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PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI GENOVA
Proc. n. 13021/01121
Ill.mo
Dott. Silvio Franz
Sostituto Procuratore
In data 21 luglio 2001 la S.V. Ill.ma dava incarico ai sottoscritti medici
legali, Prof. Marcello Canale e Dott. Marco Salvi, di espletare consulenza tecnica
sul cadavere, trasportato in
data 20/7/200 presso l'Obitorio dellÂ’Ospedale Galliera di Genova e successivamente
identificato in Carlo GIULIANI nato a Roma il 14.03.1978 e residente a Genova
in Via S.Pantaleo 1/A.
Oggetto dell’incarico era quello di rispondere ai seguenti quesiti: “Dicano
i consulenti, presa visione degli atti e compiuti tutti gli accertamenti del
caso, quale sia stata la causa della morte di Carlo Giuliani e se nel determinismo
della stessa siano intervenuti fattori esogeni eventualmente anche di ordine
chimico-tossicologico.
Nell'ipotesi essersi trattato di colpi dÂ’arma da fuoco indichi il numero
degli stessi, sede, tramite intracorporeo, la posizione reciproca tra feritore/i
e vittima, indichi altresì, ove possibile, la distanza di sparo e se,
avanti il mortale ferimento, vi sia stata colluttazione”.
I sottoscritti accettavano lÂ’incarico chiedendo sessanta giomi per il
deposito della relazione scritta, termine che veniva concesso dallÂ’Ufficio.
Le operazioni peritali avevano inizio il giorno 21.07.2001 alle ore 15,45 presso
la sala settoria dell'E.O. Ospedali Galliera di Genova.
In data odierna i sottoscritti consulenti sono in grado di rispondere, ai quesiti
posti dalla S.V. Ill.ma, con la seguente relazione scritta.
1) I DATI CIRCOSTANZIALI
Risulta dalla documentazione presente in Atti che in data 20.07.2001 verso le
ore 17,15 in Piazza Alimonda a Genova, si verificavano degli scontri tra manifestanti
“anti-G8” e forze dell'ordine.
In tali circostanze un Land Rover dei Carabinieri veniva assaltato da un gruppo
di manifestanti. DallÂ’interno del veicolo veniva esploso un colpo di pistola
che attingeva Carlo Giuliani, uccidendolo sul posto.
2) 1 DATI DELLÂ’ESAME ESTERNO
NellÂ’immediatezza dei fatti il cadavere di Giuliani Carlo veniva trasportato
allÂ’E.O. Galliera e sottoposto ad esame Tc total body ed esame Rx dello
scheletro in toto, presso il Servizio di Radiologia del suddetto nosocomio al
fine di una piĂą precisa puntalizzazione delle lesioni traumatiche.
Nel corso dellÂ’accertamento strumentale erano evidenziate lesioni traumatico-fratturative
cranio encefaliche, in accordo con la lesivitĂ esterna. A carico degli
organi ed apparati toraco addominali non emergevano invece grossolane lesioni
traumatiche.
Alle ore 20,45 del 20.07.2001 presso la sala settoria dellÂ’E.O. Ospedali
Galliera su disposizione dellÂ’Ill.mo Dott. Francesco Meloni, Procuratore
della Repubblica presso il Tribunale di Genova i sottoscritti consulenti procedevano
alla ricognizione del cadavere e ad un esame esterno preliminare.
In data 21.7.2001 alle ore 15,45 si procedeva allÂ’autopsia giudiziaria.
Dati anagrafici: soggetto di sesso maschile successivamente identificato in
Carlo Giuliani.
Posizione ed indumenti: la salma, contenuta in una body-bag, giace prona su
di una barella ed
indossa i seguenti indumenti:
• Canottiera bianca di cotone, tagliata sul davanti ed ampiamente intrisa
di materiale ematico;
• Pantaloni di una tuta ginnica di colore blu in cotone acetato;
• Pantaloncini sportivi in materiale sintetico di colore rosso;
• Scarponcini sportivi da trekking, di marca “scarpa”, n.
38;
• Calze di lana grigia;
Al collo è presente un cordino di materiale tipo cuoio con pendaglio
metallico a quattro punte; il suddetto monile è bloccato da due cerotti
in regione soprascapolare destra.
Elementi identificativi:
• Tatuaggio monocromatico di colore nerastro sulla spalla destra, raffigurante
un uccello preistorico
• Tatuaggio monocromatico di colore nerastro al fianco destro, raffigurante
motivi di foggia orientale.
