenti stranieri" è
stata un'iniziativa della politica estera USA, lanciata durante
l'amministrazione Carter nel 1979 all'inizio della guerra sovietico-afghana.
Simultaneamente con l'accordo di pace di Ginevra del 1989 ed il ritiro
sovietico dall'Afghanistan, l'ISI è stato strumentale nella creazione del
Jammu and Kashmir Hizbul Mujahideen (JKHM) militante.30 L'opportuno attacco
al Parlamento indiano, seguito dai tumulti etnici nel Gujarat all'inizio del
2002, fu il punto culminante di un processo iniziato negli anni '80,
finanziato con il denaro della droga ed assistito dall'intelligence militare
del Pakistan.
Smantellare la campagna della propaganda, costruire il consenso contro la
guerra
Siamo al punto critico della più seria delle crisi della storia moderna, che
richiede un grado di solidarietà senza precedenti, coraggio ed impegno. La
guerra dell'America, che include l'uso di armi nucleari di "primo colpo",
minaccia il futuro dell'umanità.
Molte delle giustificazioni per fare questa guerra senza confini poggiano
sulla legittimazione del programma antiterrorismo dell'amministrazione Bush.
Quest'ultimo fa parte della campagna di propaganda, che a sua volta viene
usata per ottenere il sostegno della popolazione USA per una incondizionata
accettazione dell'agenda di guerra.
Negli USA, ed in tutto il mondo, il movimento contro la guerra ha guadagnato
nuovo impeto. Mentre milioni di persone si sono unite contro la guerra, la
campagna di paura e disinformazione dell'amministrazione Bush, affidata alle
imprese dei media, è servita a sostenere la precaria legittimazione
dell'amministrazione Bush.
A questa svolta critica, il movimento contro la guerra/pro democrazia deve
necessariamente portarsi ad un livello più alto, che parli delle principali
funzioni della macchina propagandistica dell'amministrazione. Lo scopo
principale della propaganda è sostenere la legittimazione dei governanti ed
assicurare che i governanti rimangano al potere.
Minare il "diritto di governare" dell'amministrazione Bush
In altre parole, la mobilitazione del sentimento contro la guerra di per se
stesso non rovescerà la marea della guerra.
Ciò di cui vi è bisogno è disputare sistematicamente la legittimazione dei
principali protagonisti politici e militari, rivelare il vero volto
dell'Impero Americano e sottolineare la criminalizzazione della politica
estera. Infine, quello che è necessario è mettere in discussione e
finalmente minare il "diritto di governare" dell'amministrazione Bush.
Rivelare le bugie dell'amministrazione Bush è la base per distruggere la
legittimazione dei principali protagonisti politici e militari.
Persino se la maggioranza della popolazione è contro la guerra, ciò in se
stesso non impedisce che vi sia la guerra. L'obiettivo della campagna di
propaganda è di sostenere le bugie che sostengono la legittimazione dei
principali protagonisti politici e militari, compresi Bush, Cheney, Rumsfeld,
Ashcroft, Tenet, Armitage, la Rice e tutti gli altri. Finché il gabinetto
Bush viene considerato un "governo legittimo" agli occhi del popolo e
dell'opinione pubblica mondiale, che abbia o no il sostegno del pubblico
esso porterà a termine il piano di invasione dell'Iraq.
In altre parole, questa legittimazione deve essere disputata. Similmente in
Gran Bretagna, dove la maggioranza della popolazione è contro la guerra USA,
devono essere lanciate azioni che alla fine risultino nella caduta del
gabinetto Blair e nel ritiro della Gran Bretagna dalla coalizione militare
degli USA.
Una condizione necessaria per portare giù i governanti è indebolire ed
infine smantellare la loro campagna di propaganda. Come meglio raggiungere
questo obiettivo? Scoprendo completamente le bugie dietro alla "guerra al
terrorismo" e rivelando la complicità dell'amministrazione Bush nei fatti
dell'11/9.
Questo è un grande inganno, è la più grande menzogna della storia USA. Il
pretesto per la guerra non regge ed i governanti dovrebbero essere rimossi.
Inoltre, è importante mostrare che il "Nemico Numero Uno" è fabbricato. Gli
attentati terroristici sono assolutamente reali, ma chi c'è dietro di loro?
Le operazioni coperte a sostegno delle organizzazioni terroriste, inclusa la
storia dei collegamenti di al Qaeda con la CIA dalla guerra
sovietico-afghana, devono essere completamente rivelati perché essi sono in
relazione diretta con l'ondata di attentati terroristici che si sono
verificati dall'11 settembre, dei quali si è detto che sono tutti collegati
ad al Qaeda.
