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Mondelli Mario





Questura di Genova
Genova 20 luglio 2001

Oggetto servizio di O.P. del 20 luglio. Relazione di servizio.

Al Signor Questore Sede

Lo scrivente Primo Dirigente Mario Mondelli, Vicario della Questura di
Cuneo, in atto aggregato alla Questura di Genova riferisce alla S.V.. in merito
al servizio odierno, quanto segue:
già dalle prime ore della mattina si è attestato con un contingente composto
da 200 Carabinieri del 3° Battaglione Mobile Lombardia all'incrocio tra via
della Libertà e via Pisacane con il compito di contrastare i dimostranti
concentrati nella piazza Paolo da Novi ed impedirgli di portarsi verso viale
brigata Bisagno.
Verso le ore 12.30 in effetti un gruppo di alcune centinaia di dimostranti
tentava di forzare il blocco da Corso Torino in direzione di via Pisacane, ma
il dispositivo allestito consentiva di respingere i dimostranti senza arrivare al
contatto fisico.
Nell'occasione il reparto veniva fatto oggetto di lanci di numerosissime
bombe molotov, pietre, ed altri oggetti contundenti senza peraltro subire
feriti.
I dimostranti venivano inseguiti e temporaneamente dispersi fino a via
Casaregis angolo via Cocchi.
Successivamente, dopo avere ricompattato il reparto nella posizione
originaria, constatato che al momento la situazione nella zona era del tutto
tranquilla, si richiedeva alla sala operativa di indicare, se fosse stato ritenuto
opportuno, un nuovo riposizionamento della forza.
In un primo momento veniva indicato come luogo di concentramento
l'incrocio tra il viale Brigate Partigiane e via Carlo Barabino.
Poco dopo la Sala Operativa informava di portarsi con tutto il contingente in
prossimità della Carcere di Marassi.
Veniva quindi invertito il senso di marcia e, passando per alcune traverse
protette dal personale, guidati da un elemento della Questura di Genova
prelevato dalla forza a disposizione sotto la Questura, ci si recava in Corso
Torino nel tentativo di transitare sotto il sottopasso della Ferrovia per
arrivare poi al Carcere di Marassi.
Provenendo su Corso Torino da via Invrea ci si accorgeva improvvisamente
che a poche decine di metri, all'incrocio di via Tolemaide, si trovavano
dimostranti in numero di alcune centinaia, che facevano immediatamente
oggetto il reparto di lanci di pietre ed altri oggetti contundenti. Fatti scendere


gli uomini e schierato il reparto, si facevano alcune cariche di alleggerimento,
con lancio di lacrimogeni.
Nella circostanza venivano operati alcuni fermi, mentre si registravano, tra il
personale operante dei Carabinieri alcuni feriti.
Il primo gruppo dei dimostranti veniva disperso e si allontanava
temporaneamente sotto il sottopasso ferroviario, in direzione di Marassi
mentre, dalla destra, da via Tolemaide, altri dimostranti, avanzavano, protetti
da barriere di plexiglass unite con tubi innocenti scagliando oggetti
contundenti verso il personale operante.
Anche in questo caso veniva effettuata una breve carica che lo scrivente.
personalmente si adoperava per contenere, avendo avuto notizia, nel
frattempo, che si trattava del corteo delle c.d. "tute bianche".
Nella circostanza, comunque, venivano operati alcuni fermi, e si registrava
qualche ferito tra i militari dei Carabinieri.
Si riteneva opportuno a questo punto arretrare su corso Torino per
individuare una nuova e più agevole via per arrivare al Carcere di Marassi,
ma, dopo una brevissima pausa, i dimostranti in maniera violenta si
riportavano nuovamente a ridosso del reparto, in quel momento in difficoltà
per il posizionamento dei mezzi.
In tale occasione un mezzo blindato dei Carabinieri restava in panne ed i
dimostranti approfittando della circostanza dopo avere infranto i vetri con
tubi di ferro introducevano all'interno materiale incendiario e lo davano alle
fiamme; con difficoltà veniva fatto scendere il personale che si trovava
all'interno del mezzo.
Rischierato il reparto su corso Torino, angolo via Invrea, si operavano
alcune brevi cariche che consentivano di alleggerire la pressione sul reparto
oltre che di spegnere le fiamme per tentare il recupero del mezzo.
Si arretrava su Corso Torino nel tentativo di far scorrere il corteo verso
piazza Verdi; ma i dimostranti continuavano ad avanzare su corso Torino in
direzione del Reparto e facendolo oggetto di lanci di pietre, alcune bombe
carta bottiglie ed altro.
Anche in tale circostanza venivano operati alcuni fermi e si registravano
alcuni feriti tra i militari dell'Arma.
L'atteggiamento dei dimostranti non consentiva di disimpegnarsi e, pertanto,
si continuava ad operare con cariche questa volta più decise.
Il ripetersi di tali episodi portava all'esaurimento degli artifìzi lacrimogeni
che venivano richiesti più volte, così come pure veniva richiesto l'intervento
di Reparti di rinforzo con idranti e mezzi speciali.
Nella circostanza avanzava da Corso Torino, affiancando il reparto dei
carabinieri un gruppo del reparto Mobile di Genova che contribuiva
nell'opera di contenimento dei dimostranti.
Anche in questa occasione venivano operati fermi e si registravano alcuni
feriti sia tra i militari dell'Arma che tra gli Agenti di Polizia.

Dopo circa 2 ore giungevano altri reparti che si incaricavano di proseguire
l'azione di contrasto mentre . lo scrivente provvedeva a ricompattare il
contingente a sua disposizione arretrando su via Torino dove si rischierava
come disposto dalla Sala operativa.
Alle ore 19.30 circa il reparto di Milano veniva messo m libertà senza
ulteriori interventi di rilievo.









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Pubblicato su: 2005-07-05 (981 letture)

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