ESAME ESTERNO
Trattasi del cadavere di uomo, dell'apparente eta di anni 20-25, di normale
complessione scheletrica, con masse muscolari normotrofiche e pannicolo adiposo
scarsarnente rappresentato, lungo circa cm. 165.
Macchie ipostatiche non ancora presenti alle regioni declivi rispetto alla
giacitura del cadavere, peraltro mobilizzato durante lÂ’esecuzione degli
esami radiologici.
RigiditĂ cadaverica appena accennata alla regione mandibolare ed alle
dita delle mani. Temperatura, al termotatto, superiore a quella ambientale.
Fenomeni trasformativi assenti.
Al momento dell'esame autoptico (circa 24 ore dopo i fatti) i fenomeni cadaverici
si sono evoluti e sono altresì caratterizzati dalla conservazione della
salma su lettino refrigerato.
Il contorno del capo è simmetrico. I capelli, di colore castano chiaro,
sono rasati ed hanno una normale disposizione maschile.
Il volto è ampiamente imbrattato di materiale ematico, con coaguli che
fuoriescono dalla narice sinistra e dalla cavitĂ orale. Materiale ematico
è altresì presente nel condotto uditivo esterno sinistro(Foto
1 -2).
• In regione frontale mediana si osserva una ferita lacero contusa di
forma irregolarmente stellata inserita in un'area escoriata di circa cm. 3x2.
Il fondo della ferita è sottominato con presenza di lacinie connettivali.
Ai lati di detta lesione si osservano altre piccole contusioni escoriate a stampo,
di forma irregolare (Foto 3-4)
• La pirarnide del naso mostra due contusioni escoriate senza segni di
frattura alle ossa proprie sottostanti (Foto 5)
• La guancia destra evidenzia una soffusione ecchimotica, più
evidente a livello zigomatico (Foto 6).
• Alla regione orbitaria sinistra si osserva, inferiormente in prossimitĂ
della piramide nasale una soluzione di continuo della cute di forma grossolanamente
ovalare penetrante in cavitĂ con un foro del diametro max di circa cm
0,8x1. I tessuti molli sottostanti appaiono tumefatti. La lesione è facilmente
sanguinante. Il globo oculare si presenla emorragico nei suoi tessuti congiuntivali
(Foto 7).
• In regione occipitale sinistra si osserva una soluzione di continuo
della cute, di forma irregolarmenle triangolare e del diametro max di circa
mm. 7. Detta lesi one penetra in cavitĂ cranica (Foto 8).
Il naso è simmetrico e non mostra segni di lesioni traumatiche.
Le rime labiali sono pallide; la mucosa orale non evidenzia traumi o emorragie;
la lingua non mostra segni di morsicatura; i denti sono presenti ed in buone
condizioni generali.
Il collo è simmetrico e la trachea è palpabile sulla linea mediana.
Il diametro antero-posteriore del torace è nella norma, le mammelle sono
quelle di un soggetto adulto di sesso maschile.
• In regione toracica antero-laterale destra in corrispondenza della
base polmonare si
osserva un' area ecchimotica di forma grossolanamente rettangolare di cm 3x2.
La lesione presenta un aspetto "zigrinato" con stravasi emorragici
del derma (Foto 1)
Gli arti superiori sono simmetrici; il braccio sinistro è ampiamente
imbrattato di materiale ematico essiccato. Al braccio destro è presente
un rotolo di scotch marrone da imballaggio
• L 'addome è piano ed evidenzia, a livello del bacino tre distinte
contusioni escoriate di forma grossolanamente ovalare e del diametro max di
circa 1,5 cm, due in corrispondenza della spina iliaca anteriore destra ed una
a livello della spina iliaca sinistra (Foto 9)
I genitali esterni sono quelli di un soggetto adulto di sesso maschile e non
presentano anomalie.
• Gli arti inferiori sono asimmetrici per extrarotazione di quello destro
(Foto 10). Entrambe le regioni rotulee mostrano piccole contusioni escoriate
con scarsa infiltrazione ematica dei tessuti (Foto 11).
• Il gluteo sinistro presenta una soffusione ecchimotica ad estensione
orizzontale rispetto allÂ’asse del corpo, di circa cm. 10x4 ed in regione
trocanterica sinistra si osserva un' area ecchimotica di forma grossolanamente
ovalare del diametro di circa 2,5 cm, con all'interno due escoriazioni lineari
(Foto 12).