Per rovesciare la marea è necessaria la diffusione delle informazioni a
tutti i livelli, che neutralizza la campagna di propaganda.
La verità distrugge e mette in ombra le menzogne.
E la verità è che l'amministrazione Bush di fatto sostiene il terrorismo
internazionale come pretesto per fare la guerra all'Iraq.
Una volta che la verità venga compresa completamente, la legittimazione dei
governanti crollerà come un castello di carte. Ma possiamo raggiungere
questo obiettivo solamente contrastando efficacemente la campagna di
propaganda ufficiale.
La forza ed il successo dei grandi raduni contro la guerra negli USA,
nell'Unione Europea ed in tutto il mondo dovrebbero gettare le fondamenta di
una rete permanente composta da decine di migliaia di comitati locali contro
la guerra nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nelle parrocchie, nelle
scuole, nelle università ecc. Alla fine è attraverso questa rete che la
legittimazione di coloro che "governano in nostro nome" sarà disputata.
Per far deragliare i piani di guerra dell'amministrazione Bush ed
incapacitare la sua macchina della propaganda nei prossimi mesi dobbiamo
raggiungere i nostri concittadini in tutto il paese, negli USA, in Canada ed
in tutto il mondo, i milioni di persone comuni che sono state ingannate
sulle cause e le conseguenze di questa guerra, per non dire delle
implicazioni della legislazione della Homeland Security dell'amministrazione
Bush, che sostanzialmente pone le basi per la costruzione di uno stato di
polizia.
Questa iniziativa richiede la diffusione di informazioni in un'ampia rete di
associazioni di base, con lo scopo di indebolire ed infine invalidare la
macchina della propaganda dell'amministrazione Bush.
Quando le menzogne, incluse quelle riguardanti l'11 settembre, vengono
completamente rivelate e comprese da tutti, la legittimazione
dell'amministrazione Bush sarà distrutta, il Grande Fratello non avrà gambe
sulle quali sostenersi, nessuna guerra della quale nutrirsi. Mentre questo
non necessariamente risulterà in un fondamentale e significativo "cambio di
regime" negli USA, un nuovo "consenso antiguerra" sarà emerso, ed alla fine
preparerà il terreno per una più ampia lotta contro il Nuovo Ordine Mondiale
e la ricerca del dominio globale da parte dell'Impero Americano.
ALLEGATO
Le prove che successive amministrazioni USA hanno sostenuto al Qaeda vengono
riassunte qui sotto (i riferimenti contengono una selezionata bibliografia):
. Le "Brigate Islamiche" sono una creazione della politica estera
USA. Nell'era post Guerra Fredda la CIA continua a sostenere ed utilizzare
al Qaeda di Osama bin Laden nelle sue operazioni coperte. Nel gergo standard
della CIA, al Qaeda è classificata come una "attività di intelligence".
. Il Congresso USA ha documentato in dettaglio i collegamenti tra al
Qaeda e le agenzie del governo USA durante la guerra civile in
Bosnia-Herzegovina, ed anche in Kosovo e Macedonia.
. Le prove confermano che al Qaeda è sostenuta dall'intelligence
militare del Pakistan, l'Inter-services Intelligence (ISI). E' ampiamente
documentato che si suppone che l'ISI abbia giocato un ruolo di copertura nel
finanziare gli attentati dell'11/9. L'ISI ha una stretta relazione operativa
con la CIA.
. L'ISI pakistano ha ugualmente sostenuto varie organizzazioni
terroriste islamiche, mentre collaborava anche con la CIA.
. Questi vari gruppi terroristi sostenuti dall'ISI pakistano operano
con un certo grado di autonomia in relazione ai loro sponsor segreti, ma
alla fine agiscono in maniera da servire gli interessi USA.
. La CIA tiene traccia delle sue "attività di intelligence".
Ampiamente documentato, i nascondigli di Osama bin Laden sono noti. Al Qaeda
è infiltrata dalla CIA. In altre parole, non vi sono stati "fallimenti
dell'intelligence"! I terroristi dell'11/9 non hanno agito di propria
volontà. I dirottatori suicidi erano gli strumenti di un'operazione di
intelligence accuratamente pianificata.
Per ulteriori dettagli consultare: Centre for Research on Globalization,
9/11 Reader, che costituisce un'estesa bibliografia a http://globalresearch.ca//by-topic/sept11/
V. pure Michel Chossudovsky, War and Globalisation, The Truth behind
September 11, Global Outlook, 2002
http://globalresearch.ca/globaloutlook/truth911.html ,