Folate d'ottimismo sul Medio Oriente
In queste ultime settimane un'ondata di ottimismo sta invadendo i media mainstream e l'immagine che ci arriva del Medio Oriente è quella di un'area gaia ridente e prossima alla pace. Ma le cose non stanno proprio così. In attesa di conoscere l'esito del prossimo incontro tra Sharon e il neo-presidente Abu Mazen a Sharm-el-Sheihk - il primo tra un primo ministro israeliano e un presidente palestinese dopo il summit di Camp David dell'estate del 2000 - Sharon mostra "segni di buona volontà" annunciando il ritiro graduale da cinque città della West Bank e la liberazione di alcune centinaia di prigionieri palestinesi, già prossimi alla scarcerazione.
Nei Territori, però, la situazione non cambia. Mentre continua la costruzione del Muro dell'Apartheid in West Bank e le azioni nonviolente della popolazione palestinese e dei volontari internazionali, nella Striscia di Gaza continuano le chiusure e le incursioni da parte dell'esercito israeliano e i coloni di Gaza continuano ad opporsi al piano di evacuazione proposto da Sharon e chiedono che sia indetto un referendum...
16.02.05 / volontario italiano picchiato a sangue da coloni israeliani
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