• Al cavo popliteo sinistro sono presenti multiple piccole ecchimosi
rotondeggianti (Foto 13).
• Le regioni posteriori del tronco evidenziano in sede paravertebrale
sinistra a livello lombare, un'ecchimosi lineare della lunghezza di circa cm.
4 ,5 disposta parallelamente all'asse mediano del corpo. Esternamente alla suddetta
si osserva altra ecchimosi ovalare del diametro di circa 2 cm (Foto 14).
SEZIONE CADAVERICA
CAPO: alla regione orbitaria sinistra, in corrispondenza del terzo interno
della palpebra inferiore, si osserva una soluzione di continuo della cute di
forma ovalare di cm. 2x1. I margini della ferita sono contusi e cincischiati.
I due estremi della lesione ovalare hanno caratteristiche diverse. Il margine
interno, in corrispondenza della piramide nasale, mostra un orletto cutaneo
abraso dal fondo irregolare. Il margine esterno della ferita appare invece ad
angolo più acuto ed è circondato da un alone nero-bluastro
Eccentricamente a questa lesione ovalare si osserva, invece, una ferita penetrante
che frattura il margine orbitario inferiore (Foto 15-16) con un foro di circa
cm O,8x 1.
Utilizzando uno specillo è possibile apprezzare, inoltre, come la lesione
penetri in cavitĂ cranica e, attraverso un trarnite intracranico, sia
in relazione con la soluzione di continuo presente in regione occipitale sinistra
(Foto 17-18). Detta lesione occipitale si presenta di forma grossolanamente
triangolare, del diametro max di circa 0,7 cm e con margini estroflessi, scarsamente
contusi ed escoriati.
Il complesso lesivo sopra descritto è pertanto riferibile ad un colpo
dÂ’arma da fuoco a proiettile singolo trapassante il cranio del soggetto
dal davanti all'indietro.
Inciso, scollato e ribaltato il cuoio capelluto si rileva una discreta infiltrazione
emorragica alla sua faccia profonda ed al pericranio, sia in corrispondenza
delle lesioni descritte all'esame esterno, sia a livello parietale sinistro
(Foto 19), regione con cui verosimilmente il soggetto ha urtato il suolo, dopo
essere stato attinto dal colpo dÂ’arma da fuoco. Rimossa la calotta cranica,
questa risulta interessata sull'osso parietale sx da una linea di frattura irradiatasi
dalla base cranica.
La dura madre e le leptomeningi sono di aspetto emorragico. L'encefalo appare
edematoso con solchi e circonvoluzioni appianate.
Rimosse le strutture encefaliche si osserva, a livello sottotentoriale, una
lesione parenchimale da tramite di colpo dÂ’arma da fuoco con sfacelo traumatico
di parte del lobo temporale, del verme e del lobo sinistro del cervelletto.
Sezioni seriate del tronco encefalico evidenziano, inoltre, focolai contusivo-emorragici
multipli a carico del mesencefalo e del bulbo.
Nel tramite intraparenchimale si repertano multipli frammenti ossei.
I ventricoli cerebrali contengono sangue fluido; i vasi del poligono di Willis
sono integri e pervi. La base del cranio evidenzia fratture multiple, da tramite
di colpo dÂ’arma da fuoco, a carico dello sfenoide della rocca petrosa
e dellÂ’osso occipitale (Foto 20-21). Il foro dÂ’ingresso del colpo
d'arma da fuoco è presente a livello della grande ala sinistra dello
sfenoide, a margine della sella turcica. Il tramite si dirige verso lÂ’indietro
e verso sinistra di circa 15° rispetto all’asse mediano e, dopo aver
attraversato la rocca petrosa, fuoriesce dalla squama sinistra dellÂ’osso
occipitale (Foto 22-23). Da tale complesso fratturativo si dipartono inoltre
delle linee di frattura irradiate alla calotta cranica.
COLLO: nulla ai piani sottocutaneo, fasciale e muscolare. Gli organi del collo
vengono rimossi in toto. Faringe con mucosa indenne da lesioni; esofago pervio.
Laringe e trachea ad impalcatura
indenne; mucosa verniciata da scarso liquido ematico. Osso ioide e cartilagini
tiroidee indenni da lesioni traumatiche. Tiroide normotrofica e congesta.
TORACE: nulla al piani superficiali e profondi. Rimosso il piastrone condrosternale,
integro, si esplorano i cavi pleurici, liberi da aderenze e/o versamenti. Cavo
pericardico contenente scarso
liquido giaIlo-citrino.
