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2002.02.17 Corriere della Sera La procura sentirebbe scajola





Corriere della Sera, 17 febbraio 2002

La Procura di Genova vuole sentire il ministro
I magistrati: «Alla fine delle nostre indagini, chiederemo chiarimenti». E una nuova inchiesta sta per partire

MILANO - Non si capisce. E non fa piacere. Perché l’unico effetto delle parole del ministro Scajola sui magistrati genovesi che conducono le inchieste sui fatti del G8, è quello di aggiungere pressione a chi di pressioni ne sta subendo già abbastanza. «Un’uscita quantomeno inusuale», dicono in Procura. Ai pm che hanno sulle loro scrivanie i fascicoli riguardanti l’irruzione alla scuola Diaz, la morte di Carlo Giuliani, i pestaggi nella caserma di Bolzaneto, i Black Bloc, non spetta l’interpretazione delle parole del ministro. L’unica dichiarazione ufficiale lascia capire che non cambia niente, perché «se anche avessimo saputo, questo non avrebbe cambiato le nostre inchieste».
Avanti come prima, anche perché il ministro Scajola e il capo della Polizia Gianni De Gennaro dovranno passare dalla Procura di Genova, indipendentemente dalle ultime dichiarazioni del capo del Viminale. «Molte di queste inchieste - spiega un pm - in fondo riguardano la strategia complessiva di quei giorni. Finite le indagini, avremo un quadro generale. E allora sarà inevitabile chiedere chiarimenti su dettagli importanti al ministro degli Interni e al capo della polizia».
Un classico «atto dovuto», slegato dalle dichiarazioni di Scajola. Che sono e restano «inusuali», secondo alcuni magistrati genovesi, perché riguardano proprio quella «strategia complessiva» che è anch’essa oggetto di indagine.
Giorni difficili, per i pm che seguono le indagini sui fatti del G8. Tre dei principali filoni di inchiesta sono in dirittura d’arrivo, e sono i più delicati: Carlo Giuliani, Diaz, Bolzaneto. Venerdì, proprio mentre il ministro degli Interni parlava, il pm Silvio Franz interrogava Luca F., 22 anni, cameriere. Un ragazzo di Pavia indagato per tentato omicidio dopo essere stato riconosciuto tra le persone che il 20 luglio diedero l’assalto alla jeep dei carabinieri in piazza Alimonda. «Quand’è stato ucciso - avrebbe detto Luca F. - , Carlo Giuliani si trovava a circa tre metri dal Defender, non certo ad un metro». Una nuova verità, l’ennesima. I pm Zucca e Pinto, che indagano sull’irruzione nella scuola Diaz, sono in Germania per interrogare 43 giovani tedeschi, indagati e al tempo stesso testimoni (hanno denunciato la polizia). Dopo, le conclusioni.
Nel tentativo di interpretare le frasi del ministro, in Procura c’è chi si spinge a dire che proprio in vista di queste scadenze, Scajola abbia voluto fornire una sorta di «copertura politica» ai funzionari del Viminale coinvolti nelle indagini, qualunque sia l’esito di queste indagini.
Ma l’onda lunga del G8 non è ancora finita. Sta per partire una nuova inchiesta, che riguarda alcuni arresti effettuati nelle strade di Genova in quei giorni. Arresti che per modalità e reati contestati si prestano - dicono alcuni pm - ad essere definiti «inusuali». Come le parole del ministro Scajola.

Marco Imarisio









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Pubblicato su: 2005-07-05 (649 letture)

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