Fermate quella renna!
Copenhagen: il vertice EU chiamato a decidere dell'allargamento a est dell'Unione è terminato. Sono terminate anche le numerose azioni di protesta e i cortei (solo sabato erano almeno tre): le varie anime del movimento hanno organizzato infatti una serie di iniziative, workshop, seminari, azioni di strada e meeting sindacali, culminati con le manifestazioni di sabato 14, con molte migliaia di persone per le strade della capitale danese.
Diversi cortei e diversi metodi di lotta, ma un mostro comune da combattere:
una politica liberista confezionata su misura per i mercati occidentali,
le cui merci circolano con un vantaggio competitivo inarrivabile per i due
terzi del mondo, una politica che permette la libera circolazione di beni e di
denaro, ma che non esita a stabilire deroghe ai propri stessi trattati pur di minimizzare e ostacolare le manifestazioni di dissenso.
Sono stati moltissimi -e tutti intollerabili- gli episodi di repressione
nei confronti degli attivisti che contestavano questo vertice:
un webserver sequestrato,
poliziotti (goffamente) infiltrati
pronti a provocare, manifestanti presi e trascinati via dai cortei, e un totale di 46 arresti, tra cui
un attivista del gruppo di monitoraggio contro gli abusi delle forze dell'ordine
In particolare, 6 di questi hanno coinvolto disobbedienti italiani, che sono stati sequestrati per decine di ore
e rilasciati solo al termine delle manifestazioni.
Come aveva preannunciato, la polizia danese ha effettuato numerosi controlli alle frontiere; probabilmente gli scambi di informazioni con le polizie di altri paesi europei sono stati assai itti, e lo sguardo del S.I.S. (Schengen Information System) è sempre più oppressivo.
Diverse sono state le azioni di solidarietà in tutta Italia, come
presidi
e fax-strike.
Indymedia Danimarca dedica tutta
la sua prima pagina a questa serie di eventi, che ha particolarmente colpito il popolo danese.
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