Il cuore, del peso di circa 300 gr., si presenta di normale conformazione.
LÂ’epicardio ha una superficie liscia e lucente, con scarso tessuto adiposo
subepicardico.
Le coronarie, pervie, hanno un normale decorso e sono indenni da alterazioni
degenerative; non sono identificabili trombo-emboli.
Al taglio il miocardio, di consistenza normale e di colore rosso pallido, risulta
indenne da anomalie e/o alterazioni degenerative macroscopicamente evidenti.
Non sono visibili segni di infarto recente o pregresso.
Le pareti degli atri e dei ventricoli sono di spessore normale (ventr. sx. 1,1
cm., ventr. dx. 0,2 cm.). LÂ’endocardio, liscio non mostra alterazioni
macroscopiche e non sono visibili anomalie a carico dei muscoli papillari.
Le misure delle valvole sono nei limiti della norma e non si evidenziano lesioni
o alterazioni degenerative. L’aorta toracica è indenne da lesioni
ateromasiche. L'arteria polmonare e le sue diramazioni sono indenni da tromboemboli.
I polmoni, entrambi del peso di circa 500 gr, sono di volume aumentato; la
superficie esterna, liscia e di colorito rosso violaceo, mostra un rinforzo
del suo disegno lobulare da aspirazione bronchiale di liquido ematico. Al taglio
il parenchima, crepitante e di colore rossastro, risulta moderatamente congesto
alle basi, con assai scarsa componente edematosa, evidenziabile alle manovre
di espressione meccanica. Non sono identificabili aree di addensamento polmonare
di
significato infiammatorio. Nel lume dei bronchi maggiori si rileva sangue fluido.
Pervii i vasi dell'ilo. Linfonodi ilari molli, antracotici.
Estrinsecati i visceri toracici si esamina l'impalcatura scheletrica sottostante,
che risulta indenne.
ADDOME: la cute e il tessuto sottocutaneo misurano cm. 2 a livello della cicatrice
ombelicale. nulla di rilevante al piano muscolare.
Il peritoneo ha supertici lisce e non contiene liquido nella cavitĂ peritoneale;
non vi sono
aderenze. Gli organi addominali sono nella loro posizione fisiologica.
Stomaco contenente scarsi alimenti in fase di avanzata digestione privi di
odori particolari; mucosa di colorito roseo, ad usuale disegno plicale, macroscopicamente
esente da lesioni ulcerative. Anse intestinali contenenti scarse feci sino allÂ’ampolla
rettale, in varia fase di digestione. I linfonodi mesenterici sono nella norma.
Fegato di volume e consistenza normali, del peso di circa 1500 gr., liscio
e rosso brunastro in superficie ed al taglio; il parenchima, con struttura lobulare
riconoscibile, risulta scarsamente congesto. Colecisti in situ, contenente scarsa
bile fluida, verdastra. Vie biliari extra-epatiche pervie.
Milza di volume e consistenza normali, a superficie liscia grigia-violacea.
Presenza di piccola milza succenturiata. La polpa, al taglio, risulta moderatamente
congesta e ben trattenuta.
Surreni a corticale giallastra e midollare colliquata.
Pancreas di normale volume; al taglio si osserva una normale struttura ghiandolare,
ove non interessata da autolisi putrefattiva.
Reni facilmente scapsulabili, entrambi del peso di circa 150 gr., a superficie
liscia. Al taglio le due sostanze sono di spessore normale, ben differenziabili
e pallide. I calici e le pelvi sono intatti e gli ureteri sono pervi. La vescica,
contenente circa 300 cc. di urina limpida, non presenta alterazioni, La prostata,
alla palpazione, non presenta anomalie.
Aorta addominale indenne da lesioni traumatiche e/o di natura ateromasica.
Estrinsecati i visceri addominali Si esamina IÂ’impalcatura scheletrica
sottostante che integra.
NullÂ’altro di rilevante alla sezione del cadavere.
Sintesi delle lesioni traumatiche interne:
N. 1 colpo dÂ’arma da fuoco a proiettile singolo che ha attinto il soggetto
alla testa, in regione orbitaria sinistra, ed è fuoriuscito a livello
occipitale sinistro, dopo aver attraversato la cavitĂ
cranica e leso, lungo il suo tramite la base cranica, le strutture encefaliche
del lobo temporale sinistro, il cervelletto e le strutture bulbo-mesencefaliche.
