Chiusa Telefabbrica
Con una chiamata alla caserma dei carabinieri, due funzionari del Ministero delle Comunicazioni hanno notificato a Telefabbrica la violazione dell'art. 195 del Codice Postale e ingiunto la disattivazione dell'impianto trasmittente a Termini Imerese.
A solo tre giorni dall'attivazione viene chiusa una piccola tv di strada, Telefabbrica, l'unica emittente che aveva dato voce alla lotta degli operai di Termini Imerese.
Sull'onda repressiva di questi giorni, ancora una volta, le voci non allineate vengono imbavagliate da un regime di monopolio mediatico.
Se ci fosse bisogno di ricordarlo viviamo nel libero stato di Banana, nel quale il Presidente del Consiglio e' proprietario di 3 emittenti televisive nazionali (una delle quali trasmette in aperta violazione della stessa legge Mammģ) e il servizio televisivo pubblico e' un campo di battaglia tra politicanti, nella quale sono vittime la qualitą dell'informazione e la libertą di comunicazione.
Questa tv di strada si rifa' ad altre esperienze che in questi ultimi mesi hanno dato vita al progetto di telestreet: a giugno le prime parole di Orfeo TV, a novembre, in occasione del Forum Sociale HUBtv, occupava una frequenza libera di Firenze, TV che si incontreranno il 14 dicembre a Bologna.
Il Ministero ha spento l'antenna ma Telefabbrica continua a vivere documentando quotidianamente la situazione di Termini Imerese. Tutto cio' si potra' vedere martedi 10 dicembre nell'ambito dell'iniziativa lanciata da Emergency contro la guerra.
Apriamo 1000 tv di quartiere!!
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