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2002.12.02 Il nuovo Richiesta archiviazione





Il Nuovo. 2 dicembre 2002

Richiesta di archiviazione in 36 pagine

Mario Placanica sparò perché si sentì "in pericolo di vita". Questa l'ipotesi formulata dal om Silvio Franz. Ecco come si chiude un anno e mezzo d'indagini.

GENOVA - Richiesta di archiviazione per legittima difesa: il pm Silvio Franz ha messo nero su bianco l’idea che si è fatta su piazza Alimonda. Mario Placanica sparò, uccise il manifestante Carlo Giuliani, ma lo fece per difendersi perché “aveva la giustificata percezione di essere in pericolo di vita”. In 36 pagine il pm motiva dettagliatamente la scelta e questa mattina alle nove ha depositato la richiesta di archiviazione per legittima difesa al gip Elena D’Aloiso. Si chiude così un anno e mezzo di indagini con tre consulenze complesse.
Ecco nel dettaglio che cosa dice la richiesta di archiviazione. La prima parte della lunga disamina dei fatti di quel venerdì 20 luglio, si sofferma sul reparto di appartenenza di Placanica “carabiniere ausiliario del 12 battaglione Sicilia”. Ricostruisce la giornata sino a quando: “verso le 17 il reparto (…) percorre via Invrea e arriva in piazza Alimonda. In tale circostanza erano presenti anche i due defender utilizzati per i collegamenti tra i reparti. In uno vengono fatti salire i carabinieri Placanica e Raffone (…) il reparto viene schierato in via Caffa in direzione via Tolemaide per fronteggiare un gruppo di dimostranti”. Si parla quindi di “lancio di bottiglie e pietre”, del “ripiegamento disordinato dei militi a piedi che lascia scoperti i due defender”. E arriviamo a piazza Alimonda dove “inizia una fitta sassaiola, i vetri laterali vengono sfondati con spranghe e bastoni”. Quindi “Placanica estrae la pistola e urla: andatevene o vi ammazzo. Dai video agli atti – scrive il pm – si percepisce che alcuni manifestanti vedono la pistola e si allontanano. (…) Giuliani si porta sul retro del mezzo e raccoglie per terra l’estintore (…) viene colpito nel mentre ha sollevato l’estintore sopra la testa ed è nell’atto di lanciarlo”. Quindi Cavataio mette in moto e passa sul corpo di Giuliani.

Seguono gli accertamenti tecnici: l’autopsia, le lesioni riportate da Placanica e Raffone, le condizioni del defender, le prime due consulenze balistiche e la terza dei quattro specialisti scelti dal pm stesso (Torre, Balossino, Romanici, Benedetti) che effettuano il sopralluogo a piazza Alimonda in aprile e nell’estate giungono alla loro conclusione: la famosa tesi del calcinaccio che avrebbe deviato il proiettile verso il basso colpendo Giuliani.
Franz difende la supposizione del calcinaccio con convinzione: “a parere dello scrivente la ricostruzione effettuata dai propri consulenti è in assoluto la più convincente in quanto permette l’armonizzazione di tutti i dati oggettivi a disposizione”. Che sarebbero la distanza di Giuliani a un paio di metri dal mezzo, l’esplosione del calcinaccio, l’impatto del proiettile e la scamiciatura (il proiettile perde l’involucro prima di colpire il manifestante ed esce rallentato dalla testa).
Quindi, siamo a pagina 29, ci si avvicina alle conclusioni: “la vicenda va valutata non immaginando uno scontro tra Giuliani e Placanica, ma contestualizzando la condotta di entrambi”, riflette il pm. E più avanti: “si deve arguire che il Placanica abbia sparato senza mirare direttamente a Giuliani dopo aver visto che l’aggressione continuava (…) sta di fatto che entrambi i colpi, in base agli accertamenti sopra richiamati, furono sparati con una inclinazione verso l’alto”.
Vista l’analisi, si prospettavano per il pm tre possibilità. Prima ipotesi: omicidio colposo. Seconda: Placanica spara, ma senza mirare accettando “il rischio di colpire qualcuno degli aggressori (dolo eventuale)”. E infine “Placanica ha sparato il primo colpo mirando a colpire Giuliani”. Il pm esclude la terza ipotesi, precisa che “il defender era circondato e l’aggressione fisica agli occupanti era evidente e virulenta”. E aggiunge: “In quei momenti Placanica aveva la giustificata percezione di essere in pericolo di vita” e quindi, scartate anche le altre due ipotesi, il pm chiede l’archiviazione.
Il gip convocherà nel nuovo anno un’udienza fra le parti e quindi deciderà se accogliere o meno la scelta del pm.

2 DICEMBRE 2002, ORE 16:23









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Pubblicato su: 2005-07-05 (652 letture)

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