Il tramite intracranico risulta pertanto essere stato dal davanti allÂ’indietro,
da destra verso
sinistra con angolo di circa 15° rispetto alla sezione sagittale del corpo,
e dall'alto verso il
basso con un’inclinazione di circa 10° rispetto ad un piano orizzontale
passante per i condili occipitali (senza ipotizzare flessioni del rachide cervicale
ovvero rotazioni dello stesso).
Si dà atto che, nel corso della necroscopia, si è proceduto al
prelievo di liquido ematico e frammenti poliviscerali per le consuete indagini
laboratoristiche.
3)I DATI DEGLI ESAMI ISTOLOCICI
Vengono inviati in esame, fissati in formalina, multipli prelievi dei seguenti
organi e tessuti: cuore, polmone, fegato, milza, rene, surrene, cervello e cervelletto.
Essi, dopo adeguato campionamento, vengono inclusi in paraffina. Le sezioni
istologiche allestite colorate con ematossilina-eosina.
Descrizione microscopica
CERVELLO E CERVELLETTO: sostanza bianca e sostanza grigia normoconformate e
normorappresentate. Ben evidente la struttura della corteccia cerebellare. Non
evidenti segni di gliosi. Spazi di Virchow-Robin normali. Vasi cerebrali subaracnoidali
e intraparenchimali con segni di congestione ematica.
CUORE: le fibrocellule muscolari sono ben conformate e con evidente striatura
trasversale. I nuclei hanno volume normale. Non si rileva fibrosi interstiziale.
Piccoli rami interstiziali delle coronarie con lieve e irregolare ispessimento
parietale. Interstizio indenne da infiltrati infiammatori o da emorragie.
FEGATO: lÂ’architeuura lobulare appare ben conservata. Spazi di Kiernan
di forma lievemente irregolare e di volume aumentato per fibrosi e per infiltrazione
di elementi mononucleati che mostrano solo molto focalmente tendenza al superamento
della limitante esterna lobulare. Dotti biliari ben rappresentati. Nel lobulo
travate epatocitarie a morfologia regolare, non evidenza di steatosi. Vene centrali
e spazi di Disse con congestione ematica. Glissoniana indenne da alterazioni.
Quadro complessivo di epatite cronica persistente con focali segni di attivitĂ .
MILZA: polpa bianca con follicoli normoconformati e normorappresentati. Polpa
rossa con evidente congestione ematica. Non si osservano infiltrati infiammatori.
Perisplenio indenne da alterazioni.
POLMONE: Non si osserva edema acuto. Congestione ematica molto intensa, con
emorragie intralveolari diffuse e rotture settali. Alveoli e setti, ove non
interessati dalla congestione, normoconformati. Interstizio indenne da infiltrati
infiammatori. Diramazioni dei grossi bronchi con qualche accumulo linfoplasmacellulare
parietale.
RENE: corticale con glomeruli normoconformati e normorappresentati. Tubuli
della midollare di calibro e con cellularitĂ normali. Nell'interstizio
non si osservano infiltrati infiammatori. Nella midollare congestione ematica.
SURRENE: sia la corticale, ben riconoscibile nella sua tripartizione, sia la
midollare, sono del tutto normali. Nel grasso circostante gangli e plessi nervosi.
4) I DATI DEGLI ESAMI CHIMICO-TOSSICOLOGICI
Dalla consulenza eseguita dal Sig. Severino Lorenzelli, Chimico dell'Istituto
di Medicina Legale dellÂ’UniversitĂ di Genova, risulta che nel sangue
di Carlo Giuliani fossero esclusivamente presenti tracce di Metadone. Non si
riscontrava invece la presenza di eroina, cocaina, anfetamine, barbiturici,
benzodiazepinici ed alcool.
5) CONSIDERAZIONI MEDICO LEGALI
Risulta dalla documentazione presente in Atti che in data 20.07.2001 verso le
ore 17,15 in Piazza Alimonda a Genova, si verificavano degli scontri tra manifestanti
“anti-G8” e forze dell'ordine.
In tali circostanze un Land Rover del Carabinieri veniva assaltato da un gruppo
di manifestanti. DallÂ’interno del veicolo veniva esploso un colpo di pistola
che attingeva Carlo Giuliani, uccidendolo sul posto.
II cadavere del soggetto veniva trasportato all'Ospedale Galliera di Genova
e sottoposto ad esame Tc total-body e ad radiografie tradizionali, al fine di
una migliore localizzazione delle lesioni.
