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2002.06.12 Manifesto Piovono pietre





Il Manifesto 12 giugno 2002

Piovono pietre

In un video l'ultima novità su Giuliani: il colpo deviato da un sasso dei no global.
Un calcinaccio di due chili, lanciato verso la jeep, avrebbe distorto la traiettoria di 25 gradi.
Il papà di Carlo: «Si scoprirà che era un tiro al piattello»

Sembra uno scherzo. Prima ci hanno provato con l'estintore, dicendo che il proiettile del carabiniere ha colpito Carlo Giuliani solo dopo aver «rimbalzato». Ma siccome l'estintore non porta segni certi del passaggio di una pallottola, ora hanno cambiato idea. «A deviare il colpo è stato un sasso, una pietra, forse un calcinaccio». Ma come un sasso? Sì, un sasso. Uno di quelli lanciati dai «facinorosi» contro la jeep dei carabinieri in piazza Alimonda. Non è la prima volta che accusano un sasso: quel 20 luglio di un anno fa, quando Carlo era ancora per terra, un poliziotto era stato ripreso da Mediaset mentre inseguiva un manifestante al grido di «l'hai ucciso tu con il tuo sasso». E dove l'hanno trovato il sasso? Era lì anche lui, a disposizione in un video depositato agli atti. Se i periti del pm Silvio Franz non l'hanno trovato prima la colpa sarebbe di Luna rossa cinematografica, accusata di aver consegnato un filmato «monco», «manipolato», privo cioè dei fotogrammi decisivi. La sequenza del sasso i periti l'avrebbero vista solo lunedì in procura in un altro filmato e - secondo le solite indiscrezioni - avrebbero fatto «un salto sulla sedia». Ora Luna rossa è sotto tiro: ieri la squadra mobile si è presentata negli uffici di Mauro Berardi, produttore che ha lavorato con Benigni e Troisi e oggi dirige questa piccola società indipendente (sul G8 ha realizzato Il cinema italiano a Genova, regia di Michelangelo Ricci, un film che ironizza su cineasti e no global). «Cercavano le cassette originali - ha raccontato Berardi - ma io ho già consegnato tutto. 290 ore girate da 20-25 operatori, compreso il materiale tagliato nel montaggio». Berardi e i suoi sono tranquilli ma non si può escludere che a Genova venga aperto un fascicolo a loro carico. E forse è l'avvio di una manovra più ambiziosa, diretta a screditare gli operatori indipendenti troppo cattivi con la polizia.

Ma cosa si vede in questo filmato mostrato ieri anche dai tg? Una pietra che vola verso la camionetta e poi va in briciole, non lontano dal tettino, in una nuvola di polvere bianca. L'impressione è che vada a picchiare sullo spigolo del tetto, precisamente sulla seconda «i» della parola «carabinieri» dove la carrozzeria sembra intaccata. Invece no. Lunedì i periti del pm hanno chiesto altri dieci giorni per mettere nero su bianco l'ultima novità: il colpo, sparato verso l'alto dal carabiniere Mario Placanica, avrebbe cambiato direzione e colpito Giuliani dopo l'impatto con la pietra. Fonti vicine al collegio peritale, che da giorni moltiplicano le fughe di notizie, parlano ora di un «calcinaccio» di circa due chili. E persino l'angolo della deviazione sarebbe determinabile. Fin qui i consulenti scrivevano che la traiettoria è stata modificata, precisando di non poter quantificare. Ora invece ipotizzerebbero una deviazione di 25 gradi.

E' stato il video a segnare una svolta nel lavoro dei periti balistici Paolo Romanini e Pietro Benedetti, dell'informatico Nello Balossino e del medico legale Carlo Torre. Con il sasso i consulenti spiegano i piccoli elementi obiettivi che li hanno spinto a ipotizzare una deviazione della traiettoria. Come è noto, sono partiti dalla frammentazione della pallottola (un pezzetto della camiciatura era nel cranio di Giuliani: lo dice la tac anche se il reperto è andato perduto) e dalle tracce di un piombo diverso, non appartenente alla pallottola, ritrovate nel passamontagna della vittima. Quel materiale, secondo i periti, è «di frequente osservazione in comuni manufatti e in particolare nei materiali per l'edilizia e nelle vernici». Era l'estintore? No, il sasso.

Ma dovranno anche chiarire, i consulenti, come mai non si veda una pistola puntata verso l'alto e all'esterno del Defender (dall'interno, sparando in aria, il proiettile avrebbe trapassato il tettino lasciando un foro), mentre i filmati mostrano chiaramente un'arma puntata ad altezza d'uomo, a circa un metro e mezzo da terra e leggermente all'interno della jeep. Nell'ingrandimento si vede anche una nuvoletta, forse prodotta dallo sparo, che va dritta verso Giuliani. E si scorge persino qualcosa di rossa che somiglia all'estintore, in volo verso la jeep proprio nel momento in cui la pietra si sgretola: non sarà che tutto questo avviene dopo lo sparo, quando cioè la vittima rotola e l'estintore se ne va per conto suo? Su questi elementi lavorano anche Claudio Gentile e i periti nominati da Giuliano Pisapia, legale dei Giuliani. Presenteranno una controrelazione anche se ormai, a Genova, sembra scontato che il pm Franz chiederà l'archiviazione e rinuncerà all'accusa di omicidio, riconoscendo la legittima difesa.

Il padre di Giuliani ha reagito con amaro sarcasmo. «Siamo ormai alla sommatoria delle perizie. Una dopo l'altra - ha detto Giuliano Giuliani - sento sempre più uno stridore di unghie sui vetri, ma credo che gradatamente ci si potrà avvicinare alla verita. Verrà fuori che Carlo si è suicidato e che quel giorno in piazza Alimonda c'era un' esercitazione di tiro al piattello».









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Pubblicato su: 2005-07-05 (659 letture)

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