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2002.02.02 Repubblica Scajola diedi ordine di sparare





Repubblica 12.02.2002

Polemiche e smentite dopo le parole del ministro Scajola L'opposizione: "Ha mentito, venga in Parlamento"

G8, Polizia e Carabinieri "Nessuno ci ordinò di sparare"

ROMA - Smentite, critiche e polemiche. Con una frase, tanto inaspettata quanto clamorosa, il ministro dell'Interno Claudio Scajola riaccende polemiche e tensioni sul G8 di Genova. "Diedi l'ordine di sparare se i manifestanti avessero varcato la linea rossa", ha detto ieri il titolare del Viminale. Una ricostruzione che il generale Maurizio Scoppa, succeduto a Mario Mori presidente del Cocer dei Carabinieri, smentisce: "Mai ricevuto alcun ordine di sparare". La seconda smentita delle parole del ministro arriva da Giovanni Aliquò, segretario dell'Associazione Nazionale dei Funzionari di Polizia: "Nessun funzionario di quelli che avevano, anche ai massimi livelli, le responsabilità operative dell'ordine pubblico a Genova, ha mai ricevuto l'ordine di sparare sulla folla in caso di invasione della zona rossa". Mentre, Falco Accame, ex presidente della commissione Difesa della Camera, interpreta così le norme: "Se a Genova si ipotizzava il crearsi di una situazione di emergenza che potesse trascendere da una situazione di ordine pubblico, si entrava in una condizione di guerriglia e controguerriglia". E quindi sarebbe stato legittimo usare le armi.

Sul fronte politico il centrosinistra si scatena e chiede a Scajola di affrontare la questione in Parlamento. Lo fanno i Ds con Cesare Salvi e Gavino Angius. Lo fanno i Verdi con Paolo Cento e Rifondazione con Giovanni Russo Spena. Il senso delle richieste è comune: il ministro si presenti in Aula e spieghi il senso delle sue parole e "perché in passato ha mentito su Genova". Anche perché, sottolinea il diessino Marco Minniti, "nella storia della Repubblica non era mai successo che venissero dati ordini del genere"

Tocca a Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum ripetere la richiesta di dimissioni di Scajola mentre Francesco Caruso della Rete no global rincara la dose: "Il mandante politico dell'omicidio di Carlo Giuliani è rintracciabile nei piani alti dei palazzi del potere e non nel semplice poliziotto che ha sparato".

Dal fronte della maggioranza l'unica reazione arriva dal presidente del comitato parlamentare sui fatti del G8, Donato Bruno, di Forza Italia, che ricorda come durante i lavori "non sia mai emerso" che Scajola avesse dato l'ordine di sparare in caso di sfondamento della zona rossa.

Chi giudica le dichiarazioni del ministro "di una gravità eccezionale" è Giuliano Giuliani, papà di Carlo, il giovane ucciso a Piazza Alimonda. "Non mi pare che in quei giorni - prosegue - a Genova ci fossero elementi terroristici tali da giustificare simili disposizioni. Ecco perché occorre una commissione parlamentare d'inchiesta che faccia subito luce sui fatti". La stessa commissione d'inchiesta che la maggioranza non ha voluto. "Su Genova è già tutto chiarito" disse allora il centrodestra. Le frasi di Scajola raccontano un'altra verità.

(16 febbraio 2002)









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Pubblicato su: 2005-07-05 (676 letture)

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