Tale accertamento non evidenziava lesioni traumatiche apprezzabili, a carico
degli organi toraco-addominali, rilievo questo che verrĂ confermato dalla
sezione cadaverica né dello scheletro.
Alle ore 20,45 dello stesso giorno si procedeva ad una prima ricognizione con
esame esterno del cadavere.
In data 21.07.2001 i sottoscritti Consulenti Tecnici del Pubblico Ministero
eseguivano lÂ’Autopsia Giudiziaria.
I dati tanatocronologici rilevati nel corso dellÂ’esame esterno e della
successiva sezione cadaverica sono compatibili con lÂ’epoca della morte
presente in Atti (20.07.2001 verso le ore 17,15).
L'esame necroscopico eseguito sul cadavere di Carlo Giuliani. presso la sala
settoria dellÂ’Ospedale Galliera, ha evidenziato sostanzialmente quanto
segue.
Esame esterno:
• cadavere di uomo, dell'apparente eta di anni 20-25, di normale complessione
scheletrica, con masse muscolari normotrofiche e pannicolo adiposo scarsamente
rappresentato, lungo circa cm. 165.
LesivitĂ dÂ’arma da fuoco
• n. 1 colpo d’arma da fuoco a proiettile singolo, trapassante
il cranio con foro dÂ’ingresso alla regione orbitaria sinistra ed uscita
del proiettile in regione occipitale sinistra (Foto 7-8).
LesivitĂ traumatico contusiva
• ferita lacero contusa di forma irregolarmente stellata in regione frontale
mediana, inserita in unÂ’area escoriata di circa cm. 3x2, con piccole contusioni
escoriate circostanti (Foto 3-4);
• due contusioni escoriate alla piramide nasale, senza segni di frattura
alle ossa proprie sottostanti (Foto 5);
• soffusione ecchimotica alla guancia destra, piü evidente a livello
zigomatico (Foto 6),
• contusione ecchimotica alla regione toracica antero-laterale destra,
in corrispondenza della base polmonare, di cm 3x2 (Foto 1);
• tre contusioni escoriate, due a destra ed una a sinistra, alla superficie
anteriore del bacino, in corrispondenza delle spine iliache, di forma grossolanamente
ovalare e del diametro max di circa 1,5 cm (Foto 9);
• extrarotazione dell'arto inferiore destro e piccole contusioni escoriate
ad entrambe le regioni rotulee (Foto 10-11);
• soffusione ecchimotica al gluteo ed alla regione trocanterica sinistra
(Foto 12);
• piccole ecchimosi rotondeggianti al cavo popliteo sinistro (Foto 13).
• ecchimosi lineare in sede paravertebrale sinistra, a livello lombare,
della lunghezza di cm. 4,5 con altra ecchimosi ovalare di cm. 2, posta esternamente
(Foto 14).
Sezione cadaverica:
• multiple lesioni cranio-encefaliche da tramite di n. 1 colpo d’arma
da fuoco a proiettile singolo, penetrato in cavitĂ cranica attraverso
la regione orbitaria sinistra e fuoriuscito in corrispondenza della regione
occipitale sinistra (Foto 20-21-22-23);
• assenza di lesioni traumatico-contusive, macroscopicamente obiettivabili,
a carico del vari
organi ed apparati toraco-addominali;
• presenza di sangue nelle vie aeree, con segni di aspirazione bronchiale;
• scarsa congestione pluriviscerale;
• assenza di preesistenti alterazioni anatomo-patologiche significative
a carico dei vari organi.
I complementari esami istologici, oltre a confermare quanto giĂ osservato
alla sezione cadaverica, dimostravano quadro complessivo di epatite cronica
persistente, con focali segni di attivitĂ .
Gli esami chimico-tossicologici evidenziavano la presenza di metadone in tracce
nel sangue del soggetto.
Sulla base delle risultanze emerse è possibile, pertanto, affermare che
la morte di Carlo Giuliani sia stata determinata dalle lesioni cranio-encefaliche
secondarie ad un colpo dÂ’arma da fuoco a proiettile singolo.
Il proiettile ha attinto il soggetto alla regione orbitaria sinistra, è
penetrato in cavità cranica ed è fuoriuscito a livello occipitale
sinistro.
Ponendo in relazione il foro dÂ’ingresso con quello dÂ’uscita, ne
deriva un tramite intracorporeo del proiettile dal davanti allÂ’indietro,
da destra a sinistra e dallÂ’alto verso il basso.
La traiettoria balistica forma un angolo di circa 15° versa sinistra con
il piano sagittale del corpo e di circa 10° con un piano orizzontale passante
per i condili occipitali.
