I maestri messicani della repressione
"Se non c'è la volontà di trovare delle soluzioni noi andremo avanti per la nostra strada".
Lo avevano annunciato, durante l'assemblea statale della sezione 22 del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell'Educazione (SNTE), i maestri che in sciopero da ormai 23 giorni presidiavano la piazza principale di Oaxaca, dopo aver bloccato nei giorni scorsi centri commerciali, mercati, stazioni di autobus e dopo aver annunciato il boicottaggio delle elezioni presidenziali del prossimo 2 luglio.
All'alba di mercoledi 14 la risposta violentissima delle istituzioni guidate dal governatore dello stato di Oaxaca Ulises Ruiz Ortiz non si è fatta attendere: il presidio dei maestri è stato violentemente sgomberato dal centro storico della città, uccidendo 7 maestri e 3 bambini secondo le prime ricostruzioni. L'attacco della polizia ha causato inoltre il ferimento e l'intossicazione da lacrimogeno di centinaia di persone e la sparizione di tante altre, arresti indiscriminati e una devastazione che ha colpito anche Radio Plantón
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