La direzione del tramite verso sinistra e verso il basso è confermata
anche dalle caratteristiche morfologiche della ferita dÂ’ingresso; il proiettile,
infatti, non ha attinto la cute perpendicolarmente ma in posizione inclinata
da destra verso sinistra (Foto 15-16).
Circa la particolare morfologia del foro dÂ’ingresso va considerato che,
incontrando la superficie cutanea, un proiettile ne determina in rapida successione
la introflessione, la contusione, lÂ’escoriazione e la discontinuazione;
subito dopo la cute, grazie all'elasticità di cui è dotata, torna
a distendersi. La morfologia tipica del foro d’ingresso è pertanto
rappresentata da una soluzione di continuo di forma rotondeggiante od ovalare
di dimensioni di norma leggermente inferiori al calibro del proiettite, caratterizzata
da margini introflessi e circondata da unÂ’area ecchimotico-escoriata.
Nei casi invece di colpi che attingono la cute con un angolo acuto dÂ’incidenza,
specie se la cute riveste superfici ossee curve, come nel caso in esame, si
possono osservare vere e proprie lacerazioni cutanee, con scollamento dai piani
sottostanti fino a morfologie di tipo stellare; in questi casi le dimensioni
della ferita sono maggiori del calibro del proiettile.
Ciò è dovuto alla rapida distensione della cute ed all’azione
lesiva delle strutture ossee sottostanti, che determinano la lacerazione delle
fibre secondo linee di minor resistenza.
Nel caso in esame non sono stati riscontrati, sulla ferita dÂ’ingresso,
segni cutanei aggiuntivi (tatuaggio, ustione o affumicatura) che permettono
di collocare la distanza di sparo a meno di
40-50 cm..
Circa la posizione reciproca tra feritore e vittima è possibile affermare
che il colpo è stato esploso con il feritore posto davanti e leggermente
spostato a destra rispetto al Giuliani.
Tenuto conto dellÂ’altezza della vittima (165 cm) e della traiettona balistica
del proiettile bisogna ritenere che il feritore fosse piĂą alto del Giuliani
o meglio (alla luce anche della documentazione fotografica dei fatti) fosse
in posizione elevata rispetto alla vittima.
Per quanto infine concerne le lesioni contusive riscontrate sul soggetto è
possibile esprimere le seguenti considerazioni.
Trattasi, in gran parte, di piccole contusioni escoriate ed ecchimotiche superficiali
e di forma irregolare. Alla regione frontale è inoltre osservabile una
ferita lacero-contusa di forma irregolarmente stellata, prodottasi verosimilmente
prima della lesione dÂ’arma da fuoco, senza tuttavia poter escludere che
sia stata determinata in un momento successivo.
Per ciò che concerne il mezzo produttivo delle lesioni contusive è
possibile esprimere le seguenti considerazioni.
L'azione contusiva è propria dei corpi di forma ottusa, aventi una larga
superficie piana oppure spigoli arrotondati o smussi, tra i quali rientrano
oggetti di variabilissima natura.
Vista lÂ’innumerevole quantitĂ di agenti atti a contundere Ă©
forse piĂą utile dare una definizione in negativo del mezzo contundente,
che può essere descritto come qualsiasi corpo non tagliente e non puntuto,
in grado di interagire piĂą o meno violentemente con l'organismo umano.
Tutti questi corpi, in virtĂą dellÂ’energia meccanica posseduta,
esercitano una forza ottusa che non è costante e caratteristica come
quella degli strumenti a punta o a taglio, ma si manifesta con meccanismi diversi,
in massima parte rappresentati da azioni fisiche elernentari di compressione,
flessione, trazione e torsione.
Nei tessuti tegumentari i traumi contusivi determinano effetti lesivi principalmente
mediante unÂ’azione tangenziale o di sfregamento, unÂ’azione compressiva
o di schiacciamento e unÂ’azione di trazione o di strappamento.
Le lesioni sono piĂą gravi quando il tessuto molle tegumentario viene
compresso tra il corpo contundente e un tessuto resistente, rappresentato per
esempio da un osso.
Gli effetti lesivi variano secondo la massa, la forza viva e la direzione del
corpo contundente, la durata della compressione e l'elasticitĂ del tessuto.
UnÂ’azione contusiva che agisce in senso tangenziale produrrĂ una
semplice asportazione di tessuto superficiale (escoriazione); se essa agisce
per compressione o per trazione si avrĂ la rottura dei vasi del derma
e del sottocutaneo (ecchimosi), o la discontinuazione dei tessuti (ferita lacero
contusa).
Dalle dimensioni di un ecchimosi non si può mai risalire allÂ’entitĂ
dell'insulto traumatico;
infatti lÂ’ampiezza dello stravaso ematico non ha rapporto diretto con
l'entitĂ del trauma, essendo
invece strettamente dipendente dalla quantiti di sangue fuoriuscito dalle strutture
vascolari e quindi dal tipo e dal calibro del vaso leso.
Inoltre molteplici fattori anatomici, fisiologici o patologici possono influire
sull'entitĂ
dell'emorragia come ad esemplo una eventuale lassitĂ della regione anatomica
interessata o uno
stato ipertensivo in soggetto con sclerosi vascolare, che favoriscono la formazione
di ecchimosi ed ematomi anche per traumi di lieve entitĂ al contrario
di una condizione di normale elasticitĂ dei tegumenti e delle pareti
vascolari quali si osservano in soggetti di giovane eta.
Ne consegue che per traumatismi di lieve entitá possono costituirsi formazioni
ecchimotiche invero assai appariscenti mentre, al contrano, eventi traumatici
di maggiore importanza possono avere come effetto solo la formazione di minime
soffusioni emorragiche nei soggetti sani ed in giovane eta.
Alla luce di quanto sopra esposto è possibile ritenere che la ferita
lacero-contusa presente alla regione frontale del soggetto sia riferibile ad
un urto contro un mezzo contundente di forma irregolare e comunque non chiaramente
individuabile dalle caratteristiche morfologiche della ferita, senza peraltro
escludere che possa essere stata determinata dall'urto contro la superficie
stradale.
Le contusioni escoriate ed ecchimotiche presenti invece alla regione glutea
sinistra ed anteriore del bacino, possono in prima ipotesi essere riferibili
all'arrotamento del corpo (in posizione prona) da parte di una ruota della jeep,
così come emergerebbe dalle riprese fotogratiche.
Va al riguardo, però, considerato come tale arrotamento non abbia determinato
alcuna lesione interna apprezzabile (sia alla sezione cadaverica che alla TC
Total Body).
Si sono riscontrate infatti, solo delle piccole contusioni escoriate ed ecchimotiche
in corrispondenza dei punti dÂ’appoggio al suolo del soggetto (regione
anteriore del bacino) e della regione coxo-femorale e glutea sinistra, punto
in cui è iniziato verosimilmente l’arrotamento da parte del veicolo.
LÂ’elasticitĂ dei tessuti e delle articolazioni dovuta all'etĂ
del soggetto, la regione corporea attinta e la particolaritĂ meccaniche
del mezzo investitore possono in parte spiegare l'assoluta modestia delle lesioni
riscontrate.
Giova peraltro segnalare come le lesioni cranio-encefaliche riscontrate abbiano
determinato la morte del soggetto nel lasso di tempo di alcuni minuti, in modo
diretto ed esclusivo prescindendo da qualsiasi ipotetica altra lesione, presente
a livello toraco-addominale e dovuta a fenomeni compressivi e/o contusivi da
arrotamento.
Anche la presenza in tracce, nel sangue del soggetto, di Metadone non puĂł
ragionevolmente aver svolto alcun ruolo nel determinismo della morte del soggetto.
5) CONCLUSIONI
Epoca della morte:
I dati tanatocronologici rilevati sono compatibili con l'epoca della morte
presente in Atti e cioè intorno alle 17.15 (20.07.2001).
Cause e mezzi che produssero il decesso:
La morte di Carlo Giuliani fu prodotta da lesioni cranio-encefaliche secondarie
ad un colpo d'arma da fuoco a proiettile singolo, trapassante.
Il colpo è stato esploso ad una distanza superiore ai 40-50cm. ed ha
attinto il soggetto in regione orbitaria sinistra.
Il proiettile ha avuto un tramite intracranico dal davanti allÂ’indietro,
da destra verso sinistra e dallÂ’alto verso il basso, fuoriuscendo dal
corpo in regione occipitale sinistra.
Il feritore si trovava di fronte alla vittima e leggermente spostato verso
destra.
Non sono emersi elementi medico legali riferibili a colluttazione.
Nel determinismo della morte non sono intervenuti fattori esogeni di ordine
chimico tossicologico.
Genova, 5.11.2001
Prof. Marcello Canale Dott. Marco Salvi
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